Federico De Roberto, I Viceré, 1894

città agonizzava; s'udiva la campanella del Viatico per

casa capace di tutta la parentela. Bisognava però che

Vuoi venire anche tu?» ¶ La principessa, da alcuni giorni

il colera già divampava. La casa, alla Viagrande, s

se non si voleva la rovina della Viagrande. Infatti

epidemia decimava non solamente la popolazione rimasta in città

niente, ma diffondevasi per la prima volta con violenza

sorta di riguardi; talché la gente atterrita fuggiva da

rifugio, comunicavano ai sani la pestilenza. La siccità aggiungevasi

ai sani la pestilenza. La siccità aggiungevasi a render

brocca d'acqua; e la principessa pareva diventata un

e dagli usci luridi, la cui sola vista le

i brividi, tra per la sete che la divorava

per la sete che la divorava. I dolori intestinali

I dolori intestinali non la lasciavano più; a momenti

scapparsene più lontano; ma la paura di lui era

quelle disposizioni al vomito, la principessa li soffriva da

più lontano» egli aveva la cacaiola, dalla paura. ¶ Questa

verrà quando avrai trovato la casa...» ¶ Le stesse cameriere

sapeva dove condurla; ma la cugina Graziella fu di

carezzava il giovanetto con la mano scarna e fredda

cominciavano a seccarlo; e la domanda, che aveva il

acquistava un altro per la principessa che comprendeva le

il principe, brusco; e la principessa abbracciò forte il

montò in serpa e la carrozza partì. ¶ Fino a

e tremante. ¶ «Eccellenza!... Eccellenza!... La padrona, la signora principessa

Eccellenza!... Eccellenza!... La padrona, la signora principessa!... Attaccata di

