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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

concordanze di «Il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1932
Anversa, ella veglia, coperto il capo di cenere, in
2
1932
povertà» ella soleva chiamare il convento di San Damiano
3
1932
fine e per sempre, il privilegio della santa povertà
4
1932
povertà nell'Ordine francescano. Il cómpito era assolto. Poteva
5
1932
Nella chiesa che porta il suo nome si conserva
6
1932
si conserva in Assisi il suo corpo, bellissimo, ancora
7
1932
bellissimo, ancora intatto. ¶ Cala il sole dietro vapori viola
8
1932
leggère nell'aria. Lungo il viottolo che digrada serpeggiando
9
1932
di riposo: poi riprenderanno il cammino. Son giovani, belle
10
1932
cuore e sulla veste il segno d'una Regola
11
1932
sostare in questo luogo. Il quale fu, ed è
12
1932
in discesa. ¶ Tace, ora, il vento del sud, che
13
1932
è placata, immobile: incomincia il miracolo delle pietre. ¶ Le
14
1932
cui sono costrutte, cinerea il mattino e anche plumbea
15
1932
e anche plumbea, sotto il sole di mezzodí d
16
1932
arsura: per tal modo il verde non turba l
17
1932
una sola cosa: sotto il suo arco, scendendo dall
18
1932
andasse a spirare, secondo il suo desiderio, alla Porziuncola
19
1932
è perfetta e memore. Il corteo dei Minori conducenti
20
1932
corteo dei Minori conducenti il Maestro al luogo del
21
1932
per la siccità, stampa il disegno delle sue fronde
22
1932
quanto piú sale. Tutto il rosa è caduto. Solo
23
1932
cielo. ¶ Questa malinconia è il vero viso dell'Umbria
24
1932
non a tutti rivela il proprio spirito, ed è
25
1932
intrisa di preghiera come il pavimento d'una cappella
26
1932
stride, se non è il carretto del contadino tirato
27
1932
Martire. ¶ Forse per celebrare il sangue sparso dal martire
28
1932
e dorata stoffa sono il baldacchino del vescovo e
29
1932
elettriche sospese agli archi, il pacato alternarsi dei movimenti
30
1932
liturgici, l'ondeggiare e il ribrillare, a seconda, del
31
1932
rocchetti. ¶ Assai vecchio è il vescovo che officia: ottantasei
32
1932
È beneamato da tutto il popolo, che lo sa
33
1932
Assisi. Si racconta che il suo fido cameriere privato
34
1932
paradiso. ¶ Gremita, la chiesa. Il banco dinanzi a me
35
1932
di gonfiezza secentesca. Movono il capo sotto quel peso
36
1932
sicura) la musica. Giallo il viso, di vecchio avorio
37
1932
viso, di vecchio avorio: il fazzoletto del capo, scivolando
38
1932
poco all'indietro, scopre il sommo d'una fronte
39
1932
certi ritratti del Memling. Il curvo e corto naso
40
1932
le mani, che stringono il libretto di preghiere! Piú
41
1932
ossuta, le spalle strette, il viluppo della veste nera
42
1932
si vedono gli spiriti. Il cielo è scomparso; ma
43
1932
angeli, l'odio e il disprezzo dei nemici, la
44
1932
la passione delle Marie, il terrore e lo strazio
45
1932
colpita. Si direbbe che il tempo non abbia avuto
46
1932
la bocca per chiamare il mondo a testimonio dell
47
1932
Dio, commesso dagli uomini. Il suo ululo si ode
48
1932
forma di ruota, e il tozzo campanile brunastro che
49
1932
senza difesa: e sempre il palpito delle platee sincrono
50
1932
sorriso ch'è tuttora il sorriso di Haensel. Non
51
1932
a quella della scena: il rovescio della medaglia, la
52
1932
scherzevole. Insegna, a Milano, il bel canto a qualche
53
1932
La mimica che accompagna il discorso è irresistibile. Poi
54
1932
Poi, di botto: ¶ — E il cuore? Chi ci ripensa
55
1932
Siamo arrivate alla Stàffora. Il ghiareto è asciutto, e
56
1932
in questo momento rispecchiano il verde dell'erba. ¶ ALI
57
1932
d'innocenza. Sono, essi, il respiro di queste pietre
58
1932
respiro di queste pietre: il canto e il volo
59
1932
pietre: il canto e il volo nei quali si
60
1932
loro superbia e malinconia. Il ricordo della Perugia medioevale
