parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Maspero, Odissea [traduzione da Omero], 1867

concordanze di «Gli»

nautoretestoannoconcordanza
1
1867
Mietea de' Teucri, per gli Achei pugnando. ¶ Oh se
2
1867
udir m'avvenne, ¶ Io gli risposi, e nulla dirti
3
1867
voce; ¶ Né la facondia gli mancò, né il senno
4
1867
lagrima segreta ¶ La guancia gli rigò: sì mi chiedea
5
1867
Di ferrea clava, per gli erbosi piani ¶ Stancar le
6
1867
manca ¶ Col rostro adunco gli rodeano il core, ¶ Ed
7
1867
Nume disseccava. Alberi eccelsi ¶ Gli stendean su la testa
8
1867
alte grida lo seguian gli spettri, ¶ Come stormo d
9
1867
in atto ¶ Di saettar. Gli attraversava il largo ¶ Petto
10
1867
l'ombre, si traean gli amici ¶ A dormir su
11
1867
mio racconto ¶ Ebbi compiuto, gli occhi in me fissando
12
1867
è mostro ¶ Tal che gli stessi Dei n'avrìan
13
1867
già rapito ¶ M'avrà gli amici. - E Circe: Ahi
14
1867
vicini ¶ Facea segno con gli occhi di slegarmi: ¶ Ma
15
1867
cera dalle orecchie ¶ Togliean gli amici. Ma non era
16
1867
lasciassero i remi, rinculando ¶ Gli uni su gli altri
17
1867
rinculando ¶ Gli uni su gli altri alla rinfusa. E
18
1867
quanto io fermi ¶ Tenessi gli occhi al cavo del
19
1867
A quella scena impallidîr gli amici; ¶ E anch'io
20
1867
io, la morte paventando, gli occhi ¶ Drizzo a Cariddi
21
1867
dal legno mi rapìa ¶ Gli amici tremebondi, e innanzi
22
1867
sospinga il legno. ¶ Abbrividîr gli amici a questo annunzio
23
1867
ferro, vorrai tu che gli altri, ¶ Affamati, spossati, in
24
1867
giuratemi almen, che se gli armenti ¶ Del Sole e
25
1867
le danze. ¶ Ivi chiamai gli amici a me dinanzi
26
1867
E persuasi s'acchetâr gli amici. ¶ Un mese intero
27
1867
il gran Giove e gli altri Dei pregava ¶ Ad
28
1867
Sole ergeremo, e su gli altari ¶ Deporrem numerosi e
29
1867
contrasto un altro ¶ Nume gli faccia, meglio fia sommersi
30
1867
visceri assaggiati, in su gli spiedi ¶ Infilzavano il resto
31
1867
loro sdegno ¶ Facean chiaro gli Dei: serpean le pelli
32
1867
E il buio eterno gli coprìa le luci. ¶ Tuonò
33
1867
oro ben foggiato, e gli altri ¶ Doni, che i
34
1867
Anche un massiccio tripode gli rechi ¶ E un argenteo
35
1867
ad ora ad ora ¶ Gli occhi al Sole volgea
36
1867
un'arca dorata, e gli portava ¶ Cibi e vino
37
1867
due sporgenti ¶ Rupi difesa gli facean dall'ira ¶ De
38
1867
su l'arena. Indi gli arredi ¶ Ne levâr, che
39
1867
che i magnanimi Feaci ¶ Gli avean donato, per favor
40
1867
Che dicesti, o Nettuno? gli rispose ¶ Il supremo de
41
1867
adunatore. ¶ Non ti spregian gli Dei; che non sarìa
42
1867
Grossi tori sveniam, perché gli prenda ¶ Di noi pietade
43
1867
l'alte rupi e gli alberi frondosi ¶ Della foresta
44
1867
In piè levossi, e gli occhi ¶ Girò mirando la
45
1867
qui non veggo ¶ Dove gli asconda; tuttavia lasciarli ¶ Non
46
1867
ben da lunge arrivi, ¶ Gli rispose la Dea, se
47
1867
racconto, ¶ E il mento gli accarezza. All'improvviso ¶ Quindi
48
1867
che tutto a rivelar gli affanni ¶ Che in Itaca
49
1867
il forte Polifemo, ¶ E gli dicea palpandolo: Arïete ¶ Infingardo
50
1867
Che il malvagio Nessuno gli spegnea ¶ Co' suoi perfidi
51
1867
perfidi amici, poiché doma ¶ Gli ebbe la mente con
52
1867
usciti, ¶ Me primamente, indi gli amici io sciolsi; ¶ E
53
1867
le pingui capre ¶ E gli arïeti, e via fuggir
54
1867
freno, e d'arrenar gli vieto. ¶ Indi col capo
55
1867
qualcuno ¶ Mai ti domanda, gli dirai che Ulisse, ¶ Guastator
56
1867
al negro Dite, ¶ Io gli soggiunsi, come il gran
57
1867
curava, ¶ E di tutti gli amici e tutti i
58
1867
moglie ai fratelli; e gli uni e l'altre
59
1867
vïaggio, e di partir gli chiesi, ¶ Ei benigno esaudì
60
1867
In pegno d'amistà gli die' quest'otre: ¶ Orsù
61
1867
fossero di quella ¶ Terra gli abitatori a lei chiedendo
62
1867