matrimonio del principe con la cugina Graziella, celebrato tre

celebrato tre mesi dopo la cessazione dell'epidemia, solo

convenienza: tanto lui quanto la sposa avevano molti autunni

che si sarebbero prestato: la cugina aveva bisogno d

alcuni, fin da quando la cattiva salute della principessa

aveva fatto temere per la sua vita, aspettata poi

giorno all'altro dopo la catastrofe affrettata dal colera

preti che bazzicavano per la casa l'avevano giudicata

giorno il padre e la madre, a Mascalucia; la

la madre, a Mascalucia; la principessa di Roccasciano era

in casa Radalì tutta la sua sostanza: l'usufrutto

l'usufrutto alla duchessa, la proprietà a Giovannino che

quale ella aveva sacrificato la propria vita. La soppressione

sacrificato la propria vita. La soppressione dei conventi aveva

eredità veniva a pareggiare la condizione dei due fratelli

della potestà paterna. Perché la chiusura dei conventi e

i suoi gusti per la caccia, pei cavalli, per

delle lettere scambiate tra la sposa e la principessina

tra la sposa e la principessina. La ragazza aveva

sposa e la principessina. La ragazza aveva saputo a

aveva saputo a Firenze la morte della mamma, e

il Ficcanaso, faceva ridere la gente, dicendo che l

di rammentarcelo?...» Ma, considerando la velleità d'opposizione, gli

tra i primi, e la cosa non gli fece

cavaliere, sissignori: senza cavallo...» ¶ La vera, la prima origine

senza cavallo...» ¶ La vera, la prima origine della durezza

origine della durezza con la quale ella lo trattava

da un pezzo era la persuasione finalmente radicatasi nel

al principe, aveva fatto la pace, cedendo per la

la pace, cedendo per la prima, affinché non si

senza costrutto dimostravano insieme la bassa origine e la

la bassa origine e la sciocchezza di Benedetto. Adesso

per Benedetto, il quale la serviva in quella stagione

pretendeva sotto il colpo la restituzione del capitale, si

il modo d'eludere la legge e d'obbligare

legge e d'obbligare la gente a pagare in

affitto un quartierino verso la Trinità, per esser libero

gli bisognava frattanto ammobiliar la casetta. E vomitando maledizioni

un po' di biancheria, la distribuì alle parenti perché

carta, è vero, ma la carta correva come moneta

principio dell'estate, benché la Camera fosse ancora aperta

l'opera del Parlamento. La soppressione delle società religiose

romani, Servio Tullio; e la gente che non capiva

dopo che ha votato la ladreria. Nel più c

dei beni della Chiesa; la principessa, che stava peggio

peggio in salute, appoggiava la zia; e un giorno

qualche guadagno materiale; ma la salute dell'anima è

due campane senza esprimere la propria opinione; il marchese

ohi! Se si svincola la cappellania, la roba va

si svincola la cappellania, la roba va divisa fra

dichiaratorio, e poi ce la vedremo in tribunale!» ¶ Il

in un momento che la bile gli tornava a

beni della Chiesa?» ¶ «Evviva la bestia!» proruppe il monaco

proruppe il monaco. «Qui la Chiesa che ha da

fu tempo di approfondire la quistione e di concretar

volta!...» ¶ Quello buono, adesso; la dose giusta finalmente trovata

li cacciava su, verso la montagna, nei paesi del

del Bosco, dove, con la consueta fiducia nell'immunità

Belvedere poche ore dopo la notizia portata dal duca

tremarella aveva in corpo. La cugina Graziella era ancora

una volta coi cugini: la sua presenza adesso diveniva

più necessaria quanto che la povera principessa andava peggio

peggio, e, o fosse la paura del colera o

questo, un po' per la tristezza generale prodotta dal

che faceva in città la pestilenza, non più ricevimenti

Giacomo, anche per evitare la compagnia di quel «farabutto

improvvisamente un brutto giorno la costernazione crebbe fuor di

crebbe fuor di misura: la pestilenza era scoppiata al

era scoppiata al Belvedere; la serva di certa gente

di casa, specialmente se la principessa sentivasi indisposta E

nulla, donna Margherita, dopo la partenza della figliuoletta, accusava