61
1932
Bernardino deve aver perdonato. ¶ Il fianco sinistro del Duomo
62
1932
Nell'aria che ha il colore grigio-roseo dei
63
1932
gli antichi abbiano tolto il getto cosí puro dell
64
1932
come se buttassero via il cuore, e ogni volta
65
1932
un porto irraggiungibile, come il paradiso in terra: e
66
1932
e vedo a sinistra il convento di Santa Chiara
67
1932
tramonto, a scarpata lungo il pendio: presso gli sta
68
1932
dal padre, prigioniero, dopo il suo primo ritiro a
69
1932
nessuno, se non fosse il vermiglio dei gerani alle
70
1932
ma quasi muto è il loro instancabile roteare. Ombre
71
1932
orizzonte, formando nel cielo il segno della croce. Nell
72
1932
scuro: mi ha svegliata il loro starnazzare dietro i
73
1932
campanone di San Francesco. Il mio primo mattino d
74
1932
del buon Dio e il segno della preghiera. ¶ Ora
75
1932
palazzo del Comune, per il pasto quotidiano. Giungono da
76
1932
nuovo e bellissimo sempre, il formarsi e il calare
77
1932
sempre, il formarsi e il calare dell'innumerevole stormo
78
1932
becchi sul cibo, e il palpitare delle code alzate
79
1932
sui marmi; e, finito il pasto, il volar di
80
1932
e, finito il pasto, il volar di tutti alla
81
1932
e senz'ombra, trova il proprio simbolo, sorge in
82
1932
al convento; e velano il grano senza nasconderlo. Per
83
1932
senza nasconderlo. Per esse il cielo si fa piú
84
1932
dalla quale Francesco gettò il denaro, la prima volta
85
1932
tarlato legno reggente allora il Vangelo, scritto e miniato
86
1932
una lunga tavola nuda, il posto di Santa Chiara
87
1932
che sani». Qui veramente il cibo era ridotto alla
88
1932
mera necessità di sostentare il corpo, perché potesse faticare
89
1932
suoi pochi fiori, vedeva il cielo e gli ulivi
90
1932
della capanna di frasche, il Cantico delle Creature. E
91
1932
che protegge, dal soffitto, il crocifisso e le rose
92
1932
primavera, le rondini tornano, il nido rivive. Questi ultimi
93
1932
ultimi nati sanno che il venturo aprile dovran tornare
94
1932
nell'affresco che illumina il buio e lo scalda
95
1932
di Federico II, assaltanti il convento, si fa portare
96
1932
invasori, levando sulle mani il Sacramento: essi si disperdono
97
1932
attenta, aspettando: poi riprendevo il cammino: la parola restava
98
1932
costeggia la Stàffora, udii il respiro dell'acqua: poca
99
1932
fosse crollato un muro, il muro diruto del sogno
100
1932
e perdette di vista il soldato. Stava quasi per
101
1932
occhietti brillanti, volgendo obliquamente il capino e cinguettando: egli
102
1932
e di là continuò il cinguettío: poi tornò presso
103
1932
spola fra lui e il monticello: fino a che
104
1932
che doveva seguirlo. Posto il piede su quei sassi
105
1932
Richiamò con un fischio il soldato. Insieme scavarono, mentre
106
1932
soldato. Insieme scavarono, mentre il pettirosso svolettava senza requie
107
1932
e nella fossa scopersero il corpo d'un fante
108
1932
a martello, per rivedere il pettirosso; ma era scomparso
109
1932
Lungo, diritto, tutt'ombra, il viale dei tigli quasi
110
1932
tigli quasi non vede il cielo: dai due lati
111
1932
da bambini mandando innanzi il cerchio, con rapimento da
112
1932
senza badare a me. Il fante ritrovato nella fossa
113
1932
fossa del Carso dietro il segno del pettirosso era
114
1932
del contrasto, ne oscurava il lato di fronte, dove
115
1932
querce e degli olmi, il discorrere degli uccelli, le
116
1932
nome. E mi cadde il coraggio d'andare a
117
1932
distanza dalla quercia trattengo il passo; e non oso
118
1932
bambina ai piedi e il lavoro fra mano, ed
119
1932
fusti d'albero, dànno il senso della foresta. V
120
1932
si tendono, svettando, verso il letto del torrente quasi
121
1932
Che bel nome ha il torrente: di donna guerreggiante
122
1932
Stàffora! Come mi piace il suo ghiareto colmo di
123
1932
