parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, L'armata dei fiumi perduti, 1985

concordanze di «Il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1985
certo punto, doveva riprendere il suo carro coperto di
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1985
carro coperto di pelli, il suo cavallo, le sue
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1985
bere, cantare e fare il pagliaccio con loro. Burlak
4
1985
a bere in continuazione. Il circasso si sentiva ancora
5
1985
ammazzati a sciabolate, e il canto della vendetta e
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1985
ambizione più alta e il desiderio più acuto erano
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1985
di fare a pezzi il nemico che non si
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1985
finisse, per trascinarsi dietro il ragazzo e portarlo a
9
1985
e videro verso sud il cielo illuminato a giorno
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1985
paese dove era collocato il quartier generale di Krassnov
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1985
quartier generale di Krassnov. Il rumore degli aerei, sordo
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1985
alzare un dito contro il massacro del loro popolo
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1985
pensava e sentiva che il kazàk continuava a morire
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1985
grossa pietra e così il problema era subito risolto
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1985
era subito risolto. Krassnov, il quale aveva anche lui
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1985
ogni presidio cosacco, anche il più disperso e lontano
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1985
piene di gente entusiasta il giorno in cui la
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1985
a scoppiare ne rivedevano il vero volto con una
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1985
Dunaika sembrava nata per il lavoro, ma soprattutto per
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1985
per prendersi sulle spalle il peso delle sventure, con
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1985
rimasto che Ghirei e il nipotino Luca, che aveva
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1985
letargo, la neve e il ghiaccio di sciogliersi, il
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1985
il ghiaccio di sciogliersi, il sole di risalire all
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1985
casa o metteva vicino il pranzo faticato, non faceva
25
1985
s’intestardiva a perdere il suo tempo dietro ad
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1985
sono stancato di passare il tempo sotto le icone
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1985
attorno al lago e il problema del loro seppellimento
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1985
sangue e di grasso il vestito da fatica. Con
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1985
fatica. Con molta naturalezza il suo lavoro diventava complementare
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1985
raspose e tagliuzzate per il gran lavorare fra i
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1985
a non vederci più, il bosco si era messo
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1985
intonaco, e sarebbe ritornato il desiderio della pace. Quello
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1985
di malva, per alleggerire il sangue, e perché esso
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1985
accadeva una cosa strana. Il fatto di vivere nella
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1985
in età di fare il soldato!» ¶ Ma certo, era
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1985
nelle stalle dei contadini il cavallo di Ghirei. Tutte
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1985
čuvjaki. Tutto ciò costituiva il suo piccolo tesoro, che
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1985
guerra. ¶ Ogni tanto accettava il cibo che Marta le
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1985
aveva narrato Dunaika, imitava il sussiego del principe, l
40
1985
villaggio di tutti ricordava il nome, la fisionomia, il
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1985
il nome, la fisionomia, il mestiere, il luogo dove
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1985
la fisionomia, il mestiere, il luogo dove abitavano, e
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1985
come lui. ¶ Spesso infilava il cortile, poi lo stradello
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1985
ordine, al quale peraltro il cane era prontissimo a
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1985
Qualunque lingua parlasse, salvo il russo materno, la trasformava
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1985
gli agnelli delle stalle, il maiale allevato da Marta
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1985
e propria cotta per il cavallo di Ghirei. Saliva
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1985
sulla mangiatoia, gli abbracciava il muso e lo baciava
49
1985
poi di Kasakenland? Ma il Friuli non era una
50
1985
notizie spaventavano la gente. Il modo benevolo e comprensivo
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1985
si rendevano conto che il Friuli e la Carnia
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1985
trattavano come servi. Così il loro odio, che nasceva
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1985
una fattura, come se il vento avesse figura di
