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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Roberto Saviano, La paranza dei bambini, 2016

concordanze di «La»

nautoretestoannoconcordanza
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e gli aveva riacceso la rabbia: – Ma chi cazzo
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pensò di aver finito la sua lezione, lui sgattaiolò
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misero a letto, con la tv spenta e un
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avrebbe sentito altro. ¶ Appena la porta fu nuovamente chiusa
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qua! – rispose, e cacciò la vecchia ferraglia belga. ¶ – Bellissimaaa
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attento! Chesta spara! ¶ Se la passarono di mano diverse
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di mano diverse volte, la accarezzarono. ¶ – Aprila un po
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Sembrava un bambino con la sua prima pistola da
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un regalo: – Stanotte me la puoi dare? La tengo
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me la puoi dare? La tengo sotto al cuscino
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no, – disse Nicolas, infilando la pistola nel letto. – Stanotte
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nel letto. – Stanotte me la tengo io sotto al
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unico pensiero: come apparare la situazione con Letizia. Non
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né alla finestra: era la prima volta che si
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ad ascoltarlo mentre lui la blandiva, le chiedeva perdono
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messaggi su WhatsApp, senza la sua dolcezza, si sentiva
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andò a trovare Cecilia, la migliore amica di Letizia
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Letizia. ¶ – Lasciami perdere, – fu la prima reazione quando lo
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soltanto ’nu favore, – e la obbligò ad ascoltarlo sbarrandole
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una cosa e te la do, se me fai
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realtà stava solo soppesando la proposta. ¶ – Due biglietti per
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cadenzato si concentrasse tutta la sua vitalità. ¶ Erano giorni
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l’amica sua non la sopportava più in quello
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minuto, ma alla fine la convinse. Appena furono fuori
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e finalmente gli rivolse la parola: – Ua’, si’ ’nu
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Ogni cosa che faccio, la faccio pensando ca’ te
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sollevò Letizia e se la posò quasi in grembo
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fà? Ci stanno mettendo la merda in faccia. Gli
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torpore. ¶ – Io ’na pistola la tengo, – disse Nicolas e
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della bilancia pendeva verso la rapina. ¶ – Ua’, appostamento? Ma
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ce ne andiamo da e ci facciamo due
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e caschi, quella era la consegna, lui avrebbe portato
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consegna, lui avrebbe portato la mazza. Qualche anno prima
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era stancato subito. Però la fascinazione di quel mondo
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americano non aveva allentato la presa e allora una
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usata, ma gli piaceva, la trovava aggressiva, cattiva nella
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e quando Agostino se la vide offrire non batté
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sapeva lui dove andare. La destinazione era un tabacchino
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che sì, proprio lì, la settimana prima erano stati
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anno precedente, come se la buona sorte avesse scelto
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soliti perdigiorno che tentano la fortuna a poco prezzo
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i motorini rivolti verso la via di fuga che
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d’istinto avevano reputato la più sicura: un incrocio
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dalle selle: entrò con la pistola spianata: – Bastardo, metti
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bancone e gli puntò la pistola alla tempia. ¶ – Muóvete
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tutto apposto. – Sapeva che la condotta giusta da tenere
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via di mezzo tra la collaborazione e la risolutezza
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tra la collaborazione e la risolutezza. Troppa passività e
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cinese dall’età indefinibile, la faccia non la riconosceva
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indefinibile, la faccia non la riconosceva, però non sembrava
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attimo prima di raggiungere la Stazione Centrale: era quello
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confine tra Chinatown e la casbah napoletana. Nicolas inchiodò
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napoletana. Nicolas inchiodò e la moto gli si fermò
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Apposto. – Fecero cenno con la testa e lo seguirono
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dentro i motorini. Varcata la soglia, si ritrovarono in
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poi passò a palpare la canna, mentre Han e
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pistola belga. Questa te la posso dare per mille
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a piglio. E me la fai a seicento. ¶ – No
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ma questa, veramente, se la do a un collezionista
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più, perciò Nicolas fermò la discussione con un secco
