Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910
concordanze di «Il»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1910 | dietro, quasi presso; udiva il suo piccolo tacco battere | ||
2 | 1910 | pure. Ella stava presso il banco scegliendo un mazzo | ||
3 | 1910 | alla venditrice, che racconciava il gran nodo di nastro | ||
4 | 1910 | viole, udendosi nominare, guardò il giovine. Senza impaccio, cortesemente | ||
5 | 1910 | stessa pasticceria, e presero il tè vicini. Una sera | ||
6 | 1910 | piacerle. Ed è forse il momento più soave di | ||
7 | 1910 | pensò ch’era venuto il momento propizio per inviarle | ||
8 | 1910 | donna innamorata. Ed affrettò il passo. Egli non insistette | ||
9 | 1910 | Gli batteva un po’ il cuore. ¶ Adesso la salutava | ||
10 | 1910 | ora gli strilloni gridavano il libretto dell’opera, gli | ||
11 | 1910 | portiera, lèaperse, e scoprendosi il capo le tese la | ||
12 | 1910 | guardare come un ebete il venditore di arance, che | ||
13 | 1910 | piano; poi si rimise il cappello in capo e | ||
14 | 1910 | e sentì che dentro il cuore gli cantava... ¶ Gli | ||
15 | 1910 | pingue desinare, ciascuno rannicchiando il collo nei caldi baveri | ||
16 | 1910 | polmoni lèaria frizzante, ingollando il fumo gonfio d’una | ||
17 | 1910 | specchio, per disporli sopra il soverchio belletto, stenderne un | ||
18 | 1910 | pomelli delle gote, mettere il nero fosco intorno agli | ||
19 | 1910 | appena dal busto basso il ricolmo del seno, stendervi | ||
20 | 1910 | vi passava sopra con il piumino della cipria, e | ||
21 | 1910 | imbiancatura. ¶ Per tal modo il suo busto nudo andava | ||
22 | 1910 | lui, a mezzo verso il leggìo. E lasciando correre | ||
23 | 1910 | Sono stato scortese... — disse il giovine. ¶ — Sì, un poco | ||
24 | 1910 | poco... — ella rispose. ¶ Ma il rimprovero quasi era carezza | ||
25 | 1910 | Ma dovete perdonarmi, perchè il mio desiderio di conoscervi | ||
26 | 1910 | egli detto, nel mettere il suo biglietto da visita | ||
27 | 1910 | fra l’orchidee; e il tono di quella voce | ||
28 | 1910 | Ruskaia... » Egli aveva pronunziato il suo nome in un | ||
29 | 1910 | senza volerlo, senza spiegarsene il perchè, le pareva che | ||
30 | 1910 | che le frullasse per il capo! E quasi con | ||
31 | 1910 | se ne va per il mondo in cerca di | ||
32 | 1910 | della fronte, formando sopra il pallore delle tempie due | ||
33 | 1910 | gli occhi mutevoli come il colore d’un’acqua | ||
34 | 1910 | dire. ¶ Ella piegò leggermente il capo e si prese | ||
35 | 1910 | col dorso, poggiava contro il pianoforte; le ginocchia sovrapposte | ||
36 | 1910 | dopo una pausa, raccogliendo il ginocchio pieghevole nelle mani | ||
37 | 1910 | passione giungesse a lacerarle il velo trasparente dell’anima | ||
38 | 1910 | accurate indagini e comunicò il suo nome: Arrigo del | ||
39 | 1910 | facevano professione di sapere il conto loro in ogni | ||
40 | 1910 | e nello spender bene il lor denaro, e d | ||
41 | 1910 | denaro, e d’essere il fiore della reale ed | ||
42 | 1910 | A costoro era dato il nome gaio di Mammagnuccoli | ||
43 | 1910 | ostilità, così vivo era il fermento che correva nei | ||
44 | 1910 | palchettoni sparsi per tutto il teatro. Tanto più che | ||
45 | 1910 | Tanto più che verso il mezzo dello spettacolo, in | ||
46 | 1910 | l’appunto era comparso il bel rapitore, quel personaggio | ||
47 | 1910 | partite protratte fin oltre il lume dell’alba, od | ||
48 | 1910 | e miele. ¶ Egli puntò il canocchiale affettatamente verso la | ||
49 | 1910 | che non al galantuomo il qual non cura l | ||
50 | 1910 | invidia quelle meraviglie che il ricco fratello si comandava | ||
51 | 1910 | ed un poco anche il padre, quel buono semplice | ||
52 | 1910 | d’aver concepita sopra il suo primogenito qualche speranza | ||
53 | 1910 | ognuno. ¶ — Bada, — lo ammoniva il padre: — oggi si vince | ||
54 | 1910 | spiegò ai padre che il giuoco è un affare | ||
55 | 1910 | ogni altro affare, dove il sangue freddo ha onestamente | ||
56 | 1910 | era cambiata la pettinatura, il taglio dei baffi, il | ||
57 | 1910 | il taglio dei baffi, il modo di camminare, il | ||
58 | 1910 | il modo di camminare, il modo di fumare la | ||
59 | 1910 | trarre un particolare vantaggio. Il padre avrebbe forse potuto | ||
60 | 1910 | su qualche regalo costoso; il fratello, quel buon Paolo | ||
61 | 1910 | sempliciotto e modesto, era il solo forse che in | ||
62 | 1910 | un certo sdegno indifferente. ¶ Il Riotti, che di lontano | ||