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1985
moto rombante, ne aspettava il ritorno con ansia. ¶ «L
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1985
una landa asiatica. Sentivano il terreno scottare sotto i
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1985
avevano mai osservato veramente il paesaggio, e il principio
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1985
veramente il paesaggio, e il principio del loro orientamento
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1985
nei loro cuori come il vento lamentoso delle vallate
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1985
e rigiravano a vuoto. Il rombo della motocicletta si
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1985
come un’eco. Attraversarono il villaggio, rallentando, ed ebbero
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1985
villaggio, rallentando, ed ebbero il sentore di passare in
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1985
perlustrazione, comandata da Burlak il circasso. ¶ «Stoi! Stoi!» gridò
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1985
dalla paura, e aprirono il fuoco. L’eco dei
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1985
e feroce. ¶ Subito dopo il circasso prese delle rapide
65
1985
cosacco. ¶ «Nessuno ha udito il rumore delle loro motociclette
66
1985
dal fodero» rincalzò allegramente il soldato. ¶ Misero ogni impegno
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1985
a cancellarli completamente. Tutto il presidio del Terek riseppe
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1985
le strade, i sentieri, il greto del fiume, e
69
1985
poteva accadere di tutto. ¶ Il vecchio Haha era il
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1985
Il vecchio Haha era il più spaventato, e andava
71
1985
su e giù per il paese, senza requie. Si
72
1985
tutte le parti. Possedeva il fiuto di un bracco
73
1985
l’ora tarda o il vino medesimo cominciavano a
74
1985
metteva a pensare che il kazàk aveva soltanto nemici
75
1985
posare i piedi sopra il terreno sabbioso di una
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1985
né la steppa né il fiume. Qualunque colpo del
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1985
moriva avrebbero fatto loro il funerale nella chiesa e
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1985
avrebbe deciso di lasciare il suo fiume e la
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1985
che c’erano tra il Caspio e il mare
80
1985
tra il Caspio e il mare d’Aral, perché
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1985
Lui era passato con il suo popolo dalla parte
82
1985
dal suo villaggio lungo il Terek forse i suoi
83
1985
stato un errore. Se il destino del kazàk era
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1985
con Akmek, sottovoce, ma il tartaro lo contraddisse su
85
1985
stato nessun errore, perché il popolo non poteva che
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1985
i Rossi, e se il kazàk si fosse ribellato
87
1985
stato subito sopraffatto. E il kazàk, quando era sconfitto
88
1985
andava altrove. Quello era il suo costume e la
89
1985
cominciato dentro di lui il logorio del dubbio, simile
90
1985
di stare comunque con il suo popolo e di
91
1985
un esponente di tutto il popolo kazàk e di
92
1985
compagni, tra i canti, il vino e le musiche
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1985
gli pesava quando veniva il suo turno di essere
94
1985
sentimenti, e scopriva che il suo desiderio di gran
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1985
in fondo a tutto il popolo kazàk, a tutti
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1985
nelle case di sasso. Il kazàk era uscito dall
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1985
servitori. Non sospettavano nemmeno il tradimento dei Rossi, comandato
98
1985
di storia russa, ascoltava il racconto di Gavrila con
99
1985
la sua terra e il suo fiume, combattendo quella
100
1985
la sua stanitša e il corso del Terek, dove
101
1985
che sarebbe venuto anche il momento dei cosacchi, perché
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1985
di informazioni sopra Urvàn. Il suo intuito di donna
103
1985
nutrirli andava a requisire il fieno nelle stalle del
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1985
nel profondo conosceva bene il significato vero di quel
105
1985
nella sua stanitša lungo il Terek la parola che
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1985
poco per sé. ¶ Ormai il cortile della villa, come
107
1985
a metà strada tra il soldato e il contadino
108
1985
tra il soldato e il contadino. Nessuno si sognava
109
1985
a tenere ben saldo il suo secchio di kizjàk
110
1985
che aveva raccolto prendendosi il vento e il freddo
111
1985
prendendosi il vento e il freddo delle strade, perché
112
1985
diaccia di una fontana. Il fatto era che Urvàn
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1985
sua gente. ¶ Eppure, fatalmente, il villaggio pian piano si
114
1985
due volte al giorno il proprio cavallo alla fontana
115
1985
era intimamente soddisfatto che il kazàk, il quale aveva
116
1985
soddisfatto che il kazàk, il quale aveva ricominciato a
117
1985
Lui infatti sapeva che il popolo era stanco e
118
1985
e di ristoro per il kazàk. Urvàn era soprattutto
119
1985
o un’illusione per il proprio popolo, perché il
120
1985
il proprio popolo, perché il kazàk non poteva vivere
121
1985
i Rossi, Stalin e il Cremlino, e pieni di
122
1985
di una scuola elementare. ¶ Il villaggio brulicava di cosacchi
123
1985
un piccolo Kazakistan, e il fiume pareva diventato uno
