parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

concordanze di «Il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
trascinato da un cane. Il guinzaglio infilato nel braccio
2
1983
stavolta, se sentiva anche il passo del ragazzo malato
3
1983
La neve aveva svecchiato il cielo e nell’inverno
4
1983
sul poggio ad aspettare il postino. Saliva fin lassú
5
1983
andranno mai? non hai il coraggio di cacciarli? ¶ – Adesso
6
1983
migrino da soli. ¶ Saliva il postino in «vespa» e
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1983
molto calma. ¶ La sera, il tramonto solenne, sulla «Baia
8
1983
erte e valloni sotto il cielo stellato, anche se
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1983
luce residua del mare. Il pietrisco scricchiolava. Andava piano
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1983
armadio, poi si tolse il soprabito e lo collocò
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1983
guardano te e non il tavolo verde. ¶ – Si tratta
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1983
fianchi guizzavano sereni. ¶ Indossò il pigiama e sedette di
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1983
del letto per spiegare il gioco che aveva fatto
14
1983
andò a vedere. ¶ – È il pittore. Sta già andando
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1983
pianto, le zampe rigide, il becco aperto in uno
16
1983
aveva scambiato per riso il loro conato di canto
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1983
quasi voglia di togliersi il berretto prima di proseguire
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1983
né telegramma». Decise per il bar dell’olandese e
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1983
era disteso e lí il posto ove Martine gli
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1983
del Corvo, e rigoglioso il mirto sempre passo che
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1983
greppi guardò se vedeva il pastore. Le mattinate di
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1983
sgangherato funziona ancora, – disse il cameriere versandogli da bere
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1983
del mestiere, non sa il tedesco. ¶ – Lei lo sa
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1983
annate magre. Si ricorda il detto? Chi si leva
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1983
staccò dal suo gruppo il giovane dell’altra volta
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1983
interrogato, senza farsi pregare, il giovane parlò di Jean
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1983
lo spagnolo? – intervenne sarcastico il cameriere. ¶ Il giovane spiegò
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1983
intervenne sarcastico il cameriere. ¶ Il giovane spiegò pazientemente che
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1983
spiegò pazientemente che amava il Mediterraneo e che aveva
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1983
tutti in quei momenti il desiderio di partire, «pero
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1983
che occhi ha, – disse il cameriere, – guardi che occhi
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1983
cameriere, – guardi che occhi. ¶ Il giovane cercò di nasconderli
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1983
lo tormenti, non è il caso di tormentarlo... Non
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1983
insista, adesso non è il momento, – disse ancora Gregorio
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1983
Sul pendio carreggiato, sotto il bar, sbocciava una rosa
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1983
tisco. ¶ Quando si voltò, il cameriere recriminava: ¶ – Sa chi
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1983
dopo aggiunse, dato che il gruppo là in fondo
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1983
che saliva alla rupe. ¶ Il passato all’improvviso si
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1983
scomparse, un ulivo sopravviveva, il musco ed il secco
40
1983
sopravviveva, il musco ed il secco gli rodevano le
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1983
giri concentrici, da falco. ¶ Il punto piú dolente era
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1983
punto piú dolente era il piú lontano, era il
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1983
il piú lontano, era il Vistaero, lussuoso albergo della
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1983
riuscire: l’astuzia e il sogno uguagliavano in lei
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1983
sogno uguagliavano in lei il cupo lampo sensuale, non
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1983
È l’una, – disse il pittore. ¶ Il frate domandò
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1983
una, – disse il pittore. ¶ Il frate domandò se c
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1983
vicino a Poggioscuro, dove il crinale sale. ¶ Si chinò
49
1983
pianella i vecchi lasciavano il sole e s’infilavano
50
1983
con le spalle imbacuccate. ¶ Il bosco iniziava dopo la
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1983
a Gregorio di portargli il telo e se lo
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1983
rocce marine. ¶ Edoardo rovesciò il telo nella greppia, porse
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1983
colpo, e giunse confuso il grido tanto atteso: «Abbassa
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1983
catene argentate. Aveva già il cranio fracassato e la
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1983
angeli sugli alberi). ¶ Adesso il Santo attraversava l’ombra
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1983
boschi verticali e troni. Il sole bruciava. ¶ La costa
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1983
Avrigue c’era ancora il venticello da terra ed
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1983
