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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «Giove»

nautoretestoannoconcordanza
1
1810
trovar; poi quando a Giove ¶ e agli altri Eterni
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1810
forte Alcide, ¶ dilettissimo a Giove e suo gran figlio
3
1810
s'Iride veloce, ¶ a Giove occulta e a ogni
4
1810
Dea veloce, ¶ Giunon, di Giove glorïosa moglie, ¶ né Giove
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1810
Giove glorïosa moglie, ¶ né Giove il sa, né verun
6
1810
rizzossi Achille amor di Giove, e tutto ¶ coll'egida
7
1810
che l'ira di Giove i Teucri oppresse. ¶ Ed
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1810
oppresse. ¶ Ed or che Giove innanzi a questi legni
9
1810
Ahi che non tutti ¶ Giove i disegni de' mortali
10
1810
lamenti consumâr la notte. ¶ Giove in questo alla sua
11
1810
affanni ¶ quanti in me Giove n'adunò? Me sola
12
1810
d'un fallo ¶ cui Giove e il Fato e
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1810
e de' numi arbitro Giove ¶ fu nocente costei quando
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1810
Detto ai Celesti avea Giove per vanto: ¶ Divi e
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1810
un frodo. ¶ Giura, o Giove, il gran giuro, che
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1810
la novella, e disse: ¶ Giove, t'annunzio che mo
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1810
alto dolor ferito infuriossi ¶ Giove, e tosto ai capelli
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1810
figliuol sotto Euristèo ¶ adiravasi Giove. E a me pur
19
1810
il senno. ¶ Ma poiché Giove il volle, io vo
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1810
cinghial da svenarsi a Giove e al Sole. ¶ Inclito
21
1810
spense Ettorre ¶ favorito da Giove, e voi ne fate
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1810
raccoglie ¶ il mietitor, se Giove, arbitro sommo ¶ di nostre
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1810
le palme, e a Giove ¶ pregò. Sedeansi tutti in
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1810
rizzossi Achille ¶ e sclamò: Giove padre, oh di che
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1810
pegni. Di quel pianto Giove ¶ impietosito, a Pallade si
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1810
la colpa, ¶ ma di Giove e del Fato. Se
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1810
sul rïalto. A Temi ¶ Giove allor comandò che dalle
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1810
alla stellata ¶ magion di Giove. Accorser tutti, e, tranne
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1810
tersi ¶ troni che a Giove con solerte cura ¶ Vulcano
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1810
sedendosi, la mente ¶ di Giove interrogò con questi accenti
31
1810
Nettunno, il mio pensiero, ¶ Giove rispose; del chiamarvi è
32
1810
Pèdaso ¶ e Lirnesso atterrò. Giove protesse ¶ il mio ratto
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1810
inferior, ché quella a Giove, e questa ¶ al marin
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1810
niuna parte ardisce, ¶ benché Giove gli sproni, aprir la
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1810
favore io poi ¶ di Giove e Palla la città
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1810
al mondo chiara, primamente Giove ¶ Dàrdano generò, che fondamento
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1810
cielo, perché fosse a Giove ¶ di coppa mescitor per
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1810
resto scende ¶ tutto da Giove che ne' petti umani
39
1810
uccida, e che di Giove ¶ l'ire risvegli la
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1810
interamente, ¶ di lui che Giove innanzi a quanti figli
41
1810
ameno fiume ¶ generato da Giove, ivi il Pelìde ¶ intercise
42
1810
o divino ¶ germe di Giove, che nudrito fui ¶ del
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1810
