Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

carro, ordinava serio: – Lasciate il caffè, prendete lo zucchero

affamatori! ¶ All’angolo tra il Corso e via Guidi

sartoria Maestrini, e lì il saccheggio correva più disordinato

tirando, liticando. In fondo, il proprietario alzava le braccia

e del padrone. E il monello in alto a

macchiato così, Gesummaria? ¶ Ma il più bello spettacolo m

scaletta del pulpito. E il biciclettajo, in testa un

del Lavoro, mi spiegava: – Il canonico Terzetti è curato

I capitali per aprire il calzaturificio sul Corso, l

Al momento dell’invasione, il curato, il cappellano, il

dell’invasione, il curato, il cappellano, il sacrestano s

il curato, il cappellano, il sacrestano s’erano rifugiati

fondo alla navata, sopra il cornicione. ¶ Intanto cominciava ad

sartina più delicata, tirandosi il gonnellino più su del

Bono taliano”: un ragazzo. ¶ Il fatto si è che

bottegaj, accorati di perdere il piccolo guadagno della giornata

truppa in quartiere, che il sottoprefetto poveruomo non l

non avevano pensato nè il prefetto nè la Camera

Lavoro. Così quando alle 22 il sottoprefetto decifrò da sè

sottoprefetto decifrò da sè il telegramma con cui Sua

con cui Sua Eccellenza il sottosegretario di Stato agl

uomini in ciascun carro, il rombare degli autocarri era

ora legale, alle dieci il caldo è già fastidioso

di bersaglieri. Sarebbe stato il caso di ricominciare in

di ricominciare in città il lavoro di semplificazione delle

una volta si chiamava il Caso e che adesso

sempre degli elementi imponderabili: il nemico più forte di

rispetto alle necessità improvvise, il terreno più difficile di

lavorava lavorava a restringere il Caso nel suo cantuccio

Dalla guerra in qua, il Caso s’è riscatenato

caso era lasciato, mettiamo, il dieci per cento; adesso

dieci per cento; adesso, il novanta. Andate a pranzo

Aspettate al solito cantone, il solito tranvai: forse c

solite tasse: forse sono il doppio dell’ultimo bimestre

sopra una scala perchè il simbolo della libertà, con

ancóra questo era prevedibile. Il peggio si fu che

fu che, senza avvertire il sottoprefetto, i carabinieri tornati

a tal punto che il sottoprefetto ordinò al capitano

perquisire, prima di perquisirli. ¶ Il giorno dopo, a veder

lo ritrovavano e, computando il perduto, s’adattavano a

fino a Natale, e il prosciutto che stamane Teta

per abitudine. Dicono che il sindaco, dopo il breve

che il sindaco, dopo il breve e avventuroso interregno

accolga nel suo seno il quale sembra vasto e

mettermi tra lei e il signor Iddio, io che

suo perdono? Bisogna rispettare il peccato se si vuole

a nessuno. ¶ Certo se il commendator Pópoli suo marito

moglie come deve conoscerle il confessore di lei, non

Un’ora dopo giunse il sottoprefetto dalla prefettura e

ferito al cappello. Anche il prefetto sapeva del pranzo

sulla poltrona, e quando il marito è tornato a

miglia a piedi, perchè il cavallo dovevo tenerlo io

e, per esempio, detesto il mare e non capisco

sera, a guardarli, hanno il colore stesso del cielo

sporgo dalla finestra, vedo il cielo vero più in

o non ci fosse il marito, la venerava in

fila indiana, ne unge il piede con acqua e

Devo dunque descriverti anche il luogo da dove ti

meglio mi convinse, tra il bene e il male

tra il bene e il male che ci ha

applaudiva stasera, domani reclamava il suo turno per essere

la moglie più ingiojellata, il palazzo più storico, il

il palazzo più storico, il quadro più di Raffaello

i tacchi più alti, il confessore (a costo anche

i nomi sui muri, il voto di preferenza. Io

a casa, non avevamo il tempo d’andare a

Sul tricolore aveva stinto il verde: cominciando dal tricolore

la storia ha dato il nome legale di giorni

