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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «L»

nautoretestoannoconcordanza
1
1538
ingegni ove mostrò natura ¶ L'ultima forza sì, che
2
1538
d'esso il moto, l'ordin, la misura; ¶ E
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1538
la fede vera e 'l lume santo ¶ Senza dar
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1538
e pregi altieri; ¶ Chè l'alte sue virtù son
5
1538
Ma a voi fu 'l ciel sì largo, e
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1538
il mio sole ¶ Fra 'l vostro paradiso e gli
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1538
tanto ne increbbe, ¶ E 'l tristo canto, che col
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1538
sorte! ¶ Cors'io seguendo l'empia e sorda morte
9
1538
Chiuse a me sovra 'l limitar le porte; ¶ Che
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1538
ingorde voglie. ¶ Tronca allor l'ali ai bei nostri
11
1538
e superba ¶ Uopo non l'è ch'a numer
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1538
averne tutti; attende solo ¶ L'ore più dolci per
13
1538
che pon d'intorno l'ale ¶ All'alma; onde
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1538
può da quel che 'l mondo vuole. ¶ Così lo
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1538
sè stesso; ¶ Ma sente 'l lume suo che ognor
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1538
i passi e scorge l'opre. ¶ SONETTO XCVI. ¶ Spirti
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1538
or lieti sedete ¶ Tra l'alte muse, e di
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1538
con umil fronte ¶ Cerco l'orme ch'a voi
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1538
sfogo il dolor che 'l cor mi preme. ¶ SONETTO
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1538
cima, il grembo e l'ampie falde ¶ Del monte
21
1538
Del monte altier che 'l gran Tifeo nasconde, ¶ Fiammeggiar
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1538
la terra e mobil l'onde ¶ Vedran, senza timor
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1538
trionfo novo ¶ Scorgea per l'opre degne, e tutt
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1538
son chiare e intere ¶ L'alme tue frondi, e
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1538
altieri. ¶ SONETTO XCIX. ¶ Se l'empia invidia asconder pensa
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1538
Ogni spirto gentil, finchè l'aurora, ¶ Dove 'l sol
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1538
finchè l'aurora, ¶ Dove 'l sol cade, il lume
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1538
voler, che non intende ¶ L'altiera luce, u' più
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1538
e sè medesmo offende, ¶ L'occhio all'oggetto bel
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1538
virtù il buono, e 'l suo contrario cede. ¶ SONETTO
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1538
tempre; ¶ È degno che 'l passato duol contempre ¶ Il
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1538
Che compensi il piacer l'avute pene. ¶ Non cede
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1538
gloria), ¶ A quel che 'l vecchio Atlante ancor sostiene
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1538
la minor parte e l'altre celo. ¶ Nè spero
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1538
men grave incarco ¶ Provi l'alma il mortal noioso
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1538
con un fuoco estinse ¶ L'altro più interno, e
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1538
dall'ardita morte ¶ Fu 'l morir lungo in sì
38
1538
e di foco nutrir l'alma, ¶ Con secca speme
39
1538
è il pianto e l'ardore, ¶ Le perdute speranze
40
1538
volo ove tu stendi ¶ L'audaci penne, il mio
41
1538
non sale; ¶ Onde perder l'impresa, ed arder l
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1538
l'impresa, ed arder l'ale ¶ Saria il fin
43
1538
ora intendi, ¶ Poi con l'ardito vaneggiar m'accendi
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1538
debole e frale, ¶ Che 'l vigor perde, ove tu
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1538
all'alto vol mancâr l'ardite penne, ¶ D'altro
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1538
dì nostri avvenne. ¶ Nè l'un fu ardito in
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1538
scorger gli parve! ¶ Nè l'altro irato in lui
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1538
