parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «Il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
vedevo un po’ come il prete di una religione
2
1983
Non soltanto di cominciare il lavoro alla ferrovia, con
3
1983
me stesso. Per esempio il quarto re mago di
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1983
tentacoli di mostro marino. ¶ Il lunedì mattina, molto presto
5
1983
arco di legno sopra il collo, che ci avrebbero
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1983
al cantiere. Pareva che il sole fosse ancora lontanissimo
7
1983
che pareva essersi assunto il compito di essere la
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1983
si andava sciogliendo, e il percorso di giorno si
9
1983
in attesa che apparisse il cantiere. Era risorta la
10
1983
arrivando a Kirkovsk, che il nostro fosse l’ultimo
11
1983
montagne dai dorsi addolciti. Il mondo abitato era finito
12
1983
non poteva venire che il regno eterno dei lupi
13
1983
la verità era che il nostro ingegnere, che aveva
14
1983
molta indipendenza. Mosca e il quartier generale dei quattro
15
1983
e perciò non era il caso di lamentarsi. ¶ Il
16
1983
il caso di lamentarsi. ¶ Il cantiere era lungo a
17
1983
tanto. Dove stavamo noi il lavoro consisteva in due
18
1983
mestiere ogni volta che il momento lo richiedeva, ne
19
1983
non ci chiedeva mai il nostro parere, ma ci
20
1983
del nitido cielo siberiano. Il freddo mordeva ancora come
21
1983
perfettamente la neve e il fango, e lavoravamo con
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1983
uno dall’altra colpivamo il tronco di abete, larice
23
1983
o cedro alla base. Il mio compagno era Marco
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1983
vicino o lontano, sentivamo il crepitio di un tronco
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1983
chinarsi e a compiere il gran giro nell’aria
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1983
Così, per pochi istanti, il pensiero della ferrovia si
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1983
animali della foresta che il nostro lavoro di disboscatori
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1983
di essere una creatura il cui destino si realizzava
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1983
rincorsa alla lontana, per il bisogno di sfogare la
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1983
magari soltanto per asciugarmi il sudore, alzavo la testa
31
1983
che cominciava quasi dove il nostro finiva, in cui
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1983
sembrava scomparire nel niente. Il lavoro durava da quasi
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1983
sempre allo stesso punto. ¶ Il lavoro anzi cominciava a
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1983
spalle, la ferrovia segnerebbe il passo, e le locomotive
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1983
passare? E quando verrebbe il momento di cominciare il
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1983
il momento di cominciare il ponte sul fiume? Poi
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1983
testa sorridendo. Non era il caso di pensare a
38
1983
al successo finale. ¶ Forse il modo giusto per dedicarsi
39
1983
asportazione di una radice. Il modo sbagliato era invece
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1983
spingere troppo in là il proprio pensiero, di farlo
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1983
che quello doveva essere il mio sistema nell’affrontare
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1983
mio sistema nell’affrontare il lavoro, e quello che
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1983
senza riconoscerlo. Sentivo che il lavoro cresceva, pian piano
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1983
rivelava che stavamo facendo il lavoro preliminare di una
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1983
lavoravo con passione. Per il momento almeno un motivo
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1983
ce l’avevo, ossia il fatto che ero arrivato
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1983
in quell’avventura, finché il lavoro fosse finito, e
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1983
loro faccende private. ¶ VI ¶ Il dannato ¶ Soltanto Silvestro pareva
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1983
era di gran lunga il più abile e il
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1983
il più abile e il più massaio. Ma tutti
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1983
massaio. Ma tutti usavamo il nostro ingegno a organizzare
52
1983
era sempre più vivo il disagio di non essere
53
1983
ci spingeva a cercare il lavoro e la fatica
54
1983
stessi, e soltanto con il lavoro potessimo espiarla e
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1983
per lavorare e irrobustire il proprio gruzzolo. A casa
56
1983
aspettavano fiduciosi, senza avere il minimo dubbio sopra di
57
1983
definito e pattuito con il vecchio Anataj. Ciò li
58
1983
tradiva con qualche parola il suo intimo disagio: «Siamo
59
1983
da Katja, infatti, che il vecchio era un kirghiso
60
1983
lei, Ajdym. Adesso faceva il cacciatore. Ajdym invece apriva
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1983
superate, rispuntavano l’ansia, il desiderio divorante di sentirci
