Carlo Goldoni, Gl'innamorati, 1759
concordanze di «Fulgenzio»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1759 | passano due ore, che Fulgenzio è qui, e mi | ||
2 | 1759 | cacciata in testa? Che Fulgenzio sia impazzito per la | ||
3 | 1759 | dubito che il signor Fulgenzio per oggi almeno non | ||
4 | 1759 | il servitore del signor Fulgenzio. ¶ Eugenia. Non ve l | ||
5 | 1759 | buona compagnia il signor Fulgenzio? ¶ Tognino. Quand’è in | ||
6 | 1759 | ieri sera il signor Fulgenzio d’andare a casa | ||
7 | 1759 | a nessuno. ¶ Flamminia. A Fulgenzio potete credere. ¶ Eugenia. Peggio | ||
8 | 1759 | Se arriva il signor Fulgenzio...) ¶ Eugenia. (Che importa a | ||
9 | 1759 | amico molto del signor Fulgenzio; ci sarebbe forse qualche | ||
10 | 1759 | son per fare, poichè Fulgenzio m’ha detto di | ||
11 | 1759 | nè voi, nè io. Fulgenzio e la signora Eugenia | ||
12 | 1759 | l’intenzione dell’amico Fulgenzio; e nasca quel che | ||
13 | 1759 | aspettate. Che il signor Fulgenzio abbia saputo del forastiere | ||
14 | 1759 | Per bacco! È qui Fulgenzio. ¶ Lisetta. Non ve l | ||
15 | 1759 | di voi! ¶ SCENA IX. ¶ Fulgenzio e detti. ¶ Fulgenzio. (Una | ||
16 | 1759 | IX. ¶ Fulgenzio e detti. ¶ Fulgenzio. (Una parola). (a Ridolfo | ||
17 | 1759 | potuta vedere). (piano a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. (Non le avete | ||
18 | 1759 | vedere). (piano a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. (Non le avete parlato | ||
19 | 1759 | Ridolfo. (No, vi dico). ¶ Fulgenzio. (Non sa niente la | ||
20 | 1759 | lei, nè la sorella). ¶ Fulgenzio. (Lisetta è informata di | ||
21 | 1759 | cosa le ho detto). ¶ Fulgenzio. Caro amico, compatitemi per | ||
22 | 1759 | più in tali impegni. ¶ Fulgenzio. Avete ragione. Ringraziamo il | ||
23 | 1759 | dico niente del forastiere). ¶ Fulgenzio. Se volesse favorir di | ||
24 | 1759 | in atto di partire) ¶ Fulgenzio. Ehi; è in collera | ||
25 | 1759 | Lisetta. Non mi pare. ¶ Fulgenzio. Via, chiamatela. ¶ Lisetta. (Oh | ||
26 | 1759 | daddovero!) (parte) ¶ SCENA X. ¶ Fulgenzio e Ridolfo. ¶ Ridolfo. Amico | ||
27 | 1759 | Ridolfo. Amico, a rivederci. ¶ Fulgenzio. Andate via? ¶ Ridolfo. Volete | ||
28 | 1759 | Volete ch’io resti? ¶ Fulgenzio. No, no, se vi | ||
29 | 1759 | segno. (parte) ¶ SCENA XI. ¶ Fulgenzio, poi Eugenia. ¶ Fulgenzio. Dice | ||
30 | 1759 | XI. ¶ Fulgenzio, poi Eugenia. ¶ Fulgenzio. Dice bene l’amico | ||
31 | 1759 | Eugenia. Serva umilissima, signor Fulgenzio. (affettando allegria) ¶ Fulgenzio. Quest | ||
32 | 1759 | signor Fulgenzio. (affettando allegria) ¶ Fulgenzio. Quest’umilissima si poteva | ||
33 | 1759 | Che fa? Sta bene? ¶ Fulgenzio. Eh! sto bene io | ||
34 | 1759 | poco) ¶ Eugenia. Benissimo. Ottimamente. ¶ Fulgenzio. Me ne consolo. È | ||
35 | 1759 | sua, sono sempre allegrissima. ¶ Fulgenzio. (C’è del torbido | ||
36 | 1759 | di queste belle giornate? ¶ Fulgenzio. Con questo ella, con | ||
37 | 1759 | lei fra le labbra. ¶ Fulgenzio. In complimenti con chi | ||
38 | 1759 | a spasso con loro. ¶ Fulgenzio. E che cosa avete | ||
39 | 1759 | Che ci anderò volentieri. ¶ Fulgenzio. Senza di me? ¶ Eugenia | ||
40 | 1759 | di me? ¶ Eugenia. Sicuro. ¶ Fulgenzio. Mi piace. S’accomodi | ||
41 | 1759 | una sera a spasso? ¶ Fulgenzio. Non vi ho condotta | ||