per sì dolce ardor l'alma il consente. ¶ D
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1538
dolce sì nella memoria 'l sento ¶ Passar, che questo
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1538
mostrò il principio, e 'l fin m'offerse ¶ Della
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1538
salute: ei farà degna ¶ L'alma, che là su
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1538
al pensier mio? ¶ Già 'l proprio core a voi
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1538
con quanto più può l'alma v'onora. ¶ SONETTO
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1538
usato arde o sfavilla? ¶ L'antica piaga amor sì
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1538
scintilla, ¶ Non ti sovvien, l'amico mio pensiero ¶ Rispose
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1538
sensi; ond'era mio l'inganno, ¶ E rinforzai con
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1538
dopo tanti neri. ¶ Onde l'alto dolor le basse
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1538
viva la fede e 'l duolo eterno. ¶ Infin all
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1538
il foco onesto e 'l duolo interno. ¶ SONETTO LXXX
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1538
un bel prato ¶ Con l'aura della mia gioiosa
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1538
mi diè già, che 'l dolce seme ¶ Fa il
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1538
ore estreme: ¶ Chè se l'un mal s'allevia
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1538
un mal s'allevia, l'altro preme: ¶ Sempre è
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1538
fia cangiato in me l'alto pensiero ¶ Di lodar
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1538
Del primo giorno sarà l'ultim'anno. ¶ SONETTO LXXXI
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1538
la prima ¶ Luce che 'l secol nostro orni e
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1538
una volubil ruota muove ¶ L'instabil dea che, per
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1538
sempre proterva, ¶ Prego che 'l pianto mio finisca morte
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1538
morte. ¶ SONETTO LXXXII. ¶ Quando 'l gran lume appar nell
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1538
appar nell'oriente, ¶ Che 'l negro manto della notte
71
1538
da ciascun lato ha l'altre spente. ¶ Così mi
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1538
conduce, ¶ SONETTO LXXXIII. ¶ Occhi, l'usanza par che vi
73
1538
Mirando la cagion, cresce l'ardore; ¶ Non la mirando
74
1538
intorno ne dimostri amore ¶ L'immagin bella, e di
75
1538
valse, e non men l'alma si duole: ¶ Chi
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1538
dice: ¶ Odi miracol! che 'l tuo grave danno ¶ Mi
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1538
ciel far manco felice. ¶ L'altro è maggior, dich
78
1538
il tuo ben, ma l'empia e fella ¶ Sorte
79
1538
può le glorie sue l'umile e piano ¶ Stile
80
1538
tutti i giorni e l'ore ¶ Fa ch'io
81
1538
non cura. ¶ Ben servo l'uno e l'altro
82
1538
servo l'uno e l'altro amore intero, ¶ Ma
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1538
altro amore intero, ¶ Ma l'un tacer, l'altro
84
1538
Ma l'un tacer, l'altro parlar mi sforza
85
1538
ombra sovente ¶ Il veder l'orma del noto viaggio
86
1538
bel giorno ¶ Scorgo: onde l'alma desiosa e lieta
87
1538
almo tuo Elicona ¶ Gustar l'acque più chiare e
88
1538
più profonde; ¶ Or che 'l gran Giovio dall'estreme
89
1538
il pensiero, ¶ Non fur l'altre di fuor men
90
1538
leggiero, ¶ Se non fosser l'interne al cor più
91
1538
altra vita, ¶ Qui con l'esempio al vero onor
92
1538
sempre la porta: ¶ A l'una e l'altra
93
1538
A l'una e l'altra gloria apro la
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1538
uguale ¶ Al lume suo, l'avria condotto in parte
95
1538
e qua felice. ¶ Ma 'l ciel sì largamente non
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1538
un sol, per volar l'ale. ¶ SONETTO XCI. ¶ Se
97
1538
solo il paese u' 'l Tago, e 'l Reno
98
1538
u' 'l Tago, e 'l Reno, ¶ L'Istro, il
99
1538
Tago, e 'l Reno, ¶ L'Istro, il Rodano, il
100
1538
degno alto viaggio; ¶ Chè 'l ver pastor Clemente per
101
1538
stenda in ciascun polo ¶ L'ali, e che tanto
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1538
presente, ¶ Chè non me 'l vieta la terrena scorza
103
1538
suono, ¶ Gli occhi e l'orecchie m'han velati
104