tempi non conta; ma il vino, l’olio, i

i prosciutti, la farina, il formaggio, tutto era scomparso

a Porta Romana è il povero Santi, malato di

beati, così che ebbero il vanto d’essere stati

fuggifuggi, nessuno osò imitare il ciabattino, salvo tre cani

speravano di fuggire strisciando il gozzo e allungando il

il gozzo e allungando il collo una da una

che riuscissi a sapere il perchè di quell’invasione

pronta sempre ad aspettarsi il peggio dalla mia mediocre

rubata? L’ha mandata il sindaco, l’ha mandata

adesso per non interrompere il racconto, e per spiegarti

è bionda e ha il suo laboratorio in via

Fiori? ¶ — L’ha telefonato il sottoprefetto al sindaco. Al

la reazione.... ¶ — Ho capito. Il sindaco borghese ci manda

ci manda i prosciutti, il segretario della Camera del

diffuse la voce che il sottoprefetto era andato a

di pacciuli che è il profumo dei poveri e

dallo specchio in cui il malato spiava la sua

altra al polso. Tutto il corpo fino ai piedi

sotto le coperte, tutto il lettuccio di ferro era

come soffocato. Avemmo appena il tempo d’alzargli la

si può dir tutto. Il dottore non parla. – Quella

dubbiosa, cercando di nascondere il suo dubbio dietro un

verso piazza quando udii il primo clamore dei tumulti

a gambe levate, verso il duomo vicino e il

il duomo vicino e il vicino seminario, una mano

polverone. ¶ Era stato assalito il magazzino della drogheria Schiantelli

balle, bottiglie, da dentro il magazzino fino al carro

ai suoi vecchi ossicini. Il marito, lei, non la

manate affettuose: talvolta cominciava il gesto ma si fermava

per quella faticata obbedienza il nostro augusto ospite mi

ma in quel punto il cameriere prestatoci dall’albergo

piacque e mi confortò: – Il signor deputato è servito

altro lato di Giacinta, il povero Filiberti segretario delle

Nestore abbozzò un sorriso. Il deputato che già intercalava

Nestore. Tra lui e il cameriere era un continuo

quello accorreva a riempire il bicchiere del deputato, guardava

invece quel borghesissimo annuncio: “Il signor deputato è servito

poteva lusingare e saziare il deputato e i compagni

offendere i compagni e il deputato. ¶ Quando vidi che

lanciò un supplice sguardo. Il deputato cambiò tono, depose

tutto la pena che il tribunale proletario infligge alla

essa riesca a stancare il proletariato o a vederlo

un posto d’onore: il ritratto di Vittorio Emanuele

Perchè è morto, – insinuò il Filiberti, ma l’altro

di Torino. Ed ecco il prossimo sciopero assicurato. Non

è una finzione come il passaggio agli esami col

sette. Si stabilisca che il punto massimo è cinque

vedere diminuito; ma abolito il risparmio e ricondotta la

uffici statistici per attestare il lavoro fatto e per

Era beato. Tutti, anche il cameriere col piatto dell

vero! – brusco ed imperativo. Il pericolo lo rese audace

Fu lui ad interrompere il suo apostolo; ma, poichè

ad ogni sorso deponeva il bicchiere con un’aria

interruzione di Nestore intervenne il marito magnanimo per spiegarci

speranza. ¶ Per fortuna venne il dolce: una crostata di

la marmellata, – le consigliò il marito. ¶ L’avesse detta

Ce li ha offerti il segretario particolare del Presidente

più basso di lui. Il deputato gli mise un

mi vanto di ricordare il nome di tutti i

inventava, più era bravo. Il partito socialista gli doveva

gl’inchini, gli spari, il vino buono, le automobili

in ginocchio e domani il Governo rivoluzionario assumerà il

il Governo rivoluzionario assumerà il potere, – si sarebbe messo

uno sciopero pel quale il latte non doveva essere

fortuna e restò, salvo il sonno, per quarantotto ore

quella tinozza facendovi rinnovare il latte ogni due ore

li cacciò gridando che il puzzo della benzina gli

