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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Eugenio Pacelli, Doctor Mellifluus, 1953

concordanze di «Il»

nautoretestoannoconcordanza
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MORTE ¶ DI SAN BERNARDO ¶ Il dottore mellifluo "ultimo dei
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rado persino dagli eretici. Il Nostro predecessore di f
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la sua parola e il suo esempio non c
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dove e fra tutti il suo apostolato con i
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potrebbero aggiungere, si rivolge il Nostro pensiero, mentre si
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dal giorno in cui il restauratore e propagatore del
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tutti coloro che pongono il loro diletto in ciò
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cf. 1Cor 8,2]] fa dipendere il frutto e l'utilità
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sapienza e d'intelletto, il quale come un'ape
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ben ha donde accendere il lume della scienza e
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della scienza e infondere il sapore della grazia. Non
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speri dunque di ricevere il bacio, né colui che
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delle opinioni umane, verso il Sommo Vero i raggi
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a lui gli uomini. Il dottore mellifluo, dunque, non
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mortale della beatitudine infinita. ¶ Il suo stile poi, vivace
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giogo d'amore con il Re degli angeli: Che
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al Verbo, interroghi familiarmente il Verbo e lo consulti
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frutto fuori di sé. Il suo frutto è l
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amare con attiva volontà il Supremo Datore di ogni
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soprannaturale energia che regga il pubblico costume, lo renda
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amano come si deve il loro Creatore, donde viene
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egli ha redento versando il suo sacro sangue. Ogni
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che infiammò così ardentemente il Dottore di Chiaravalle, se
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gli altri a riaccendere il divino amore. Di questo
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tanta forza come Bernardo. "Il motivo per amare Dio
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perché è tutto divino il sentimento che se ne
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e vigilante illumina piuttosto il senso interiore e, scacciata
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che è nascosto, ricerca il vero, pondera ciò che
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dal divino spirito, tuttavia il dottore mellifluo non rimane
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recate alla nostra madre, il disprezzo verso di lei
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mia gloria che esalta il mio capo, il trionfo
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esalta il mio capo, il trionfo della chiesa. Se
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sua passione ...".[29] ¶ Quando poi il corpo mistico di Gesù
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queste parole, che rivelano il suo amore e la
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L'amore non conosce il padrone, conosce il figlio
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conosce il padrone, conosce il figlio anche sotto la
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ardenti parole: "Chi sei? Il gran sacerdote, il sommo
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sei? Il gran sacerdote, il sommo pontefice. Tu sei
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sommo pontefice. Tu sei il principe dei vescovi, l
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loro greggi, a ciascuno il proprio: a te sono
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gli errori di Abelardo, il quale "allorché parla della
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verso Dio e verso il prossimo, che è, come
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ben sapete, venerabili fratelli, il principale precetto e quasi
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principale precetto e quasi il compendio di tutto il
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il compendio di tutto il Vangelo; di modo che
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gli furono offerti, e il suo piede non fu
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più la tiara o il sacro anello, che il
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il sacro anello, che il rastrello e il sarchio
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che il rastrello e il sarchio".[39] Mentre poi si
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la sua mozione e il suo stimolo scriveva pagine
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nube si dissolve, torna il sereno. Qualcuno ha commesso
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la fiducia e fugato il timore?... Nulla meglio infrange
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impeto dell'ira, reprime il tumore della superbia, sana
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come la stella sprigiona il suo raggio senza corrompersi
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così la Vergine partorisce il Figlio senza lesione della
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lesione della propria integrità. Il raggio non menoma alla
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la sua chiarità, né il Figlio alla Vergine la
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stella nata da Giacobbe, il cui raggio illumina tutto
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cui raggio illumina tutto il mondo, il cui splendore
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illumina tutto il mondo, il cui splendore rifulge in
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della coscienza, intimorito per il tenore del giudizio, incominci
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più infelici. ¶ Come, dunque, il dottore di Chiaravalle chiese
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nella festa di pentecoste, il 24 maggio 1953, anno XV del