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1983
in attesa che venisse il lunedì, per andare al
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1983
su e giù per il paese, salutando ognuno perché
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1983
Quando cercavo di portare il discorso su di essa
65
1983
per vedere un po’ il mondo era l’ultimo
66
1983
da nessuna parte. ¶ V ¶ Il cantiere ¶ La vecchia Mironicha
67
1983
dal tormento. Aveva infatti il fuoco di sant’Antonio
68
1983
e di peccaminoso. ¶ Lei il treno non l’aveva
69
1983
Cose da santo. Era il Signore a mettergliele nella
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1983
piazza del villaggio, perché il pope non aveva voluto
71
1983
cedergli la chiesa e il pulpito, e aveva fatto
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1983
pulpito, e aveva fatto il suo discorso in modi
73
1983
desolazione. Era passato per il villaggio come un’aurora
74
1983
di matti. ¶ Anche Vanka il luparo e altri vecchi
75
1983
difficoltoso, che erano come il suo giorno e la
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1983
e la sua notte. ¶ Il sabato, a notte fonda
77
1983
e Falalej ascoltavano perplessi il nostro linguaggio sconosciuto, e
78
1983
tanto lontano, recassimo addosso il vento di cose sconosciute
79
1983
a finire…» Si carezzava il mento lentamente, e aveva
80
1983
consumata si aggiungeva anche il pulviscolo delle rocce, e
81
1983
Se non era per il buio della miniera si
82
1983
Un particolare alla volta, il tempo gliela aveva cancellata
83
1983
malattia. Quando era venuto il medico, da un villaggio
84
1983
da un villaggio vicino, il disastro era già successo
85
1983
niente da fare. Era il bastardo di una sorella
86
1983
male di petto. Così il ragazzo era passato in
87
1983
nessun legame di sangue. Il ragazzo ci pativa per
88
1983
battere ciglio. Per passare il tempo s’ingegnava a
89
1983
gli passava nonno Gurka. ¶ Il pensiero della ferrovia che
90
1983
e le locomotive con il camino a forma di
91
1983
popolare, che ne attendeva il compimento carica di speranze
92
1983
isba. Applicavano sugli occhi il succo di certe piante
93
1983
più alti, mescolato con il fango di una sorgente
94
1983
di lui avessero fatto il nido tutte le leggende
95
1983
strani tra me e il villaggio, che ancora non
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1983
io tiravo pian piano il filo di seta che
97
1983
muoverci nell’isba vuota. Il pavimento risuonava sotto i
98
1983
i nostri passi. Sentivamo il tremendo freddo siberiano, anche
99
1983
da fare era accendere il fuoco, ma per questo
100
1983
causa precisa, come se il viaggio tanto lungo avesse
101
1983
risospingere dentro di me il ricordo del figlio che
102
1983
sottile, sconfortata, ed ebbi il sospetto di aver subito
103
1983
da fare. Prima cosa, il fuoco.» ¶ Fuori c’era
104
1983
fu provvidenziale. Sentimmo rombare il fuoco come dentro il
105
1983
il fuoco come dentro il ventre di una locomotiva
106
1983
legno, posate di stagno, il tutto accuratamente pulito da
107
1983
alla locanda, ma già il successivo mi recai a
108
1983
condizione di possedere soltanto il necessario, momento per momento
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1983
adattissima alla mia persona. ¶ Il negozio era un’isba
110
1983
spezie. Certe strettoie cui il compratore era costretto, per
111
1983
senza mostrare meraviglia per il mio viso sconosciuto. Era
112
1983
cui piume s’affacciava il biancore di qualche ossicino
113
1983
e assenti, senza spostare il volto nemmeno di un
114
1983
di mettersi con Silvestro. Il primo era un lituano
115
1983
sentiva, gran puttaniere. Faceva il castrino di maiali e
116
1983
incidere carni vive con il suo coltello affilatissimo, ed
117
1983
fine, prima di liberare il maiale, gli dava una
118
1983
Quando tacque, finalmente, aveva il viso disfatto di uno
119
1983
la sua negazione, dentro il suo rifiuto, aveva attraversato
120
1983
Kirkovsk. ¶ Nel villaggio, Nasarka il bottegaio, appena l’ebbe
121
1983
gigantesco, alto come Pietro il Grande, ma con lei
122
1983
buoni. Anche Nasarka, come il primo marito, possedeva un
123
1983
soprattutto, la selvaggina e il miele. Teneva un grande
124
1983
mettevano a ballare, mentre il siberiano suonava l’armonica
125
1983
siberiano suonava l’armonica. ¶ Il centro di ogni festa
126
1983
Mironicha, o da Vanka il luparo, o dallo starosta
127
1983
né la selvaggina, né il buonumore. ¶ Ma poi anche
128
1983
bambino, né v’era il più lontano segno che
129
1983
su questo pensiero, che il ventre di Katja fosse
130
1983
Katja fosse sterile come il deserto di Gobi, e
131
1983
dalla testa, e rendeva il suo corpo freddo come
132
1983
di una lucertola, e il suo grembo come un
133
1983
rimasero senza frutto come il suo matrimonio. Nasarka diventò
134
1983
filastrocca o una preghiera. ¶ Il villaggio conservava memoria delle
135
1983
anni dopo che Ermak il Cosacco e Ivan Koltso
136
1983
della taiga erano diversi. Il ricordo di loro non
137
1983
scure sulle spalle o il fucile a tracolla, e
138
1983
di boschi. ¶ Anche Falalej, il ragazzo cieco, aveva questa
139
1983
tentasse eternamente di riguadagnare il villaggio, di sera o
140
1983
che si era fatto il nido dentro le sue
141
1983
isba sbatteva, o sentiva il rantolo del gufo. ¶ Per
142
1983
Per questo Katja detestava il negozio: perché era appartenuto
143
1983