con sapor di mare: il ghiareto verso le colline
124
1932
sul quale ora ho il piede, forse una, la
125
1932
le apparenze delle cose, il greto della Stàffora nel
126
1932
pianeta morto, nel parco il pino si fa cipresso
127
1932
mezzo del prato, esitante. Il prato si popola d
128
1932
tenendosi per mano, fanno il girotondo intorno al tronco
129
1932
e di sole, per il tempo in cui verranno
130
1932
a compravendita; e che il manto del suo fogliame
131
1932
lei mi chiede, volgendo il capo a mo' degli
132
1932
rondini non cantano; e il paragone non regge. ¶ Cosí
133
1932
non v'è che il ghiareto: con, forse, qualche
134
1932
grazia, ma quasi dimessamente, il tondo viso all'ombra
135
1932
quelli dei gatti; e il profilo di capriccio e
136
1932
profilo di capriccio e il sorriso «della Storchio»: il
137
1932
il sorriso «della Storchio»: il sorriso incantatore, rimasto intatto
138
1932
nella Basilica Bassa, cantare il Cantico delle Creature: chi
139
1932
fanciullo che attraversi, leggero, il ponticello d'un torrente
140
1932
è nato in lei il bisogno della rinuncia? Di
141
1932
madre a me: ché il tempo di Giuditta Grisi
142
1932
la parola ché dà il brivido. – Rosina, Rosina, proprio
143
1932
della luna, trasognata, gorgheggiando il lamento della Sonnambula, mentre
144
1932
della Sonnambula, mentre tutto il teatro vaneggia con lei
145
1932
morirvi, nel giorno che il Signore vorrà. ¶ LE DUE
146
1932
dove gli uccelli hanno il loro regno, e cantano
147
1932
sempre in quest'ora, il loro inno corale. ¶ Lo
148
1932
fontana: a sud, presso il muretto. Ora, divenuti moltitudine
149
1932
Esiste un accordo fra il graduale trascolorarsi del cielo
150
1932
trascolorarsi del cielo e il coro d'addio degli
151
1932
con le alucce corte, il volo breve: simili, alcuni
152
1932
alcuni, a foglie che il vento stacchi dagli alberi
153
1932
aggiunge un nuovo suono: il rombo d'un aeroplano
154
1932
sonno. ¶ VILLA SUL LAGO ¶ Il deodàra piú alto: – Il
155
1932
Il deodàra piú alto: – Il rantolo della vecchia signora
156
1932
s'ode fin qui. ¶ Il deodàra piú basso: – Già
157
1932
né salire le scale. ¶ Il deodàra piú alto: – Io
158
1932
La magnolia che guarda il lago: – I miei fiori
159
1932
leggeri e piú lenti. ¶ Il deodàra piú alto: – Noi
160
1932
già sembravano senza vita. ¶ Il citiso: – Anche la sua
161
1932
biancastri, la bocca sdentata. ¶ Il deodàra piú basso: – Solo
162
1932
Solo dieci anni fa, il suo sorriso pareva fatto
163
1932
di petali di gelsomino. ¶ Il deodàra piú alto: – Comandava
164
1932
servi osavano disobbedirle: aveva il comando gaio, al quale
165
1932
le gite in barca, il chiasso, la vita facile
166
1932
morire. Zitte, voialtre cicale: il vostro cra-cra c
167
1932
c'impedisce d'ascoltare il rantolo della vecchia signora
168
1932
alla porta della camera: – Il rantolo cresce, la signora
169
1932
piú nessuno. Le contano il polso: centotrenta, centoquaranta al
170
1932
uomini, morire. Che travaglio, il loro distacco. Noi rose
171
1932
La rosa rossa: – Vedo il corpo enorme, steso sul
172
1932
l'amica che asciuga il sudore dei capelli, il
173
1932
il sudore dei capelli, il nipote che accarezza la
174
1932
dato l'ultimo respiro, il giovine nipote mi colga
175
1932
le nove di sera il rantolo si fa intermittente
176
1932
brevi; ma sembrano eterne. Il nipote va cercando il
177
1932
Il nipote va cercando il battito della vena lungo
178
1932
battito della vena lungo il polso della moribonda, sempre
179
1932
vede, che ciascuno sente: il silenzio diventa di pietra
180
1932
silenzio diventa di pietra, il corpo diventa di pietra
181
1932
ciangottare contro la darsena, il battello a navigare, le
182
1932
ancora mi dà pena il colpo sordo del risveglio
183
1932
sordo del risveglio, per il quale il sogno rimase
184
1932
risveglio, per il quale il sogno rimase tronco. ¶ Stavo
185
1932