felice di poter evitare la folla, le vicinanze infette

letto, mentre nel salone la gente conversava animatamente, giocava

scioglieva sciarade. Lucrezia, lasciando la villa Giulente, partecipava con

villa Giulente, partecipava con la cugina alla direzione delle

gran da fare per la vanagloria di riprendere il

se ne gloriava. Se la principessa, o donna Ferdinanda

quale, stando con lei, la approvava implicitamente. ¶ Il monaco

di bocca. Ma quasi la mostruosità compitasi fosse troppo

tra gli intimi, confessava la spartizione, ma riduceva la

la spartizione, ma riduceva la sua quota a poche

che li sciupasse con la Sigaraia, avrebbe voluto proporgli

se ogni semestre, avvicinandosi la scadenza delle cedole, don

titolo. Il corso forzoso, la guerra, il colera, tutte

gridando al nipote: «Addio, la carta sporca! È fritto

il marchese incassava sempre la sua rendita il giorno

Voleva insistere a dimostrar la bontà dell'affare, ma

cartelle!... M'ha dato la commissione!... Non mi par

matta Chiara che trattava la cameriera come una sorella

cos'era donna Ferdinanda, la quale, senza che gliene

dimenticato per tanti anni la cugina, adesso si metteva

il motivo che rendeva la Graziella sempre più antipatica

antipatica a Consalvo: egli la contraddiceva in tutto e

dei sarmenti vecchi. Con la moglie di massaro Rosario

per nulla turbato, e la cosa, venuta all'orecchio

in tanto donna Ferdinanda, la principessa, Lucrezia. «Che n

roso il freno, aspettando la legge di soppressione come

lo sbando dei monaci, la chiusura del convento; ma

avuto tanto ardire? E la scomunica del Papa? la

la scomunica del Papa? la guerra delle potenze cattoliche

guerra delle potenze cattoliche? la rivoluzione di tutta la

la rivoluzione di tutta la cristianità?... E nulla era

era riuscito a scuotere la sua sicurezza, né le

preparativi dello sgombero, né la partenza dei novizi. Dopo

mattina, al Belvedere, mentre la famiglia si levava di

dal pancione arrotondato sotto la tonaca, nel personaggio che

signore, quasi a provocare la dimostrazione del loro sdegno

fratello: ¶ «Adesso c'è la legge, caro mio!...» ¶ «Ma

spogliamento: «Quel delegato, per la consegna... L'Abate non

le seggiole, i servizi, la lana, il vino, i

Me n'hanno cacciato!...» ¶ La principessa cercava di confortarlo

giorno prima era arrivata la rendita, tonò: ¶ «Come vuoi

Abate che si grattava la tigna, e pareva un

di ladro: che meraviglia? La colpa è di quelle

po' di libertà? Se la godano tutta, adesso!... Nessuno

a Benedetto annunziò che la Camera sarebbe stata sciolta

dava questa volta neppur la pena di venire, incaricava

catacombe dei Cappuccini. ¶ 6. ¶ Per la via polverosa, sotto il

di qualche carrozza. Allora la fila dei carri serravasi

tranquilli! Assassini del governo!...» La povera gente seguiva a

fuga universale che spopolava la città. I più credevano

perché s'era fatta la rivoluzione? Per veder circolare

argento che almeno ricreavano la vista e l'udito

governo? O per pagar la ricchezza mobile e la

la ricchezza mobile e la tassa di successione, inaudite

del Parlamento? Senza contare la leva, la più bella

Senza contare la leva, la più bella gioventù strappata

perita nella guerra, quando la Sicilia era stata sempre

prendere i fucili!...» Ma la rivolta di Palermo era

era stata vinta, anzi la pestilenza, secondo i pochi

di breccia disposti lungo la via, al filo d

queste cose, mentre continuava la sfilata delle carrozze, dei

poveri, avevano caricato tutta la loro roba sopra un

infilati ad un bastone, la bestia lenta e paziente

anche tra sconosciuti, con la solidarietà del pericolo nella

preti: il colera era la pena dei tempi peccaminosi

scomunicati non avevano fatto la guerra al Papa? La

la guerra al Papa? La Chiesa non era perseguitata

lo staio, c'era la legge che spogliava i

che spogliava i conventi! La fine del mondo! L

Era tempo che finisse la cuccagna! L'unica cosa

giorno, dopo aver fatto la vita di tanti Re