1538
han velati e chiuse. ¶ L'esser meco talor non
105
1538
e cela, ¶ Ond'uscío 'l foco ch'ancor l
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1538
l foco ch'ancor l'alma accende, ¶ Fur chiari
107
1538
Or quel raggio che 'l ciel non mi contende
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1538
duol di te stessa l'impero. ¶ Non tempesta del
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1538
a quell'occhio era 'l mio sole. ¶ Potea il
110
1538
stile, ¶ Farian più viva l'una e l'altra
111
1538
viva l'una e l'altra gloria. ¶ SONETTO LXVIII
112
1538
LXVIII. ¶ Alma felice, se 'l valor, ch'eccede ¶ Nel
113
1538
pregiata sede. ¶ Fin che l'immagin viva all'occhio
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1538
tua gloria tolse. ¶ Ragion l'afferma e amor nel
115
1538
nel mostra aperto: ¶ Chè 'l tuo vivo splender riluce
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1538
bel sole amato ¶ Con l'ardente virtù dei raggi
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1538
mandar nel vostro petto ¶ L'ardor ch'io sento
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1538
o voi nel mio l'ingegno! ¶ Chè avrei forse
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1538
al gran vol conformi l'ale! ¶ C'hè così
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1538
C'hè così temo 'l ciel non prenda a
121
1538
ch'al cielo invio, ¶ L'ali sì preste! ch
122
1538
or prende ¶ Tal forza 'l duol, che 'l cor
123
1538
forza 'l duol, che 'l cor non sempre intende
124
1538
occhi amati, nè ragion l'appaga, ¶ Che li dimostra
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1538
lucenti in cielo. ¶ Ma 'l primo obbietto segue; e
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1538
qui larga e distinta ¶ L'alta strada d'onor
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1538
scogli e fiero vento ¶ L'onde di questa vita
128
1538
ogni soccorso lento. ¶ Spense l'acerba morte in un
129
1538
la mia stella e 'l chiaro segno; ¶ Or contro
130
1538
chiaro segno; ¶ Or contro 'l mar turbato e l
131
1538
l mar turbato e l'aer pregno ¶ Non ho
132
1538
queste altere sponde, ¶ Non l'affondar nelle commosse arene
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1538
i cieli: e pur l'alma sostiene ¶ Intiero mal
134
1538
sostiene ¶ Intiero mal per l'imperfetto bene, ¶ Che si
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1538
fa infeici e liete l'ore. ¶ Egli è voto
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1538
noi sol una volta: ¶ L'anima mia, che tal
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1538
sciolta. ¶ Non piange che 'l valor, l'alta virtute
138
1538
piange che 'l valor, l'alta virtute, ¶ Ch'è
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1538
la scala del ciel, l'abbian gradita, ¶ Ove dell
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1538
seguir quella che lassù l'invita; ¶ E del manto
141
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Ahi con quanto dolor l'occhio rivede ¶ Quei lochi
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1538
del grido sparso fede ¶ L'ardito volto, il parlar
143
1538
sue belle ferite, e 'l tempo e 'l modo
144
1538
e 'l tempo e 'l modo ¶ Delle vittorie sue
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1538
laggiù gli sdegni e l'ire; ¶ Molto è 'l
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1538
l'ire; ¶ Molto è 'l mio sol da lor
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1538
debil arte, ¶ Di Fetonte l'ardir, d' Icar le
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1538
vol m'insegni. ¶ SONETTO L. ¶ Sperando di veder là
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1538
di veder là su 'l mio sole, ¶ Mi parea
150
1538
ciel seconda aurora, ¶ Come l'amico vostro pensier vuole
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1538
Ma s'ei scacciar l'oscure nubi suole, ¶ Potria
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1538
tenebre allora, ¶ E far l'alma sì chiara ch
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1538
mille nodi, e con l'invitta mano ¶ Scioglierli tutti
154
1538
che sempre aggiorna ¶ Dentro 'l mio cor dalla sua
155
1538
tua stabil sede. ¶ Per l'ombra della notte ei
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1538
il suo vigore; ¶ Per l'ombra della morte il
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1538
e gli elementi, ¶ Tu l'alme sante nei beati
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1538