un cortile deserto, e il muro dinanzi a me
186
1932
a proteggerne, ad accarezzarne il diroccamento s'affacciava dall
187
1932
dolcezza mi faceva mancare il respiro: ero intimidita dalla
188
1932
le facoltà pronte, fra il sogno e ciò che
189
1932
libera estate del bosco. ¶ Il sole indiamantava le vette
190
1932
parco, m'accorsi che il terreno era cosparso di
191
1932
zona dei pioppi e il tappeto di bioccoli bianchi
192
1932
delle querce: credo che il mio viso, le mie
193
1932
campana e rosignolo; e il silenzio che ne segue
194
1932
di lampadine che sormonta il portone della locanda, illuminando
195
1932
pampini dei tralci. Oltre il prato, l'ombra sommerge
196
1932
Piú forte, nell'oscurità, il ruglio del Lambro: non
197
1932
già solcato di rughe, il capo coperto d'un
198
1932
debbo andare. Qual è il luogo dove sosterò? Che
199
1932
mi chiede: – Ebbene, e il nome? Non lo volevi
200
1932
quant'è bello? Fuori il nome. – Io rimango un
201
1932
le stelle cadenti? È il mese d'agosto: il
202
1932
il mese d'agosto: il mese di San Lorenzo
203
1932
è caduta là, dietro il pino piú alto: un
204
1932
altra, proprio da mezzo il cielo, sul nostro capo
205
1932
verso un altro vuoto: il palpito ritmico del loro
206
1932
lontane. Dovranno pur sorpassare il carro dell'Orsa Maggiore
207
1932
come faranno? Eccole: urtano il timone: oltrepassano le quattro
208
1932
ci abbandonano, allontanandosi verso il nord. Allora torniamo a
209
1932
altra la segue. Tutto il cielo soffre: tutto il
210
1932
il cielo soffre: tutto il cielo è rigato di
211
1932
è rigato di lagrime. ¶ IL BRUCO ¶ Il bruco è
212
1932
di lagrime. ¶ IL BRUCO ¶ Il bruco è caduto, con
213
1932
va. Si dirige verso il prato, con l'intenzione
214
1932
due debolezze senza scampo. ¶ IL PASSEROTTO ¶ Se torno indietro
215
1932
aggiungeva dolcezza e letizia. ¶ Il mio primo amico fu
216
1932
con chiazze di umidità, il focolare in un canto
217
1932
da una grande vetrata, il portico e il giardino
218
1932
vetrata, il portico e il giardino: dal lato opposto
219
1932
di giorno veniva accostato. Il passerotto stava nella gabbia
220
1932
fossimo lí. Un giorno il passerottino scomparve. Eravamo entrambi
221
1932
ciliege rosse, rosse come il sangue, chi ne vuole
222
1932
poesie. Schiusi di piú il battente, per meglio ascoltare
223
1932
Quando mi volsi indietro, il passerotto non c'era
224
1932
Lo cercai, ansiosa, lungo il marciapiede, e dentro, nella
225
1932
gabbia, ma pesante come il ferro. Da un istante
226
1932
istante all'altro, dunque, il mio bene poteva essermi
227
1932
bambina che aveva perduto il suo passerotto. Lo stesso
228
1932
un oscuro elemento vivificatore, il cui nome non so
229
1932
proposito di non rimettervi il piede mai piú. I
230
1932
contribuiva a quella rinascita: il tono piú basso, piú
231
1932
atmosferico, la salute e il ritmo della bella città
232
1932
cordialità della sua gente: il che, unito al meraviglioso
233
1932
perché non ne scorgevo il rimedio. Per nulla al
234
1932
sulla lingua per gustarne il sapore. ¶ Quella terra: quella
235
1932
amore, altra comunione. Perché il tormento non s'acuisse
236
1932
Mi ci specchio. È il solo bene a cui
237
1932
tanti uomini, per difendere il loro pezzo di terra
238
1932
lo stesso come difendere il proprio corpo, con dentro
239
1932
arco del cielo è il medesimo. La terra, no
240
1932
noi possiamo girare tutto il mondo; ma la nostra
241
1932
vasi capillari. Vasto è il tronco: piú vasto alla
242
1932
ben sigillata: ne assaporo il contatto, la succolenta sostanza
243
1932
la detergo. Non offendo il mio sangue, accomunandolo alle
244
1932
popolo onorava come sacri. Il senso eterno che dall
245
1932
dei grilli, che incrina il cuore: qualche frullo sommesso
246
1932
immobile qualcosa che durante il giorno non sanno ripetere
247
1932
e un po' malato: il loro profumo aveva il