che in odio a Giove io sono. Ahi! che
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1810
rampollo, ed io di Giove ¶ sangue mi vanto, e
45
1810
e discendea ¶ Eaco da Giove. Or quanto è questo
46
1810
che puot'egli contra Giove a cui ¶ né il
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1810
che mette del gran Giove il tuono. ¶ Sì dicendo
48
1810
stupor. — Scamandro ¶ figlio di Giove, gli rispose Achille, ¶ sia
49
1810
la guerra. Ma se Giove ¶ confuse allor le nostre
50
1810
la mente; ¶ se di Giove alcun cenno a te
51
1810
non passa, ¶ né di Giove alcun cenno a me
52
1810
struggersi i campi. Oh Giove padre! oh Pallade! ¶ e
53
1810
forze il voler di Giove e il nembo ¶ delle
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1810
Troia il caro a Giove ¶ tessalo prence, e carca
55
1810
Sperchio, fiume che da Giove ¶ l'origine vantava; e
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1810
e fuor che a Giove, ei stesso ¶ non libava
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1810
sollevando al cielo, ¶ a Giove, che il vedea, fe
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1810
hai posto il trono, ¶ Giove pelasgo, regnator dell'alta
59
1810
orando, e il sapïente Giove ¶ parte del prego udì
60
1810
caro amico. ¶ Libato a Giove e supplicato, Achille ¶ rientrò
61
1810
atre disgombra ¶ il balenante Giove, appaion tutte ¶ subitamente le
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1810
una nube allor che Giove ¶ tenebrosa solleva la tempesta
63
1810
la terra, allor che Giove ¶ densissime dal ciel versa
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1810
così: Che parli, o Giove? ¶ Che pretendi? Un mortale
65
1810
alla battaglia. Intanto ¶ di Giove il figlio Sarpedonte giace
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1810
l'aspra pugna allor Giove diffuse, ¶ onde costasse molta
67
1810
in Ida era di Giove ¶ sacerdote, e qual nume
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1810
tenea nell'aspra pugna ¶ Giove gli sguardi lampeggianti, e
69
1810
chiaro scorgendo ¶ inclinarsi di Giove a suo periglio ¶ le
70
1810
quando della pugna ¶ a Giove piacque esasperar gli sdegni
71
1810
più possente ¶ è di Giove il voler, che de
72
1810
in quel giorno fatal Giove permise ¶ che d'Ettore
73
1810
la palma Apollo e Giove. ¶ Essi, non tu, m
74
1810
Duce di genti, ¶ di Giove alunno Menelao, recedi; ¶ quell
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1810
alma dal petto. ¶ Eterno Giove, gli rispose irato ¶ il
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1810
la punta. Impeto fece, ¶ Giove invocando, dopo lui l
77
1810
cavalli pavento, ma di Giove ¶ l'alto consiglio che
78
1810
Atride, ¶ caro alunno di Giove, assai pavento ¶ ch'or
79
1810
ed onorati ¶ dal sommo Giove i popoli reggete; ¶ nell
80
1810
un fiume che da Giove è sceso, ¶ freme ritroso
81
1810
il divino ¶ figlio di Giove: Enea, l'eccelsa Troia
82
1810
agli Achivi, a noi Giove per certo ¶ consente la
83
1810
arbitro dell'armi eterno Giove ¶ ne difende. Corriam dunque
84
1810
cavalli e d'eroi Giove diffuse ¶ sul corpo di
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1810
segreto ¶ a lui di Giove riferìa la mente; ¶ e
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1810
il ritorno. Egli, invocato ¶ Giove, nell'imo si sentì
87
1810
pur: del resto avrà Giove il pensiero. ¶ Sì dicendo
88
1810
Come quando dal ciel Giove ai mortali ¶ dell'Iride
89
1810
rimansi, e d'onor Giove il copre. ¶ Gioì Minerva
90
1810
fasciando la montagna idèa, ¶ Giove in man la fiammante
91
1810
Aiace e Menelao, ¶ che Giove ai Teucri concedea l
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1810
che pe' Teucri sta Giove: ogni lor strale, ¶ sia
93
1810
cavalli e i combattenti. ¶ Giove padre, deh togli a
94
1810
del pari, ¶ o da Giove educato illustre Atride, ¶ d
95
1810
A compimento ¶ mandò pur Giove il tuo pregar: gli
96
1810
O madre mia, ben Giove a me compiacque ¶ ogni
97
1810
e i raggianti di Giove almi soggiorni. ¶ Libro decimoquarto
