Aldo Palazzeschi, Il re bello, 1921

desto, potè constatare che il fidanzato non se ne

quattro chiacchiere, le solite, il tempo.... il comune... le

le solite, il tempo.... il comune... le sue fatiche

Grazie. ¶ — Un momento. ¶ — Grazie. — Il fidanzamento, a quando le

come sanno mascherare bene il loro piccolo, con che

vestire con decoro... Anche il fidanzato sembra tanto perbene

di quei pericoli per il momento! Poteva campar tranquillo

paese della Calabria dove il suo Antonio era stato

avesse più a portare il luttuoso nome, e perchè

la luce del sole. Il matrimonio dei giovani lo

lieti. ¶ La donna fece il possibile per indurlo a

quel caro, quel bravo, il buono, il timido Antonio

quel bravo, il buono, il timido Antonio, era divenuto

colori e viveva maledicendo il momento di averla sposata

sue la piccola Vera. Il bello, il bravo, il

piccola Vera. Il bello, il bravo, il timido Antonio

Il bello, il bravo, il timido Antonio aveva piantato

la testa e incominciò il suo sacrifizio, se ne

Margherita che un giorno, il tanto atteso e non

L'ingegnere sedeva fra il seggiolotto della piccola Vera

divorzio? Si sarebbe prestato il mascalzone? Dove era? Lo

due buoni esseri! ¶ E il tempo passava e questa

una donna che portasse il suo nome, un essere

con nessuno. ¶ E invece il tempo, incalzando, rendeva la

queste due donne sentiva il bisogno di gridarlo per

no, un patrigno, ma il più tenero, il più

ma il più tenero, il più amoroso padre che

cappa del cielo. ¶ E il tempo passava e l

era divenuta una fissazione. Il semplice e buon campagnolo

sfogava con la giovinetta il suo malumore, la sua

fuggente tempesta, c'era il sereno per tutti e

rette che possa vantare il nostro municipio? ¶ Eppure, se

c'era di mezzo il male sotto forma di

avrebbe fatto, con tutto il cuore e con tutta

permetterci questa domanda, guardando il gruppetto ai piedi di

nella notte fatale. ¶ Sopra il letto giaceva.... come una

due o tre volte il fazzoletto sopra lo specchio

in una tensione folle. Il cristallo appena appena si

si sforzava di tacere il suo ansito che nel

difilato a fare alzare il prete, e quel torrente

Miss Globe aveva fornito il denaro per raccomodare il

il denaro per raccomodare il tetto della chiesa e

cento lire, e accompagnava il gesto con monosillabi e

all'ultimo momento! Ignorantoni! Il prete è troppo vecchio

le quattro donne fissavano il bassotto morente con occhi

cosa vogliono dunque? — Pensava il parroco — Perchè mi hanno

questo punto gli balenò il sospetto — Non sarà mica

Benedire!... Benedire!... È foenita!... — Il vecchio parroco strizzò forte

volersi baciare altre tenersi il broncio, e appena vi

scorrere un ruscello azzurro; il sole non vi può

di persone. Andiamo avanti; il gruppo è la sola

non tardiamo a identificare il fatto: si tratta di

senza solennità alcuna, senza il più lieve profumo di

guardare l'altare dove il prete sta officiando. Eppure

un martello di legno il silenzio. Il gestante marito

di legno il silenzio. Il gestante marito ad un

di ficcare un po' il naso nei fatti loro

All'entrare nella chiesa il gruppo sembrava di quattro

ammirazione artistica, e gira il mondo per questo. ¶ L

della mattina.... ma più il fatto di non avere

con la massima naturalezza il loro passo, vedendosi tanto

l'illusione di mettere il piede in fallo e

possibile che nessuno segua il corteo di un battesimo