se ne imbandìa; ma gli altri scampo ¶ Trovâr, fuggendo
63
1867
ci scostammo, afflitti ¶ Per gli estinti compagni, e insiem
64
1867
così presi a confortar gli amici: ¶ Per quanto il
65
1867
Eurìloco; ma il core ¶ Gli tremava nel petto, e
66
1867
nella strozza ¶ Il dolor gli serrava le parole, ¶ E
67
1867
tu stesso ritornar, né gli altri ¶ Ricondur tu potrai
68
1867
sclama: ¶ Or va con gli altri, e nel porcil
69
1867
qui mi cibi, rendimi gli amici, ¶ Fa' che tosto
70
1867
E vigorosi. Non tardâr gli amici ¶ A ravvisarmi; e
71
1867
al ferro, ¶ E reciso gli avrei dal busto il
72
1867
a me congiunto; ¶ Ma gli altri mi frenâr, così
73
1867
caduto il Sole, ¶ Giacquero gli altri per l'oscuro
74
1867
aeree, vane ¶ Forme son gli altri. - A quel crudele
75
1867
immenso ¶ Pelago valicato, e gli aquidosi ¶ Lidi raggiunti, dove
76
1867
A Proserpina sacri, e gli alti pioppi ¶ E i
77
1867
Io potei salvi ricondur gli amici. ¶ Era Elpenore meco
78
1867
dall'aste vulnerate ¶ E gli usberghi cruenti, che alla
79
1867
il core, ed affrettai gli amici ¶ A scuoiare, a
80
1867
prese il dì che gli acciecasti il figlio. ¶ Nondimen
81
1867
superbi, ¶ Che ne sprecan gli averi, e alla pudica
82
1867
con l'inganno avrai gli amanti uccisi, ¶ Prendi un
83
1867
tacque Tiresia, ed io gli dissi: ¶ Certo quanto hai
84
1867
fecondo autunno, un letticciuolo ¶ Gli stendono di foglie tra
85
1867
ché infecondi ¶ Non son gli amplessi degli Dei. Tu
86
1867
in braccio; ¶ E Zeto gli produsse ed Anfïone, ¶ Che
87
1867
Caso ai mortali rivelâr gli Dei ¶ Subitamente. Nell'amena
88
1867
profeta, ¶ Erasi accinto; ma gli avversi Numi, ¶ L'aspre
89
1867
e i ruvidi bifolchi ¶ Gli fûr d'inciampo. Nondimeno
90
1867
al pari degli Dei gli onora. ¶ E d'Aloeo
91
1867
la fronte; ¶ Sì che gli stessi Dei n'ebber
92
1867
ogni cosa ¶ Onde abbisogni gli fornite in copia, ¶ Già
93
1867
il più vecchio ¶ Fra gli eroi della Scheria, Amici
94
1867
che tanto ¶ L'andar gli prema, fino al dì
95
1867
dove sol dimora ¶ Han gli spettri insensibili e le
96
1867
tarda ¶ Età le mani gli fiaccava e i piedi
97
1867
magion di bronzo ¶ Accorsero gli Dei. V'accorse il
98
1867
chiedi, o saettante Apollo? ¶ Gli rispose Mercurio. Oh! fosser
99
1867
novo a questo dir gli Eterni; ¶ Ma non rise
100
1867
di plauso ¶ Liete grida gli astanti, e l'ampio
101
1867
Ha la nostra città, gli rechi ognuno ¶ Una veste
102
1867
viso. ¶ Eurialo intanto, che gli fu scortese, ¶ Con doni
103
1867
cerca; ¶ Ed Eurialo così gli rispondea: ¶ Glorïoso Alcinòo, re
104
1867
placherò, come ti piace. ¶ Gli darò questo mio pugnal
105
1867
dal labbro; ¶ E facciano gli Dei che la natìa
106
1867
bene ¶ Ti sien larghi gli Dei; né mai di
107
1867
Verso il tramonto giunsero gli araldi ¶ Coi presenti alla
108
1867
ascolti. ¶ Ed io poi gli darò questa dorata ¶ Tazza
109
1867
segreto in sua magion gli apprese. ¶ Poscia all'invito
110
1867
e a quel tepor gli spirti ¶ Rinfrancar si sentìa
111
1867
accenti ¶ Al suo passar gli volse: Ospite, salve. ¶ Quando
112
1867
le vivande ¶ Portate avean gli scalchi, e di vermigli
113
1867
sebbene afflitto, anch'io gli renda ¶ Alcun segno d
114
1867
accolti, ¶ Perché la Musa gli ammaestra ed ama. ¶ Recò
115
1867
A cantar cominciò, come gli Achivi, ¶ Arse le tende
116
1867
la cittade; e mentre gli altri ¶ I templi n
117
1867
i tuoi parenti, ¶ E gli abitanti della tua contrada
118
1867
ai figli appena ¶ Schiudon gli occhi alla luce. E
119
1867
dorati alberghi, ¶ Pur con gli Eterni, ma da' suoi
120
1867
teucri campi m'invïâr gli Dei, ¶ Racconterò. Mi spinse
121
1867
Esortava i compagni; ma gli stolti, ¶ Sordi a' miei
122
1867
aste ¶ I Ciconi e gli Achei. Tutto il mattino
123
1867
io mi salvai con gli altri. ¶ Di là salpammo
124
1867
comandai di tosto ¶ Calar gli alberi, e al lido
125
1867
e che nessun con gli altri ¶ Avea commercio, ma
