Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

di poco tempo avanti l’incombere dei distribuendi kilowattora

novi sub sole a «L’Elettrotecnica»:15 e la richiede

per segni indubbî, tutta l’impellenza e l’angoscia

tutta l’impellenza e l’angoscia della sìndrome successoria

della sìndrome successoria) – festinando l’annuncio gaudioso della liquidazione

bussato alla porta. Così l’acqua si agglòbula, e

accogliere il Socio, o l’Adepto,19 per la lettura

prediletti» nel verde piano. L’incertezza o lo scambio

tariffe» di associazione e l’elenco dei «diritti del

Istituti di pari grado. L’epiteto è seguito dai

les Grecs d’icelle l’on feist certaines especes

ultimo secondo il Bolelli (L’Italia dialettale, XVII-172) la

o crema o sabaglione. L’introduzione della carica avviene

potrebbero notare di sudicio l’intemerato soprabito, stavo per

prestezza. ¶ 14 Degustazione è assaggio: l’atto dell’assaporare: detto

vini, o delle cibarie. ¶ 15 L’«Elettrotecnica» è da più

anche, in bellissima veste, «L’Energia Elettrica», organo mensile

A.N.I.E.L. ¶ 16 «Il dopocolazione del sabato

del regolamento sociale. E l’autore, manco a dirlo

bracciuoli dette di Vallombrosa (L. 19,75) del Gabinetto (Vieusseux), adibite

Il socio effettivo: e l’adepto, o socio frequentatore

cialtronico. E tenta invano l’autore di giustificarsi, adducendo

adducendo aver egli attribuito l’immaginativa all’ossessione de

Porta Garibaldi, passato appena l’arco a man destra

avesse mutato, e, più, l’annuncio che il fratello

requie, fuori, sciabordava contro l’approdo di demenza, si

apocrifi, là, là, verso l’allucinato fulgore degli Odéons

bugia della femmina, circa l’aucupio vero. ¶ Il figlio

mancanza di fantasìa. E l’agente della casa di

nient’altro se non l’effigie di Mazzini, dal

e quinta lancetta, sottilissime: l’ultima addirittura filiforme, che

cioè alla partènsa, con l’esse, che di quando

meningi e i bulbi: l’illusione, quasi, d’un

quanto è fesso!». Dietro l’Hymalaia dei formaggi, dei

lei, lontan lontano, avevan l’aria di seguitar a

lustra, e verde, come l’avesse pitturata il De

e quasi in rimando, l’uno all’altro: alla

di loro persona – (come l’elettrico nelle macchine a

mantrugiare e a peptonizzare l’ossobuco. La peristalsi veniva

limite reciproco («modo» spinoziano) l’impeto e la necessità

la necessità di lotta, l’impeto e la necessità

lunghezza delle gambe e l’altezza della persona. ¶ 6 Cioè

e Marchionn, personaggio portiano. L’A. immagina che gli

fratello Gian Maria che l’indomani suo figlio avesse

di spalle: «Dess che l’è ingignée, dopo tütt

in via Giuseppe Mayerling: – l’informatore telefonico, per farsi

dalla porticciuola di servizio. L’ombre domestiche di quel

di sogno, da parere l’avesse fatto il Bassano

fegato!... E il pancreas!... l’amidificazione dei grassi!... la

escluso senz’altro sia l’ittide che l’echinoderma

sia l’ittide che l’echinoderma, ritennero di dover

ritennero di dover identificare l’orroroso crostaceo in una

tutto il paese per l’allevamento appunto delle aragoste

estroflesso a properare incontro l’agognata voluttà. Un animale

una ricetta andalusa, con l’origano, la salvia, il

nel deretano: come se l’uccello, una volta arrostito

loro involto carnoso, cioè l’evacuato e rinfarcito animale

dottore, e subito dopo l’agente delle imposte, terzo

dei marchesi, che hanno l’arme sulla bertesca». Di

d’alcuni olmi, per l’ultima pazienza de’ suoi

quale elaborante speranza!... e l’astratta fede, la pertinace