arriva alla stazione. ¶ E il dover constatare che nessuno

ora lavoriamo alla facciata. ¶ Il maschio, ditemi un poco

Abbiamo già detto che il nostro eroe può avere

con una certa rapidità il racconto della sua vita

cui detto professionista spuntò il primo dente. Noi dobbiamo

dente. Noi dobbiamo considerare il suo esame di laurea

esame di laurea come il suo primo dente. ¶ Appena

Appena laureato, a Pisa, il nostro giovinotto venne qui

lo chiamava ingegnere municipale. ¶ Il mio maliziosetto lettore sta

è alla fine, e il vostro eroe è bello

far giungere a tanto il loro unico figlio dotato

fu, dopo tanto prodigio, il prodigio finale della vittoria

autentico. Non era nemmeno il caso di pensare ad

gocciolina in prestito. ¶ Ma il ragazzo, aveva corrisposto in

avanzarono sempre, e per il quale l'anno divenne

e allora l'università, il tempio, diviene l'ultima

non possa guardare attraverso il fumo della propria sigaretta

stanno a fare? E il freddo non è la

di bacilli, non escluso il bacillo virgola. ¶ Il nostro

escluso il bacillo virgola. ¶ Il nostro ingegnere, a dire

proprio nato ingegnere, ma il padre, al solito, ne

applausi.... lo stupore universale.... il banchetto, la banda, le

ambizioso; egli non spiccava il volo così alto sui

dei paesani che lasciava. Il padre avrebbe voluto un

voluto un mestiere per il quale tutti avessero dovuto

molto rispettabile specialmente presso il suo paese dove con

colle quali dovevano vivere. ¶ Il signor ingegnere fu ricevuto

fu ricevuto con tutto il rispetto, la vedova capì

fatti i convenevoli, e il dozzinante venne dalla padrona

di sua figlia Margherita. ¶ Il nostro giovine però si

quelle signore stavano tutto il santo giorno, e per

sotto guardò prima, inutile, il salotto era illuminato, bisognava

era illuminato, bisognava affrontare il saluto. Salì preparandosi ai

per questa giustizia detto il regno della bilancia, e

dei Settantasette dove solamente il baldacchino fu dovuto ingrandire

l'autorità di Ludovico il Grande che sì fieramente

alto del suo cavallo il tutto vigilava. Ebbero insieme

così per un millennio il regno alla dinastia dei

circa un mese dopo il Miracolo dei Gemelli, ad

riconoscere nel vecchio signore il Conte Ercole Pagano Silf

faccia. I due aspettando il passaggio del treno, parlavano

vecchia trappola. — Alzato quindi il velo fin sopra la

baciò come si bacia il vecchio e caro padre

a puntino la ragione, il perchè, la provenienza. Ecco

perchè, la provenienza. Ecco il primo segreto. ¶ In questo

è con me sotto il nostro tetto di sposi

miei singhiozzi più sinceri, il mio lacerante dolore, a

mi sembra di profanare il nostro amore, il mio

profanare il nostro amore, il mio dolore, parlandone solamente

quello che feci per il lutto della povera mamma

sua adorata persona; dentro il giacchetto, attaccata con uno

collo questa piccola catena. Il medaglione non racchiude nulla

fiducia, di idolatria, dopo il dolore che m'ha

che m'ha lacerato il cuore, fra pochi istanti

candore che illuminò sempre il nostro cammino. ¶ — È come

desiderio. Avete ragione, è il dolore che mi fa

da lei. ¶ Io rispetto il tuo ultimo desiderio.... sicuro

bottone d'oro sopra il tuo seno, mi sembra

ma non aveva tradito il suo amore nemmeno con

da sua madre dove il marito andava, di solito

a lui per tutto il tempo che stette dalla

come se quello fosse il primo peccato. ¶ Per le

aspettarla giù, al mezzanino. ¶ *** ¶ Il loro amore durava da