63 | 1910 | Tunisina, la quale, sotto il pretesto di esibire certe | ||
64 | 1910 | che poteva, senza ledere il suo prestigio, dare una | ||
65 | 1910 | Purtroppo invece non mancò il premuroso informatore. ¶ Ella non | ||
66 | 1910 | li sorprese, che prendevano il caffelatte verso le due | ||
67 | 1910 | era, tratto di tasca il portafogli, liquidò seduta stante | ||
68 | 1910 | portafogli, liquidò seduta stante il suo debito con la | ||
69 | 1910 | spirito e non perdette il tempo in querimonie vane | ||
70 | 1910 | avevano tardato a sapere il come ed il quando | ||
71 | 1910 | sapere il come ed il quando Cesare Farra avesse | ||
72 | 1910 | sempre allegrezza e conforto il conoscere un cornuto di | ||
73 | 1910 | per quest’ultima supremazia. ¶ Il suo canto infatti aveva | ||
74 | 1910 | e cerca di spendere il tempo nel miglior modo | ||
75 | 1910 | la sua vettura inseguita, il suo camerino ingombro, ma | ||
76 | 1910 | esperti immaginarono che aspettasse il bue d’oro; i | ||
77 | 1910 | così, affatto. Amava lèarte, il canto, la sua bella | ||
78 | 1910 | fuggite via. Sapeva che il Pascià ne avrebbe forse | ||
79 | 1910 | ne avesse avuto appena il desiderio. Ma invece passava | ||
80 | 1910 | di torpore delizioso. Trascorreva il tempo libero studiando l | ||
81 | 1910 | che rende più armonioso il canto; e per quella | ||
82 | 1910 | trattare con le donne, il denaro facile, il lazzo | ||
83 | 1910 | donne, il denaro facile, il lazzo qualche volta triviale | ||
84 | 1910 | ebetudine dolorosa, che aveva il triste fuoco ed il | ||
85 | 1910 | il triste fuoco ed il profondo malessere dell’amore | ||
86 | 1910 | cose più alte che il desiderio, più forti che | ||
87 | 1910 | che la possibilità, e il gran tumulto dell’anima | ||
88 | 1910 | la sua vita mediocre, il padre, la madre, che | ||
89 | 1910 | e nitida volontà riprendeva il sopravvento. Agli ozii dellèanima | ||
90 | 1910 | Ora la Ruskaia, con il suo canto, con la | ||
91 | 1910 | per altri che possedevano il privilegio di tutte le | ||
92 | 1910 | ancor più. Ella divenne il suo capriccio, l’assedio | ||
93 | 1910 | assedio delle sue notti, il rifugio de’ suoi pensieri | ||
94 | 1910 | che spesso nella vita il maggior premio tocca alla | ||
95 | 1910 | boa leggero, le guerniva il cappello, e si scioglieva | ||
96 | 1910 | sua passeggiata pomeridiana, godendo il bel sole. Egli le | ||
97 | 1910 | dèessere vissuta e tutto il rimanente non era che | ||
98 | 1910 | la coda dell’occhio il lento volgersi delle sfere | ||
99 | 1910 | di Mercedes la bruna. Il Riotti non si era | ||
100 | 1910 | sua trincera, stavan aspettando il giorno di quelle nozze | ||
101 | 1910 | quanto grave paia, che il tempo e la naturale | ||
102 | 1910 | soave pazienza a preparare il suo corredo da sposa | ||
103 | 1910 | in carne, aveva ripreso il suo bel colore di | ||
104 | 1910 | come un tepido scaldino, il suo paziente amore. ¶ Ma | ||
105 | 1910 | suo paziente amore. ¶ Ma il Riotti bolliva. Non più | ||
106 | 1910 | ora? Non sentivano dunque il bisogno di venirgli a | ||
107 | 1910 | venirgli a dir qualcosa? ¶ Il figliuol prodigo era tornato | ||
108 | 1910 | uscio; aveva inteso anche il miagolio di quel suo | ||
109 | 1910 | improperi finché ne avesse il cuore libero! Ma una | ||
110 | 1910 | suo, si sentiva rimordere il cuore; gli pareva d | ||
111 | 1910 | i risolversi a muovere il primo passo, dopo ch | ||
112 | 1910 | finalmente, una sera che il buon Stefano soffriva d | ||
113 | 1910 | emicrania, messo da parto il rancore prese una grande | ||
114 | 1910 | una grande risoluzione: mandò il giovine di bottega in | ||
115 | 1910 | di migranina!... — aveva gridato il farmacista, scattando su dal | ||
116 | 1910 | banco. — Per chi? per il tuo padrone? ¶ — Già, per | ||
117 | 1910 | tuo padrone? ¶ — Già, per il mio padrone. ¶ — Ebbene, se | ||
118 | 1910 | inchiostro violetto senza guadagnare il becco d’un centesimo | ||
119 | 1910 | porta sui due piedi. ¶ Il padre, a tale notizia | ||
120 | 1910 | aveva osato mai. Invecchiando, il suo carattere si inaspriva | ||
121 | 1910 | che ogni uomo ha il diritto, a una certa | ||
122 | 1910 | far sacrifizio a nessuno. ¶ Il padre non seppe che | ||
123 | 1910 | Ma cèera l’altro, il Riotti, che aveva man | ||
124 | 1910 | vecchie abitudini e ficcava il naso in tutti gli | ||
125 | 1910 | meno. Ma ora che il giovinetto pareva prendersi a | ||
126 | 1910 | curava che d’essere il fidanzato dellèEugenia, il farmacista | ||
