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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Pascale, Passa la bellezza, 2005

concordanze di «Ho»

nautoretestoannoconcordanza
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quindi tracimava dal bordo. Ho fatto piú esperimenti, niente
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smerigliato, insomma, in trasparenza, ho intravisto uno che si
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E si ingrandiva, cosí ho visto l’enorme sagoma
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il caffè dalle tazze. ¶ Ho sentito il gelo avanzare
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giú fino alle ginocchia. Ho respirato una, due, tre
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volte, con la mano ho dato una botta al
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sorridente. ¶ «Managgia santo niente», ho pensato, tutto gelato, mentre
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tengo quarantacinque? ¶ E qui, ho avuto l’impressione che
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per farla breve, le ho ripetuto il discorso: il
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E vabbè ja… ti ho detto che ci vogliono
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quella pioggia, Verniani diceva: ¶ – Ho capito ho capito, ma
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Verniani diceva: ¶ – Ho capito ho capito, ma non ci
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montagna è venuto giú? ¶ – Ho capito ho capito, ma
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venuto giú? ¶ – Ho capito ho capito, ma non ci
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poi vediamo se dormi. ¶ – Ho capito ho capito, ma
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se dormi. ¶ – Ho capito ho capito, ma non ci
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specchietto di cortesia. L’ho visto farmi un cenno
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l’ha detto: ¶ – Non ho capito! Qual è il
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macchina. Era aperto. L’ho chiuso. E mi sono
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in Svizzera? ¶ All’improvviso, ho sentito una specie di
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girato di scatto e ho visto avanzare una fila
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un paio di volte ho ricambiato, anzi quasi mi
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sono entrati in casa. Ho avuto l’impressione che
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Sono io, infatti, che ho detto: ¶ – Mi sono spaventato
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parole sono degli scarti. ¶ – Ho capito ho capito, ma
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degli scarti. ¶ – Ho capito ho capito, ma non ci
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Una mutevolezza che accoglieva. Ho pensato: ma sí, sulle
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stessa domanda e allora ho scritto un bigliettino indirizzato
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indirizzato a Gesú, l’ho messo in un cassetto
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in un cassetto, cosí, ho pensato, se Dio esiste
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bene. ¶ – Altroché! Ti dico: ho tutta un’idea in
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me la luce compatta, ho pensato alla simulazione del
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dintorni dei Castelli romani. Ho guardato l’orologio, pressappoco
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c’era il mediatore. Ho guardato il posteriore della
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al cancello dell’azienda. Ho guardato la scritta sul
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la batteria, va bene? ¶ Ho avuto l’impressione che
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sbuffo collettivo. ¶ Io non ho fatto niente, sono rimasto
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qualcosa di superfluo. ¶ Allora ho pensato al cerchione della
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niente. ¶ – Che idea assurda, – ho detto ad alta voce
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parlavo da solo. ¶ C’ho messo un po’ per
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freddo? A quel punto ho guardato all’interno del
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è in serio pericolo? ¶ Ho deciso di cambiare tattica
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e passerà tutto. Cosí ho sospinto il cancello. Si
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Nemmeno mezz’ora dopo, ho cominciato a sentire un
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Sono salito sul pullman, ho pensato: giusto un attimo
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con i rumeni. Invece, ho reclinato il sedile, tirato
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caffè. Da fornellino elettrico. Ho avuto l’impressione che
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tipo un po’ fissato, ho bisogno di tranquillità. E
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mentre facevo i filari, ho tentato un esperimento. Per
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stessa pianta. Non avanzavo. Ho capito che chi è
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questi miei sensibili esperimenti, ho fatto fuori un intero
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afferrare per pazzo. Gli ho pure detto: ¶ – Ho capito
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Gli ho pure detto: ¶ – Ho capito che i nomi
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Per inciso poi dopo, ho scoperto che lo zio
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Per due volte l’ho fatto anche io. ¶ Durante
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almeno parlavo con qualcuno. Ho preso un filo di
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una matassa ma l’ho tirato con malagrazia e
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Tutti sotto il noce. ¶ Ho chiuso il cancello, sono
