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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «Irina»

nautoretestoannoconcordanza
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A mia moglie ¶ I ¶ Irina ¶ Vi furono pochi giorni
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svegliare l’attenzione di Irina, o fu piuttosto la
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una quantità. Voltandomi, vidi Irina che guardava la moneta
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Ratchis. Molti secoli fa…» ¶ Irina era piuttosto alta, con
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Caspio e l’Aral. ¶ Irina mi parlò di altre
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doveva suonare gradito. Anche Irina, come ogni altra persona
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che le venivo dicendo Irina si fece presto un
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Non chiedo di meglio.» ¶ Irina lavorava nell’ufficio postale
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Bastiano. ¶ Pensavo spesso a Irina. Sentivo le attrazioni della
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In Siberia…» mi diceva Irina, accostando alle sue narici
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maniera stessa con cui Irina diceva “Siberia” pareva il
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conifere… ¶ Il direttore di Irina aveva lavorato per qualche
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ogni genere sul Bajkal. Irina poi le riversava su
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in una sola tappa. ¶ Irina era lontanissima dal sospettare
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arrivava fino a Tomsk. Irina era piena di ammirazione
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notizie siberiane imparate da Irina, le moltiplicava, si faceva
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neppure sapere come. Sia Irina che sua zia sembravano
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come un eterno vagabondo. ¶ Irina veniva a passeggiare con
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infilava un altro sentiero. ¶ «Irina, statemi a sentire…» le
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che ci divideva perché Irina aveva un’infantile paura
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spazi di fuga di Irina si riducevano e diventavano
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ombra dell’uomo che Irina aveva avuto prima di
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sussulti nel letto di Irina, dopo i molti segni
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di Ekaterinburg, in cui Irina diventava una forma sussultante
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chiamava nei boschi, e Irina, grande camminatrice, mi seguiva
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montagne. La casa di Irina era alla periferia della
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erano notate da nessuno. Irina era felice, ma ogni
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il silenzioso singulto di Irina. Le chiedevo cosa avesse
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vennero le prime nevicate. Irina voleva ancora andare per
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un altro mezzo cui Irina ricorreva per distrarsi. Era
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nella sua vita privata… ¶ Irina ne traeva auspici di
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casa mia. Gli presentai Irina, il padre ferroviere e
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pare?» disse rivolgendosi a Irina col suo russo sgangherato
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subito in amicizia con Irina, come vedesse in lei
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piccoli cavalli della steppa. ¶ Irina adesso stava sempre in
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l’andamento della casa. Irina aveva un volto disteso
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aspettavamo. Il padre di Irina andò con la slitta
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tranne qualche urlo di Irina, soffocato sotto la coperta
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più le urla di Irina, e ciò aumentava la
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giorno che avevo conosciuto Irina, lungo la spalletta del
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legno. Prima di incontrare Irina avevo udito vagamente dentro
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conoscere i particolari. ¶ «E Irina? come sta Irina?» ¶ Mi
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E Irina? come sta Irina?» ¶ Mi limitai a scuotere
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anche me stesso che Irina non c’era più
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anziano ferroviere, la zia, Irina, il bambino che non
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soltanto una fotografia di Irina, sorridente, con i capelli
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e la zia di Irina non volevano lasciarmi andar
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mescolati insieme, perché mentre Irina aveva perduto tutto, io
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scuro della casa di Irina. La lampada a petrolio
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mente il fratello di Irina, finito chissà dove, e
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la strana paura di Irina di avere dei figli
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e la casa di Irina, o il cimitero che
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azzurrissimo di cui parlava Irina, il lago così limpido
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straziati della morte di Irina. Ciò che desideravo soprattutto
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strappo della morte di Irina e del bambino non
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ricordavo del fratello di Irina, di cui avevo occupato
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con la vicenda di Irina… ¶ Il mio cuore divenne
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con la vicenda di Irina. Ma lo stesso dovevo
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Mi ricordai che anche Irina e suo padre, il
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che il figlio di Irina fosse Falalej, bruscamente cresciuto
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del mio matrimonio con Irina, e della sua morte
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quando mi ricordavo di Irina, o delle donne che
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finestrelle quadrate, di cui Irina mi aveva parlato… ¶ Sentivo
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con Varvara, così con Irina. E adesso cosa sarebbe
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come il fratello di Irina, o l’ospite di