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mo’, sennò sta pistola la uso addosso a voi
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funziona sta roba? – e la mollò a Han enfatizzando
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disappunto. ¶ Han si riprese la pistola e sparò un
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e non è più la coscienza a rispondere ma
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Per ora questa è la meglio cosa che teniamo
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Prendere o lasciare. ¶ – Ce la dai, – concluse Nicolas. – Però
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è ’na chiavica, ce la dai a cinquecento euro
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e basta. ¶ Nicolas portò la pistola a casa. La
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la pistola a casa. La teneva infilata nelle mutande
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teneva infilata nelle mutande, la canna rivolta verso il
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fosse creatura d’altri. La sala da pranzo non
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di solito serviva per la frutta, tovaglie con fantasie
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a gocce) e presente (la lampada a stelo). Mena
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grato che gli illuminava la faccia, e andò a
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a sedersi subito strascicando la sedia sul pavimento. ¶ – Eh
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vuole. Sollevala, quella sedia. ¶ La sollevò quando ormai ci
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il padre e scoperchiò la pignatta che aveva portato
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spinaci. ¶ – Gli spinaci con la pasta? E che è
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pasta e spinaci con la pistola del cinese infilata
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Il padre restò con la forchettata di pasta a
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a metà strada verso la bocca: – Che è tutto
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rammentò che aveva lasciato la carne sul fuoco, si
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nel cucinino. E da si sentiva che continuava
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quelli che non capiscono la lingua, con un’espressione
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del mondo e trovare la lingua giusta per raccontarlo
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tocchi? – Al padre comparve la ruga in fronte che
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gli veniva quando faceva la parte del capofamiglia. – Mangia
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a spizzicare, si riempiva la bocca e si metteva
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trovava a fare per la prima volta quattro conti
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quella scuola seria, se la sarebbe pagata lui, anzi
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pagata lui, anzi se la sarebbe comprata, come fanno
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che si mettono addosso la spesa per l’automobile
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spesa per l’automobile, la spesa per il motorino
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spesa per il motorino, la spesa per il televisore
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su. ¶ – Papà, devo finire la scuola. Questa scuola qua
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fare quello che capiva. ¶ La cena era finita. Il
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i vassoi traballanti per la paura ancora in mano
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disse Nicolas ad Agostino. La retata era passata ma
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retata era passata ma la festa continuava. Lo spettacolo
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spettacolo doveva andare avanti, la sposa lo pretendeva. Quella
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pretendeva. Quella doveva essere la sua giornata e non
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di dosso e ricevere la paga. Se l’erano
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lavoro svolto, per acquietare la diffidenza di suo padre
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aveva più visto dopo la retata. Voleva salutare tutti
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diede retta, anche perché la loro attenzione adesso era
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polvere. Non era certo la prima volta che la
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la prima volta che la vedevano, ma era la
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la vedevano, ma era la prima volta che era
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Bastava un passo, abbassare la testa e tirare su
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e avevano accettato allegri. La stanchezza era stata completamente
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Il suv veleggiava sicuro. La guida di ’o White
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proprio grazie a questo. La strada che portava a
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di scienze. Poi successe. ¶ La macchina che inchioda e
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White che si distende, la mano impugna una pistola
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due volte. Bum bum. La testa di Alvaro pare
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palla a fissare dritto la stessa chiazza molle spiaccicata
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singulto e imboccò nuovamente la strada dell’andata, fino
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doveva procurarsi una pistola. ¶ La pistola cinese ¶ Pesce Moscio
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saletta. Nicolas troncò subito la descrizione della sala, del
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insistette Nicolas. Camminava per la saletta semivuota. C’era
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indietro, come se fosse la visiera a impedire a
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Chillo se ne stava seduto e mi guardava
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signora, che scoprirono essere la madre, e una in
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Battista, Giovan Battista, – ripeteva la madre, che adesso si