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di nicotina. Ecco qui, ho pensato, ecco qui la
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paio di volte e ho fatto finta che stavo
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guardato storto. Ecco qua, ho pensato, cominciamo bene. ¶ – Ma
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Ma che hai fatto? ¶ – Ho l’occhio un po
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occhio un po’ gonfio, – ho detto. ¶ – Ma quale occhio
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specchietto retrovisore del trattore, ho cercato di camminare nel
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braccia, poi il torace. Ho sentito il gelo scendere
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mortadella, tutte cose normali. Ho guardato i rumeni, già
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il sole. E li ho invidiati, avrebbero lavorato altri
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che faccia effetto. ¶ Cosí ho aspettato sotto il noce
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il tabacco, meglio cosí, ho pensato, meglio che non
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l’attacco di diarrea, ho dimenticato di camminare come
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un’espressione da sconfitte, ho avuto pure la sensazione
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soddisfatto. Io però non ho ricambiato lo sguardo, ormai
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restavano i segni. Cosí ho detto a Pipolo che
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là! Vedete quella casa? ¶ Ho fatto un vago cenno
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mezzo alle due ville? ¶ Ho stretto un po’ gli
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che ti incazzi, non ho capito, qua qualcosa t
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specchio: niente. ¶ – Scherzetto, t’ho fatto lo scherzetto. ¶ Se
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E io non solo ho problemi con i cani
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bel tempo fuori stagione. ¶ Ho visto gli occhi di
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un leggero libeccio, dunque ho messo le mani in
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mani in tasca e ho tirato fuori venti centesimi
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è una candid camera, ho pensato. Ho visto se
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candid camera, ho pensato. Ho visto se c’erano
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no? ¶ A questa frase ho sentito aumentare il bruciore
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messo alle strette, gli ho detto la verità, insomma
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e stavamo ridendo, quando ho sentito arrivare Piera da
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mi sono guardato meglio. Ho acceso tutte le luci
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comunque accendendo le luci ho visto un’altra area
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E infatti, con calma ho risposto alla domanda del
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vedi che in fondo ho ragione, se farò piú
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non ci entro, l’ho presa larga. ¶ Qualche delirio
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facevano fare da piccolo, ho subito cercato di scacciare
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di scacciare il pensiero, ho vagato con lo sguardo
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lo sguardo e, accidentalmente, ho incrociato lo specchio: finto
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tutto una bugia? Mah. Ho raccolto la roba nel
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Facimm’ i fili, dottò! ¶ – Ho capito, ho capito. Ma
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fili, dottò! ¶ – Ho capito, ho capito. Ma non ci
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siete lo scrittore? Io ho letto il vostro libro
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differenza è nel pure. ¶ – Ho capito, ma a che
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classi dei braccianti. Gliel’ho detto allora a D
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o si muore. ¶ – Sindaco, ho capito, mi fate male
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Allora, D’Angelo, se ho ben capito: i contadini
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sporcare i contadini. ¶ – Sí, ho capito, ma pure questa
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Gaglione e i santi, ho detto: ¶ – Pipolo, ma mi
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passata. Per questo non ho fatto caso al prurito
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questa da dove esce? – ho detto a bassa voce
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detto a bassa voce. ¶ Ho sollevato la manica sinistra
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con un plaid addosso. ¶ Ho acceso la luce piccola
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È stato allora che ho notato la screpolatura tra
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il medio. Stava avanzando. Ho spento la luce. ¶ – Hai
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fa? Ma te l’ho detto che ha combinato
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diciamo cosí, inutilmente pensoso, ho visto che accanto al
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con la febbre. L’ho spalmata sul torace, le
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nemmeno mi ricordavo. Comunque, ho aspettato prima di rivestirmi
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voglia di grattarmi. Cosí ho chiuso gli occhi e
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credere, cosí un giorno ho preso il dizionario. Appunto
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sul divano a inquietarmi, ho sentito la chiave che
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preoccupazione. Magari sorride. Allora ho pensato: ma fammi vedere
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con i santi. L’ho vista guardare fuori dalla