98
1810
scenda ¶ la procella di Giove; in due pensieri ¶ così
99
1810
fatto ¶ lo stesso tonator Giove potrebbe. ¶ Il muro, che
100
1810
par che al prepossente Giove ¶ caro è il nostro
101
1810
noi, ¶ di noi che Giove dalla verde etade ¶ infino
102
1810
l'alma figlia di Giove: il tuo desire ¶ manifestami
103
1810
voragini del mar di Giove il tuono ¶ precipitò Saturno
104
1810
avvinto, ¶ m'addormenta di Giove, amico Dio, ¶ le fulgide
105
1810
generatore; ma il Saturnio Giove ¶ né il toccherò né
106
1810
mi sparsi dell'Egìoco Giove, ¶ e l'assopii. Tu
107
1810
cui sdegno il prese, ¶ Giove i Teucri protegga? Or
108
1810
e per celarsi ¶ di Giove agli occhi un alto
109
1810
Altra volta v'andrai, Giove rispose: ¶ or si gioisca
110
1810
lo sguardo ne vedrà, Giove riprese. ¶ Diffonderotti intorno un
111
1810
Gàrgaro così queto dormìa ¶ Giove in braccio alla Dea
112
1810
vincitor li rendi ¶ finché Giove si dorme. Io lo
113
1810
spada che parea di Giove ¶ la folgore, e mettea
114
1810
che dal foco di Giove fulminata ¶ giù ruina una
115
1810
ameno fiume ¶ generato da Giove, ivi dal carro ¶ posârlo
116
1810
della fuga il terror Giove mettea. ¶ Libro decimoquinto ¶ Ma
117
1810
ai vôti cocchi; e Giove in quel momento ¶ sull
118
1810
il tuo comando. ¶ Sorrise Giove, e replicò: Se meco
119
1810
accolti ¶ nelle stanze di Giove. Alzârsi i numi ¶ tutti
120
1810
i Celesti udrai di Giove ¶ gli aspri comandi che
121
1810
la nostr'ira ¶ contra Giove, o Celesti, e il
122
1810
morti il fulmine di Giove ¶ là tra il sangue
123
1810
contro gli Dei ¶ di Giove acceso si sarebbe il
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1810
ch'or vien da Giove, non intendi i detti
125
1810
presta sì parla: ¶ Ite, Giove l'impon, veloci all
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1810
da Rea produtti, ¶ primo Giove, io secondo, e terzo
127
1810
Pluto, ¶ del cielo a Giove negli aerei campi ¶ soggiorno
128
1810
vuoi tu che a Giove io rechi ¶ dura e
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1810
la minaccia mia), ¶ se Giove, a mio dispetto e
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1810
Achei. Si volse allora ¶ Giove ad Apollo, e disse
131
1810
che in lui di Giove s'arrestò la mente
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1810
cor, riprese il Dio: Giove ti manda ¶ soccorritore ed
133
1810
non senza ¶ l'altitonante Giove egli sì franco ¶ alla
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1810
tiene, di Vulcano a Giove ¶ ammirabile dono, onde tonando
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1810
le palme sollevando orava: ¶ Giove padre, se mai nelle
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1810
Così pregava. L'udì Giove, e forte ¶ tuonò. Ma
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1810
guardo ¶ della mente di Giove, che d'Ettorre ¶ custodìa
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1810
vostro, amici. Infrante ha Giove ¶ d'un gran nemico
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1810
muro ¶ alle navi; ma Giove era co' Teucri. ¶ Prese
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1810
navi, ed adempîr di Giove ¶ il supremo voler, che
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1810
alle sue tempie, e Giove ¶ il proteggea dall'alto
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1810
ad Ettore ed a Giove ¶ fuggìan percossi da divin
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1810
cerulea prora. ¶ Lo stesso Giove colla man possente ¶ il
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1810
adegua, ¶ il dì che Giove nelle man ci mette
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1810
avanza. Avrai ¶ tal da Giove un vigor ch'anco
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1810
conflitto, or che di Giove ¶ non consente il voler
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1810
me promette ¶ l'Olimpio Giove la vittoria. Or via
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1810