127 | 1910 | essere il fidanzato dellèEugenia, il farmacista non seppe tacere | ||
128 | 1910 | non appena udiva pronunziare il nome dèArrigo. Costui venne | ||
129 | 1910 | in bocca, senza mostrare il minimo impaccio, senza parere | ||
130 | 1910 | con cui l’accolse il Riotti. Questi entrò subito | ||
131 | 1910 | mia norma vorrei conoscerò il giorno che avreste fissato | ||
132 | 1910 | che avreste fissato per il matrimonio, — disse con voce | ||
133 | 1910 | la seggiola che portava il peso del Riotti scricchiolare | ||
134 | 1910 | i modi magnifici ed il tono d’accademia; discorriamo | ||
135 | 1910 | quando si è fatto il male, chiederne scusa non | ||
136 | 1910 | possiedo un soldo, né il mezzo di guadagnarne, per | ||
137 | 1910 | ve ne sarò gratissimo! ¶ Il Riotti fu percosso d | ||
138 | 1910 | càspita! — scoppiò a dire il farmacista, che aveva finalmente | ||
139 | 1910 | vecchi di me. Per il che vi riconfermo quel | ||
140 | 1910 | nervi e tien sospeso il respiro sopra il sorteggio | ||
141 | 1910 | sospeso il respiro sopra il sorteggio dèun punto; ma | ||
142 | 1910 | nell’ore tarde rincorrevano il denaro perduto, egli, che | ||
143 | 1910 | conta per molto ma il carattere fermo vale ancor | ||
144 | 1910 | si pasce d’esteriorità, il prossimo fa sempre miglior | ||
145 | 1910 | ventre e si mordeva il labbro smorto; a un | ||
146 | 1910 | si appoggiò ¶ con tutto il peso della persona contro | ||
147 | 1910 | peso della persona contro il braccio di lui, come | ||
148 | 1910 | puoi parlare? ¶ Ella scosse il capo. ¶ — Soffri? ¶ — Sì, molto | ||
149 | 1910 | era mezzo sganciata sotto il corto mantello: egli sentì | ||
150 | 1910 | indefinibile paura gli opprimeva il cuore; passò venti volte | ||
151 | 1910 | l’uscio a leggere il giornale, ogni tanto in | ||
152 | 1910 | tutto finisse bene, quando il Riotti entrò come un | ||
153 | 1910 | che nemmeno si movesse. Il Riotti si dimenava disperato | ||
154 | 1910 | amore di Dio! Toccatele il cuore, fate che rinvenga | ||
155 | 1910 | parli! — E piangeva. ¶ Sopraggiunse il medico, un amico del | ||
156 | 1910 | Ma cos’ è — gemeva il padre. — Dimmi se cèè | ||
157 | 1910 | uscio. ¶ — Un aborto, — fece il medico. ¶ — Eh! Sei pazzo | ||
158 | 1910 | procurato aborto, — ribadì chiaramente il medico. E con quella | ||
159 | 1910 | uomo solito a lenire il male altrui, comunque sia | ||
160 | 1910 | necessarie. ¶ Ma ciò che il Riotti fece, non è | ||
161 | 1910 | si mise ad aiutare il medico, il quale finalmente | ||
162 | 1910 | ad aiutare il medico, il quale finalmente, non potendo | ||
163 | 1910 | a forza, poiché, se il vicinato udiva quelle voci | ||
164 | 1910 | occhi e rinveniva lentamente; il fiotto di sangue cominciava | ||
165 | 1910 | quel nome che raccontava il suo grande peccato. ¶ Ma | ||
166 | 1910 | eran scambiata fra loro. Il Riotti sbolliti i primi | ||
167 | 1910 | infine si convinse che il meglio fosse tacere per | ||
168 | 1910 | colpa di Arrigo. ¶ Ma il poveruomo s’era chiuso | ||
169 | 1910 | e viveva meccanicamente fra il banco della sua famracia | ||
170 | 1910 | fame, leggeva come prima il giornale, m senza più | ||
171 | 1910 | gettare uno sguardo verso il letto della figlia. Ma | ||
172 | 1910 | una sera finalmente, preso il coraggio a due mani | ||
173 | 1910 | mani, l’occhialaio sporse il capo con timidezza nella | ||
174 | 1910 | figlio disgraziato, ma sento il bisogno di venirti a | ||
175 | 1910 | commozione nella vece, che il Riotti torse il naso | ||
176 | 1910 | che il Riotti torse il naso dal giornale e | ||
177 | 1910 | è tuo figlio? — interrogò il farmacista. ¶ Stefano aperse le | ||
178 | 1910 | cosa è fatta — seguitò il farmacista, — inutile recriminare. Quello | ||
179 | 1910 | non essere ingiusto… ¶ Ma il farmacista gli troncò la | ||
180 | 1910 | poichè gli pareva che il farmacista esagerasse un poco | ||
181 | 1910 | non gli rimase più il becco dèun quattrino nè | ||
182 | 1910 | becco dèun quattrino nè il mezzo per trovarne, Arrigo | ||
183 | 1910 | meglio così. — Ma vide il marito lanciarle unèocchiata e | ||
184 | 1910 | poiché nessuno si sentiva il coraggio di iattare con | ||
185 | 1910 | devi discutere! — l’interruppe il padre, spiegando per la | ||
186 | 1910 | con Dio! ¶ Arrigo piegò il capo, sembrandogli questa volta | ||
187 | 1910 | Per via d’amicizie il padre giunse a trovargli | ||
188 | 1910 | o co’ denti, per il dirupo scabroso della vita | ||
