Mario Soldati, Le due città, 1964

chiamato, come altre volte, il Policlinico, e parlato col

parlato col medico: per il momento non c'era

aveva sbagliato. Per telefono, il tono di Irma si

appena arrivi, te presento il conto". ¶ Poco prima della

via del Mare, per il momento, non ci voleva

due soli, qualche minuto, il primo giorno: era sorridente

nuovi noduli. Forse per il contrasto, o forse per

sfavillavano, senza tregua, tra il riso e le lagrime

pezzi. Negli angoli tra il pavimento e la parete

minutamente la propria sofferenza. Il prurito era continuo, continuo

prurito era continuo, continuo il dolore su tutta la

la pelle, in tutto il corpo, salvo il viso

tutto il corpo, salvo il viso e le mani

era riuscito a vincere il tanfo che ne esalava

bottiglie di barolo e il pacco di Cànepa, bene

allegro, leggero, dimenticando tutto il resto! Una cena con

a un'altra vetrina: il fioraio. Quante volte, uscendo

bel verde vivo. Cercò il nome, credeva di saperlo

era certo venuto per il desiderio di farle una

gradita. Aveva, semplicemente, avuto il desiderio di entrare nel

di chiedere al fioraio il nome, di provare il

il nome, di provare il piacere di comprarli. L

di mandarli a lei. Il suo piacere di comprare

era, dunque, volgare? Apparentemente, il contrario. Ma in realtà

sapere nascondere a Piero il ribrezzo e la pena

di cui era sparso il pavimento intorno al letto

Parigi, a Grazia per il suo compleanno, 2 dicembre. Mentre

là la avrebbe ritrovata, il giorno che sarebbe mancata

che gli ricordava beffardamente il fatto più triste della

regalato, gettato via. Non "il fatto" più triste, rettificò

speranza di ereditare. Palpava il legno leggero, liscissimo, di

improvvisa, innocente stranezza come il segno di un rimpianto

dopo avere già avviato il motore, uscì, e tornò

un momento, controllando che il commesso scrivesse sul foglietto

Bovardia, ricordò allora Emilio: il nome di quei fiori

bell'ordine le patatine, il prosciutto, il pollo: metà

le patatine, il prosciutto, il pollo: metà per sé

sempre con sé, dentro il suo sacco da montagna

ritardo, doveva avere sorpreso il suo sguardo: ¶ "Laggiù nell

rincresce che devi lavarti il bicchiere da te." ¶ Il

il bicchiere da te." ¶ Il lavandino era di quelli

smaltato. Emilio risciacquò accuratamente il bicchiere. Tornando indietro, lo

voglio che niente, o il meno possibile, le ricordi

oggi ho quasi saltato il pranzo." ¶ "Bravo! I t

attenzione, badando a mantenere il coperchio perfettamente orizzontale, così

così da non forzare il passo della vite: neanche

fazzoletto di lino. Mostrò il contenuto del portapranzo, ridendo

professori mi hanno dato il permesso: "Mangi quello che

era fermata. Non guardava il paesaggio. Senza togliere le

destra, ogni tanto, per il solito gesto, si appoggiava

e guardò anche lui. Il flutto blu cupo, nero

e dimenticandosi di tutto il resto. Anche la vita

più gli pareva che il terrore fosse l'istinto

più forte del pesce: il terrore, continuamente in contrasto

attimo in gioco contro il desiderio di vivere. ¶ Una

Irma, in silenzio, attraversò il viale, entrò nella sala

silenzio, a mangiare. Intanto il cielo tornava a scurirsi

le attraversava la fronte. Il fresco volto roseo, dal

sua idea triste. E il gesto col quale portava

gesto col quale portava il cibo alla bocca aveva

sulla riva del lago, il gesto di ravviarsi i

i capelli. ¶ Per passarle il sale, a un certo

a poco giù per il rustico intonaco della parete

si era accostata sotto il tavolo alla sua e

deciso di evitare, per il momento, ogni litigio? Perfino

la domenica con Irma il più tranquillamente possibile? Sorrise

disse: ¶ "Come piove..." e il tono non era affatto

nascondeva lago, riva, monte, il mondo intero. ¶ Quando, pochi

e del lago. E il picchiettare, il ruscellare dell

lago. E il picchiettare, il ruscellare dell'acqua sembrava

si era coperta con il risvolto del lenzuolo intorno

