parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Crisostomo Trombelli, Fedro tradotto da Gio: Grisostomo Trobelli, 1797

concordanze di «In»

nautoretestoannoconcordanza
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1797
e perchè fosse posto in libertà, nol dice alcuno
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1797
prima volta dal Piteo in Troies nel 1596 furono esaminate
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che mal concia, e in van gemente, ¶ Ver le
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avido agogna. ¶ Con carne in bocca a nuoto per
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è con altra carne in bocca. ¶ Tenta rapirla, ma
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terza, ¶ Se vi avanzo in valore, a me si
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Fia che sciagura incontri. In cotal guisa ¶ Lo sleal
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da scena. ¶ S’Imbattè in una Maschera la Volpe
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lungo collo al Lupo in bocca, ¶ Giunge a le
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Nè curar se medesimo. In brieve il mostro: ¶ * Fra
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afferra, e a morte in van gemente il tragge
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è colto una fiata in frode, ¶ Se poscia dice
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sia che la tenuta in pregio: ¶ E chiaro vel
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la turba de’ Cani in van lo siegue. ¶ Ma
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ch’a torto ebbi in dispregio. ¶ FAVOLA XIII. ¶ La
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il Corvo. ¶ SI pente in van cui finta lode
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Povertà ridotto un Ciabattino, ¶ In luogo ignoto andonne, e
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lodati antidoti ¶ Finge mescer in acqua un rio veleno
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de l’oste entrambi in preda. ¶ Ei però non
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Cervo e la Pecora. ¶ IN prestito chiedendo uom frodolento
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altrui t’involi. ¶ Se in giudicio a chiamarvi un
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inganno. ¶ * D’aver dato in prestanza un Cane infinse
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chiese. ¶ Citato il Lupo in testimonio, attesta ¶ Che diece
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urli mandando. E perchè in letto, ¶ Lo sposo, dice
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privo, ¶ E i mortali in ruina, e a morte
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adduce. ¶ * D’un fiume in fondo videro una pelle
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una pelle ¶ Alcuni Cani; in vana speme addotti ¶ Di
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benefizio invan millanti: ¶ E in così dir la cattivella
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folli piace, i saggi in van lusinga. ¶ * Un ladroncel
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incontra. ¶ * Da la Rana in un prato il Bue
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a scherno espone, e in van s’adopra, ¶ Chi
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Un Cane adunque ¶ Avendo in guisa tal impreso a
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ch’apprestar si vide ¶ In largo piatto liquida vivanda
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E posto trito cibo in vaso angusto, ¶ Tutto col
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altri il tuo esempio in danno tuo rivolga. ¶ FAVOLA
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ad un, che nato in umil fortuna, ¶ A la
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Gli Dei d’Averno in pena ¶ Del sacrilego ardir
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giaccia estinto; ¶ Poichè vilmente in strada conceputo, ¶ E cresciuto
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E cresciuto al letame, in un istante ¶ Di regali
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nel nido ¶ Li diè in cibo: la prega l
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estratto il pene) ¶ Se in altro par che a
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lo volea, e farlo in brani ¶ Il Cignale; ma
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Tori. ¶ SOno i Plebei in gran periglio allora, ¶ Che
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l’inerme ¶ Stuolo tragge in inganno; e perchè, dice
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inganno; e perchè, dice, ¶ In continua angoscia i dì
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Esse credule al Nibbio in man si danno, ¶ Che
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Vo’ che il lettor in buona parte il prenda
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ardir del temerario affrena. ¶ In buon punto uom dabben
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tutti de’ lor denti in preda. ¶ * Malvagio oprar se
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Scrofa selvaggia. ¶ L’Aquila in cima d’una quercia
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Allor l’astuta corre in ver la Scrofa; ¶ E
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ver la Scrofa; ¶ E in gran periglio, dice, è
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di Faccendier’ razza evvi in Roma, ¶ Che nulla fa
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Che nulla fa, e in mille cure immersa, ¶ Qua
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di Miseno giunto, ¶ Che in erto colle fabbricò Lucullo
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indi per noti giri ¶ In un altro vial il
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atterra. ¶ * Trasse l’Aquila in alto una Testuggine, ¶ Che
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unqua non seppe, ¶ Quella, in cui due s’unir
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e ne la zuffa ¶ In cui la ricca soma
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de l’altro hanno in dispregio. ¶ Mentre il compagno
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Quando un lor: misero, in bocca a morte ¶ Entro