189 | 1910 | voleva; vivere con tutto il prestigio, con tutto lo | ||
190 | 1910 | lo splendore, con tutto il gaudio che può essere | ||
191 | 1910 | splendore della meta, non il barbaro coraggio di rompere | ||
192 | 1910 | una cosa gli mancava: il denaro. E di questo | ||
193 | 1910 | timore, si cacciò sotto il lenzuolo. ¶ Ma colei ch | ||
194 | 1910 | colei ch’era sopra il catino, amava più indugiare | ||
195 | 1910 | s’incipriò le braccia, il collo. Certo non pareva | ||
196 | 1910 | un seggiolone, poi trasse il pettine dal nodo dei | ||
197 | 1910 | L’Eugenia andò verso il proprio letto, ch’era | ||
198 | 1910 | movimento ripiegata fin sopra il gomito, col mezzo braccio | ||
199 | 1910 | mezzo braccio ignudo toccò il braccio dell’altra, che | ||
200 | 1910 | cadere fino alla cintola, il corpo ne sbocciò fuori | ||
201 | 1910 | la tondezza del ventre, il dondolio di quei due | ||
202 | 1910 | sì... ¶ Poco dopo spensero il lume. ¶ V. ¶ Quando, il | ||
203 | 1910 | il lume. ¶ V. ¶ Quando, il giorno seguente, Arrigo rivide | ||
204 | 1910 | risalivan ora nella fantasia. Il suo calmo e pudico | ||
205 | 1910 | un bacio più forte, il più forte bacio... Sentiva | ||
206 | 1910 | forte bacio... Sentiva nascere il peccato in sé con | ||
207 | 1910 | e s’incamminarono sotto il sole, per la strada | ||
208 | 1910 | la strada polverosa, verso il bosco taciturno. Poi, una | ||
209 | 1910 | l’amica dormisse, che il campanile suonasse nella notte | ||
210 | 1910 | che feriscono senza conoscere il male che fanno. ¶ Venivano | ||
211 | 1910 | Venivano al sabato sera il Riotti e il del | ||
212 | 1910 | sera il Riotti e il del Ferrante insieme; ripartivano | ||
213 | 1910 | organo di Barberia infaticabile... Il Riotti e donna Grazia | ||
214 | 1910 | l’abitino che portava, il suo più bello. ¶ E | ||
215 | 1910 | cominciarono a vaiare; ed il grillo del poggiolo scappò | ||
216 | 1910 | caldo, poich’era trascorso il tempo della villeggiatura. La | ||
217 | 1910 | più guardare in faccia il suo padre maestoso, né | ||
218 | 1910 | leggerle nelle pupille dilatate il suo materno segreto. ¶ « Mi | ||
219 | 1910 | Sposarla? Nemmeno se cadesse il mondo, quella grassa dagli | ||
220 | 1910 | tre — si stava mettendo il busto. Bisognava stringere molto | ||
221 | 1910 | diceva spesso, nello stringerle il busto: « Peccato! Con un | ||
222 | 1910 | ed un viso come il tuo!... » Ma quella rispondeva | ||
223 | 1910 | in camera sua, buttando il cappello sul letto ancor | ||
224 | 1910 | tanto, me lo levo il busto! — disse lei, tirando | ||
225 | 1910 | Non ho tempo. ¶ — Ve’, il moscardino! — esclamò la vecchia | ||
226 | 1910 | finora. Ti devo altro? ¶ — Il mese, dopodomani. E se | ||
227 | 1910 | petulante, avida, e però il cuore, sotto quei novanta | ||
228 | 1910 | della poltrona dov’era il giovine. ¶ — Ho fatta una | ||
229 | 1910 | per la camera sbatacchiando il copribusto e buttando in | ||
230 | 1910 | su per giù, cambiando il nome e lèindirizzo tanto | ||
231 | 1910 | no entra di mezzo il padre, uno di quéi | ||
232 | 1910 | rifletteva, carezzandosi piano piano il ridoppio del mento, com | ||
233 | 1910 | costume. Poi s’aggiustò il grembiule sui fianchi: ¶ — Bene | ||
234 | 1910 | cosa. Vorrei domandare se il risultato è certo e | ||
235 | 1910 | a lui piaceva passare il tempo con le ragazze | ||
236 | 1910 | a tornarsene con Giannotto, il quale già le correva | ||
237 | 1910 | di tornare, ma sola, il giorno seguente. ¶ Egli tuttavia | ||
238 | 1910 | e l’accompagnò anche il giorno appresso. Rimase ad | ||
239 | 1910 | ch’era nelle vicinanze. Il cuore gli batteva con | ||
240 | 1910 | unèostrica, filò via rasente il muro. Mezz’ora dopo | ||
241 | 1910 | tanto lo spinsero, che il povero Stefano curvò ancora | ||
242 | 1910 | ancora la testa, prese il Riotti a parte e | ||
243 | 1910 | mica l’usuraio, lui! ¶ Il Ferrante se ne tornò | ||
244 | 1910 | ironia. ¶ « L’onore — spiegò il Riotti — è ben altra | ||
245 | 1910 | ma non voleva incoraggiare il vizio con le proprie | ||
246 | 1910 | garanzie potevan offrirgli per il suo denaro? Si fa | ||
247 | 1910 | appoggiar l’archetto sopra il suo maledettissimo violino... ¶ Su | ||
248 | 1910 | nervi, lo spirito ed il corpo, lasciandolo finalmente dormire | ||
249 | 1910 | con passione, con perdimento, il violino, pensando in quelle | ||
250 | 1910 | po’ dure ma con il corpo snello, se ne | ||
251 | 1910 | se ne stava sotto il lume ultimando un suo | ||