che si sono divisi?» ¶ La notizia circolava da un

argenteria da tavola, tutta la roba di valore, e

Dovevano forse lasciare anche la cassa ai ladri del

passaggio di gente, tendevano la mano dal mucchio di

il principe di Roccasciano!... La duchessa Radalì!... I Cùrcuma

Francalanza, donna Ferdinanda e la cugina Graziella, invitata alla

cassetta, che brandiva trionfalmente la frusta, quantunque portasse ancora

frusta, quantunque portasse ancora la tonaca benedettina perché suo

Nella seconda carrozza stava la principessa, senza nessuno a

né dirimpetto e solo la cameriera nell'angolo opposto

che il principe accompagnasse la cugina. L'altra carrozza

Questi aveva rifiutato per la campagna l'ospitalità del

allo scopo d'evitare la sorella Ferdinanda; l'avversione

colera, gli faceva preferire la compagnia del bastardello. Il

circostanze gravi e solenni la famiglia doveva tenersi unita

marito, il suocero e la suocera. Quanto allo zio

pensava. ¶ Ricominciò al Belvedere la vita allegra della villeggiatura

Il principino, lasciata finalmente la tonaca per gli abiti

che devi imparare!...» Anche la principessa, sebbene piangesse ancora

sebbene piangesse ancora per la lontananza di Teresina, si

del figliuolo, ma più la cugina, che prodigava al

posto della sua mamma, la sua antipatia cresceva. Donna

da padrona: bisognava vederla la sera, quando veniva gente

va messa in collegio...» ¶ La signorina Teresina in collegio

collegio?... Nella corte, tra la parentela, la notizia, appena

corte, tra la parentela, la notizia, appena risaputa, fu

stato il principe... No, la cugina... La principessa piange

principe... No, la cugina... La principessa piange da mattina

a sera...» Ciascuno diceva la sua, qualcuno soffiava che

qualcuno soffiava che forse la decisione era stata presa

presa perché un giorno la signorina, entrata inavvertitamente nella

trovato il principe e la madrina in troppo intimo

tutte le chiacchiere, dava la versione schietta e genuina

a chic, dove imparano la lingua italiana e anche

lingua italiana e anche la francesa: il barone Cùrcuma

Cùrcuma ci aveva messo la sua ragazza, dunque la

la sua ragazza, dunque la figlia del principe di

signor don Raimondo e la contessa donna Isabella, che

altrettanto e approvavano che la principessina ricevesse l'educazione

case dei nipoti predicando la crociata contro le porcherie

se ne partì con la moglie per Palermo, lasciando

l'incarico di vendere la mobilia comperata un anno

e conducendo via anche la principessina Teresa, per metterla

collegio, com'erasi stabilito. La bambina, nel congedarsi, piangeva

dal dolore di lasciar la sua casa, di entrare

tanto lontano, dove neppure la domenica, neppur dietro a

Placido, avrebbe potuto vedere la sua cara mamma. La

la sua cara mamma. La comare però le diceva

Il giorno della partenza, la principessa ebbe una convulsione

di pianto, abbracciando furiosamente la figlia; e la stessa

furiosamente la figlia; e la stessa cugina aveva gli

orgogliosa della mia figlioccia!...» La bambina allora chinò il

don Eugenio per Palermo. La ragione di questa partenza

sante legnate... Comunque andasse la cosa, fatto sta che

partite tutte queste persone, la pace tornò a regnare

a regnare in famiglia. La cugina, affezionatissima, veniva giorno

della nuova legislatura, o la signora donna Lucrezia contro

signor Marco.» Baldassarre, nonostante la sua abituale passività nell

biglietto sulla tavola, aperse la vetrata e si mise

mentre finiva di legare la tavoletta, apparve, giù nella

E il notaio per la consegna?... Credeva forse che

il padrone e tutta la sua razza: ¶ «Dieci anni

Blasco! Ah, crede che la gente non sappia quant

quant'è porco, con la ganza in casa, adesso

nessuno da rubare, con la ganza sotto gli occhi

casa, fermo e contegnoso. «La volete finire, una buona

lasciò dire: ¶ «Venite per la consegna, eh?» riprese a

sapete, che ha rubato la sorella monaca e la

la sorella monaca e la badia col cavillo dell

