Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

del sacro alloro ¶ Temprando l'umili miei corde d

Amor compagna, ¶ Un nuovo l'anima fuoco accompagna, ¶ Amor

mi chiama; ¶ Per voi l'Invidia morsi non ave

dell'Erebo sprezzar poteo ¶ L'orror l'intrepido Figlio

sprezzar poteo ¶ L'orror l'intrepido Figlio d'Egeo

Stigie onde incantate ¶ Fe l'Ombre piangere il Tracio

Reggia vider d'Averno, ¶ L'Urne, il Patibolo, e

sue ferree leggi interrotte ¶ L'inesorabile eterna Notte ¶ Mirò

inesorabile eterna Notte ¶ Mirò l'insolite alte venture, ¶ O

Una, o due situazioni, l'arte, la destrezza degl

ne adduca una ragione L'amour rend tout permis

maniera far poco rispettare l'inimitabili rappresentanze di Brittannico

Atreo, e di Semiramide? L'Italia è stat quasi

allora era vilmente giaciuta, l'arte divina dei Sofocli

Tragedia, che avesse veduta l'Europa dalla decadenza dell

a Firenze facevano echeggiare l'Italia degl'applausi dovuti

prima che la Spagna, l'Inghilterra, e la Francia

e la Francia conoscessero l'opere teatrali dei Lopez

potuto eccitare negli animi l'ammirazione, e l'applauso

animi l'ammirazione, e l'applauso, che si sono

ella non è, che l'effetto del ribrezzo, con

di cui egli dava l'edizione era il parto

essa, e ben disse l'ingegnoso Boileau Un Auteur

Ma questo è nulla. L'abilità, l'arte, e

è nulla. L'abilità, l'arte, e la destrezza

convenirne, lontano da oppormici. L'abile Signor Pietro Andolfati

sdegno, che nell'amore; l'inarrivabile, la sensibile, la

lacrime, che formeranno sempre l'elogio il più eloquente

esser per lo più l'appannaggio distintivo dell'anime

son divenute disumanissime, come l'ha detto un celebre

Letterato del nostro Secolo. L'ingiurie, le cabale, le

più tenero omaggio, e l'umil dono. ¶ Riconoscenza di

di pianto ¶ Fare irrigar l'impallidite guance ¶ Del commosso

tuo bel cuor, e l'opre tue coroni. ¶ Va

cadesti di mentita morte, ¶ L'Ara or t'attende

riposa ¶ Il Padre tuo, l'inclito Achille, il solo

superba; ¶ Calcante degli Dei l'organo augusto, ¶ Lor ministro

Padre il cener sacro. ¶ L'inclita Ombra di lui

Onde in Patria tornar l'Ancora salpi. ¶ Ciascun paventa

dal Ciel prescritto ¶ Tra l'Averno, e la luce

omai le faci estinte ¶ L'orror notturno a dissipare

Fatta già Semi-Dio l'anima augusta ¶ Cinta di

dì mi fece: ¶ Agamennone l'ama: Ei tutte cerca

Sì: mio fedele, io l'amo. ¶ Tacer nol posso

PIRRO ¶ Ah! sol fugge l'amor chi non ha

Virg. En. II. ¶ Crescea l'assalto, io di mia

Teucro uno de' figli ¶ L'incalzo là dove piangendo

che il puoi; vince l'amor chi 'l fugge

vince l'amor chi 'l fugge. ¶ PIRRO ¶ Non sperar

Il Ciel in pria ¶ L'invido Ciel sulla mia

Atrida … ¶ Ah! se mai l'empio Duce a danno

sudor della Palestra Elea ¶ L'onor, l'armi, il