124
1985
tanti della steppa, come il Don, il Donez o
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1985
steppa, come il Don, il Donez o il Volga
126
1985
Don, il Donez o il Volga. Nella notte si
127
1985
esser riusciti a scovare il vino dei loro ospitanti
128
1985
non trovava più né il padre, né la madre
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1985
gli uomini e appiccato il fuoco al villaggio. Vassili
130
1985
cantare e a suonare il suo triste ritornello di
131
1985
un poco a sfogare il dolore e l’angoscia
132
1985
era totalmente identificato con il Vassili della canzone e
133
1985
mai più, e per il modo con cui era
134
1985
vasto e generale, ossia il fatto che, in conseguenza
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1985
invisibili correnti che governavano il mondo, e di continuo
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1985
vagante che aveva ucciso il suo figlio maggiore, alla
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1985
qualche piccola città lungo il Terek, aspettando chi non
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1985
dei soldati e ripetere il ritornello della desolazione. Pensava
139
1985
speranze illusorie di Gavrila, il quale sembrava non essersi
140
1985
attaccamento di Urvàn per il suo popolo, e la
141
1985
di neve, portava sempre il čekmen’, un lungo cappotto
142
1985
cui sempre disponeva per il passato, sentiva che forse
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1985
e le migrazioni erano il loro destino. Anche adesso
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1985
contavano più niente, perché il loro unico mestiere era
145
1985
e le storielle, perché il suo cavallo era difettoso
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1985
da riderci su» diceva il capitano. ¶ «Perché? Dovrei esser
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1985
nell’esilio aveva maturato il grado di colonnello, da
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1985
dito per meritarlo, salvo il fatto di esser vissuto
149
1985
la parte del colonnello. ¶ Il caposaldo della sua strategia
150
1985
quando gli avevano dato il fucile e la cartuccera
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1985
la cartuccera non aveva il minimo dubbio di essere
152
1985
un po’. Di notte il freddo era già pungente
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1985
era già pungente e il suo corto colbacco, la
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1985
gli stridi delle civette, il rantolo dei gufi, lo
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1985
di prati illuminarsi con il sorgere della luna. Già
156
1985
di cui aveva appreso il nome da Marta. Alcune
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1985
fosse stato ogni tanto il rombo delle fortezze volanti
158
1985
veniva celebrato in tutto il villaggio per giorni e
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1985
perduto la moglie e il figlio più piccolo in
160
1985
e li avevano stroncati. Il figlio più grande, invece
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1985
soltanto la sua gente. Il popolo del Terek era
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1985
Lo avevano allettato con il miraggio di far ricominciare
163
1985
Tra i bolscevichi e il popolo cosacco v’era
164
1985
era importante, la libertà, il passato, le tradizioni, il
165
1985
il passato, le tradizioni, il possesso dei campi, e
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1985
volevano modificare in profondità il popolo più libero e
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1985
coperti di pelli, udiva il nitrito dei cavalli nelle
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1985
mucche dei paesani, o il bramito dei cammelli e
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1985
di essere atteso dietro il muro da eventi oscuri
170
1985
via è libera» disse il colonnello. ¶ «Dovresti conoscerli, ormai
171
1985
che crollarono giù decapitati. Il circasso era incapace di
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1985
più tranquilli, ma poi il matrimonio non era avvenuto
173
1985
Come Urvàn, sentiva che il momento più vero della
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1985
della guerra civile. Ricordava il fumo delle battaglie, l
175
1985
Budenny, che loro chiamavano il forsennato, il cosacco che
176
1985
loro chiamavano il forsennato, il cosacco che aveva dimenticato
177
1985
cosacco che aveva dimenticato il suo popolo e le
178
1985
vita. Era convinto che il tempo si fosse fermato
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1985
la possibilità di ricominciare il grande scontro. Ma quel
180
1985
certo dire di ignorarne il motivo. ¶ A Vlasov, a
181
1985
ad arretrare su tutto il fronte, e ancora non
182
1985
pensieri si addolciva, e il suo grande cruccio e
183
1985
suo grande cruccio e il rimpianto per come si
184
1985
ella esistesse e conoscesse il russo rendeva meno pesanti
185
1985
russo rendeva meno pesanti il soggiorno alla villa e
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1985
soggiorno alla villa e il presidio del paese. Lui
187
1985
alle cose che formavano il cardine della sua vita
188
1985
a raccontare a Marta il suo esilio francese. Anche
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1985
che stupì e lusingò il colonnello. Marta si accorse
190
1985
correvano tra lei e il colonnello quando egli le
191
1985
contro di loro, e il regime di Stalin sarebbe
192
1985
parte dei russi volesse il ripristino dello zar. Aveva
193
1985
