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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pantaleo Carabellese, Il problema della filosofia in Kant, 1938

concordanze di «Il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1938
Prima di proseguire, vediamo il paragr. 22, che è come
2
1938
paragr. 22, che è come il sommario di quanto Kant
3
1938
partenza e avviarci verso il punto di arrivo, cioè
4
1938
allora soltanto sarà risoluto il problema della fisica; solo
5
1938
pag. 92 (v. paragr. 23, 24, 25). ¶ È il difficile problema dello schematismo
6
1938
intuire (lo spazio e il tempo: forma dell'intuire
7
1938
una data forma spaziale. Il tempo è la successione
8
1938
quale basta la spazialità. Il tempo non c'entra
9
1938
sua interiorità alla coscienza; il tempo è il succedersi
10
1938
coscienza; il tempo è il succedersi dei miei stati
11
1938
esterne solo indirettamente per il loro riviverle in questa
12
1938
intuizione interiore che è il tempo, dobbiamo vivere anche
13
1938
a quella categoricità logica il valore di legalità della
14
1938
la sua sinteticità (realtà). Il conoscere non è scisso
15
1938
processo e l'altro (il conoscitivo e il naturale
16
1938
altro (il conoscitivo e il naturale) non fossero fondamentalmente
17
1938
CONFUTAZIONE DELLO SCETTICISMO ¶ (paragr. 27 - 31) ¶ Il circolo vizioso notato da
18
1938
concetti puri come leggi? ¶ Il dubbio di Hume è
19
1938
evidenza e contesta quindi il valore oggettivo reale della
20
1938
a noi consta solo il prima e il poi
21
1938
solo il prima e il poi costante o no
22
1938
noi trasformiamo in causalità il prima e poi costante
23
1938
costante. Così Hume rompeva il circolo vizioso annullando ciò
24
1938
ciò che lo costituisce: il valore oggettivo della causalità
25
1938
ragione; ma dobbiamo estendere il suo dubbio; es., il
26
1938
il suo dubbio; es., il sole è causa del
27
1938
uomo io mi formi il concetto della sua essenza
28
1938
sua essenza, e invece il suo esserci reale dipende
29
1938
Hume avrebbe ragione se il sapere umano avesse per
30
1938
i fenomeni della natura; il fenomeno naturale non è
31
1938
che si conosce. Nè il fenomeno naturale potrebbe essere
32
1938
diverso per altri percipienti; il fenomeno naturale non è
33
1938
è vivere nella coscienza il fatto di natura con
34
1938
Kant (pag. 105): «È questo il punto di scalzare dalla
35
1938
scalzare dalla sua base il dubbio di Hume. Egli
36
1938
fa una la natura. Il coesistere delle cose naturali
37
1938
si concepisca come mucchio (il che non è neppure
38
1938
dunque, come cosa è il giudizio possibile di sostanza
39
1938
le indagini finora fatte, il seguente risultato: «Tutti i
40
1938
Resta così sempre aperto il campo alle scienze sperimentali
41
1938
esserci della terra e il sorgere del sole finiranno
42
1938
perchè ci devono essere il principio di causa, di
43
1938
di necessità, ecc.? È il problema della diversità di
44
1938
Kant si sia posto il problema di tale diversità
45
1938
quale Hume ha tratto il suo scetticismo? Perchè c
46
1938
delle categorie ci tendeva il tranello: interpretavamo la loro
47
1938
appunto perchè tale, riconoscere il vuoto, l'assenza di
48
1938
Kant dice di essere il primo ad aprire gli
49
1938
al suo compito conoscitivo, il conoscere è un assurdo
50
1938
in quanto assolutamente assente, il rappresentato (realtà) e svanirebbe
51
1938
e svanirebbe così anche il rappresentante (coscienza). Il conoscere
52
1938
anche il rappresentante (coscienza). Il conoscere non è dunque
53
1938
Kant continua a concepire il mondo mentale conoscitivo come
54
1938
detta duplicità di giudizio. Il giudizio empirico o di
55
1938
ed essere esperienza» (pag. 87). Il giudizio dunque (e questa
56
1938
ordinata connessione, che è il giudicare da cui nasce
57
1938
Gegenstand). Quando c'è il vero e proprio giudicare
58
1938
vero e proprio giudicare, il giudicare dell'intelletto come
59
1938
più soggettiva ma oggettiva. ¶ Il giudizio percettivo è dunque
60
1938
di tale oggettività è il concetto intellettivo, il concetto
61
1938
è il concetto intellettivo, il concetto che nella sua
62
1938
che formula, che esprime il giudizio oggettivo. «Tal concetto
63
1938
generale, in una intuizione, il modo in cui essa
64
1938