LIII. ¶ Quel giorno che l'amata immagin corse ¶ Al
159
1538
albergo, tal parea, ¶ Che l'umano e 'l divin
160
1538
Che l'umano e 'l divin mi pose in
161
1538
In un momento allor l'alma le porse ¶ La
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1538
che affetto amore e 'l ciel pregai ¶ Che fosse
163
1538
vanni, ¶ Infiammarmi a schivar l'ire e gl'inganni
164
1538
volasti leggiero; i' sotto l'ali, ¶ Che allor spiegavi
165
1538
stagion d'intorno scorge ¶ L'alma, c'ha dentro
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1538
misera s'accorge ¶ Che 'l bel di fuor raddoppia
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1538
ciel, che di virtù l'animo cinse, ¶ Il volto
168
1538
il nobil desio che l'alma vinse, ¶ Mirando, udendo
169
1538
lume, come sa chi 'l vuole. ¶ Gli altri semplici
170
1538
gioja o affanno: ¶ Chè 'l chiaro foco mio fe
171
1538
chiaro foco mio fe 'l cor sì altero, ¶ Ch
172
1538
ogni basso pensier sempre l'offende. ¶ SONETTO LVII. ¶ Io
173
1538
sì nobil terreno, ¶ Che 'l frutto promettea dolce ed
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1538
ascose ai bei pensier l'amata riva, ¶ Cangiossi in
175
1538
degno ¶ Che attorcea insieme l'una e l'altra
176
1538
insieme l'una e l'altra vita, ¶ In lui
177
1538
altra vita, ¶ In lui l'oprare e in me
178
1538
il primo, e fia l'ultimo segno ¶ La bella
179
1538
sè stessa e tutte l'altre vinse. ¶ SONETTO LVIII
180
1538
il nostro sole: ¶ Così l'alta mia luce a
181
1538
tardar le duole. ¶ Piagner l'aere e la terra
182
1538
e la terra e 'l mar dovrebbe ¶ L'abito
183
1538
e 'l mar dovrebbe ¶ L'abito onesto e 'l
184
1538
L'abito onesto e 'l ragionar cortese, ¶ Quando un
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1538
il Ciel, poi se 'l ritolse! ¶ SONETTO LIX. ¶ Quanto
186
1538
il richiamarla ognor, nè 'l piagner sempre ¶ Fa minor
187
1538
E s'avvien che 'l martir non mi distempre
188
1538
cagion s'appresenta e 'l danno insieme, ¶ Ond' il
189
1538
c'ha in mar l'una superba ¶ Man, l
190
1538
l'una superba ¶ Man, l'altra in terra, e
191
1538
sol tra noi riserba ¶ L'antica libertate e'l
192
1538
L'antica libertate e'l giusto impero; ¶ Per chiara
193
1538
men le loda, men l'intende. ¶ SONETTO XLI. ¶ Parmi
194
1538
SONETTO XLI. ¶ Parmi che 'l sol non porga il
195
1538
o fiore in prato. ¶ L'acque torbide sono e
196
1538
acque torbide sono e l'aer nero: ¶ Non scalda
197
1538
cura. ¶ Di poi che 'l mio bel sol fu
198
1538
spento, ¶ O è confuso l'ordin di natura, ¶ O
199
1538
raro ¶ Pensier, che sovra 'l corso uman mi spinge
200
1538
minor col mio dolce 'l tuo amaro. ¶ Lo intelletto
201
1538
amaro. ¶ Lo intelletto tra 'l lune e le parole
202
1538
Dimostra il sonno poi l'immagin viva ¶ Con altro
203
1538
priva, ¶ E se già l'aprir gli occhi mi
204
1538
sonno e col pensier l'alma sembianza ¶ E 'l
205
1538
l'alma sembianza ¶ E 'l proprio arder rinnova la
206
1538
all'alta mia fatica: ¶ L'un mi consuma il
207
1538
mi consuma il cor, l'altro il nodrica; ¶ Fa
208
1538
Fa il viver grave l'un, l'altro leggiero
209
1538
viver grave l'un, l'altro leggiero. ¶ Scorge falso
210
1538
ed ancor meglio spero. ¶ L'altro ora al duol
211
1538
Così fra questi due l'alma si stringe: ¶ L
212
1538
l'alma si stringe: ¶ L'un guarda alla cagion
213
1538
un guarda alla cagion, l'altro al martire: ¶ Ma
214
1538
al martire: ¶ Ma vincerà l'alto pensier la guerra
215
1538
più illustri congiunti. ¶ Se 'l mio bel sol e
216
1538
mio bel sol e l'altre chiare stelle, ¶ Che
217
1538
altre chiare stelle, ¶ Che 'l natio nido mio, l
218
1538
l natio nido mio, l'almo paese ¶ Adornan sì
219
1538
in quest'altro disperse l'empie e felle. ¶ Col
220
1538
Questo nodo gentil che l'alma stringe, ¶ Poichè l
221
1538
l'alma stringe, ¶ Poichè l'alta cagion fatta è
222
1538
furor spesso costringe. ¶ Tanto l'immagin false or non
223
1538
m'assale ¶ Timor, nè l'aureo nè 'l piombato
224
1538
nè l'aureo nè 'l piombato strale ¶ Tra freni
225
1538
quell'immobil stato ¶ Me l'appresenta un fido e
226
1538
stelle, la fortuna e 'l fato, ¶ Nè men sdegnoso
227
1538
giorno nè più altero ¶ L'altro; ma sempre stabile
228
1538
è il buono, e 'l vero. ¶ SONETTO XLVII. ¶ Per
229
1538
all'opre chiare, e 'l petto ardente ¶ Segreto e
230
1538
Depose i bei pensier l'anima altera. ¶ Nè di
231
1538
altera. ¶ Nè di morte l'acerbe invide offese ¶ Mi
232
1538
raggio bel che pria l'accese, ¶ E 'l cor
233
1538
pria l'accese, ¶ E 'l cor l'impresso ben
234
1538
accese, ¶ E 'l cor l'impresso ben lieto nodrica