casa. ¶ Dopo duecento metri il cosacco afferrò il bambino
194
1985
metri il cosacco afferrò il bambino per metterlo giù
195
1985
in riva al fiume. Il cosacco scorse Marta, che
196
1985
e le sorrise, cacciandosi il corto colbacco verso la
197
1985
che a tratti abbassavano il muso verso terra, cercando
198
1985
strada, facendola rimbombare, alzavano il muso nitrendo e fiutando
199
1985
elementare di aver lasciato il treno, di aver trovato
200
1985
fase di preallarme per il suo ritardo e per
201
1985
che avevano sui calzoni. Il paese, i campi e
202
1985
esperienza, e anche perché il dono veniva dai tedeschi
203
1985
cosacca di liberazione. Krassnov, il grande Ataman di tutti
204
1985
di tutti i cosacchi, il quale aveva passato tutti
205
1985
della sfortuna. ¶ Si sentiva il rimbombo degli zoccoli dei
206
1985
dei cavalli sulla strada, il tintinnio delle sonagliere di
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1985
finestre, senza perdere neppure il loro più piccolo gesto
208
1985
senza arroganza, anche per il fatto che nessuno osava
209
1985
loro, nelle stanitše lungo il Terek. ¶ La loro filosofia
210
1985
dovevano mangiare, e quindi il fieno ci voleva. Poi
211
1985
un cortile si verificò il fatto nuovo. Un vecchio
212
1985
vecchio cercò di opporsi. «Il fieno è mio» farfugliò
213
1985
stessi. In ogni occasione il cosacco pensava prima al
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1985
vagabondi sprovvisti di tutto. ¶ Il giorno passò presto, e
215
1985
usci delle case con il calcio dei fucili, finché
216
1985
Si diffusero per tutto il paese come le cavallette
217
1985
cucine, pian piano rinacque il buonumore e il gusto
218
1985
rinacque il buonumore e il gusto di essere vivi
219
1985
riconobbe tra loro anche il giovane che aveva fatto
220
1985
che aveva fatto salire il bambino sul cavallo, e
221
1985
con meraviglia e curiosità. Il ragazzo con la faccia
222
1985
faccia sorridente si tolse il corto colbacco, lasciando libero
223
1985
ce pas, madame?» disse il colonnello. ¶ «Sì, è grande
224
1985
al colonnello, che era il più autorevole, se fosse
225
1985
di lei, per rivedere il suo viso luminoso e
226
1985
viso luminoso e rotondo, il collo ben modellato che
227
1985
Visto che tutti aspettavano il suo cenno, Marta assegnò
228
1985
per la donna e il bambino, una per Urvàn
229
1985
la più piccola, per il colonnello. Marta continuava a
230
1985
carro e della jurta. ¶ Il bambino, Luca, un cuginetto
231
1985
fu uno che imparò il russo con grande rapidità
232
1985
con grande rapidità. Fu il cane. Luca gli dava
233
1985
se stesso. In più il suo carattere si accordava
234
1985
faceva ogni lavoro per il gruppo dei compatrioti. Ghirei
235
1985
degli sforzi per trattenere il disgusto. Ma v’erano
236
1985
due comunità potevano incontrarsi. Il pilav, per esempio, era
237
1985
Marta, trovandosi a preparare il pasto a un passo
238
1985
che aveva in casa il più spavaldo, il più
239
1985
casa il più spavaldo, il più motteggiatore e il
240
1985
il più motteggiatore e il più vivace era certo
241
1985
nel letto, e provò il desiderio improvviso di fingersi
242
1985
come la “tria”, o “il lupo e il cacciatore
243
1985
o “il lupo e il cacciatore”, oppure di carte
244
1985
oppure di carte, come il “sette e mezzo” o
245
1985
sette e mezzo” o il “rubamazzetto”, e si divertivano
246
1985
vedeva, e andava preparando il nido come una coniglia
247
1985
pieno di attenzioni per il figlio che si stava
248
1985
Dio? Ti pare questo il momento di avere dei
249
1985
Sai almeno chi è il padre?» ¶ Anita non lo
250
1985
Sì, certo. Non era il momento…» ¶ «Dio mio, ci
251
1985
avvolta dal pensiero che il bambino fosse anche un
252
1985
la toccava quasi neppure il pensiero che, se anche
253
1985
fosse cambiato, e tutto il problema si risolvesse preparando
254
1985
problema si risolvesse preparando il corredo al nascituro. ¶ Una
255
1985
arrivando dei russi con il treno. Russi? che russi
256
1985
loro grandi pianure, fra il Don, il Volga e
257
1985
pianure, fra il Don, il Volga e il Kuban
258
1985
Don, il Volga e il Kuban. Tutti gli abitanti
259
1985
che per lei era il Grande Sconosciuto, e che
260
1985
che sentiva ogni tanto il bisogno di pregare, per
261
1985
pregare, per conservare intatti il suo equilibrio e la
262
1985
ricordi dei suoi padroni. Il tempo si portava via
263
1985
via ogni cosa, sia il bene che il male
264
1985
sia il bene che il male. Si trattava soltanto
265
1985
a fare progetti per il futuro. Cercava con ostinazione
266
1985
loro monti, come se il mondo finisse con l
267
1985
paese, era segno che il territorio loro designato era
268
1985
loro designato era proprio il Friuli. Una ventata di
269
1985
tutti confluivano, ossia che il calvario ricominciava in altra
270
1985
nella notte si sentiva il rombo dei loro camion
271
1985
e l’aspettativa. ¶ Ugo, il giovinotto che faceva la
272
1985
tra i partigiani e il villaggio, andava dicendo alla
273
1985
donne, bambini, soldati, vecchi. ¶ Il vecchio zingaro pareva già
274
1985
sempre carichi di richiami. Il versante slavo del suo
275
1985
quello che aveva imparato il russo con grande facilità
276
1985
bevendo caraffe di tè…» ¶ Il muggito della mucca morente
277
1985
poco selvaggi, ma per il resto se li immaginava
278
1985
andare a vederli. Lasciò il vecchio Haha a custodia
279
1985
treni che avevano fornito il mezzo di quella migrazione
280
1985
questo sdrammatizzava un po’ il ricordo del fatto che
281
1985
un segno funesto che il viaggio di Esther fosse
282
1985
un’incertezza profonda sopra il loro avvenire, che si
283
1985
Poi ben presto scoprivano il flusso che scendeva verso
284
1985