a dei giudizi» (pag. 88); il concetto puro ritrova sè
65
1938
c) si ha così il giudizio di esperienza con
66
1938
pre ed anticritico che il soggetto sia coscienza e
67
1938
Causa del salto è il pregiudizio realistico (nel farlo
68
1938
a parole si nega il realismo: il mondo conoscitivo
69
1938
si nega il realismo: il mondo conoscitivo stante a
70
1938
fatto di rappresentazioni, e il mondo della realtà stante
71
1938
generale di Kant sarà il soggetto stesso fattosi universale
72
1938
l'oggetto di cui il soggetto è consapevole? Io
73
1938
OGGETTIVITÀ ALLA NATURA ¶ (paragr. 21 - 26): IL CONCETTO ¶ La coscienza conoscitiva
74
1938
dal giudizio percettivo, per il quale si è nella
75
1938
giudizio di esperienza, per il quale si riconosce che
76
1938
coscienza, che pur certo il soggetto ha, c'è
77
1938
intuizione, nella quale consiste il giudizio percettivo, ad un
78
1938
kantiane; così a pag. 88: «il concetto non fa altro
79
1938
generale, in una intuizione, il modo, in cui essa
80
1938
pietra è calda perchè il sole la illumina»; ma
81
1938
cui sommario avevamo detto: «Il concetto puro implicito alla
82
1938
da essa». E cioè il concetto puro come tale
83
1938
saremmo sempre nella soggettività. Il concetto puro è un
84
1938
cui sta l'intelletto, il quale intus legit, collega
85
1938
cosa, cioè l'oggettività. Il concetto puro è questa
86
1938
pura. Sia questa che il concetto puro fanno uno
87
1938
troveremo in essa; ma il trovarli in essa non
88
1938
suo essere coscienza conoscitiva. Il conoscere umano per Kant
89
1938
non sono altro che il nesso intimo della intuizione
90
1938
intuizione in generale, cioè il giudizio implicito nella intuizione
91
1938
intuizione, e perciò sono il mezzo per il quale
92
1938
sono il mezzo per il quale da un giudizio
93
1938
servono di mediazione tra il giudizio percettivo e il
94
1938
il giudizio percettivo e il giudizio di esperienza, e
95
1938
me è così». ¶ Ma il problema della fisica pura
96
1938
non abbiamo ancora risoluto il problema della fisica pura
97
1938
natura di esperienza possibile, il problema è questo: come
98
1938
schietta possibilità della esperienza. ¶ Il problema puro della natura
99
1938
puro della natura è il problema puro della esperienza
100
1938
Giustificare questa affermazione risolvendo il problema della fisica pura
101
1938
soluzione del problema generale: il problema interno della filosofia
102
1938
Obiekt e Gegenstand (paragr. 19). ¶ Il concetto dell'oggettività è
103
1938
concetto dell'oggettività è il più fondamentale della filosofia
104
1938
storia del pensiero speculativo; il progresso di questo è
105
1938
ha esplicita coscienza per il proprio sistema. Il problema
106
1938
per il proprio sistema. Il problema dell'oggettività è
107
1938
al 22 compreso. Kant introduce il concetto di giudizio e
108
1938
tutti i giudizi definitori, il che vuol dire che
109
1938
dà l'esperienza; e il giudizio d'esperienza è
110
1938
Per Kant, intellettivo è il giudizio che oggettiva la
111
1938
fenomenica. Se vogliamo impostare il problema puro della natura
112
1938
soltanto soggettiva, come è il giudizio percettivo, ma richiede
113
1938
Si osservi, per analogia, il processo psicologico nei primi
114
1938
atteggiamenti spirituali dei bambini; il bambino passa da uno
115
1938
Consentimento non arbitrario anche il mio, come quello di
116
1938
e non ci sarebbe il tavolo (e non ci
117
1938
sia la negazione che il soggetto conoscente fa di
118
1938
da questa scoperta ha il suo significato e valore
119
1938
COME OGGETTI VITÀ (paragr. 20) ¶ Il mondo conoscitivo kantiano come
120
1938
kantiano come mondo rappresentativo. Il duplice giudicare. La condizione
121
1938
della coscienza in generale. Il concetto puro implicito alla
122
1938
in sè, ma quando il nesso delle rappresentazioni, che
123
1938
l'oggetto (Gegenstand) e il giudizio è oggettivo» (pag
124
1938
suo limite, in cui il conoscere nasce dall'esistere
125
1938
non c'è ancora il concetto intellettivo a dare
126
1938
e Gegenstand: Obiekt è il puro oggetto che si
127
1938
qualche modo (col fenomeno) il suo corrispettivo nella conoscenza
128
1938
all'Obiekt è trasformare il fenomeno intuito in Gegenstand
129
1938
dentro a noi conoscenti; il Gegenstand è il fenomeno