235
1538
ben lieto nodrica, ¶ E 'l petto il conservar l
236
1538
l petto il conservar l'alte parole. ¶ SONETTO XLVIII
237
1538
che sa, non crede, ¶ L'opre, i pensier, le
238
1538
or segue e vole ¶ L'alma che 'l sente
239
1538
vole ¶ L'alma che 'l sente ognor, gli parla
240
1538
Perchè continuo il cor l'adora e cole. ¶ Vede
241
1538
valor, morte e smarrite ¶ L'alme virtuti, e le
242
1538
valor gli alti intelletti; ¶ L'anime gloriose e i
243
1538
sole: ¶ S'udian per l'aere angelici concenti: ¶ Quanto
244
1538
Stava la terra, e 'l mar tranquillo e i
245
1538
e i venti, ¶ Quando 'l bel lume mio nel
246
1538
insieme ¶ Del vero sol l'esempio a noi dimostri
247
1538
è pur passato, ¶ Che 'l desir freni e la
248
1538
dal dolce pensier riscuoto l'alma ¶ Per bassi effetti
249
1538
nodrisce e vive, ¶ E l'abitar in questo carcer
250
1538
morte? ¶ Com'è che 'l minor nostro il maggior
251
1538
vero oggetto? e cangi l'alta sorte ¶ L'alma
252
1538
cangi l'alta sorte ¶ L'alma per star fra
253
1538
pianger mio, ¶ Se troncar l'ali io stessa al
254
1538
una all'oblio, ¶ Chiuder l'altra al pensier: così
255
1538
e quante vie discopre ¶ L'anima, per uscir dal
256
1538
fur del viver scarse l'ore ¶ Tal cibo diè
257
1538
via dritta d'onore ¶ L'anima grande giunse, il
258
1538
ventura, ¶ E felice gioir l'interna doglia. ¶ SONETTO XXXIII
259
1538
Vaga la terra e 'l ciel lucido rende, ¶ Perchè
260
1538
lucido rende, ¶ Perchè con l'altro mio più non
261
1538
la mia fa beata l'alma nostra, ¶ Che ne
262
1538
bel sembiante altero, ¶ Cresce l'ardor, ma fa mancar
263
1538
consuma, ¶ Sostiene e pasce l'alma e 'l foco
264
1538
pasce l'alma e 'l foco antico ¶ Con vigor
265
1538
Con vigor nuovo più l'avviva e 'ncende. ¶ Il
266
1538
chiaro suo valor, che 'l mondo alluma ¶ Di belli
267
1538
sempre più caro, ¶ Chè 'l bel morir più le
268
1538
Onde irata vêr me l'arme riprese; ¶ Poi vide
269
1538
dura legge ha poi l'alma sbandita ¶ Dal grato
270
1538
La scorta, il lume 'l giorno l'è interdetto
271
1538
il lume 'l giorno l'è interdetto; ¶ Onde cammina
272
1538
Se la natura e 'l ciel con pari voglia
273
1538
forza ne disciolse? ¶ Se 'l viver suo nodrì mia
274
1538
e forte ¶ Nodo, che l'ultime ore a voi
275
1538
nel mondo chiare. ¶ Se 'l fuoco sol d'amor
276
1538
corpi quella e questo l'alme cinse ¶ D'immortal
277
1538
immortal fiamma? Oh benedette l'ore ¶ Del viver vostro
278
1538
del merto lor conformi l'ale ¶ Veggio a voi
279
1538
è da voi con l'armonia celeste ¶ Del vostro
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1538
estreme. ¶ La vita e 'l bel pensier morranno insieme
281
1538
E tosto fia per l'un per l'altra
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1538
per l'un per l'altra tardo: ¶ L'ultima
283
1538
per l'altra tardo: ¶ L'ultima piaga fece il
284
1538
mal teme. ¶ Ma se l'alma fedel languendo tace
285
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suo voler, ma che l'ardente face ¶ S'intepidisca
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S'intepidisca sì che 'l viver giove. ¶ SONETTO XL
287
1538
Sì largo vi fu 'l ciel che 'l tempo
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1538
fu 'l ciel che 'l tempo avaro ¶ Quanto s
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1538
santi ardori ¶ S'infiammâr l'alme, e ne' più
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1538
di foco divino accese l'alma. ¶ Con opre conte
291
1538
Qui fra noi contentò l'altera voglia; ¶ Or gode
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1538
altre cure sciolto ¶ Con l'alma del comun danno
293
1538
del già scorso pianto l'onde. ¶ Se ciò non
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1538
lo spirto divino e l'uman velo ¶ Legò con
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1538
te non godo: ¶ Chè l'alma, chiusa in questo
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1538
carcer rio, ¶ Come nemico l'odia: onde smarrita ¶ Nè
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1538
restò sola e smarrita ¶ L'alma al partir dell
298
1538
Il dubbio passo e l'ombra spessa e folta
299
1538
intorno ¶ La terra e 'l ciel nella vermiglia aurora
300
1538
la vaga vista e 'l chiaro giorno. ¶ S'erge
301
1538
ritorno ¶ Al mio che 'l ciel di maggior luce
302
1538
ora ad ora ¶ Richiami l'alma al suo dolce
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1538
suo dolce soggiorno. ¶ Per l'esempio d'Elia, non
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1538