flusso che scendeva verso il fiume e lo seguivano
285
1985
suddivisi in gruppi, secondo il colore delle bande dei
286
1985
salire su un cavallo. Il piccolo restò interdetto, diventò
287
1985
consultazione volante e silenziosa. Il cosacco ruppe gli indugi
288
1985
sostenne per la mano. Il bambino per un po
289
1985
correre e ad abbracciare il cane come fosse il
290
1985
il cane come fosse il più caro degli amici
291
1985
e a correre verso il mulino, strappandole il guinzaglio
292
1985
verso il mulino, strappandole il guinzaglio di mano. «Baldo
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pistola nel buio. ¶ «Richiamate il cane» disse sottovoce. ¶ «Baldo
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di giocare!» disse Marta. ¶ Il cane corse verso la
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ma non le diede il tempo di afferrare la
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saltandogli attorno, che era il suo modo per far
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proprio Baldo ad assegnare il primo gradimento alle persone
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Elias e anche per il vecchio Haha. L’uomo
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posò la pistola sopra il muretto su cui era
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la palla aveva attraversato il polpaccio da parte a
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una linea di febbre. Il ferito disse di chiamarsi
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sapeva decidere se fosse il suo nome vero, o
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egli avesse già assunto il nome di battaglia. Era
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dalle colline, passando attraverso il territorio controllato dai tedeschi
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fronti, era per lei il modello del “povero soldato
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si riconobbe come fosse il nucleo più vero della
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saputo che Marta aveva il suo uomo in Russia
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con essi, c’era il rischio di prendersi una
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Nelle sue parole soffiò il vento delle steppe tra
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vento delle steppe tra il Don, il Donez e
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steppe tra il Don, il Donez e il Volga
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Don, il Donez e il Volga. Marta immaginò che
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di scorgere da lontano il fumo che usciva dalle
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volte spuntava in loro il grillo della speranza perché
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un camion; ma poi il veicolo aveva una gomma
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forata o lacerata, e il conducente era stato mitragliato
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quelle parti. Anita, ascoltando il nuovo ospite della villa
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del tutto, aveva visto il fantasma di Marta e
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finché non avesse veduto il suo nome sopra una
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non tornarci sopra con il pensiero, ma era un
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nascosti. Anita, Marta e il vecchio zingaro si andavano
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avevano sostituiti casualmente, secondo il capriccio sbilenco degli avvenimenti
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fronte, a patire per il freddo o la dissenteria
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della pace doveva riprendere il fucile e combattere ancora
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condurre fino in fondo il proprio compito. Si perdeva
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Si perdeva a guardarle il collo sottile, la testa
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sottile, la testa rotonda, il corpo grande, florido e
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del destino, non aveva il tempo di esplorare. Esaminò
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esplorare. Esaminò con attenzione il suo sentimento, e si
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la sua venuta e il suo racconto aveva diminuito
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delle scuse per prolungarne il soggiorno. Si vedeva un
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disse. ¶ «E sarebbe?» ¶ «Questo. Il destino di noi soldati
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non poteva dare neppure il suo assenso) e nello
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le avrebbe restituito neppure il cadavere, come aveva fatto
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come aveva fatto con il fratello di Anita. Allora
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testa sul braccio e il corpo gettato sul letto
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Barbieri, che ha controllato il significato e la grafia
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ricorrono nel libro. ¶ I ¶ Il rapimento ¶ Dopo i fatti
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e proprio per questo il governo precedente era stato
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Heshel, che era chiuso il tempo della paura, perché