presto!" gli disse attraverso il lenzuolo. ¶ Emilio si spogliò

Vieni!" ¶ Aveva anche allontanato il guanciale: i suoi capelli

penombra bluastra, quasi violetti. Il corpo era di una

stretta ma non esile: il bacino e le cosce

forti, quasi matronali. E il sesso, abbondantemente peloso e

Ebbene, allora: promettimi che, il più presto possibile... Anzi

con me: prometto, che il più presto possibile..." ¶ Emilio

a ripetere: "Prometto che, il più presto possibile..." si

e riprendeva piano piano: ¶ "... il più presto possibile, divorzierò

in Italia ci sarà il divorzio." ¶ "C'è anche

cinematografico, che avevano ottenuto il divorzio prendendo una fittizia

lo colpì violentemente. Per il dolore, Emilio si alzò

stringendo con la mano il punto colpito. Diventò serio

Ti chiedo perdono... Ma, il male, chi l'ha

Tu, l'hai sentito. Il male, non lo sente

quel momento di calma: ¶ "Il male che ti faccio

più rapido del previsto. Il solo problema era, ormai

problema era, ormai, passare il pomeriggio, arrivare alla Malpensa

un momento, ad ascoltare il fruscìo della pioggia nel

scuretti; a immaginare, guardando il letto quasi intatto, il

il letto quasi intatto, il piacere che, in ogni

e anche delle altre. Il guaio era soltanto nella

fedeltà, che Irma pretendeva. Il guaio era nella gelosia

a Torino a finire il film. ¶ Contava di passare

soltanto un po' malinconica: il motivo, secondo Gisa, era

sua vista e per il suo udito soltanto una

come l'altra volta, il cappottino scarlatto di Irma

benissimo che cos'è il cinema, e che vale

chiacchierato, poteva facilmente avviare il discorso, restando sola con

Irma, naturalmente, aveva dato il proprio nome. E il

il proprio nome. E il portiere, udendolo, si era

aveva incaricato. ¶ Uscirono. Pioveva. Il tempo era davvero cambiato

assonnata, Grazia gli restituì il bacio e gli domandò

che pioveva, ridendo disse: ¶ "Il vaut mieux comme ça

Ringraziò ancora una volta il Cielo di avergli fatto

attraverso i vetri. Era il passeggio della domenica mattina

No, non poteva darsi: il padre di Veve avrebbe

la figura eretta, e il volto serio del vecchio

vecchio tranviere che sorbiva il suo grappino: non era

come sperava, già allora, il vecchio tranviere. Emilio, a

Aveva, anche, votato per il partito socialista. Credeva di

progressista e di proclamare il proprio passato antifascista. Mah

e aveva accettato che il suo nome, come organizzatore

scherzosa col democristiano Golzio, il quale, d'altronde, non

non vedeva male che il suo capo di stato

Seguì con lo sguardo il vecchio tranviere che pagava

tra la folla, verso il capolinea di via Sacchi

l'allontanarsi e finalmente il perdersi di un rimorso

rendersi conto che sosteneva il socialismo solo perché credeva

lasciata la notte dopo il pranzo con L. e

hai invitato a vedere il Lago Maggiore e siccome

farla parlare, per scoprire il motivo del muso; se

infruttuoso fu, poco dopo, il tentativo di rabbonirla con

un certo momento, girando il bottone, captò Montecarlo: "J

pensione mentre lei pagava il conto, la pettinatrice o

Hôtel; questo avrebbe spiegato il ritardo, il malumore, e

avrebbe spiegato il ritardo, il malumore, e il fastidio

ritardo, il malumore, e il fastidio che le dava

le mani avanti. ¶ Sebbene il cielo, verso mezzogiorno, schiarisse

una certa follia. E il fastidio che ne provava

a poco a poco il paesaggio. Ecco Oleggio, Marano

fissità di Irma e il gesto della mano continuavano

esattamente come prima. Neppure il lago la interessava. Appena

guardava a destra, verso il lago: guardava sempre nel

ad altri alberi, che il vento e la pioggia

l'aperto: là dove il lago, al centro delle

infinito, come un mare. Il battello procedeva, contro la

due navi". Oppure: "Guarda il battello: sembra fermo". Ma

fermo". Ma incontrava sempre il duro, chiuso profilo, e

ricevere un'altra rispostaccia. ¶ Il battello andava verso l

fame?" disse rompendo finalmente il silenzio. ¶ "Mangiare, o non