130
1938
conoscenti; il Gegenstand è il fenomeno dell'Obiekt, ma
131
1938
nella coscienza). ¶ Avendo presente il problema che ci occupa
132
1938
Kant la percezione precede il giudizio. Nel concetto poi
133
1938
poi c'è già il giudizio, cioè questo scindersi
134
1938
Per es., nel giudizio: il bene è il fine
135
1938
giudizio: il bene è il fine supremo del volere
136
1938
ma proprio per conquistare il concetto del bene come
137
1938
cioè in quanto formuliamo il giudizio. Non è dunque
138
1938
poi vi appartiene anche il giudicare (che spetta soltanto
139
1938
nello stesso tempo dice: il giudizio spetta solo all
140
1938
in generale» (p. 86-87). ¶ Osserviamo il quadro nella nota n
141
1938
nota n. 60 a pag. 86: il giudicare comincia dal n
142
1938
le rappresentazioni; questo è il campo della esperienza. La
143
1938
nostro avviso erronea: se il conoscere è soltanto rappresentare
144
1938
conoscere è soltanto rappresentare, il conoscere non può adempire
145
1938
il sentire, anzi soprattutto il sentire dobbiamo considerare in
146
1938
e kantiano del sentire. Il sentire al limite in
147
1938
in loro stesse; ma il dir questo già importa
148
1938
mia determinazione matematica, cioè il mio sentire (idealistico e
149
1938
deve risultare al conoscente, il quale perciò e in
150
1938
ciò è fatto senziente). ¶ Il mondo sensibile, dunque, si
151
1938
ci salva dalla allucinazione. Il perchè di questo è
152
1938
dal Leibniz. ¶ In Cartesio il sentire è un atto
153
1938
è conoscenza e volontà; il cogito cartesiano ha questi
154
1938
fatto un qualche cosa (il sentire), che non è
155
1938
anche in Cartesio, dice: il sentire e l'intendere
156
1938
stessa proprietà dello spirito, il potere conoscitivo; si distinguono
157
1938
nell'altra è confusa. Il motivo, ripeto, è, anche
158
1938
anche questo, cartesiano, ma il suo sviluppo ha portato
159
1938
persistente in Cartesio nonostante il suo cogito, certo più
160
1938
ristabilisce con maggiore rigore il concetto realistico tradizionale del
161
1938
conoscenze diverse, perchè solo il sentire ci porta al
162
1938
al punto in cui il conoscere deve arrivare, perchè
163
1938
veramente conoscere, dove cioè il concetto finisce e si
164
1938
la cosa, da cui il concetto, se veramente tale
165
1938
contatto, questo è appunto il sentire, il quale è
166
1938
è appunto il sentire, il quale è dunque il
167
1938
il quale è dunque il conoscere in questo suo
168
1938
qui però si fermasse il conoscere, non sarebbe neppure
169
1938
è anche, strettamente connesso, il discorsivo, il giudicativo che
170
1938
strettamente connesso, il discorsivo, il giudicativo che è di
171
1938
si è capito questo, il sentire resta come la
172
1938
innesto non toglie che il sentire sia un atto
173
1938
e tempo sono sì il mio sentire, ma sono
174
1938
sentire, ma sono anche il fenomeno delle cose stesse
175
1938
altrimenti non ci sarebbe il mio sentire. Questo è
176
1938
fantastico (alla Berkeley), per il quale le cose stesse
177
1938
di Cartesio, che, per il deficiente concetto di senso
178
1938
soggetto senziente. Anzi solo il mio idealismo trascendentale, proprio
179
1938
che metta in dubbio il carattere realistico del sapere
180
1938
oggetti. ¶ Questo puro intuire il tempo e lo spazio
181
1938
una realtà già esistente. ¶ Il primo grado del problema
182
1938
Non è questo però il mondo in cui viviamo
183
1938
naturale, senza che però il primo debba essere abbandonato
184
1938
nella quale è unanime il consenso degli scienziati, conoscenza
185
1938
pura, Kant imposta così il problema. ¶ La fisica sperimentale
186
1938
interessa Kant. ¶ Per capire il paragrafo 16° occorre ricordare che
187
1938
Kant introduce, quasi involontariamente, il concetto di esperienza. Natura
188
1938
nostra esperienza. ¶ Sappiamo che il sentire è conoscenza originaria
189
1938
i primi si svolge il nesso che diciamo natura
190
1938
Kant cerca di superare. ¶ Il punto centrale che richiama
191
1938
è l'intero oggetto, (il sopraddetto «insieme di tutti
192
1938
per impostare e risolvere il problema della fisica pura
193
1938
sta in questo discorrere il concetto come tale. ¶ Il
194
1938
il concetto come tale. ¶ Il sapere intuitivo è proprio
195
1938