42 | 1759 | avete degli altri impegni. ¶ Fulgenzio. Io? che impegni? ¶ Eugenia | ||
43 | 1759 | partita con mia sorella. ¶ Fulgenzio. Che novità è questa | ||
44 | 1759 | spasso colle mie amiche. ¶ Fulgenzio. Eh signora Eugenia, ci | ||
45 | 1759 | ciò in mala parte? ¶ Fulgenzio. Ci conosciamo, vi dico | ||
46 | 1759 | conosciamo, e ci conosciamo. ¶ Fulgenzio. Ma il mio servidore | ||
47 | 1759 | servitor, nè il padrone? ¶ Fulgenzio. Eh già; queste sono | ||
48 | 1759 | grazie. ¶ Eugenia. Ha tabacco? ¶ Fulgenzio. Se sono andato a | ||
49 | 1759 | me di vostra cognata? ¶ Fulgenzio. So quel che dico | ||
50 | 1759 | lui, nè di voi. ¶ Fulgenzio. Nè di me? non | ||
51 | 1759 | fate girar il capo. ¶ Fulgenzio. Nè di lui, nè | ||
52 | 1759 | testa) ¶ Eugenia. Facciamo scene? ¶ Fulgenzio. Nè di lui, nè | ||
53 | 1759 | sdegno e l’amore) ¶ Fulgenzio. Non posso più. (si | ||
54 | 1759 | che siete pazzo davvero. ¶ Fulgenzio. Son pazzo, son pazzo | ||
55 | 1759 | un poco di tenerezza) ¶ Fulgenzio. Cagna! crudele! ¶ Eugenia. Bell | ||
56 | 1759 | maniera da farsi amare! ¶ Fulgenzio. Sì, avete ragione. (placato | ||
57 | 1759 | giorno siamo alle medesime. ¶ Fulgenzio. Compatitemi, non farò più | ||
58 | 1759 | che non ne voglio. ¶ Fulgenzio. Andrete a spasso questa | ||
59 | 1759 | parerà. (scherzando con amore) ¶ Fulgenzio. Con chi anderete? ¶ Eugenia | ||
60 | 1759 | Eugenia. Eh! (come sopra) ¶ Fulgenzio. Con me anderete. ¶ Eugenia | ||
61 | 1759 | anderete. ¶ Eugenia. Sicuro! (ironico) ¶ Fulgenzio. Non volete venir con | ||
62 | 1759 | Se ci veniste volentieri. ¶ Fulgenzio. Ma cara Eugenia, possibile | ||
63 | 1759 | che ho fatto male.... ¶ Fulgenzio. Basta così, che mi | ||
64 | 1759 | Mi vorrete sempre bene? ¶ Fulgenzio. Credetemi, che domandandomi questa | ||
65 | 1759 | replicare ognora, ogni momento. ¶ Fulgenzio. Si, cara, ve ne | ||
66 | 1759 | E che cosa aspettate? ¶ Fulgenzio. Il ritorno di mio | ||
67 | 1759 | maritarvi senza di lui? ¶ Fulgenzio. La convenienza vuol ch | ||
68 | 1759 | lo so, perchè differite. ¶ Fulgenzio. E perchè? ¶ Eugenia. Perchè | ||
69 | 1759 | di disgustare vostra cognata. ¶ Fulgenzio. Maladetta sia mia cognata | ||
70 | 1759 | non si può parlare. ¶ Fulgenzio. Ma se sempre mi | ||
71 | 1759 | dir più una parola. ¶ Fulgenzio. Non potete parlare senza | ||
72 | 1759 | dite voi, signor insolente. ¶ Fulgenzio. Or ora vi faccio | ||
73 | 1759 | chi è di là? ¶ Fulgenzio. Non chiamate. (arrabbiato) ¶ Eugenia | ||
74 | 1759 | chiamate. (arrabbiato) ¶ Eugenia. Pazzo. ¶ Fulgenzio. Anderò via. ¶ Eugenia. Andate | ||
75 | 1759 | Anderò via. ¶ Eugenia. Andate. ¶ Fulgenzio. Non ci tornerò più | ||
76 | 1759 | Eugenia. Non m’importa. ¶ Fulgenzio. Diavolo, portami. Portami, diavolo | ||
77 | 1759 | avete veduto il signor Fulgenzio? ¶ Ridolfo. L’ho veduto | ||
78 | 1759 | nuovo, e il signor Fulgenzio è partito gridando, chiamando | ||
79 | 1759 | Mia sorella è sofistica. Fulgenzio è caldo, intollerante, subitaneo | ||
80 | 1759 | è partito il signor Fulgenzio con quella manieraccia, come | ||
81 | 1759 | l’incomodo di ricercar Fulgenzio, e con bel modo | ||
82 | 1759 | per parte del signor Fulgenzio. Con questa speranza la | ||
83 | 1759 | a ritrovare il signor Fulgenzio, e fatelo venir qui | ||
84 | 1759 | voi, nè il signor Fulgenzio, e non si possono | ||