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di notte, a renderle il respiro difficoltoso. Né le
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per caso non fosse il segno di un suo
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lacrime le scendevano lungo il viso dalla pelle rinsecchita
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sua infanzia. Allora per il suo paese, nell’alta
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la canzone che diceva: ¶ Il povero soldato fu condannato
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non fosse che per il rumore dei motori che
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sulle strade statali, o il ronzio delle motociclette e
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ronzio delle motociclette e il latrare dei cani lupo
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momenti intensi, che concentravano il desiderio di pace che
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periodici del chiù, o il grido delle civette, che
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civette, che forse avevano il nido sul tetto o
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poteva raggiungere né scalfire. Il vento che faceva suonare
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cogliere nelle sue giornate il passo di gatto di
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cercava di evitare persino il suo sguardo, o di
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a vedere. Forse incontriamo il vecchio Haha» disse Marta
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una certa fatica, attraversando il sottobosco, e raggiunsero i
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via, particolari che confermavano il suo sospetto. Le porte
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e le rispondeva soltanto il vento, che entrava dalle
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un timore irresistibile? Ebbe il sospetto ansioso che fosse
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la villa, era passato il fantasma della guerra, provocando
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di eventi paurosi. ¶ Baldo, il cane di Arturo, uggiolava
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di sotto. Fece entrare il vecchio, che era ancora
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novità, restava da chiarire il grande enigma, perché portassero
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si fosse perduto persino il ricordo. Si rammentava una
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dopo molti anni, quando il mondo era tutto cambiato
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poco prima della guerra, il giovane aveva piantato all
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e di come funziona il nostro corpo… La medicina
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morire sui fronti. Così il giovane era diventato il
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il giovane era diventato il primo uomo della sua
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vita. Arturo era stato il secondo. ¶ Marta si sentiva
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stata sufficiente a custodire il segreto della signora Esther
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intimità e di protezione, il senso del rifugio e
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momento qualsiasi, e che il suo tempo sarebbe stato
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in passato da Haha. Il vecchio nelle sue venute
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della sua famiglia. Quando il cane Baldo ritornava dalle
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chiedergli dove fosse Elias, il nipotino con cui aveva
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ululava a lungo, e il suo istinto canino era
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Farò come vuoi» promise il vecchio. ¶ Si sentiva la
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ad essa, anche se il cuore le sanguinava, perché
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si cominciò a sentire il rombo compatto e lontanissimo
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come sempre andavano verso il nord. ¶ Marta prese Baldo
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da andar fuori, benché il clima fosse invitante, perché
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carni, che avevano dato il nome alla regione. Si
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per un sentiero lungo il fiume. Baldo abbaiava ogni
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comune tra lui e il suo popolo. Lui conosceva
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lingue straniere, parlava benissimo il francese e abbastanza l
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donne e faceva loro il baciamano. Pensava che tornando
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dello spirito della steppa. Il suo posto non era
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di Alda, e che il suo orizzonte si faceva
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o fare a Ghirei. Il giovane si chiuse in
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villa, i cortili e il paese come uno sperduto
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nessuna speranza di ritrovarsi. Il momento più acceso e
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da quelle parti con il cuginetto Luca, costui non