nessun tramite di contagio. ¶ Il giovine buono, generoso, innamorato

sa, pure inconsciamente, assaporando il frutto ormai giunto al

tornare ancora nella casa, il quartiere rimase suo per

più là, poi.... ecco il baratro. Bisognava sapere spezzare

le diceva: basta. E il suo cuore era di

sue grida. ¶ Finito tutto, il giovine non accampò un

amore, compagnia, oblìo. Decise il suo matrimonio. ¶ Pochi giorni

sospetto nulla nulla nulla. ¶ Il marito non aveva potuto

era così evidente.... E il buon marito fece di

ed ora ne sentiva il gelo nella notte. ¶ *** ¶ Gli

incanto, non pianse più, il suo dolore si calmò

la sola riga che il foglietto conteneva, ne fece

fece un rotolino fra il pollice e l'indice

catenina, un piccolo medaglione, il più semplice, vi pose

semplice, vi pose dentro il suo rotolino di carta

non c'è più il vestito, nulla, solamente uno

riceve alle cinque per il thè? Mentre invece che

nostre vie. Esse hanno il loro odore particolare, che

alzò presto le coltri il chirurgo e ne scuoprì

chirurgo e ne scuoprì il corpo candido, il parto

scuoprì il corpo candido, il parto era aperto. Tele

lato uno dall'altro il chirurgo e l'infermiera

gli moriva nella gola. ¶ Il Gran Maresciallo di Birònia

vide ad un tratto il suo collo lungo, fermo

corda dell'arco, schiantato il cuore in petto, ma

quelle di un fanciullo. ¶ Il vecchio, freddo e indurito

si ritorceva spasimando, mentre il chirurgo lo assisteva e

infermiera che aveva preso il neonato ne immergeva le

Le girava attorno palpitante il conte Ercole Pagano Silf

Presto! Via! Via! — ansava il vecchio pestando i piedi

la donna curava ancora il corpicino. — Presto! Via! — E

un broccato d'oro, il Gran Maresciallo afferratolo nelle

per incanto fu spalancato il balcone della Reggia e

sorpresa fuggì fuori senza il tempo di disporsi, precipitosamente

Reggia ad un tratto il conte Ercole Pagano Silf

È lui! È lui! il Re! ¶ Il popolo che

È lui! il Re! ¶ Il popolo che dalle prime

lui! È lui! Urlava il maresciallo a squarciagola tra

maresciallo a squarciagola tra il frastuono delle campane delle

folle accorrenti. — È lui! Il Re! Popolo di Birònia

Re! Popolo di Birònia! Il tuo Re! ¶ Ma come

succedeva? Nessuno potendo capire. ¶ — Il tuo Re! Sì! No

Re! Sì! No! — gridava il Gran Maresciallo cercando di

marea montante della folla! Il tuo Re! — E si

Giovanna d'Arco! ¶ Mentre il sole di mezzogiorno irradiando

Urlava senza più fiato il Maresciallo, e aperto il

il Maresciallo, e aperto il broccato e lasciate cadere

che l'avvolgevano, scoperto il corpicino e apertene le

morbide indicando nel mezzo il segno impercettibile, come il

il segno impercettibile, come il pistillo del fiore, quel

chiama affannosamente, al che il Maresciallo non risponde, una

agendo come in sogno il Grande Maresciallo afferrò l

pose a gridare intero il popolo, come vivesse un

di dove sono venuti? — Il Gran Maresciallo alzati i

alte le braccia verso il cielo urlò ancora. Di

s'alzò allora verso il cielo. ¶ *** ¶ Per quanto la

leggenda e di mistero. ¶ Il Re Ludovico XIII fu

Esso si dileguò dopo il miracolo, nessuno n'ebbe

certamente salì al cielo. ¶ Il suo regno fu chiamato

suo regno fu chiamato «il Regno Santo» o anche

Regno Santo» o anche «il Regno della Vergine» e

della Vergine» e ancora: «il Regno del Miracolo». Ne

del Miracolo». Ne seguì il regno dei Gemelli che

