parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pietro Aretino, Angelica, 1535

concordanze di «Il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1535
l'audazia non pur il seggio et il diadema
2
1535
pur il seggio et il diadema de tutte le
3
1535
del suo verno disperda il verde del vostro aprile
4
1535
quasi miracoli, che empiete il mondo d'altro stupore
5
1535
Vener di Gnido et il Colosso di Rodi. Et
6
1535
fatica de l'arte, il pellegrino de l'ingegno
7
1535
de l'ingegno et il pregio del marmo, e
8
1535
ch'io dico appare il piacer de Iddio, la
9
1535
de la Natura et il diletto de i Pianeti
10
1535
figura del Sole et il bello intaglio di Citerea
11
1535
a la età nostra il secolo sollevato da la
12
1535
l'universo non tocca il dito del valore de
13
1535
raggi non gli circondano il perpetuo del nome? Ecco
14
1535
che, non torcendo punto il guardo, perduta ogni sua
15
1535
la donna ch'ebbe il vanto ¶ di leggiadra et
16
1535
alzar le ciglia, ¶ cosí il cielo empierà di maraviglia
17
1535
alto sostegno, ¶ che senza il favor tuo non si
18
1535
ingegno, ¶ come a bearti il dí prescritto viene, ¶ in
19
1535
ch'a gir lassuso il volo pigli: ¶ se in
20
1535
porre a l'acque il freno ¶ (de l'abisso
21
1535
per la divinità che il ciel ti serba. ¶ 6 ¶ Piovi
22
1535
giú con lode chiara ¶ il fascio alter de le
23
1535
che sí di foco il cor le cinse ¶ ch
24
1535
gli altri stima. ¶ 9 ¶ Ma il caso a passion varie
25
1535
palma ¶ par ch'avesser il ver - cosí si crede
26
1535
di desiri, ¶ sonò come il felice e bel Medoro
27
1535
epigramma ¶ in cui Medoro il suo gioir non tacque
28
1535
suo gioir non tacque, ¶ il suo gioir che altri
29
1535
la sua dea; ¶ vide il cierchio ch'al braccio
30
1535
e sí possente ¶ assalse il cor de l'infiammato
31
1535
infiammato conte, ¶ che, mancatoli il pianto e 'l suon
32
1535
tal follia. ¶ 15 ¶ Ranaldo, mentre il comun grido ascolta, ¶ in
33
1535
suono interrotto sospirando; ¶ premendo il duol che l'anima
34
1535
villano ¶ svegliarne a forza il desleale amore, ¶ né piú
35
1535
piú gli par che il dolce viso umano ¶ vinca
36
1535
dolce viso umano ¶ vinca il lume del sol col
37
1535
L'ultimo a udire il fatto è Sacripante, ¶ in
38
1535
scorge inante ¶ servo che il nome piú gli impenni
39
1535
gli impenni e allumi. ¶ Il sacro re, il singulare
40
1535
allumi. ¶ Il sacro re, il singulare amante ¶ sen gía
41
1535
dolci lumi ¶ d'Angelica il pensier fisso tenendo, ¶ di
42
1535
dolce rio. ¶ 20 ¶ Par che il bel rio col mormorar
43
1535
le frondi, u' spira il vento, ¶ piovino i sonni
44
1535
l'aria rider fa il luogo e il verde
45
1535
fa il luogo e il verde eletto ¶ par s
46
1535
e per letto. ¶ 21 ¶ Giunto il degno et errante cavaliero
47
1535
è fatta sposa, come il ciel dispose; ¶ e se
48
1535
dipinta Amore -. ¶ 23 ¶ Cosí dicendo il naturale e vivo ¶ essempio
49
1535
essempio a sé trasse il corrier di seno, ¶ il
50
1535
il corrier di seno, ¶ il quale, per mostrar l
51
1535
occhi a l'imagine il re porse, ¶ sparse le
52
1535
fel, le labbra smorte, ¶ il lume perde e di
53
1535
mor la lingua e il cor li batte forte
54
1535
in me tu, Albracca, il sai, ¶ che te salvai
55
1535
sé non sia permesso, ¶ il dirò pur: dovea beato
56
1535
non può gir presso ¶ il valor mio a la
57
1535
ama e l'ostro, il qual colora ¶ il puro
58
1535