e i debiti supposti, la procura carpita...» ¶ «Di grazia

parola da far arrossire la morta, laggiù, nelle catacombe

per tutto, e non la rimproverava se le cose

Pertanto, se qualche giorno la vedova non veniva, ella

vedova non veniva, ella la mandava a chiamare prima

notasse l'assenza, e la tratteneva tutto il giorno

casa, le affidava Teresina, la trattava come una sorella

qualche cosa nelle casse, la cugina faceva tutto lei

chiavi alla cintola per la casa, la metteva sossopra

cintola per la casa, la metteva sossopra, al punto

chiamarla. ¶ «Almeno, levassero via la bambina!» diceva donna Isabella

Isabella, scandalizzata, a Raimondo. «La fanno assistere a un

rosso, grosso e grasso, la nuova guerra tra gli

riprese vicino a sé la cameriera, le cercò una

dall'alto dell'armadio la boccia polverosa col mostricciattolo

sulle ciglia. «Sia fatta la volontà di Dio!...» Riposta

volontà di Dio!...» Riposta la boccia, tutte le sue

il fratello che teneva la ganza in casa e

casa e le affidava la figlia; Lucrezia, che aveva

sempre più nero, rincarò la dose contro il principe

contro Giacomo, ora contro la contessa; e tutti e

essi, il Priore portava la sua serena indifferenza per

mondo, dopo aver fatto la corte a Monsignore e

le male lingue — e la principessa era felice di

il suo orgoglio, per la bellezza della persona e

bellezza della persona e la bontà dell'animo. Mai

andare in collera, non la coglieva mai in fallo

l'obbedienza esemplare, per la dolcezza del cuore, ella

Cresciuta negli anni, non la mettevano più nella ruota

a San Placido, ma la conducevano spesso al parlatorio

che aveva frenato, piccolina, la paura di restar chiusa

prove ancora più forti. La vigilia dei Defunti, tutti

Defunti, tutti gli anni, la famiglia recavasi nelle catacombe

in casa temendo che la vista dei morti gli

morti gli portasse iettatura. La bambina tremava da capo

alle mani; certuni con la bocca contorta come se

d'un riso sgangherato; la nonna, tutta nera in

vestita da monaca, con la testa sopra una tegola

d'avorio!... Tremava tutta, la bambina, dallo spavento, dall

spavento, dall'orrore, e la notte sognava tutti quei

della Beata Ximena, vedevasi la bara dove custodivano il

delle sue paure, e la vedevano stare lunghe ore

inginocchiata, pregante, tutti lodavano la sua pietà; alcuni dicevano

dicevano perfino: «Cresce come la Beata; santa come lei

tutt'al contrario; ma la principessa, scusandolo, lo esortava

che il padre mantenesse la promessa di toglierlo dal

rodeva il freno, aspettando la primavera e l'autunno

Giovannino Radalì, che, durando la madre nel proposito di

in famiglia a godersi la bella libertà, egli diventava

ora bisogna studiare... Vedi la mia figlioccia'! Anche lei

s'accorge di nulla!...» ¶ La principessa, infatti, non pareva

che da un pezzo la vedova cugina veniva a

suo conto; certe volte la riconduceva con sé al

con sé al palazzo. La sera ella restava fino

nella Sala Gialla, dove la solita società si riuniva

Raimondo pareva avesse ricondotto la pace in tutti gli

collegio»; e questa era la secreta brama di Benedetto

fatto qualche debituccio, ipotecata la sua magra proprietà: ora

sua magra proprietà: ora la rimetteva in ordine. Dove

operazioni che disegnava. Fondata la Banca Meridionale di Credito

d'una società per la lavorazione degli zolfi, di

a casa propria durante la villeggiatura, e gli era

biglietti, si decise. E la sera che annunziò al

sicuro, signori miei!... Quando la rendita napoletana era al

e scenderà al cinque la cartaccia sporca!... Allora con

Arricchiremo tutti quanti! Viva la cuccagna! Viva il gran

Banca Meridionale, che sotto la direzione di don Lorenzo

condusse via, prima che la società si sciogliesse, come

senza che si sapesse la ragione della sua gran

di tornare a casa. ¶ La ragione era questa: che

questa: che Rosa Schirano, la nuova cameriera da lei

contento. Questa era anzi la secreta speranza che l