d'Elia, non con l'ardente ¶ Celeste carro, ma
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1538
proprio aurato ¶ Venir se 'l finge l'amorosa mente
306
1538
Venir se 'l finge l'amorosa mente, ¶ A cangiarne
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1538
amorosa mente, ¶ A cangiarne l'umíl doglioso stato ¶ Con
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1538
umíl doglioso stato ¶ Con l'altro eterno; e in
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1538
vuol nè più timore; ¶ L'arse un incendio, un
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1538
le faci spense ove l'accese, ¶ L'arco spezzò
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1538
spense ove l'accese, ¶ L'arco spezzò all'avventar
312
1538
Quanto dal primo dì l'alma ti diede. ¶ Tempo
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1538
Tempo non cangiò mai l'antica fede; ¶ Il nodo
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1538
stretto ancor com'io l'avvolsi; ¶ Nè per l
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1538
l'avvolsi; ¶ Nè per l'amaro frutto ch'ognor
316
1538
frutto ch'ognor colsi, ¶ L'alta cagion men cara
317
1538
omai da te che 'l nodo si rallente: ¶ Chè
318
1538
è rimedio e danno. ¶ L'alta fatica sua, l
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1538
L'alta fatica sua, l'utile inganno ¶ Invaghisce più
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1538
inganno ¶ Invaghisce più ognor l'alma, che attende ¶ Solo
321
1538
ella sciolta ¶ Vola con l'alto mio pensiero insieme
322
1538
mia miser'alma, ¶ Che 'l viver lungo e la
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1538
più volte spinta ¶ Fatto l'avria, ma quell'ardente
324
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amore, ¶ Tolse agli occhi l'obietto e il cibo
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1538
al core, ¶ Ma strinse l'alme in più congiunto
326
1538
Sterili i corpi fur, l'alme feconde, ¶ Chè il
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1538
Levasti gli occhi sovra 'l mortal velo, ¶ Spronando la
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1538
Del sacro cener tuo l'alto tesoro? ¶ Anima bella
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1538
valore. ¶ SONETTO XXV. ¶ Mentre l'aura amorosa e 'l
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1538
l'aura amorosa e 'l mio bel lume ¶ Fean
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1538
vago il giorno e l'aer chiaro e puro
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1538
La luce sparve e 'l mio primo costume ¶ Lasciar
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1538
non m'assicuro: ¶ Chè 'l sentier intricato e 'l
334
1538
l sentier intricato e 'l cielo oscuro ¶ Non ho
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1538
vigor che pria sostenne l'ale; ¶ Onde al desio
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1538
nome in me, perchè 'l mortale ¶ Dolor vincendo vivo
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1538
Scrivo sol per sfogar l'interna doglia, ¶ Di che
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1538
toglia. ¶ La pura fè, l'ardor, l'intensa pena
339
1538
pura fè, l'ardor, l'intensa pena ¶ Mi scusi
340
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ragion nè tempo mai l'affrena. ¶ Amaro lagrimar, non
341
1538
mio spirito ardente ¶ Aprendo l'ali al ciel vola
342
1538
mi par d'ascoltar l'alte parole ¶ Giunger concento
343
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or gli sdegni e l'ire. ¶ Spense l'ardor
344
1538
e l'ire. ¶ Spense l'ardor del suo folle
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1538
e i monti, e 'l piano ¶ Gli chiudesti con
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1538
nel ciel ti dà 'l guiderdon degno; ¶ Ch' uman
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1538
è che, quella spenta, l'ardor cresca, ¶ E in
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1538
cresca, ¶ E in mezzo 'l foco l'alma afflitta
349
1538
in mezzo 'l foco l'alma afflitta treme? ¶ Fugge
350
1538
frutti, i fiori, e 'l seme? ¶ Quel foco forse
351
1538
Quel foco forse che 'l mio petto accende, ¶ Da
352
1538
face tolse amore, ¶ Che l'immortal principio eterno il
353
1538
La spada, la virtù, l'invitto core ¶ Fur li
354
1538
tuoi la state e 'l verno. ¶ Col prudente occhio
355
1538
e col saggio governo ¶ L'altrui forze spezzasti in
356
1538
sì brev'ore, ¶ Che 'l modo all'alte imprese
