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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «Irene»

nautoretestoannoconcordanza
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sveglie? Delle ragazze come Irene e Silvia?… ¶ Nuto non
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lei… Ti ricordi quando Irene e Silvia non volevano
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li aggiustavano nei vasi. Irene e Silvia avevano allora
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Nido. C’era anche Irene, la bionda, appoggiata alla
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Vieni su, muoviti. ¶ L’Irene disse qualcosa, ridevano. Per
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sul terrazzo c’erano Irene e Silvia, c’era
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sapevo, vedevo come anche Irene e Silvia correvano dietro
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rosso, meno alta d’Irene, ma tutt’e due
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ringhiera che l’aspettassero. Irene in biroccio passava sotto
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pensavo alla faccia di Irene e di Silvia e
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nessuno? signorine! – gridavano. – Signorina Irene! – Il cane si mise
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della scala si sentiva Irene suonare; certe mattine di
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Nuto aveva detto a Irene che suonava come un
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stato a ascoltare. E Irene allora l’aveva chiamato
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la schiena dritta d’Irene e le braccia che
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Canelli, la musica d’Irene ci stava, era fatta
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un tratto Nuto, – sbagliato! – Irene s’era già ripresa
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fogli e discutevano e Irene suonò ancora. Io restai
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andavano le lettere che Irene scriveva, chi le aveva
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pensavo a Silvia. A Irene, cosí bionda, non osavo
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Ma un giorno che Irene era venuta a far
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altra riva. E allora Irene aveva posato il libro
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con gli anni che Irene e Silvia avevano quand
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meglio dominarsi, e comandare. Irene e Silvia non erano
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sbatteva le porte e Irene si sedeva a tavola
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aprirmi gli occhi. Anche Irene e Silvia erano gente
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quell’antica palazzina, perché Irene e Silvia morissero d
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l’anno prima, quando Irene e la signora Elvira
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il gelato, facevano nozze. ¶ Irene e Silvia sapevano queste
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per funghi là intorno; Irene e Silvia combinarono con
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filo lo faceva a Irene. Irene, cosí bionda e
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lo faceva a Irene. Irene, cosí bionda e buona
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e trovava che per Irene andava benissimo anche Arturo
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non lo voleva era Irene, perché diceva ch’era
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voce; un bel momento Irene, fredda, si dominava e
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che si attaccò a Irene anche lui, e che
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a quattro mani con Irene e, visto che loro
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le tendine ricamate da Irene, e la lampada di
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si metteva accanto a Irene e raccontava di casa
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Matteo brontolava soltanto su Irene e il figlio del
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signora faceva l’offesa. Irene alzava le spalle e
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un’altra volta. ¶ Che Irene parlasse al toscano non
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e sperando di prendersi Irene, si divertiva anche con
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incamminava tenendo a braccetto Irene e rideva, scherzava, ribatteva
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Veniva su bionda come Irene, con gli occhi neri
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non erano cosí prepotenti. Irene soprattutto era calma, cosí
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osato di pensare a Irene. E Nuto non ci
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ragazza a Canelli. Di Irene si diceva che parlasse
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che porta qualunque pianta. ¶ Irene doveva proprio averci un
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portare dei biglietti a Irene, diceva che l’aspettava
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per fare una passeggiata. Irene ci andava. ¶ Io dai
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legavo i sostegni, sentivo Irene e Silvia sedute sotto
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sotto la magnolia parlarne. ¶ Irene diceva: – Cosa vuoi? la
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che lo vedi, – diceva Irene, – sei tu che ti
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l’orecchio. ¶ Una volta Irene disse: – Avrà sentito, non
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non mi lasciava sentire. Irene le stava intorno, le
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sentire. ¶ – Vieni su, – diceva Irene toccandola, – vieni su sul
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cosí». ¶ Ci soffriva anche Irene. Lei doveva aver provato
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sapeva piú di noi. Irene era impossibile immaginarsela su
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all’ora giusta. ¶ XXV. ¶ Irene non la vidi mai
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m’era parso che Irene, in piedi, leggesse in
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suonavano i ballabili, se Irene suonava sempre. – Chiedilo a
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guardò oltre il pino. ¶ Irene non suonava quasi piú
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mani sulla tastiera. Quando Irene andava in visita dalla
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l’Emilia dicevano che Irene tirava il rocco a
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non capivo che speranze Irene aveva; per bene che
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tutti. A meno che Irene si accontentasse di far
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uve – pensavo che forse Irene era piú ricca di
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mi pareva impossibile che Irene fosse tanto interessata da
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venuta anche con me. ¶ Irene ci soffriva, anche. Quel
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e a tutto quanto Irene gli diceva o domandava
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ascoltare i sospiri di Irene. A tavola – diceva l
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tavola – diceva l’Emilia – Irene teneva gli occhi bassi
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passati sia lei che Irene nella vigna bianca, e
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dell’anno. Ai Santi Irene si mise a letto
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venne quello della Stazione – Irene aveva il tifo e
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stanze di sopra, cambiavano Irene di letto due volte
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una vecchia lingua. ¶ XXVIII. ¶ Irene non morí del tifo
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l’aratro, fin che Irene fu in pericolo, io
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sempre a terra, era Irene. Sembrava quelle freddoline che
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anche piú bella d’Irene. E Santina sapeva già
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volta Silvia disse a Irene – e l’Emilia sentí
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della sfuriata fu che Irene andò a letto con
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la vecchia del Nido. Irene non disse niente, ma
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di Silvia e d’Irene alzò le spalle e
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non disse niente. ¶ Neanche Irene non disse niente sulle
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qualcuno dei romanzi d’Irene, che una ragazza di
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che piacessero anche a Irene, a Silvia, a loro
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subito la corte a Irene; Silvia coi suoi capelli
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la ride, ma, quando Irene si metteva al piano
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anche sotto il sole. ¶ Irene non voleva saperne di
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la nuova – glielo dissero Irene e la signora Elvira
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le conveniva piú che Irene si sposasse e portasse
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s’impose. Adesso, che Irene trovasse marito era un
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acqua alla mano d’Irene. Era sempre intorno vestito
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e girava nei beni. ¶ Irene lo accettò per andarsene
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diverse giornate di prato. Irene, che aveva creduto di
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era già liquidata, e Irene viveva a Nizza in
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Silvia era viva e Irene giovane. Dovevo avere diciassette
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gli amici, Silvia e Irene non potevano andarci – per
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prima. Poi gridò a Irene: – Non vieni al Buon
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abito a fiori e Irene di bianco. Salirono con
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la testa bionda d’Irene. Parlavano tra loro di
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adesso la Mora. ¶ Poi Irene mi chiese se proprio
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tutta seria, disse a Irene ch’ero un bel
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sembravo neanche di qui. Irene, per non offendermi, disse
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e allargai il fieno. Irene e Silvia chiedevano «Dov
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ch’ero venuto con Irene e Silvia e le
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sparò i mortaretti. Vidi Irene bionda bionda che si
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cavallo di Neive. ¶ Dopo, Irene e Silvia le persi
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la chiesa cantava sempre. Irene s’era fatta su
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morta in casa. Ma Irene con quel vagabondo… stentando
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Era piú bella d’Irene, aveva gli occhi come
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volta con Silvia e Irene, – chiacchierai, – sul biroccio. Ero
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io la fine d’Irene, che baciassi la mano