85 | 1759 | altri casi. O di Fulgenzio, o di nessun altro | ||
86 | 1759 | veduto venire il signor Fulgenzio). (ad Eugenia) ¶ Eugenia. (Come | ||
87 | 1759 | da sÈ) ¶ SCENA VIII. ¶ Fulgenzio e detti. ¶ Fulgenzio. (Entra | ||
88 | 1759 | VIII. ¶ Fulgenzio e detti. ¶ Fulgenzio. (Entra, e vedendo Roberto | ||
89 | 1759 | Flamminia. Venga, venga, signor Fulgenzio. Questo cavalier forastiere è | ||
90 | 1759 | Sì signora, come comanda. ¶ Fulgenzio. Son servitor umilissimo a | ||
91 | 1759 | sempre desiderare il signor Fulgenzio. (allegra) ¶ Fulgenzio. Troppe grazie | ||
92 | 1759 | il signor Fulgenzio. (allegra) ¶ Fulgenzio. Troppe grazie, signora. Io | ||
93 | 1759 | indifferenza) ¶ Flamminia. Accomodatevi. (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Ben volentieri, (prende | ||
94 | 1759 | Flamminia. Accomodatevi. (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Ben volentieri, (prende una | ||
95 | 1759 | presso di me. (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Grazie. Sto ben | ||
96 | 1759 | di me. (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Grazie. Sto ben dove | ||
97 | 1759 | cosa. (con allegria a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Non mancherà tempo | ||
98 | 1759 | con allegria a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Non mancherà tempo. (fingendo | ||
99 | 1759 | aspetti tempo. (con allegria) ¶ Fulgenzio. È molto allegra la | ||
100 | 1759 | della vostra venuta, signore. ¶ Fulgenzio. Della mia venuta? (con | ||
101 | 1759 | bel cuore del mondo. ¶ Fulgenzio. Il signor forastiere venuto | ||
102 | 1759 | noi ci vogliamo bene? ¶ Fulgenzio. Non signora; non mi | ||
103 | 1759 | padrone. Oh compatisca, signor Fulgenzio; l’avevo preso per | ||
104 | 1759 | a pranzo con noi? ¶ Fulgenzio. Vi ringrazio, signore... ¶ Fabrizio | ||
105 | 1759 | padrone di casa mia. ¶ Fulgenzio. Ci sta molto il | ||
106 | 1759 | celebre del signor Ridolfo. ¶ Fulgenzio. (E queste signore mi | ||
107 | 1759 | si può veder tutto. ¶ Fulgenzio. Sono due ore che | ||
108 | 1759 | a favorirmi per tempo. ¶ Fulgenzio. (E mi dissero ch | ||
109 | 1759 | patenti). ¶ Fabrizio. Oggi, signor Fulgenzio, avrete l’onor di | ||
110 | 1759 | E tira innanzi così). ¶ Fulgenzio. Ma io, signore, non | ||
111 | 1759 | grazie. ¶ Fabrizio. Che serve? ¶ Fulgenzio. No certo. ¶ Fabrizio. Via | ||
112 | 1759 | certo. ¶ Fabrizio. Via, dico. ¶ Fulgenzio. Non posso. ¶ Fabrizio. Ed | ||
113 | 1759 | vogliamo obbligare? (a Fabrizio) ¶ Fulgenzio. (Costui non vorrebbe che | ||
114 | 1759 | sè) ¶ Fabrizio. Via, signor Fulgenzio, faccia un’azione eroica | ||
115 | 1759 | faccia un’azione eroica. ¶ Fulgenzio. (Mi fa specie, che | ||
116 | 1759 | maraviglio di voi, signor Fulgenzio, che vi fate tanto | ||
117 | 1759 | vi fate tanto pregare. ¶ Fulgenzio. Mi farei pregar meno | ||
118 | 1759 | a quella povera signorina. ¶ Fulgenzio. (Sì: vuol rimproverar me | ||
119 | 1759 | schiaffi). ¶ Fabrizio. Via, signor Fulgenzio, mi lasci andare in | ||
120 | 1759 | con un bel sì. ¶ Fulgenzio. Per far vedere che | ||
121 | 1759 | E viva il signor Fulgenzio. ¶ Fabrizio. Ma facciamo le | ||
122 | 1759 | cose ben fatte. Signor Fulgenzio, Eugenia mia nipote vi | ||
123 | 1759 | Che diavolo vorrà dire?) ¶ Fulgenzio. Io non son degno | ||