248
1932
il loro profumo aveva il potere malvagio d'un
249
1932
taglia le gambe come il vino grosso. ¶ Dall'altra
250
1932
e coccodè di galline. ¶ Il sentiero è disuguale, angusto
251
1932
riflette nell'acqua corrente il verde delle sue felci
252
1932
quella, sempre novella. Attraverso il suo trasparente andare appaiono
253
1932
con le loro asperità, il loro grigio sporco rotto
254
1932
in brividi pei quali il muro sembra palpitare, tremare
255
1932
le ondine, le ninfe. Il loro corpo è troppo
256
1932
che la luna? ¶ Ora il sole è già un
257
1932
fiato di vento muove il fogliame, e sulle pietre
258
1932
Vasta, uniforme, stesa sotto il cielo a perdita d
259
1932
ancor verdicci, già ricco il ciuffetto rossigno in cima
260
1932
pannocchie, ma piú ricco il pennacchio di pallido oro
261
1932
gioia la somiglianza fra il mio modo d'essere
262
1932
sua immobilità solo apparente, il suo esprimersi semplice, rustico
263
1932
suo esprimersi semplice, rustico, il suo esistere piú in
264
1932
dissetano, la nutrono, come il sangue nutre il corpo
265
1932
come il sangue nutre il corpo. A distanza, non
266
1932
dei fiumi, sento che il raccoglimento, il riposo del
267
1932
sento che il raccoglimento, il riposo del cuore non
268
1932
ragione. M'appartenevano, come il viso, le mani, il
269
1932
il viso, le mani, il nome di battesimo, che
270
1932
riescano a salvarsi, fra il saettare delle macchine. Le
271
1932
mondo di venir travolti. Il trenino sbuffa e corre
272
1932
suo pigia-pigia e il suo frastuono. ¶ Il temporale
273
1932
e il suo frastuono. ¶ Il temporale d'oggi non
274
1932
polvere dai platani, e il verde dei prati ha
275
1932
un che d'opaco. Il verde? Molto, troppo ne
276
1932
sarà Milano. ¶ Ma ecco il Parco di Monza, e
277
1932
di Monza, e finalmente il silenzio. Gioia di boschi
278
1932
Non me ne dite il nome lo chiamerò col
279
1932
robinie, betulle, tigli, che il sole calante traversa di
280
1932
rombo, sordo, di fiume: il Lambro: che scorre in
281
1932
liberarsi, e non vuole. Il suo aspetto è d
282
1932
calda tinta gialla che il tramonto accende. Manti di
283
1932
vastità di respiro; ma il respiro emana robustamente dal
284
1932
con la villa bassa: il boschetto con la prateria
285
1932
faccio súbito amicizia: è il piú vecchio: possiede un
286
1932
vecchio: possiede un tronco il cui spessore mi richiama
287
1932
bello ascoltare. Nel crepuscolo il dialogo s'intaglia nitidamente
288
1932
dialogo s'intaglia nitidamente. Il rosignolo chiede: – Ma dunque
289
1932
freddo sia freddo, e il caldo sia caldo: nel
290
1932
caldo: nel marzo, invece, il freddo è caldo e
291
1932
freddo è caldo e il caldo è freddo. Marzo
292
1932
si direbbe (almeno per il momento) giornata marzolina. A
293
1932
ci si crederebbe: per il momento. Sole, sí; ma
294
1932
o ruzzanti, a godersi il tepore. C'è qualcosa
295
1932
di via Castel Morrone il solito cieco che viene
296
1932
del muro, e suona il violino con tal pace
297
1932
i primi pochi casamenti: il resto è in formazione
298
1932
come, un gattuccio fra il bigio e il rossigno
299
1932
fra il bigio e il rossigno si lava, invece
300
1932
si lava, invece, indifferentemente il muso, con l'aria
301
1932
di là caldaioni per il catrame, in fondo una
302
1932
via del vento improvviso il cielo s'è fatto
303
1932
azzurro gemmeo, troppo nudo: il sole gagliardamente giovine piomba
304
1932
a pali, in distanza? Il cielo fa loro da
305
1932
m'entrano negli occhi: il vento m'irrita la
306
1932
alla maschietta, che tengono il lapis rosso per le
307
1932
grembiale. ¶ Ritroverò sull'angolo il cieco del violino, seduto
308
1932
canta. Nulla ha potuto il tempo sulle antiche musiche
309
1932
ed è bene che il cieco del violino non
310
1932
un buon letto, e il sonno. ¶ Oggi, vento, azzurro
311
1932
se levi lo sguardo, il cielo ti trafigge gli