viale dei platani, lungo il lago. ¶ Lentamente, con le

meno frequentemente di prima. Il lago, sotto la riva

Riflettendo, scoprì subito quanto il sollievo fosse illusorio: non

sul posto di lavorazione. Il tragitto durava circa un

e c'era tutto il tempo. ¶ L'indomani mattina

della cabina dell'ascensore. Il portiere di notte, che

di notte, che leggeva il giornale appoggiato al banco

sapesse!" ¶ "E allora fammi il piacere de nun fà

nun fà più tanto il misterioso, tanto a me

vòi vedé cosa fa il portiere? Legge il giornale

fa il portiere? Legge il giornale e ascolta. Ascolta

hotel, tentò allora istintivamente il mezzo che le altre

l'ora: ¶ "Vedo che il regista ritarda. Abbiamo tempo

aria fresca e limpida: il sole illuminava già gli

distanza, un sentiero risaliva il corso del fiume. Là

corso del fiume. Là il bosco era più fitto

foce della Folìa, era il vero luogo descritto dal

chilometro a valle, dove il fiume si allarga e

nello sfondo appare anche il Po. E c'era

impregnata di esalazioni vegetali: il sentiero, serpeggiando alla riva

scompariva nel folto. Affrettando il passo, furono in pochi

in tonfano; ripigliava tosto il suo corso, qua increspata

spiccava, sovrano e isolato, il Monviso, l'altissimo triangolo

a lui: per lui, il Monviso dei tramonti contemplati

ai tempi di Veve. ¶ Il sentiero era diventato più

sotto i loro passi, il rauco e sommesso fruscìo

con semplicità, ma che il luogo, il momento, e

ma che il luogo, il momento, e la sua

irridendo a se stesso, il giorno in cui finalmente

col viso nascosto tra il suo collo e la

una cavità: "Questo è il mio nido" gli aveva

Sono felice." ¶ Adesso sentiva il peso e il respiro

sentiva il peso e il respiro della ragazza su

erano già aperti tra il fogliame, il cielo: gli

aperti tra il fogliame, il cielo: gli parve di

giungesse fino a sfiorargli il viso. E ascoltava la

provato, un amore così? Il Monviso lo aveva fatto

la notte, come risolvere il problema di Irma; e

Irma l'assurdità e il pericolo del loro rapporto

questa fase era, inevitabilmente, il principio della fine. E

frattanto fosse riuscito, seguendo il suggerimento di Grazia, a

mala pena dal cacciare il solito sospiro: sentiva, ahimè

fissò fino da allora il luogo e l'ora

volta un dubbio che il loro amore potesse durare

non aveva guardato verso il fiume, non aveva pensato

tempo cattivo. Possibile che il sole, così splendido quando

rena del fondo. Come il suono del suo stesso

mistero, che forse era il mistero medesimo della vita

verità: soltanto di vivere il più possibile felice. Succedeva

pregando, che tornasse presto il giorno in cui la

quell'occhiata, alzò meccanicamente il ricevitore: chiamò il bar

meccanicamente il ricevitore: chiamò il bar, si scusò per

bar, si scusò per il ritardo. ¶ Accadde dunque che

del respiro, come anche il più calmo dei mari

Pourvu..." si voltò verso il comodino e spense il

il comodino e spense il mozzicone, poi si allungò

Emilio si accorse che il sonno, forse proprio per

l'avvolgibile delicatamente, perché il rumore non svegliasse Grazia

una parte, nere contro il cielo translucido del sole

distinguevano nitidamente: appena rosato il bianco dei ghiacciai e

più profondo, avevano ciascuno il proprio nome, via Arsenale

era stata per lui il solo mezzo che gli

Ai ricordi lontani, mentre il sole, ecco, cominciava a

via Bonafous, dove era il palazzo acquistato ancora sotto

palazzo acquistato ancora sotto il fascismo da suo cugino

sborsare quei denari. Per il colmo, subito dopo, aveva

dopo, aveva scoperto che il cugino, malgrado l'aggiunta

femminili, e quindi anche il ramo dei Viotti! Non

mancava di niente; ma il più piccolo accenno all

eredità Sanfront aveva ancora il potere di infuriarla. Secondo

famiglia Sanfront, passato con il nome al suo povero

dopo si era pentito. Il cugino Vittorio lo aveva

a barba Sanfront. Ma il cugino Vittorio, proprio come