126
1867
destò; sì che noi gli uni su gli altri
127
1867
noi gli uni su gli altri ¶ Ci gettammo nel
128
1867
ampia ¶ Spelonca, e fuori gli arïeti e i capri
129
1867
metà ne' vasi, ¶ Che gli servisse di bevanda a
130
1867
così da lontano io gli risposi: ¶ Greci noi siamo
131
1867
si costuma ¶ Da chi gli ospiti alberga. I santi
132
1867
temer deggia e riverir gli Dei. ¶ Né di Giove
133
1867
poppanti ¶ Cani a terra gli sbatte; e dalle rotte
134
1867
Se in questa guisa gli ospiti ricevi? ¶ Io tacqui
135
1867
vino una seconda ¶ Volta gli porsi ed una terza
136
1867
che alla testa asceso ¶ Gli era il fervido umore
137
1867
E me Nessuno chiamano gli amici. ¶ Ebben, prorompe in
138
1867
sangue ¶ E il vino gli sgorgava, a brani misto
139
1867
al mostro Mi seguìan gli amici, ¶ E a tutti
140
1867
sostando innanzi alla spelonca, ¶ Gli chiedean la cagion de
141
1867
tratti in quell'error gli avesse. ¶ Ma il Ciclope
142
1867
e schermo ai fianchi ¶ Gli facean gli altri due
143
1867
ai fianchi ¶ Gli facean gli altri due: da tre
144
1867
alle lanose pance ¶ Stavan gli uomini appesi. Ultimo il
145
1867
feacesi ¶ Prenci al consesso. Gli si stringe intorno ¶ Appena
146
1867
la fanciulla, e scorta ¶ Gli fosse alla città. Verso
147
1867
in suo vigor securo; ¶ Gli fiammeggiano gli occhi, e
148
1867
vigor securo; ¶ Gli fiammeggiano gli occhi, e ai tori
149
1867
della paura; e sola ¶ Gli stette a fronte. Se
150
1867
manto, e la città gli additi, ¶ Il misero non
151
1867
Vengono i poverelli e gli stranieri ¶ Dal gran Padre
152
1867
accetto. ¶ Su via, dunque, gli date e vino e
153
1867
manto, di fresc'olio ¶ Gli porgono un'ampolla, e
154
1867
porgono un'ampolla, e gli fan cenno ¶ Che discenda
155
1867
vergine figlia d'Alcinòo ¶ Gli avea donate. Gli occhi
156
1867
Alcinòo ¶ Gli avea donate. Gli occhi più vivaci ¶ Gli
157
1867
Gli occhi più vivaci ¶ Gli fe' la glauca Diva
158
1867
su le spalle ¶ Inanellato gli diffuse il crine. ¶ E
159
1867
Così sul capo e gli omeri d'Ulisse ¶ La
160
1867
sempre! ¶ Ma via, donzelle, gli recate il cibo ¶ E
161
1867
vino e il cibo ¶ Gli recâr le donzelle, a
162
1867
tempio a Nettuno. Ivi gli attrezzi ¶ De' negri legni
163
1867
attrezzi ¶ De' negri legni, gli alberi, le vele, ¶ Le
164
1867
tue belle ¶ Case e gli amici riveder potrai. ¶ Sì
165
1867
né interrogar nessuno; ¶ Ché gli ospiti non tiene in
166
1867
tenea lo scettro ¶ Su gli alteri giganti, iniqua razza
167
1867
la grazia, ¶ I congiunti, gli amici, e la tua
168
1867
porta, ¶ Che d'argento gli stipiti, confitti ¶ Nella soglia
169
1867
siepe. Quivi rigogliosi ¶ Crescon gli alberi e grandi: il
170
1867
ad Alcinoo concesso avean gli Dei. ¶ Ulisse, poi che
171
1867
Tutti al vederlo ammutolîr gli astanti ¶ Maravigliati, ed ei
172
1867
Le ricchezze domestiche e gli onori ¶ Dal popolo concessi
173
1867
istrutto, di facondia avanza ¶ Gli altri e di senno
174
1867
un terso ¶ Desco innanzi gli mise, che di pani
175
1867
Numi ¶ Un sacrifizio, e gli ospitali onori ¶ Resi al
176
1867
Resi al degno stranier, gli sia la scorta ¶ Apparecchiata
177
1867
Il saggio Ulisse, e gli sedea vicino ¶ Con la
178
1867
uscito, ¶ Mi corcai fra gli arbusti, in mezzo a
179
1867
apprestato di sua man gli avea. ¶ LIBRO OTTAVO ¶ Come
180
1867
a cui Minerva ¶ Avea gli omeri e il capo
181
1867
male il ben mescendo, gli togliea ¶ Degli occhi il
182
1867
occhi il lume, e gli donava il canto. ¶ Nel
183
1867
innanzi a lunga ¶ Colonna, gli ponea l'araldo un
184
1867
adorno, e alla caviglia ¶ Gli sospendea da tergo il
185
1867
Un terso desco poi gli mise a canto, ¶ E
186
1867
largo ¶ Pianto occultar, che gli scendea dagli occhi. ¶ Ma
187
1867
li lasciò giungendo ¶ Fra gli applausi alla mèta. Altri
188
1867
aria il sasso, ¶ E gli stessi nocchieri ai nembi
189
1867