ostro, il qual colora ¶ il puro latte, e i
59
1535
et egli a lui: - Il giovan grazioso ¶ che tien
60
1535
gli atti, ha dolce il guardo amato ¶ e, pien
61
1535
i capei, di rose il viso ¶ et una aria
62
1535
e già s'appressa il giorno. ¶ Ma dove che
63
1535
sua diventa molta, ¶ vede il buon Sacripante, che non
64
1535
che non osa ¶ piú il messo dimandar, con voce
65
1535
che men certezza averne il meglio fora. ¶ 34 ¶ Pur sospirando
66
1535
sospirando alfin disse: - Riprendi ¶ il bel ritratto e al
67
1535
io rassembri vivo -. ¶ 35 ¶ Bascia il messaggio l'effigie divina
68
1535
l'effigie divina ¶ mentre il re gliela porge e
69
1535
translatarme, ¶ u' non mai il caldo, ove il gel
70
1535
mai il caldo, ove il gel mai non parte
71
1535
non si fu volto ¶ il mio animo a lui
72
1535
lui e a me il suo volto. ¶ 37 ¶ Adunque il
73
1535
il suo volto. ¶ 37 ¶ Adunque il ciel, non la mia
74
1535
stella ¶ ch'ella odi il gran valor consente e
75
1535
Ma che non puote il ciel invido et empio
76
1535
piè, mentre piú coce il sole, ¶ che sen viene
77
1535
dole. ¶ Gli è Ferraú, il qual si scorge inante
78
1535
quasi uom che spira il miser Sacripante. ¶ 39 ¶ Raffigurollo in
79
1535
Colei che ne fa il petto un mongibello ¶ hassi
80
1535
vestir la mensa e il letto. ¶ Or mercé bella
81
1535
cosí detto ¶ si morde il dito e disdegnato stride
82
1535
piangendo ride. ¶ 41 ¶ Ciò udendo il re, benché nel duol
83
1535
pianeta, né fortuna. ¶ 42 ¶ Puote il fato di voi fors
84
1535
la greggia lascia e il loco ¶ dove giacea a
85
1535
d'uomo stolto, ¶ udito il tuon poi ch'egli
86
1535
ch'egli ha visto il foco ¶ del folgor che
87
1535
disse con somma cortesia ¶ il re del latte di
88
1535
parlato ma tacea, ¶ ch'il duol gli veta ciò
89
1535
Ferraú con voce insana ¶ il filo a la sua
90
1535
col suo parlar empio ¶ il vago de le donne
91
1535
con gran ragion perché, il collegio solo ¶ non sendo
92
1535
degno -. ¶ 50 ¶ Mentre Amor duolsi, il re al guerrier crudo
93
1535
poi mia sorte pianga. ¶ 51 ¶ Il cavallo e la spada
94
1535
sproni al caval veloce il passo. ¶ 53 ¶ Con quel furor
95
1535
alor che nulla tema il preme o ingombra ¶ et
96
1535
preme o ingombra ¶ et il ferro e 'l velen
97
1535
Ferraú move e sgombra ¶ il terren sí sopra il
98
1535
il terren sí sopra il cavallo franco ¶ che l
99
1535
leve e pungente saetta. ¶ 54 ¶ Il furore, il cavallo et
100
1535
pungente saetta. ¶ 54 ¶ Il furore, il cavallo et il desio
101
1535
furore, il cavallo et il desio ¶ veloce il porta
102
1535
et il desio ¶ veloce il porta in ogni alpestro
103
1535
in ogni alpestro calle; ¶ il gran fiume trappassa e
104
1535
gran fiume trappassa e il picciol rio, ¶ quel piano
105
1535
pensier nuovo li cria, ¶ il qual l'arresta in
106
1535
che un cavaliero ¶ come il sol chiaro adopri spada
107
1535
nato de Lanfusa, ascolta il vero: ¶ tua somma gloria
108
1535
gli occhi tuoi basta il terrore ¶ a domar loro
109
1535
domar loro, e tutto il mondo sallo; ¶ che non
110
1535
ciascun, là onde affretti il passo, ¶ che furto sien
111
1535
di gemme ornato ¶ tengano il nome del gran re
112
1535
se tu giuri che il guerrier pregiato ¶ sacre a
113
1535
ch'ha di menzogna il volto, ¶ 58 ¶ perché un tal
114
1535
del duol piú sopportar il peso ¶ e lo stare
115
1535
chiaro li mostra. ¶ 61 ¶ Dice il pensiero a la sua
116
1535
te stesso, ¶ però ch'il caso temerario tanto ¶ non