Alberto e suo nonno, il vecchio barba Ceroni, era

Margherita, e aveva investito il ricavo nella maggioranza delle

accompagnarono con le macchine il furgone al cimitero. Dall

vapori bianchi velavano appena il cielo. Oltre le sagome

frastagliate delle tombe, oltre il breve tetto di ardesia

di ardesia che coronava il muro del "primitivo", cioè

arco maestoso, come se il cimitero naturalmente ne facesse

ne facesse parte. Anche il cugino Vittorio seguiva, dignitoso

paonazzo le guance e il collo, stretto il gran

e il collo, stretto il gran corpo nel completo

vigogna fumo di Londra. Il tempietto neoclassico dei Sanfront

delle prime tombe. Perciò il tragitto fu breve. ¶ Quando

certo perché desiderava che il proprio destino riservasse a

del cugino, e ricordando il tono, ben diverso, con

posizione naturale di tutto il mondo. Ma se, per

di nuovo vide Irma: il suo sguardo scrutatore, cupo

imminente, così aveva detto il medico, ma si avvicinava

freno per Irma: forse il solo vero freno capace

Che cosa sarebbe successo il giorno che non fosse

intero materiale girato durante il primo mese e mezzo

lavorazione era fissata per il venerdì e per il

il venerdì e per il sabato notte, in un

mettere in ordine anche il materiale di questa settimana

Emilio voleva avere anche il parere di una vecchia

l'operatore avevano avuto il minimo sospetto, cercò come

subito di correggere. ¶ Seguendo il corso dei propri pensieri

lo amava. E forse il gelo improvviso nel suo

di non essere contraccambiata. ¶ 4 ¶ Il sapore della minestra di

d'argento e con il suo cervo in vetta

lavorazione; alla sua sinistra, il delicato profilo gotico, l

bene al suo personaggio, il cospiratore giacobino dottor Ughes

giacobino dottor Ughes; e il volto pallido di Gérard

rassicurarlo, sembravano confermargli che il film era incominciato, e

e ci andava dopo il lavoro, verso le nove

nei giorni che precedono il primo giro di manovella

manovella di un film, il lavoro del produttore è

a carissimo prezzo, acquistati. Il giorno della traslazione, fissato

della traslazione, fissato. E il film della Bufera era

si erano sparpagliati per il bosco con i cestini

con loro. Attraversarono sotto il sole scottante l'immenso

verso strada povere bottegucce, il panettiere, il barbiere, il

povere bottegucce, il panettiere, il barbiere, il macellaio, il

il panettiere, il barbiere, il macellaio, il tabaccaio, l

il barbiere, il macellaio, il tabaccaio, l'osteria: quanto

solo o con Piero, il luogo aveva, ancora adesso

come per incanto liberare il castello e i suoi

Repubblica francese avevano invaso il Piemonte, gli alberi della

sulle piazze dei villaggi, il re era fuggito in

ed Emilio a produrre il film. Del resto, ci

dimenticandone la causa e il significato e accettandola, indiscriminatamente

di cui Stupinigi era il capolavoro o l'immagine

nella sua realtà storica il passato di un paese

passato di un paese, il piacere non meno profondo

di Irma. ¶ Entrando sotto il pergolato della vecchia osteria

della vecchia osteria, vide il cartello del posto telefonico

foglietto dove aveva scritto il numero di Grazia a

Torino in motocicletta Spartaco, il più giovane dei segretari

buon fumatore di avana, il Corona Corona che L

Si accorse, però, che il fumo bastava a tenerle

Ecco un difetto che il semplice toscano non aveva

prima di assopirsi, ma il toscano era Grazia... ¶ Nel

la cifra fosse eguale, il suo. Niente complessi, niente

pretendeva niente, se non il denaro che era stato

a colazione, e tutto il resto della giornata, Grazia

fino a mezzogiorno, e il pomeriggio usciva a spasso

fine della giornata era, il primo momento, come stendersi

asprezze, stranezze. Pareva che il suo piacere consistesse appunto

era nell'interrogazione provava il contrario. La sua voce

non era gelosa. Ma il morboso attaccamento e il

il morboso attaccamento e il violento carattere di Irma

rendere quando sarebbe venuto il momento della separazione, sebbene