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contava. Non aspettarono che la cerimonia terminasse e uscirono
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uscirono dalla chiesa con la testa che era già
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una domanda del cazzo. La domanda che fa chi
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particolari che ne rafforzano la morale. C’era questo
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e quello aveva ripetuto la risposta di prima. ¶ – È
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aveva imparato da subito la lezione. Il tempo. Il
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giocava a pallone per la squadra della Madonna del
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l’arbitro aveva favorito la squadra del Sacro Cuore
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si mosse proprio. Ma la palla andò in rete
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Con assoluta calma mise la mano in tasca, cacciò
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senza nervosismo apparente, chiuse la lama del coltello, lo
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muso che imprecava con la faccia paonazza. Nonostante Capasso
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fosse più basso, dominava la situazione. All’arbitro disse
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il dispiacere di lasciare la squadra, come credevano i
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contava meno di niente. ¶ La carriera del calciatore era
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a pavà! – Mentre cantava la canzone di Pino d
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noi, – disse Tucano. ¶ – Sicuramente. La gente si compra più
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Nicolas stava per ripetere la domanda quando una donna
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formiche, – e per prendersi la rivincita diede una manata
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delle casse incrinandolo, ma la donna infuriata non fece
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Dove la pigliavano tutta la scienza che tenevano, che
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scienza arriva, cacciarla non la si sa. Le veniva
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malo pensiero. Si passava la mano dentro la chioma
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passava la mano dentro la chioma così folta e
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sparo, poi un altro. La gente sui marciapiedi si
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e prende Nicolas per la collottola. Prova una sorta
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tipo secco secco con la cravatta allentata e gli
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spostamenti si infila sotto la macchina. L’uomo con
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macchina. L’uomo con la pistola esce nel sole
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accuccia senza fatica, cala la pistola a livello della
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strada, parallela all’asfalto, la guancia appoggiata alla portiera
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Mena e corre verso la berlina posteggiata. – C’è
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strapparlo via, tirandolo per la maglietta a righe. – Non
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vuole vedere il morto. La madre lo trascina via
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a fatica. Sente che la sua famiglia sta improvvisamente
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famiglia sta improvvisamente diventando la vera protagonista di quella
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scena. Il sangue, complice la leggera pendenza della strada
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a che fare con la sua opera di madre
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se li tiene sotto la pelle, e continua a
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portarselo in negozio, dopo la scuola. Ma quale negozio
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stato lui a tagliare la torta. Stronzate, ovvio, ma
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aveva ricevuto in anticipo la lista con i loro
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Dolce & Gabbana si schiarì la voce – un suono acuto
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a definire più precisamente la sua età, consegnò i
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li fece allineare contro la parete immacolata di acciaio
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fornelli e poi estrasse la lista. ¶ – Ciro Somma. ¶ Si
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dissero: – Presenti, – e alzarono la mano. Erano in classe
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Nicolas aveva ripetuto che la giornata doveva andare liscia
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maître. ¶ Lollipop sorrideva sotto la barbetta, che nonostante i
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a completare il giro. La camicia gli aderiva alla
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curava come faceva con la parte superiore del corpo
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della camicia non ce la faceva a coprire il
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in due parti uguali la cucina. ’O Dentino e
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s. ’O Tucano se la cavò bene, solo alla
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Il maître si portò la mano da salma al
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così pieno di invitati: la voce del suo ritorno
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Mentre Nicolas si provava la livrea e si allenava
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si era fatto anche la tinta. Lo sguardo era
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Questo significa che se la mia sedia a questo
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È qui che cominciò la grande festa nella reggia
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di Sorrento. Nicolas se la vedeva già davanti agli
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Il festeggiamento che seguì la cerimonia fu fastoso, Copacabana
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e tutti dovevano avere la sfumatura del viola, omaggio