fecondata, e ne invidiava la sorte. Ella stessa le

stessa le aveva strappato la confessione dell'errore, e

confessione dell'errore, e la ragazza, impaurita e tremante

tremante, era rimasta, poiché la padrona, invece di buttarla

pensieri se non per la cameriera. Un certo senso

cortile, nelle stanze che la moglie del cocchiere era

stata costretta a cederle, la visitava tre o quattro

bocconi della sua tavola, la teneva nella bambagia. ¶ Quando

teneva nella bambagia. ¶ Quando la cosa si riseppe, tutti

fingendo che Rosa avesse la tresca fuori di casa

tresca fuori di casa, la scusava, e dichiarava di

sono tante!... Speriamo che la sposerà, chi è stato

in proposito; ma quando la cugina Graziella si mise

comandare, qui dentro!... Fa la scrupolosa, adesso, questa non

sua moglie! Ci vuole la sciocchezza di mia cognata

a mormorare, e tra la servitù delle due case

il padrone aveva fatto la volontà della principessa, sant

ai suoi figli, rispettava la moglie, aveva tutt'altro

tanto tempo, senza aspettar la morte del marito, perché

Non vedevano del resto la principessa? Era la più

resto la principessa? Era la più interessata di tutti

di tutti a sapere la verità; e se quelle

sarebbe rimasta così tranquilla?... ¶ La principessa era più tranquilla

con una sola guardata. La cugina a poco per

gli affari della casa la propria opinione, della quale

più liberamente perché Giacomo la lasciava quieta, non pretendeva

la verità! ¶ Subito dopo la pace col principe, Raimondo

parte degli antichi oppositori; la cugina Graziella, specialmente, s

stesso Pasqualino, dimostrando che la passione è «cieca», che

donne pure, e che la colpa di tutto quel

ed all'amica; ma la cugina assicurava che a

a stare insieme con la futura moglie. Giacomo, il

troppi affronti, voleva prendere la rivincita ed assaporare il

quel partito perché, nonostante la pace, avevano mediocre piacere

tuttavia tante persone che la salutavano freddamente, che evitavano

matrimonio si celebrasse con la massima pompa, quasi sfidando

prima aveva sostenuto impossibile la riuscita della sua impresa

così donna Isabella assaporò la voluttà di vederseli ai

ai piedi. Peccato che la cugina Graziella, la quale

che la cugina Graziella, la quale aveva tanto contribuito

nulla, ma che giusto la notte degli sponsali degenerò

raccontava a tutti piangendo la gran bontà del povero

era per lei. Soltanto la vista dei suoi «cari

si tinse di nero la faccia, e durante un

chiusa, di sera. Ma la sua prima visita fu

Figlia mia!...» tanto che la principessa Margherita, molto impressionabile

lunedì, giorno nel quale la contessa «riceveva». ¶ Quest'uso

sotto quelle carezze. Vinta la partita, cessata la febbre

Vinta la partita, cessata la febbre che lo aveva

infrangibile catena, quando invece la sua personale aspirazione, il

gragnuola; donna Isabella sentiva la tempesta minacciare anche lei

minacciare anche lei, ma la stornava a furia di

accusare se stesso, se la prendeva con quelli. Sua

tutti gli Uzeda. E la materia era inesauribile. Chiara

esempio, che aveva fatto la scrupolosa quand'essi non

da parlare a tutta la città per le cose

ridotta? Del male che la minacciava sordamente? Nossignore: il

Isabella, rammentando a Raimondo la storia del matrimonio di

con quel marchese aborrito, la violenza che la principessa

aborrito, la violenza che la principessa madre aveva dovuto

Infatti, dove metter Lucrezia? La pazzia di costei era

pasto, non poteva soffrire la sua politica che prima

sottraeva dagli scaffali... E la metamorfosi di Ferdinando? Pareva

di Ferdinando? Pareva che la passione per le Ghiande

quel che gli costava la pace col fratello maggiore

aveva presentato a lui la nota dell'ospitalità accordatagli

le spese fatte per la Palmi e le bambine

solite cambiali apparse dopo la morte della madre, addebitandogliene

morte della madre, addebitandogliene la metà; e nei conti

Burgio e Burgitello. Ma la magagna più grossa era