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ricevuti per interposta persona. ¶ Il funerale di Alda avvenne
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due giorni dopo, verso il tramonto. Durante il giorno
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verso il tramonto. Durante il giorno era piovuto. Sopra
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presenti anche Marta, Anita, il vecchio Haha e tutta
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altra gente della villa. Il prete disse soltanto poche
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dipeso da loro impedire il misfatto, e non ne
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capaci. Ogni cosacco, per il solo fatto che era
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avvenisse, recava in sé il germe della maledizione, e
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si andava formando sopra il suo popolo. Pareva non
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e gloriosi. Avvertiva che il suo momento di grazia
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di rapina. Questo è il nostro destino. Lo capisci
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Lothar?» La bestia voltava il muso verso di lui
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orecchie, seguitando a frangere il fieno con un rumore
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a cavallo?» ¶ «Mai più. Il cavallo va bene per
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finita. La terra è il principio e la fine
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la fine, e tutto il resto non è che
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volevano rapire per lui. Il giovane non partecipava più
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che tornava e trovava il villaggio distrutto dai russi
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l’uomo anziano e il ragazzo, facevano risuonare con
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differenti ma ben assortite il ritornello della tristezza: “Ahi
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che quello era per il vecchio il modo di
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era per il vecchio il modo di confessare il
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il modo di confessare il suo delitto, e da
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alla stirpe kazàk e il principio, per lui fondamentale
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di esserlo, e dopo il loro delitto non rinnegava
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al lutto della famiglia. Il viso gli si riempiva
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di mestizia, come se il morto fosse un suo
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aveva cominciato a sentire il lato triste e luttuoso
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proteggere sua madre e il cuginetto, anche lui sempre
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sempre in giro per il paese. ¶ Spesso andava da
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pieno di pensieri, scuoteva il capo. L’unica punizione
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compito suo saper tenere il popolo dentro il rispetto
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tenere il popolo dentro il rispetto della legge e
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lui si sarebbe ricordato il misfatto che introduceva del
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l’avvenire, così come il delitto di Domanòv in
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un’ombra su tutto il popolo kazàk. Lassù infatti
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tutte le voci puntavano il dito contro Domanòv. La
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creazione. Intanto lasciava che il tempo passasse senza decidere
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presidio. ¶ Urvàn capiva bene il nocciolo della faccenda, ossia
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a sentire un po’ il Friuli come la patria
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la sensazione tormentosa che il suo popolo era preso
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di riscoprire ogni sera il suo grande corpo di
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per Urvàn stava diventando il più stabile e il
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il più stabile e il più duraturo, anche se
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a levarsi in lei il pensiero perché gli uomini
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l’era più dimenticata. Il fatto di essersi così
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qualche modo era diventato il suo pensiero dominante, la
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mandati in Ungheria. Fu il vecchio Haha a portare
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che possiamo servire…» ¶ «Sicché, il vostro vagabondaggio sarebbe per
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si fosse formato anche il battaglione “Stalin”, di comunisti
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che si aveva quasi il sentore della loro presenza
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per fornire a ognuno il cibo e il vestito
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ognuno il cibo e il vestito, ronzava una sua
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boccali di vino, come il giorno della cattura dei