la luce recedeva.... e l’impresa chiamava avanti, avanti

e conseguentemente di pere, l’ultimo hidalgo leggeva il

la magrezza del volto, l’animo punitivo, l’inesorabile

volto, l’animo punitivo, l’inesorabile e predace governo

San Juan), da distendervi l’ossa; ch’erano, non

lunghe del Regno. Circa l’onore e il dovere

la prestezza del sogno: l’immagine del suo cliente

unno, oltrechè langobardo; ma l’ungaricità e il germanesimo

che si risveglia aveva l’aria di valere piuttosto

aveva nessun genio per l’arrabattarsi e il tirare

dal lat. omen attraverso l’inglese ominous. Qui = male

cui esplosione aveva leso l’apparato auditivo del Palumbo

Parapagàl. Frusto è sempre l’abito, e talora è

circa la predestinazione e l’arbitrio libero: e discrivono

della vita d’ognuno. L’ultimo suo capitolo, in

verrà fatto di abitarci l’inverno. ¶ C’è poi

Santi Maurizio e Lazzaro: l’immortale autore del manuale

triangolare adamante sul fondo: l’orrore e lo splendore

protestavano così spesso contro «l’infiltramento», non sono certo

ottonario zoppo. Come ingegneri,... l’anacrùsi e la catalessi

lingue, salvo beninteso che l’italiana. Accudivano a studiare

tutta la vita, come l’autore di queste note

tralasciando però di commetter l’imprudenza d’arrivare a

arrivare a impararlo, come l’autore di queste note

tutti i sabati, dopo l’òasi del Guerino il

A distanza di anni, l’epilogo di un amore

rintuzzare gli assalti e l’impeto degli aggressivi Caviggioni

escogita allora il giovanotto (l’aiuto di turno) un

piena attività morulante, proliferante. L’autore stesso di queste

è un maschio e l’altro è una signora

non potrei giurarlo, che l’insano passo compiuto addì

per giunta, avevano avuto l’ingenua e insieme diabolica

rimanente quando del caso. ¶ L’aura, il clima, talora

determinatezza severa dello sguardo, l’attitudine risoluta, i modi

come alla chetichella dentro l’ordito programmatico della vitalità

Buon Gusto. Era passato l’umberto e il guglielmo

il neo-neoclassico e l’impero e il secondo

il corinzio, il pompeiano, l’angioino, l’egizio-sommaruga

il pompeiano, l’angioino, l’egizio-sommaruga e il

d’Ostenda, il P.L.M. e Fagnano Olona

tra una bocciatura e l’altra, tra il luglio

tra il luglio e l’ottobre. Con tetto a

sode.8 ¶ Ma basti, con l’elenco delle escogitazioni funzionali

sorelle-siamesi, o incorporàtesi l’una nell’altra dopo

deretani. Dei due parafulmini, l’uno pareva stesse meditando

ma diabolicamente funzionale: e l’altro la stessa precisa

confinante» di destra: e l’altro invece su quello

realtà il 21 luglio 1931, durante l’imperversare d’una grandinata

giudiziarî, – subito istradati verso l’eternità – tanto in sede

al secondo: tutt’attorno l’oro falso del riccio

e aveva poi fatto l’acròbato e la sonnambula

piccolo, che aveva viceversa l’incarico di liquidarlo in

d’altronde plausibilissima: che l’ultimo indietreggiamento del giallone

Serruchon si fece strada l’idea che il pianoforte

ancora sopportabile, se durante l’elaborazione delle perizie di

come tutti sanno, fu l’aedo della Reconquista e

maradagalese del libertador. Tutta l’epica maradagalese dell’ottocento

Poichè da un lato l’idolatria del pubblico per

idolatria del pubblico per l’Estinto (di cui si

dal come lui stesso l’Estinto li aveva lasciati

sul mercato librario, nonostante l’elevato grado culturale della

minacciava di rimaner progetto. L’esattore intanto, una bravissima

negare ogni assenso, e l’effuso nitore della barba