Palestra Elea ¶ L'onor, l'armi, il destrier fu

io t'idolatro … e l'amor mio, ¶ Sì quest

a passo lento; Pirro l'osserva; S'alza, e

recisa al suo furor l'Olimpo? ¶ Me l'addita

furor l'Olimpo? ¶ Me l'addita, se il fai

mia mano ¶ Scorrer farà l'abominevol sangue ¶ Scelto dal

sdegno, onde propizia ¶ Spinga l'aura bramata i Greci

Calmati, o figlio, e l'alma tua prepara ¶ Alla

rapitore infame, ¶ Che contro l'Asia il fulmin Greco

le tenebre sue finor l'oblìo; ¶ E ver, ch

estrae un pugnale ¶ Ecco l'acciaro, ¶ L'indegno acciar

pugnale ¶ Ecco l'acciaro, ¶ L'indegno acciar, che penetrò

pur sento … ¶ CALCANTE ¶ Eh! l'Uomo estingui, e in

estingui, e in te l'Eroe ravviva. ¶ Forse di

ravviva. ¶ Forse di contentar l'ombra sdegnata ¶ Paventi di

giuri. ¶ alto ¶ CALCANTE ¶ Ecco l'acciar. ¶ Pirro prende il

proprio ¶ Quello ferir dee l'olocausto … e questo ¶ Finché

olocausto … e questo ¶ Finché l'opra fatal non sia

la piaga. ¶ Di già l'ostia a svenar su

svenar su questa tomba ¶ L'astringe al mio voler

vittima … il suo sangue ¶ L'Oracolo richiede; Ei sarà

se confessar il deggio, ¶ L'indiscreto calor de' suoi

Che lo formò tutto l'ardor m'è noto

spinto egro, e languente ¶ L'implacabil destin, che ognor

ognor m'insiegue! ¶ Tutto l'onda mi tolse, e

miglior destino, ¶ Che fra l'ira de' venti, e

Dei, ¶ Di cui tremando l'assistenza imploro, ¶ In provandola

costanza almeno. ¶ Disvelatemi alfin l'orror del sogno, ¶ Che

che mai mi lascia ¶ L'invido Ciel ¶ (con disperazione

i cupi silenzj, e l'orror tetro ¶ Di queste

il mesto Garzon … ma l'ombra irata ¶ Avida di

coi lampi, e mormorò l'Averno. ¶ EROPE ¶ Principessa, dal

il Fato ¶ Cosa giova l'opporsi? È la costanza

più sperar degg'io? ¶ L'unico mio conforto, il

dolorosa vista! ¶ Quell'è l'alta Ilion - quelle mura

conosci. ¶ POLISSENA ¶ Mio German … ¶ l'abbraccia con trasporto piangendo

In abbracciarti … io sento ¶ L'anima errar su' labbri

grido, ¶ Calpestando ogni fe, l'armi rivolse ¶ L'empio

fe, l'armi rivolse ¶ L'empio in favor del

una man fedel tra l'ombre amiche ¶ D'oscurissima

stanche alfin di tormentarmi l'onde ¶ Mi gettai semivivo

parte ¶ Sopra di me l'orrida man mi sembra

accese, a danno mio l'intiero Campo ¶ Molto non

generoso eccesso. ¶ Ah! Signor … l'onorar la mia sventura

nel tuo gran sen l'infuse? ¶ Quanto a ragion

Non bastava per me l'esser tu privo ¶ Di

giova; ¶ Già troppo avanti l'amor mio mi spinse

gli sdegni, e fra l'armi ognor mi siegue

d'amarezza, e pianto ¶ L'amor conosca, e i

aggiunge al mio dolor l'oltraggio ¶ E all'amor

S'osa imputare, e l'odio mio malgrado ¶ Da

è in calma, Signor; l'intiero Campo ¶ Pirro sedò

Campo ¶ Pirro sedò: Tace l'orribil grido ¶ Dell'altera