357
1538
onore ¶ Non men che l'opre al tuo valore
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1538
adorna e carca, ¶ Con l'aer puro e con
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1538
aer puro e con l'aure seconde! ¶ Il ciel
360
1538
il fin risponde. ¶ Ecco l'empia e volubile fortuna
361
1538
volubile fortuna, ¶ Scoperse poi l'irata iniqua fronte, ¶ Dal
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1538
a divorarmi pronte; ¶ Ma l'alma ancor la fida
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1538
diè lo stame, amor l'avvolse, ¶ Nè sdegno il
364
1538
il sciolse, ¶ La fede l'annodò, tempo lo strinse
365
1538
tempo lo strinse? ¶ Chi 'l fuoco spegnerà che l
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1538
l fuoco spegnerà che l'alma cinse, ¶ Che non
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nè sospir nè lagrimar l'estinse? ¶ Il mio bel
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VIII. ¶ Perchè del Tauro l'infiammato corno ¶ Mandi virtù
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Con chiare note aprir l'aere d'intorno; ¶ Non
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mio bel sole ¶ Con l'alma luce sua m
371
1538
vostra mercede, unita ¶ Teneste l'alma, era la nostra
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nell'amato, ¶ Poichè per l'alto e divin vostro
373
1538
provi a volar spedite l'ali ¶ Nel già preso
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1538
d'ogni speranza trema l'alma ¶ Chè rinverde il
375
1538
E a me lasciò l'amaro eterno lutto. ¶ SONETTO
376
1538
SONETTO XI. ¶ Mentre scaldò 'l mio sol questo emispero
377
1538
ogn'altro spirto acceso ¶ L'adora, e molti han
378
1538
lor danno inteso, ¶ Che 'l proprio error non li
379
1538
velen serba e prescrive. ¶ L'opre chiare d'altrui
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1538
nè mai fia chi l'arrive: ¶ Tanto volò dal
381
1538
desio primo acqueta; ¶ Chè 'l volo audace suo non
382
1538
adombra, ¶ Più s'aprì 'l suo splendor, quando il
383
1538
tanto offese, ¶ Che, spiega l'ali ben, ma poggia
384
1538
di laude accese. ¶ Poichè l'eterno sol ne fe
385
1538
il vento divin, nè l'occhio scopre ¶ Il bel
386
1538
bel destro sentier senza 'l gran lume. ¶ Cieco è
387
1538
gran lume. ¶ Cieco è 'l nostro voler, vane son
388
1538
nostro voler, vane son l'opre, ¶ Cadono al primo
389
1538
fermo sostegno. ¶ SONETTO LXXVI. ¶ L'invitto re del ciel
390
1538
la dura legge e l'aspro impero. ¶ Spogliando i
391
1538
un picciol volo; ¶ Ivi l'affisse e lo dannò
392
1538
non puoi sovente ¶ Entro 'l cor di Gesù, bacia
393
1538
suo bel lume; chè 'l tuo proprio errore ¶ Sol
394
1538
e perde ogni valore ¶ L'alma, se non lo
395
1538
e bada e guarda ¶ L'animoso guerrier come s
396
1538
Nell'alta cima dove l'infinita ¶ Provvidenza si mostra
397
1538
mostra, mi parea ¶ Veder l'insegna di quell'aspra
398
1538
il superbo sdegno e l'ira ardente. ¶ Scintilla allor
399
1538
Sempre le par che 'l ciel le rida, e
400
1538
rida, e spera ¶ Con l'altrui sangue assecurar la
401
1538
vinse ¶ Lo inferno e 'l mondo, di luce infinita
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1538
sempre le virtù divine. ¶ L'umiltà lo spogliò, l
403
1538
L'umiltà lo spogliò, l'amor lo avvinse ¶ Di
404
1538
e man chiodate e 'l destro lato ¶ Aperto, e
405
1538
destro lato ¶ Aperto, e 'l capo sol di spine
406
1538
stato ¶ La morte e l'avversario stuolo irato ¶ Vincer
407
1538
umiltà, vero ubbidire, ¶ Con l'altre alme virtù furon
408
1538
Fecer più chiara dopo 'l bel morire, ¶ La gloria
409
1538
Di morir Dio su l'aspra croce, eccede ¶ Ogni
410
1538
foco dell'amor Gesù l'impresse. ¶ SONETTO LXXXII. ¶ Cibo
411
1538
del cui maraviglioso effetto ¶ L'alma, con l'occhio
412
1538
effetto ¶ L'alma, con l'occhio interno, dentro vede
413
1538
occhio interno, dentro vede ¶ L'alta ragion divina, e
414
1538
a noi! ¶ SONETTO LXXXIII. ¶ L'alto consiglio allor che
415
1538
n grembo a sè l'accolse. ¶ Dal giusto sdegno
416
1538
forma le leggi e 'l ciel misura; ¶ E fuor
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1538
intiero. ¶ E per far l'ordin suo più dritto
418
1538
si fosse accorta ¶ Che l'era onore e non
419
1538
al suo petto; e 'l sol che la comprende
420
1538
a tanto onore ¶ Che 'l tuo latte il figliuol
421
1538
bocca il petto e 'l core? ¶ O non si
422
1538
O non si sciolse l'alma? e dentro e
423
1538
gir tosto a nudrir l'alto Signore? ¶ Ma non
424
1538