XIV e Mezzo, per il qual modo la costituzione

uno temendo e rispettando il giudizio dell'altro ognuno

pieno di riserbo che il più grande equilibrio ne

eh? Ti piace? ¶ Videsi il collo della Regina ingollare

del trono reggendo alto il cuscino di porpora, e

memorabili avvenimenti, una mattina il vecchio Maresciallo conte Ercole

lui, gli fece cenno, il Sovrano, con l'indice

gravido. ¶ — Oh! Sua Maestà! ¶ — Il Re, proprio lui. ¶ — Oh

voi che avete combinato il trucco? ¶ — Oh! ¶ — Già, e

sempre che io sia il Re, e badate, non

trucco, ma bello davvero. ¶ Il vecchio Maresciallo chinava la

chinava la testa sotto il peso della nuova arruffatura

scoppiavo.... ed ho preso il suo posto. Del resto

vuole ritornare, sempre lui, il furfante, che animale Maresciallo

animale Maresciallo! ¶ — E conoscete il suo nome? ¶ — Si chiama

ride è bello come il sole. In queste ultime

conosciuto. E guardate — alzò il capo fieramente il Re

alzò il capo fieramente il Re, aggrottando imperioso la

finite nel forno! Per il resto — continuò abbassando di

abbassando di tono. — Per il resto.... farò quello che

che voi vorrete. ¶ Taceva il vecchio Maresciallo colla testa

ma poi.... — balbettava smarrito il conte Ercole Pagano Silf

i mesi puntando leggermente il polpastrello della destra sul

mese. ¶ — Dio! Dio! È il centenario della costituzione! Il

il centenario della costituzione! Il quarto centenario, il quindicesimo

costituzione! Il quarto centenario, il quindicesimo giorno di Agosto

voi Maestà, non conoscete il vostro popolo! ¶ — E cosa

ce l'ho io, il popolo, non sareste nemmeno

con muto lacerante dolore il tremito delle sue labbra

potè più vedere, eccetto il Gran Maresciallo per gli

nella camera dalla quale il Sovrano più non usciva

Sovrano più non usciva. ¶ Il vecchio Maresciallo di Birònia

politico divenuto ricurvo sotto il peso degli anni e

per la vostra parte. — Il vecchio Maresciallo di Birònia

Maresciallo di Birònia chinava il capo dinanzi al Sovrano

vero sangue Ludovico è il vostro, sangue d'eroi

è certo. ¶ — Coraggio, ricordate il giuramento a vostro padre

la festa dello Stato. Il quattrocentesimo anniversario della costituzione

cuori, gelosamente custodita e il gaudio vi si raccoglieva

perchè presto facesse risanare il Sovrano adorato. ¶ E in

in quell'alba istessa, il conte Ercole Pagano Silf

sembra fatto apposta. ¶ Corse il vecchio Maresciallo a chiamare

vecchio Maresciallo a chiamare il chirurgo di Corte che

tutto fu preparato e il conte Ercole Pagano Silf

pupilla. ¶ — Ohi! Ohi! — gridava il Re tenendo la bella

cuscini — Ohi! Ohi! — mordendo il fazzoletto che spremeva nella

nella mano bianca, mentre il chirurgo e l'infermiera

altra faccenda, c'era il mantello che cuopriva ogni

povera creaturina?... ¶ Neppure badava il Maresciallo alle parole del

lui, se ne frega, il maiale! Ohi! Ohi! Ohi

che male. ¶ Passeggiava nervosamente il vecchio Maresciallo invaso dal

chiamare ancora una volta il conte Ercole Pagano Silf

fino all'ultimo presso il morente Sovrano, e a

di Ludovico XII ed il lutto brevissimo, se pure

sposa a Ludovico XIII. ¶ Il popolo reclamava il giusto

XIII. ¶ Il popolo reclamava il giusto atto, reclamava una

le fauste nozze tutto il popolo andò sottosopra per

giardino, nell'orto, sopra il balcone, e in un

Birònia un solo giardino. ¶ Il Re di Caudiria conduceva

e dipoi i componenti il corpo diplomatico e corpi