252 | 1910 | amava i cantucci presso il fuoco, gli sciallini di | ||
253 | 1910 | che amava l’ago, il refe, la macchina da | ||
254 | 1910 | cominciavano a strillare. ¶ Paolo, il fratello, minore di lei | ||
255 | 1910 | un laboratorio per imparare il mestiere del padre, adesso | ||
256 | 1910 | far celie, a mettere il suo nasino impertinente in | ||
257 | 1910 | la riguardavano affatto. Entrò il Riotti, al quale dopo | ||
258 | 1910 | Riotti, al quale dopo il desinare s’infocavano le | ||
259 | 1910 | infocavano le guance ed il naso, benché cercasse di | ||
260 | 1910 | un risolino affabile, dondolando il corpo maestoso su le | ||
261 | 1910 | aveva mandato a chiamare il medico lì per li | ||
262 | 1910 | posto. ¶ — Oh Dio, — fece il Riotti, — dove si sta | ||
263 | 1910 | lasciarne cadere una sillaba. Il Riotti arricciò il naso | ||
264 | 1910 | sillaba. Il Riotti arricciò il naso e gli venne | ||
265 | 1910 | cattiva piega eh’ era il segno evidente del suo | ||
266 | 1910 | ne stette zitto ed il Riotti s’inviperì. ¶ — Del | ||
267 | 1910 | al diavolo. Così va il mondo e non cèè | ||
268 | 1910 | ancor più se hanno il cuore onesto. Aveva inteso | ||
269 | 1910 | avrebbe amato mai, se il padre stesso non le | ||
270 | 1910 | e comandato questo amore. Il farmacista s’era fitto | ||
271 | 1910 | ogniqualvolta la vedesse per il cancello del suo giardino | ||
272 | 1910 | lontananza della Mercedes o il calor dell’estate, gli | ||
273 | 1910 | dal balcone aperto, sopra il suo letto insonne, un | ||
274 | 1910 | calda sera d’estate il suo sangue ribolliva di | ||
275 | 1910 | rose, gonfie di rugiada, il profumo intenso dell’erbe | ||
276 | 1910 | quel piccolo giardino, tra il buio e la luce | ||
277 | 1910 | sogni dell’adolescenza, e il giardino si converse in | ||
278 | 1910 | fragranza de’ rosai, cadeva il polline di certe grandi | ||
279 | 1910 | con un tintinno, sopra il riflesso dell’acqua insidiosa | ||
280 | 1910 | oltre l’uscio, intese il rumore dell’acqua versata | ||
281 | 1910 | semivestite ambedue. Luisa, con il busto ancor serrato ed | ||
282 | 1910 | del busto cilestrino ed il viso sorridente riflettersi, con | ||
283 | 1910 | avendo riflesso nel volto il piacere dell’acqua fresca | ||
284 | 1910 | le braccia grasse, vedeva il seno florido espandersi mollemente | ||
285 | 1910 | se n’andò verso il letto; con le mani | ||
286 | 1910 | dietro la schiena slacciò il copribusto leggero, le mutande | ||
287 | 1910 | resistenza degli uncini disfece il busto che conteneva la | ||
288 | 1910 | si fece passare sopra il capo la camicia da | ||
289 | 1910 | a modo suo, beninteso; il che voleva dire mischiarsi | ||
290 | 1910 | amore della pace. Ma il Riotti, che in fondo | ||
291 | 1910 | da donna Grazia, che il Riotti chiamava Malagrazia, e | ||
292 | 1910 | bolgia dantesca, come diceva il farmacista. C’era un | ||
293 | 1910 | un falegname che tutto il giorno picchiava, c’era | ||
294 | 1910 | era, al primo piano, il pappagallo di una vecchia | ||
295 | 1910 | monelli, tre discoli, perchè il carattere lo si vede | ||
296 | 1910 | sul fuoco neanche per il primo!... ¶ Una sera tuttavia | ||
297 | 1910 | e di malinconia. Sotto il naso leggermente aquilino, la | ||
298 | 1910 | onde sopra la fronte; il suo vestitino alla marinara | ||
299 | 1910 | nè logore; a farne il paragone con gli altri | ||
300 | 1910 | della sua famiglia pareva il rampollo di una stirpe | ||
301 | 1910 | Volle studiar musica ed il padre lo accontentò, a | ||
302 | 1910 | la settimana. ¶ Cose che il Riotti trovava inutili, perchè | ||
303 | 1910 | valeva assai meglio! ¶ « Tra il violino di Rigoletto e | ||
304 | 1910 | Donna Disgrazia preferisco ancora il pappagallo del primo piano | ||
305 | 1910 | ispirazione tumultuosa e profonda, il senso della musica da | ||
306 | 1910 | La madre lo amava, il padre fondava su lui | ||
307 | 1910 | un avvenire imprevedibile: era il prediletto nella casa, il | ||
308 | 1910 | il prediletto nella casa, il primogenito a cui si | ||
309 | 1910 | a cui si trasmette il focolare, con tutta la | ||
310 | 1910 | gonfie di pubertà: ecco il pochissimo che ci volle | ||
311 | 1910 | dolorosa, tenace, paziente, che il padre onesto muove al | ||
312 | 1910 | notte, poltriva nel letto il mattino, inalberava nelle discussioni | ||
313 | 1910 | soldi che gli dava il padre ad ogni fin | ||
314 | 1910 | per le sigarette. E il rimanente? La vita si | ||
315 | 1910 | quel tale che senza il becco d’un quattrino | ||