è proprio delle matematiche. ¶ Il sapere discorsivo è proprio
196
1938
l'intuizione pura avremo il segreto del sapere matematico
197
1938
in sè non è il suo fenomeno, e perciò
198
1938
L'altra distinzione riguarda il nostro stesso rappresentare, il
199
1938
il nostro stesso rappresentare, il nostro atto di conoscenza
200
1938
nello stesso tempo cogliere il fenomeno e fenomenizzare. ¶ Io
201
1938
del senso: in fondo il concetto kantiano di forma
202
1938
volta dice esplicitamente che il conoscere non intellettivo è
203
1938
Non pretendiamo di risolvere il problema in due parole
204
1938
alla forma intellettiva. Ma il dualismo conoscitivo di sentire
205
1938
Forma dell'intendere è il puro concepire, del sentire
206
1938
è l'intuizione pura. ¶ Il senso non è discorsivo
207
1938
sia un intuire puro: il segreto della matematica ci
208
1938
FORMA E REALTÀ ¶ a) Il concetto kantiano di forma
209
1938
l'intuire è fenomenizzare; il fenomeno è intuìto, e
210
1938
puro, è puro anche il fenomenizzare: nelle matematiche c
211
1938
è, dunque, di reale il fenomeno puro, che come
212
1938
ente conoscitivo che sente il mondo in cui vive
213
1938
ricordiamo, significa per Kant: ¶ 1) il riunirsi di più elementi
214
1938
qualche cosa ex novo (il 7, il + e il 5 come
215
1938
cosa ex novo (il 7, il + e il 5 come elementi
216
1938
novo (il 7, il + e il 5 come elementi da sintetizzare
217
1938
da sintetizzare non sono il 12, che è il quid
218
1938
sono il 12, che è il quid nuovo che pur
219
1938
è l'oggetto ineliminabile. Il tempo invece è l
220
1938
pag. 56) considera ormai risoluto il problema relativo alla prima
221
1938
pura? La matematica è il nostro sentire puro, è
222
1938
puro non fa scienza. Il fenomeno puro soltanto è
223
1938
puro soltanto è scientificabile; il fenomeno empirico non avrà
224
1938
non interessano la scienza: il sapore, l'odore, il
225
1938
il sapore, l'odore, il colore, il suono, ecc
226
1938
l'odore, il colore, il suono, ecc. non saranno
227
1938
la matematica è soltanto il nostro sentire puro, allora
228
1938
questo tentativo sarebbe perduto il conoscere e non sarebbe
229
1938
spazio è dunque proprio il mio sentire puro, ma
230
1938
evidenza che questo identificare il fenomeno reale delle cose
231
1938
è la prova che il mio conoscere in esso
232
1938
col suo fenomeno costituisce il sentire. L'intuire il
233
1938
il sentire. L'intuire il fenomeno, o, meglio, l
234
1938
io sento intuendone soltanto il fenomeno. La ragione mi
235
1938
poi a non scambiare il fenomeno intuito con l
236
1938
da tal fenomeno; ma il mio sentire, insiste Kant
237
1938
bisognerebbe escludere anche e il fenomeno e il sentire
238
1938
e il fenomeno e il sentire e quindi anche
239
1938
matematica, dunque, pur essendo il sentire puro, non per
240
1938
senza consistenza reale. Anche il sentire, anzi soprattutto il
241
1938
filosofia della filosofia, è il problema interno della filosofia
242
1938
principio (pag. 12). Ma appunto il superamento di queste difficoltà
243
1938
filosofia trascendentale, sarebbe cessato il parlar da maestri dei
244
1938
di tutti, non era il non esserci ancora della
245
1938
pel quale rinasce continuamente il dubbio del suo esserci
246
1938
avesse per primo istituito il problema e costituita la
247
1938
atta a risolverlo; così il «decidere sfacciatamente» su problemi
248
1938
potentemente contribuito a determinarne il rigore. ¶ Ancora oggi, anzi
249
1938
mai, non è vano il richiamo ai principi ed
250
1938
metafisica prima della Critica: 2) il metodo per la soluzione
251
1938
cerca di individuare bene il problema, di determinarlo senza
252
1938
determinare cioè l'oggetto, il modo, le fonti della
253
1938
è che, per ora, il concetto pur problematico della
254
1938
non è mai nato il dubbio. Il «se» quindi
255
1938
mai nato il dubbio. Il «se» quindi non riguarda
256
1938
esserci della metafisica, ma il suo esser scienza. ¶ Il
257
1938
il suo esser scienza. ¶ Il problema che Kant si
258
1938
alternative: dogmatismo e scetticismo. Il problema, che la critica
259
1938
della Critica non sussiste. ¶ Il metodo da seguire (pag
260
1938
primi della fisica). Questo il punto di partenza saldo
261
1938
dalla esperienza. Questo è il carattere kantiano della scienza
262