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occhi, ¶ Fia tua vita in periglio: il dice appena
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Toglier via queste ragnatelle! In somma, ¶ Mentre tutto ricerca
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La Favola tal senso in se racchiude: ¶ Vede acuto
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Atene, ¶ Un simulacro, e in base eterna un Servo
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fia bastante. ¶ Se cada in man di quei, cui
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studj, ¶ Ove i natali in certa guisa io trassi
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Per iscoprire ¶ Ciò che in palese un servo non
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perigli) ¶ I sensi suoi in favole rivolse, ¶ E al
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Nè di cotal conforto in cerca andrei. ¶ Che se
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purgo, ¶ Porrà lo stolto in chiaro i suoi rimorsi
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sen parta Invidia: ella in van piagne. ¶ Di chiara
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orcioletto vuoto ¶ Giacer negletto, in cui v’eran rimasi
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Di buono sarà stato in te una volta, ¶ Se
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dier perdono, ¶ La vita in don le chieggiono, ed
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però fia che allontani. ¶ In somma in varie opinion
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che allontani. ¶ In somma in varie opinion’ divisi ¶ Accrescon
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il motto: ¶ Spesso virtude in sozzo corpo albergo, ¶ E
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ricco ¶ Ne vien incontro, in cui se accetti il
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ingannò, poichè del premio in vece, ¶ Su una forca
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Bensì temo colui, che in scanno assiso, ¶ Le briglie
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LIbertà quanto è cara, in brieve espongo. ¶ * Un Lupo
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de la madre, e in esso ¶ S’affaccian. Sue
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non creder: gli esempli in breve il mostrano. ¶ A
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memoria avvenne. ¶ * Tenero amor in ver la moglie, e
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speme lusinga, ¶ Tratto è in disparte, e son da
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Ch’a un drudo in braccio l’infedel si
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cotai detti acceso, irsene in Villa ¶ Insigne; ma in
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in Villa ¶ Insigne; ma in città rimaso occulto ¶ La
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de’ famigli ¶ Chi corre in qua, chi in là
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corre in qua, chi in là, ei che non
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che armollo ¶ Stolta credulitade, in se rivolge. ¶ Accusata la
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fora or sua famiglia in tutto estinta. ¶ * Tutto ascolti
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e fra le ingiurie, ¶ In ciò, di ch’era
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un pollo: ed ho in qual luogo ¶ Neglètta è
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chi lo fece, ¶ È in chiaro. A l’Api
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che giuoca. ¶ VIsto, che in mezzo de’ fanciulli Esopo
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E un arco teso in mezzo a la via
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derisore ¶ Pensa, e ripensa in van, e in van
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ripensa in van, e in van s’affanna. ¶ Tal
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la tua madre: indi in remota ¶ Parte le pecore
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ami, ¶ Cui nulla scelta in generar si lascia, ¶ Che
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notte va di cibo in cerca, ¶ E in qualche
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cibo in cerca, ¶ E in qualche cavo tronco dorme
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FAVOLA XVII. ¶ Gli Alberi in tutela degli Dei. ¶ QUando
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da’Numi gli Alberi in tutela ¶ Fur presi, l
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dica ciò ch’ha in grado; ¶ Ch’io per
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Dea il consola: ed in grandezza il vinci, ¶ Ed
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grandezza il vinci, ¶ Ed in beltade. Il collo pur
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cerco, ei risponde, e in fretta parte. ¶ * Se il
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non riputollo Esopo, ¶ Poichè in altro occupato, fuor di
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lor bagaglio carco, ¶ Seco in cerca condurre avean costume
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involta ¶ Per cotal guisa in luogo oscuro giacque, ¶ Che
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Cavallo, e il Cignale. ¶ IN quel guado in cui
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Cignale. ¶ IN quel guado in cui ber solea un
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che darsi ad altri in mano. ¶ FAVOLA IV. ¶ Il
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Il Poeta. ¶ CHe sovente in un sol più senno
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più senno alberghi, ¶ Che in molti insieme, il mio
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A trar gli uomini in rete: la seconda ¶ Sol
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fien ricche, ¶ Nulla resti in possesso, o in balìa
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resti in possesso, o in balìa loro. ¶ Allor poscia
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ne va piena Atene; in van la donna ¶ Più
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tempo era già speso ¶ In fallaci ricerche: a sue
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Nè v’è taverna in cui non sia dipinta