eroe, quando a lui Giove ¶ fu di gloria cortese
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1810
vuole, non a noi, Giove nemico. ¶ Disse; e coll
150
1810
il nemico ora che Giove ¶ gli altri Achei sgominò
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1810
e il caro a Giove ¶ Ulisse ritrovâr da densa
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1810
l'invernal pioggia di Giove, ¶ si devolve dal monte
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1810
opime offerte ¶ l'onnipossente Giove; al fiume un toro
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1810
noi Minerva supplicando e Giove ¶ appiccammo la zuffa. Aspro
155
1810
ardire ¶ alta vittoria allor Giove concesse. ¶ Perocché per lo
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1810
sentìa da tutti ¶ a Giove in cielo, ed a
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1810
il cortile ¶ al fulminante Giove ardea le pingui ¶ cosce
158
1810
alcuno a lui da Giove ¶ la madre ne recò
159
1810
giorni la piena. Intanto Giove, ¶ perché più ratto l
160
1810
domi dal flagel di Giove, ¶ e paventosi dell'ettòreo
161
1810
e disse disdegnoso: O Giove ¶ e tu pur ti
162
1810
parlava, né perciò di Giove ¶ si mutava il pensier
163
1810
serpe, prodigio dell'Egìoco Giove, ¶ inorridiro i Teucri, e
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1810
esorti ad obbliar di Giove ¶ le giurate promesse, e
165
1810
Ben càlmi ¶ del gran Giove seguir l'alto consiglio
166
1810
fiocchi della neve, allorché Giove ¶ versa incessante, addormentati i
167
1810
gli Achei non incitava ¶ Giove l'ardir del figlio
168
1810
dell'immenso ¶ scudo, ché Giove dal suo figlio allora
169
1810
che dovea ¶ spinto da Giove superar primiero ¶ Ettore la
170
1810
fatica l'agitò; ché Giove ¶ in man del duce
171
1810
tumulto. ¶ Libro decimoterzo ¶ Poiché Giove appressati ebbe alle navi
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1810
de' Greci impietosito ¶ contro Giove fremea d'alto disdegno
173
1810
Ettorre, ¶ che del gran Giove si millanta figlio, ¶ guida
174
1810
foss'anco ¶ lo stesso Giove che gl'infonde ardire
175
1810
marzïal. Ma del possente ¶ Giove quest'è la fantasia
176
1810
alla corrusca folgore che Giove ¶ vibra dall'alto a
177
1810
se pur lo stesso ¶ Giove non scenda colle proprie
178
1810
combattenti eroi. ¶ Di qua Giove ai Troiani e al
179
1810
Teucri doloroso freme ¶ contro Giove di sdegno. Una è
180
1810
il nascimento: ¶ ma nacque Giove il primo, e più
181
1810
vegna ¶ qui rampollo di Giove. Ei primo ceppo ¶ Minosse
182
1810
che dal comando di Giove impedito ¶ stava in quel
183
1810
lari, e del tonante ¶ Giove ospital sprezzata la tremenda
184
1810
furor tanto il freno. ¶ Giove padre, per certo uomini
185
1810
ancora ¶ il diletto di Giove alto guerriero ¶ Ettore intesa
186
1810
l'orecchio. E perché Giove ¶ alto ti diede militar
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1810
tu non puoi. Di Giove il senno ¶ largisce a
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1810
a morte ¶ certo da Giove. Or dove il cor
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1810
turbo ¶ dal tuon di Giove generato piomba ¶ su la
190
1810
non se' tu, ma Giove ¶ con funesto flagello. Se
191
1810
fuga ¶ manderai preghi a Giove e a tutti i
192
1810
così foss'io di Giove e dell'augusta ¶ Giuno
193
1810
cielo allora ad aitarlo ¶ Giove spediva. Ma se il
194
1810
ed indossando ¶ del nimbifero Giove il grande usbergo, ¶ tutta
195
1810
corridor le Dive. ¶ Come Giove dal Gàrgaro le vide
196
1810
rattenne, ¶ e lor di Giove le parole espose: ¶ Dove
197
1810
Greci ¶ nol vi consente Giove. Le minacce ¶ dell'alto
198
1810
si parli, ¶ figlia di Giove, di pugnar con esso
199
1810
piace alla sorte; e Giove intanto, ¶ come dispon suo
200
1810
altri Dei confuse; e Giove intanto ¶ dal Gàrgaro all
201
1810
coprì d'un velo. ¶ Giove sul trono si compose
202
1810
motto né dimanda a Giove ¶ ardìan veruna indirizzar. S
203
1810
fren Giuno rispose: ¶ Tremendissimo Giove, e che dicesti? ¶ Ben