124 | 1759 | a pranzo con noi. ¶ Fulgenzio. La signora Eugenia mi | ||
125 | 1759 | lascio fare al signor Fulgenzio. ¶ Fabrizio. Pregatelo. (ad Eugenia | ||
126 | 1759 | prego io dunque. (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Dispensatemi. Son certo | ||
127 | 1759 | io dunque. (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Dispensatemi. Son certo che | ||
128 | 1759 | dirglielo in nome mio. ¶ Fulgenzio. No certo, signore. Scusatemi | ||
129 | 1759 | sola? Non è dovere. ¶ Fulgenzio. Piuttosto non ci resterò | ||
130 | 1759 | di compagnia; lasciatelo andare. ¶ Fulgenzio. (Se non crepo, è | ||
131 | 1759 | SCENA XI. ¶ Flamminia, Eugenia, Fulgenzio e Roberto. ¶ Roberto. (In | ||
132 | 1759 | deve fare il signor Fulgenzio. ¶ Fulgenzio. E a me | ||
133 | 1759 | fare il signor Fulgenzio. ¶ Fulgenzio. E a me dispiace | ||
134 | 1759 | ma di dolcezze. (a Fulgenzio e ad Eugenia) ¶ Flamminia | ||
135 | 1759 | sempre ingrugnati. (a Roberto) ¶ Fulgenzio. Sarei più fortunato, se | ||
136 | 1759 | signora, mi chiamerei fortunato. ¶ Fulgenzio. E chi v’impedisce | ||
137 | 1759 | mal’opera con nessuno... ¶ Fulgenzio. Se parlate per me | ||
138 | 1759 | rinunzia solennemente. (a Roberto) ¶ Fulgenzio. Ella interpreta i miei | ||
139 | 1759 | corso dei vostri amori. ¶ Fulgenzio. Sì: è arrivato in | ||
140 | 1759 | Ha voglia di taroccare. ¶ Fulgenzio. E voi avete voglia | ||
141 | 1759 | Roberto. Da Roma, signore. ¶ Fulgenzio. Che dice di quella | ||
142 | 1759 | lasciate che si diverta. ¶ Fulgenzio. Mi dicono che a | ||
143 | 1759 | hanno una galanteria sorprendente. ¶ Fulgenzio. Sono così ostinate, come | ||
144 | 1759 | Questa poi, compatitemi... (a Fulgenzio) ¶ Eugenia. A Roma, signore | ||
145 | 1759 | lasciate trasportar dalla collera. ¶ Fulgenzio. Andrei a Roma pur | ||
146 | 1759 | la consolazione di Pasquino. ¶ Fulgenzio. Fa caldo oggi, mi | ||
147 | 1759 | Xll. ¶ Flamminia, Eugenia e Fulgenzio. ¶ Fulgenzio. E di quai | ||
148 | 1759 | Flamminia, Eugenia e Fulgenzio. ¶ Fulgenzio. E di quai casi | ||
149 | 1759 | non lo può vedere. ¶ Fulgenzio. Così credo ancor io | ||
150 | 1759 | io. ¶ Flamminia. Caro signor Fulgenzio, siete assai sospettoso. ¶ Eugenia | ||
151 | 1759 | farete dar nelle furie. ¶ Fulgenzio. Oh, non vi è | ||
152 | 1759 | dice a posta. (a Fulgenzio) ¶ Flamminia. A che servono | ||
153 | 1759 | Eugenia) (Abbiate carità, signor Fulgenzio). (piano a Fulgenzio) Ah | ||
154 | 1759 | signor Fulgenzio). (piano a Fulgenzio) Ah poveri innamorati! (a | ||
155 | 1759 | e parte) ¶ SCENA XIII. ¶ Fulgenzio ed Eugenia. ¶ Fulgenzio. (Per | ||
156 | 1759 | XIII. ¶ Fulgenzio ed Eugenia. ¶ Fulgenzio. (Per me ho finito | ||
157 | 1759 | nel Naviglio). (Ja sè) ¶ Fulgenzio. (Si vede chiaro, che | ||
158 | 1759 | di pelo). (da sè) ¶ Fulgenzio. (Ci scommetterei la testa | ||
159 | 1759 | le cipolle!) (da sè) ¶ Fulgenzio. (Son pur pazzo io | ||
160 | 1759 | per me). (da sè) ¶ Fulgenzio. (Penerò un poco, ma | ||
161 | 1759 | mio sposo). (da sè) ¶ Fulgenzio. (Farò un viaggio; me | ||
162 | 1759 | vero demonio). (da sè) ¶ Fulgenzio. (E stimo che non | ||
163 | 1759 | in atto di partire) ¶ Fulgenzio. Buon viaggio. (forte) ¶ Eugenia | ||
164 | 1759 | Felice ritorno. (si volta) ¶ Fulgenzio. Vada, vada, che il | ||