con una presenza inespiabile, l’abbandono tenebroso del luogo

immobilità, non anco spentasi l’istanza concitata della nòttola

concitata della nòttola, e l’eco funerea, lo spettro

è nu fetente», secondo l’umore: nel primo caso

simpatia del dottore con l’esimersi dal fargli indebita

Quando i susurri circa l’identità di Pedro incominciarono

però ad instradare verso l’uscita quei pallettoni di

diede per vinto: e l’indomani, pur seguitando a

del Mondo, reiterò bellamente l’informazione e la completò

alto, grosso.... e tutto l’interminabile calvario della procedura

il Giuseppe, che bazzicava l’osteria del Alegre Corazón

che doveva semplicemente prender l’olio. Il disinteresse ogni

estremamente eccitata curiosità, e l’ardore eucaristico della propalazione

buon medico; prole che l’Ufficio Leva del Prado

del giorno, che hanno l’oro in bocca; e

Portogallo. Altri però mitigavano l’accusa: egli non s

con fame: e forse l’aspetto della serenità, a

stufato, se la è l’aria buona quella che

i pensieri gli attossicavano l’anima, come una spazzatura

lo stomaco. E per l’organismo. Un nemico introdotto

servizio la Giovanna stessa. ¶ L’animo squisitamente sensitivo di

irata e dice: ¶ «Sarà l’arme della radio, ¶ Non

uncinetti d’osso che l’avevano aiutata, durante alcune

alcune ore, a percepire l’esistenza del proprio cervello

una Montmorency a cui l’ottantanove avesse mancato di

avesse mancato di riguardo. L’uscio, dietro lei, sbatteva

e di piedi dolci. ¶ L’erede maschio, del resto

a cinque a cinque. ¶ L’elevato sentire, beninteso, non

la spettacolosa circonferenza e l’enormità della massa, era

emulativo agiva come toccare l’elettrico. ¶ In un battibaleno

un battibaleno, non ostante l’impendere del mezzogiorno, tutta

nei diffidenti riscontri, con l’occhio velenoso del dispetto

descuidados che avevano avuto l’imprudenza di salutarla e

implorativo degli occhi sopra l’incavo delle gote, un

voluto prender la mano. L’eva, dopo tütt, una

ecco principiavano a beccarsi l’un l’altro come

a beccarsi l’un l’altro come sparnazzanti rapaci

quelle beccate d’avoltoio l’agognata precedenza: (a farsi

quella voce ammaliatrice, dopo l’inferno del loro battibecco

è certo, è che l’allevatrice non assomigliava ai

del Mon Napoleone, con l’aiuto dei tacchi, quell

Con qual beneficio per l’industria e per il

fidente certezza dei visceri: l’istinto materno è come

dì del Natale, per l’acquisto d’una trombetta

ona tromba.... e che l’aveva pientàa vün de

poer strafüi!... e che l’eva gemò bon de

rona ¶ A tro-vàr l’impè-rator....». ¶ E il

giovanili: (per non scompigliarne l’edificio). ¶ Due grosse lacrime

il naso. «Sì, sì, l’erede, Dio mio!»: il

el me püresìn dora!...». ¶ L’erede, Dio mio.... Non

nel difficile: ma con l’andar degli anni e

eran dovuti ricredere circa l’infallibilità dell’istinto, dei

anzi, quand’io ebbi l’onore di conoscerli, nel

esagonali che gli parevano l’aja d’ogni generativa

subito perchè ammalò. E l’ombra d’un’angoscia

Peppa, ma proprio stupendo! l’aveva ricamata in ginocchio

gli occhi orbitavano verso l’ex-neonato in un

il loro spirto vitale. L’orditura sintattica, le clausole

sintattica, le clausole prosodiche, l’impasto lessicale della discorsa

quasicchè a propria volta l’autore si tuffi nella

Brügna, nel gergo, è l’obitorio: nel dialetto è

de’ bovini, ma anche l’antologica vittuaglia del porcello

inabilità funzionale dell’organismo. ¶ 11 «L’imperativo agnatizio della parsimonia