312
1932
diffidenti e schivi. Ma il ciliegio, alto e solo
313
1932
e leggerezza di ali, il cielo appare piú azzurro
314
1932
un dono, del quale il Signore non è né
315
1932
cercano e ne estraggono il nèttare, splendendo sí e
316
1932
I due peschi dietro il cancello, rosati e incorporei
317
1932
come cicoria o lattuga: il fiorire di certe conifere
318
1932
Mi rompe nella testa il sonno della prealba un
319
1932
violoncelli. Durante le pause, il sospiro d'un flauto
320
1932
Poi tornano le tenebre: il sospiro del flauto è
321
1932
che ci legano stretto il cuore spremendone il sangue
322
1932
stretto il cuore spremendone il sangue, sgorgano, nelle sinfonie
323
1932
i tuoni, e cessano: il vento cade: non rimane
324
1932
intera notte hanno protetto il mio riposo: amici fedeli
325
1932
me l'intera giornata. Il loro «buongiorno» mi giunge
326
1932
giunge con l'odore, il mormorio, la varietà delle
327
1932
dal vento vivo; ma il flettersi, il frusciare dei
328
1932
vivo; ma il flettersi, il frusciare dei pioppi è
329
1932
cento diverse note, è il modo degli alberi di
330
1932
nelle ore piú mie. Il terreno è coperto d
331
1932
e maestà di vòlte. Il sole calante, investendo di
332
1932
calante, investendo di sbieco il fogliame, l'avvolge in
333
1932
una tal contentezza, che il parco non riesce a
334
1932
riflettenti l'acciaio e il piombo delle nubi di
335
1932
piú alta, piú varia, il rigorgheggiar degli uccelli nascosti
336
1932
masse rinverdite e grondanti. Il coro di grazie sgorga
337
1932
palazzo Sormani, di dove il corso Vittoria incomincia, e
338
1932
andare alla mia, prendere il corso Vittoria. ¶ Dicevo a
339
1932
un caldo colore fra il roseo e l'arancione
340
1932
sua mamma, mi sentivo il cuore leggero leggero, libero
341
1932
avuti. Tanto leggero sentivo il mio cuore, che i
342
1932
L'andirivieni, la ressa, il fracasso, la giostra incessante
343
1932
spia dietro i pioppi il corso dei fiumi: che
344
1932
lungo i campi dove il frumento era già stato
345
1932
Gonda, Emma, Lauretta, avevano il nitido squillare delle campanelle
346
1932
cieco che abbia perduto il camerata che lo conduce
347
1932
conduce per mano. ¶ Ma il lungo nastro di cielo
348
1932
viola-argento ch'è il segno dell'irradiazione lunare
349
1932
segno dell'irradiazione lunare. Il disco amico tornò infatti
350
1932
nicchia risplendente. Piú fissavo il pianeta, piú esso mi
351
1932
di me. S'iniziava il colloquio alla cui promessa
352
1932
alla luna: vuoto era il mio cervello: attendevo ch
353
1932
comprendere in che consistesse il prodigio. Precisamente in quell
354
1932
in quello stupore, per il quale io non esistevo
355
1932
di Dio: come se il volto di Dio splendesse
356
1932
che avevo fatta superava il mio limite; e non
357
1932
cui mi parve che il ramo fosse entrato da
358
1932
dai vetri del balcone il sole invadeva il mio
359
1932
balcone il sole invadeva il mio studio: di là
360
1932
della piccola stanza indovinavo il salubre e frizzante vibrare
361
1932
bianco s'incamminò verso il ramo fiorito, per fiutarlo
362
1932
verticale della pupilla, riflettevano il chiarore del sole e
363
1932
chiedevano: Che mai è? ¶ Il ramo stava sereno, appoggiato
364
1932
quali non mancava che il suono e la parola
365
1932
essere una canzone. ¶ Continuando il suo giro, scomparendo dai
366
1932
i fiori in pieno, il sole avrebbe lasciato la
367
1932
e piú allegro, tu. – Il ritrattino di mia madre
368
1932
addirittura da Polo Artico, il febbraietto «corto e maledetto
369
1932
pensieri simili ad esso. Il fenomeno mimètico s'avverava
370
1932
súbito fare: cioè, mettere il ramo in un vaso
371
1932
Alto e ricco era il ramo: troppo: nessuno dei
372
1932
la sua altezza e il suo peso avrebbero guastato
373
1932
guastato l'equilibrio; e il ramo sarebbe caduto a
374
1932