165 | 1759 | pranzo fuori di casa? ¶ Fulgenzio. (Maladetta!) (si va sdegnando | ||
166 | 1759 | licenza di restar qui? ¶ Fulgenzio. (Le si possano seccar | ||
167 | 1759 | avrà paura, avrà soggezione. ¶ Fulgenzio. (Possa parlare per l | ||
168 | 1759 | la sua signora cognata. ¶ Fulgenzio. Lasciate star mia cognata | ||
169 | 1759 | va più in bestia! ¶ Fulgenzio. (Non posso resistere). (da | ||
170 | 1759 | di arrabbiarsi per me. ¶ Fulgenzio. (Straccia il fazzoletto coi | ||
171 | 1759 | gettato con una pazza. ¶ Fulgenzio. (Segue a stracciare il | ||
172 | 1759 | dormirà i suoi sonni. ¶ Fulgenzio. (Tira fuori nascostamente un | ||
173 | 1759 | me!) Eh dico, signor Fulgenzio. (timorosa, vedendo il coltello | ||
174 | 1759 | timorosa, vedendo il coltello) ¶ Fulgenzio. Che vuol da me | ||
175 | 1759 | Cos’avete in mano? ¶ Fulgenzio. Niente. ¶ Eugenia. Voglio vedere | ||
176 | 1759 | Niente. ¶ Eugenia. Voglio vedere. ¶ Fulgenzio. Non ho niente, vi | ||
177 | 1759 | Eugenia. Non facciam ragazzate. ¶ Fulgenzio. All’onore di riverirla | ||
178 | 1759 | di partire) ¶ Eugenia. Fermatevi. ¶ Fulgenzio. Ha qualche cosa da | ||
179 | 1759 | è in quella mano? ¶ Fulgenzio. Niente. (mostra la mano | ||
180 | 1759 | Eugenia. In quell’altra. ¶ Fulgenzio. Niente. ¶ Eugenia. Non facciamo | ||
181 | 1759 | facciamo scene, vi dico. ¶ Fulgenzio. Che scene, che scene | ||
182 | 1759 | Mettete giù quel coltello. ¶ Fulgenzio. Che cosa vi sognate | ||
183 | 1759 | si accosta per averlo) ¶ Fulgenzio. Che cosa credete voi | ||
184 | 1759 | Che lo so io? ¶ Fulgenzio. Voglio mondare una mela | ||
185 | 1759 | mondare una mela. ¶ Eugenia. Fulgenzio. (intenerendosi) ¶ Fulgenzio. Lasciatemi stare | ||
186 | 1759 | mela. ¶ Eugenia. Fulgenzio. (intenerendosi) ¶ Fulgenzio. Lasciatemi stare. (con più | ||
187 | 1759 | con più caldo) ¶ Eugenia. Fulgenzio. (come sopra) ¶ Fulgenzio. Lasciatemi | ||
188 | 1759 | Eugenia. Fulgenzio. (come sopra) ¶ Fulgenzio. Lasciatemi stare. (crescendo il | ||
189 | 1759 | caldo) ¶ Eugenia. Per carità. ¶ Fulgenzio. Per me non c | ||
190 | 1759 | Ascoltate una parola almeno. ¶ Fulgenzio. Cosa volete dirmi? (con | ||
191 | 1759 | Eugenia. Una parola sola. ¶ Fulgenzio. Via, ditela. (come sopra | ||
192 | 1759 | volete ch’io parli. ¶ Fulgenzio. Ah! (sospira con isdegno | ||
193 | 1759 | Eugenia. Datemi quel coltello. ¶ Fulgenzio. Signora no. ¶ Eugenia. Ve | ||
194 | 1759 | che mi avete portato. ¶ Fulgenzio. Ah! (si lascia cadere | ||
195 | 1759 | e lo getta via) ¶ Fulgenzio. (Mi sento morire). (da | ||
196 | 1759 | piuttosto che volermi bene? ¶ Fulgenzio. Si, voglio morire piuttosto | ||
197 | 1759 | altri che il mio Fulgenzio? Io darmi ad altri | ||
198 | 1759 | Morirei prima di farlo. ¶ Fulgenzio. Lo posso credere? ¶ Eugenia | ||
199 | 1759 | il cielo mi fulmini. ¶ Fulgenzio. Ma perchè addomesticarvi col | ||
200 | 1759 | di sospettare? ¶ Eugenia. Ah Fulgenzio, non sono io che | ||
201 | 1759 | quell’oggetto che piace. Fulgenzio mio, non vi tormenterò | ||
202 | 1759 | maggiore tenerezza del cuore. ¶ Fulgenzio. Anima mia dolcissima, cuor | ||
203 | 1759 | qui la signora Clorinda. ¶ Fulgenzio. Oimè! che dirà il | ||
204 | 1759 | piedi). ¶ Clorinda. (Povero signor Fulgenzio! mi dispiace che rimasto | ||
205 | 1759 | venuto male al signor Fulgenzio? ¶ Eugenia. Mi par di | ||