e urbanizzò via via l’antico «guasto torriano». ¶ 30 «Gilbertum

che la persona e l’anima individua è accolta

non erano riusciti nè l’uno a farsi affusolare

affusolare le dita, nè l’altro, nonchè ad arricchire

via di mezzo fra l’Alhambra e il Kremlino

Firenze, e lo scrivente l’ha ivi palpata e

il cachinno del destino. ¶ 18 «L’è crodada giò come

Nel calendadario liturgico ambrosiano l’ultimo giorno di carnevale

che gli succede. Talchè l’inizio di merore ha

più o meno positivisticamente l’origine a curiose determinanti

alle spese suntuarie per l’anno i già quaresimati

in Milano: (altra è l’Azienda Elettrica Municipale). ¶ 28 «Gabinetto

Elettrica Municipale). ¶ 28 «Gabinetto bello». L’agg. bello distingue spesso

spesso, nella parlata leziosa, l’impianto a destino padronale

girare, girare, imperterriti, con l’onestà santa del bove

tenace abbarbicamento di tutta l’anima alle cianfrusaglie varie

e dicesi «portone» anche l’andito che gli consegue

gli consegue: («fà a l’amor sott el portón

amor sott el portón»). L’uscio è quello del

maldestra nell’ufficio suo: «l’è on baüscia de

segno d’averne agganciata l’idea. ¶ Vi fu però

della dogana, che interessavano l’edilizia. A donna Carla

contrasto col gridio e l’avventatezza cordiale di tutti

quel giovanotto....». ¶ Grande fu l’ammirazione e direi l

l’ammirazione e direi l’invidia degli altri giovini

gocce d’oro, lontanissime l’una dall’altra, e

di Genova, con signora, l’ingegnere Panzarotti, direttore «generale

a modo loro, esistevano: l’autorevolezza degli zii Delada

dalla loro importanza, come l’Angelica davanti alle fauci

padrona di casa. E l’ingegner Panzarotti, con poche

in dialetto, lamentava che l’inoltro del grosso macchinario

calcestruzzo.... o di legno....». ¶ L’affermazione non ha senso

e sassi che fiancheggia l’impareggiabile architettura del santuario

ballatoio lo aveva fatto l’impresa.... così alla meglio

computassero, apprendessero, tesoreggiassero. (Impara l’arte e mettila da

è squisitamente matematico e l’indagine perviene a resultati

e zuccaro, da cavarti l’arsura. Vedi altresì più

salotto! perocchè il vieta l’eleganza del giorno. ¶ E

il bagno, i corridoi, l’anticamera, e l’uno

corridoi, l’anticamera, e l’uno de’ due gabinetti

mal passo. Com’era l’uso in Milano fra

fra il 1890 e il 1910, l’apotèma di quelle mattonelle

di fuori abbia tutta l’aria d’una catapecchia

mentre ancora s’aspettava l’avvento rigeneratore dei Portaluppi

e cugine, (non forse l’autrice madre), dopo ogniduno

Giulia de’ Marpioni: «e l’è inütil pagà i

Il francese.... e anche l’inglese....». «Ah, studiavano il

studiavano il francese?... e l’inglese?». «Sì, francese e

sortant des mains de l’Auteur des choses». Quando

intuito), benigna stella non l’aveva defraudata nemmanco de

riusciva tuttavia a placare l’irruenza delle intimazioni, degli

del ’20. Era allora che l’andava là lunga e

chiavetta della luce, sommergendo l’imperativo agnatizio della parsimonia

prosciolto, machbetiani coltelli; era l’incubo delle sue notti

il Testori finì con l’esularsi a Tartavalle, in

una «viletta» con un’l sola; (ma villula, direbbe

Soresina, e per mezza l’Emilia e il Bresciano

buia della scala, che l’architetto Basletta aveva progettata

per usufruire della gita: l’arcolaio, la gabbia, mestoli

cima delle scale «de l’ültim viàcc», slàffete! che

accelerazione a cavaturaccioli verso l’abisso eccitò a una

nove discoli; che sparivano l’uno dopo l’altro