sabbia per non vedere il pericolo, cercava di dimenticare

capelli nerissimi e lustri, il sorriso, i materni occhi

era stato ben sciocco, il tentativo di classificare "gli

donne che non provavano il piacere, poteva anche essere

la curiosità di scoprirne il significato era stata, ora

creato nel suo animo il miraggio di una seconda

amava. E doveva avere il coraggio di ammettere a

e si era proposto il quesito dello sguardo strano

era la Beretta e il ritratto di Elena; in

la violenza di Irma, il suo occhio scuro e

poi tutto questo dramma. Il grave potrebbe essere come

coprì la testa con il lenzuolo. La luce era

delle finestre, da creare il buio in pieno giorno

circolazione sanguigna che attenuava il prurito. Piero si era

era trasferito al Policlinico il nove maggio. Pochi giorni

ragionamenti tra loro contraddittori. Il primo: che Irma era

quasi la amava, ormai il salto era stato fatto

salto era stato fatto, il guaio combinato: sarebbe stato

e a renderla innocua. Il secondo: che Irma era

sembrava credere. ¶ Per semplificare il problema, altrimenti arduo, degli

Mare. E per tutto il mese di maggio, quasi

mentito. Ma neppure lei: il suo attaccamento era risultato

sera, la scorgesse attraverso il vetro nella buca delle

successo di udire squillare il telefono e, fingendosi la

sembrava piuttosto improbabile. E il potere, che aveva scoperto

dava di nuovo, nonostante il definitivo esame di coscienza

frequenti. Per esempio. Ultimato il montaggio del film di

credeva, in buona fede. Il posto allo stabilimento di

no le sfascio! Lasciami il braccio... Amore, amore mio

gli sarebbe parso sproporzionato. Il giorno dopo, ripensandoci con

alle lampade, ne dimezzò il numero. ¶ L'imprevedibilità era

L'imprevedibilità era forse il vero segreto del fascino

non c'entrava. Ma il piacere genuino di trovarsi

ancora che manca è il vino. Che vino devo

resto, ammise tra sé, il progetto lo divertiva. ¶ "Che

Emilio sentì che era il momento di puntare i

di Irma, ne approfondiva il fascino: e sostituiva morbosamente

nell'anima di Emilio, il vero amore. ¶ Giacevano nudi

le finestre, aperte. Entrava il chiarore dell'illuminazione stradale

dell'illuminazione stradale e il riflesso tangente dei marmi

quando abbiamo visto insieme il film in proiezione, tu

scavandosi un posto con il proprio corpo nel corpo

tutta, e per posare il capo sulla sua spalla

che cosa ha fatto il tuo Gentili, ecco che

che non era più il caso di continuare. Indovina

proprio che ci credeva." ¶ "Il bello è" disse Emilio

così bene. Aveva accettato il mistero, ma l'inerzia

loro sorriso etrusco; tutto il suo volto, fresco, giovanile

crescere dentro di sé il bisogno della libertà. Grazia

cabaret. ¶ Magari, magari... Succedeva il contrario di ciò che

Irma cominciò a provare il piacere, quell'espressione cambiò

Emilio credette di riconoscere il sorriso melanconico e quasi

ripeté, purtroppo con allarme, il quadrante fosforescente del Rolex

che devi? È per il suo bene, per la

e già stava componendo il numero, già gli tendeva

numero, già gli tendeva il ricevitore. ¶ "Parla prima tu

supplicò Emilio. Irma vide il suo smarrimento, e parlò

parlo ancora dalla proiezione: il film è finito solo

parlare..." ¶ Emilio prese tremando il ricevitore. Temeva di tradirsi

qualche incertezza nella voce. Il cuore gli batteva forte

Irma aveva giustificato abbastanza il proprio ritardo. Forse, insistere

ha dato Stablum fa il suo effetto. Niente, sai

scatto, appena sentì posare il ricevitore. Aveva in mano

ricevitore. Aveva in mano il ritratto di Elena, nella

Senti," disse decisa: e il tono della sua voce

figura eretta, ancora scarmigliata: il gesto spavaldo con cui

cui teneva in mano il portaritratti. ¶ "Tua moglie? Peggio

quella che ha più il diritto di starti vicino

portalo a casa!" Posò il ritratto sulla tavola, rivoltandolo

aveva scoperto che, per il piacere del cambiamento, o