altrui pace consiglia, molce ¶ L'alme superbe quest'Eroe

giunto ¶ A tal segno l'ardor nel sen di

uopo e spero ¶ Con l'istesse armi sue vincer

Egli di Tracia ostenta ¶ L'uso, l'insegne; Eppur

Tracia ostenta ¶ L'uso, l'insegne; Eppur mi sembra

Odio in lui diverrà l'affetto istesso, ¶ E alle

quelle, che oppressa ¶ Tengon l'inclita Troja alte ruine

quanto errai - Vedo, che l'odio incontro ¶ Del Ciel

perder le fece, ¶ Quanto l'afflisse il tuo furor

a penetrar bastanti ¶ Saran l'insidie, a cui tu

E qual riparo ¶ Potrà l'ira frenar della tua

cure ai colpi suoi ¶ L'amor, che t'ha

Da quest'inganno, e l'error mio rispetta. ¶ Credere

dubbio il credo ¶ Che l'odio tuo per Polissena

rossor conosci. ¶ Poco è l'empio desìo, ch'ha

per te, poco è l'odiarti … ¶ Prence, temi un

Padre mio vendetta. ¶ Pirro l'uccise - ei morir debbe

rive ¶ Involar volle - e l'ira sua fu giusta

Del Sesso tuo fra l'Eroine un giorno. ¶ Sò

t'adora, e che l'affetto ¶ Solingo spesso al

fremendo a parte ¶ Ah! l'ingrata! ¶ POLISSENA ¶ piangendo ¶ 0d

di Me stessa io l'idolatro. ¶ POLIDORO ¶ Oh esecrabili

Io sperar voglio, ¶ Che l'alma tua calmar saprà

Agl'occhi miei tutto l'orror dipingi ¶ Del mio

sanar quest'alma, ¶ Con l'arrossirne l'error suo

alma, ¶ Con l'arrossirne l'error suo s'emenda

seguitando ¶ Io stesso frangerò l'orribil giorno ¶ Che t

calma; A questo ferro ¶ L'onor m'è dato

passi scorta - Io punirò l'audace. ¶ parte: Arsindo inosservato

mia. Fuggi; È tra l'armi ¶ La tua vita

trafiggo il cuore. ¶ POLIDORO ¶ L'avrai … ¶ retrocedendo ¶ Ma pria

Io spiro. ¶ PIRRO ¶ Cadde l'audace, e seco lui

spada ¶ Ancor vi resta ¶ L'inumana a punir, che

dall'ira mia tutto l'affetto, ¶ Che in me

porti ¶ Agl'occhi miei l'empio suo cuor fumante

Invan paventi, ¶ Ch'io l'inumana a risparmiar mi

cura la mia, ¶ Io l'aborrito, e l'ingannato

Io l'aborrito, e l'ingannato sono? ¶ La spergiura

Idee sì meste, e l'infedele oblìa. ¶ Calmati. ¶ PIRRO

Ah! ch'ella tremi ¶ L'apparecchio in mirar della

mi chieda, e non l'ottenga. ¶ ARSINDO ¶ Come! tu

Nell'amor mio spera l'ingrata invano, ¶ E i

Brama fatal di rimirar l'ingrata! ¶ Forse è avanzo

tutta ¶ Nel seno mio l'avida pianta è spenta

spenta! ¶ Ah! no - sparve l'incanto - Io più non

più non amo … ¶ Io l'odio … Io vo punirla

di tua compassion forse l'effetto. ¶ PIRRO ¶ con furia

cui sanguigno ¶ Bieco splendor l'aere rischiara appena, ¶ E

E s'estingue fra l'ombre - L'atra vista

estingue fra l'ombre - L'atra vista ¶ Di quella

raccorre ¶ Tutte di gelosìa l'avide fiamme! ¶ Perché! … ¶ s

sedile, ma non vede l'apparecchio ¶ Empj Numi! … ¶ notisi

In che peccai? - Dunque l'averti amato ¶ Questa mi

onde con fermo ciglio ¶ L'ultimo fato ad incontrar

senza essere udito ¶ Ecco l'indegna. ¶ Chiama il suo