come Silvestro aveva preso il suo posto. Per questo
144
1983
qua e là per il mondo, e non v
145
1983
casa di Irina, o il cimitero che l’accoglieva
146
1983
se la neve fosse il loro elemento, e il
147
1983
il loro elemento, e il pericolo di scivolare più
148
1983
gli anni era diminuito, il tempo lo aveva logorato
149
1983
fosse accaduta, ormai, durante il viaggio, non avrebbe più
150
1983
dalla medesima pelliccia. Sentivo il calore e l’odore
151
1983
ghiaccio, tanto più che il taràntas non aveva molleggio
152
1983
riferirsi al vento, ma il sonno era più forte
153
1983
salì e nessuno discese. Il mondo continuava ad essere
154
1983
signoria di due sovrani, il sonno e il silenzio
155
1983
sovrani, il sonno e il silenzio. Nell’ultima parte
156
1983
intuii che Bastiano diceva il vero. La pianura senz
157
1983
steppa misteriosamente ritornata, ma il Bajkal, nient’altro che
158
1983
Bajkal, nient’altro che il Bajkal. I russi lo
159
1983
I russi lo confermarono. Il Bajkal azzurrissimo di cui
160
1983
di cui parlava Irina, il lago così limpido che
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1983
riconoscerlo… ¶ Ma intanto anche il fatto di aver attraversato
162
1983
fatto di aver attraversato il lago, nel suo punto
163
1983
periferia estrema, intravedendola appena. Il viaggio era quasi terminato
164
1983
terminato. ¶ Mi sentii battere il cuore la sera che
165
1983
posta. Forse era ancora il sarma. Neppure qui, per
166
1983
fuori la pipa e il tabacco e mi misi
167
1983
riducendo a un nulla il cigolio della porta. Il
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1983
il cigolio della porta. Il desiderio di vedere dove
169
1983
su cui era scritto il numero degli abitanti, ed
170
1983
dal tetto di legno. Il suo collare era irto
171
1983
di chiodi, per difendere il collo dai lupi. Mi
172
1983
cuore inquieto tremava ancora il ricordo della vicina foresta
173
1983
obbedire al suo cenno. Il suo orecchio coglieva molto
174
1983
lupi, che era forse il rimprovero rivolto a lui
175
1983
leggi del branco. Sentii il rumore secco ma lievissimo
176
1983
una parte del bosco il cielo si schiariva sempre
177
1983
ruscellare dentro di me il desiderio di lanciare anch
178
1983
di lanciare anch’io il mio segnale, per annunziare
179
1983
mio segnale, per annunziare il nostro arrivo al villaggio
180
1983
che riuscisse a trovare il nostro. Provammo una sensazione
181
1983
e un po’ teatrali. Il suo alito già sapeva
182
1983
Voi sapete dov’è il Friuli?» ¶ «Eccome! Nel villaggio
183
1983
da molto tempo. ¶ «Dunque il cantiere non è lontano
184
1983
noi eravamo ancora sopra il ponte sospeso dell’ansia
185
1983
bambini perché lui, per il momento, rappresentava tutta la
186
1983
l’umiliazione del cuc, il “cuculo” che va a
187
1983
non aveva quasi più il coraggio di farsi vedere
188
1983
i capelli, come se il gesto dovesse rivelarci l
189
1983
andava cercando dove fosse il resto del suo vestiario
190
1983
state costruite da quando il villaggio si era gremito
191
1983
di vestirsi, si mise il giubbotto di pecora, il
192
1983
il giubbotto di pecora, il berretto di volpe e
193
1983
sono ancora al completo. Il lavoro da fare è
194
1983
costruiva pezzo per pezzo il tracciato in luoghi dove
195
1983
ogni tanto? O era il progetto del destino seppellito
196
1983
si mise in moto il mio gusto dei segni
197
1983
alle isole dei Samojedi, il luogo più freddo del
198
1983
venuto in Russia. Aveva il viso di chi è
199
1983
di esse per caso. Il trovarsi così lontano dal
200
1983
ci trovavamo sul treno. Il giorno della partenza ci
201
1983
che scuro!» ¶ Una volta il sorvegliante tedesco aveva svegliato
202
1983
via in nessun modo. Il treno non gli ricordava
203
1983
di emigrante, quanto piuttosto il periodo in cui era
204
1983
alle quattro di mattina, il caporale che gridava come
205
1983
panno senza orlo e il fucile in mano, nelle
206
1983
correvamo dentro un deserto… ¶ Il treno non andava molto
207
1983
non si fermava mai. Il rullio monotono delle ruote
208
1983
dormire, o anche durante il giorno, senza motivazioni evidenti
209
1983
che li riguardassero aveva il potere di attirarmi dentro
210
1983
era stato costruito sopra il Jenisei. Era lungo quasi
211
1983
nella Siberia. Ognuno aveva il ricordo di villaggi, boschi
212
1983
la neve. Ogni tanto il treno si fermava a
213
1983
A volte si scorgeva il villaggio appena dietro la
214
1983
e di presenza umana. Il treno pareva l’unica
215
1983
spalle. ¶ A una stazioncina il treno si fermò più
216
1983
che altrove. Contadine con il fazzoletto nero sul capo
217
1983
Mi venne in mente il fratello di Irina, finito
218
1983
anche lui dai soldati. ¶ Il treno riprese la sua
219
1983
una stazione piuttosto grande il treno si fermò in
220
1983
accadde. Anzi subito dopo il treno fu attraversato da
221
1983
invidia per loro. Durante il viaggio anche in me
222
1983
chiedevo adesso se abbandonare il cantiere di Ekaterinburg era
223
1983
adesso? Come sarebbe proseguito il viaggio? Lo sapevo già
224
1983
da tempo che cosa il suo gesto segnalasse. Tutti
225
1983
fantasmi. Non v’era il piacere di parlare e
226
1983
troppo bene. ¶ Allora, poiché il ritorno era totalmente interdetto
227
1983
più presto per abbreviare il periodo ansioso dell’incertezza
228
1983
sud. Udii più volte il nome di un famoso
229
1983
un famoso fuorilegge, Ghircik il tartaro. Gli operai russi
230
1983
la testa ciondoloni e il fucile tra le gambe