316 | 1910 | uno splendido rubino, come il rubino di Giannotto; scarrozzare | ||
317 | 1910 | quel certo anello che il suo vecchio le prometteva | ||
318 | 1910 | non mi costa neanche il prezzo della camera, perchè | ||
319 | 1910 | molto neanche lui, ma il diritto almeno di dire | ||
320 | 1910 | casa ogni notte senza il becco d’un centesimo | ||
321 | 1910 | pur pagare, per mantenersi il credito e poter ritentare | ||
322 | 1910 | coraggiosamente alla cassa paterna. ¶ Il buon del Ferrante ne | ||
323 | 1910 | padri, per infinite volte. Il Riotti, messo a parte | ||
324 | 1910 | faceva da tiranno, consigliando il braccio ferreo ed i | ||
325 | 1910 | alla salute; si vede il mondo, si torna rigenerati | ||
326 | 1910 | hai che da intonare il mea culpa! Mea maxima | ||
327 | 1910 | che madre sarà! » ¶ E il povero del Ferrante inghiottiva | ||
328 | 1910 | povero del Ferrante inghiottiva il fiotto amaro. Passò un | ||
329 | 1910 | Ma un’altra prese il suo posto, che si | ||
330 | 1910 | certe botte sonore che il giovinotto non lesinava in | ||
331 | 1910 | suo rosso berretto masticava il dialetto veneto con un | ||
332 | 1910 | ruote di gomma, sotto il cielo che stellava... ¶ Mercedes | ||
333 | 1910 | insieme una sommetta rotonda. Il poveraccio non li aveva | ||
334 | 1910 | l’intenzione di ampliare il negozio, povero vecchio Stefano | ||
335 | 1910 | un cattivo consiglio: ¶ — Domanda il resto al Riotti. È | ||
336 | 1910 | si tratti di salvare il proprio figlio, l’orgoglio | ||
337 | 1910 | che rovesci di fortuna. Il mondo è pieno di | ||
338 | 1910 | mai del tutto sotto il peso della loro croce | ||
339 | 1910 | nella sua prima età, il padre e la madre | ||
340 | 1910 | bene di fortuna, che il congiunto gli dilapidò. Egli | ||
341 | 1910 | che non amava molestare il prossimo né gettarsi a | ||
342 | 1910 | e si chiamava Grazia; il colore, il sapore della | ||
343 | 1910 | chiamava Grazia; il colore, il sapore della sua terra | ||
344 | 1910 | bellissima, capricciosa, dissoluta; amava il lusso, gli svaghi, le | ||
345 | 1910 | e guadagnava con abbondanza il pane quotidiano; invece Grazia | ||
346 | 1910 | Grazia nulla possedeva, tranne il suo bel corpo da | ||
347 | 1910 | quelli che ignorano affatto il coraggio della ribellione; si | ||
348 | 1910 | i capricci della moglie, il carico della famiglia, le | ||
349 | 1910 | metteva scandalo in tutto il vicinato e con quei | ||
350 | 1910 | altro balenava di sole, il signor Riotti, pingue, maestoso | ||
351 | 1910 | tra Io scienziato ed il buontempone, se n’era | ||
352 | 1910 | era stato a sentire il «Rigoletto» — serata a prezzi | ||
353 | 1910 | tutto un po’. ¶ Siccome il Riotti e il del | ||
354 | 1910 | Siccome il Riotti e il del Ferrante stavano bottega | ||
355 | 1910 | a passar di lì il primogenito dell’occhialaio, il | ||
356 | 1910 | il primogenito dell’occhialaio, il piccolo Arrigo, con la | ||
357 | 1910 | l’avranno nascosta...» ¶ canticchiava il placido farmacista. ¶ — Buon giorno | ||
358 | 1910 | giorno, signor Riotti, — fece il bimbo, con la sua | ||
359 | 1910 | Ve’, Rigoletto!... — esclamò sbadatamente il farmacista. E il nomignolo | ||
360 | 1910 | sbadatamente il farmacista. E il nomignolo, da quel giorno | ||
361 | 1910 | gli rimase, lì, tra il vicinato. ¶ Arrigo era un | ||
362 | 1910 | carrozze stemmate. Era stato il primo errore nella sua | ||
363 | 1910 | ai corsi pubblici. Ma il buon del Ferrante, nella | ||
364 | 1910 | lontane origini, e serbava il suo primogenito a miracolosi | ||
365 | 1910 | primogenito a miracolosi destini. Il piccolo Arrigo aveva inoltre | ||
366 | 1910 | quella che gli portava il paniere della merenda, e | ||
367 | 1910 | una frivola donna nonostante il maturare degli anni. Arrigo | ||
368 | 1910 | i gesti rapidi. Ma il padre voleva farne nullameno | ||
369 | 1910 | torto abbia sempre ragione. ¶ Il farmacista Riotti, ch’era | ||
370 | 1910 | immagini soleva dire «che il professionismo è la cancrena | ||
371 | 1910 | grande Manzoni, aveva imposto il nome di Ermengarda. Tuttavia | ||
372 | 1910 | l’età di Arrigo, il Riotti era però sommamente | ||
373 | 1910 | le sue pacifiche meditazioni. ¶ Il farmacista era un uomo | ||
374 | 1910 | ogni giorno leggere ponderatamente il proprio giornale, dalla prima | ||
375 | 1910 | all’ultima come faceva il Riotti, e con due | ||
376 | 1910 | un temperamento nullèaffatto amoroso, il Riotti nutriva una predilezione | ||