204
1810
furor li spegna. ¶ E Giove replicò: Più fiero ancora
205
1810
gran guerriero ¶ cura di Giove, a sue parole attenti
206
1810
guerra. ¶ Voi cari a Giove diligenti araldi, ¶ per la
207
1810
Spero ben io, se Giove e gli altri Eterni
208
1810
in una ria sciagura ¶ Giove m'avvolse. Dispietato! ei
209
1810
di rimando, che se Giove ¶ l'un ti diè
210
1810
molte genti imperador, cui Giove, ¶ per la salute de
211
1810
valoroso in cui ¶ ponga Giove il suo cor, siccome
212
1810
primamente Fenice, al sommo Giove ¶ carissimo mortale, e capo
213
1810
acciò che salga a Giove ¶ la nostra prece, e
214
1810
e le navi assalir. Giove co' lampi ¶ del suo
215
1810
altero e del suo Giove, ¶ terribilmente infuria, e non
216
1810
offerti dimani al sommo Giove ¶ e agli altri numi
217
1810
a cui l'incalza Giove ¶ che di senno il
218
1810
L'udiro ¶ il sotterraneo Giove e la spietata ¶ Proserpina
219
1810
caduto. ¶ Perocché del gran Giove alme figliuole ¶ son le
220
1810
sordo. ¶ Trovin dunque di Giove oggi le figlie ¶ appo
221
1810
Fenice, ¶ caro alunno di Giove, ed a me caro
222
1810
cerco mi verrà da Giove, ¶ e qui pure davanti
223
1810
navi, ¶ or che di Giove si voltò la mente
224
1810
alla comun fatica, ¶ perché Giove noi pur fin dalla
225
1810
Agamennón son io, cui Giove opprime ¶ d'infinito travaglio
226
1810
Atride, ¶ non tutti adempirà Giove pietoso ¶ i disegni d
227
1810
simiglianza ¶ del baleno di Giove. Esso l'eroe ¶ di
228
1810
o figlia dell'Egìoco Giove, ¶ che l'opre mie
229
1810
Dïomede, e disse: ¶ Di Giove invitta armipotente figlia, ¶ odi
230
1810
la Diva. ¶ Implorata di Giove la possente ¶ figlia Minerva
231
1810
scettro, ¶ e giurò: Testimon Giove mi sia ¶ Giove il
232
1810
Testimon Giove mi sia ¶ Giove il tonante di Giunon
233
1810
cari ¶ siete al gran Giove adunator di nembi, ¶ e
234
1810
e alla figlia di Giove alma Minerva. ¶ Nèstore, gloria
235
1810
vêr le navi achee Giove spedìa ¶ la Discordia feral
236
1810
alle pinte iri che Giove ¶ suol nelle nubi colorar
237
1810
e quei secondi. Intanto ¶ Giove dall'alto romoreggia, e
238
1810
il baleno dell'Egìoco Giove. ¶ Qual di ricco padron
239
1810
e del tumulto ¶ condusse Giove Ettòr. Ma gl'inseguiti
240
1810
le parole odi che Giove ¶ per me ti manda
241
1810
supremo de' numi interrogando: ¶ Giove padre, gli disse, e
242
1810
ti riconosco, ¶ figlia di Giove, e di buon grado
243
1810
se la figlia ¶ di Giove Citerèa nel campo entrava
244
1810
l'Olimpo, accanto a Giove ¶ mesto s'assise, discoperse
245
1810
l'adunator de' nembi ¶ Giove, e rispose: Querimonie e
246
1810
ed egli accanto a Giove ¶ dell'alto onor superbo
247
1810
signor d'Argo che Giove ¶ sottomessa gli avea, d
248
1810
Laodamìa ¶ che al gran Giove soggiacque, e padre il
249
1810
armi a Glauco tolse ¶ Giove lo senno. Aveale Glauco
250
1810
le pie mani a Giove. ¶ Ma deh! rimanti alquanto
251
1810
rechi ¶ primamente al gran Giove e agli altri Eterni
252
1810
libar non oso a Giove ¶ pria che di divo
253
1810
noi tutti ¶ inviata da Giove alta sciagura. ¶ Né penso
254
1810
modesta Teano: indi di Giove ¶ alla gran figlia orò
255
1810
lassa! un duro fato ¶ Giove n'impose e tal
256
1810
le figlie dell'Egìoco Giove ¶ l'Oreadi pietose incoronaro
257
1810
cielo, ¶ e supplice sclamò: Giove pietoso ¶ e voi tutti
258
1810
se grazia ne farà Giove benigno ¶ di poter lieti
259
1810
favellò primiero: ¶ Figlia di Giove, e quale il cor
260
1810
il saettante ¶ figlio di Giove, suscitiam la forte ¶ alma
261
1810
faggio s'arrestâr di Giove, ¶ con diletto mirando de
262
1810
non piacque all'alto Giove ¶ i nostri giuramenti, e
263
1810
patti del certame, e Giove ¶ testimonio ne sia. Se
264
1810
anima a Pluto! ¶ O Giove padre, o Pallade, o
265
1810
cielo udìasi dire: O Giove, ¶ fa che la sorte
266
1810
io vesto, al sommo Giove ¶ supplicate in silenzio, onde
267
1810
al cielo, ¶ e a Giove supplicâr con questi accenti
268
1810
armi ¶ dallo sdegno di Giove, e dall'insana ¶ roditrice
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1810