117
1535
che fra i primi il vanto dassi, ¶ che l
118
1535
de la vittoria ". ¶ 64 ¶ Queto il pensiero, ecco una donna
119
1535
duol le ha spento il natural disegno. ¶ Statua in
120
1535
di se stessa, onde il felice ¶ seco stassi in
121
1535
lo move e quando il folce. ¶ 67 ¶ Poi che Medor
122
1535
con doglia immensa scorse ¶ il suo signor quasi bel
123
1535
in forse ¶ e dipinse il terren col giovin sangue
124
1535
s'alimenta). ¶ Mentr'essa il mira le nodrisce il
125
1535
il mira le nodrisce il core ¶ soave face di
126
1535
un dí la donna il caro sposo amato ¶ dove
127
1535
sposo amato ¶ dove tutto il valor del mondo eletto
128
1535
Pria per la terra il mena ed hagli detto
129
1535
hagli detto: ¶ - Qui fu il tal fatto - e giunta
130
1535
non che la terra. ¶ 73 ¶ Il magno padre mio, re
131
1535
d'anni pieno, ¶ Brandimarte, il circasso e Chiarione, ¶ Antifor
132
1535
Torindo e quel che il freno ¶ pone a i
133
1535
di quei ch'aveano il pondo ¶ di salvare il
134
1535
il pondo ¶ di salvare il vil re da tutto
135
1535
vil re da tutto il mondo. ¶ 76 ¶ Vedete quindi ove
136
1535
e fesse? ¶ Fu tra il conte e 'l cugino
137
1535
ivi sotterra ¶ Ranaldo estinto il suo furor ponea, ¶ se
138
1535
l'umano orgoglio, ¶ narrò il valor, con cui piú
139
1535
dí non ne vide il Campidoglio. ¶ Medor, compreso il
140
1535
il Campidoglio. ¶ Medor, compreso il tutto, umíl s'affisse
141
1535
solo; ¶ non del mondo il coltel, d'Amore il
142
1535
il coltel, d'Amore il dardo ¶ a l'alterezza
143
1535
alterezza mia spennato ha il volo, ¶ né mai quanto
144
1535
splende fra noi ¶ mosse il mio cor, ma lo
145
1535
men pento, ¶ sí è il cor del dolce suo
146
1535
appagar li pare indegno ¶ il magnanimo cor de la
147
1535
l'alma. ¶ 82 ¶ Have acceso il bel viso di quel
148
1535
poco a poco ¶ tra il fin de l'alba
149
1535
de l'alba e il cominciar del sole; ¶ ella
150
1535
sue man gli asciuga il dolce pianto. ¶ 83 ¶ L'umor
151
1535
affettuoso asciutto, ¶ inviarsi ove il misero Agricane ¶ combattendo col
152
1535
al marmo, lo ricuopre il cielo. ¶ 84 ¶ Senza indugio il
153
1535
il cielo. ¶ 84 ¶ Senza indugio il boschetto indi vicino ¶ in
154
1535
del mago Merlino ¶ scorse il gran re simíle ad
155
1535
par morto dormendo; et il meschino ¶ si giace in
156
1535
pompa privo. ¶ Com'ella il vide, cangiato il sembiante
157
1535
ella il vide, cangiato il sembiante, ¶ si ristrinse a
158
1535
sola ¶ vergine pastorella che il bel velo ¶ o tronco
159
1535
fuggendo le invola, ¶ veduto il serpe, quando avampa il
160
1535
il serpe, quando avampa il cielo, ¶ non languido color
161
1535
qualità dal corpo estinto, ¶ il gentil volto candido e
162
1535
sí de le guancie il sangue è dileguato; ¶ ond
163
1535
tosto in parte ¶ ch'il timore e l'andar
164
1535
rendin tributo e sembra il nido ¶ di colei ch
165
1535
Gnido. ¶ 89 ¶ L'acqua pura, il bel verde e il
166
1535
il bel verde e il fresco vento ¶ vagheggion fissi
167
1535
manti ¶ che non fa il luogo de la copia
168
1535
altro sembra; ¶ gli comparte il dolce oro il velo
169
1535
comparte il dolce oro il velo e il vento
170
1535
oro il velo e il vento, ¶ e chi veder
171
1535
ine ¶ de le quali il pratel s'adorna e
172
1535
òra. ¶ 92 ¶ Ne l'antro, il cui secreto unqua non
173
1535
come ¶ riverisco et adoro il suo bel nome; ¶ 93 ¶ che
174
1535