377 | 1910 | della quale non ricordasse il nome, l’amante per | ||
378 | 1910 | s’uccise, la casa il luogo ed il tempo | ||
379 | 1910 | casa il luogo ed il tempo in cui fu | ||
380 | 1910 | accanto alla sua farmacia, il signor Riotti cominciò con | ||
381 | 1910 | Riotti cominciò con arricciare il naso e con guardare | ||
382 | 1910 | con guardare in cagnesco il vicino, « quell’occhialaio dalla | ||
383 | 1910 | visto sopra tutto che il Ferrante non era uomo | ||
384 | 1910 | di quella contrada suburbana, il Riotti finì anzi con | ||
385 | 1910 | tre o quattro volte il piatto, ed egli mangiò | ||
386 | 1910 | fino ad esserne obeso. Il gagliardo suo stomaco plebeo | ||
387 | 1910 | fra l’affetto ed il benessere, fra la buona | ||
388 | 1910 | la gioia del sentirsi il ventre pieno ed il | ||
389 | 1910 | il ventre pieno ed il piacere di potersi abbandonare | ||
390 | 1910 | potersi abbandonare malamente, come il suo padre, su la | ||
391 | 1910 | eruttare, se gli piacesse, il fiato che aveva nel | ||
392 | 1910 | vampa dilettosa che dà il buon vino e la | ||
393 | 1910 | sottoveste che gli molestava il ventre, e per un | ||
394 | 1910 | con piacere ad essere il figlio dell’occhialaio, il | ||
395 | 1910 | il figlio dell’occhialaio, il fratello di quel selvatico | ||
396 | 1910 | non potè durare che il tempo della prima digestione | ||
397 | 1910 | vergognava della sua casa. Il padre, la madre, quel | ||
398 | 1910 | vai a sentire? — domandò il padre. ¶ — Vado a sentire | ||
399 | 1910 | Anna Laura gli passò il soprabito; poi, leggera, gli | ||
400 | 1910 | Loretta lo teneva per il braccio. Allora, girandogli di | ||
401 | 1910 | su la bocca. ¶ III. ¶ Il domani ella v’andò | ||
402 | 1910 | fratello, senz’attendere che il domestico l’annunziasse, e | ||
403 | 1910 | Loretta, vieni avanti. ¶ Era il marzo fuori che infuriava | ||
404 | 1910 | vieni... ah, sì, per il teatro! ¶ — No, io ti | ||
405 | 1910 | sapessi quanto m’annoio! Il vederti è come una | ||
406 | 1910 | Siediti, Loretta. — E allungò il braccio sul tavolino da | ||
407 | 1910 | la scatola, venne presso il letto o si chinò | ||
408 | 1910 | di quella che fumava il fratello, accavallò le gambe | ||
409 | 1910 | e rimase a guardare il fumo, che, simile ad | ||
410 | 1910 | fece dopo una pausa; — il tuo domestico mi ha | ||
411 | 1910 | Certamente, signor Arrigo, — fece il domestico, sorridendo con un | ||
412 | 1910 | e scaltri che distinguono il servo iniziato alle segrete | ||
413 | 1910 | d’avventura galante, sebbene il protagonista non fosse altri | ||
414 | 1910 | altri che suo fratello. ¶ Il domestico se ne andò | ||
415 | 1910 | ed una camera per il domestico, il quale però | ||
416 | 1910 | camera per il domestico, il quale però dorme fuori | ||
417 | 1910 | su la fronte, sotto il cappello di paglia rilucente | ||
418 | 1910 | di paglia rilucente come il grano. L’abito le | ||
419 | 1910 | L’abito le modellava il busto, non esiguo sebbene | ||
420 | 1910 | Teneva le gambe accavallate, il gomito destro appoggiato sovra | ||
421 | 1910 | di freschezza che dànno il velluto e le rose | ||
422 | 1910 | parevano troppo grandi per il suo viso fino. Nelle | ||
423 | 1910 | lo viveva intorno come il profumo colpevole della sua | ||
424 | 1910 | guarda... — fece Arrigo, prendendole il polso. ¶ — Che c’è | ||
425 | 1910 | disse la sorella, nascondendo il braccio dietro la schiena | ||
426 | 1910 | poco, cercò di afferrarle il braccio. Ella volle resistere | ||
427 | 1910 | lui, premendolo con tutto il suo corpo, affinchè non | ||
428 | 1910 | non giungesse a prenderle il polso che aveva teso | ||
429 | 1910 | chi è questo tale! ¶ — Il nome non te lo | ||
430 | 1910 | fine. ¶ Entrò Filippo con il vassoio del tè. ¶ — Metti | ||
431 | 1910 | va pure, — disse Arrigo. Il domestico obbedì in silenzio | ||
432 | 1910 | pazienza. Ora ti servo il tè, poi ti racconto | ||
433 | 1910 | la donna venale! — esclamò il Malatesta con un riso | ||
434 | 1910 | una volta ogni mese il farmacista Riotti capitava in | ||
435 | 1910 | Ma sedetevi, dunque! Toglietevi il cappotto, che diamine! Come | ||
436 | 1910 | Meglio così. ¶ Ma intanto il Riotti, curioso, indiscreto, cominciava | ||
437 | 1910 | un’occhiatina per intorno. Il salotto gli piaceva; gli | ||
438 | 1910 | a lui. Si sbottonava il soprabito, rimanendo nel viso | ||
439 | 1910 | quando era bambino, superava il suo buon senso borghese | ||