231
1983
steppa alle spalle. Adesso il nostro regno era la
232
1983
indicandolo col dito. Scosse il capo, ridendo divertito. ¶ «Sajan
233
1983
subito radici in lui. Il mio sorriso non conteneva
234
1983
Era davvero possibile che il nostro convoglio fosse fermato
235
1983
taràntas nessuno si dette il minimo pensiero. ¶ Allora cominciò
236
1983
un sentimento speciale per il bosco che ci circondava
237
1983
Ormai questo sarebbe stato il nostro paesaggio abituale per
238
1983
nostra giornata passava dentro il bosco. Ogni trenta o
239
1983
si gremivano di nostalgie. Il loro coro acquistava sonorità
240
1983
molto tempo, forse per il grande spazio che avevo
241
1983
con vasche e tettuccio, il ghiaccio era stato spezzato
242
1983
betulla o abete erano il materiale più spesso trasportato
243
1983
sempre in casa perché il parto era vicino. Mentre
244
1983
accanto alla stufa, preparava il tè, o comunque faceva
245
1983
la zia parevano cambiati. Il padre sembrava uscito dalle
246
1983
aveva congedato, almeno provvisoriamente, il mondo delle premonizioni e
247
1983
della mia terrestrità. ¶ Venne il momento che tutti aspettavamo
248
1983
momento che tutti aspettavamo. Il padre di Irina andò
249
1983
aria. Sentivo di sopra il ciabattare confuso e affrettato
250
1983
e al massimo abbozzavano il gesto di scuotere la
251
1983
e la mia perplessità. Il pensiero saltava indietro, a
252
1983
vicinissime. Mi sembrava ieri il giorno che avevo conosciuto
253
1983
della sua pietà per il prossimo, come da un
254
1983
malfido che scendesse lungo il fiume. Sapevo di avere
255
1983
stesso indecifrabile, e ora il destino mi stava ricacciando
256
1983
era più prudente chiamare il medico, perché le doglie
257
1983
Vado io» si offerse il padre. ¶ «Ma no. So
258
1983
So benissimo dove sta il dottore. È compito mio
259
1983
solo ogni tanto sentivo il campanellino di una slitta
260
1983
slitta o ne vedevo il piccolo lume ad acetilene
261
1983
i laudesi, di cui il paese traboccava. ¶ Tutti i
262
1983
tutto fu finito, vidi il dottore farsi alla ringhiera
263
1983
allora mi parve che il tempo riprendesse il suo
264
1983
che il tempo riprendesse il suo ritmo normale. L
265
1983
Mi limitai a scuotere il capo, facendo loro amichevole
266
1983
ragazze con la pelliccia, il manicotto, e le sottane
267
1983
nidi di rametti intrecciati. Il cielo era verdastro e
268
1983
risposi. ¶ Mi sentivo ridiventato il senzapatria, l’uomo dalla
269
1983
ferroviere, la zia, Irina, il bambino che non era
270
1983
volesse ascoltare meglio qualcosa. Il padre e la zia
271
1983
le mie giornate. Avevo il sentimento pieno e rotondo
272
1983
cosa, tranne lei e il bambino. ¶ L’alloggio di
273
1983
lo più silenziosi. Rispettavano il mio dolore, anche se
274
1983
parola che potesse ricordare il seguito sventurato di cose
275
1983
avrebbero subito dimenticati. ¶ III ¶ Il viaggio ¶ Anche al cantiere
276
1983
quali erano dipinti rozzamente il sole o la luna
277
1983
un’altra cosa, raggiungere il Bajkal. Se non fossi
278
1983
una città dell’Ucraina, il quale poi, a un
279
1983
prete del suo paese il nome di chi spediva
280
1983
aveva osato rispondergli malamente. Il ragazzo aveva preso a
281
1983
rispediti a casa soltanto il vestito della festa e
282
1983
la storia del mattone. Il sorvegliante, per paura della
283
1983
un’idea fissa. Era il progetto di andare a
284
1983
raccolte qua e là. Il ricordo di essa non
285
1983
non sapessi più che il tempo passava e che
286
1983
mi suggeriva di andarmene il più lontano possibile… ¶ Cautamente
287
1983
Ma Bastiano si sbagliava. Il progetto della ferrovia ormai
288
1983
la Siberia, e che il piccolo fiume che l
289
1983
del falco, che aveva il nido sulle montagne. La
290
1983
io potessi abbandonarla perché il suo corpo perdeva ogni
291
1983
moneta col falco e il profilo del re longobardo
292
1983
longobardo diventava per lei il talismano che mi garantiva
293
1983
talismano che mi garantiva il ritorno, e finché la
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1983
cuore della notte, sentivo il silenzioso singulto di Irina
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1983
era andata con Dio, il padre era stato catturato
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1983
del tuo stato. Quando il bambino nascerà, svaniranno come
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1983
inconsolabile. Le venne persino il singhiozzo. ¶ Tornò l’autunno
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1983
per la campagna e il bosco. Non era mai
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1983
degli alunni ne seguivano il tracciato sulle carte geografiche
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1983
di gettare in loro il desiderio di diventare un
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1983
ministri e alti burocrati, il cui unico scopo era
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1983
infinite discussioni per scegliere il tracciato tra i vari
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1983
un giorno avrebbe alimentato il fuoco nel ventre di
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1983
operai e di tutto il popolo, ma comunque andavano
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1983
come fosse rivolta verso il futuro, e si aspettasse
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1983