L'accorto Alcinoo, e gli rispose: Amico, ¶ Nessun del
190
1867
Dolcemente a cantar prese gli amori ¶ Di Marte con
191
1867
rete ordita da Vulcan gli avvolse; ¶ Sì che più
192
1867
né dar crollo ¶ Potean gli amanti, e s'accorgeano
193
1867
e spera. ¶ Una compagna gli sta sempre al fianco
194
1867
Quivi appostati l'attendean gli Achei. ¶ LIBRO QUINTO ¶ Nunzia
195
1867
ricordava agli altri Dei gli affanni, ¶ Giove, esclamando, e
196
1867
a forza, e riveder gli vieta ¶ La contrada natìa
197
1867
impugna, ¶ Con cui su gli occhi de' mortali il
198
1867
il sonno, ¶ Come più gli talenta, or chiama, or
199
1867
vederla ¶ Dilettar si dovean gli stessi Numi; ¶ E il
200
1867
qui si tacque; ¶ E gli spiegò la mensa, e
201
1867
e dolce ambrosia ¶ Sollecita gli appose e rubicondo ¶ Nettare
202
1867
lo stral di Giove ¶ Gli avea franta e dispersa
203
1867
cibi, ¶ Vita immortale io gli promisi, e giorni ¶ Sempre
204
1867
certo nave e naviganti ¶ Gli darò, che lo scortino
205
1867
Ma ben la via gli mostrerò, che salvo ¶ Il
206
1867
il giorno, ¶ E su gli scogli assiso, il duol
207
1867
D'improvviso al fianco ¶ Gli comparve la Ninfa, e
208
1867
E cibi e vini gli apprestò la Ninfa, ¶ Quali
209
1867
fermo voler. Ma se gli affanni ¶ Tu conoscessi, che
210
1867
eroe provvede: ¶ Una grande gli porge, a doppio taglio
211
1867
piante, i pioppi e gli alni ¶ E gli abeti
212
1867
e gli alni ¶ E gli abeti che al cielo
213
1867
Ma come il loco gli mostrò, Calipso ¶ Alle sue
214
1867
i tronchi ¶ Ne piallò, gli agguagliò; poscia col succhio
215
1867
succhio, ¶ Che dalla grotta gli recò la Ninfa, ¶ Ad
216
1867
I bianchi lini, ¶ Che gli porse la Diva, ei
217
1867
in su la zatta ¶ Gli pose un otre, e
218
1867
dieci e sette dì gli azzurri ¶ Flutti solcava l
219
1867
altro consiglio ¶ Hanno preso gli Dei, mentre io facea
220
1867
mentre io facea ¶ Fra gli Etiopi dimora? Egli alla
221
1867
non poco a tollerar gli resta. ¶ Il tridente, in
222
1867
avrìan d'esequie ¶ Onorato gli Achivi, e ne' lor
223
1867
L'albero in due gli spezza, e via l
224
1867
e via l'antenna ¶ Gli strascina e le vele
225
1867
Alzarsi a galla; perocché gli fanno ¶ Le vesti impaccio
226
1867
Le vesti impaccio, che gli avea la bella ¶ Ninfa
227
1867
solleva, e dalle chiome ¶ Gli gronda in copia e
228
1867
Sì dicendo, la zona gli porgea; ¶ E quindi, a
229
1867
furïoso ¶ Immenso flutto contro gli solleva. ¶ Come talvolta quinci
230
1867
Indi le vesti che gli diè Calipso ¶ Ratto si
231
1867
A tutti i venti, gli acquetò, nel sonno ¶ Ad
232
1867
della morte il cor gli stringe. ¶ Ma come al
233
1867
Ulisse, un'onda ¶ Impetuosa gli fu sopra, e al
234
1867
ossa infrante, ¶ Se non gli avesse Pallade Minerva ¶ Un
235
1867
tenne ¶ Finché sul capo gli trascorse il flutto; ¶ Ma
236
1867
scorrea giunse alla foce. ¶ Gli piacque il loco, perocché
237
1867
nari ¶ Largo il mar gli sgorgava e dalla bocca
238
1867
senza forze. ¶ Ma come gli tornâr la lena e
239
1867
ciglia di sua man gli chiuse. ¶ LIBRO SESTO ¶ Mentre
240
1867
Immortali, ¶ Ai cittadini edificò gli alberghi, ¶ E le terre
241
1867
gli nacque, ¶ Non avendo gli Eterni a lui concesso
242
1867
beltà sul viso. ¶ Così gli amici e i convicini
243
1867
Duce di genti, Menelao, gli disse, ¶ Due garzoni arrivâr
244
1867
vicino che per noi gli accolga? ¶ D'ira infiammossi
245
1867
E, figliuol di Boete, gli rispose, ¶ Già non eri
246
1867
alunno di Giove Menelao ¶ Gli stranieri guidâr, che stupefatti
247
1867
e l'Egitto; indi gli Erembi ¶ Visitati e i
248
1867
e i Sidoni e gli Etïópi, ¶ Tutta cercai la
249
1867
sarebbe di lui? Mentre gli affanni ¶ Io venia ricordando
250
1867
tollerati, un largo pianto ¶ Gli scendea su le guance
251
1867
nessuno ¶ Ancor trovando che gli porga aiuto. ¶ Possenti Dei
252
1867
su l'achiva sponda ¶ Gli avesse Giove d'approdar