trombe d'argento e il tutto s'apre in

bande, appare alla soglia il Re coronato, fermo, alto

al volo s'avanza. Il Re di Caudiria conduce

ne discende essa e il padre l'accompagna ai

un sorriso sovrumano, alzando il braccio verso di lei

nessuno ha saputo contenere il pianto. ¶ E quante volte

gli ufficiali, tutto quanto il corpo diplomatico e corpi

Ultimo a congedarsi fu il vecchio conte Ercole Pagano

aria sospetta, alla quale il Sovrano rispose con una

snervante del suo matrimonio, il ricevimento ufficiale.... e il

il ricevimento ufficiale.... e il resto, non ne poteva

finestra in finestra per il salone che era quello

quale colomba attendeva senza il coraggio di alzare il

il coraggio di alzare il capo d'oro, un

pure in libertà, fai il tuo comodo sai, anche

verso una finestra, ma il suo pensiero era ora

si velavano, credendo che il momento ignoto fosse giunto

pelle, la mia bocca, il mio sguardo, i capelli

della fanciulla che guardava il Re senza nulla vedere

davvero che io sia il tuo Re? Lo sposo

un Re, non sono il tuo Re, il tuo

sono il tuo Re, il tuo sposo, trascino da

bella bocca. — Non sono il tuo Re mia cara

senza capire, piangendo per il disagio di quel momento

vieni, guarda, disse ora il Re nella persuasione ch

avesse seguito e compreso il suo discorso, le andò

quale si voglia ristagnare il pianto conducendolo finalmente alla

finestra e le cinse il collo affettuosamente e se

bello! Appena ha ombrato il labbro superiore; guarda la

puoi scegliere quello che il tuo capriccio il tuo

che il tuo capriccio il tuo desiderio vorranno, e

Nulla è per me, il deserto è nel mio

miei sensi, io sono il Re, intendi? — A questa

rise, Ludovico XIII comprendendo il suo terrore. — Ma che

l'ho anch'io il seno, guarda, come il

il seno, guarda, come il tuo, tutto come te

avesse voluto scomparire sotto il pavimento. E Ludovico XIII

tanto trambusto di emozioni.... ¶ — Il viaggio.... ¶ — E la notte

col suo sguardo e il suo sorriso, sopra la

aveva tentato di condurre il sovrano a riflettere, si

regina meravigliosa. ¶ — Mai! — urlava il Re. — Mai! ¶ Sotto il

il Re. — Mai! ¶ Sotto il regno dei Ludovichi la

gli occhi di Ludovico il Grande dalla Piazza dei

festa della costituzione? ¶ — Mai! ¶ Il buono e saggio Maresciallo

salvare la situazione e il Regno dalla rovina, avrebbe

dalla rovina, avrebbe potuto il Re segretamente giacersi con

della Regina, operare sapientemente il baratto, come in mille

E su questa faccenda il conte Ercole Pagano Silf

braccio del Monarca e il pugno Ludovico era sempre

pure essendo assai pericoloso il farlo si poteva tentare

e fu l'avvento, il decimo, della principessa Genovieffa

della principessa Penelope, durante il quale la Regina fu

avvenuto da due anni il parto tragico della principessa

tragico della principessa Penelope. ¶ Il Re compariva ora solo

Stato, guardava torvo, minaccioso, il popolo suo, ultimamente aveva

avvenuta in Birònia. Tutto il Regno ne era turbato

la sua patria! E il conte Ercole Pagano Silf

avevano persuasa. ¶ E allorchè il Grande Maresciallo di Birònia

odiare, ma che tutto il suo istinto avrebbe portato

vent'anni si dettero il primo bacio, ora che

fu aperta ne uscì il Re, e vi entrarono

vi entrarono con premura il medico e il chirurgo

premura il medico e il chirurgo della Corte e

di lì a poco il Vicario. Il Gran Maresciallo

a poco il Vicario. Il Gran Maresciallo che aveva

