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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ermanno Rea, La comunista, 2012

concordanze di «Ho»

nautoretestoannoconcordanza
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rosea la tua pelle… ¶ Ho l’età della mia
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strade della città non ho ascoltato che lamenti, quanto
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della speranza. Ora, non ho incrociato che occhi spenti
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velo di mestizia. Forse ho sbagliato a tornare in
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rassegna l’intera città. ¶ Ho camminato, sì, rispose. ¶ Chiuse
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se vuoi mio malgrado – ho sempre fatto così. Tranne
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una musica, Brahms, credo. Ho sempre amato molto Brahms
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sa, disse come scusandosi, ho letto tutti i suoi
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benevole. Qualche calunniatrice l’ho zittita perfino io che
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perfino io che non ho mai conosciuto Francesca. Lei
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sentimenti nei tuoi confronti. Ho soltanto messo in discussione
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per carità di patria, ho costretto me stesso a
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e disse: io l’ho conosciuta. Magari ce ne
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una madre snaturata, come ho sentito dire da qualcuno
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che stavo male. Malissimo. Ho freddo, dissi. ¶ C’è
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scomparsa. O forse non ho mai parlato né con
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cielo, no. Di tutto ho bisogno tranne che tu
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enormi candelabri che non ho fatto altro che fissare
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posso. Forse non voglio. Ho ricordi annebbiati. Stavamo parlando
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speranze che muoiono, l’ho raccontata in questo libro
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orrore esigeva. Ma l’ho raccontata anche con un
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etica della resurrezione. Etica, ho detto. Da intendersi insomma
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contratto dall’emozione. ¶ Be’, ho concluso, dissi allora, adesso
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ma io, Francesca, non ho più niente da dire
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Sono vecchio, sono cambiato. Ho fatto anch’io il
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Anche se io non ho come te il dono
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risposta. ¶ Dimmi qualcosa, implorai, ho bisogno di ascoltare ancora
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tua voce. Io stesso ho un’infinità di altre
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e definitiva? ¶ «Te l’ho già detto: non sono
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un fiato. «Una volta ho perfino rubato. Io e
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tu no.» ¶ «Una sera ho visto uno dei vostri
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che ero molto impressionato. Ho pensato: ecco, adesso la
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in quello che ti ho letto. Noi siamo esattamente
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telli-gen-te. «Professore, ho l’impressione però che
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È un’idea che ho in testa da tempo
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perdere?». ¶ Costanza glielo disse. ¶ «Ho da perdere il mio
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denti piccoli e macchiati. «Ho studiato a lungo come
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larga, in realtà ti ho concesso poco rispetto a
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sono un santo, Tadeusz. Ho fatto i miei calcoli
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belli del passato. L’ho spiegato ai miei figli
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presuntuoso. Nella vita non ho fatto altro che soppesare
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in particolare. E non ho sbagliato mai. Ti dico
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le scanalature che vi ho scavato sopra scompaiono». ¶ Al
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Qualche merito ce l’ho anch’io, ti pare
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aveva fatto per lui! «Ho agito alla mia maniera
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pericolo. ¶ «Che cosa non ho imparato grazie a te
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Professore, accanto a te ho imparato un’infinità di
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libri. Sapessi quante volte ho sognato la villa con
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ammassati dappertutto, quante volte ho sognato te in mezzo
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sono una nullità, io ho realizzato una libreria-capolavoro