nebbioso e ovattato come il nido di lane di
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1983
nello stesso tempo provava il desiderio di vedere città
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1983
come me, quando sentiva il fischio delle locomotive, che
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1983
a casa a preparare il loro corredo perché erano
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1983
un passo dalle nozze. Il fatto che Marco fosse
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1983
Urali e dalla foresta il ragazzo indossò un aspetto
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1983
cui gli stagionali ritornavano, il paese ridiventava più allegro
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1983
non era uno stagionale, il suo paese era troppo
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1983
mia. Gli presentai Irina, il padre ferroviere e la
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1983
da padrini al battesimo. Il bambino avrebbe avuto ogni
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1983
contrappeso alla friulana… ¶ Nonostante il freddo e le grosse
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1983
buttarsi nella tormenta, quando il vento e la neve
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1983
e la barba scendesse il riflesso di una sapienza
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1983
martellina, gli si riacutizzava il dolore di una vecchia
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1983
vittima di un sopruso. Il governatore del distretto s
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1983
strada non c’era il più lontano sentore. Invece
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1983
moglie venivano a prendere il tè in un chioschetto
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1983
chioschetto di legno. Anche il secondo operaio aveva scritto
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1983
fallire, perché lui era il Piccolo Padre, che vegliava
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1983
stava a cuore anche il caso dell’ultimo dei
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1983
alla figura dello Zar. Il popolo era carico delle
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1983
parte dell’Anticristo francese. Il popolo ricordava. Subiva, pazientava
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1983
capitato di sentire lungo il fiume, incontrando uomini che
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1983
carico con lunghe corde. Il ricordo delle violenze e
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1983
che tra esse filtrasse il più sottile filo di
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1983
dentro di me, come il vino lascia la sua
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1983
attenuati, esitanti, come se il futuro fosse avvolto da
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1983
di scoprire, e udisse il ronzio delle cose ancora
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1983
nessuna maniera a farci il callo. Anzi, non aveva
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1983
pareva convinto che tutto il seguito dei miei comportamenti
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1983
e di varia consistenza. Il fiume era ghiacciato da
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1983
ammalarmi avevo lavorato per il nuovo ponte su cui
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1983
rade slitte silenziose. Solo il campanellino d’ottone del
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1983
del cavallo ne segnalava il passaggio con un suono
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1983
intravedevano vasi di fiori. ¶ Il mondo era pieno di
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1983
al più presto. Avevo il sentimento pieno e rotondo
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1983
che andasse vagabondando per il mondo alla ricerca di
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1983
lavoro e di risparmi. Il resto era stato ingoiato
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1983
accadevano. Sentivo di nuovo il fluire della vita e
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1983
importa? Tutto va per il meglio” pensavo. Mi godevo
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1983
appeso alla parete, sopra il treppiedi di ferro smaltato
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1983
la mia figura aveva il potere di calamitarmi. Il
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1983
il potere di calamitarmi. Il colore dei miei capelli
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1983
re longobardo, che ebbe il governo del mio paese
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1983
nelle zone semidesertiche tra il Caspio e l’Aral
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1983
io le risposi con il mio russo che rivelava
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1983
un poco sul lungofiume. Il mio lungo cappotto sfiorava
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1983
Con lei vivevano anche il padre, pensionato delle ferrovie
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1983
convinto che un giorno il popolo russo avrebbe preso