253
1867
O fabbricata una città gli avrei ¶ Nelle mie terre
254
1867
madre o il genitor gli fosse, ¶ O cader si
255
1867
de' Numi, come più gli torna, ¶ Ora il bene
256
1867
indossai le vesti, e gli promisi ¶ Con giuramento, che
257
1867
allora e taciturni ¶ Stavan gli altri guerrieri. Il solo
258
1867
pronto Ulisse ¶ La bocca gli serrò con la man
259
1867
Per lui così tutti gli Achei fûr salvi. ¶ E
260
1867
al saggio ¶ Telemaco, e gli disse: E qual cagione
261
1867
e tutti ¶ Mi diserta gli averi. Ed è per
262
1867
che rieda a sterminar gli amanti ¶ L'itacense guerriero
263
1867
E tutto degli Achei gli plause il campo; ¶ Tal
264
1867
forza nell'Egitto ¶ Arrestavan gli Dei, perché le sacre
265
1867
altari ¶ Immolate; né mai gli onori ai Numi ¶ Dovuti
266
1867
e dieci ¶ Mi trattenean gli Dei. Né mai leggiera
267
1867
molesta fame ¶ Pescavan con gli adunchi ami i compagni
268
1867
e addormentossi. ¶ Allor gridando gli corremmo addosso, ¶ E l
269
1867
me che brami? ¶ Io gli risposi: A che t
270
1867
tue belle ¶ Case e gli amici riveder non possa
271
1867
Dai tempestosi flutti ¶ Su gli scogli girei tratto l
272
1867
un empio detto ¶ Non gli uscìa dalle labbra. Osò
273
1867
Mossi alle navi con gli amici; e come ¶ Giunti
274
1867
si sospinsero le prore, ¶ Gli alberi si rizzâr, le
275
1867
Io di buon grado gli prestai la nave. ¶ E
276
1867
un Celeste, ¶ Innanzi a gli altri Mentore salìa ¶ E
277
1867
Cessâr dai giochi ¶ Subito gli altri a tal novella
278
1867
come bragia rossi ¶ Volge gli occhi dintorno, e sì
279
1867
avanza? Ma il vigor gli tolga ¶ Un Nume pria
280
1867
agguato . ¶ Apprenderà così quanto gli giovi ¶ Andar del padre
281
1867
la soglia, A che, gli disse, ¶ A che, Medonte
282
1867
Casa accorrete a divorar gli averi ¶ Di Telemaco, dunque
283
1867
le restò la lingua, ¶ Gli occhi s'empïr di
284
1867
sono dell'immenso mare ¶ Gli sbrigliati cavalli? Perché pèra
285
1867
Laerte ei vada, e gli domandi ¶ Se agli Itacesi
286
1867
quanto mi richiese, ¶ Io gli provvidi. Ma giurar mi
287
1867
denso ¶ Stuol di villani gli si stringe intorno; ¶ Così
288
1867
E per valore tra gli Achei famoso; ¶ E se
289
1867
Al tuo voler contrastano gli Achivi, ¶ E più degli
290
1867
Opre a compir che gli poneano in mente ¶ I
291
1867
lor talento: ¶ Non san gli stolti che s'appressa
292
1867
ostello, e vi trovò gli amanti ¶ Nell'atrio e
293
1867
e ad arrostir maiali. ¶ Gli move incontro sorridendo Antinoo
294
1867
Antinoo, ¶ E la mano gli stringe, e così parla
295
1867
te fra poco ¶ Appronteran gli Achivi, e tu su
296
1867
intorno alla carena ¶ Fremean gli azzurri flutti, che venìa
297
1867
della terra un sacrifizio ¶ Gli abitanti di Pilo. In
298
1867
il precedea, ¶ Che così gli parlò: Figlio d'Ulisse
299
1867
dunque t'avvia: quanto gli chiedi ¶ Tutto il buon
300
1867
età famoso ¶ Volger primo gli accenti io non ardisco
301
1867
il desco, e su gli spiedi ¶ Altri infiggean le
302
1867
Avean da lunge ¶ Scorti gli ospiti appena, ed un
303
1867
il generoso figlio ¶ Pisistrato gli abbraccia, ed alla mensa
304
1867
alla mensa ¶ D'adagiarsi gli esorta accanto al padre
305
1867
pure, io credo, ¶ Godrà gli Eterni supplicar; ché solo
306
1867
Amico, acerba, dolorosa istoria, ¶ Gli rispose di Pilo il
307
1867
Volea che tosto ¶ Volgessero gli Achivi al mar le
308
1867
re de' regi ¶ Agamennón gli s'opponea, bramando ¶ Che
309
1867
Fra loro intanto contendean gli Atridi ¶ Con superbe parole
310
1867
noi, preghiere a tutti ¶ Gli Dei volgendo, ed anelando
311
1867
nembi adunatore ¶ Che fra gli Atridi del ritorno avea
312
1867
figlio ¶ Di Peante, concessero gli Eterni ¶ Fausto ritorno; e
313
1867
Oreste, ¶ E la Grecia gli plause, e la sua
314
1867
mio petto infuse ¶ Avessero gli Dei, che anch'io
315
1867
Più remoti potrìa, se gli piacesse, ¶ A te guidarlo