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d’essere sano, cosí ho risposto allegro allegro: ¶ – Un
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cose. Ah, te l’ho detto che sono entusiasta
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si sono confuse tutte. Ho chiuso gli occhi, ci
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cazziata, perché alla fine ho comprato le caramelle a
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e chiede quanto l’ho pagato. Glielo dico e
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saldi o non saldi, ho cominciato a seguire le
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e gli dico: ¶ – Marzià, ho ritrovato le foto del
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Riccà, poche digressioni –. E ho premuto il pulsante dell
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sicuro non scopa. ¶ – Non ho capito. ¶ – Si scassano, sono
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Comunque, in questa casa, ho fatto poco e niente
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tutto è cambiato quando ho detto: le maniglie! Dobbiamo
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aprivi la porta. Insomma, ho montato la Clinica 150, che
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il piede: ¶ – Aspetta! Non ho capito questa cosa, da
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che mi capitano fuori. ¶ – Ho capito, ma com’è
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Guarda, a quarant’anni ho capito questo: il sesso
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finisce, che cosa squallida ho fatto. Con il Viagra
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entrati in ascensore e ho premuto il piano. ¶ – Non
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e penso cose spezzate, ho varie sensazioni che non
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a me non piace, – ho detto. ¶ Poi ho guardato
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piace, – ho detto. ¶ Poi ho guardato l’orologio. Intanto
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rifletteva sugli igienici bianchi. Ho guardato la lampada e
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per la torta, gli ho detto: ¶ – Come il Viagra
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crema Idilen, cosí prima ho spento la luce (non
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entrato proprio nel buio. Ho cercato a tentoni il
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sono seduto. Spalmando spalmando ho cominciato a grattarmi, piano
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chi se lo dimenticava. Ho cambiato obiettivo: mi sono
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fermare il getto, cosí ho cercato almeno di prendere
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passare il braccio, e ho acceso la luce, il
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è diventato luminosissimo e ho visto: uno schifo, tutto
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sono perso d’animo. Ho asciugato con la carta
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Stavo ancora mangiando, quando ho sentito Federica rimproverare la
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me, sul divano. Le ho detto all’orecchio: ¶ – Hai
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non stai bene, non ho capito? Sei tu che
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Io veramente a volte ho l’impressione di essere
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e l’intuito. Quando ho acceso la luce mi
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gruppi di due. Le ho contate: sedici. Sul braccio
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stavano aprendo a ventaglio. ¶ Ho pensato: bendaggio occlusivo e
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far sparire queste cose. Ho preso un rotolo di
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un rotolo di Domopak, ho messo il cortisone e
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andate via. ¶ Finché non ho sentito un urlo. Per
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urlo. Per un momento ho pensato che fosse la
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sono avviato all’idi, ho fatto la fila al
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scissi. Da una parte ho pensato: povera bambina! E
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vita mia. Nemmeno l’ho finita di pensare che
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un uomo che non ho mai visto calmo, nemmeno
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vita agli altri. E ho sorriso. Credo di aver
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che hai fatto? ¶ Non ho ancora capito se il
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con l’attrezzatura l’ho guardata: le braccia, il
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la pelle immacolata. ¶ Le ho risposto ma con un
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sua voce non l’ho piú sentita. Nel frattempo
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abbiamo qui? ¶ E io ho risposto qualcosa, di nuovo
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sono entrati cinque studenti. Ho capito subito che ero
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fissando, dovevo capire. Cosí ho chiesto: ¶ – Ma è possibile
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sono ricordato di quando ho conosciuto Piera. 22 luglio 1997, sala
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in fondo alla sala. Ho buttato lo sguardo, ma
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il senno di poi ho sempre pensato che si
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curiosità, ma quando ti ho chiamato, stavi dormendo? ¶ – Guarda
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questa domanda mento, però, ho deciso: voglio essere sincero
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davanti agli occhi, guarda ho un’immagine di te
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stasera, be’ insomma, t’ho notata subito… ma dobbiamo
