Pietro Metastasio, Giustino, 1713

nipote appunto, ¶ Il bel Giustin, che fu de' tuoi

libertate, ¶ E che torni Giustin. Né così tosto ¶ I

comando. ¶ SOF. Dunque tosto Giustin farà ritorno ¶ Che gli

giro. ¶ Già veggo di Giustin la sorte, e veggo

sperar mi toglie. ¶ Odio Giustin se m'è presente

sa che il mio Giustin non fosse ¶ Su questa

che Teodora ¶ Diede a Giustin pria che da noi

Languisco e manco; aimè, Giustin... ¶ FOS. Sofia, ¶ Sofia, reggiti

dolor l'uccide, ¶ Perché Giustin su queste arene morto

i miei piaceri? ¶ Così, Giustin, la destra mia ti

dovuta ¶ Al corpo di Giustin qui mi trattiene. ¶ SOF

asteria sola. ¶ Oh misero Giustin, come sei morto! ¶ Come

attendea che il bel Giustin giungesse, ¶ Mira che strano

s'adiri, ¶ Parlando di Giustin. Cieli, che veggio! ¶ Questo

mie stanze il bel Giustin recate ¶ Senza molto agitarlo

questa mai? ¶ Ah mio Giustin, non mio, ché il

grave, ¶ Narrare a noi, Giustin, potreste il corso ¶ Del

Sofia ¶ Qui restate, o Giustin, sì lieto in viso

e detti. ¶ AST. Ove, Giustin, volgete i vostri passi

ubbidisco. ¶ SOF. Ed io, Giustin, vi dono, ¶ Nel porgervi