316
1867
il traditor l'uccise? ¶ Gli rispose il Nelide: Attendi
317
1867
Olimpio un turbine improvviso ¶ Gli suscitò, che dai profondi
318
1867
buon Nestorre ¶ Con questi gli arrestò cortesi accenti: ¶ Ah
319
1867
cui ravvolti ¶ Esso e gli ospiti suoi giaccian la
320
1867
Suona il tuo dir, gli rispondea Minerva. ¶ Qui resti
321
1867
io scenda a confortar gli amici ¶ E su tutto
322
1867
età conformi ¶ A Telemaco gli altri, e l'han
323
1867
Seguon la Diva con gli sguardi, e anch'egli
324
1867
Se giovane qual sei gli eterni Numi ¶ T'accompagnan
325
1867
padre ¶ Più che tutti gli Achei. Deh! tu propizia
326
1867
sul letto ¶ Che allestito gli avea la casta moglie
327
1867
le maritali ¶ Stanze lasciate, gli facean corona ¶ I cari
328
1867
alla spiaggia ad invitar gli amici ¶ Dell'ospite, due
329
1867
e nell'albergo ¶ Restino gli altri, e ai servi
330
1867
crudi brani, il vecchio ¶ Gli arrostìa su le brage
331
1867
con le mani ¶ Su gli acuti schidoni a cinque
332
1867
il giovinetto ¶ Telemaco lavò, gli unse le membra ¶ D
333
1867
Pilo ¶ Uscìan volando per gli aperti campi. ¶ L'intero
334
1867
notte, ed ei cortese ¶ Gli ospitali presenti ad essi
335
1867
pronubi alle nozze eran gli Dei. ¶ E alla figlia
336
1867
schiava in tarda età gli nacque, ¶ Non avendo gli
337
1867
a noi rivela. ¶ Già gli achivi guerrier, ch'erano
338
1867
d'Ulisse avean pietà gli Eterni, ¶ Salvo Nettuno, che
339
1867
che tramonta. Un'ecatombe ¶ Gli avean di tauri offerta
340
1867
conviti ¶ Egli seder godea. Gli altri Celesti ¶ Erano intanto
341
1867
vaticinio che per me gli fece ¶ Il vegliante Argicida
342
1867
Celesti e de' mortali, ¶ Gli rispose la Dea dagli
343
1867
ciel la vòlta ¶ Con gli omeri sostiene. Ivi l
344
1867
il grande Nettuno odio gli pose, ¶ Perché dell'unic
345
1867
re degl'infecondi flutti, ¶ Gli partorìa ne' suoi segreti
346
1867
perocché nessuno ¶ Contro tutti gli Dei cozzar potrìa. ¶ E
347
1867
greggi e degli armenti ¶ Gli consumano il fiore. A
348
1867
e pensando al genitore, ¶ Gli parea di vederlo entro
349
1867
assente padre ¶ Così dato gli fosse interrogarlo ¶ A suo
350
1867
fante, ¶ Che il desco gli apparecchia, allor che stanco
351
1867
appena ¶ Dalla guerra fatal. Gli avrìano i Greci ¶ Un
352
1867
altri affanni m'invïâr gli Dei. ¶ Quanti sono in
353
1867
Tutti intanto mi struggono gli averi, ¶ E me pur
354
1867
divino genitor ritorno: ¶ Ei gli sponsali appresterà solenni, ¶ Ei
355
1867
Menelao favella, ¶ Che fra gli Achivi dai lucenti usberghi
356
1867
a morte ¶ Egisto, che gli avea l'amato padre
357
1867
e per tuo pro gli adempi. ¶ Quai d'amico
358
1867
fervida brama in cor gli accese, ¶ E la lena
359
1867
accese, ¶ E la lena gli crebbe e l'ardimento
360
1867
Ilio, cui Palla ¶ Avea gli Achivi condannato. Il tristo
361
1867
sottil velo ¶ Calò su gli occhi, e al vate
362
1867
solo Ulisse, ¶ Ma infiniti gli eroi, che sotto Troia
363
1867
mordean le labbra. ¶ Ma gli disse Antinòo: Gli alti
364
1867
Ma gli disse Antinòo: Gli alti concetti, ¶ L'insolita
365
1867
fe' cenno ¶ A consesso gli Achei, che desiosi ¶ Accorrean
366
1867
e riverenti ¶ I vecchi gli cedean del re suo
367
1867
si mise. ¶ Curvo per gli anni, e per saper
368
1867
congiunto; convivean col padre ¶ Gli altri, e del padre
369
1867
e del padre custodìan gli averi. ¶ Ma in quel
370
1867
Giovane o vecchio, convocar gli Achei? ¶ E a quale
371
1867
L'accorto araldo Pisenòr gli offerse ¶ Prontamente lo scettro
372
1867
è, buon veglio, chi gli Achei raccolse ¶ A parlamento
373
1867
le porga, e cui gli piaccia ¶ Ne consenta la
374
1867
la sacra Temi, ¶ Che gli umani concili aduna e
375
1867
de' suoi tesori, ¶ Quanto gli piace; perocché confido ¶ Che
376
1867
sua frode nascose, ¶ E gli amanti ingannò. Ma come
377
1867