1938
e della fisica pura. Il punto interrogativo è sul
263
1938
la scienza, possiamo determinare il «come» della scienza in
264
1938
generale e poi vedere il «se» anche di una
265
1938
e necessaria, possiamo porre il problema del come è
266
1938
tale problema è porre il problema del come è
267
1938
la scienza, non basta il carattere di apriorità con
268
1938
che pensi anche estensione; il mio concetto di corpo
269
1938
ampliano la conoscenza (es. il corpo è pesante; non
270
1938
pensare corpo; perciò giudicando il corpo come pesante so
271
1938
concetti innati? E così: il concetto di corpo esteso
272
1938
stanno insieme apriori? È il problema metafisico più grave
273
1938
problema metafisico più grave, il problema dell'unificazione costitutiva
274
1938
intende per sinteticità anche il riferimento del giudizio, come
275
1938
cose come stanno. Perciò il conoscere in generale deve
276
1938
generale deve essere sintetico; il conoscere scientifico poi, per
277
1938
apriori nella scienza. ¶ Così il problema della metafisica, nell
278
1938
le altre scienze, diviene il problema generale della conoscenza
279
1938
apriori. È però sempre il problema della metafisica quello
280
1938
si rivolge a conoscere il conoscere, fa suo oggetto
281
1938
facciamo oggetto del conoscere il conoscere: trascendentale è la
282
1938
Kant risolve la difficoltà. Il problema della forma del
283
1938
idee. Per Hume tutto il campo della conoscenza si
284
1938
abbiano riferimento alla realtà (il 12, che io ottengo dalla
285
1938
ha questa caratteristica che il suo concetto lo deve
286
1938
singolari, sono unità oggettive. Il sapere matematico è determinazione
287
1938
materiati, non qualificati sensibilmente. ¶ Il sapere-intuizione è il
288
1938
Il sapere-intuizione è il carattere delle matematiche a
289
1938
due indirizzi, sottraendo loro il terreno su cui procedono
290
1938
dell'origine è sostituito il problema del valore della
291
1938
e quale valore abbia il conoscere dobbiamo prima esaminare
292
1938
Come è dunque possibile il conoscere? Questo, fa riflettere
293
1938
Questo, fa riflettere Kant, il problema veramente primordiale della
294
1938
di esso condiziona e il problema dell'origine e
295
1938
problema dell'origine e il problema del valore della
296
1938
da un lato perfeziona il problema generico della filosofia
297
1938
moderna (la conoscenza) ponendone il momento fondamentale (la sua
298
1938
possibilità), dall'altro pone il problema stesso della filosofia
299
1938
problema stesso della filosofia, il suo problema interno. ¶ Per
300
1938
che vuol essere, anzi, il loro fondamento, la scienza
301
1938
come scienza? Ecco posto il problema interno della filosofia
302
1938
scienza ci sia – nasce il porsi del problema della
303
1938
filosofia, si profila, cioè, il dubbio circa l'esserci
304
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Kant, hanno sviluppato solo il momento della possibilità della
305
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non hanno visto che il criticismo kantiano non è
306
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kantiano non è solo il problema generico della conoscenza
307
1938
del quale certo costituisce il più importante approfondimento, ma
308
1938
Kant pone per primo il problema che la filosofia
309
1938
costituisce a se stessa. Il filosofo d'ora innanzi
310
1938
anche coerentemente ad essa il problema interno della filosofia
311
1938
nei Prolegomeni kantiani. ¶ III ¶ IL RINNOVAMENTO DELLA METAFISICA ¶ Posizione
312
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dei paragr. 1 - 3 dei Proleg.).3 ¶ Il sopradetto problema della filosofia
313
1938
storia della filosofia, per il pericolo di presentare posizioni
314
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è pure vero che il filosofare non si risolve
315
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come scienza: ad avvalorare il dubbio basta aver presenti
316
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Kant, così argomentando, accetta il pregiudizio per il quale
317
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accetta il pregiudizio per il quale si muove alla
318
1938
ma pur egli fa il passaggio opposto: dalle scienze
319