venticello da terra ed il sereno. Il cielo era
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1983
terra ed il sereno. Il cielo era in ogni
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1983
che non fosse cambiato il percorso in questi ultimi
61
1983
rigide, lenti, come inclinati... ¶ Il Santo nudo fiammeggiava di
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1983
fiammeggiava di gocce rubine, il suo gonnellino lambiva i
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1983
musica del prigioniero. ¶ Era il pezzo forte, la preferita
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1983
aveva portata nel diciotto il maestro Giordana, capobanda ad
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1983
Avrigue – dove antica come il furto era la passione
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1983
Com’era breve! ¶ Ecco il coro dei bis... ¶ La
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1983
quel capolavoro, che aveva il secondo posto nel registro
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1983
posto nel registro vecchio, il terzo nel registro nuovo
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1983
e finire. Quando terminava, il Santo entrava in chiesa
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1983
derubato». Sorvolava gli ulivi il suo cuore lichenoso e
71
1983
a camminare per raggiungere il mulo. Andava di fretta
72
1983
si avviò verso casa. Il giorno stava per svanire
73
1983
folto degli ulivi. Allungò il passo e in dieci
74
1983
e aveva già acceso il fuoco e il suo
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1983
acceso il fuoco e il suo calore s’era
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1983
se non aveva sentito il rombo del motore. ¶ Stettero
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1983
un argomento per sviare il discorso e gli venne
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1983
Per nulla ostile era il silenzio di Ester. Ma
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1983
Non credere che cerchino il mare. Cercano di raccapezzarsi
80
1983
piaceva quel posto con il fuoco, gli ulivi e
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1983
del tutto. Si gettò il cappotto sulle spalle senza
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1983
stanza e vi accese il vecchio caminetto. ¶ Ester lo
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1983
di papaveri. ¶ – Era inverno. Il grano lo avrai visto
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1983
Pheliú. S’era alzato il vento mentre facevamo il
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1983
il vento mentre facevamo il bagno. Il battello non
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1983
mentre facevamo il bagno. Il battello non s’è
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1983
da brugo. ¶ Ester vuotò il bicchiere di colpo e
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1983
qui l’occhio sorvolava il vuoto sopra i due
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1983
crinali della valle. Verso il mare era nuvolo. ¶ – Mi
90
1983
farlo, – disse ancora, tra il serio e lo scherzo
91
1983
lo scherzo. ¶ Egli chinò il capo senza parlare. Ester
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1983
sereno dappertutto. Era stato il solito rabbuffo notturno, un
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1983
assestamento del cielo tra il mare e la montagna
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1983
di queste storie? ¶ Presero il caffè e latte in
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1983
la mano sul ventre, il volto sbigottito e grigio
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1983
a quelle false! ¶ Ecco il cieco di Barcellona che
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1983
tra la strada e il torrente, c’era un
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1983
Cercò di esaminarlo facendovi il giro attorno. Scese, scavalcando
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1983
fior di terra tra il ripostiglio della sansa e
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1983
suoi ferri. ¶ Non ebbe il coraggio di bussare e
101
1983
appostò poco lontano. ¶ Passava il tempo. Non si avvicinava
102
1983
capra. Ma dov’era il pastore? ¶ Poi si fece
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1983
e violentemente sereno era il resto della notte. Spariti
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1983
domandava già salendo per il sentiero in cui si
105
1983
e aveva già preso il caffè. Martine coricata e
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1983
una donna. ¶ – Una donna il quarto cavaliere dell’apocalisse
107
1983
Hanno cominciato a devastare il villaggio olandese della val
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1983
dirle di mandare giú il marinaio, se compariva al
109
1983
ad Avrigue. ¶ Voleva comprare il pane ed altre cose
110
1983
Eppure ripassava senza rancore il mare, quando se ne
111
1983
ne ricordava navigando: ripassava il mare, nel lampo dei
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1983
lampo dei ricordi, per il paese che gli aveva
113
1983
che gli aveva denegato il pane nell’età cruciale
114
1983
del confine; ne rivide il volto deluso, come di
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1983
per lunghe settimane. ¶ Anzi, il passato egli lo fuggiva
116
1983
nella sua polvere. Meglio il male del ferro piuttosto
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1983
velato da quella polvere, il dolce letto di foglie
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1983
Gregorio sembrava di conoscerlo, il suo volto non gli
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1983
uomo alzando la voce il cui accento era di
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1983