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stava stravaccato a godersi la scena dei suoi amici
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stellato. ¶ Ci fu anche la rimpatriata con Alvaro, che
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con uova di lompo. ¶ La serata era ancora lunga
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matrimonio –. Tutti applaudirono, anche la coppia a braccetto coi
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ultimo strattone per guadagnarsi la possibilità di battere le
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gli disegnavano la sclera. La latitanza non doveva essere
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bottoni nelle asole tenere la chiusura con spasimo. Oscar
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abbraccio non lo vedesse la persona sbagliata. ¶ – Ti sto
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ma... ¶ – Questa non è la risposta che mi aspettavo
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matrimonio accussì... – Non concluse la frase, non ce n
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dei cuccioli affamati dietro la madre. ¶ Nicolas e gli
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e gli avrebbe spaccato la faccia oppure avrebbe estratto
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quelli ce li manda la finanza direttamente. ¶ Copacabana se
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ancora con lui per la storia di Renatino e
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fratello stava in galera. La figlia aveva deciso di
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magnanimo. E amabile persino. La figlia di Feliciano Striano
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non lo sopportava, e la sua versione più tollerabile
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tornata in città dopo la decisione della madre di
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una nuova moglie, ma la madre di Viola non
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a vivere a fianco. La famiglia è sacra, ma
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sputava e imprecava contro la scorta. “Andate via! Bastardi
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importante che per tutta la vita si era chiesta
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che proprio quello fosse la sua cifra. Viola era
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attorno, ma per cui la regola più importante è
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tra i due significava la fusione di due famiglie
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molti erano convinti che la mossa vincente per sposarla
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dopo pochi giorni arrivò la chiamata. Nicolas lo disse
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lo squadrò da sotto la morbida onda di capelli
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quella frase e dentro la faccia del figlio quello
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che non lo era. La porta della cameretta di
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letto. Cercava di sovrapporre la notizia (“Vado a fà
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dava pace solo per la mala educazione. La madre
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per la mala educazione. La madre aveva occhi che
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aveva occhi che trapanavano la carne. Ricacciò il sospetto
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forte. – Bravo Nicolas! – Lui la lasciò fare e lei
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e lei gli posò la testa sulla spalla. Si
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debolezza. ¶ Si slacciarono e la madre non lasciò che
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e avambraccio, in equilibrio. La fece sorridere, in fondo
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le spalle ma con la sensazione che lo sguardo
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infatti durava. ¶ Filomena, Mena, la madre di Nicolas, aveva
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verso piazza Dante, fra la basilica dello Spirito Santo
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che le avevano girato la conduzione e le chiedevano
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insegna azzurra con sopra la scritta Blue Sky e
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si poteva lasciare tutta la piazza a indiani, cingalesi
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cortile buio dell’edificio. La porticina era sempre aperta
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lì guardava il traffico, la gente che passava, cominciava
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riconoscere i clienti (“Signo’, la giacca di suo marito
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ginnastica una famiglia non la può mantenere veramente, e
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una di adesso, con la zazzera bionda, che chi
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sapere, non certo attraverso la scuola, che là non
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attraverso la scuola, che non si capiva niente
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è ’nu guaglione con la faccia buona e i
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i compagni cattivi. Dove la pigliavano tutta la scienza
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rispetto. Perciò, quando con la fine dell’occupazione Pesce
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entrata come una furia la madre. Era apparsa occupando
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stipiti come dovesse sorreggere la caserma. Il marito si
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di lato per lasciarle la scena. E lei se
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un cazzo, – aveva detto la madre tirando da parte
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benzinaio il sabato e la domenica? ¶ – Bello stronzo. E
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a galera, – aveva detto la madre. ¶ – Ma quale galera
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vedessero bene in faccia. La madre invece se ne
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saltato in piedi, bruciando la distanza tra il divano
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tra il divano e la porta in tre passi