della benzina gli guastava il latte. E quelli partirono

con la falce e il martello. E ce ne

essere in questa cittadina il nostro rappresentante? Non solo

per raggiungere alla stazione il diretto di Roma alle

risvolti della giacca: ¶ — E il cameriere? Voglio ringraziare il

il cameriere? Voglio ringraziare il cameriere. ¶ Pippo era in

porta, vidi nell’androne il povero Pippo che a

sul pavimento fosse caduto il foglio che non s

ridendo. L’altro jeri il delegato lo trovò mentre

rispose che avevano fatto il loro dovere. Niente altro

altro. ¶ La mattina dopo il medico provinciale venne a

che accettassi la croce. Il sottoprefetto si sarebbe trovato

penosa, forse avrebbe perduto il suo posto. Lui, il

il suo posto. Lui, il medico provinciale, gli aveva

mio figlio è socialista? ¶ Il collega mi rispose sereno

ogni lettera mi ripetevo il dilemma. ¶ Ma dal vedere

approfondirsi come cicatrici, e il mio volto di ragazzo

affanni, tu t’aspetti il finimondo, tu ti appelli

che t’ha mutato il figlio da borghese in

come andrà a finire il prossimo atto, se non

e, bene o male, il pane e il tetto

male, il pane e il tetto ce l’hai

ha ridotto alla metà il reddito professionale. Caro il

il reddito professionale. Caro il mio Pietro, e non

Tutto sta nello scegliersi il punto di vista. Stamattina

questo maggio che rimporpora il sangue anche nei cervelli

la presa di Gorizia (il nostro sindaco, anni quarantadue

della guerra, non dovrà il Governo dare una ricompensa

lo si chiami commendatore: il nostro benemerito commendator Pópoli

farci vivere, non dovrà il Governo dare una ricompensa

cavaliere anche io come il mio povero coniglio, e

fresco per raccontare oggi il pranzo dato in onore

qui in casa mia, il quale pranzo tanto giovò

alluce del piede destro il portalettere socialista e nel

solito, i reazionarii, che il loro carabiniere per difendersi

gli occhi e tutto il volto rigati di sangue

giunto in tempo per il nostro pranzo? E avrebbe

sentenziato che per punire il carabiniere e noi suoi

non ho telefono perchè il Comune, per quanto io

frequenti, man mano che il sole calava dietro i

dietro i monti e il deputato socialista saliva dalla

segnalava con precedenza assoluta il passaggio, di borgo in

ripetere quelli annunci incessanti. Il deputato viaggiava nell’automobile

che gli aveva data il prefetto, e sul Corso

come ho detto, ha il suo palazzo su questa

richiuse dietro a sè il portone. Alle sette e

lasciava l’ora legale, il fotografo Carlini che s

che reca in azzurro il mio nome. Mia moglie

in cucina fu abbassato il fuoco nei fornelli e

Peggio, nelle ultime elezioni il partito popolare vi aveva

computando sopra un foglio il ragguaglio tra i loro

che applaudiva e gridava, il tetto dell’automobile nera

che la fendeva maestosa, il fotografo che gesticolava; eppure

vissuti, e mescola ingenua il torbido passato al radioso

Niente, – osservò senza voltarsi il segretario della Camera del

da letto per togliersi il cappellino e rassettarsi la

costituzionale. ¶ — No. Io faccio il ferroviere perchè, essendo io

doveva attaccare da sè il cavallo al suo calesse

e partire anche sotto il diluvio. ¶ — E tu, macchinista

fochista, non dovrai correre il mondo, notte e giorno

a quindicimila lire, più il mio stipendio: totale, venticinque

non mi comanderà che il macchinista, cioè un compagno

che lo Stato sia il Governo. Il Governo regna

Stato sia il Governo. Il Governo regna e non

impiegato della Real Casa. Il padre gli rispose che

con questa sicurezza meccanica il disegno dei suoi progressi

avvenire, sua madre interrompeva il suo cucire e restava

una volta al mese il suo nome nell’Avanti

improvvisamente chiamato dal sottoprefetto. ¶ Il palazzo della nostra sottoprefettura