206 | 1759 | qualche male, signore? (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Sì, certo, mi | ||
207 | 1759 | male, signore? (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Sì, certo, mi è | ||
208 | 1759 | Ora, come vi sentite? ¶ Fulgenzio. Un poco meglio. ¶ Fabrizio | ||
209 | 1759 | XV. ¶ Eugenia, Clorinda e Fulgenzio. ¶ Clorinda. Scusate, signora Eugenia | ||
210 | 1759 | potevano sperar queste grazie. ¶ Fulgenzio. (Oh cieli! prevedo qualche | ||
211 | 1759 | Che ha il signor Fulgenzio, che è ammutolito? ¶ Fulgenzio | ||
212 | 1759 | Fulgenzio, che è ammutolito? ¶ Fulgenzio. Niente, signora. (Cielo, aiutami | ||
213 | 1759 | si promove la malinconia. ¶ Fulgenzio. Signora, non potete dire | ||
214 | 1759 | in casa il signor Fulgenzio? (a Clorinda) ¶ Clorinda. Sì | ||
215 | 1759 | queste scene?) (piano a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Perchè, perchè... Ora | ||
216 | 1759 | scene?) (piano a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Perchè, perchè... Ora non | ||
217 | 1759 | dire questo discorso? (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Eh, sia maladetto | ||
218 | 1759 | questo discorso? (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Eh, sia maladetto quando | ||
219 | 1759 | Clorinda e il signor Fulgenzio. ¶ Tognino. La mia padrona | ||
220 | 1759 | che usa il signor Fulgenzio alla signora Clorinda, perchè | ||
221 | 1759 | cognata distragga il signor Fulgenzio dall’assiduità di servirla | ||
222 | 1759 | Dubita che il signor Fulgenzio la stimi e la | ||
223 | 1759 | lei che il signor Fulgenzio facesse la corte alla | ||
224 | 1759 | Subito che il signor Fulgenzio l’avrà sposata. ¶ Tognino | ||
225 | 1759 | ingrato. Non serve dire; Fulgenzio è un ingrato. Ha | ||
226 | 1759 | mondo. Già il signor Fulgenzio è annoiato di me | ||
227 | 1759 | apposta, perchè il signor Fulgenzio si stanchi, e vi | ||
228 | 1759 | suo consorte, il signor Fulgenzio ha finito. ¶ Eugenia. E | ||
229 | 1759 | no. Se il signor Fulgenzio vi sposa, non sarà | ||
230 | 1759 | cosa dice. ¶ SCENA V. ¶ Fulgenzio e dette. ¶ Fulgenzio. Signora | ||
231 | 1759 | V. ¶ Fulgenzio e dette. ¶ Fulgenzio. Signora Eugenia, mi permetterete | ||
232 | 1759 | vuol fare il bravo). ¶ Fulgenzio. Voi sapete ch’io | ||
233 | 1759 | nessuna di queste cose. ¶ Fulgenzio. Come! mettereste in dubbio | ||
234 | 1759 | Non le badate, signor Fulgenzio. Io la conosco queste | ||
235 | 1759 | apposta per farvi arrabbiare. ¶ Fulgenzio. La signora Eugenia può | ||
236 | 1759 | mi sfiderebbe alla spada. ¶ Fulgenzio. Felice voi, che potete | ||
237 | 1759 | le smanie del signor Fulgenzio. Ecco lo sforzo della | ||
238 | 1759 | amor del cielo, signor Fulgenzio, non le badate. ¶ Fulgenzio | ||
239 | 1759 | Fulgenzio, non le badate. ¶ Fulgenzio. Non mettete in ridicolo | ||
240 | 1759 | ridere quanto mi pare. ¶ Fulgenzio. Ridete pure a vostro | ||
241 | 1759 | pazza. Non lo sapete? ¶ Fulgenzio. No signora; sapete esser | ||
242 | 1759 | arrossite di voi medesima? ¶ Fulgenzio. Via, signora Flamminia, non | ||
243 | 1759 | gelosa di vostra cognata. ¶ Fulgenzio. Lo so; è uno | ||
244 | 1759 | di rendermi consolata? (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Sì, cara, vi | ||