motto nelle sue stanze. ¶ *** ¶ Il sangue Ludovico che mai

e pochi giorni dopo il popolo di Birònia seppe

e cocaina e strofanto. Il Re rimase torvo, cupo

come un rettile sotto il tallone, ora fissando paurosamente

tutta la sventura. ¶ Quando il conte Ercole Pagano Silf

cenci tutti della Birònia, il conte Ercole Pagano Silf

con voce spenta, dolorosamente il buon maresciallo annunziò che

occhi di tutti cresceva il giovine principe. Si sapeva

da Tatillon. ¶ Pure anelava il popolo di potere anche

potere anche fuggevolmente vederlo, il suo giovine Re, ma

tutti i Ludovichi questo, il più agognato, era il

il più agognato, era il più bello e il

il più bello e il più sovrano, nella sua

per la patria adorata, il sacrificio era stato a

ogni cosa, e infine il suo pugno di ferro

era fatto mansueto, e il conte Ercole Pagano Silf

del Re. ¶ Un giorno, il bellissimo principe sarebbe stato

quale grandezza avrebbe salito il trono, e cinta la

lietamente in Birònia dopo il dramma delle undici principesse

e la felicità. ¶ *** ¶ Compiva il ventesimo anno il giovine

Compiva il ventesimo anno il giovine Principe, e Ludovico

al suo capezzale solo il figlio, e che proprio

IL RE BELLO ¶ — Sua Maestà

Maestà la Regina attende. ¶ Il conte Ercole Pagano Silf

spalle, spingendo in avanti il petto robustissimo, aggiustandosi dipoi

Tutto è pronto? — chiese il Re. ¶ — Tutto, Maestà. ¶ — Fu

avrebbe voluto dopo rimproverarsene il torto. Era convinto che

formalità fosse adempiuta. ¶ E il conte Ercole Pagano Silf

delle Clarisse fece eseguire il digiuno di preparazione, e

nella cattedrale fu adempiuto il triduo solenne, al grido

di Birònia. ¶ — Andiamo — disse il Re interrompendolo bruscamente. ¶ Il

il Re interrompendolo bruscamente. ¶ Il gran Maresciallo aprì la

la porta e, passato il Sovrano, lo seguì a

a capo basso per il lungo e deserto corridoio

una porta si fermò il Re, il gran Maresciallo

si fermò il Re, il gran Maresciallo l'aprì

soglia annunziò: ¶ — Sua Maestà il Re. ¶ Nel mezzo di

quasi subito stancamente sopita. ¶ Il conte Ercole Pagano Silf

su e giù per il corridoio, e fermandosi davanti

simbolica ormai, di Ludovico il Grande di Birònia che

anni prima aveva riunito il Regno, dichiaratane l'indipendenza

Re per difenderlo. ¶ Era il Regno della Birònia come

ultimo cittadino. ¶ E quando il Sovrano assorto nel pensiero

si chiamava in Birònia il pugno di Ludovico, e

supreme dello Stato, e il giudizio inappellabile del Re

ne turbava la serenità. ¶ Il conte Ercole Pagano Silf

Maresciallo di Birònia, era il regolatore di quel pugno

mezzi tutti a che il braccio del Monarca si

del Monarca si movesse il più possibile in tempo

e a fargli dare il pugno proprio nel momento

Eufrasia ora diciottenne. Esultò il popolo all'avvento, e

in salute. ¶ Attese fiducioso il Re di Birònia, e

a lei con tutto il suo poderoso slancio e

ultima fatica e insieme il coronamento di tutte le

le altre. ¶ Non mentì il sangue Ludovico, la graziosa

fare annunziare a tutto il popolo suo che l

nel cuore, e primo il Re, dopo quasi due

aspettato in Birònia come il messia, l'erede, colui

essere Ludovico XIII. ¶ Giunse il parto assai scabroso per

con farmachi, e quando il Gran Maresciallo si presentò

che aspettava trepidante, comprese il Re da quello sguardo

Ludovico! — urlava ora spaventosamente il Monarca come un'invocazione

giardini nelle ore che il Re dava udienze, acciò