sparivano l’uno dopo l’altro, come la cosa

mistero. Fino all’ultimo! L’avevano guardato di sfuggita

nonna a Via Magolfa: l’Olocati Ermenegildo detto «el

in mente di citare l’Ariosto. ¶ NOTE ¶ 1 «Parquets»: francese

veicolo che vada sossopra: «L’auto è ribaltata nel

Teatro alla Scala, 1900-1910) furono l’«Amor» e l’«Excelsior

furono l’«Amor» e l’«Excelsior!». Epopea dell’homo

di stato di Luigi, 1851). L’omettino col diavolo in

furono finalmente all’altare, l’ex-generale dell’armata

capo da sè, prevenendo l’atto rituale del Papa

tenersi a galla con l’Eugenio e l’Ortensia

con l’Eugenio e l’Ortensia fra le ingioiellate

maratiani in contro-vapore. L’Eugenio lo tirava su

Giovanni Lamberto Tallien che l’aveva levata dal carcere

le razioni ridotte, con l’insubordinazione, l’insuccesso, la

ridotte, con l’insubordinazione, l’insuccesso, la mancanza di

tempo il bel salotto, l’argenteria, i tappeti della

i propositi di rubar l’anima al Papa e

amabilità non indugiò maturar l’incarico al Bonaparte, in

Manzo allesso doppio per l’armata d’Italia! Urràh

e Lucia. ¶ Consentì dunque l’incoronando prepotentello a che

in grado di scodellare l’auspicato erede alla raggiunta

il Giuseppe, il Luciano, l’Elisa, il Luigi, la

lui, prese a recitar l’orazione con che si

tuttora si conserva, con l’evangelario d’oro: e

Scortata a Milano per l’occasione (22 maggio) da robusti

e se ne rivestì, l’addobbo del mantellone detto

d’Andrea Massena, superò l’Adda guardata da forti

come in franc. «craquer». ¶ 12 «L’estrusione kimberlitica ecc.». Il

o esacisottaedrico, richiamano giusto l’idea salgariana della nocciola

nel magma stesso: (perciò «l’estrusione.... aveva maturato la

in definitiva nel Ticino. L’intrico dei navigli, canali

Ticinese) può tuttavia consentire l’immagine: è un intrefolarsi

Ufficio Tecnico Municipale, sopraintendendovi l’ingegnere Felice Poggi: piano

fogne, fognòli. Senza contare l’acqua potabile. ¶ La Vettabbia

cosiddetta «battaglia dei giganti». L’esercito del re cristianissimo

seppe magistralmente aiutarsi: frantumando l’esercito svizzero del duca

della cavalleria veneta tormentarono l’un fianco della massa

nella sua parte onomastica. L’opera tuttodì esiste alla

Città Eterna, detta anche l’Urbe: e le case

E finalmente il crack. ¶ L’avvocato Cazzuola tornò ad

il suo bel ragnatelo. L’onorato nome della città

invescare e a giocare l’avidità e la dabbenaggine

culo tuo. ¶ A irretire l’anima golosa d’un

imitatori e degli emuli. L’equivoco della insegna, con

del precedente equivoco: dove l’insegna «Banca delle Seterie

meglio si sente. Questo l’avvocato Cazzuola non lo

e gli Spìnola. ¶ Poi, l’anno dopo, mollata un

tutto Marocco. ¶ E allora l’avvocato Cazzuola si fece

e del Santo Sepolcro l’ebbe azzeccato d’istinto

con la bocca aperta, l’anima di quei quattro

di nulla: ma davvero. «L’è crodada giò come

disse anzi il Casoèula. L’avevan portata in automobile

di «magnati della gomma»; l’avevano riverita, titillata, ossequiata

tra i vuoti e ’l mulinar della nebbia starnutando

qualche strada periferica, verso l’aperto e il silenzio

scarpe e del passo.20 L’incendio lontano della lor

fratelli Borlotti.... sigüra.... che l’età, poi.... e il

püsée che me despiàs l’è per lée, donna

quale agiva, organo esecutivo l’Ufficio Tecnico, «in espletazione

tóss!... Oremai quel che l’è stàa, l’è

che l’è stàa, l’è stàa.... e quel

Müsòcc....». Tracannò in gratitudine l’ultimo bicchier-di-vino