245 | 1759 | rendermi consolata? (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Sì, cara, vi chiedo | ||
246 | 1759 | in pace, sappiateci stare. ¶ Fulgenzio. Eugenia carissima, voi mi | ||
247 | 1759 | voi padrone di comandarmi? ¶ Fulgenzio. Me l’avete da | ||
248 | 1759 | non desidero che compiacervi. ¶ Fulgenzio. Mi avete a permettere | ||
249 | 1759 | dove l’ha presa? ¶ Fulgenzio. Il signor Fabrizio è | ||
250 | 1759 | ragione. Accompagnatela pure. (dissimulando) ¶ Fulgenzio. Me lo dite di | ||
251 | 1759 | di cuore? ¶ Eugenia. Anzi. ¶ Fulgenzio. Ho paura che vogliate | ||
252 | 1759 | subito tornate qui. (a Fulgenzio) ¶ Eugenia. No, no, che | ||
253 | 1759 | s’incomodi a ritornare. ¶ Fulgenzio. La sentite, signora Flamminia | ||
254 | 1759 | muro). (parte) ¶ SCENA VI. ¶ Fulgenzio ed Eugenia. ¶ Fulgenzio. Questa | ||
255 | 1759 | VI. ¶ Fulgenzio ed Eugenia. ¶ Fulgenzio. Questa è la grazia | ||
256 | 1759 | impedisco che la conduciate. ¶ Fulgenzio. Ma con malanimo. ¶ Eugenia | ||
257 | 1759 | che soddisfacciate al vostro. ¶ Fulgenzio. Io non sono portato | ||
258 | 1759 | mio dovere. ¶ Eugenia. Adempitelo. ¶ Fulgenzio. Sì, in ogni maniera | ||
259 | 1759 | Fatemi almeno un piacere. ¶ Fulgenzio. Oh cielo! comandatemi. ¶ Eugenia | ||
260 | 1759 | mi tormentate di più. ¶ Fulgenzio. E ho da lasciarvi | ||
261 | 1759 | mi sono abbastanza disingannata. ¶ Fulgenzio. Ah nemica della ragione | ||
262 | 1759 | non ne voglio soffrire. ¶ Fulgenzio. Farò una risoluzione da | ||
263 | 1759 | Ridolfo. Amico, una parola. ¶ Fulgenzio. Ah Ridolfo, soccorretemi per | ||
264 | 1759 | il vostro dovere. (a Fulgenzio) ¶ Eugenia. Più che restate | ||
265 | 1759 | mi recate noia. (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Andiamo. (a Ridolfo | ||
266 | 1759 | recate noia. (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Andiamo. (a Ridolfo, sdegnoso | ||
267 | 1759 | onestà lo richiede. (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Sì, andiamo. (smanioso | ||
268 | 1759 | lo richiede. (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Sì, andiamo. (smanioso e | ||
269 | 1759 | dice ella stessa. (a Fulgenzio, accennando Eugenia) ¶ Fulgenzio. Sì | ||
270 | 1759 | a Fulgenzio, accennando Eugenia) ¶ Fulgenzio. Sì, vi dico; andiamo | ||
271 | 1759 | Ridolfo. Compatitelo, signora Eugenia. ¶ Fulgenzio. Barbara! (ad Eugenia, fremendo | ||
272 | 1759 | fremendo) ¶ Eugenia. Sono stanca. ¶ Fulgenzio. Ingrata! (come sopra) ¶ Eugenia | ||
273 | 1759 | voi, o vado io. ¶ Fulgenzio. Andrò io, maladetta! (parie | ||
274 | 1759 | meglio così. Già se Fulgenzio fosse mio sposo, non | ||
275 | 1759 | impazzita per il signor Fulgenzio? per quello stolido? per | ||
276 | 1759 | che già è finita. Fulgenzio è da me licenziato | ||
277 | 1759 | Ma ho fatto bene. Fulgenzio mi veda sposa, e | ||
278 | 1759 | di partire) ¶ SCENA XII. ¶ Fulgenzio e detta. ¶ Fulgenzio. Fermatevi | ||
279 | 1759 | XII. ¶ Fulgenzio e detta. ¶ Fulgenzio. Fermatevi, signora Eugenia. ¶ Eugenia | ||
280 | 1759 | da me? (cori isdegrxo) ¶ Fulgenzio. Ascoltatemi per carità. ¶ Eugenia | ||
281 | 1759 | signora Clorinda? (con ironia) ¶ Fulgenzio. No, non è ancora | ||
282 | 1759 | l’accompagnate? (con isdegno) ¶ Fulgenzio. Finito ho l’obbligo | ||
283 | 1759 | Eugenia. E perchè? (sostenuta) ¶ Fulgenzio. Perchè è giunto in | ||