440 | 1910 | cifre in oro — ed il Riotti tastava la scatola | ||
441 | 1910 | le nozze? — interrompeva bruscamente il Riotti, per tagliar corto | ||
442 | 1910 | adesso? — era scattato su il Riotti. ¶ — Sicuro; e volete | ||
443 | 1910 | spunteranno i capelli bianchi. ¶ Il Riotti sgangherò la bocca | ||
444 | 1910 | ove, dopo alcuni minuti, il domestico venne ad avvertirlo | ||
445 | 1910 | aspettava gente, sicché facesse il piacere d’andarsene via | ||
446 | 1910 | piacere d’andarsene via. ¶ Il Riotti, sbraitando, se ne | ||
447 | 1910 | volta. Chi faceva prosperare il negozio era piuttosto il | ||
448 | 1910 | il negozio era piuttosto il figlio Paolo, un buon | ||
449 | 1910 | Era divenuta grassa oltre il prevedibile; viveva solo per | ||
450 | 1910 | Anna Laura, Loretta, era il grattacapo dei due vecchi | ||
451 | 1910 | lo stesso odio che il fratello Arrigo, e ad | ||
452 | 1910 | più calvo, era sempre il medesimo; gli mancavan ora | ||
453 | 1910 | ora due denti incisivi, il che dava al suo | ||
454 | 1910 | incline alla corpulenza, con il cranio tondo come un | ||
455 | 1910 | squisita grazia di tutto il suo corpo, che dava | ||
456 | 1910 | entrando. ¶ Gli avevan ricambiato il saluto con una esclamazione | ||
457 | 1910 | esclamava. ¶ — Come va? — disse il padre, asciugandosi il mento | ||
458 | 1910 | disse il padre, asciugandosi il mento gocciolante. ¶ — Bene, bene | ||
459 | 1910 | bene, — rispose Arrigo, accarezzando il braccio della sorella e | ||
460 | 1910 | Buona sera, Arrigo, — fece il fratello senza gran che | ||
461 | 1910 | cucchiaiata di minestra... — offerse il padre quasi con vergogna | ||
462 | 1910 | quasi un amante. ¶ E il padre a dire: ¶ — Be | ||
463 | 1910 | Me la cavo, rispose il figlio.” — Non ho fastidi | ||
464 | 1910 | che le stava bene. Il fratello la guardò, la | ||
465 | 1910 | guardò, la guardò con il suo occhio esperto, che | ||
466 | 1910 | involontariamente pareva quasi apprezzarne il valore. ¶ — Sei bellina, sai | ||
467 | 1910 | l’involto, e veduto il pizzo che ambiva, gli | ||
468 | 1910 | e cominciò ad abbracciare il fratello tra continui scoppi | ||
469 | 1910 | fece Paolo, senza levare il viso dal tondo, con | ||
470 | 1910 | Paolo, caparbio, — è tutto il giorno in giro dai | ||
471 | 1910 | dalle sarte. Si schiaccia il naso contro le vetrine | ||
472 | 1910 | ha in mente che il suo specchio. ¶ — Stupido! — sibilò | ||
473 | 1910 | la pipa istoriata, con il bocchino d’ambra. ¶ --- Maraviglia | ||
474 | 1910 | ambra. ¶ --- Maraviglia! Maraviglia! — esclamò il vecchio, lasciando cadere il | ||
475 | 1910 | il vecchio, lasciando cadere il cucchiaio. La guardò per | ||
476 | 1910 | Loretta, che si provava il suo collo di pizzo | ||
477 | 1910 | che tira sempre su il naso! — intervenne Paolo. — Per | ||
478 | 1910 | dei fatti tuoi, fammi il piacere! — gli rispose con | ||
479 | 1910 | eh? — disse con indulgenza il padre, ch’era commosso | ||
480 | 1910 | Questo sempre, — gli rispose il padre. — Ma ci stai | ||
481 | 1910 | ritrovi della città notturna. ¶ Il barone aveva il torto | ||
482 | 1910 | notturna. ¶ Il barone aveva il torto d’essersi mostrato | ||
483 | 1910 | incidente soverchiò e nascose il pretesto dal quale era | ||
484 | 1910 | modo qualche simpatia, perchè il barone aveva la fama | ||
485 | 1910 | Sarebbe stato peccato per il bel Ferrante! ¶ Li condussero | ||
486 | 1910 | rischiava lietamente Arrigo, perchè il barone Piaggi gli rendeva | ||
487 | 1910 | un certo onore incrociando il suo ferro con lui | ||
488 | 1910 | infatti, ma non senza il contraccambio, perchè il ferro | ||
489 | 1910 | senza il contraccambio, perchè il ferro del barone, altrettanto | ||
490 | 1910 | cavalleresca, nessuno più perdeva il tempo in simili restrizioni | ||
491 | 1910 | quella ferita vinse definitivamente il cuore di Clara Michelis | ||
492 | 1910 | del tutto bella, ma il suo pallore, i suoi | ||
493 | 1910 | cioè che avesse consunto il marito in pochi mesi | ||
494 | 1910 | perchè subiva egli pure il fascino capzioso della vedova | ||
495 | 1910 | storia amorosa, affrontarne forse il pericolo estremo: quello d | ||
496 | 1910 | più in su che il polso; quel polso nervoso | ||
497 | 1910 | musica, entrambi. Ella suonava il piano con uno squisito | ||
498 | 1910 | curvo su lei, tra il profumo delle sue treccie | ||
499 | 1910 | sala quasi buia, tra il volo delle note, sentivano | ||
500 | 1910 | note, sentivano roteare intorno il vortice della tentazione, piovere |