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1983
dove la zia e il padre si muovevano come
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1983
Irina diceva “Siberia” pareva il risultato di brividi misteriosi
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1983
gli aghi delle conifere… ¶ Il direttore di Irina aveva
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1983
ai primi di novembre il lago gelava, e il
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1983
il lago gelava, e il traghetto e i pescherecci
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1983
deve farsi sentire dentro il petto dell’uccello migratore
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1983
cavità di una grotta il seguito slegato e sfilacciato
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1983
me stesso, e provassi il desiderio di andarla a
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1983
passeggiare con me, lungo il fiume o dalle parti
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1983
certo confine. Potevo offrirle il braccio per la strada
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1983
tè, parlarle sorridendo, accostando il mio viso al suo
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1983
riuscivo ancora ad oltrepassare il fiume che ci divideva
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1983
aveva lasciato la sorella, il padre, la zia, aveva
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1983
che si dissipavano sopra il mio capo. Lasciavo che
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uno dei migliori alleati, il tempo. Più esso passava
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1983
aveva abbandonata. Non era il caso di meravigliarmi se
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1983
anche gli strappi che il mio predecessore aveva provocati
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1983
Non l’avrebbe sopportato. Il padre si trasferì nella
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stesso progredire nel tempo. ¶ Il caldo dell’estate mi
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camminatrice, mi seguiva. Lasciavamo il lungofiume, raggiungevamo le sodaglie
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1983
foglie più alte. Udivamo il martellio dei picchi verdi
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1983
contro i tronchi e il gracidio scorticato delle cornacchie
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1983
si trovasse la città. ¶ Il bosco intiero, che correva
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1983
terra alimentava per intiero il proprio destino. Dalla terra
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1983
martelline e di più il suo pensiero. Si era
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1983
esso, e fosse anzi il lievito e il seme
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1983
anzi il lievito e il seme che sviluppavano tutta
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1983
quel Francesco, di cui il prete del paese aveva
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1983
modi vicinissimi al mio. Il sentire la terra come
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1983
davanti, in giro per il mondo. ¶ II ¶ La folgore
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1983
silenziosi, a passi lunghi. Il vecchio si muoveva con
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con sicurezza, come seguisse il filo invisibile di un
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semplicemente, andava là dove il sottobosco si diradava, ed
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1983
che direzione si trovasse il villaggio. Poi Anataj si
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masse scure e immobili. Il cuore mi batteva più
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1983
fare soltanto ciò che il vecchio decideva, e Anataj
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non si tolse neppure il fucile che gli attraversava
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1983
nuvola. Nessun vento turbava il sonno degli alberi coperti
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e si vedeva bene il colore del cielo tra
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1983
colore del cielo tra il fogliame verdescuro. ¶ Cominciammo a
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1983
cannocchiale e guardare lontano. Il freddo era intenso, ma
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1983
ci coprivano le orecchie. Il nostro occhio cominciò a
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1983
Ogni tanto si sentiva il grido rauco degli urogalli
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perché in certi luoghi il vento l’aveva accumulata
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parlava forte per sentire il suono della sua voce
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1983
di cornacchie, e poi il silenzio si riformava, e
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1983
vedere l’animale e il ragazzo fermi, a scrutarsi
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Marco lentamente si sfilò il fucile, sempre guardando la
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1983
la volpe come se il suo sguardo fosse magnetico