sete? Cosí avrei accolto il dono? ¶ Ed ecco che
375
1932
non seppi darmi risposta. Il ramo era lí. Ma
376
1932
adatta alla sua statura. ¶ Il riconoscimento di quell'angustia
377
1932
ci sono avvezza, e il senso della mia vita
378
1932
bastava la sua apparizione? Il buon vecchio amico che
379
1932
cangiante di madreperla. ¶ Contemplai il ramo, fino a che
380
1932
Buon Soccorso, che hanno il monastero a due passi
381
1932
altare di Maria Vergine il grande ramo di pèsco
382
1932
turbano. Ho sempre temuto il vento: marzo è il
383
1932
il vento: marzo è il mese del vento. A
384
1932
A me piace che il freddo sia freddo, e
385
1932
Profanata l'anno 1867 – Restaurata il 27-8-1870». ¶ Mirtilla Ognibene ignora la
386
1932
chiesto del custode; pure, il suo nome è sull
387
1932
uscenti dalle pusterle, e il campanile di Sant'Eustorgio
388
1932
a inferriata, quasi radenti il Naviglio, simili a occhi
389
1932
Profanata l'anno 1867 – Restaurata il 27-8-1870». ¶ Mirtilla Ognibene sta immobile
390
1932
chi ha già visto il visibile e non si
391
1932
scantonando davanti alla nicchia, il segno della croce con
392
1932
metteranno a nuovo tutto il quartiere, e piú nessuno
393
1932
piuttosto, è contenta che il giorno non sia poi
394
1932
se ne va anche il Naviglio. Le vie di
395
1932
cose, ma esse noi. Il mondo va avanti: non
396
1932
confidenza, Dramcè. Peccato. Meglio il nome autentico, col suo
397
1932
provincia di Tirkvesc, presso il fiume Vardar, che vide
398
1932
ricorda con tenerezza che il suo ginnasio, tutto di
399
1932
scuole medie miste, porta il nome di Maria Vergine
400
1932
Maria Vergine): e, vinto il concorso della «Pro Oriente
401
1932
paesi e propositi nuovi: il treno le cantava una
402
1932
la sacca da viaggio. Il peso che sentiva sul
403
1932
del prepotente spirito per il quale non esiste un
404
1932
sé, chiara e sicura. Il suo viatico stava soprattutto
405
1932
di studiare quattordici ore il giorno, senza distrarsi, né
406
1932
con la suola e il tacco di gomma: le
407
1932
corte: di preferenza porta il pull-over, che lascia
408
1932
piú liberi i movimenti: il berretto di maglia le
409
1932
sulle tempie, e neppure il terremoto è capace di
410
1932
fatti fiorire dalle dita. Il senso e la nostalgia
411
1932
inconscia, in questi ricami: il cui stile, nel violento
412
1932
per noi possono essere il punto d'Assisi, il
413
1932
il punto d'Assisi, il punto d'Orvieto, il
414
1932
il punto d'Orvieto, il pizzo di Burano. È
415
1932
con l'oro e il paonazzo: giacca nera, di
416
1932
con maniche aperte, come il davanti, a scoprire i
417
1932
e lontana, accompagnandosi con il battere delle mani e
418
1932
punto, per chiederle, fra il serio e lo svagato
419
1932
tal quale nel cinematografo – il costume nazionale. E avere
420
1932
Vuole la laurea, e il posto: ecco ciò che
421
1932
stretta di mano ha il calore, il fluido degli
422
1932
mano ha il calore, il fluido degli organismi simpatici
423
1932
sportivi, semplicità di rapporti: il tu fraterno fila via
424
1932
prendono per mano, e il cuore si fa piú
425
1932
e dell'indice e il principio del polso. Piú
426
1932
signorina anzianotta, nera come il carbone, con un naso
427
1932
usassero, la complessione e il tratto piú da uomo
428
1932
n'offese: anzi, trovò il rifiuto interessante, e disse
429
1932
Mille e una notte: il riccone che s'innamora
430
1932
essi soli lo sanno, il perché. ¶ “D'allora in
431
1932
no. Non n'ebbi il coraggio. L'amavo troppo
432
1932
amavo troppo per averne il coraggio. Nemmeno osavo guardarlo
433
1932
Maggiore tozza e ferrigna, il campanile ad ago di
434
1932
Santa Maria del Carmine, il rotondo tiburio di San
435
1932
mi movono incontro, mentre il fiume s'allontana. L
436
1932
gelida aria a rasoiate. ¶ Il sole s'è nascosto
437
1932
accesi riflessi degli sfondi. Il ghiaccio delle lanche s
438
1932