del suo operato. ¶ Cadeva il Regno nelle mani dei

e cacciati da Ludovico il grande con soli settantasette

piazza dei Settantasette era il monumento equestre di Ludovico

monumento equestre di Ludovico il Grande. La Birònia sarebbe

prese a odiare come il peggiore nemico. Per la

tutto! E sapeva che il popolo con lui ne

ne soffriva quanto lui. ¶ Il conte Ercole Pagano Silf

aveva cominciato a buttare il verde, la bombetta nuova

le bande dovevano eseguire il loro concerto. ¶ La Marcia

popolo; quindi ebbe principio il concerto con un pezzo

pezzo dell'opera «Norma». Il bravo Mecheri in un

ballerine, e fatti riguardanti il teatro. ¶ Era il primo

riguardanti il teatro. ¶ Era il primo intervallo. Ecco giungere

e dirigersi proprio verso il gruppo dove si trovava

gruppo dove si trovava il Mecheri, a passettini precipitosi

di che gobbo! Come il Mecheri, con una sola

Per la festa? — È il famoso gobbo pisano — pensò

uomo si avvicinava. — Sicuro, il gobbo pisano che veniva

cosa della sua visita. ¶ Il gobbetto, con la sua

proprio venuto a dividere il nostro gruppo, senza mostrare

rideva rideva, rideva additando il gobbo a tutto il

il gobbo a tutto il mondo presente: oh! come

aveva mai riso così; il riso si propagava rapidamente

acuto, urlante, volante, e il gobbo sembrava doversi liquefare

calore della sua gioia. Il gobbo sconosciuto era passato

alla sua gobba sotto il tait, ne trasse prestamente

di ridere ancora, ma il colpo era stato visibile

lo circondavano in quadrato. Il nemico era chiuso, prigioniero

ciò che avrebbe fatto il Mecheri, come si sarebbe

dichiarata tra i gobbi. ¶ Il Mecheri tentò di sostenersi

si vedeva circolare indisturbato il gobbo benestante, con aria

già con certezza che il gobbo calzolaio avrebbe aperta

grande bottega sul Corso. Il gobbo custode ogni sera

in centro a prendere il tabacco e vi si

fare una buona pipata. Il giovane di studio era

si vedeva più era il Mecheri. Tutti si domandavano

signora Costanza singhiozzava e il voluminoso petto le ansimava

copiose e grandi; era il bel pianto del bimbo

bel pianto del bimbo il suo, erano perle che

suo, erano perle che il tesoro della sua anima

che ad esprimere così il suo dolore, e il

il suo dolore, e il suo amore. ¶ La signora

abilmente fatti per celarvi il tesoro di un'anima

dire tante cose, oh! il suo cuore era colmo

volta aveva portato direttamente il brodo, sperando, senza parlare

portato via per sempre il suo Anselmo; bravo, caro

in serissimi imbarazzi finanziarî. ¶ Il signor Anselmo morendo non

brava donna, o fosse il fortunato caso, ella aveva

Rosina nulla aveva dimenticato. Il suo salario, prima di

una felicità, bisognava sopportarne il rovescio. ¶ *** ¶ Passato il primo

sopportarne il rovescio. ¶ *** ¶ Passato il primo stordimento del dolore

e le cinque che il buon padre le aveva

le aveva lasciato morendo. Il vecchio giudice negli ultimi

sua vita aveva economizzato il centesimo per lasciare qualcosa

cucitrice. Andare a cercare il lavoro, andarlo a riportare

Quando gli passò dinanzi il deputato del collegio, non

mio caro, io sarò il vostro benefattore, — diceva il

il vostro benefattore, — diceva il dotto uomo. — Voi domandate

darvi delle mie. ¶ Siccome il mendicante non accennava neppure

prendiate addirittura delle mie. ¶ Il mendicante non rispondeva. ¶ — Scusate

vi pare? ¶ — Sì. — Disse il giovine senza nessuna convinzione

