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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il canto del cuculo, 1941

concordanze di «L»

nautoretestoannoconcordanza
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la condanna, sperava ancora l’affetto e la simpatia
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in lui non già l’aspirazione alla libertà bensì
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era in realtà che l’incontro con l’insensibilità
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che l’incontro con l’insensibilità, la servitù e
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sincerità in consapevole menzogna, l’abbandono in definitiva diffidenza
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la pulizia, la modernità, l’umanità. Prigione è parola
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cui i carcerati lavoravano, l’infermeria nitida, l’ampia
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lavoravano, l’infermeria nitida, l’ampia cucina dagli immensi
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cappella nuda ma raccolta, l’aula scolastica con le
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scherzose frasi d’invidia. L’aria era così fine
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in protervo forzato, nonostante l’amenità del luogo e
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della prigione. Ma tuttavia l’evasione brillava come un
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vita placata e vinta. L’evasione senza scopo, l
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L’evasione senza scopo, l’evasione che non serve
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altro che ad evadere, l’evasione, insomma, pura, sola
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seguiti. Il prigioniero vedeva l’evasione come un fatto
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stesso non lo sapeva. L’evasione covava in lui
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finestre, tingeva di luce l’oro dei pagliai; ma
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nelle valli anguste permaneva l’ombra notturna umida e
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tra un colle e l’altro faceva luccicare le
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silenzio era profondo; e l’aria così immobile che
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tutto ad un tratto, l’aria intirizzita cupamente rintronò
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un filare di pioppi. L’acqua nera e ferma