cessato d'appartenermi. Salvo il moto e lo sguardo
439
1932
luminosi delle lanche. Rivedo il fiume, che per un
440
1932
grigio azzurrognolo d'ortensia: il rosso è tutto nell
441
1932
piccolo, d'infinitamente grande: il giorno. ¶ Le lavandaie s
442
1932
alla fatica, non abbandonano il loro posto, approfittando delle
443
1932
alzate, le spalle curve, il viso nascosto, con quei
444
1932
nere e difformi contro il riverbero rutilante dell'acqua
445
1932
sí. Riodo nella memoria il grido della protagonista: «Acqua
446
1932
acqua che scorre sotto il ponte non è diversa
447
1932
girato l'angolo, infilavo il breve e largo viale
448
1932
la piazza dove passa il tram. Di solito me
449
1932
che abitava a terreno. ¶ Il primo anno che la
450
1932
annodata. Nel visetto lentigginoso, il naso all'insú, con
451
1932
piú maturo dell'età. Il naso all'aria mi
452
1932
all'aria mi ricordava il detto popolare, udito mille
453
1932
d'una spanna. Per il proprio comodaccio avevano a
454
1932
comodaccio avevano a disposizione il marciapiede, e il largo
455
1932
disposizione il marciapiede, e il largo sterrato di mezzo
456
1932
platani, dov'è proibito il passaggio delle vetture. Sui
457
1932
con un monello alto il doppio di lei: uno
458
1932
c'era da dubitarne. Il maschio le stava davanti
459
1932
con tanto ardore, che il visuccio acceso agli zigomi
460
1932
turchina, s'ella alzava il capo a guardar chi
461
1932
e ugualmente misterioso, romanzesco, il destino che l'attendeva
462
1932
la man forte e il sopravvento, come ora l
463
1932
nei giochi coi compagni: il rivelarsi, l'imporsi d
464
1932
bocca rimasta tal quale. Il resto era mutato, o
465
1932
Teneva sotto l'ascella il pacco dei libri. Magra
466
1932
anni, la licenza tecnica, il corso di steno-dattilografia
467
1932
un po' di francese, il primo impieguccio, la scala
468
1932
razione; e via via, il tran-tran, la ruota
469
1932
non si ferma che il giorno in cui non
470
1932
con la donna sotto il portone, senza voltarsi. Mi
471
1932
fra poco. Ma senza il largo specchio d'acqua
472
1932
ridotta, si stringe davvero il cuore alla maestra Mirtilla
473
1932
c'è piú nemmeno il Naviglio, in via Vallone
474
1932
lí l'acqua finisce, il canale è chiuso, il
475
1932
il canale è chiuso, il ponte scomparso: squadre d
476
1932
Mirtilla Ognibene non ha il coraggio di proseguire: torna
477
1932
si vedrà piú accanto il suo Naviglio? ¶ Si ferma
478
1932
ornata di rose artificiali, il davanzale è tutto acceso
479
1932
pomeriggio d'ottobre, che il sole è oro purissimo
480
1932
ma prossime a scomparire: il cuore lo sa. L
481
1932
mostravano ai bambini come il nascondiglio dov'erano andate
482
1932
erano andate a prenderli il giorno della nascita. Gentilissima
483
1932
florido; e ha ereditato il nome di Olmo del
484
1932
si vede di là. Il campanile e l'olmo
485
1932
sola forza sulla quale il tempo nulla può. ¶ SAN
486
1932
altezza davvero straordinaria ombreggiano il piazzale. Hanno fronda leggera
487
1932
due lati le stanno il convento degli Agostiniani – quasi
488
1932
ora non piú chiostro. Il resto, una volta, nient
489
1932
anche, anzi fu precisamente, il santo che seppe combattere
490
1932
deporla. Ma dove poteva il cuor mio fuggire dal
491
1932
di là possa venire il Dio mio, che ha
492
1932
Io riempio di me il cielo e la terra
493
1932
fra le balaustre e il coro. Tutto è semplice
494
1932
cuori ardenti nell'oscurità. Il padre Priore del convento
495
1932
rilevata e asciutta come il suo profilo, essere ciascuna
496
1932
ciascuna di quelle lampade il segno della presenza spirituale
497
1932
del sepolcro. Ciascuna reca il nome di provenienza, inciso
498
1932
risale al ventennio fra il 1360 e il 1380. Una selva
499
1932
ventennio fra il 1360 e il 1380. Una selva di statue
500
1932
circondato da altri santi. Il tempo le ha dato