ginnasti prima di spiccare il salto. Vi sono andato

invitare alle nostre nozze il sottoprefetto d’allora, o

d’aver da curare il sottoprefetto in persona, e

si parlava d’igiene, il Re mi chiese quanti

acqua portava al minuto il nostro piccolo acquedotto e

facciata monumentale con tutto il tondo delle sue colonne

piazza fosse per errore il rovescio o la fodera

rovescio o la fodera? ¶ Il nuovo sottoprefetto, il terzo

fodera? ¶ Il nuovo sottoprefetto, il terzo dall’armistizio, mi

mi tolse di mano il cappello, lo poggiò in

un meritato prestigio, spaventano il Governo. Anzi il Governo

spaventano il Governo. Anzi il Governo, decorando lei con

chiedere a Sua Eccellenza il Presidente del Consiglio, è

dallo stesso suo figlio il quale mostra così un

in fondo, mostra anche il suo ossequio, il suo

anche il suo ossequio, il suo involontario ossequio alle

sollecita. ¶ — Dottore.... – mi salutò il portiere. ¶ Solo da me

è la prova che il pubblico, il prossimo, le

prova che il pubblico, il prossimo, le autorità sono

dal pensiero che certamente il sottoprefetto, introducendo un cavaliere

un tratto pensai che il sottoprefetto certo aveva interpretato

sottoprefetto certo aveva interpretato il mio rifiuto come il

il mio rifiuto come il primo segno della mia

dai miei dubbii esternandoli: ¶ — Il sottoprefetto vuol farmi cavaliere

sapevano. Giacinta soggiunse: ¶ — È il suo dovere. Avrebbero dovuto

sè: – E senza libertà. ¶ Il pranzo è stato sempre

che non ebbi bevuto il mio caffè (lo zucchero

m’avesse veduto scavalcare il davanzale della finestra e

finestra e avesse udito il tonfo del mio corpo

io, sostenendo che aveva il suo compenso nel dovere

fosse avvenuto. Nestore sapeva il mio debole e continuava

sapendo da dove riappiccare il discorso, ebbi dato fuoco

rispettoso: ¶ — Non vorrei che il prefetto credesse che tu

vi rappresenta per delegazione il Sindacato dei lavoratori trasporti

votato la lista socialista. Il delegato gli obbiettò che

moglie erano senza medico. Il preside frequentava il Circolo

medico. Il preside frequentava il Circolo Umberto di cui

età e indifferenza; ma il preside, un biondino calvo

si guarisce facilmente curando il corpo. Perciò era sereno

morale, di lui marito. Il preside restò tre anni

sera quando avevo finito il giro delle mie visite

delle mie visite e il declinare del giorno induce

in tempo a ritrovare il suo bottone, qualche uncinello

non aveva voluto ritrovare il suo occhiello. E il

il suo occhiello. E il marito improvvisamente dispotico, voleva

ed auscultassi: – Le ascolti il cuore. Cara, apriti un

blusa. – E puntuale, poichè il pranzo si avvicinava, egli

Son venuti a chiamare il professore mentre era in

posto e ingessai religiosamente il braccio della figlia. E

padrone di sè. Nè il cervello è tanto libero

i meccanici sono diventati il manico della società, anche

se vuole, la luce, il moto, le vesti, il

il moto, le vesti, il cibo, e al più

gusti e negli amori il monarca, così oggi tutti

davanti alla cantina seguiva il secolo, e non tanto

santi i quali sconvolgono il mondo e lo riformano

eroe, modesto ma sincero. Il pericolo, il dovere, l

ma sincero. Il pericolo, il dovere, l’emulazione, i

si sarebbe fatta senza il motore a scoppio. Il

il motore a scoppio. Il motore a scoppio è

motore a scoppio è il re della guerra. Vincerà

allora nell’illusione che il gran miracolo la guerra

poteva farlo súbito; che il miracolo l’avrebbe fatto

l’avrebbe fatto, dopo il cataclisma, la pace ritrovata

mia professione. Io faccio il ferroviere. ¶ — Che cosa? ¶ — Il

il ferroviere. ¶ — Che cosa? ¶ — Il ferroviere. Lo sai, babbo

nel rovescio del risvolto, il gambo del fiore, delicatamente

la maldicenza, la docilità, il salotto, il soprabito, e

la docilità, il salotto, il soprabito, e ormai la

si spaventasse a vedere il mondo dalla guerra così

augurale che avrebbe, come il vento la vela, spinto

rizzossi ¶ Dell’arenosa Pilo il regnatore ¶ Nestore e saggio

intolleranza nei contradittorii, anzi il rifiuto d’accettare contradittorii

sulla scena; perchè dopo il teatro noi si va

soffio d’aria voli il polline dei fiori dagli

un uomo, non è il partito, è il cervello

è il partito, è il cervello. Quello che in

dei suoi comodi. Ormai il borghese non è l

comodi, se giudico bene il suo agitato egoismo d

francamente: ¶ — Ma tu fai il ferroviere perchè sei socialista

sei socialista? O fai il socialista perchè sei ferroviere

essere socialista anche facendo il medico o l’avvocato

avvocato. E puoi fare il ferroviere anche essendo un

asinus”. V’era tutto il Sacro Collegio, tutta la