1938
oggettività. ¶ Per Kant, vedemmo, il possibile è l'essenza
320
1938
la metafisica? Qual è il motivo storico della genesi
321
1938
Critica? Kant ne dà il merito all'attacco mosso
322
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dall'esperienza, è successione. Il nesso necessario, che la
323
1938
arrivato a questa conclusione: il preteso nesso oggettivo della
324
1938
risultato della speculazione humiana, il problema per Kant si
325
1938
può, anzi non deve il principio di causa esser
326
1938
era neppure possibile porre. Il porla presupponeva quella scienza
327
1938
cioè coglie ed esprime il nesso intimo delle cose
328
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nesso intimo delle cose. ¶ Il principio di causa, dunque
329
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propria soggettività) egli fonda il suo scetticismo. In fondo
330
1938
sarei veramente conoscente, se il nesso causale, che io
331
1938
apriori con la ragione il nesso intimo delle cose
332
1938
Hume dà soltanto circa il principio di causa: questo
333
1938
nesso apriori, e così il pensarla con una qualità
334
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scienza che ne avesse il compito, che ne fosse
335
1938
difficoltà, è, per Kant, il merito sommo ed incontestabile
336
1938
Perchè, dunque, sia risoluto il problema pregiudiziale della filosofia
337
1938
mi proposi di tratteggiare il problema interno della filosofia
338
1938
filosofia in Kant, riassumendo il risultato dei miei precedenti
339
1938
dà Kant nei Prolegomeni. Il corso quindi riuscì una
340
1938
salienti e smorzante invece il passaggio fine che li
341
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qualcosa avrei aggiunto e il lavoretto forse avrei migliorato
342
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esposte accetto la paternità. ¶ Il lavoro deve essere letto
343
1938
Prolegomeni. E così reciprocamente il mio commento ad essi
344
1938
quello che io ritengo il Kant vero? ¶ Ad essi
345
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di Giovanni Gentile. ¶ a) Il Croce è arrivato alla
346
1938
nella storia della cultura, «il sotterratore del filosofo puro
347
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la filosofia! ¶ b) Per il Gentile filosofare è vivere
348
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che in a) è il filosofo stesso (Croce) a
349
1938
possa filosofare senza porre il problema del se ci
350
1938
anima di chi filosofa (il merito grande di Kant
351
1938
è di aver portato il pensante come tale nello
352
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specie di moda spirituale). Il filosofare deve andare, va
353
1938
non c'è neppure il pensare e perciò non
354
1938
soluzione non c'è il pensiero di nessuna cosa
355
1938
forma larvata di scetticismo: il fare, il vivere conta
356
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di scetticismo: il fare, il vivere conta e non
357
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vivere conta e non il pensare. ¶ Dal punto di
358
1938
la filosofia è universale, il filosofo bisogna che sappia
359
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l'importante è sapere il sistema di tutto, cioè
360
1938
vuota e proclama che il concreto, il vero sapere
361
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proclama che il concreto, il vero sapere non è
362
1938
la febbre che denunzia il male di cui la
363
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cui la filosofia soffre, il soggettivismo; così come lo
364
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la febbre che denunziava il male di cui la
365
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cui la politica soffriva, il parlamentarismo (e cioè in
366
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negazione della filosofia è il sintomo febbrile del suo
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febbrile del suo male. Il guaio è nello scambiare
368
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fu febbre e scoprire il male di cui è
369
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condizioni: 1) che si distingua il problema soggettivo, il problema
370