284 | 1759 | signor Anselmo? (meno sostenuta) ¶ Fulgenzio. Sì, è arrivato poc | ||
285 | 1759 | Eugenia. E voi? (patetica) ¶ Fulgenzio Resterò qui, se mel | ||
286 | 1759 | discorrere degli affari vostri? ¶ Fulgenzio. In due parole ho | ||
287 | 1759 | gli teneste la sposa. ¶ Fulgenzio. No, ingrata. Gli palesai | ||
288 | 1759 | Conte?) (smaniosa e piangente) ¶ Fulgenzio. Oh stelle! così accogliete | ||
289 | 1759 | nipote di Fabrizio, vedova. ¶ FULGENZIO, cittadino, amante di Eugenia | ||
290 | 1759 | Eugenia. ¶ CLORINDA, cognata di Fulgenzio. ¶ ROBERTO, gentiluomo. ¶ RIDOLFO, amico | ||
291 | 1759 | Fabrizio. ¶ TOGNINO, servitore di Fulgenzio. ¶ La Scena si rappresenta | ||
292 | 1759 | solete trattare il signor Fulgenzio. Egli è innamorato di | ||
293 | 1759 | compassione per il signor Fulgenzio? ¶ Flamminia. Ho per lui | ||
294 | 1759 | del mio. Il signor Fulgenzio, che vi ama tanto | ||
295 | 1759 | abbandona sopra una sedia) ¶ Fulgenzio. Eugenia, che cosa è | ||
296 | 1759 | questa? ¶ Eugenia. Ah si, Fulgenzio, maltrattatemi, disprezzatemi, che avete | ||
297 | 1759 | giusta ragion di farlo. ¶ Fulgenzio. No, cara, voglio amarvi | ||
298 | 1759 | merito l’amor vostro. ¶ Fulgenzio. Voi sarete la mia | ||
299 | 1759 | non deggio esserlo; abbandonatemi. ¶ Fulgenzio. Non dovete esserlo? Anima | ||
300 | 1759 | data la mia parola. ¶ Fulgenzio. E a chi? (tremante | ||
301 | 1759 | Eugenia. Al conte Roberto. ¶ Fulgenzio. Quando? ¶ Eugenia. Poc’anzi | ||
302 | 1759 | Quando? ¶ Eugenia. Poc’anzi. ¶ Fulgenzio. E perchè? ¶ Eugenia. Per | ||
303 | 1759 | perchè? ¶ Eugenia. Per vendetta. ¶ Fulgenzio. Contro di chi vendetta | ||
304 | 1759 | fazzoletto e resta così.) ¶ Fulgenzio. Ah perfida! ah disleale | ||
305 | 1759 | sopra una sedia vicina.) ¶ Fulgenzio. (Sentendo strepito si volta | ||
306 | 1759 | Lisetta. Cos’è stato? ¶ Fulgenzio. Soccorretela. ¶ Flamminia. Sorella. ¶ Lisetta | ||
307 | 1759 | la rimettono sulla sedia) ¶ Fulgenzio. (Ah! se non mi | ||
308 | 1759 | lasciate ch’io mora. ¶ Fulgenzio. Ah no, vivete; il | ||
309 | 1759 | da esser vostra? (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Perchè ad altri | ||
310 | 1759 | esser vostra? (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Perchè ad altri si | ||
311 | 1759 | al conte Roberto? (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Ah sì, fortunatissimo | ||
312 | 1759 | conte Roberto? (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Ah sì, fortunatissimo Conte | ||
313 | 1759 | Flamminia. Così è, sorella, Fulgenzio è vostro. ¶ Eugenia. No | ||
314 | 1759 | che non sarà mio. ¶ Fulgenzio. Perchè no, crudele? ¶ Eugenia | ||
315 | 1759 | Perchè non lo merito. ¶ Fulgenzio. Lo conoscete il torto | ||
316 | 1759 | non parlate altro. (a Fulgenzio) ¶ Eugenia. Lasciatelo dir, che | ||
317 | 1759 | a Flamminia, con tenerezza) ¶ Fulgenzio. Abbandonarmi per così poco | ||
318 | 1759 | Ma via, dico. (a Fulgenzio) ¶ Eugenia. Sì, insultatemi, che | ||
319 | 1759 | e vi domando perdono. ¶ Fulgenzio. Ah non più, idolo | ||
320 | 1759 | voi senza dote? (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Non ci ho | ||
321 | 1759 | senza dote? (a Fulgenzio) ¶ Fulgenzio. Non ci ho veruna | ||
322 | 1759 | il Cavaliere dei Cavalieri. ¶ Fulgenzio. Deh concedetemi che io |