se ratti, ¶ messaggieri di Giove e de' mortali, ¶ non
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1810
siete cari al gran Giove, entrambi (e chiaro ¶ ognun
271
1810
dir l'Enosigèo Nettunno: ¶ Giove padre, chi fia più
272
1810
non avesse al prepotente Giove. ¶ Corcârsi alfine, e su
273
1810
alto Olimpo il folgorante Giove ¶ tenea consiglio. Ei parla
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1810
in terra il sommo Giove, ¶ supremo senno, né pur
275
1810
cielo. ¶ Tonò tremendo allor Giove dall'Ida, ¶ e un
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1810
vedi? contro noi combatte ¶ Giove irato, e a costui
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1810
noi pur: ma di Giove oltrapossente ¶ il supremo voler
278
1810
il desìo, tre volte Giove ¶ rimormorò dall'Ida, e
279
1810
Io non m'inganno, ¶ Giove è propizio; di vittoria
280
1810
mai, che col saturnio Giove ¶ a cozzar ne sospinga
281
1810
infuriava col favor di Giove. ¶ E ben le navi
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1810
cenere e fumo. O Giove padre, e quale ¶ altro
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1810
voto, almeno ¶ danne, o Giove, uno scampo colla fuga
284
1810
gli Achivi ¶ al fatidico Giove, dall'artiglio ¶ cader lasciò
285
1810
cui spinto ¶ conobbero da Giove, ad affrontarsi ¶ più coraggiosi
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1810
promessa mia) ¶ che se Giove e Minerva mi daranno
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1810
nuovo suscitò l'Olimpio Giove ¶ tal forza e lena
288
1810
Invitta figlia dell'Egìoco Giove, ¶ dunque, ohimè! non vorremo
289
1810
de' nembi adunatore ¶ massimo Giove abitator dell'etra, ¶ pria
290
1810
e i regi ¶ di Giove alunni, che seguìan l
291
1810
tal fra tanti eroi Giove gl'infonde ¶ e garbo
292
1810
alme figlie dell'Egìoco Giove. ¶ Sol dunque i duci
293
1810
Muse figlie dell'Egìoco Giove. ¶ Adirate le dive al
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1810
generò Filèo diletto a Giove, ¶ buon cavalier che dai
295
1810
Ulisse ¶ vero senno di Giove; e lo seguièno ¶ dodici
296
1810
di Piritòo, ¶ del sempiterno Giove inclito seme; ¶ e generollo
297
1810
quando il fulminante ¶ irato Giove Inarime flagella ¶ duro letto
298
1810
e la spedìa di Giove ¶ un comando. Tenean questi
299
1810
Sole: un terzo a Giove ¶ offrirassi da noi. Ma
300
1810
onde protervo ¶ nessun di Giove i giuramenti infranga. ¶ Incostante
301
1810
le man, supplice disse: ¶ Giove, d'Ida signor, massimo
302
1810
dire: O sommo ¶ augustissimo Giove, e voi del cielo
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1810
chiuse a cotal voto ¶ Giove l'orecchio. Il re
304
1810
il vital filo ¶ sol Giove e gli altri Sempiterni
305
1810
labbro bisbigliar s'udìa: ¶ Giove padre, che grande e
306
1810
pregando: Dammi, o padre Giove, ¶ sovra costui che m
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1810
dispettoso al cielo, ¶ Crudel Giove, gridava, il più crudele
308
1810
Olimpo accolti ¶ intorno a Giove si sedean gli Dei
309
1810
i baldanzosi Achei. ¶ Assentì Giove al detto, ed a
310
1810
della guerra oggi vuol Giove ¶ per certo rinnovar fra
311
1810
L'armipotente ¶ figlia di Giove si parò davanti ¶ al
312
1810
delle destre. Il giusto Giove ¶ può differire ei sì
313
1810
le forze: il giusto Giove ¶ bugiardi non aiuta: chi
314
1810
onde si vegga ¶ se Giove allor vi stenderà la
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1810
le stimolate. Al sommo Giove ¶ e a Pallade piacesse
316
1810
un tempo non comparte Giove ¶ i suoi doni al
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1810
d'un alunno di Giove, e tu d'inganni
318
1810
ma con infausti segni ¶ Giove da tanto ne distolse
319
1810
auspìci ¶ fidando e in Giove. Per l'opposto quelli
320
1810
la feroce ¶ Palla, di Giove glorïosa figlia, ¶ discorrendo le
321
1810
dar la palma vorrà Giove? Or via ¶ ritiriamci, evitiam
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1810