andava? – chiese Gregorio, che il risentimento di quell’uomo
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1983
padrona alla quale ordinava il pranzo, poi chiese: ¶ – E
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1983
confine, gente strana, con il candore delle volpi, che
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1983
Una nave svizzera? – chiese il vecchio, ghignando. – E ara
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1983
vecchio, ghignando. – E ara il sale sulle montagne? ¶ Salutò
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1983
Piè de Catí, detto «il ramarro», a motivo del
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1983
piazza dove incontrò Bastià «il prence», con la sua
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1983
lontano! Lui era Grigheu «il ranco», per via di
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1983
avo che zoppicava. ¶ Risalí il paese per la scalinata
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1983
anno ne tornavano per il Santo, la Francia era
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1983
strada ancora pianella verso il folto degli ulivi. ¶ Giunse
131
1983
perduta. Ma adesso sarebbe il colmo, adesso che sono
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1983
stormo di gracchi solcò il cielo sull’uliveto e
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1983
sommesso e li fissava. Il suo becco era corallino
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1983
suo becco era corallino; il suo manto, di un
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1983
un nero consunto. ¶ – È il vedovo piú vecchio, – fece
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1983
burrasche? ¶ – Si vede che il tempo sta per cambiare
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1983
e i gracchi presero il volo in direzione del
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1983
varcato le tristi soglie, il cuore liberato da un
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1983
la strada appesa scuotendo il capo. Si domandava perché
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1983
aprí dopo aver riattizzato il fuoco. Era vecchio vino
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1983
di vigna vecchia. ¶ – Senti il fondo mandorlato. ¶ – È vino
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1983
dove chi passa posa il carico e si riposa
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1983
dietro quell’arenaria scendeva il sole e la infuocava
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1983
capre. ¶ – Ti accompagno. ¶ Fuori, il vecchio entrò in una
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1983
Rodano... creatore del Mistral, il piú bel vento del
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1983
non era ancora sorto il sole. ¶ Gli pareva che
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1983
dalle terre bianche sotto il fianco della rupe. Si
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1983
prima brina dell’anno, il primo gelo. Arrivò sino
149
1983
davanti alla stufa, mentre il sole toccava i rami
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1983
i rami e poi il suolo, cercò di rivedere
151
1983
Sui greppi di Crairora il cielo tremolava: era il
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1983
il cielo tremolava: era il grecale, vento d’oriente
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1983
dai marinai, che contrasto!) ¶ Il cameriere dov’era scomparso
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1983
si può nemmeno avere il cappuccino, – imprecò, tanto per
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1983
finestra per andare dietro il banco. – Ha molta premura
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1983
appreso nei porti. E il giovane non si sottraeva
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1983
la sera che precedette il disastro... no, Jean-Pierre
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1983
a parlare, quando entrò il cameriere. E troncò. ¶ – Scendo
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1983
pregò. E le disse il suo nome. ¶ – Sí, lo
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1983
nome. ¶ – Sí, lo so... il suo nome lo so
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1983
la stima, dice che il mare le ha insegnato
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1983
allontanandosi dalla marina che il grecale increspava. ¶ Saliva e
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1983
rupe. Si vedeva ancora il mare, ma era scomparso
164
1983
mare, ma era scomparso il bar dell’olandese. Vecchie
165
1983
incappellato d’azzurro tratteneva il cane. ¶ Guardarono entrambi incuriositi
166
1983
solitudini sulle cime che il vento tocca da mane
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1983
Poi, dopo un saluto, il pastore domandò da dove
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1983
ginestre spinescenti e torcevano il muso nell’inghiottire. Si
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1983
autunno, e adesso subentrava il gelo all’arsura. ¶ Gregorio
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1983
ne poteva fare. Ma il pastore negò con la
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1983
e di colpo sfilò il bastone per andarsene. ¶ Andava
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1983
fino alla cintola oltre il crinale, poi fino alle
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1983
avrebbe cacciato. Ma ormai il pastore era lontano. ¶ Sono
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1983
poi tornando, ma dopo il primo approccio si fanno
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1983
volte ne aveva visto il fuoco al di là
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1983
ne avrebbero nemmeno avuto il tempo. ¶ 8. ¶ Una luce radente