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tre passi, per porgergli la mano come avevano visto
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avuto di che sfamare la sua curiosità. Avrebbero parlato
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volta prima di augurargli la buonanotte. ¶ Anche Letizia avrebbe
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ma non credeva che la situazione fosse diventata così
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labbra e sulle guance la crema Nivea. – Accussì si
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vampiro di Twilight! –, ma la sua verginità era troppo
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turno, rischiava di avere la peggio. Per giorni trascorsero
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stati sequestrati. Alla fine la scelta era stata semplice
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Alvaro si sarebbe preso la colpa. Copacabana costruì una
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spaccio. Si prese anche la responsabilità di aver dato
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aveva chiesto, quella se la voleva sposare. E Copacabana
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Nicolas lo incontrava per la prima volta. Se l
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non ne erano infastiditi, la loro attenzione era assorbita
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qualche modo era vero, la Napoli chiattilla, i fighetti
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un equilibrio elegante tra la miglior tradizione costiera di
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il taglio degli occhi, la barba, le sete, il
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luna rivolta a nord. La vita di Nicolas era
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del Maharaja. ¶ Per tutta la serata Nicolas e Agostino
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cui si va con la moglie. Un luogo in
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ospiti in ghingheri sommava la musica di una parola
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erba albanese era diventata la nuova forza. Copacabana aveva
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calice di vino. – È la più grande piantagione che
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a Lazarat. Era diventata la piattaforma dove raccogliere più
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chiaro in che modo la trasportasse dall’Albania all
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carichi attraversavano il Montenegro, la Croazia, la Slovenia e
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il Montenegro, la Croazia, la Slovenia e riuscivano a
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nasconderli. Qualche settimana dopo la loro serata al Nuovo
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lo rividero per mesi. La piazza a Forcella esaurì
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in carcere, era impossibile. ¶ – La paranza d’’o White
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Adda murì mammà se la robba non gli arriva
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dove andare a prendere la merce, quanta prenderne, che
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di scena di Copacabana la piazza di Forcella era
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Marocchini arrestati, pusher con la febbre, guaglioni poco affidabili
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piazza Bellini, altre volte la stazione. Li chiamavano all
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in mano a tutta la schiuma camorristica della zona
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proponeva un lavoro scadente. ¶ La banderuola della fortuna, però
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i capelli lunghi e la barba a ciuffi. Aveva
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2016
capillari che gli disegnavano la sclera. La latitanza non
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fiabe in cui semini la sera e quando il
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tra le case, tra la gente. Dove doveva stare
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degli amici a proclamare la sua umiliazione. Letizia conosceva
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Quando invece devi chiamare la fidanzata, tua madre, tuo
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tuo padre, un amico, la vicina di casa che
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si sgolava: – Leti’! Letizia! –. La finestra della camera di
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di cavedio senza luce. La finestra sulla strada a
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aspettare che lei aprisse la porta. Bussavano e continuavano
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nessuno, sapeva che chi la cercava era in strada
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gli bastò sentire che la sua ragazza era informata
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finestra e sapeva che la sua impresa continuava a
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parabole. E fu mentre la guardava, appoggiata al davanzale
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ancora più ricci dopo la doccia, che ricevette un
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messaggio urgente e sibillino. ¶ La discussione finì così. Letizia
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si buttava sul golfo. La struttura avrebbe potuto vivere
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Guardava il mare con la maestà di un tempio
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reggevano sulle spalle proprio la balconata su cui Nicolas
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cresciuto passandogli accanto, osservando la schiera di moto e
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a ogni costo. Era la sua ambizione, un sogno
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per permettersi di trascorrere la sera e la notte
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trascorrere la sera e la notte lì dentro? Cosa
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di educazione fisica e la madre aveva un piccolo
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lui erano sempre state la prova di essere un
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scuola. Era arrivato con la faccia paonazza, più o