cresciuto ¶ dalle piogge di Giove, ed improvviso ¶ precipitando i
323
1810
Invitta figlia dell'Egìoco Giove, ¶ se nelle ardenti pugne
324
1810
vien la figlia di Giove Citerèa, ¶ l'acuto ferro
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1810
ti sveglia, ¶ alza a Giove la mano, un dardo
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1810
gentil di quei che Giove, ¶ prezzo del figlio Ganimede
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1810
l'alma figlia di Giove Citerèa ¶ che d'Anchise
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1810
intanto, ¶ Cedi, figlia di Giove, alto gridava, ¶ cedi il
329
1810
Dïomede, ¶ che pur con Giove piglierìa contesa. ¶ Sì prega
330
1810
medesmo mortal figlio di Giove ¶ aspro sofferse di saetta
331
1810
alle mani verrìa con Giove ancora? ¶ Egli assalse e
332
1810
mentitor chi dell'Egìoco Giove ¶ germe ti dice. Dal
333
1810
ei prima insegua ¶ di Giove il figlio, o più
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1810
un bel faggio ¶ a Giove sacro Sarpedonte, e il
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1810
invitta figlia dell'Egìoco Giove, ¶ se libera lasciam dell
336
1810
lavoro, ¶ e vestita di Giove la corazza, ¶ di tutto
337
1810
salme abbandonò (così di Giove ¶ l'alto consiglio s
338
1810
di Latona e di Giove. Irato al Sire ¶ destò
339
1810
il saettante ¶ figlio di Giove rispettate. — Al prego ¶ tutti
340
1810
di sogni (ché da Giove ¶ anche il sogno procede
341
1810
queste parole: ¶ Amor di Giove, generoso Achille, ¶ vuoi tu
342
1810
per questo Apollo a Giove caro io giuro: ¶ nessun
343
1810
ricompensa da noi, se Giove un giorno ¶ l'eccelsa
344
1810
daranno, e il giusto Giove in prima. ¶ Di quanti
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1810
accenti, ¶ Figlia, disse, di Giove, a che ne vieni
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1810
cui d'alta maestà Giove circonda, ¶ uguaglianza d'onore
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1810
e disse: ¶ Messaggieri di Giove e delle genti, ¶ salvete
348
1810
e porgi preghi a Giove, ¶ s'unqua Giove per
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1810
a Giove, ¶ s'unqua Giove per te fu nel
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1810
Dei da ria sciagura ¶ Giove campasti adunator di nembi
351
1810
ei s'assise ¶ di Giove al fianco, e n
352
1810
n'andrò, ragionerò con Giove ¶ del fulmine signore, e
353
1810
gl'innocenti Etïopi discese ¶ Giove a convito, e il
354
1810
tornerà. Recherommi allor di Giove ¶ agli eterni palagi; al
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1810
avanti iva il re Giove. ¶ Memore allor del figlio
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1810
e solo ¶ l'onniveggente Giove. Innanzi a lui ¶ la
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1810
mento, e supplicando disse: ¶ Giove padre, se d'opre
358
1810
Onoralo, ti prego, olimpio Giove, ¶ sapientissimo Iddio: fa che
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1810
nel mare un salto; ¶ Giove alla reggia s'avvïò
360
1810
intelligenza, benché moglie a Giove. ¶ Ben qualunque dir cosa
361
1810
scrutarlo, e cessa. ¶ Acerbissimo Giove, e che dicesti? ¶ riprese
362
1810
livor s'assise. ¶ Di Giove in tutta la magion
363
1810
per te: vinci di Giove, ¶ vinci del padre coll
364
1810
è troppo ¶ cozzar con Giove. Altra fiata, il sai
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1810
pupille abbandonato avea ¶ di Giove che pensoso in suo
366
1810
io celeste ¶ nunzio di Giove, che lontano ancora ¶ su
367
1810
infortunio estremo ¶ preparato da Giove. Or tu ben figgi
368
1810
egli sperossi, ¶ né di Giove sapea, stolto! i disegni
369
1810
dell'alma luce a Giove e agli altri Eterni
370
1810
te son io ¶ da Giove che dal ciel di
371
1810
sovrasta per voler di Giove. ¶ Tu di Giove il
372
1810
di Giove. ¶ Tu di Giove il comando in cor
373
1810
l'ignea Fama, di Giove ambasciatrice. ¶ Si congregaro alfin
374
1810
Vulcano quello scettro a Giove, ¶ e Giove all'uccisor