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1983
Una luce radente spianava il mare e lo sollevava
178
1983
sino a cozzare contro il cielo. Un altro mare
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1983
terra che s’abbarbicava il suo sogno, alle povere
180
1983
Jean-Pierre riposava – finito il viaggio –, simili a quelle
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1983
l’abito per sentirle il cuore con una mano
182
1983
lí al freddo. ¶ – Guardavo il mare, – disse Martine, guardandosi
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1983
Nessuno quest’oggi, nemmeno il marinaio. Ho chiuso in
184
1983
pila, dall’Annunciata verso il «serro dei becchi», che
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1983
l’adoperò neppure per il sentiero dei greppi marini
186
1983
conosceva a memoria. ¶ Trovò il bar chiuso, senza un
187
1983
di terra, che attutiva il soffio del mare. Era
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1983
del mare. Era caduto il grecale temuto dal pastore
189
1983
salnitro, orlato di ragnateli, il suo nero tendeva a
190
1983
ancora piú solitaria dentro il mare nebuloso e vitreo
191
1983
Riguadagnò piú a monte il sentiero che ora seguiva
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1983
sentiero che ora seguiva il torrente. Una volta era
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1983
il passo piú difficile, il piú breve ma il
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1983
il piú breve ma il piú difficile. Non per
195
1983
niente qui lo chiamano il passo della morte. Mi
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1983
Come chi ha messo il cancello. ¶ – Chi è stato
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1983
era venuta a rivedere il posto dove aveva perduto
198
1983
posto dove aveva perduto il solo uomo che l
199
1983
di farsi compagnia lungo il cammino. Lei era diretta
200
1983
sull’orlo della scogliera. Il mare li accompagnava serafico
201
1983
cercavano di strozzare anche il fiume. ¶ Il bar sembrava
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1983
strozzare anche il fiume. ¶ Il bar sembrava ora un
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1983
morte. ¶ – Non so niente, – il leggero rimprovero lo aveva
204
1983
accanto alla scala e il giovane si appoggiò coi
205
1983
In pochi minuti raggiunsero il ponte. ¶ I gabbiani se
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1983
la tramontana. ¶ Salendo lungo il torrente Maria Zelenski si
207
1983
quelle rocce, c’è il bar dell’olandese. ¶ – Di
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1983
camminava silenziosa e triste. Il suo passo veloce gli
209
1983
faceva venire in mente il passo di Ester, altrettanto
210
1983
era scesa la notte. Il contrafforte montano era tutto
211
1983
bel mestiere. Si vedeva il mondo, si imparava. ¶ – È
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1983
crepacuore... Ma quel giorno il mare risplendeva in pace
213
1983
motivi diversi. ¶ Ella posò il bicchiere e accese una
214
1983
e li screziava. Ma il querceto era il piú
215
1983
Ma il querceto era il piú serrato dal cielo
216
1983
ad ascoltare: Ester piangeva. Il pianto di Ester si
217
1983
niente. Andò ad attizzare il fuoco: fece scivolare una
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1983
per quattro aculei contro il cielo, quattro sbarre? ¶ – Sono
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1983
venuta in riviera apposta. ¶ Il fuoco non prendeva: egli
220
1983
sono novità. Sentivo solo il bisogno di scriverti. Mi
221
1983
varie generazioni. ¶ Edoardo preparò il caffè. ¶ Inginocchiato per terra
222
1983
un fuoco di fuscelli. Il fumo invase il locale
223
1983
fuscelli. Il fumo invase il locale e di là
224
1983
Maria aprí la finestra: il fumo si mise a
225
1983
Edoardo disse qualcosa circa il destino; poi aggiunse piú
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1983
tempo della dittatura. ¶ Versò il caffè con mano tremante
227
1983
di follia dignitosa. ¶ Dopo il caffè uscirono sulla porta
228
1983
Un’aria sottile incrinava il tepore del sole, e
229
1983
Poi chiese se conosceva il ragazzo caduto dalla rupe
230
1983
nemmeno lei sentieri chiari... ¶ Il vecchio intanto andava affermando
231
1983
Guardava gli ulivi o il muro ferrigno, dove tremava
232
1983
attratta da una vertigine? ¶ Il sole nel centro della
233
1983
su una poltrona, alzò il bavero del giaccone di
234
1983
che aveva colto Ester: il nespolo di Spagna, simile
235
1983
sanguinava. Accanto ad essi il volto di Maria, ancora
236
1983
nessuna voglia, semmai domani. ¶ Il silenzio tra loro non
237
1983
non pesava. ¶ – Che guardi? il cielo? ¶ – È cosí terso
238
1983
dipinga? Non ricordi? ¶ – Usciva il mattino presto e rientrava
239
1983
e gli voleva restituire il giaccone. ¶ – Lo tenga per
240
1983
da soprabito. ¶ – Mi saluti il Rodano... creatore del Mistral
241
1983
ha premura... – ammise rassegnato il musicante. ¶ Dai ghiacci del
242
1983
costa falcata c’era il sole steso. E il
243
1983
il sole steso. E il bar ormai doveva essere
244
1983
hanno altri posti, – disse il cameriere, – per portarlo a
245
1983
tra sé, – l’aria, il movimento aiutano contro le
246
1983
parlato. ¶ Poi gli trapassò il cuore un altro cieco
247
1983
cuore un altro cieco, il cieco di Avrigue. ¶ Rivedeva
248
1983
patite... ¶ Ma ecco che il gruppo là fuori si
249
1983
scendere, finché sparirono dietro il poggio dei lentischi. ¶ Toccava
250
1983
dei lentischi. ¶ Toccava quasi il poggio un cielo sereno
251
1983
alti e trasparenti come il vento, che nell’illusione
252
1983
cespugli e leggermente agitato il mare. Sembrava che non
253
1983
sera. ¶ – Che silenzio! – disse il cameriere. – Come avrà fatto
254
1983
lo compra? – suggeriva intanto il cameriere. – Martine glielo darebbe
255
1983
cosa gli passava per il cervello? ¶ – Voglia di non
256
1983
indossare, – buttò là Gregorio. ¶ Il cameriere non raccolse. Ma
257
1983
