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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «Graziella»

nautoretestoannoconcordanza
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per il lettino di Graziella, in un angolo. ¶ Graziella
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Graziella, in un angolo. ¶ Graziella era una ragazzina magra
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era la madre di Graziella. La Naso de Cane
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il mangiare, qualche vesticciola. Graziella avrebbe dovuto fare la
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devi pigliare con me, Graziella» aveva cominciato, con pazienza
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Qua starai bene, pulita.» ¶ Graziella non rispondeva, torva. D
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credere, poi capì che Graziella era stata cresciuta a
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signure.» ¶ Idea improvvisa. Afferrò Graziella per un braccio. ¶ «Grazie
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venne idea di restituire Graziella alla Naso de Cane
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è da impazzire, con Graziella che pulisce quando vuole
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bicchieri, cibo maneggiati da Graziella? Respirarne il fiato? ¶ «Nossignora
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le patenti di papài. ¶ Graziella s’aggrappò a una
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chiedeva cosa fosse successo, Graziella alzava gli occhi al
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un mastino napoletano, sgrida Graziella che non lo può
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che sulle gazzette. Persino Graziella, il giorno dopo, chiese
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arrivato anche Ciaia, che Graziella chiama “lo bello”. Gli
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colpa al caffè di Graziella: aveva imparato a farlo
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per carità. C’è Graziella.» ¶ Le parvero tornati gli
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caffè. ¶ Da qualche settimana Graziella se n’era andata
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cercare aiuto, ripensa a Graziella: un attimo di nostalgia
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fanghiglia e fogna. ¶ «So’ Graziella, signo’. Famme trasi’, fallo
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spumosi, sporchi, del ballatoio. ¶ Graziella riempie la casa di
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ne torno a letto.» ¶ Graziella si toglie l’incerata
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quella» bisbiglia, dal letto, Graziella fa per obbedire. ¶ «Primma
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Da dove stai venendo?» ¶ Graziella la guarda. Serba negli
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dice che la mentovata Graziella di cognome ignoto, forse
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E statti» le dice, Graziella si mette a piangere
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ciuffi di capelli arsicci. ¶ Graziella si rivela utile. Fa
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tiene sottobraccio. Dietro arranca Graziella, tremante per il freddo
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braccio di Gennaro. È Graziella. Non trema più, ha
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infioccati. Lei manda giù Graziella. L’è tornata voglia
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mortaretti, salmodiare, lei e Graziella, dal balcone, vedono sfilare
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il preoccupato, l’ignorante. Graziella torna dalla spesa eccitata
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Addò simmo tutti eguali.» ¶ Graziella si mette a ridere
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scrivere. ¶ «E perché?» fa Graziella, scuotendo il capo sempre
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te si’ approfittata» mormora Graziella, seria. ¶ «Io no, ma
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pure loro caproni!» ¶ Infine Graziella, per farla contenta, acchiappa
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insulsi. Preferisce mutar discorso, Graziella ne è contenta. A
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e s’irrita, ma Graziella la guarda con protettiva
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preti e caporioni insistono, Graziella torna piena di spavento
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sa cosa fare. Anche Graziella sembra preoccupata, appena sveglia
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noi non fanno niente.» ¶ Graziella la osserva, inquisitrice. Pensa
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io. E pure tu.» ¶ Graziella si stringe nelle spalle
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cosa qua. Hai capito?» ¶ Graziella la fissa inorridita, le
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Lenòr, te si’ scordata?» ¶ Graziella tace, poi scoppia a
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don Pasquale Tria. Rassicurata, Graziella scherza. ¶ «Lenorra. Lenorra» fa
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napoletani, bianchi e azzurri. ¶ 6 ¶ Graziella si dà da fare
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restare per la notte, Graziella ha equivocato. Ma del
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Prova sensazione molto dolorosa. ¶ Graziella ha finito in cucina
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ma lieta, scherza con Graziella che gli tiene il
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ma ha provato brividi. Graziella li guarda stupefatta, un
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Toledo, mentre rincasava con Graziella. Il re era gonfio
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che porta la povera Graziella! Perché solo Graziella può
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povera Graziella! Perché solo Graziella può essere quell’“una
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Signo’, fujeténne!» aveva strillato Graziella, balzando dalla sedia. Un
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Non succede niente. Apri.» ¶ Graziella era di pietra. A
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a una popolana. Vide Graziella. ¶ «E questa chi è
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S’irrigidì accanto a Graziella che piangeva. ¶ «Non piangere
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ordinò il vecchio a Graziella. Questa lo fissò con
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porto pure a te.» ¶ Graziella si mise a tremare
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soldati si gettarono su Graziella, che si divincolava, continuava
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si posero ai fianchi. Graziella, bocconi sul pavimento, si
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non venne più. Nemmeno Graziella. Attese con ansia e
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primo salotto, ci furono Graziella, Fortis, scrisse le cose
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mantenere pulito, ci vorrebbe Graziella. Moto di tenero rimpianto
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bel braciere ardente. Ah, Graziella! Si spoglia, tremando. Il
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grigiastri su una testa: Graziella? ¶ Tutti mortificati, obbedienti all