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Che va bene che ho problemi con il mare
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e non ce l’ho fatta a incontrarla. ¶ Dopo
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la luce dei lampioni. Ho sempre pensato che se
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di equivoci, a Maria ho fatto un discorso chiaro
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per me. Non appena ho fatto il collegamento interno
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confezione di cortisone. Allora ho deciso di fare le
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è una cosa seria: ho lasciato mia moglie. ¶ Mentre
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Vincè, a Maria non ho promesso niente, perché per
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tutto? ¶ – No, onestamente: quando ho fatto il collegamento interno
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sulla schiena, sai cosa ho scoperto? ¶ – E no. ¶ – Che
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precisa, sai quanti ne ho visti io, nelle tue
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vedere le fiamme che ho. Zio Arturo le spiega
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nell’angolo, e cosí ho fatto: alle ore 19 stavo
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andando in fumo, quando ho sentito vibrare il cellulare
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sto qua, in ospedale. ¶ – Ho capito, ma dove? ¶ Mio
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fratello) da ragazzo. Cosí ho ceduto. Era la seconda
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occhi mio padre. Non ho la minima idea di
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pianto cosí non l’ho mai piú fatto, da
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colore avorio, elegante. Allora ho cercato di intravedere il
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aveva detto: ¶ – Te l’ho detto dell’antifurto? ¶ Una
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in riserva. ¶ E ne ho approfittato. Quando ci siamo
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uscito dalla macchina e ho chiamato Federico, avevo cinque
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di udienza. Cosí gli ho detto del fatto di
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affrontare un processo, cosí ho detto due stupide frasi
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di circostanza e poi ho cercato Giancarlo sul cellulare
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mio padre e Piera. Ho spiegato tutto, prima la
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il cazzo. ¶ … nemmeno c’ho fatto caso. Insomma, da
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uno a caso. Qui ho dovuto fare le seguenti
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concetto complicato, cosí gli ho detto: basta a papà
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solo a inseguirle. Quindi ho pensato: è salvo, finché
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Sandro Penna. ¶ – E non ho capito? ¶ – Non è la
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era girata di spalle. Ho sentito la sua voce
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commedia di Eduardo che ho visto. Una riflessione sul
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finora. Sono rimasto spiazzato, ho fatto mente locale e
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mente locale e gli ho ricostruito la scena. Nemmeno
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conoscenti e va via. ¶ Ho capito che a Fiuggi
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a tuo padre l’ho capito. Perdonato non lo
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il caso. Però l’ho capito: lui ha portato
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euro e dieci. ¶ – Gliel’ho già dati, si ricorda
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dati, si ricorda, li ho messi adesso sul piattino
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momento esatto in cui ho posato gli spiccioli sul
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il caffè gratis. ¶ Non ho mai capito se il
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perché stavo sotto stress, ho pensato non piú al
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anzi di ruggire, e ho ruggito mostrando i denti
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mostrando i denti, poi ho detto: ¶ – No, «tu» sei
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agronomo generoso. ¶ E allora ho preso il portafoglio dalla
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dalla tasca e l’ho tirato in faccia al
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sugli occhi e gli ho allungato le mani al
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niente, fin quando non ho sentito mio padre alle
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solo un attimo, poi ho guardato le braccia e
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tua, queste sceneggiate le ho imparate da te, sono
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dire: quello che vi ho fatto quando eravate piccoli
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volevo scrivere e lei: ¶ – Ho cominciato a leggere Ai
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Paura di che? ¶ – Non ho un buon rapporto con
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difese, come venditrice dico. Ho paura di dare i
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sé in pochi minuti. Ho paura ecco, ho paura
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minuti. Ho paura ecco, ho paura di non farcela
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scopre debole, o viceversa, ho paura di svelare che
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compenso con il sudore. ¶ – Ho capito, ho capito, ma
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il sudore. ¶ – Ho capito, ho capito, ma non ci
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tutti, cosí anche io ho abbracciato una decina di