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grande, l’impressione e la convinzione che fosse in
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su Facebook. Poteva sfruttare la bellezza delle cose che
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lui era uscito bene. La maggior parte delle imputazioni
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Era il primo grado. La procura avrebbe fatto ricorso
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colpo. I suoi ragazzi, la sua paranza, i Capelloni
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ma tirava di continuo. La paranza dei Capelloni sapeva
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salotti televisivi e persino la politica si occupavano del
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per guadagnarsi quel titolo la gavetta era lunga; levarsi
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galera che per strada: la galera giovanissimo ai tempi
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e della Nuova Famiglia, la galera all’epoca della
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stato specchiettista. Viveva con la madre in un basso
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slava che incontrava costringendo la madre ad andare nella
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pronte; l’erba invece la mettevano dentro le bustine
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euro alla settimana facevano la differenza. E avevano un
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abbatterlo, e poi, varcata la soglia, si disperdevano. Le
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le voleva verdi, con la suola fluo, ma appena
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Riuscivano sempre a farsi la cresta con qualche imbroglio
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prezzo era quello e la quantità era determinata. Nicolas
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i capelli lunghi e la camicia aperta. Si erano
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spiego così, spaccimme, che la storia non esiste. Giusti
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Forti e deboli. Ecco la vera distinzione. E Nicolas
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questo ragazzo che conosceva la parola magica: ¶ – Oh, ma
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Nicolas. ¶ – Anche io me la faccio là, – poi aveva
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io me la faccio , – poi aveva aggiunto: – Senti
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colpevoli. ¶ Alla loro innocenza. ¶ La paranza dei bambini ¶ MARAJA
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oro. ¶ Novalis ¶ Parte prima ¶ LA PARANZA VIENE DAL MARE
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ti isola. C’è la cloaca, la via di
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C’è la cloaca, la via di fuga, il
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accecanti, elettricità di salsedine. La luce violenta che sfonda
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pesci da ingannare con la luce. Il nuovo sole
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nuovo sole è elettrico, la luce occupa l’acqua
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possesso, e i pesci la cercano, le danno fiducia
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E intanto si apre la rete che li sta
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banco, lo avvolgono. ¶ Poi la luce si ferma, sembra
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all’altro, ognuno muove la pinna, cerca spazio. Ed
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non è morbido come la sabbia, ma non è
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meno, sempre meno. ¶ E la luce si spegne. I
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collassano sembrano vesciche aperte. La corsa verso la luce
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aperte. La corsa verso la luce è finita. ¶ Lo
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quadri di terriccio trasformava la percezione delle facciate, delle
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Naso contro naso, pronta la testata sul setto nasale
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avrebbe fatto volentieri. Abbassare la testa, persino chinarsi in
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suo significato. Ti vatte la mamma, ti picchia la
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la mamma, ti picchia la polizia, ti vatte tuo
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a scuola, ti vatte la tua ragazza se hai
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Si vatte con tutta la forza che hai, con
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finta di colpirlo con la testa, ma poi lo
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cazzo state facendo! O!!! ¶ La voce gli usciva come
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disperata. Chiedere aiuto è la firma alla propria codardia
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lettera, che era poi la lettera finale della parola
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come una supplica, senza la massima umiliazione di doverla
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per tutto il tempo la faccia nell’iPhone e
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Dragonbò gli teneva ferma la testa con una certa
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i pantaloni, gli diede la schiena e si accovacciò
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urlava, ma quando vide la massa marrone uscire si
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una maschera. Drago’ tenne la testa ferma e la
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la testa ferma e la lasciò andare solo quando
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non rischiare di sporcarsi. La testa ricominciò a muoversi
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Drago’ tornò a tenere la testa, sempre con fare
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quindi ricominciò a muovere la testa istericamente finché gli
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mangiare bene, se mangiavo la roba che cucina quella
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sciorda e ti facevi la doccia di merda. ¶ Risate
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al raglio di Lucignolo. La più banale delle risate
