Gian Giorgio Trissino, Sofonisba, 1524

TRAGEDIA ¶ SOFONISBA ¶ ERMINIA ¶ MASSINISSA ¶ LELIO ¶ CATONE ¶ SCIPIONE ¶ SIFACE ¶ Un

ATTO II ¶ Scena I ¶ LELIO e CORO ¶ LELIO ¶ Ad

I ¶ LELIO e CORO ¶ LELIO ¶ Ad ogni passo mi

così restar quasi confuse. ¶ LELIO ¶ Voi devete sapere ove

sapere il vostro nome. ¶ LELIO ¶ Lelio mi chiamo, e

il vostro nome. ¶ LELIO ¶ Lelio mi chiamo, e la

conoscea l'alta presenza. ¶ LELIO ¶ Non accade scusar, che

dentro fanno. ¶ Scena II ¶ LELIO e MESSO ¶ MESSO ¶ A

MESSO ¶ A tempo veggio Lelio, a cui n'andava

da dire alcune cose. ¶ LELIO ¶ Tu vuoi forse narrarmi

ancor cura di questo. ¶ LELIO ¶ Che face adunque dentro

fra piaceri e canti. ¶ LELIO ¶ Che nuova sposa è

di chi voi chiedete. ¶ LELIO ¶ Come di Massinissa, e

Sofonisba d'Asdrubale figliuola. ¶ LELIO ¶ Sofonisba la moglie di

io, che fu regina. ¶ LELIO ¶ Questi ha tolta per

i' non ragiono indarno. ¶ LELIO ¶ O nuovo caso, o

com'io vi conto. ¶ LELIO ¶ Ma dove era costei

qui 'nanzi al palazzo. ¶ LELIO ¶ E che le disse

a lui parlò primieramente. ¶ LELIO ¶ Ella gli parlò pria

chiese umilemente un dono. ¶ LELIO ¶ Forse la libertà, ch

in forza de' Romani. ¶ LELIO ¶ Ed egli le promesse

contradisse a questa parte. ¶ LELIO ¶ Che fece poi, quando

con più soavi prieghi. ¶ LELIO ¶ Ed e' che disse

che chiedea, tutto promesse. ¶ LELIO ¶ O pensier vani, or

che si sperasse alora. ¶ LELIO ¶ Che 'l poté indurre

e le dolcissime parole. ¶ LELIO ¶ Com'ebbe forza Amor

il suo potere intenda. ¶ LELIO ¶ Ma fatto questo, che

a compagnarli in casa. ¶ LELIO ¶ E ivi la sposò

in presenza di ciascuno. ¶ LELIO ¶ Narrami un poco il

che s'era fatto. ¶ LELIO ¶ L'intelletto, ch'a

Massinissa, che vien fuori. ¶ LELIO ¶ I' l'ho veduto

potrà vedermi. ¶ Scena III ¶ LELIO, MASSINISSA e CORO ¶ MASSINISSA

ciò che si face. ¶ LELIO ¶ Non bisogna mandare alcun

ne vengo. ¶ MASSINISSA ¶ O Lelio, ancora non avea rivolti

con la sua gente? ¶ LELIO ¶ Poc'ora fa, ch

non gli date indugio. ¶ LELIO ¶ Così far voglio. Ecco

accade mandarvi la regina. ¶ LELIO ¶ Perché non deve anch

vada mescolata infra soldati. ¶ LELIO ¶ Sarebbe vano aver questo

operar mai cosa soverchia. ¶ LELIO ¶ Sia che si voglia

mandarla al tutto. ¶ MASSINISSA ¶ Lelio, non fate a me

è l'ingiuria grata. ¶ LELIO ¶ Che ingiuria vi facc

ella è mia moglie. ¶ LELIO ¶ Com'esser può, ch

favor l'aggio ritolta. ¶ LELIO ¶ Non ho da ricercar

come ognuno ha visto. ¶ LELIO ¶ Voi l'avete sposata

or ne sono uscito. ¶ LELIO ¶ Qui ne la casa

buona e ottima speranza. ¶ LELIO ¶ La speranza di quel

d'una mal'opra. ¶ LELIO ¶ So ben che siete

cara e valorosa donna. ¶ LELIO ¶ Quand'un s'accorge

del suo sangue vermiglia. ¶ LELIO ¶ O che arroganza! Adunque

cara. ¶ Scena IV ¶ CATONE, LELIO, MASSINISSA e CORO ¶ CATONE

voglio cercar di rassettarla. ¶ LELIO ¶ Catone, avete visto l

voi mi volgo prima, ¶ Lelio, che avete qui maggior

Scipion di questa cosa. ¶ LELIO ¶ Caton, ciò che voi

tra voi la pace. ¶ LELIO ¶ I' son contento d

più tosto che potete. ¶ LELIO ¶ Subito ne verrò, ch