gli erbosi letti ¶ sotto il ciel freddo i piú
175
1535
gli spirti inebra e il cor fido consola; ¶ poscia
176
1535
bocca corse ¶ onde esce il suon de la favella
177
1535
s'affisse. ¶ 95 ¶ Quando Angelica il bascio dolce a pieno
178
1535
han prestato piú volte il lume al sole. ¶ 96 ¶ Quegli
179
1535
lui, quegli occhi dove ¶ il suo trono maggior Cupido
180
1535
luogo a la notte, il sol sen viene, ¶ quegli
181
1535
ciel di Giove ¶ toglie il sereno ch'altero il
182
1535
il sereno ch'altero il mantiene, ¶ quegli occhi ove
183
1535
cui chiara letizia prende il giorno. ¶ 97 ¶ Poscia ch'ebber
184
1535
ondeggiante oro sottile ¶ e il vel che lo copria
185
1535
crin forma un monile, ¶ il candido di lei collo
186
1535
è l'Aura è il Sonno ¶ e insieme consolar
187
1535
usi. ¶ A tal sembianza il sol spesso rimíro, ¶ che
188
1535
de i lumi, onde il sereno ¶ perdette il dí
189
1535
onde il sereno ¶ perdette il dí, visibilmente Amore ¶ basciolla
190
1535
visibilmente Amore ¶ basciolla, e il foco suo mísole in
191
1535
nel profondo core ¶ discese il bascio di faville pieno
192
1535
di faville pieno. ¶ Sí il disio le raccese et
193
1535
disio le raccese et il fervore ¶ che con strania
194
1535
anima spirando. ¶ 103 ¶ In questo il Sonno, lusinghier soave, ¶ tra
195
1535
tra l'ombra e il verde senza impaccio apparve
196
1535
Ogni cura che punto il core aggrave ¶ del Sonno
197
1535
par che arrive ¶ solo il gioco amoroso, e in
198
1535
donna sua si bascia il viso ¶ s'ha il
199
1535
il viso ¶ s'ha il medesimo ben ch'è
200
1535
anzi gli par che il cielo ¶ altro non sia
201
1535
altro non sia che il lor ardente zelo. ¶ 4 ¶ Il
202
1535
il lor ardente zelo. ¶ 4 ¶ Il queto Sonno, di posar
203
1535
l'ombra del verde, il respirar del vento, ¶ de
204
1535
vento, ¶ de l'acque il suon, l'odor de
205
1535
e de gli augelli il semplice concento ¶ favor gli
206
1535
ivi albergava sempre. ¶ 5 ¶ Ruppesi il sonno umíl, placido e
207
1535
et un vedovo orrore il sito ingombra. ¶ 6 ¶ Mentre i
208
1535
ella ¶ premon soavi, spiega il denso velo ¶ l'umida
209
1535
gli occhi fe' sereno il cielo, ¶ poi col guardo
210
1535
avea corso; ¶ varcato ha il mar qual crea orche
211
1535
e calcato d'Atlante il petto e il dorso
212
1535
Atlante il petto e il dorso; ¶ tutte le selve
213
1535
orror piene, ¶ sin dove il sol raffrena e prende
214
1535
sol raffrena e prende il corso, ¶ per trovar lei
215
1535
e con ginocchia inchine. ¶ 8 ¶ Il servo umíl l'altissima
216
1535
Galafrone, ¶ ella, che seco il ver tacita estima, ¶ per
217
1535
lo spuntar del giorno. ¶ 9 ¶ Il dí ch'uscí d
218
1535
d'Albracca ella e il suo sposo ¶ entrò in
219
1535
con l'essempio altiero ¶ il messo che lasciò nel
220
1535
di duol fiero. ¶ Era il giorno felice e glorioso
221
1535
Dio mover assalto ¶ (vestille il re d'Algier dopo
222
1535
de l'arme arricchito il tempio tosto ¶ e 'l
223
1535
si suol poscia che il vento ¶ lascia dal mar
224
1535
discosto, ¶ di squame armato, il monstruoso pesce, ¶ che piú
225
1535
scorse, ¶ che in terra il padre par d'ogni
226
1535
Religion, la Fede e il Vero, ¶ e tacendo e
227
1535
se ben ella come il suo signore ¶ non combatté
228
1535
Ruggier con tenera accoglienza ¶ il famoso drappel soggiorna inante
229
1535
trionfi nel sembiante, ¶ ecco il corrier con somma riverenza
230
1535
genti tante ¶ le spalle, il capo, le ginocchia e