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ne le porte, ove in minuti ¶ Brani, tritati da
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nave, ¶ Ch’a Barbari in lor danno, e a
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regni eccidio estremo. ¶ Essa in più modi barbari ingegnosa
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A la fuga trovò; in quel paterno ¶ Sangue lordò
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a lacerar s’accinge, ¶ In questa favoluccia si ravvisi
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scampo. ¶ * Inavvedutamente era caduta ¶ In un pozzo la Volpe
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lode è avverso. ¶ * Accolto in ciel per sua virtude
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contento, e ad esse in mezzo, esatta ¶ Incorrotta giustizia
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che vedi ciò che in fine si nota. ¶ FAVOLA
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cosa ne dicano alcuni in contrario, io li reputo
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uom costa, ¶ Che se in fortuna avviensi, immantinente ¶ Rompesi
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nettare gli piacque, ¶ Che in piè non ben reggendosi
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allor che il cangia in lieto. ¶ Reso il Piloto
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nè ad allegrezza ¶ Darsi in preda; la vita è
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son costretti. ¶ Van lentamente, in ogni mondezzajo ¶ L’esca
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gli altri ¶ Aspettano, se in cane ignoto abbattonsi, ¶ Lo
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da tal, che crudele in ver se stesso, ¶ Scaldollo
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ver se stesso, ¶ Scaldollo in seno: si riebbe appena
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sicchè tu sempre vegli ¶ In tenebre? Nessuno, egli rispondi
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se occultar lo brama, in van s’adopra, ¶ Ciò
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me s’ascriva. ¶ Ma in tal guisa m’oppongo
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citta de l’Asia in giro ¶ Cominciò a gir
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il prezzo, ¶ Le lodi in verso a’ vincitor’ tessea
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vincitor’ tessea. ¶ Fatto ricco in tal guisa, al patrio
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al patrio suolo ¶ (Che in Geo nascesse il vuol
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cui sdruscito, fera ¶ Tempesta in mezzo a l’onde
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ladron’, restano ignudi. ¶ Clazomene in buon punto era vicina
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le Muse amico, che in gran pregio, ¶ Ed in
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in gran pregio, ¶ Ed in ammirazion have Simonide, ¶ Di
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frequente leggea i carmi, in esso ¶ S’avviene, e
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vitto accattan gli altri. ¶ In essi a caso s
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gli altari io dimoro; in capo a’ Regi ¶ Se
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Stabilì il prezzo, e in loco ermo sen gìo
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di Leda, che cangiarsi in stelle, ¶ Frappose; indi simil
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non farsi l’Atleta in tutto avverso, ¶ Promette, e
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gliel dice, che Simonide ¶ In fretta parte: il piede
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caso ad altri è in grado, ¶ Cotai studj seguir
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sia ricca la materia in guisa, ¶ Che mancar questa
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richieggo, e quel che in voce ¶ Voler darmi dicesti
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passeran con simil giro in altri. ¶ Risolvi ciò che
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Lessi fanciul cotal sentenza: In pubblico ¶ Far motto a
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bramo. ¶ IL POETA. ¶ SE in avvenir d’Esopo il
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Falerèo. A gara, e in folla, ¶ Come costume ha
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e beffe incontri? ¶ Meco in grazie ritorno agevolmente, ¶ Perchè
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di vil razza, ¶ Che in succhiar sangue uman rio
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Uom, e pria promise in voto; ¶ E poscia in
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in voto; ¶ E poscia in sacrificio un Porco offrìo
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i perigliosi lucri ebbe in orrore. ¶ Pur ricco è
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e senza attori ¶ Solo in scena compare. Si procaccia
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silenzio: il capo ¶ Repente in sen si pone, e
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A pensare, che verro in seno asconda. ¶ Ch’apra
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a caso un pettine in istrada ¶ Da un Calvo
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Invido fato: del tesoro in vece, ¶ Carbon (come suol
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e scherno incontri. ¶ * Fu in qualche pregio un Trombettier
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Batillo avea costume. ¶ Mentre in palco s’aggira (nè
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palco s’aggira (nè in quai giochi ¶ Ciò avvenne
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ognun comprese, ¶ Candida benda in van la coscia avvolge
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van la coscia avvolge, ¶ In van bianca ha la
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il farò, ma temo, in vano. ¶ Tu profanasti i
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van dunque a immergersi in un lago, ¶ Spaventate al
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Frassino a la Quercia in cotai motti ¶ E’ fama