via del Mare: sentiva il bisogno di coricarsi dove

rivedere, nell'immaginazione, ma il più esattamente possibile, il

il più esattamente possibile, il suo strano sguardo cupo

troppo incuriosito per desiderare il sonno, gli occhi delle

che mi dicevano: "Ecco il mio cuore". E io

mia fiducia era completa. Il mio sguardo attraversava in

opachi: sembrava che vedessero il nulla, e annullassero la

erano capaci di provare il piacere o che, più

era assurdo. Ma allora, il suo sguardo? ¶ Forse, come

a poco lo vinse il sonno. ¶ Ah, finalmente, non

Ah, finalmente, non più il buio! ¶ Liste di luce

Respirava affannato. Non più il buio, non più il

il buio, non più il sogno. La realtà: diversa

ora? Avrebbe voluto guardare il Rolex sul comodino: avrebbe

così facendo, di perdere il ricordo del sogno spaventoso

si era appena svegliato: il buio... la camera da

da letto, anzi proprio il letto, il grande e

anzi proprio il letto, il grande e alto letto

arguire che fosse... ahi, il sogno, il sogno svaniva

fosse... ahi, il sogno, il sogno svaniva: come una

che cosa. Aveva alzato il braccio per afferrare la

afferrare la peretta, schiacciava il bottoncino. Udiva il clic

schiacciava il bottoncino. Udiva il clic. Ma la luce

morto non aveva, però, il volto lungo, magro, triste

pochi minuti dopo, ricordando il sogno, Emilio credette, per

lui non osava vedere il volto. Mani scheletrite, che

Oh, non gli importava il significato del sogno, e

squisite apparenze scelte per il proprio piacere, e si

chi fosse in realtà il suo amico: non doveva

a Gentili. Questo era il segreto della conversione di

nell'argento dello schermo il viso di Gentili. A

perciò le avrebbe fatte il giorno dopo, direttamente a

una via di mezzo: il fiocco nero reggeva la

avesse mai visto. E il colore dei suoi capelli

vedeva da vicino) era il più straordinario, il più

era il più straordinario, il più meraviglioso colore che

con cui una stringeva il quaderno e l'altra

la matita, dicevano soltanto il suo onesto impegno nel

onesto impegno nel lavoro, il suo affanno di non

certamente amato e conosciuto il corpo del Gentili. Possibile

ingresso. Si volse, vide il custode: ¶ "Buona sera, Monticone

avvocato: io, intanto, faccio il giro ai piani di

di sopra. Buona notte." ¶ Il passo di Monticone si

dettare. Gli sembrò che il grande silenzio della notte

angoli, che esprimeva sempre il sorriso, ora, invece, per

fatto nascere in lui: il desiderio di conoscere quale

e turgido schiacciarsi contro il suo, quasi un unico

per la prima volta il profumo fresco e naturale

senza nemmeno saperlo. E il cambiamento, la "conversione" era

gioia, che stava pronunciando il suo nome con un

sue boccette di olio, il suo prurito, la sua

inebriato di Irma: aprire il portoncino: salire di corsa

dietro la porta, mettere il catenaccio: entrare nella galleria

sua naturale grazia, o il vero affetto che sentiva

sentiva pronunciare sul serio il verbo amare. Evidentemente, rifletté

potrei non... desiderarla più. Il verbo amare, no, per

per tu col destino. Il destino era il viso

destino. Il destino era il viso puro di Irma

definitiva e senza trucchi, il destino erano quelle braccia

ventre che premeva contro il suo membro. Quello, era

suo membro. Quello, era il destino. E al destino

e dolore insieme, provò il bisogno, per un attimo

a tempo a evitare il peggio, a salvarsi. Invece

continuare ad andare verso il letto, ricominciò a baciarla

a quello che sembrava il destino, trovò, invece, un

lasciarli sfogare, c'è il rischio di fare peggio

inamidate, di lino celeste: il colore che andava bene

automobile, palco al Regio, il migliore sarto e il

il migliore sarto e il migliore calzolaio di Torino

po' sordido e austero: il programma, ancora adesso, di

per celebrare ogni sera il nuovo corso dei propri

Le ospiti reagivano secondo il loro ceto e la

luce subito spenta. Ma il momento bastò, a Emilio