231
1535
amor ardendo; ¶ e perché il mondo a te sol
232
1535
a te sol paga il fio, ¶ gli incensi e
233
1535
nome offerendo, ¶ al mondo il dico, s'a te
234
1535
essempio santo. ¶ 17 ¶ La schiera, il cui mormorio ivi risona
235
1535
balena e tuona, ¶ quetò il saggio uom, come racqueta
236
1535
saggio uom, come racqueta il mare ¶ estiva calma che
237
1535
ch'or l'imprime il desio nel casto core
238
1535
di doglia, ¶ dolore è il mio, sia il tuo
239
1535
è il mio, sia il tuo che duol si
240
1535
certo, quando in terra il ciel mi pose ¶ (che
241
1535
desio nel core - ¶ disse il terror de la scola
242
1535
ch'io non scemo il mio male, u' sono
243
1535
quando ch'io odo il mal d'altrui -. ¶ 24 ¶ Ella
244
1535
creommi e dio; ¶ ma il nido, in cui con
245
1535
Sua Corona amico ¶ farsi il buon vecchio, et ogni
246
1535
ebbe rimedio, ¶ anzi u' il seggio tenea pose l
247
1535
schiere folte ¶ a questo il petto, a quel la
248
1535
quel la gola e il fianco. ¶ Su le porte
249
1535
abito bianco; ¶ senz'elmo il vidi e trappassommi al
250
1535
amava lui quanto che il rio ¶ odiava il buono
251
1535
che il rio ¶ odiava il buono e real padre
252
1535
ritrovai secreto mezzo ¶ e il foco mio li fei
253
1535
angusta e scura. ¶ 30 ¶ Sotto il palagio avea una tomba
254
1535
solinga andai -. In questo il pianto lava ¶ suo dolce
255
1535
viso e a pena il retenia, ¶ e segue: - Io
256
1535
alma in seno e il lume ne le ciglia
257
1535
che tanto mor quanto il mio padre ha vita
258
1535
ch'odio né sdegno il mio real valore ¶ non
259
1535
prenda la terra dove il campo ho intorno, ¶ a
260
1535
ciò ch'io adempisca il gran desio, ¶ che pria
261
1535
ucciderei che fargli scorno, ¶ il padre vostro fia suocero
262
1535
sposa " dire, ¶ tanta letizia il mio cor vago strinse
263
1535
nacqui, e quello accese. ¶ 37 ¶ Il mio nido arse e
264
1535
nido arse e uccisemi il fratello ¶ su gli occhi
265
1535
esser diemmi; e dopo il caso fello ¶ seco mi
266
1535
marito invitto, ¶ ch'ha il mio regno converso in
267
1535
condutto al fine, ¶ già il duol m'assale, et
268
1535
ha nel cor fitto ¶ il mio morir, fe' pormi
269
1535
ciò le spine e il duol ch'ognior mi
270
1535
cagion ch'io e il parto estinto mora. ¶ 39 ¶ Io
271
1535
Ove fu mai che il padre sepoltura ¶ a l
272
1535
con vista superba ¶ dice: " Il re mio, che teco
273
1535
disse e nel sangue il ferro immerse, ¶ ch'al
274
1535
aperse ¶ che pure alora il materno alvo avinse ¶ d
275
1535
morir che piú che il viver lodo. ¶ 43 ¶ Fui rivestita
276
1535
ecco in aureo vaso ¶ il duro laccio, il coltello
277
1535
vaso ¶ il duro laccio, il coltello e 'l veneno
278
1535
perché non si turba il ciel sereno ¶ mentre io
279
1535
miei ¶ e perché alora il sopportaro i dei? ¶ 44 ¶ Èmmi
280
1535
dei? ¶ 44 ¶ Èmmi detto: " Ecco il ferro, il tosco e
281
1535
detto: " Ecco il ferro, il tosco e 'l laccio
282
1535
mie stelle forti, ¶ presi il ferro, la corda e
283
1535
ferro, la corda e il tosco. Uscita ¶ fuor d
284
1535
Io, mendica di speme, il laccio presi ¶ per richiuder
285
1535
m'app[r]esi. ¶ Il tosco bevvi con mortal
286
1535
che contra quel presi il ripar già io. ¶ Strinsi
287
1535
ripar già io. ¶ Strinsi il coltel per trapassarmi il
288
1535
il coltel per trapassarmi il core, ¶ ma ratto entrò
289
1535
questo suon restò sospeso il colpo, ¶ che lui e
290
1535