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una sfortuna che egli, il tartaro selvatico e primitivo
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sentiva la guida e il protettore. ¶ Tutto ciò finì
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per cui “tanto sospirava il povero Ghirei…”. Le donne
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ah! dalla cugina!» rideva il vecchio, come se la
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ormai se esso fosse il mezzo giusto per addomesticarli
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di frumento per completare il mascheramento del nascondiglio. Con
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sapeva da sempre che il kazàk non aveva amici
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tradimento. Anche qui, come il solito, s’era tentato
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mentire e di raggirare il kazàk. ¶ Le zie e
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Nei cosacchi fioriva spontaneo il canto della preda stanata
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strofinaccio da cucina. Adesso il campo era libero, e
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e far accorrere tutto il paese. Allora la imbavagliarono
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Per questa ragione duplicarono il bavaglio e i legami
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che fosse possibile riportare il tempo al punto in
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si ricordarono finalmente che il progetto iniziale era di
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nella posizione di prima. Il vago spavento diventava sempre
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tabù. ¶ Akmek, che era il più anziano, si sentì
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la ragazza aveva sotto il golf. Non osò rimetterle
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petto, e nessuno sentì il battito rassicurante del cuore
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notte. Akmekkahn brontolava sottovoce il proprio disappunto per come
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anzi andava sempre aumentando il suo bottino. Adesso si
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pensiero, abbandonando del tutto il suo… ¶ La notte era
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decidendosi a rientrare, sentì il miagolio dei gatti e
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che le sentì, scosse il capo avvilito e sconfitto
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mettendo veramente male per il kazàk. Forse la madre
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Tutto era finito per il morto, che diventava terra
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madre di Alda. Tutto il paese era pieno di
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Diventò più evidente che il popolo venuto da tanto
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di riuscire a tenere il suo presidio dentro i
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spaventoso» disse a Gavrila. ¶ Il colonnello accennava tristemente col
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kazàk. Sono stati come il Maligno. Ma è il
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il Maligno. Ma è il kazàk che pagherà il
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il kazàk che pagherà il prezzo di ogni colpa
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erano riusciti a sentire il govorít Moskvà si era
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onore cosacco da salvare. Il kazàk provava inquietudine diffusa
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sua mentalità v’era il ricordo delle dottrine di
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immagini visionarie dell’Apocalisse. ¶ Il pessimismo stava dilagando in
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audace riusciva a forzare il blocco, di notte, con
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sapevano più dove trovare il fieno per i loro
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invasori. Una volta scomparve il cavallo di Akmekkahn, e
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cavallo di Akmekkahn, e il tartaro cominciò a girare
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cupo e avvilito. Senza il proprio cavallo o senza
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o senza le armi il cosacco si sentiva nessuno
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stesso, e andava cercando il proprio animale per tutto
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proprio animale per tutto il villaggio, lungo il fiume
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tutto il villaggio, lungo il fiume, nei boschi vicini
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nei boschi vicini, scandendo il suo nome con voce
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voce lamentosa: «Belùk! Belùk!». Il suo grido risuonava cupamente
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e chiamavano anche loro il cavallo, spingendosi fin su
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presagi. Per Urvàn era il segno premonitore di tempi
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e che era vicino il tempo di riprendere i
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pressapoco le stesse cose. ¶ Il volto solcato di Akmek
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lui e i suoi il principio della fine. Il