vedere. Le spalle e il seno generosi. La vita

donna fatta. Ed era il peso di una donna

letto. ¶ Aveva lasciato acceso il solito leoncino. Né Irma

più costose. Senza contare il grave disagio che la

se non erro, è il vero motivo per cui

vero motivo per cui il suo amico desidererebbe essere

smorfia sprezzante: "Tutto normale, il tuo amico è andato

zio? Un fabbro. E il prozio? Un contadino. Ognuno

quando era stato dichiarato il tifo. Tuttavia, contro questo

Emilio si sentiva stringere il cuore. Capì, ora, come

mai, nella decisione, entrasse il cambiamento di Irma. Arrivò

fatto un biglietto per il direttore del Policlinico, dove

labbra Stablum, indietreggiando verso il tramezzo vetrato quanto bastava

che figura ci fa il medico? E se invece

E se invece no, il malato non è più

o mi ungo. Passo il tempo così. Ma, ungersi

caso: prima che venga il caldo." ¶ Emilio disse che

capì perché aveva provato il bisogno di salire a

gli occhi di Piero. Il colore marrone era lo

dalla macchina, vide, attraverso il cancelletto, nel giardino, le

finestre gialle, che proiettavano il loro chiarore sulla ghiaia

Piemonte. Ecco, questo era il programma. A tutto c

salvo alla morte: ripeteva il proverbio, pensava a Piero

con se medesimo, cominciando il giorno dopo telefonò a

indomani un'assistente montatrice. Il tenente Pilade, della Paramount

settimana, la quiete e il segreto della saletta, passare

e arrivando, quando scostava il velluto grigio, trovarla seduta

e deserta, per prendere il tram a piazza Fiume

anche per brevi istanti, il sorriso delle sue labbra

Ma non ne aveva il coraggio. Ebbe, così, l

era pronto a contraccambiare il favore nel più concreto

di Lecce avevano annunziato il loro arrivo per l

gli inchini degli uscieri; il sorriso sempre trionfale della

sempre trionfale della Bruscantini; il quotidiano colloquio con Golzio

la sua manona tesa; il regista M., glabro, ossequioso

fuori, su Villa Borghese, il cielo d'aprile, con

quale l'aveva arredata il principe Stroganoff, l'ambiente

non era possibile distinguere il significato: scene di caccia

con un amico, chiedeva il divorzio. Ebbene? Che cosa

Glori. Andò a vedere il nuovo ponte sul Tevere

stupore. Gli parve che il ponte fosse lì naturalmente

per ricordare agli italiani il loro fascismo. Di quella

colpa? Che cosa contava il passato? ¶ La tenda, finalmente

sarebbe stata proprio sicura. ¶ Il film, a pezzi, lo

nobile e delicata, che il mito romantico della passione

fortunatamente poco riconoscibile. Per il momento la rivelava soprattutto

troppo impacciata e stonata, il suo accento troppo volgare

bisognava, per giudicare, attendere il doppiaggio. Infine, si rese

mesi. Ogni volta che il viso di Gentili appariva

Irma stringessero a sé il corpo muscoloso e liscio

temendo di essere ipocrita, il corso del ragionamento, e

proprio d'oro. Per il momento, si disse Emilio

passo verso la guarigione. ¶ 3 ¶ Il blu delle tonache, tonaca

dal verde della primavera, il blu particolare e imprevisto

mondo in dermapatologia tropicale, il boemo padre Stablum. Noto

appuntamento con Stablum. Durante il tragitto Piero gli aveva

nella pelle di tutto il corpo, eccetto le estremità

eccetto le estremità e il capo: crescevano di volume

così continuo, che ormai il sonno era diventato labile

di notte, a cui il prurito cedeva, di tanto

una propria stanchezza. Anche il volto di Piero mostrava

volto di Piero mostrava il segno di un peggioramento

ammettere che, a parte il sonno e il prurito

parte il sonno e il prurito, mi sento, dentro

me, necessaria. Parlerò con il professore, poi ti dirò

delle lenti. Disse: ¶ "Sono il dottor Stablum." ¶ Aveva una

dove finiva di girare il film, L. aveva telefonato

Gentili". In quell'attimo, il primo pensiero di Emilio

stato per Irma: era il caso, o no, di

da rimproverarsi se non il desiderio di vederla: non

per lì, aveva interpretato il suo cocciuto restare di