375
1810
scettro a Giove, ¶ e Giove all'uccisor d'Argo
376
1810
dura e perigliosa impresa ¶ Giove m'avvolse, Iddio crudel
377
1810
mura. ¶ Già del gran Giove il nono anno si
378
1810
Euro ¶ della nube di Giove il fianco aprendo ¶ a
379
1810
Ulisse trovò, senno di Giove, ¶ occupato non già del
380
1810
è l'ira, e Giove, ¶ che al trono l
381
1810
Achivi, ¶ perché muti così? Giove ne manda ¶ nel veduto
382
1810
vera ¶ si conosca di Giove la promessa. ¶ Io ti
383
1810
tu vai. Piacesse a Giove, ¶ a Minerva piacesse e
384
1810
Ma me l'Egìoco Giove in alti affanni ¶ sommerse
385
1810
ad Apollo: Saettante iddio, ¶ Giove fatto t'avea l
386
1810
il generoso, ¶ ed urlò: Giove padre, adunque nullo ¶ de
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1810
ed io Nettunno, ¶ né Giove il vieta, né dal
388
1810
dell'Olimpo n'udì Giove il clangore, ¶ e il
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1810
orrenda ¶ egida che di Giove anco resiste ¶ alle saette
390
1810
Minerva, ¶ Guarda, disse, di Giove invitta figlia, ¶ guarda quella
391
1810
onta sarìa ¶ tornar di Giove ai rilucenti alberghi ¶ senza
392
1810
affanni ¶ che noi da Giove ad esular costretti ¶ intorno
393
1810
le donne ¶ ti fe' Giove un lïone, e qual
394
1810
colle consorti ¶ del nimbifero Giove è dura impresa. ¶ Va
395
1810
l'eterne ¶ stanze di Giove avea già messo il
396
1810
alma sola; ¶ e benché Giove glorïoso il renda, ¶ mortal
397
1810
alta condannato ira di Giove ¶ di ria morte a
398
1810
tosto ¶ vedrassi cui darà Giove la palma. ¶ Così seco
399
1810
consesso de' Celesti, e Giove ¶ a dir si fece
400
1810
Minerva parlò: Diletto a Giove ¶ inclito Achille, or sì
401
1810
ne sièno, ¶ che se Giove l'onor di tua
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1810
l'eroe troian, né Giove ancora, ¶ come dianzi cianciasti
403
1810
cara un tempo ¶ a Giove la mia vita, e
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1810
io pure, ¶ quando a Giove sia grado e agli
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1810
sì bello, ¶ allor da Giove abbandonato all'ira ¶ degl
406
1810
giurò: Non sia per Giove ottimo e sommo ¶ che
407
1810
sollecita la figlia ¶ di Giove Citerèa gli allontanava, ¶ e
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1810
biondo Menelao, sangue di Giove, ¶ levossi il terzo, e
409
1810
dicendo: ¶ Antìloco, te amâr Giove e Nettunno ¶ giovane ancora
410
1810
accosta ¶ prode alunno di Giove, e giusta il rito
411
1810
te: del resto ¶ abbia Giove la cura. E così
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1810
tutti Ettorre, e a Giove in prima. ¶ Ostie elette
413
1810
al ciel volaro: e Giove ¶ trovâr seduto tra gli
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1810
ascolta, ¶ ch'io di Giove a te vengo ambasciatrice
415
1810
porti, ¶ se tal di Giove è l'assoluto impero
416
1810
Dea dentro la tenda, ¶ Giove alla sacra Troia Iri
417
1810
canuto ¶ la ministra di Giove, e a lui che
418
1810
mi manda ¶ l'Olimpio Giove che lontano ancora ¶ su
419
1810
recommi or or di Giove ¶ un comando. Egli vuol
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1810
alto affanno in che Giove mi sommerse ¶ il più
421
1810
gli disse, ¶ liba a Giove, e lo prega che
422
1810
voce innalza all'idèo Giove nemboso, ¶ che d'alto
423
1810
libò con questi accenti: ¶ Giove massimo Iddio, che glorïoso
424
1810
passi volgerò sicuro. ¶ Esaudì Giove il prego, e il
425
1810
ritornârsi i figli. ¶ Vide Giove dall'alto i due
426
1810
stanze riposte. Avea di Giove ¶ l'eroe diletto in
427
1810
il mortal. Stansi di Giove ¶ sul limitar due dogli
428
1810
nascimento suo molti da Giove ¶ illustri doni. Ei ricco
429
1810
madre a me di Giove ¶ già fe' chiaro il
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1810
contro il cenno di Giove nol trafigga. ¶ Lavato adunque
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1810
in dure pietre avea ¶ Giove la gente. Alfin lor
432
1810
giunti ¶ del genito da Giove ondoso Xanto ¶ nell'ora