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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «Frida»

nautoretestoannoconcordanza
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aiutai. ¶ – Piacere, sono Libero. ¶ – Frida. ¶ Si chiamava Frida Martini
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Libero. ¶ – Frida. ¶ Si chiamava Frida Martini, aveva trentun anni
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guance pendule, e con Frida. Ci esprimevamo a monosillabi
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clown. Chiesi aiuto a Frida e lei mi disse
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Frustai il puledro con Frida Martini e ciò che
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Al lavoro sorridevo a Frida e lei sorrideva a
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brie e salse varie, Frida un’insalata nizzarda. Svolgevo
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impeccabile, puntuale, sempre disponibile. Frida sapeva del lavoro all
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Libero. Lo so bene, Frida, sono qui a Milano
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le natiche per sedersi: Frida Martini si atteneva alla
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che sulla scrivania di Frida, insieme alle solite scartoffie
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la segretaria chiesi se Frida fosse in riunione dal
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in brutta calligrafia: A Frida. La rimisi a posto
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avvicinai. L’aprii appena. Frida era seduta su una
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una mano sullo sterno. ¶ – Frida, io, la porta era
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Leoni. Prima della ristrutturazione, Frida l’aveva usato come
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vivo. Il nascondiglio di Frida si portò dietro quell
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non lo confidai a Frida, né a nessun altro
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Nella settimana che venne Frida spariva nel nascondiglio tre
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privato e lo Stato. Frida si allungò nel suo
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rifiutai: era un regalo. Frida si alzò dalla poltrona
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Il giorno in cui Frida mi parlò della Duras
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troppo poco di questa Frida per applicare le variabili
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sorrise. ¶ Gli raccontai di Frida e di come custodisse
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per il nascondiglio di Frida. Me la portò già
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faldoni, poi vidi entrare Frida. ¶ – Libero, mi servirebbero due
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i cambi di rotta. ¶ Frida guardò il bollitore e
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Accomodati. ¶ Bevemmo il biancospino, Frida procurò del miele di
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della sua carne, avvampai. Frida respirava lenta, sollevò il
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dovuti passare dal corpo. Frida Martini era quel corpo
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Marsell? Tornai alla scrivania. Frida stava sfogliando una sentenza
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che accentrava nell’avvocatura. Frida dissimulava la sua insospettabilità
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con una ragazza come Frida? Non esisteva risposta, perché
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ansia che ci strozzò. Frida si alzò e uscì
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era chiuso, bussai. Sentii Frida che mi diceva di
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guardò. ¶ – Per questo romanzo, Frida – e le spiegai che
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accorto, poi con furia. Frida si aggrappò al mio
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prima di pranzo. Evitai Frida chiusa in riunione da
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Madame Marsell, invece era Frida. Mi chiedeva come stavo
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detto di cercare in Frida. Dopo che tornai in
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così in onore di Frida Khalo. Sua madre aveva
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Liberai la mano di Frida dalla mia, infastidito, lei
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era un visionario neorealista. Frida aveva raffreddato una pellicola
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stessa cadenza io e Frida scopammo. Fu un appuntamento
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esili tentativi di legame. Frida Martini era una ragazza
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seppe che io e Frida andavamo a letto senza
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capitava mi dedicavo a Frida. Si stupì di come
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con doppio catenaccio. Passò Frida dopo la messa di
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uscita dallo studio, quando Frida mi disse che sarebbe
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mi ripresentai da Leoni. Frida stava ancora lavorando. ¶ Le
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Penso... ¶ – Solo un attimo, Frida. Solo stasera. ¶ Mi guardò
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segno ultimo. ¶ La abbracciai, Frida mi accarezzò, e mentre
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di Leoni e di Frida, delle tacche, di Marika
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sommergevano la scrivania, salutai Frida e i ragazzi e
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vivere. Il tuo coraggio, Frida? E la tua lotta
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un po’. Passò anche Frida. La incrociai mentre pulivo
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gli stringevo la mano. Frida era Frida, a parte
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la mano. Frida era Frida, a parte un taglio
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tacche dell’osteria, o Frida, o una presenza elemosinata
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L’uscita gioiosa di Frida Kahlo. ¶ Quel tardo pomeriggio
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accanto al Buddha di Frida, secondo scaffale dall’alto