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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino, 1973

concordanze di «Giufà»

nautoretestoannoconcordanza
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macchina. ¶ «Paese selvaggio» disse. ¶ Giufà vive in Sicilia dai
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mille anni; e ancora Giufà va ciondolando per le
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andare in cerca di Giufà: e se lo tira
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che le restano; ché Giufà di stare in casa
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che stride e dice Giufà Giufà Giufà, , , . Quello che
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stride e dice Giufà Giufà Giufà, , , . Quello che le
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e dice Giufà Giufà Giufà, , , . Quello che le ha
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Come la volta che Giufà ammazzò un cardinale: e
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e stupido com’è Giufà sa essere maliziosissimo. O
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rinvenne voleva fare impalare Giufà, ma Giufà come sempre
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fare impalare Giufà, ma Giufà come sempre se la
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possono contare tante, di Giufà. La più bella è
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del cardinale: ché davvero Giufà stava per finire, insieme
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vero è che nemmeno Giufà, balordo com’era, aveva
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e del dopo, con Giufà non si può tenere
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focaia e gli stoppacci. Giufà trovò buona l’idea
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e a modo di Giufà: e che i migliori
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ammazzano. Detto e fatto: Giufà profittò che sua madre
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trascorreva tra le cime. Giufà vedeva grandi candidi uccelli
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di occhi. Ma aspettava, Giufà, quelli dalla testa rossa
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una brigata intera; ma Giufà non era così sciocco
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e per il contraccolpo Giufà si trovò a sedere
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messa. Sorpresa grande pensò Giufà: mia madre sarà contenta
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hai ammazzato il cardinale. Giufà che cosa fosse un
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agitava e gemeva. E Giufà sempre infuriato, ma non
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era bello e affogato. Giufà, per non sentire la
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cortile della casa di Giufà veniva fiato di putrefazione
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non che sospettasse di Giufà. ¶ Uno per uno, il
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mattino. Per cui, vedendo Giufà che vicino al pozzo
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l’idea di calare Giufà dentro al pozzo. Gli
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onza. Per un’onza Giufà si sarebbe buttato nel
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non lo dicono, se Giufà avesse memoria di quel
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Che Sua Eminenza?» domandò Giufà. ¶ «Voglio dire il cardinale
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visto un cardinale» disse Giufà «e tanto meno l
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parliamo di nerbate» disse Giufà «io non mi muovo
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Così va bene» disse Giufà: e intanto continuava a
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scendere al posto di Giufà. E del resto anche
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E chi scherza?» disse Giufà. «Io un cardinale non
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avete detto quattro» disse Giufà, sorridendo e levando un
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è il cardinale» disse Giufà. ¶ «Due o quattro» disse
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lavoro a spreco?» disse Giufà. «Se non è il
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non avrai a pentirtene». ¶ Giufà continuò a brancicare sott
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può essere?» domandò placido Giufà. ¶ «Ti farò arrostire come
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si può fare?» disse Giufà. «E voi ditemi com
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niente di speciale?» incalzò Giufà. ¶ «Niente» disse il capitano
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tanto per ragionare...» disse Giufà, che a guazzo nel
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quieta la voce di Giufà che domandava «Nemmeno un
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che arte faceva?» domandò Giufà. ¶ «Arte?» fece il capitano
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Anche don Vincenzo?» domandò Giufà. Don Vincenzo era il
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capitano. ¶ «E allora» disse Giufà «questo vostro cardinale secondo
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fradicio, il montone; e Giufà appresso. Il capitano e
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è il cardinale?» domandò Giufà tutto allegro. ¶ Il capitano
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tutta la pena che Giufà ebbe: ché a nessuno
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quasi riscritto: quello di Giufà e del cardinale. Degli