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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandra Arachi, Coriandoli nel deserto, 2012

concordanze di «Ho»

nautoretestoannoconcordanza
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per comunicare con lei ho sempre avuto bisogno di
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fleboclisi. ¶ Niente più gocce. ¶ Ho cominciato a contare i
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che negli ultimi mesi ho visto passeggiare per i
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vita in esclusiva. ¶ Due ¶ Ho indosso un camice ruvido
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dovrei metterci dentro. ¶ Non ho nulla. ¶ Non ho mai
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Non ho nulla. ¶ Non ho mai avuto nulla di
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dire una parola. ¶ Non ho mangiato nemmeno una briciola
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scesi tre piani sottoterra. Ho visto l’infermiere più
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rotare l’elettrone. ¶ Non ho mai capito cosa volesse
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il mio posto. ¶ L’ho interpretata, quella frase, senza
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chiedere spiegazioni. ¶ Non gli ho mai chiesto spiegazioni. ¶ Ho
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ho mai chiesto spiegazioni. ¶ Ho sempre finto di essere
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davanti lo stesso elettrone. ¶ Ho creduto volesse mandarmi un
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dall’amministrazione dell’ospedale. ¶ Ho disegnato un atomo quantistico
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è morto. ¶ Io adesso ho soltanto questa biro e
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solleticato la scapola sinistra. ¶ Ho tirato fuori un rantolo
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a vivere, dottore. L’ho sempre sentito. ¶ “Ho paura
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L’ho sempre sentito. ¶ “Ho paura a respirare. Ho
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Ho paura a respirare. Ho paura che il sangue
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la prima volta che ho visto lui. Nel cortile
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vicino al muro, l’ho spiato a lungo muoversi
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niente da perdere. ¶ Io ho perso tutto, giorno dopo
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di lui. ¶ Io gli ho presentato il direttore dell
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dell’istituto. ¶ Io gli ho preparato le carte per
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in tutto lo stanzone. ¶ Ho bisogno di luce. ¶ Concedetemela
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bisogno di luce. ¶ Concedetemela. ¶ Ho vissuto nell’ombra. Che
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volontario per il Ghana, ho preso lì l’infezione
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uso di droga?” ¶ “Non ho parlato di ribes.” ¶ “Quanti
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tossire un’altra volta. Ho lasciato venir fuori un
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L’ultima volta che ho preso un aereo tornavo
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Lei era ancora lì. ¶ Ho sentito una scossa elettrica
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una scossa elettrica quando ho varcato di nuovo il
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di carta sul comodino. ¶ Ho paura che legga quello
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leggere le righe che ho appena scritto a Nella
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un idiota? ¶ Un imbecille? ¶ Ho amato Nella di un
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nove. ¶ Nove volte l’ho vista sovrapporsi al nove
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potuto capirlo subito. Non ho voluto. ¶ Non ho potuto
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Non ho voluto. ¶ Non ho potuto. ¶ Avevo venticinque anni
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quello. ¶ Forse, semplicemente, non ho nulla. ¶ Domani mattina arriva
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Mi sta guardando. ¶ Gli ho fatto cenno di avvicinarsi
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metteva sul comodino. ¶ Io ho fatto finta di dormire
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piacciono i conflitti. Non ho mai saputo gestirli. ¶ Tommaso
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la decide la velocità. ¶ Ho cominciato a parlargli di
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di Nella, invece. ¶ Gli ho detto che non è
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Il naso affilato. ¶ Gli ho spiegato che non ci
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masticare. Mi ha sorriso. ¶ Ho approfittato. ¶ Gli ho spiegato
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sorriso. ¶ Ho approfittato. ¶ Gli ho spiegato che le molecole
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offerto un bicchiere. ¶ Gli ho chiesto se aveva mai
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neuroni del tuo cervello.” ¶ Ho bevuto anch’io l
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la sua orbita.” ¶ L’ho ascoltato, rapito. ¶ Era la
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ha guardato, stanotte. L’ho visto. ¶ Ha voltato rapido
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voluto fuggire. ¶ Io lì ho cominciato a scavare la
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distribuisce, però. ¶ Poco fa ho visto entrare nello stanzone
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il vero io ti ho capito: tu sei un
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che tipo di tumore ho.” ¶ “Dove ce l’hai
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mio comodino quello che ho fatto...” ¶ “E a me
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la diffrazione...” ¶ “Enrico, ti ho chiesto una sintesi...” ¶ “Non
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piacere dell’amata”. ¶ Ci ho provato, Nella, con i
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sei nemmeno accorta. ¶ Ti ho proposto di fare i
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lo lascia sempre piegato. ¶ Ho ricambiato sventolando un disegno
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in realtà. ¶ Nel pomeriggio ho provato a disegnare i
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di ritorno dal bagno. ¶ Ho ripreso ad alzarmi e
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in silenzio, figuriamoci. ¶ L’ho tranquillizzato io. L’ho
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ho tranquillizzato io. L’ho fatto distrarre. ¶ Gli ho
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ho fatto distrarre. ¶ Gli ho chiesto notizie dei gatti
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a cucù. Io l’ho trasformato in mangiatoia automatica
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quel vecchio orologio ci ho messo un piatto. ¶ La
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entro pochi giorni. ¶ Non ho niente di grave, è
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viscere sono svaniti. ¶ Quasi. ¶ Ho ricominciato a camminare e
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chiamati lui. ¶ Non gli ho creduto. Era il primario
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più di Tommaso. ¶ Non ho fatto in tempo a
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a parlargli. ¶ Non gli ho parlato mai. ¶ Ho sempre
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gli ho parlato mai. ¶ Ho sempre annuito, con lui