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una decisione da solo. Il giovane puntò il fucile
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1983
solo. Il giovane puntò il fucile ma non sparò
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sento.» ¶ «Meglio così» dissi. ¶ Il ragazzo mi sembrò sollevato
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1983
visti io stesso, durante il viaggio fino a Kirkovsk
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1983
Ci avrebbero assaliti? ¶ Quando il sole fu vicino a
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1983
fu vicino a raggiungere il suo punto più alto
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1983
lo seguimmo camminando veloci. Il mio cuore batteva di
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1983
ora di cammino raggiungemmo il fuoco, e ci trovammo
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un cacciatore asiatico, con il colbacco a cupola e
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1983
pelliccia di lontra. Teneva il fucile in mano come
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1983
un gesto di saluto. Il vecchio gli rivolse una
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1983
frase in kirghiso, con il medesimo risultato. L’uomo
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1983
la testa per ringraziare. Il ragazzo era tutto felice
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1983
tutto felice, come se il muro della incomprensibilità fosse
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1983
qualcosa in comune con il cacciatore. Mi disse che
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1983
ad ogni costo. Abbracciò il suo fucile, lo puntò
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1983
fucile, lo puntò verso il cielo poi guardò l
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1983
aria interrogativa, toccandolo. Ripeté il gesto più volte, finché
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1983
gesto più volte, finché il cacciatore mostrò di aver
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1983
le ali spalancate e il becco ricurvo. «Un’aquila
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1983
quello era per lui il giorno della pienezza e
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1983
pienezza e della felicità, il giorno atteso da sempre
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1983
Anataj. Poco dopo salutammo il cacciatore, e Anataj decise
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1983
e poi, appena cominciato il disgelo, saremmo tornati al
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1983
a scorgere nella notte il riflesso dei loro occhi
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1983
ombra di delusione. ¶ Cominciò il lungo periodo dei nostri
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1983
e inquieto perché era il periodo delle feste, e
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1983
lui avvertiva più forte il peso del tradimento compiuto
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1983
Essi accettavano volentieri, soprattutto il ragazzo. Katja, bionda, dal
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1983
del portatore di doni, il re mago della leggenda
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1983
e forse quello era il motivo per cui avevo
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1983
occupazioni di casa, alimentare il fuoco, spaccare la legna
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1983
Spesso nel tragitto tra il pozzo e la nostra
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attenzione e ogni abilità. Il fatto di essere uomini
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1983
ci conducevano lentamente verso il periodo delle feste le
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1983
e pensieri insidiosi. Cresceva il desiderio di stare in
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1983
condusse chissà quante volte il discorso sopra le cose
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1983
aveva stampato sul viso il desiderio di qualcosa che
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1983
era troppo distante. Sentivamo il desiderio di riunirci, di
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1983
bottiglia di vodka o il prosciutto affumicato. Spesso accettavano
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1983
prosciutto affumicato. Spesso accettavano il nostro invito di restare
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1983
privi di qualcosa. ¶ Ma il lavoro nella taiga era
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una fonte preziosa per il recupero di forze perdute
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1983
ombra imponente e dominatrice. Il nostro pensiero fuggiva là
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1983
dove cominciava a disegnarsi il terrapieno. Continuavamo a sentirci
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1983
una cosa sola con il lavoro, anche se esso
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1983
che aspettavano negli accampamenti il ritorno della primavera per
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1983
a Kirkovsk io percepivo il tocco ondulato e vellutato