si suol dire, fatidici, il suo corrispondente morale e

quanto una sentenza divina. Il felice ritratto dell’autore

voleva di furia lacerare il manoscritto. Il notajo lo

furia lacerare il manoscritto. Il notajo lo custodiva premendoci

voleva riferirne al sindaco. Il preside voleva ricopiarlo. Le

causa al Comune se il manoscritto fosse stato distrutto

in città perchè, chiuso il manoscritto per precauzione nella

di minoranza, pretese che il Comune avesse sempre l

per me è che il ricordo di quella mattina

m’ha adesso suggerito il modo sicuro per assicurarmi

fra mezzo secolo. ¶ E il resto qui non conta

conta. ¶ Ma adesso viene il punto più grave: spiegare

tanti malanni e difetti.... – Il fatto si è che

della guerra aveva acceso il cuore di tutti noi

ed egoisti di prima, il primo anno si disse

della vittoria. – E dopo il rovescio di Caporetto: – Pazienza

firmare la pace. – Quando il popolo, per un improvviso

io, si consolavano: – Pazienza. Il mondo sarà migliore quando

terra ridotta ad essere il manicomio del sistema solare

col mare, e adesso il varo appare impossibile, e

in ordine, alla meglio, il tuo cervello, visto che

di mettere in ordine il mondo. ¶ E mi dovrai

mio figlio Nestore finiva il liceo. Aveva appena incominciato

liceo. Aveva appena incominciato il suo primo anno di

e perciò diventò automobilista. Il nesso tra il cannone

automobilista. Il nesso tra il cannone e l’automobile

capito meglio, da vicino, il sorgere e il formarsi

vicino, il sorgere e il formarsi della nuova società

professione a correre tutto il dì la città e

dì la città e il sobborgo, affidandomi pel resto

troppa colpa. ¶ E poi il carattere e la condotta

aveva, e non ha, il minimo sentore delle buone

profitto, sembra felicissimo, e il suo potere, se l

ai vizii come corre il mio. ¶ Nestore cominciò presto

mano come Santo Stefano il sasso ricevuto, anche quando

sasso ricevuto, anche quando il povero Nestore era rimasto

sarebbero, pel filosofo Spencer, il disinteressato inizio dell’arte

inizio dell’arte. Purtroppo il disinteresse di Nestore durò

due soldi, e senza il pericolo di rompersi la

ne poteva allora comprare il doppio, al mercato: ma

nell’estate del 1920) giudicato il Governo e lo Stato

posto in fronte addirittura il nome d’un console

Che potevo fare? Conoscevo il bilancio domestico: e tacqui

ha sempre dieci perchè il padre regala il vino

perchè il padre regala il vino al professore. Carlo

di sapere chi è il medico del preside. – Puntuale

dopo Nestore riferì che il preside e sua moglie

vide Alessandro morire e il suo impero sfasciarsi. Dice

suo impero sfasciarsi. Dice il mio amico: – Dopo una

egli ne aveva destinato il manoscritto alla biblioteca della

libro abbia un séguito. Il mio amico m’ha

miei. ¶ In questo, nonostante il permesso dell’autore, niente

tema del libro dove il figlio di lui e

parlare d’altro che il soggetto d’un racconto

sembrato che questo fosse il titolo più ragionevole, cioè

la copertina è come il vestito d’un libro

essere di moda poichè il libro ha da mostrarsi

Se poi risulterà che il mio amico aveva ragione

altro, niente impedirà che il libro abbandonato o invenduto

niente. ¶ In questa ipotesi, il mio amico aveva chiesto

amico aveva chiesto che il suo libro fosse stampato

non ha voluto soddisfarlo. Il mio amico, com’è

e m’ha risposto: – Il desiderio di sopravvivere è

dopo morto. Ringrazii dunque il suo editore per aver

L’idea di scrivere il racconto delle mie vicende

comprato da mio padre il 15 novembre 1860 che fu il

il 15 novembre 1860 che fu il giorno del plebiscito dell

dell’Umbria e anche il giorno, se non sbaglio

giorno, se non sbaglio il conto, in cui ebbi

era andato ad assumere il posto di organizzatore nel

non sono molti. Tutto il giorno, anche al caffè

egli si lamentava che il Governo non governasse. Se

Io gli risposi che il Governo imitava in questo

sono io che guarisco il malato: è la natura

della natura naturata. Così il nostro Governo. Potrebbe proprio

un medico dirne male? ¶ Il mio amico m’ascoltò

stanza da pranzo, acceso il sigaro, guardando re Vittorio

ed in pace tra il tanto frastuono e la

che dirò fra breve, il mio desiderio sarebbe di

basta lasciare per testamento il mio manoscritto solennemente suggellato

la sua polvere e il suo bibliotecario, monsignor Manassei

che loro cápita durante il resto della giornata nella

cantava Renato Fucini. ¶ Se il paragone vi spaventa, lasciamoci

per provare, ad ascoltare il racconto dell’avvenimento che

questo liberissimo manoscritto. ¶ Dunque il professore Zomiro Tempestini, concittadino