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mimate, per compiacere. Tolsero la catena dalle caviglie di
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rughe dei vicoli che la segnano come una faccia
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tardi per risollevarsi, che la distruzione, come la lava
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che la distruzione, come la lava, si può fermare
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stanno esaurendo, perché coltivare la pietra significa consumarla. A
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voci che si stringono la mano, che si chiamano
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davanti al Cippo provava la stessa allegria. Si ricordava
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che uscendo di casa la mattina dell’Antivigilia e
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angolo aveva visto apparire la punta, come in quelle
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buttano in mezzo e la violenza degenera in un
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alto l’arbitro fischiò la ripresa e il grumo
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l’espressione arrabbiata né la cinghia in mano come
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dalla rissa. Aveva direttamente la pistola, e gliela sbatté
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del revolver. Questa era la parte più delicata. – Ma
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domanda sempre uguale alzava la voce. Quell’auciello gli
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o Cicognone, e passava la pistola da Aucelluzzo a
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balcone e adesso con la fede batteva forte sulla
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anziché guardare lui o la canna della pistola, tenevano
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voce dell’Arcangelo, rinfoderò la pistola e rientrò in
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un attimo. Soprattutto considerata la difficoltà con cui li
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un controllo in corso. ¶ – La Cicogna e l’Aucelluzzo
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Internet. – Lo prese per la spalla e lo portò
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lavandogli il sangue. Teneva la mano destra di Aucelluzzo
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nella sua, mentre con la sinistra sorreggeva il manicotto
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il pollice, delicatamente. Prima la destra, poi la sinistra
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Prima la destra, poi la sinistra, anche se la
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la sinistra, anche se la sinistra non era stata
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meno lacere. – Non avevi la rosetta? – Aucelluzzo non capiva
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L’Arcangelo ripeté: – Non la tenevi la rosetta? La
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ripeté: – Non la tenevi la rosetta? La rosetta, come
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la tenevi la rosetta? La rosetta, come la chiami
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rosetta? La rosetta, come la chiami?, il tirapugni. Il
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di ferro. ¶ Aucelluzzo scosse la testa e gli raccontò
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perché adesso perquisiscono. Con la rosetta, quando tenevo la
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la rosetta, quando tenevo la tua età, ne ho
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lasci vivo, gli dai la possibilità di farti male
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don Vittorio, – e abbassò la testa ai piedi, abbozzò
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con le mani dietro la schiena, ma si vedeva
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così stronzo da salvargli la vita gli regala quello
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zona. Sicuro puoi vendere la roba nostra lì. Cinquanta
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don Vittorio. Aucelluzzo abbassò la testa, abbattuto, e la
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la testa, abbattuto, e la rialzò solo quando vide
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sgamo che ti fai la cresta m’incazzo. Tutti
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contati. Se ti fai la cresta ti taglio le
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ancora più livido. ¶ Era la fine di una giornata
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tutto a posto per la madre che voleva sapere
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sapere come mai, dopo la partita, non si era
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paranza che voleva incontrare la protezione di un vecchio
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permettevano di vivere con la famiglia. ¶ Lì Drago’ aveva
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parte della famiglia Striano, la parte buona. Lo teneva
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I tavolini, i divani, la televisione. Sembrava l’abitazione
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Ai tempi ci passava la latitanza qualcuno della famiglia
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spartiamo tutto. ¶ – Be’, allora la prima cosa che manca
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cosa che manca è la Xbox, – disse ancora Agostino
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continuò: – Qua deve essere la casa di tutti, quindi
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hann’’a stà regole: la prima è che non
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femmine. ¶ – Uààà, – calò subito la delusione di Stavodicendo, – chesto
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senza mai frenare. Guidava la Vespa come se stesse
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accelerò di nuovo e la Vespa rispose, alzando in
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rallentava quando sentiva che la gomma dietro stava perdendo
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un tutt’uno con la manopola del Beverly. Non
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Beverly. Non doveva perdere la presa sull’acceleratore e