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distingua il problema soggettivo, il problema interno della filosofia
371
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interno della filosofia, cioè il problema che la filosofia
372
1938
la filosofia vuole risolvere, il problema dell'essere in
373
1938
difficoltà. ¶ II ¶ KANT PONE IL PROBLEMA INTERNO ¶ DELLA FILOSOFIA
374
1938
esaminare la possibilità, e il dubbio circa l'esserci
375
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immanenti, vedemmo, che trasformano il dubbio dell'esserci della
376
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era negato a volte il valore della filosofia, ma
377
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scetticismo di ogni tempo, il misticismo medioevale, negatore dello
378
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si comincia a tentare il cammino sulla traccia della
379
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come guida, mostrò sì il valore della pura tradizione
380
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l'insufficienza. Di qui il Rinascimento: l'abbandono anche
381
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dalla tradizione, si impose il problema: donde la conoscenza
382
1938
conoscenza? ¶ Questa domanda è il merito di Cartesio; e
383
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di Cartesio; e così il Cartesianesimo costituisce il primo
384
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così il Cartesianesimo costituisce il primo momento della soluzione
385
1938
così come problema nuovo il vecchissimo problema della filosofia
386
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senso che ci dà il mutabile ed il relativo
387
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dà il mutabile ed il relativo. Questo è motivo
388
1938
dall'intelletto divino. Ma il mondo che è inteso
389
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senso fenomenizzante, è soltanto il mondo delle connessioni logiche
390
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non devesi più confondere il mondo noumenico, che non
391
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a prendere da questi il suo contenuto, il che
392
1938
questi il suo contenuto, il che, per Kant, rende
393
1938
kantiano perciò non è il soggetto, non è l
394
1938
può giovare a nulla il cercar di moderare quelle
395
1938
distinto con certezza geometrica il campo del suo uso
396
1938
natura stessa? È qui il copernicanesimo di Kant, che
397
1938
alla natura; è questo il punto di vista idealistico
398
1938
si affermerebbe. Tanto più il materialismo viene scalzato alla
399
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materia. ¶ Questo soprattutto richiede il copernicanesimo di Kant: non
400
1938
METAFISICA COME ESIGENZA UMANA ¶ Il mondo indicato dalla ragione
401
1938
ragione nella sua purezza: il greco mondo intelligibile ed
402
1938
greco mondo intelligibile ed il cristiano mondo soprannaturale. Le
403
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Conseguente dialettica naturale umana: il compito della ragione pura
404
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problema interno della filosofia. ¶ Il III quesito era (pag
405
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qualche cosa che è il mondo intelligibile in sè
406
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far attingere di colpo il mondo intelligibile, il soprannaturale
407
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colpo il mondo intelligibile, il soprannaturale, era intervenuto lo
408
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che per Platone era il mondo intelligibile, scoperto dalla
409
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nella filosofia cristiana diventa il mondo soprannaturale, raggiunto dalla
410
1938
concetto tradizionale, quando pone il problema della ragion pura
411
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mondo intelligibile che è il vero, sia in senso
412
1938
non l'apparenza o il divenire, non il greco
413
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o il divenire, non il greco mondo della sensibilità
414
1938