dopo cinquant’anni giusti. Il 30 maggio 1919 cadeva il giorno

giusti. Il 30 maggio 1919 cadeva il giorno fatale. Monsignor Manassei

l’assessore all’istruzione, il preside del regio Ginnasio

una sorella del professore il quale, per darsi tutto

Università della Sapienza; estratto il quaderno di spessa carta

per cinquant’anni e il titolo: Fauna del Lazio

arctomys marmota. Sua Eminenza il cardinale Antonelli, la faina

poche righe: “Sua Eminenza, il cardinale Altieri arcicancelliere dell

Altieri arcicancelliere dell’Università, il becco, capra hircus. Sua

capra hircus. Sua Eminenza il cardinale Barberini, l’asino

passi da loro: era il deputato che la sera

ufficiale di picchetto e il guardaportone perchè non lo

feroce: ¶ — Vi farò punire. Il vostro dovere è di

e devo essere salutato. ¶ Il guardaportone s’era levato

guardaportone s’era levato il cappello. L’ufficiale s

e taceva. ¶ — Si levi il cappello, lei! Impari l

l’educazione! Si levi il cappello! ¶ S’era raccolta

deputato. ¶ — Come non ha il cappello? Lei si prende

No, signor deputato.... – cominciò il tenente. ¶ — Dica onorevole! ¶ — No

ficcò un braccio sotto il mio e si diresse

io al vetturino. ¶ Ma il cavallo s’era appena

re. Io gli chiesi il permesso di fare una

caffè Guardabassi per cercare il sindaco. Ma non volle

sul portone di Montecitorio. Il portiere e le guardie

testa alta, senza levarsi il cappello. Aspettammo dieci minuti

cooperativa di Sant’Angelo il prestito è accordato. Cinque

Troppo? Non lo dire. Il tasso corrente è del

bada, senza altre noje. Il tre? Impossibile, ti giuro

mettere in quest’imbarazzo. Il tre, il tre.... Ma

quest’imbarazzo. Il tre, il tre.... Ma nemmeno prima

scrivania. Formuli lei stesso il telegramma da fare al

attorno. Io seguivo ansioso il suo sguardo che percorse

sguardo che percorse tutto il basso delle pareti, il

il basso delle pareti, il caminetto di marmo, le

strada. Mentre io scrivevo il telegramma, i due restarono

possa procedere tanto verso il Comando della Divisione pel

in iscritto tutto disteso il tuo racconto, dirò meglio

la tua giusta denuncia. Il caso è grave. Si

Se preferisci, ti chiamo il mio segretario, e detti

un altro argomento, prese il foglio e si dette

ci credeva e che il timore della pubblica stampa

ospedale..., – riprese con vigore il sottosegretario. ¶ — Alla cappella dell

ospedale, – continuò Sua Eccellenza, – il telegramma partirà subito, – allora

fossero mandati dei fiori, il giorno dopo alla sua

a leggere l’Uffizio, il Corriere d’Italia e

azzurro nuovo nuovo intitolato il Manuale dell’elettore: un

soffitto che gli nascondeva il cielo. ¶ Me, la pioggia

e dolore saranno svaniti. Il fatto si è che

Catini a baciare addirittura il piede d’un papa

le squame nere, e il passante distratto non se

L’acquazzone diventava furibondo. Il mondo esterno era abolito

beata pace mi colse il pensiero di Nestore. Che

la guerra aveva mutato il mondo, se nemmeno l

dopo l’imminente reazione il mondo sarebbe, alla fine

vi avrebbero sempre ritrovato il loro nido. La colpa

sono sempre quelli medesimi. Il progresso? Il progresso è

quelli medesimi. Il progresso? Il progresso è soltanto l

soltanto l’aspirazione o il desiderio che ciascuno di

che dall’opposto finestrone il sole dorava con un

occhi tanto piamente che il deputato se ne commosse

i transetti, le cupole. Il rombo come un turbine

tratto, com’era cominciato, il frastuono si troncò e

si spense. ¶ — Meraviglioso, – disse il deputato comunista. ¶ Flora aveva