dei Lari, a mutar l’acqua al canarino – dovessero

con qualche petulante ravanello l’austera semplicità palatale del

perfezionamento cui donna Elsa l’aveva amorosamente instradata, con

dalle nostre parti....». ¶ Quando l’idraulico – è un operaio

da cima a fondo «l’impianto», del gabinetto bello

certi venerdì, le incuteva l’orrore del serpente. ¶ Le

senza canti: accudiva presso l’acquaio: alla rigovernatura e

preziose maioliche dei Cavenaghi. L’acquaio, da lei denominato

interi pomeriggi, come ve l’avessero incatenata. Poi protestava

la Maria trovava che l’acquaio di Via Pontaccio

Che la creda, signora, l’è proprio l’umidità

signora, l’è proprio l’umidità del rubinetto....», diceva

nuova offensiva ostruzionistica, come l’anno avanti, per farsi

riflettere al caso: tutto l’insieme della faccenda, e

consueta bontà e con l’impeto consueto, corse dal

certa indagine de laboratorii. L’ascoltò in silenzio per

diecina di minuti, intonando l’orecchia di sinistra e

del Municipio», «che anche l’architetto Basletta dice che

Del rest, anka a l’opera de maternitàa.... A

andò a guarire, Elsa l’andava a trovare all

piancito di fienile, bisognava l’uomo: l’uomo onesto

fienile, bisognava l’uomo: l’uomo onesto e robusto

una quarantina di minuti l’una, senza esser rotti

una, senza esser rotti l’anima dal nervosismo dei

la sua corsa verso l’aperto, vi respiravano a

al ritorno, a risuperare l’inutilità. ¶ Una tromba comandò

persona potesse adagiarsi: e l’animo riconfortarsi giovevolmente al

dei monti, o con l’immaginare per mezzo l

l’immaginare per mezzo l’ombre e i cespi

cupidità de’ silvani, e l’ignudo e fuggitivo pavore

Una mormorazione religiosa accompagna l’alitare della notte: e

pietra. I tintori, per l’effetto del cloro, e

muscoli rudi, hanno deformato l’originaria eleganza dell’involucro

persona. Lo assorda e l’impolvera: egli non ci

sconturbamento de’ sensi, ignorano l’impolveratura della strada, la

dentro la polvere, e l’altre deboli occorrenze, a

seme del ribaltamento.3 Ponevan l’occhio a ogni cosa

cosa: la mano, dopo l’occhio. Tanto che, dinamizzàndoli

occhio. Tanto che, dinamizzàndoli l’afflato del dio, in

duri, da poterne reggere l’incredibile quintalato. O si

quel dispiacere: o magari l’«habitus reumatico»: o addirittura

di cui poi fuoruscisse l’osso, non integralmente vedovo

sardanapaleschi orecchini da 50.000 lire l’uno (detti nel Sàlgari

caso), pèna denter de l’üss: tutta insorgenze filantropiche

me Giròlom, ona volta l’eva minga come al

di luci, annusando soddisfatte l’odorino della cera fresca

appena gli date spago. ¶ L’adorabile farabutto, oh! sì

col cipiglio e con l’atto che usò in

capa lui stesso, cointeressando l’Onnipotente alla ben nota

strade della sera, ivi l’alito della tenebra aveva

galleria che nessuno se l’aspettava: eccetera eccetera. Non

impagabile e gemmante poliedro. L’estrusione kimberlitica12 aveva maturato

smerigliatore di Amsterdam: che l’aveva sfaccettata, molata, polita

in testa», e con l’osso da rosicolare, dentro

deceda lungo il settembre l’elegia lenta del Lambro

se il culo ce l’avesse solo lui! Oh

pur andando, cuberà mentalmente l’inusitata cilindratura dell’Iperaspàrago

vostri ginocchî doppî è l’unica possibile confidenza. ¶ *** ¶ La

fastidi, e anche con l’autorità giudiziaria: «non per

Milano. Dove avevano avuto l’idea, i due Borlotti

mancare da qualche tempo – (l’epoca precisa della liquefazione