mondo della sensibilità, non il contingente mondo naturale cristiano
415
1938
mondo naturale cristiano, non il mondo fenomenico di Kant
416
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no, non è più il sapere (Aristotele) che ha
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come idee pure anche il fine e la libertà
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delle categorie di relazione: il mondo, della categoria di
419
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causa effettiva di tutto il mondo nel suo complesso
420
1938
dialettica, ne scopre anche il valore. Il fondamentale è
421
1938
scopre anche il valore. Il fondamentale è quello di
422
1938
quello di farci distinguere il fenomeno dall'in sè
423
1938
metafisica, dunque, che ha il suo compito nel non
424
1938
Incondizionato. ¶ È così risoluto il III problema: quello dell
425
1938
metafisica; di quella metafisica, il cui esserci come scienza
426
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in una scienza, ha il suo grande fondamentale valore
427
1938
impossibilità kantiana di risolvere il problema. Salita ad un
428
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condotta morale, etica. Ecco il significato metafisico del costume
429
1938
non ha ancora risoluto il problema interno della filosofia
430
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costruita senza aver posto il problema critico, dava luogo
431
1938
l'essere in sè, il regno dei fini, il
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1938
il regno dei fini, il regno di Dio. Questo
433
1938
sebbene sia già giunto il tempo della caduta di
434
1938
già all'incontro comparso il tempo della sua rigenerazione
435
1938
Di questa insoddisfazione vediamo il perchè traendolo dalla stessa
436
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Kant, vedemmo, imposta così il problema: la metafisica fino
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conduttori del loro pensiero, il loro pensiero implicito; occorre
438
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fondamentalmente l'intuire, cioè il punto limite genetico della
439
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spiega l'universale e il necessario dell'essere, ma
440
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Or, se questo è il pensiero kantiano, io capisco
441
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e vuol coglierlo. Quindi il problema, che, prima di
442
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non essere così, se il concetto di critica in
443
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e si dica pure il conoscere del conoscere) in
444
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in quanto c'è il conoscere. Ridurre il conoscere
445
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è il conoscere. Ridurre il conoscere al conoscere del
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conoscere del conoscere, annullando il primo rende impossibile anche
447
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primo rende impossibile anche il secondo, cioè annulla la
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facciamo questa indagine circa il conoscere, cioè conosciamo il
449
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il conoscere, cioè conosciamo il conoscere e perciò, provvisoriamente
450
1938
E si spiega quindi il dogmatismo, in cui l
451
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ha fatto, è caduto. ¶ Il proseguimento di Kant bisogna
452
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questa concezione, si riapre il problema interno della filosofia
453
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spiritualità). Kant aveva posto il problema della possibilità della
454
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lez. XV) Kant ha il merito di aver messo
455
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coscienza. Così si legano il problema interno della filosofia
456
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Note ¶ [1] ¶ Vedi P. CARABELLESE: «Il problema della filosofia da
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edizione. ¶ [4] ¶ Cfr. P. Carabellese: Il problema teologico come filosofia