che lo lasciassero tutto il giorno solo. ¶ Passava una
258
1983
è capitano di mare? ¶ – Il mare non ha capitani
259
1983
Riandò a ciò che il professor Guillerm gli aveva
260
1983
la barca? ¶ – L’affittavo. ¶ Il professore aveva gli occhi
261
1983
che nessuno li udisse. Il professore, tormentato, aveva espresso
262
1983
disse: ¶ – Io non cerco il colpevole di un suicidio
263
1983
suicidio, ma un omicida. ¶ Il professore sgranò gli occhi
264
1983
ami de cœur... s’il avait un cœur, car
265
1983
bar. ¶ – Che dice? – chiese il cameriere. ¶ – È un malato
266
1983
dopo la mattinata serena, il sole ebbe come un
267
1983
marini. Un attimo! E il cielo si scorticò di
268
1983
cosí vago, anche se il destino era stato con
269
1983
fu!», pur senza mettersi il cuore in pace. ¶ 4. ¶ – Come
270
1983
Nessun arrivo? ¶ – È tornato il professor Guillerm. È passato
271
1983
me ne ha dato il tempo. È salito subito
272
1983
i cirri del mattino, il cielo si assottigliava e
273
1983
N’y a-t-il personne? ¶ Parlava francese con
274
1983
Egli la informò che il cameriere era uscito e
275
1983
se ne andò. ¶ Prese il sentiero che portava verso
276
1983
costoni d’arastre contro il cielo. ¶ Gregorio la seguí
277
1983
nel cipiglio era detto «il Muto» – l’angelo della
278
1983
l’angelo tocca!» gridava il priore. Ma già sulla
279
1983
bara cadevano i calcinacci. Il dito della mano levata
280
1983
e c’è anche il Muto». Mai erano stati
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1983
piú sporadici. ¶ Ma ora il coro si alza, dà
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la bara, le terrazze, il sole. Gli lascia una
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nel ritano che graffia il fianco della rupe. ¶ Tornò
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i frati che suonavano il mattutino ¶ invece erano i
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bianche di lino ¶ Era il canto del contrabbando, in
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guardare un ovile vuoto. Il pastore in quell’inverno
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cosa non poteva dimenticare? ¶ Il passo roccioso dove anni
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disonesta, signora! Ha scelto il passo piú difficile, il
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e intenerita. ¶ Gregorio trascorse il resto del mattino in
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Alle due del pomeriggio il cielo come al solito
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scese l’ombra oltre il ritano, nel querceto. ¶ Egli
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spezzato; piú in basso il tronco dell’arbusto aveva
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stampò nel cielo sereno: il febbrile aggrapparsi delle sue
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la sommità della rupe. Il suo pianoro era irto
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al masso. ¶ Scese verso il mare, per greppi arcuati
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raccoglieva pioggia e rugiade. ¶ Il bar sorgeva su uno
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quel mattino. ¶ Nel locale il solito gruppo di giovani
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e... con lei naturalmente. ¶ – Il professore non è andato
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messieurs, tout est fini!» Il gruppo aveva preso a
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in coro. ¶ – Vagabondi, – disse il cameriere, – sfaticati e vagabondi
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pare un bell’ornamento? ¶ Il cameriere non conosceva probabilmente
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occorrenza serviva a stringere il braccio, fascia dei sogni
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messieurs, tout est fini!» Il canto terminava com’era
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era cominciato e tornò il silenzio. ¶ – Ma lei cosa
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gracias. Me hace falta. ¶ Il giovane rientrò nel gruppo
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ha parlato spagnolo, – constatò il cameriere. – Si credono in
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s’assomigliano in tutto il mondo. ¶ – Quelli non sanno
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tortuoso, tra picchi dove il cielo lameggiava. Il sole
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dove il cielo lameggiava. Il sole illuminava una devastazione
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se ne andava già il sole balzando verso le
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Pierre, la donna e il soldato in una di
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tutte sfumature perlacee sotto il cielo altissimo. ¶ Si risvegliò
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al buio una sigaretta. Il mare fiatava appena ai
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e mano titubante... era il giovane che l’aveva
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di brezza. Mentre prendeva il caffè emersero dall’oscurità
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caffè emersero dall’oscurità il bosco di querce e
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con la fumaggine nera, il limone col cancro. ¶ Si
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e serrati dal cielo. ¶ Il crinale vibrò nel sole
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era parso di vedere il crepaccio del mondo – malinconie
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solo malinconie senz’altro – il crepaccio entro cui il
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il crepaccio entro cui il mondo spariva. L’onda
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piena di luce. ¶ Sotto il crinale incrociò un sentiero