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so, ad esempio se ho davanti una cinquantenne tutta
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resti negli anni. Quando ho capito che sta per
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faccio. Adesso te l’ho promesso, di portarti con
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il basso. Sullo schianto, ho detto a Piera: ¶ – È
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spazio di questo solco ho sentito le pieghe delle
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inspirare cercavo di espirare. Ho pensato che mio padre
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presto chiamo mio padre, ho pensato. Ce la devo
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E infatti, alle ore 6:15 ho fatto squillare il telefono
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ora poi, finché gli ho detto che pensavo di
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vista la polizia, gli ho detto. ¶ – Ci sta, ci
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si gettano. Proprio ieri ho visto Sven, Pietro hai
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il piú bello, l’ho vissuto io personalmente. Fino
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una conferenza sull’illegalità. Ho raccontato il caso del
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c’è da ridere? Ho cominciato a balbettare, perché
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bene, in pace che ho chiuso gli occhi, la
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questo, all’inizio, non ho sentito mio padre: ¶ – Vincenzooo
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gridato nell’orecchio, allora ho aperto gli occhi: ¶ – Che
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sette, otto mesi?) L’ho toccata, era ancora piú
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non c’era segnale. Ho provato con il mio
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che cazzo fai, gli ho detto, ancora con la
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stavano dicendo, aiuto, e ho visto mio padre andare
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la pistola alla tempia, ho sentito il tizio che
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le zingare come codazzo ho raggiunto la macchina, ma
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yo. ¶ – Pi… pi… acere, – ho balbettato io, – ma allora
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narcolessia, ma questo l’ho capito dopo, perché per
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dal finestrino. ¶ – Chiamiamo qualcuno, – ho detto, – sta avendo le
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norma ce? ¶ Va bene, ho pensato, e vai Peppe
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vai Peppe, vai che ho capito che cos’è
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statti bene. ¶ – Arrivederci, – gli ho detto. ¶ – No aspetta, – ha
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al cellulare. ¶ – Rafè! Ne ho visti meccanici cape di
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di spogliarmi. E l’ho fatto, prima il maglione
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almeno gli avambracci. Poi ho sbottonato due bottoni della
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orribili giochi di legno, ho afferrato la pertica e
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pertica e piano piano ho sollevato le gambe. Quasi
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balbuzie mi ha lasciato ho perso l’agilità. Gioco
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E su questo pensiero, ho mollato la verticale. Tutti
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2005
Riccardo m’ha detto: ¶ – Ho sentito Giancarlo. A me
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la coda dell’occhio ho visto Alfredo che si
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2005
per giocare e gli ho fatto segno di stare
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2005
mi sono detto (e ho sorriso, ma al vuoto
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2005
mie generalità, come hobby ho messo: lettura. È perché
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mia fissazione, e allora ho spinto Alfredo nel corridoio
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corridoio trasparente. Poi l’ho raggiunto. Vieni a papà
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vieni. E nel frattempo ho controllato. Non era solo
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spazio. Allora se, come ho fatto io, passavi intorno
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sono accese le luci, ho guardato fuori, due ragazzi
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sono noiose, pure depressive. Ho detto a Piera: ¶ – È
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sono fatto il caffè, ho guardato Prima pagina, fatto
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ufficio, verso le undici, ho chiamato Riccardo: ¶ – Come va
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che io stesso non ho capito i limiti del
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allucinazione erotica, cosí gli ho detto: ¶ – Andiamo all’origine
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brava persona, quindi l’ho trattato con rispetto. Poi
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e mi stava guardando: ¶ – Ho capito, ho capito, ma
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stava guardando: ¶ – Ho capito, ho capito, ma non ci
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in tutto questo? ¶ – Non ho capito, – aveva detto Elena
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palazzi sulla Tiburtina li ho fatti io. ¶ Qui, su
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Qui, su questa frase, ho guardato la figlia di
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Valerio che usciva e ho capito che ci deve
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non erano niente, ne ho approfittato per chiedere notizie
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al cinema. Come l’ho invidiato. ¶ Poi siamo passati