in lei si beva ¶ L'ultimo mio destin … forse

Fermati … oh! Dio! … ¶ lanciandosi l'arresta, e getta la

POLISSENA ¶ Spietato! - aggiunger brami ¶ L'oltraggio a tuoi delitti

potesti ¶ Cessar d'amarmi - L'odio tuo, mio Nume

risparmia ¶ La pena mia - L'affetto tuo mi rendi

vendetta. ¶ Ma ti volgi - l'avrai … Prendi quel ferro

speranza, ¶ Che di placar l'idolo mio sdegnato. ¶ Se

e vo' che unisca ¶ L'anime nostre indissolubil nodo

del grande Achille è l'urna ascosa ¶ Fremé, si

Fremé, si scosse, e l'Orizzonte intorno ¶ Atra fascia

mugghiò, fe in alto ¶ L'onde salir dal fondo

dall'urna sacra, ove l'inulta ¶ Ombra del Padre

il capo augusto ¶ Crollò l'inclito Spettro, e sì

All'ombra mia togliete ¶ L'onor dovuto. - Empj, saprò

sodisfa il Figlio mio ¶ L'ombra del Padre? - ah

diè mostrarsi vuole ¶ Stringa l'acciar, che gli donò

donò Calcante, ¶ E Polissena 'l mio furore uccida." ¶ Disse

eccede, ¶ E che crudel l'anima mia soverchia ¶ Quasi

austera ¶ Pompa fatal per l'innocenza eretta ¶ Servir demmi

tua mano ¶ Quivi affrettar l'ultima mia ruina? ¶ Felice

il grido ergesse, ¶ Se l'alma tua fosse commossa

e in questo abisso ¶ L'avermi tratta all'ira

che del Ciel spregiando ¶ L'Oracol fatal, porger non

Barbara! - a me negar l'affetto mio? ¶ Non credere

Quando de' pianti miei l'amare tracce ¶ Puoi rimirare

vuoi, tutto ti svelo. ¶ L'Oracol degli Dei morta

E del mio Genitor l'ombra sdegnata ¶ Comanda, ch

punto ¶ In questo dì l'empio destin c'ha

legami di morte è l'alma mia. ¶ PIRRO ¶ Sorgi

tormentarmi il Padre mio l'Averno ¶ Sempre t'adorerò

POLISSENA ¶ E non paventi ¶ L'ira del Ciel? Spengi

dell'infausto sacrifizio ancora ¶ L'esito non si sa

a forza ¶ Pirro involò l'Ostia de' Fati attesa

Averno, e del Ciel l'ira minaccia. ¶ Sparge il

è ciascuno, onde ritorre ¶ L'involato olocausto, e col

col suo sangue ¶ Omai l'ira placar del Cielo

qual'eccesso è giunto ¶ L'implacabil destin, ch'ognora

diale il mio labbro ¶ L'ultimo dono all'amistà

e stringa ¶ La man l'acciar per la comun

giorni; Invano ¶ Ti seduce l'aspetto … Egli t'inganna

Carnefice crudel! - Non vuol l'Olimpo ¶ Questi di crudeltà

per la Patria, e l'ira mia ¶ L'Asia

e l'ira mia ¶ L'Asia provò, né ora

e consolare un Padre? ¶ L'omicidio in effetto e

i miei passi, ¶ E l'innocente vittima sottragga ¶ Al

Achille ¶ Vendetta chiede, e l'ombra sua sdegnosa ¶ Brama

la vittima: Né giova ¶ L'aure, e i Numi

Eubea da simil fato ¶ L'aure negava onde portarci

puoi di propria mano ¶ L'ora da Fati al

alla passione in preda ¶ L'offuscato tuo cuor mirar

a forza, e debba ¶ L'ombra del grande Achille

Crudeli! … ¶ Perfidi! … ah! … voi l'uccideste … o Numi! ¶ E

uccideste … o Numi! ¶ E l'Averno non s'apre