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Grazie! Ma ho preso il caffè adesso. ¶ – La fame
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meditò quell’uomo. – Sembra il cigolio di un carro
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che un nonnulla allarmava. ¶ Il primo interlocutore prese un
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strada. ¶ Assediava le colline il bagliore turchese del mare
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che per nutrirsi scolpivano il dirupo di radici. L
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d’essere osservato posò il suo clarino in un
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un cavagno e prese il magaglio. ¶ – Era lei che
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prova, si prova, – spiegò il musicante, sorridendo triste. ¶ – Suonava
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bene. ¶ L’uomo lasciò il magaglio e si accosciò
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Grigò del bastimento. ¶ Perché il musicante dei picchi distorceva
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ch’era cosí bella, il cigolio del carro? ¶ – Non
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passione antica, antica come il furto e la fame
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numero due»? ¶ – È sempre il pezzo forte. Ma io
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Ma io non sono il primo clarino, – disse l
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Gregorio andò ad Avrigue. Il pomeriggio lo avrebbe passato
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a svolte in cui il vento non entrava d
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statua era murata sotto il cornicione della chiesetta) e
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scalinata alla piazza grande. Il carruggio era ormai disabitato
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sue mani alzate dietro il capo curvo trattenevano a
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ondosi e casoni fessurati. ¶ Il mare da lassú è
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stata uniforme. ¶ Ciascuno conosceva il suono delle campane, la
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intero anno di Piogge, il Maestrale, la Spagnola, il
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il Maestrale, la Spagnola, il Tifo, la Fillossera, la
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suicidio venivano a rompere il senso del limite, a
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ordine. ¶ I vecchi sotto il portico, che dava sulla
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Si tolse nel salutarli il suo berretto da marinaio
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in bottega a prendere il pane (forno e bottega
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riattraversare la piazza vide il prete in compagnia. ¶ Teneva
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qualcuno. ¶ – Disgrazia comunque, – disse il buon prete. ¶ Voleva premunirsi
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prete. ¶ Voleva premunirsi contro il divieto di funerali religiosi
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di funerali religiosi. Sovente il prete è piú illuminato
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conosce. ¶ – Io vado, – disse il prete. – Chi viene con
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Crairora. ¶ La tunica ingombrava il prete, che arrancava male
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passo dell’Annunciata. ¶ Lassú il vento scuote ulivi e
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scuote ulivi e pini. ¶ Il prete riposò; Gregorio appese
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un sentiero che aggira il picco. ¶ – Andiamo piano, – disse
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picco. ¶ – Andiamo piano, – disse il prete, – tanto non c
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scuro accennavano dei sussurri. ¶ Il prete pregava; lo accompagnava
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strada dell’andata. Aggirò il picco da oriente. La
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grandi foglie già secche. ¶ Il suo bosco di ulivi
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lieto a cui pensare. ¶ Il suo passato era deserto
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e mare diaccio. Deserto il tempo che precedeva il
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il tempo che precedeva il primo imbarco: corvi lo
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costretto a sbarcare. Ripensò il mare irrigidito, duro campo
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gli parve di riconoscere il motore della macchina di
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stufa. S’era tolta il soprabito, un nero montgomery
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già sapeva, ne parlava il giornale della sera. ¶ – E
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dalla rupe eccetera...» E il solito commento sulla gioventú
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gli mancavano. ¶ Ester manifestò il desiderio di uscire. ¶ Il
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il desiderio di uscire. ¶ Il golfo d’ulivi era
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come un austero approdo. Il pendio aveva un costone
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vento di montagna scosse il cespuglio da cui Ester
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ramo. ¶ Si voltò con il ramo nella mano. Un
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sulla fronte, le aprí il montgomery e le incollò
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gli venne in mente il suo vicino che dissodava
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in cui aveva messo il ramo rosso oro. ¶ Gli