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il contatto visivo con la Vespa che procedeva in
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sui marciapiedi deserti perché la pioggia tropicale adesso, se
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cazzo l’avrebbe riacchiappato? ¶ La grandine cessò di colpo
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messo un tappo, ma la strada era una distesa
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distesa bianca, sembrava neve. La Vespa lasciava dei solchi
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cambiò di nuovo perché la pioggia era diminuita e
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pioggia era diminuita e la gente si stava riversando
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cui si era trasformata la pioggia ristagnante, lo faceva
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puzzo di freni e la marmitta rovente iniziavano a
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spacciatore del Conocal spremeva la sua Vespa passando davanti
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Micione, vi stanno mangiando la faccia. Che i vostri
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una percentuale. Ci dai la metà di quello che
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famme sapé. ¶ Aucelluzzo girò la Vespa in senso contrario
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cella a cielo aperto, la chiamava qualcuno. ’O Guantanamo
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isolamento perché a sbarrare la strada a chiunque non
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pensato don Vittorio, che la libertà se l’era
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O Cicognone stava scolando la pasta per don Vittorio
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esclamativo. Cicognone non perdette la concentrazione. Calò la pasta
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perdette la concentrazione. Calò la pasta nel piatto fondo
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così – se lui poi la piantava di dargli il
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prendono le misure per la cassa quando ancora non
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un becchino – e chinando la testa rientrò nell’androne
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le strade di Ponticelli, la testa vuota nonostante si
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decise di fare bordello. ¶ La prima tappa fu il
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via a casa. Postò la foto della tomba di
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nel quartiere! Che se la faceva con gli zingari
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Giovanni, nato in Svizzera, la cui famiglia era tornata
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per il Napoli, con la maglietta di Kubilay Türkyilmaz
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il culo, ma lui la indossava con orgoglio anche
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screenshot della pagina e la mandò a ’o Cicognone
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un messaggio: “Questa è la merda che buttano addosso
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e lì dovevano attendere la fine del primo tempo
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chiuso. Non si piscia. La rivolta sarebbe stata automatica
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Aucelluzzo sperava di individuare la faccia piena di lentiggini
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folla inferocita e con la vescica piena; il secondo
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commessi più di dieci. La leggenda, poi, sganciava numeri
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omicidi, cinquanta omicidi... Per la legge ne aveva ucciso
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poi si fasciava stretto la mano con le stesse
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li era sognati? Alzò la testa per la prima
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Alzò la testa per la prima volta da quando
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era lì e sentì la folla che calpestava i
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compari probabilmente avrebbe avuto la peggio. Fu l’intervento
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di Scala 40 a fare la differenza. Ne abbatté tre
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e donna del clan, la stessa vergogna di quando
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basi di spaccio. Denunciò la propria famiglia, e tutta
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propria famiglia, e tutta la famiglia a catena parlò
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Non era necessario chiudere la frase per intero, era
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Nei bar, a tavola la domenica a pranzo, allo
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Si almanaccavano risposte, ma la verità era semplice, persino
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morisse piuttosto che trasferirne la proprietà a qualcun altro
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Poiché non aveva avuto la forza di mettersi una
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fune al collo, allora la fune voleva metterla a
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ma come ti togli la colpa di centinaia di
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niente. Continuava a fare la galera e con quel
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voleva che Luigi facesse la fine della figlia di
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schifata da tutti. “Pentita”, la chiamavano. ¶ Dietro al Tigrotto
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sappia, possono aver voluto la morte di suo figlio
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far nascere in nessuno la volontà di ucciderlo. Impossibile
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suoi bambini, a tutta la gente che ha sempre
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compromesso quella bonaccia. ¶ Intanto la spocchia di ’o Tigrotto
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e comunque non me la facevo al Conocal. Non
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guaglioni non volevano fare la fine di Scampia e
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contro Forcella, avevano fatto la guerra: portavano eroina, cocaina