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1983
cosa che non fosse il puro ritmo del tempo
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1983
ci trovavo, e che il mio tempo fluiva all
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1983
vento né tormenta, e il sole brillava sulla neve
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1983
nella piana che circondava il villaggio, fino al fiume
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1983
raccontate a Marco, quando il giovane andava a trovare
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1983
giovane andava a trovare il ragazzo nella sua isba
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1983
poco dopo aver inventato il linguaggio, e quando spiegavano
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1983
Un’altra narrava che il bosco era stato creato
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1983
muso di cammello e il corpo a mezza strada
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1983
a mezza strada tra il cavallo e il cervo
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1983
tra il cavallo e il cervo, era la madre
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1983
intiero nella taiga, allontanandosi il più possibile dal villaggio
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1983
perché, sotto sotto, aveva il timore di perdersi, voleva
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1983
fiero e coraggioso. Aveva il gusto di sfidare le
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1983
dai venti, dalle tormente. Il sogno d’immergersi nel
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1983
mi incalzò. «Ora è il momento. Ora che c
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1983
periodo di lunga incubazione il suo capo accennava un
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riuscì a contenere totalmente il proprio entusiasmo. In ogni
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Anataj cominciò a guardare il cielo ogni giorno, a
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1983
ogni giorno, a spiare il corso dei venti e
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1983
riuscire a capire quando il tempo si fosse completamente
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1983
ai limiti del bosco. Il suo lungo stare a
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1983
Aspettami, ora arrivo!”. Udiva il sussurro delle cose che
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1983
attesa che lui togliesse il velo con discrezione silenziosa
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1983
o di trionfo. ¶ Finalmente il tempo si stabilizzò sul
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1983
aria e nel cielo il buio si andava sciogliendo
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1983
rapidamente impallidivano. ¶ «Andiamo lungo il fiume?» chiesi al vecchio
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1983
di una collina, lungo il corso di un piccolo
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1983
un istante a guardare il sole che sorgeva. I
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1983
che aspettavamo era certamente il ritorno, di cui vedevamo
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1983
resto molti di noi il fucile ce l’avevano
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1983
posto mi avevano mostrato il luogo dove l’orso
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1983
della lince. Talvolta, durante il lavoro, sentivamo risuonare lontano
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1983
lontano? Impossibile dirlo. Interrompevamo il lavoro per qualche secondo
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1983
Bastiano. ¶ «Ma qual è il loro vero nido? Quello
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1983
unico tramite esistente tra il nostro cantiere e la
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1983
e supreme da cui il lavoro scaturiva e prendeva
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1983
invertebrato. Anche se sapeva il fatto suo, pareva che
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1983
fatto suo, pareva che il suo vero pensiero si
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1983
e una seccatura che il suo destino rovesciato gli
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1983
un’ossessione medioevale. Malediceva il progetto della ferrovia e
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1983
progetto della ferrovia e il groviglio di cause e
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1983
agognato della sua liberazione. Il desiderio di ritorno era
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1983
quel lavorio generasse finalmente il sospirato richiamo nella capitale
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1983
nella capitale, e finisse il periodo stravolto della sua
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1983
si identificavano con essa. Il cantiere era tutto un
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1983
mentre gli spalatori riempivano il carro di terra, dissodata
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1983
alacre tenacia, senza alzare il capo per guardare l
500
1983
determinante in questo senso il sapere che, secondo i