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dolce e tenera. Invano il tempo si accaniva a
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in un richiamo interminabile. Il mare ossessiona chi lo
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a lungo, proprio per il suo sciogliersi nell’eterno
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nulla. ¶ Guardò Ester, ascoltò il suo respiro sereno e
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respiro sereno e lasciò il mare al suo abisso
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suo abisso. ¶ Ester partí il mattino. Non le faceva
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sale. ¶ Si chinò anche il pittore per guardare. ¶ – Pare
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pittore e quel frate. Il pittore, a detta di
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Laurence, dipingeva pietrame. Ma il frate?... Se era lí
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l’altro convento? – chiese il religioso. ¶ – Era sulla costa
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Era sulla costa, lungo il fiume. Non esiste piú
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maristi. ¶ – Frères Chrétiens, – corresse il monaco. Ne aveva sentito
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durante l’ultimo conflitto. Il priore era nel maquis
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maquis e aveva salvato il porto di Marsiglia, minato
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un gran massone, – mormorò il pittore. ¶ Il frate non
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massone, – mormorò il pittore. ¶ Il frate non disse niente
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quel convento. ¶ – Vuol dipingere il convento sulle argille? – gli
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rocce spettrali nel sole. ¶ Il monaco disse che veniva
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dipingeva di colpo, cosí il piano, e intorno al
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era sempre la stessa, il mare mutava. Veramente ogni
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Veramente ogni tanto cambiava il colore dei capelli della
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desiderato fissare quelle sere! ¶ Il frate disse con candore
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mare: ciò che diceva il frate era ben possibile
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con candore aveva parlato il frate, ma per sviarli
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E perché nessuno, né il frate né il pittore
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né il frate né il pittore né Laurence, ne
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quasi non la riconobbe: il bosco di querce, quasi
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bungalow, all’aperto, sotto il cielo stellato. ¶ – È tanto
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sogno. ¶ Si diressero verso il confine. Passarono Mentone coi
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iniqua di quella tradizionale. ¶ Il casinò di una volta
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o quattro numeri, ripeté il gioco parecchie volte. Come
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un tratto della «promenade». Il mare sotto costa era
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incatenato sul parapetto puntava il cielo. Lei fumava e
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Poco dopo lei manifestò il desiderio di partire. ¶ – Te
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spiccavano i seni e il perfetto triangolo ramato dove
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perfetto triangolo ramato dove il sesso spariva. ¶ Le sarebbe
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cresceva, e particolarmente verso il mattino. Aveva uno strano
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paralume, lei gli cercò il volto. ¶ – Quando ha saputo
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droga. ¶ – E nella droga il coraggio... ¶ – La fine sarebbe
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febbraio brilla solitaria verso il mattino, stella da punto
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e carichi di gloria. ¶ Il gruppo di ulivi piú
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stesso quando vide comparire il postino sulla piazza. Aveva
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ma va bene. ¶ Forse il suo posto era proprio
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un lume ad olio. Il suo compagno era Luigiò
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in pochi minuti risalí il paese. ¶ Oggi non c
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e riprese pian piano il suo cammino. La terra
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sino a marzo, quando il mistral sembrava diroccare le
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lassú sopra l’ulivo, il primo abbacchiatore di quell
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illusione di tempo eterno. Il tempo oramai scadeva sulle
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non tirando vento tutto il cielo splendeva. ¶ Partirono per
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cielo splendeva. ¶ Partirono per il bar dell’olandese come
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proprio partire? ¶ – Sono obbligato, il Nyon è già a
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ciglione senza riparo. Solo il mare tremolava al di
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E quel ragazzo, – chiese il vecchio, mentre prendevano verso
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spiegare, – disse Gregorio scuotendo il capo. E forse nemmeno