S'aggireranno a struggerti gli averi ¶ I Proci sempre
378
1867
A quel portento attoniti gli Achivi, ¶ Ne spïavano indarno
379
1867
Stendono i vanni per gli aerei campi ¶ Mille augelli
380
1867
A divorare, a consumar gli averi ¶ Seguirem di costui
381
1867
tomba ¶ Sul nostro lido gli ergerò, che il nome
382
1867
focolare ¶ Ne invasero, sciupandone gli averi ¶ A rischio della
383
1867
Achivi. ¶ Aliterse e costui, gli antichi amici ¶ Di suo
384
1867
io credo ¶ Che presto gli sarà di mente uscito
385
1867
Empi! che tutti ¶ Oltraggiavano gli ospiti, malvagi ¶ Fossero od
386
1867
cicatrice ¶ Della ferita, che gli aperse il dente ¶ D
387
1867
Al figliuolo, e veggiam gli estinti Proci ¶ E colui
388
1867
Proci ¶ E colui che gli uccise. - In questo dire
389
1867
baciarne ¶ La fronte e gli occhi. La marmorea soglia
390
1867
suolo, attende ¶ Ch'essa gli parli. Ma la donna
391
1867
padre mio? perché non gli favelli, ¶ E non siedi
392
1867
a Telemaco rivolto, ¶ Lascia, gli dice, che provar mi
393
1867
Un vivo raggio ¶ Brillar gli fece di beltà sul
394
1867
Giove, e più leggiadra ¶ Gli rese la persona e
395
1867
vermiglio giacinto, inanellato ¶ Su gli omeri gli sparse. E
396
1867
inanellato ¶ Su gli omeri gli sparse. E come industre
397
1867
era Ulisse quando con gli Achivi ¶ Salpò dal nostro
398
1867
ver conforme, pallida, tremante, ¶ Gli mosse incontro, gli gittò
399
1867
tremante, ¶ Gli mosse incontro, gli gittò le braccia ¶ Intorno
400
1867
lagrimando il viso ¶ E gli occhi gli baciò. Quindi
401
1867
viso ¶ E gli occhi gli baciò. Quindi proruppe: ¶ Deh
402
1867
la novella ¶ Alba còlti gli avrìa, se ad impedirlo
403
1867
in altra terra, ¶ Su gli omeri portando un agil
404
1867
a tutti per ordine gli eterni ¶ Abitatori del sereno
405
1867
la donna, ¶ Ti prometton gli Dei, sgombra dal petto
406
1867
in mano, ¶ L'altra gli sposi al talamo guidava
407
1867
i maritali amplessi ¶ Ebber gli sposi, a ragionar si
408
1867
Tenebrosi di Pluto, ove gli estinti ¶ Amici ei vide
409
1867
desïando ¶ Averlo a sposo, gli dicea che seco ¶ Giovane
410
1867
il cor per questo gli domò Calipso. ¶ Alfin di
411
1867
Nume, e prezïose ¶ Vesti gli offrono in dono e
412
1867
la Diva in securtà gli addusse. ¶ LIBRO VIGESIMOQUARTO ¶ Fra
413
1867
aurea verga, onde su gli occhi ¶ De' mortali a
414
1867
Se alcun ne casca, gli altri in un baleno
415
1867
spettri. Ed eran quivi ¶ Gli spettri del Pelide e
416
1867
gran core ¶ Sovra tutti gli Achei, dopo il Pelide
417
1867
dopo il Pelide. ¶ Facean gli altri corona al glorïoso
418
1867
Achille: Agamennón, su tutti ¶ Gli achivi eroi ciascuno ti
419
1867
il nome; ¶ Ma vollero gli Dei che tu di
420
1867
perissi. - Oh! te felice, ¶ Gli rispose l'Atride, invitto
421
1867
dintorno ¶ I Troiani e gli Achei per la tua
422
1867
divin tuo manto fra gli aromi ¶ E il mele
423
1867
tese, e tutti trapassò gli anelli. ¶ Piantossi ei quindi
424
1867
Poscia di mira ¶ Prendendo gli altri, a fulminar si
425
1867
faranno il nome tuo gli Dei. ¶ Ma tal non
426
1867
schinieri ¶ Di vecchio cuoio gli schermìan le mani ¶ E
427
1867
berretto di caprina pelle ¶ Gli copriva la testa, e
428
1867
vicino ¶ Pero appoggiossi, e gli spuntò sul ciglio ¶ Una
429
1867
O prima, interrogandolo, scoprirne ¶ Gli occulti sentimenti. Alfin risolve
430
1867
Rispondermi negò quando novelle ¶ Gli chiesi d'un amico
431
1867
l'ora del partir, gli diedi ¶ Sette talenti di
432
1867
Ulisse ¶ Abbandonò. Misero! allor gli augelli ¶ Gli volavano a
433
1867
lasciò, di nero sangue ¶ Gli sgorgò dalle nari un
434
1867
proprio seggio esterrefatto, e gli occhi ¶ Alle mura volgea
435
1867
per error trafitto; ¶ Né gli stolti sapean che il
436
1867
Ma l'eroe, ¶ Terribili gli sguardi in lor fissando
437
1867
baldi Proci, e cupidi gli sguardi ¶ Di qua, di
438
1867
Giove ¶ Del reo disegno gli troncò le fila, ¶ E
