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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

concordanze di «Giacinta»

nautoretestoannoconcordanza
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trent’anni mia moglie Giacinta, seduta di fronte a
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al mercato: ma a Giacinta, massaja e madre impietosita
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lettere d’oro Duilio. Giacinta lo aveva vestito così
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moglie del preside.... – E Giacinta, pronta a seguirlo: – Cerca
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accomodate, dalla bocca di Giacinta; e una m’è
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Avendo io detto a Giacinta che avrei voluto che
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di studiare, e avendoglielo Giacinta ripetuto, egli le rispose
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mia onesta e modesta Giacinta. ¶ S’aggiunga che Nestore
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tutti e due sapevano. Giacinta soggiunse: ¶ — È il suo
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per condannare un regime. ¶ Giacinta aggiunse: ¶ — Già c’è
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piazza è angusta. Quando Giacinta ebbe abbastanza lacrimato e
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La sera, a letto, Giacinta, reprimendo gli ultimi singulti
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con quell’invettiva di Giacinta m’è tornata in
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della mia età, avendo Giacinta portato in casa per
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dall’altro lato di Giacinta, il povero Filiberti segretario
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della conversione di Nestore, Giacinta sfornava solo di natale
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eresia sulla pasta indigesta.... Giacinta osservò soltanto, timidamente: ¶ — Guardi
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moglie la lasciò con Giacinta che, povera donna, aveva
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soddisfatta si stava spogliando. ¶ — Giacinta, che è questo puzzo
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chiesa e la messa, Giacinta aveva da fare più
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primo piano per avvertire Giacinta, e la trovai in
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parve di casa mia. Giacinta, spettinata, le maniche rimboccate
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delle galline impastojate perchè Giacinta, pronta sempre ad aspettarsi
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e lo scalpiccìo di Giacinta e di Teta che
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rivoluzione e del saccheggio. Giacinta, io non m’occupo
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gratitudine vollero lasciare a Giacinta un dono o, come
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e delle sue parti. Giacinta teneva quei biglietti nascosti
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La differenza era che Giacinta pensava che Nestore fosse
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stagione delle pere e Giacinta m’aveva dato quell
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di Nestore e di Giacinta per Roma, presi le
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di carta. Quante volte Giacinta me lo aveva rimproverato
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i serpentelli di Medusa. ¶ — Giacinta, tu qui? ¶ — Sono arrivata
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non trattenevo i sospiri: ¶ — Giacinta, Giacinta, avevo ragione io
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trattenevo i sospiri: ¶ — Giacinta, Giacinta, avevo ragione io, quando
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e il cuscino di Giacinta sollevò le orecchie e
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e aprii la bocca. ¶ Giacinta era tornata accanto a