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cui la morfina divorava il cuore... la morfina che
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la morfina che disgregava il mondo e lo polverizzava
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una certa gioia Edoardo, il quale non parlava e
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del Sonaglione, poi attraversarono il bosco del Comune e
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le querce di Evarista. ¶ – Il cammino è ancora lungo
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che va verso Francia. ¶ Il sentiero correva in cima
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vi passava nessuno e il sentiero s’andava perdendo
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rocce e calanchi. Rifletteva il sole e pareva vibrare
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vibrare e quasi fluttuare. ¶ Il sentiero si fermava prima
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gola stretta che divideva il dosso da quel serro
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era pieno di soldati... ¶ Il ricordo, o chissà che
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c’erano le stelle, il mattino presto il sole
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stelle, il mattino presto il sole in un cielo
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fuoco ad oriente; ma il suo vigore veniva subito
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Giungeva sino ad Avrigue il fragore dei marosi. C
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è meglio che chiuda il libro della memoria. Mi
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di polvere in cui il passato si livellava. ¶ Ora
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nuvolosi del Sonaglione. Tinniva il sonaglio alto, che il
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il sonaglio alto, che il padrone d’una volta
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ramo di una cima. ¶ – Il «Sonaglione» era un bel
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e in lontananza riappariva il serro roccioso nella marea
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in quell’aria trovarono il pastore su un greppo
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su un greppo sopra il sentiero. V’era un
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bruno quel fruscio faticoso? ¶ Il pastore non rispose. ¶ Stava
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in piedi, appena sopra il sentiero, una mano aggrappata
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Ad un suo cenno il cane fece partire il
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il cane fece partire il gregge di pecore. ¶ Si
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Due ritardatarie andavano come il vento. Il pastore le
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andavano come il vento. Il pastore le seguí con
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sole dell’altro serro. ¶ Il canto-bruno, l’aspro
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aspro fruscio che precede il mistral, s’andava estendendo
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i coppi del tetto. Il sole batteva di sbieco
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monti verso cui andava il pastore, dopo il grande
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andava il pastore, dopo il grande pastorale commiato: monti
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non udirla faceva scorrere il profilato di una veranda
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ma non faceva freddo. Il radiatore della stufa era
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avevano gettato in mare il bagaglio del povero Alfred
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Non si sentiva che il vento, che provava con
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chissà perché?... l’indulgenza, il distacco, la forza addolorata
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e loro? ¶ Si sentiva il soffio del mare, che
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soffio del mare, che il vento porta seco all
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Si sentiva lí fuori il fruscio della Waldorf. Piú
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della Waldorf. Piú su il vento riprovava gli strumenti
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nel raggio della veilleuse. Il buio le arrivava alle
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fermò a guardare. Ecco il solco dell’Annunciata fra
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fra due uliveti, ecco il sentiero delle querce. Quanto
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non sapeva come difendersi il pilota automatico che ogni
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si fermò di nuovo. ¶ Il suo vicino dissodava una
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un maestro. Menava bene il taglio, con precisione; sollevava
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sbatte in faccia. Appena il sole gioca me ne
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distaccava per volare verso il cielo. Anch’essa aveva
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mi sono spinta verso il mare»... «Tu sei sempre
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non ho mai trovato il costante tepore a cui
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tutti i tuoi lamenti: il mare ha il lutto
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lamenti: il mare ha il lutto, a terra non
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Marsiglia rompe gli ormeggi. ¶ Il vento rompeva gli ormeggi
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rompeva gli ormeggi e il salino era una camola