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era una bella giornata, ho detto alla mia seconda
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prospettato una metafora. Voi, ho detto, avete formato una
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rendi conto di cosa ho fatto? Ho ingannato un
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di cosa ho fatto? Ho ingannato un brav’uomo
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spalle, e io che ho fatto, l’ho usata
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che ho fatto, l’ho usata per vendergli i
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questo il problema, allora ho detto a Elena: ¶ – Almeno
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ci sono già passato, – ho detto. ¶ – Ah sí? ¶ – Sí
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sí? ¶ – Sí, a settembre ho lavorato nell’azienda di
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piacciono gli uomini coglioni. ¶ Ho pensato: dove l’avevo
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serietà? Da Riccardo? Allora ho detto: ¶ – Ripeti un po
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addobbo natalizio. Di già, ho pensato. Quanti Natali mi
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È stato allora che ho guardato Elena. Sulle ginocchia
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sempre rosso. Bel collo, ho pensato. E ho sentito
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collo, ho pensato. E ho sentito un piacevole languore
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la testa. ¶ E l’ho baciata. ¶ Veramente la vita
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a volte fa male. Ho sentito quasi mal di
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dove cazzo siamo? – poi ho detto, mentre Elena si
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in mezzo alla luce. Ho trovato la farmacia, ho
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Ho trovato la farmacia, ho preso i preservativi, mi
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Piacevole senso di isolamento. ¶ – Ho la pelle del torace
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Piera. ¶ – Ma non ti ho chiesto niente, non ti
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vuoi sapere? ¶ Cosí gli ho chiesto del matrimonio, la
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aprire. Alla fine non ho capito se per il
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troppo ardore o perché ho centrato la serratura, la
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ragazze un pompino. Non ho mai pensato che ci
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amore, mi disse: ¶ – Ne ho visti giovani maschilisti, ma
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allora sei scemo? Ti ho detto che va bene
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che senso, cioè non ho capito. ¶ Gino aveva fatto
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È un cucciolo, l’ho trovato sotto casa in
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ha emozionato e l’ho preso cosí, subito, se
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È stato allora che ho chiuso e poi aperto
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vibrato il cellulare: Riccardo. Ho risposto lo stesso, mentre
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è vero che non ho nemmeno la testa per
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e anni ancora non ho capito se l’amore
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al dolore di mamma, ho pensato che adesso era
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delle cose belle. ¶ – Non ho capito, ’sto cazzo di
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Caserta? Che hai detto? ¶ – Ho detto che mamma con
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erano bellissimi. ¶ – Non… non ho capito? ¶ – No, mi sembra
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questa discussione, lo sai, ho da sempre un’idea
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è questo improvviso moralismo. Ho la mia vita da
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dicono agli uomini, io ho bisogno di te, tu
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In fondo, se io ho superato tutto questo da
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dopo tutto questo che ho passato, vuoi che insieme
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dalla mamma e poi ho sentito Piera che prendeva
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per Alfredo, cosí l’ho messo a letto. E
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E mentre lo svestivo, ho pensato: ma quel foglietto
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sono andato in cucina, ho aperto il frigorifero e
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dovevamo partire? Oh no! Ho pensato: oh no! Proprio
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era il latte. ¶ – Infatti. ¶ – Ho messo il bambino a
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cosa che non ti ho mai detto, una volta
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io. Per questo ti ho sposato, sai? Sapevo di
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sono passato dal balcone, ho rotto il vetro della
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cazzo fai? ¶ E l’ho abbracciata, con tutta la
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giornata. ¶ – Bella giornata, vero? – ho detto a Piera. ¶ Ma
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ripreso a piangere. Io ho fatto un sorriso da
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creme al cortisone. Gli ho detto citando Oechov: se
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sposarti. Mi ha risposto: – Ho capito, ho capito, ma
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ha risposto: – Ho capito, ho capito, ma non ci
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quella villa non ci ho piú messo piede. ¶ Elena
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piede. ¶ Elena non l’ho piú vista. Di certo
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se è un bene, – ho risposto io.