aveva gli occhi lucidi. Il volto di Leda era

ventre spianato sboccia ridendo il pargolo neonato. Ma con

che cercavano di nasconderlo, il deputato piegarsi furtivamente a

e proposi di terminare il giro della chiesa. Flora

mano come un bambino. ¶ Il deputato si riprese súbito

lampo ella mi rivelò il primo movente della sua

pranzo, di non prendere il caffè nella stessa trattoria

universale religione e virtù il peccato di gola d

piazza nel sole e il porticato nell’ombra e

continuavano a fare verso il paradiso gesti incomprensibili per

lesta era a voltare il cannolo dal capo traboccante

parve severa: – Dottore.... ¶ Era il commendator Pópoli, come ho

popolani offendeva in lui il pubblico amministratore, tanto che

tazza di “nero” e il suo bicchiere d’acqua

spiegato come e perchè il nostro sindaco non rida

Rividi la mia soffitta, il letto, le chiome e

partito che non è il mio. Ma qui a

due righe la racconto. Il nostro civico nosocomio è

un vecchio convento, e il convento ha una chiesina

finita. Ogni due mesi il Comando di Divisione assicura

colma e sbarrata. E il sindaco voleva prima delle

vedere San Pietro. ¶ — Prendiamo il tranvai e andiamo a

per quanto torbido fosse il maremagno di Roma. Il

il maremagno di Roma. Il tranvai lo prendemmo lo

se posso dir così, il suo onore nelle mie

la sua rinnovellata virtù il documento implacabile del peccato

porta sulla strada entrò il colonnello del reggimento di

del retrobottega apparve Micáilof, il russo misterioso. Non mi

involto; ma dalla profumeria il russo usciva con un

cuojo. ¶ In quel punto il sindaco mi presentò al

Ma più m’importava il russo e m’accingevo

valgono molto di più. ¶ Il commendator Pópoli, uomo pratico

alla moneta d’oggi. Il colonnello, uomo morale, chiese

chiese come si chiamasse il russo, con l’evidente

intenzione di farlo espellere. Il parrucchiere si schermì giurando

Lei non vorrà compromettermi il signor Emanuele, – che doveva

Emanuele, – che doveva essere il nome del parrucchiere. ¶ Io

e crocchianti che nemmeno il ministro delle Finanze deve

si fu assicurato che il sigaro mio e il

il sigaro mio e il sigaro suo facevano, almeno

suo facevano, almeno loro, il loro dovere, mi chiese

un prezzo di favore il Ministero della Guerra. Erano

al caffè, sarebbe stato il nostro deputato. Uscirono due

guardare la parete davanti. Il giovane era quello delle

furia del russo, adesso il silenzio del vecchio gelava

che in fondo sotto il clamore delle affermazioni generiche

queste rivolte ed esasperare il pubblico. La spesa, a

malcontento contro chi? – chiese il deputato con la barba

guardare l’interlocutore. ¶ — Contro il regime borghese. ¶ — Ma il

il regime borghese. ¶ — Ma il regime borghese i treni

di farli andare regolarissimamente. Il malcontento sarà contro i

dei mugicche russi che il primo di voi altri

Grazie. ¶ — Hai voluto sapere il mio pensiero. Te l

a mangiare e respingeva il piatto con disdegno, tutto

a masticarsi l’ira. Il vecchio deputato ribatteva tranquillo

vecchio deputato ribatteva tranquillo: ¶ — Il tuo pensiero? Ti pare

un comizio. Vi guastate il pranzo e poi dovete

e al russo, ma il deputato, appena ordinato il

il deputato, appena ordinato il pranzo, si rialzò per

dove andate? ¶ Udii che il programma era d’andare

e sale. ¶ Nestore cui il nuovo venuto aveva stretta

e, dagli altri, invidiato. Il russo che anch’egli

dall’alto movendo impercettibilmente il capo ad ogni respiro