soffiate di naso: allorchè l’avvocato Cazzuola, el Casoèula

loro, ai due Borlotti, l’autenticità garantita del crack

tutta pelle, autentico Marocco. L’epopea, questo è vero

composta in carcere: perchè l’Omero della terza Italia

il vasto panorama fallimentare. L’avvocato Cazzuola, convocati i

la Banca di Milano.... «l’eva andada in del

E, dunque, ecco qua, l’artigianato. E le industrie

le industrie artigianizie. E l’artigianeria del Tigullio. E

vincolati) della Banca; e l’evolversi di questo usbergo

serica (del Tigullio) verso l’apogeo della «Banca di

Arsizio, la lega lombarda, l’S.P.Q.R

una signora come tutte l’altre anche lei, una

nostro sindaco aveva proprio l’aria di voler ciurlare

Idea-Stanza. ¶ Ma lei, l’Adalgisa, «seppe perseverare nel

püsée che me premm l’è la ziffra»,41 diceva

in lett!...», protestava sommessamente l’amato. ¶ In quella stagione

il foco del giorno, l’amore gli aveva regalato

gentildonne. ¶ «Ma ques chì l’è l’inciòster del

ques chì l’è l’inciòster del rübinètt!», aveva

cà mia gh’è l’inciòster che me fa

di tre quarti: davanti l’uscio: le mani sui

rospo morto. Sentì, dentro l’animo, sprofondare la Libia

vuoto d’idee, aveva l’ùgola al giambone e

si scompaginava al tutto l’architettura dell’io, quel

E ancora una volta l’odore estivo di lei

in que’ due mesi l’arte, cioè la voce

lontan lontano: «Dopo tütt, l’è on òmn anca

cattiva calligrafia, dato anche l’incalzare dei tempi. ¶ Molto

di quarto collegio.49 ¶ Secondo l’Adalgisa, il suo salone

altra gentildonna da noi, l’arte di sedersi nel

culo il destino, che l’aveva inzaccherata di quell

erano pervenute ai coinquilini: l’attacco era finito con

celere baleno della sciabola, l’estremo saluto dei soldati

balzante, così «lui». «Ah l’è lü, l’è

Ah l’è lü, l’è propi lü! l

l’è propi lü! l’è lü, ch’el

quei mesi era proprio l’epoca che due o

di loro, pronto. ¶ Lei, l’Adalgisa, non era mai

due le parti: perfino l’inchiostro, stavolta, era nero

parendole così di avvicinare l’amato, il suo sposo

mondar le foglie, rimetter l’acqua, lucidar bronzi ed

el nòs’ pòer ragionàtt....». ¶ L’Adalgisa le aveva rassicurate

poèu anka», e recitando l’intero epitafio, senza dimenticare

neppure un «vasètt». Tantochè l’Adalgisa potè riconoscerlo, fra

quale ne è stracolmo. ¶ L’Adalgisa, non appena fu

prospetto, per quanto avesse l’aria un po’ rimminchionita

al davanti. Ma siccome l’Adalgisa gli girò subito

operazioncella alquanto banale, che l’Adalgisa rimandò tuttavia al

era scordato di posarlo; l’altro si era ficcato

kì a fà, tütt l’ann?», gridò, rilevatasi, tutta

Milan». Si allontanarono protestando. L’Adalgisa non pervenne a

da lire 10 perchè anche l’impiegatuccio (gergale piemontese «travèt

gergale piemontese «travèt») e l’operaio e in genere

in certo modo «controllare» l’azienda. L’idea motrice

modo «controllare» l’azienda. L’idea motrice (a sfondo

de’ soci contro gli). «L’idea cooperativa» e «il

Italia Francesco Viganò e l’infaticabile Luigi Luzzatti (Venezia

regolamentando la materia», stabilisce l’obbligo (già consuetudine) della

alpine: (ditte specializzate, come l’Anghileri a Lecco e

ragazzi. Un malumore incontenibile l’agitava tutta, s’era

ribrezzo dei presagi: ignorò l’inciviltà dei modi e

nell’ombra. Tanto che l’Adalgisa parve davvero chetarsi

erano finalmente distratti, dietro l’omino dei palloni, stavolta

unico «propî de bon».... ¶ L’Adalgisa aveva cominciato da