439
1867
orrenda minaccia il cor gli amanti ¶ Sentìan mancarsi e
440
1867
Avrà costui di saettar gli Achivi. ¶ Disse: e brandendo
441
1867
poppa, e l'epate gli passa. ¶ Sfuggir si lascia
442
1867
Telemaco, che l'asta ¶ Gli ficcò tra le spalle
443
1867
la spada ¶ Il fianco gli trafigga. Ei quindi al
444
1867
Vanne dunque, e torna, ¶ Gli rispose l'eroe, prima
445
1867
Me dalla soglia caccino gli Achei. ¶ Così dice; e
446
1867
levato ¶ Quell'armi per gli amanti. Ah! corri, Eumeo
447
1867
Proci minacciando, ¶ E fra gli altri Agelao Damastoride ¶ Alto
448
1867
Stavasi. Intanto a rincorar gli amici ¶ Prendea Demoptolemo ed
449
1867
la polve. ¶ Si ritrassero gli altri in fondo all
450
1867
rasentando, lievemente ¶ La spalla gli solcò quel di Ctesippo
451
1867
or quel ghermisce, ¶ E gli spenna e gli uccide
452
1867
E gli spenna e gli uccide, al buon colono
453
1867
di Laerte ¶ Le ginocchia gli stringe, e così prega
454
1867
con parole, ed anzi gli altri ¶ A frenar m
455
1867
Laerziade eroe: Se fra gli amanti ¶ Nella mia casa
456
1867
capo ¶ Rotolar nella polvere gli fece. ¶ Ma di Terpio
457
1867
caro ¶ I mortali e gli Dei. Maestro al canto
458
1867
venuto ¶ A cantar fra gli Achei, ma che dai
459
1867
vola, e le ginocchia ¶ Gli stringe, e così prega
460
1867
padre, che in punir gli Achivi ¶ Di tante colpe
461
1867
di Giove, ¶ Girando intorno gli occhi sospettosi, ¶ Perché non
462
1867
altro ¶ Nella sala gacean gli estinti Proci. ¶ Al figliuol
463
1867
allor l'eroe, ¶ E gli disse: Telemaco, mi chiama
464
1867
e i giusti Dei gli han tratti ¶ A questa
465
1867
han la mia casa. ¶ Gli rispose Euriclea: Diletto figlio
466
1867
la madre finor non gli consente ¶ Che comandi alle
467
1867
Via di qua portate ¶ Gli uccisi Proci; vi saranno
468
1867
mandrïani strascinando, il naso ¶ Gli mozzâro e l'orecchie
469
1867
l'orecchie; i genitali ¶ Gli strappâr quindi per gittarli
470
1867
cani, ¶ E i piedi gli recisero e le braccia
471
1867
conduci le pudiche ancelle. ¶ Gli rispose Euriclea: Ben parli
472
1867
accese brage e zolfo ¶ Gli recò la nudrice; ed
473
1867
ardenti, e salutando Ulisse, ¶ Gli si stringono intorno, e
474
1867
chi le spalle, ¶ Chi gli bacia la fronte, e
475
1867
la fronte, e chi gli stende ¶ Le braccia al
476
1867
i Proci iniqui, ¶ che gli aveano la casa contristata
477
1867
casa contristata, ¶ E distrutti gli averi, e al caro
478
1867
Oh mia nudrice! ¶ Certo gli Dei, che a lor
479
1867
sangue asperso! ¶ Ora stanno gli uccisi accumulati ¶ Sotto al
480
1867
e a me su gli altri ¶ E al figlio
481
1867
senza freno ¶ Ne struggono gli averi? A qual partito
482
1867
ti scopre, ¶ Io per gli Dei ti giuro e
483
1867
stesso ¶ Oggi vederlo sterminar gli amanti. ¶ E Filezio all
484
1867
ali, che avea ¶ Fra gli artigli una timida colomba
485
1867
al suo dire assentìan gli achivi prenci. ¶ Poi, la
486
1867
Delle carni ei poscia ¶ Gli approntò la sua parte
487
1867
la sua parte, e gli porgea ¶ Colma di dolce
488
1867
mordonsi le labbra ¶ Stupefatti gli amanti. Alfin si leva
489
1867
dagli usati oltraggi ¶ Cessassero gli amanti. Era fra loro
490
1867
paterni poderi, ambìa con gli altri ¶ D'Ulisse la
491
1867
alla vezzosa ancella ¶ Che gli prepara il bagno, o
492
1867
de' servi ¶ Che più gli piaccia del divino Ulisse
493
1867
distrutti i beni, ¶ E gli ospiti feriti, e svergognate
494
1867
consigliar, che scelga ¶ Fra gli Achivi un marito, e
495
1867
Per Giove e per gli affanni, egli rispose, ¶ Del
496
1867
in risa oscene ¶ Proruppero gli Achei, mentre il figliuolo
497
1867
l'altro sogghignando, ¶ E, gli ospiti mordendo, all'Ulisside
498
1867
La pudica regina udìa gli scherni ¶ E le ingiurie
499
1867
Avea, d'accordo ¶ Con gli altri maggiorenti, il buon
500
1867
Avea perduto, e che gli fûr di morte ¶ Indi