preferite insomma? ¶ — Lo stesso. ¶ IL GOBBO ¶ Quando natura manda

di tutto ciò. ¶ È, il gobbo, un argomento allegro

equilibrista, dopo averlo creato, il gobbo, se lo prende

qualcosa che sembra sale il corpiciattolo deforme. Ed è

caro: spriffete e spruffete». ¶ Il gobbo, è un bel

ridano di lui. È il suo compenso. ¶ Avrà, il

il suo compenso. ¶ Avrà, il cieco, per questo senso

questa sua mancanza, vedere il mondo molto più bello

di due buoni occhi. Il sordo sentirà cogli occhi

trarne fortuna, nè ora il mondo si occuperebbe più

un altro gobbo. ¶ Ecco il problema: quando due di

all'altro. Conservano essi il loro umore faceto e

due gobbi dovrebbe risolvere il difficile compito del quieto

in una comitiva è il sorriso, la gioia, il

il sorriso, la gioia, il buon augurio, la felicità

da comprendere, parlando, che il loro interlocutore era tutto

un povero di spirito. Il gobbo è una persona

Toscana, si chiamava Mecheri, «il gobbo Mecheri» o soltanto

gobbo Mecheri» o soltanto «il Mecheri». Era l'uomo

esercitare comodamente ed esclusivamente il suo mestiere di gobbo

di gobbo. Girare tutto il santo giorno pei luoghi

più l'uomo ma il riso. ¶ In quella piccola

era a zonzo tutto il santissimo giorno. Dovevano serrarsi

della sua professione, era il più rassegnato, alle risate

dovevano per forza rimanere il ludibrio di tutti. ¶ Il

il ludibrio di tutti. ¶ Il secondo era custode in

rado, nelle sue parti il Mecheri non capitava, ed

centro cercava di venirci il meno possibile. ¶ Il terzo

venirci il meno possibile. ¶ Il terzo, un calzolaio che

una delle vie principali. Il buon uomo si era

gravi perdite di interessi. Il Mecheri passando dinanzi al

fra i due gobbi, il cervello del calzolaio ne

ne era uscito sconvolto. ¶ Il quarto infine, un benestante

fare anche lui tranquillamente il gobbo altolocato come lo

niente affatto gobbe, covava il suo odio, calcolava, studiava

da carnevale a tutto il paese? Egli in fondo

gobbo più di loro, il più gobbo di tutti

del gobbo Mecheri. ¶ Era il venti settembre, la città

militare dovevano suonare tutto il pomeriggio nei giardini pubblici

rumori, ciondolavano distratti fra il pulviscolo della festa. ¶ Il

il pulviscolo della festa. ¶ Il nostro Mecheri dalle otto

stato un'autorità. Indossava il tait buono che ancora

un po' difficile rompere il ghiaccio, non per quelle

parole, e che tutto il suo essere si sintetizzava

Quest'artiglieria deve essere il Rubicone della mia famiglia

di artiglieri mi fanno il finimondo! — Eppoi con un

È pur sempre simpatico il rumore degli speroni! Gran

e si appartavano malinconiche. Il loro sangue vivace dava

piscione che avete ancora il latte sulle labbra? ¶ Si

Sicilia è un incanto, il paradiso terrestre. ¶ — Cosa ne

è un incanto, è il paradiso della terra, naturalmente

buon'anima del colonnello! Il vostro aspetto si smaschera

a mostrarvi furibonde per il primo idiota coi calzoni

che almeno questa volta il bravo colonnello poteva darsi

suoi diciassette anni sentiva il gran momento assai più

aveva or ora finito il suo corso di scienze

a scattare furibonda sopra il giovine che aveva conosciuto

era stato invitato anche il futuro diplomatico, la colonnella

è la mia casa, il bordello universale? Avete tutti

prima che avessero terminato il loro sviluppo naturale! Dovranno

Federica ha già partorito il secondo figlio! Ma che

e ne pago caro il fio! Prendetevi dunque, andate