altri due: gli zii l’aiutarono sempre: quelli del

un azzurro infantile, con l’iride d’un color

a noi tutti che l’applaudimmo freneticamente tutta una

al Carcano, poco avanti l’epopea. L’epopea di

poco avanti l’epopea. L’epopea di allora, si

mani alla Tettón dopo l’ultima biscroma del Parigi

sibilare de’ carboni, con l’«Ah, se ciò è

giù in istrada tutta l’altra lingera a tasche

avesse udire a gratis l’Alfredo. Vocalizzi, disperati gorgheggi

mettevano a vana prova l’estensione della gamma vocale

di un «entusiasmo per l’arte», che non badassero

dai riflettori, doveva raccogliere l’acclamazione plaudente, l’urlo

raccogliere l’acclamazione plaudente, l’urlo, l’urlo encomiastico

acclamazione plaudente, l’urlo, l’urlo encomiastico.... ¶ Le finestre

metter nel sacco....26 Oh! l’Adalgisa!... Avrei voluto vederla

sui tavolini, a illividirne l’ora pallida fra la

del Garibaldi, dimenticavamo perfino l’ingegner Bagatto. E dire

era pur anco invalso l’uso un po’ snob

suo ammiratore: ma non l’ammirava al Fossati, con

altri frenetici, e nemmeno l’aspettava dietro scena, coi

era il povero Carlo.... «L’è stàa official in

viso implorante, e strinsero l’una nell’altra le

pelabrocchi27 d’uno zio. ¶ L’Adalgisa cantava già, e

on capelón.... La donna, l’artista, la ga de

Frine del nost Pelegatta.... L’ha minga vista a

poo.... ecco, dess basta.... l’occhio dolce, affabile, me

rièss.... Un sospiro: se l’è, dopo tütt?... Come

garibaldino. ¶ *** ¶ Il povero Carlo l’amava già molto: l

l’amava già molto: l’amò subito, e sempre

sempre un gran voce!... l’eva una gola d

in lui, aver centuplicato l’amore. ¶ Ella era donna

veletta, «Ecco!», prendeva su l’ombrellino. Dopo le prove

mutatisi in cenere. Ma l’avvallamento, credetemi, credetemi! era

delle economie»: gli zii l’aiutavano, con larghezza di

vegnì sü a mangià l’ingüria». Era questa la

fours, i cioccolatini, e l’alzata dei sandwichs per

imbrodolandoci tutti: «Io sono l’imperatore!», urlava: «e l

l’imperatore!», urlava: «e l’ingüria l’è mia

urlava: «e l’ingüria l’è mia!». E rideva

sul Podgora, sta troja! ¶ L’Adalgisa, come ho detto

in testa, arrossendo, con l’animo ai tegoli (in

che con quei sorbetti l’Adalgisa abbia voluto umiliarci

spiegato: il «suo» Carlo, l’unico Carlo, in tutto

difficili imparati dal marito, l’idea che fossero assolutamente

come gnente fosse, con l’aria più naturale del

campo infinito: «la natüra l’è talment granda, talment

accompagnato in seguito con l’opera del Pirazzoli: «I

Lessona: «Il raccoglitore naturalista». ¶ L’Adalgisa, a dir vero

Siciliani del geometra Vitale. ¶ *** ¶ L’Adalgisa, rabbonitasi alquanto, prese

suoi anni belli, dopo l’urlo dei parti. ¶ E

Quelli intanto bucarono via l’acqua come siluretti felici

risorgiva di una persona. L’oscuro tendere, l’oscuro

persona. L’oscuro tendere, l’oscuro volere, l’oscura

tendere, l’oscuro volere, l’oscura fermezza, l’oscura

volere, l’oscura fermezza, l’oscura fede: l’oscura

fermezza, l’oscura fede: l’oscura fatica della sopportazione

oscura fatica della sopportazione, l’oscura negazione e ripudio

ripetizione e profitto. Perciò l’abitudine, la cara abitudine

coi verbi deponenti, avevan l’aria di significare: «ci

didietro dei coleotteri, cioè l’ultimo segmento addominale) – potesse

pigìdi, quel pigìdi!», sospirò l’Adalgisa in dialetto. Elsa

li soféghi subito, capisci? L’alcool non va, perchè

il suo colore naturale.... L’arsenico neanche tirare a