naturale ¶ di serica opra il mio signor nel petto
291
1535
amoroso affetto, ¶ e mentre il ferro discendea mortale ¶ di
292
1535
Sgombra da gli occhi il velo, ¶ ch'a tormi
293
1535
questi occhi, e con il mar, ch'entro vi
294
1535
sento, ¶ la fiamma e il foco avrò consunta e
295
1535
di teatro o loggia: ¶ il fuoco è acceso, e
296
1535
foggia, ¶ non arsi, ond'il mio sposo e amante
297
1535
amante fello, ¶ per far il fier desio di me
298
1535
mi trema ancor pensandoci il pensiero, ¶ fa il membrarlo
299
1535
pensandoci il pensiero, ¶ fa il membrarlo agghiacciar gli spirti
300
1535
sentir la spada ria. ¶ 53 ¶ Il ciel, che tanto mal
301
1535
albergo e nido, ¶ dove il ferro non taglia in
302
1535
onde s'udí sonare il comun grido, ¶ che da
303
1535
animi altrui pietate asciolse, ¶ il qual con pregar dolce
304
1535
e fido ¶ dicea, mostrando il cor ne le parole
305
1535
l'inventor di crudeltade, ¶ il qual ebbe di me
306
1535
un'altra pena. ¶ 55 ¶ Dentro il carcer mortal rinchiusa io
307
1535
pie, ¶ per cui dovea il cor rintenerire, ¶ noiose gli
308
1535
et inumanamente saettarmi. ¶ 58 ¶ Ch'il crederà? Mentre da gli
309
1535
intento, ¶ de le saette il fier nembo partia ¶ per
310
1535
partia ¶ per miracol divino il mobil vento, ¶ e quanto
311
1535
mobil vento, ¶ e quanto il ferro piú dritto venia
312
1535
ferir contento, ¶ tanto piú il pietoso vento in vano
313
1535
vento in vano ¶ fece il colpo da me cader
314
1535
là diffuso, ¶ qual corse il rio ch'ogni mio
315
1535
veder l'empia ruina il sole ¶ e pianse i
316
1535
danno ¶ mi ristorò, perché il mio sposo degno ¶ in
317
1535
di monte falda ¶ ove il sol mai a stagion
318
1535
di male ¶ m'apparecchiasse il suo mirar fatale. ¶ 67 ¶ Pensosa
319
1535
col mio cor: " Forse il martira ¶ il mio soffrir
320
1535
cor: " Forse il martira ¶ il mio soffrir, ch'a
321
1535
ogni mia pena rea. ¶ 68 ¶ Il pensier gli spiegò ne
322
1535
ogni altra salma. ¶ 69 ¶ Vede il foco ch'abrucia archi
323
1535
e tremando io ¶ tremare il veggio e al ciel
324
1535
e al ciel comporre il ciglio, ¶ che vede trappassar
325
1535
ma d'assai vinse il suo dolore il mio
326
1535
vinse il suo dolore il mio, ¶ che, mio mal
327
1535
grado, uscí da lui il consiglio ¶ ch'uccise con
328
1535
che 'l suo collo il fune prema; ¶ vede bermi
329
1535
fune prema; ¶ vede bermi il veneno e quella offesa
330
1535
ei ne gema, ¶ perché il ferro, ministro al crudo
331
1535
core e nel petto. ¶ 72 ¶ Il mar profondo ove gittommi
332
1535
giunse la spada. ¶ 73 ¶ Guarda il leon famelico che mira
333
1535
due l'ali. ¶ Io il sento molle in gelido
334
1535
sepoltura. ¶ 76 ¶ Non fu nulla il veder mio genitore, ¶ la
335
1535
genitore, ¶ la pia madre, il buon frate e il
336
1535
il buon frate e il figlio caro ¶ morir di
337
1535
e 'l furore ¶ che il mio regno abatté, piú
338
1535
spezie di dolore ¶ che il mio corpo provò con
339
1535
Io so ben che il suo fin, d'amanti
340
1535
empio ¶ natura no, anzi il peccato mio; ¶ ma il
341
1535
il peccato mio; ¶ ma il ciel mi face (per
342
1535
piú di lui pagare il fio; ¶ e che sia
343
1535
donna e dir volea ¶ il nome suo e come
344
1535
come disperata ¶ partí, morto il suo dio, con pena
345
1535
che direste, o cade il mondo, ¶ o il centro
346
1535
cade il mondo, ¶ o il centro ha fin sotto
347
1535
centro ha fin sotto il terrestre pondo. ¶ FINIS