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Obbedito. ¶ Mai replicato. ¶ Ci ho provato soltanto una volta
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soltanto una volta. ¶ L’ho preso di peso e
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di peso e l’ho portato nella mia stanza
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nella mia stanza. L’ho fatto sedere sopra il
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le labbra. ¶ Ventisette ¶ Non ho visto l’uomo blu
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anni dopo. ¶ Il 25 marzo 1938. ¶ Ho sempre pensato che non
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sia stato un caso. ¶ Ho creduto che scegliendo quel
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particelle con spin arbitrario. ¶ Ho dovuto fingere di essere
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di essere lui quando ho telefonato alla redazione della
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madre questo non l’ho detto. ¶ Le ho obbedito
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l’ho detto. ¶ Le ho obbedito. ¶ Ho alzato il
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detto. ¶ Le ho obbedito. ¶ Ho alzato il telefono e
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alzato il telefono e ho composto il numero di
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Lui, ovviamente, in laboratorio. ¶ Ho composto pazientemente il numero
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alla fleboclisi al braccio ho un sondino che dalla
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rivolgermi uno sguardo. ¶ Io ho seguito Betty in una
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Tempio di Adriano. ¶ Non ho mai avuto il coraggio
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Glielo dico meglio. ¶ Io ho sostituito nel cuore di
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Questo è quello che ho sempre voluto credere io
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io Enrico Fermi l’ho conosciuto davvero bene. ¶ Cosa
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successo io non l’ho mai raggiunto. ¶ Secondo Lalla
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bionda incomprensibile. ¶ “Professor Persico, ho una bella notizia per
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stomaco o al ventre.” ¶ Ho alzato l’indice e
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l’indice e l’ho mosso con decisione. Che
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nella terrazza del Pincio... ¶ Ho chiesto all’angelo biondo
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Nemmeno il giorno che ho saputo delle bombe. Le
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della mia ignavia. ¶ Trentotto ¶ Ho seguito l’esempio di
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Tommaso. ¶ Sono uscito. ¶ Non ho chiesto permessi. Mi sono
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allarmato subito quando gli ho telefonato. ¶ Era domenica. ¶ La
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vivo adesso. ¶ Senza energia. ¶ Ho camminato molto poco. Sono
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edicola più vicina e ho comprato un quotidiano. ¶ Non
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comprato un quotidiano. ¶ Non ho resistito oltre. ¶ Troppe persone
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Nella. Quel poco che ho, voglio che se lo
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pacco più gigantesco che ho trovato in cartoleria.” ¶ Vorrei
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Bisogna volerlo fare. ¶ Io ho sempre subìto. Come Ettore
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Soltanto una volta l’ho sentito alzare la voce
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l’anima. ¶ Io non ho avuto neanche l’alibi
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chiama, in assoluto. ¶ “T’ho capito a te, Enrì
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da contrabbando, qui dentro. ¶ Ho capito, quando è tornata
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è tornata Rita. ¶ Quando ho visto lei e l
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della radio. ¶ Io l’ho letta sui quotidiani, il
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soltanto una questione fisica. ¶ Ho passato il pomeriggio da
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porto del Giappone? ¶ Quarantatré ¶ “Ho parlato con Aldo.” ¶ “Chi
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i miei esami, gli ho chiesto notizie delle tue
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di solito?” ¶ “Non ci ho pensato a fargli domande
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saprà quello che fa, ho pensato.” ¶ “Hai pensato bene
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arrivati quasi fermi. ¶ Io ho rallentato la mia spinta
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di Chianti. ¶ Era inebriato. ¶ Ho sempre bevuto soltanto vino
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chiesto dov’era Tommaso. Ho scosso la testa. ¶ Non
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ci riesco a parlare, ho paura che venga di
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ha chiesto se l’ho visto. Aspetta. ¶ Forse lo
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commuovendo. ¶ “Torno presto,” le ho garantito. ¶ Tommaso non ci
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leggi della vita. ¶ Non ho il fiato per gridare
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via Panisperna. Quando ti ho visto non ho avuto
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ti ho visto non ho avuto esitazione, per la
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per la prima volta. ¶ Ho sempre creduto che l
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te con veemenza. ¶ Ti ho cinto la vita con
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del piacere. ¶ Mi assecondavi. Ho osato. Mi hai lasciato
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bacio che non le ho potuto dare. ¶ La mia
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sono stato io che ho seguito Nella e Bice
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un cagnolino, sicuramente le ho seguite come uno stupido
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petto. ¶ Respiro. ¶ Tossisco. ¶ Inspiro. ¶ Ho un po’ di catarro
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Quel libro non l’ho scritto io.” ¶ “Non ho
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ho scritto io.” ¶ “Non ho sbagliato. Tu sei stato
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Io sì.” ¶ “E lui?” ¶ “Ho creduto di sì, fino
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Per il dopoguerra io ho accettato un posto all
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nucleare. ¶ Enrico Fermi ¶ Cinquantatré ¶ Ho sognato Enrico. ¶ Immergeva le
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delle salamandre. ¶ Non gliel’ho mai detto. ¶ Non lo
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frase. Ma io l’ho sempre pensata. ¶ Cinquantacinque ¶ Hanno
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Volano alto, gli angeli. ¶ “Ho deciso di cambiare la
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in tempo. ¶ Quella mattina ho corso, senza risparmio e
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quello, qualche didascalia. ¶ Non ho fatto altro che appuntare
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cuneo di piombo, invece. ¶ Ho dovuto raccontarmi questo. ¶ Per
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raccontarmi questo. ¶ Per sopravvivere. ¶ Ho continuato a ripetermi che