or ne' superni chiostri ¶ L'uom mortal vive; ma
425
1538
i lucenti ¶ Spirti facean l'albergo umile adorno ¶ Di
426
1538
nascosto in mortal velo, ¶ L'adorasti signor, figlio il
427
1538
signor, figlio il nudristi, ¶ L'amasti sposo e l
428
1538
L'amasti sposo e l'onorasti padre. ¶ Prega lui
429
1538
il dolce sposo e l'alto padre ¶ Col caro
430
1538
luna, allor che fra 'l sol vero ¶ E gli
431
1538
suo lume altero: ¶ Non l'adombrasti, ma quel denso
432
1538
che da lui prendi, l'oscuro ¶ Delle notti ne
433
1538
face, ¶ Quand'ella signoreggia l'alta sede ¶ Dell'alma
434
1538
laccio. ¶ SONETTO LVII. ¶ Vedea l'alto Signor, che ardendo
435
1538
grazie tante ¶ Faccia che 'l mondo in ogni parte
436
1538
ogni parte abbonde, ¶ Sicchè l'anime poi ricche e
437
1538
vesta umana ascoso ¶ Venne l'immortal Dio, discenda poi
438
1538
Ma lavar seco tutto 'l seme umano. ¶ Quanto pur
439
1538
colomba; ed ei con l'opra umile ¶ Ubbidir dèssi
440
1538
bel segno; ¶ Seguendo poi l'esempio alto e gentile
441
1538
di Dio può risalire ¶ L'uomo alla patria vera
442
1538
passato ¶ Dal core, e 'l viso avesse anco bagnato
443
1538
chiuse gli occhi e 'l duol coverse. ¶ Ond'ei
444
1538
quanto ¶ Volò, cadendo, allor l'aquila altera. ¶ Alzata al
445
1538
Le stelle tutte e l'uno e l'altro
446
1538
e l'uno e l'altro polo ¶ Vide. O
447
1538
Corpo nudrirne e render l'uom securo ¶ Di star
448
1538
de' nostri mali! e 'l popol duro ¶ Quel divino
449
1538
solo a quei che l'odio con l'amore
450
1538
che l'odio con l'amore ¶ Avean vinto e
451
1538
aperse; ¶ E furo entro 'l gran sen l'ire
452
1538
entro 'l gran sen l'ire disperse ¶ Già nell
453
1538
non erra. ¶ SONETTO LXVI. ¶ L'innocenzia da noi per
454
1538
errore ¶ Veggio punire, e 'l ricco Signor degno ¶ Pien
455
1538
vero amore, ¶ E ferir l'umiltà con fiero sdegno
456
1538
per pietà more. ¶ Allor l'alta bontà di Dio
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1538
il signor gradito. ¶ Piange l'antica madre il gusto
458
1538
Trema la terra e 'l ciel, turbansi l'acque
459
1538
e 'l ciel, turbansi l'acque, ¶ Piangon gli spirti
460
1538
pronti ¶ Delle catene lor l'aggiunta soma. ¶ L'uomo
461
1538
lor l'aggiunta soma. ¶ L'uomo non piange, e
462
1538
inganno. ¶ SONETTO LXX. ¶ Pende l'alto Signor nel duro
463
1538
nel duro legno ¶ Per l'empie nostre colpe, e
464
1538
empie nostre colpe, e 'l tristo core ¶ Non prende
465
1538
pegno. ¶ Viva di fiamma l'alma, e l'intelletto
466
1538
fiamma l'alma, e l'intelletto ¶ Cibi di luce
467
1538
manco lato ¶ Tentar se 'l Signor nostro avea più
468
1538
t'han seco unita ¶ L'anima, errò la man
469
1538
tal pensier del pianto l'onde ¶ Dovriano alzarsi fuor
470
1538
lato, ¶ Scudo divin contra 'l gran padre irato, ¶ La
471
1538
largo e cortese. ¶ Porge l'aperta piaga alta e
472
1538
cagion, che in terra l'uom diviso ¶ Rende a
473
1538
aprendo in croce, e l'alme e pure ¶ Piaghe
474
1538
sassi, i monumenti, e 'l velo ¶ Del tempio antico
475
1538
Del tempio antico, e l'ombre e le figure
476
1538
fede io so che 'l tuo possente e forte
477
1538
sorte: ¶ E che su l'aspra croce acerba morte
478
1538
croce acerba morte, ¶ Per l'altrui colpa, umile e
479
1538
favor rende più altera ¶ L'alma fedel, poichè fatta
480
1538
gloria intera. ¶ Non giungon l'umane ali all'alto
481
1538
d'ogni desio: ¶ Con l'altro il mondo e
482
1538
Dio. ¶ SONETTO XL. ¶ Vorrei l'orecchia aver qui chiusa
483
1538
più fermi e intenti ¶ L'alte angeliche voci e
484
1538
i lor concenti ¶ Che l'eterna armonia mai non
485
1538
Ordina e batte ugual l'ampia misura, ¶ Che non
486
1538
Circonda e move, e l'aura che raccoglie ¶ Lo
487
1538
spirto dentro e poi l'apre e discioglie ¶ Soavemente
488
1538
zelo ¶ La celeste armonia l'anima pura, ¶ Sol con
489
1538
anima pura, ¶ Sol con l'orecchia interna intenta al
490
1538
il raggio divin, prima l'invoglia ¶ A lasciar la
491
1538
spoglia ¶ Del mondo, e l'arma di celeste fede
492
1538
spirti insieme. ¶ Si vede l'alma allor, poi che
493
1538
SONETTO XLIII. ¶ Tira su l'alma al ciel col
494
1538
modo, ¶ Non men che l'opra stessa, appaga il
495
1538
di quella umiltà che l'uom sublima ¶ Ne fanno
496
1538
al ciel superno; ¶ Ove l'alme beate unite insieme
497
1538
del suo vaneggiar vedrà l'orrore, ¶ Che ci si
498
1538
queste armi si può l'ultima guerra ¶ Vincer sicuro
499
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pace ¶ Lieto acquistar dopo 'l terrestre affanno. ¶ Non si
500
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si conviene a tutte l'ore ¶ Chiudere in modo