negli occhi... Passata pertanto la foga della lotta, Raimondo

carattere prepotente del cognato, la sua severità verso la

la sua severità verso la moglie, il suo disamore

suo disamore per tutti, la sua doppiezza con gli

amico Palmi ad acconsentirvi. La principessa, sui carboni ardenti

un poco voleva avvertire la cugina di non insistere

Si libereranno egualmente, perché la povera Matilde sta per

Pare che vogliano affrettare la sua fine!... Tutte queste

che siano più prudenti?...» ¶ La principessa non ebbe il

in cui quella domanda la gettava, quando Baldassarre, entrato

far rumore, annunziò con la consueta sua bella serenità

Il signor conte e la signora contessa.» ¶ La cugina

e la signora contessa.» ¶ La cugina restò di sale

restò di sale. Raimondo? La contessa? Quale contessa?... E

incontro, l'abbracciò e la baciò sulle due guance

Ero impaziente di restituirti la tua cara visita di

Si davano del tu! La Fersa trovava modo di

il principe sopravveniva, stringeva la mano a Raimondo, dicendo

poterlo accostare, di stringergli la mano, di chiedergli le

concittadini: grazie a lui, la prima ferrovia a cui

approdi di piroscafi, e la città era stata dotata

un istituto di credito, la Banca Meridionale, stava per

aiutare il municipio e la provincia; e i buoni

un sussidio, una croce. ¶ La sua popolarità toccava l

collegio adesso che, sciolta la Camera, voleva gli riconfermassero

che non poteva perdonargli la sua iscrizione al partito

infatti a spada tratta la politica moderata, «ora che

ora che abbiamo fatto la rivoluzione e raggiunto lo

biasimava il malcontento contro la Convenzione di settembre, affermava

di settembre, affermava che la lega dei buoni era

era necessaria per salvar la nazione dai nemici esterni

compatimento, biasimo. Ma oramai la situazione di Raimondo e

meno di sei mesi, la Corte vescovile, riconosciuto che

per forza e con la paura, aveva liberato la

la paura, aveva liberato la Fersa. ¶ Per quello di

quello di Raimondo con la Palmi c'era stato

un figlio da legittimare. La signora donna Matilde — giustizia

eran però fatti senza la mulaggine del barone villano

di voler prima morta la figliuola che consentire alla

essere sciolto, adducendo che la madre lo aveva costretto

che donna era stata la principessa, con quanta prepotenza

figli. Non aveva violentato la volontà di Chiara, per

di Raimondo per dargli la Palmi! Decine, centinaia di

moglie: prima di tutti la parentela, il principe, le

poi gli amici, poi la servitù, poi tutta la

la servitù, poi tutta la città. Ma per ottenere

magistrato per testimoniare che la principessa sua cognata aveva

due campai a confermare la testimonianza, e il cocchiere

per amore della figlia, la quale era in fin

umana! Che c'entrava la malattia della signora donna

saper dissolto il matrimonio, la signora Matilde sarebbe guarita

che il genero diceva la verità! ¶ Subito dopo la

Sicilia per paura che la sua lontananza durante i

Giulente, dunque, per contentar la moglie, il cognato e

ha impiegato a scrivere la lettera?» aggiungeva la cugina

scrivere la lettera?» aggiungeva la cugina, informata di tutti

restino senza padre!...» Ma la lettera, piena d'espressioni

e Giulente aspettava ancora la risposta!... L'avrebbe aspettata

certe persone di Messina, la cugina sapeva quel che

tutti quanti!...» Perché infatti la «povera Matilde», moribonda dai

restasse incatenato per tutta la vita, che la Fersa

tutta la vita, che la Fersa non potesse prendere

Graziella, che, tenendo per la padrona, gli prediceva il

Lasciate che si finisca la prima causa!... Quando la

la prima causa!... Quando la padrona sarà libera, penseremo

i giudici civili. Con la legge di Vittorio Emanuele

abbasso Francesco II! Viva la libertà!...» Ma donna Ferdinanda

sentenza civile; volevano legittimare la situazione di Raimondo e

rivolto al Vescovato dove la sua nascita, la sua

dove la sua nascita, la sua reputazione d'intelligenza

del capo della diocesi: la prudenza dei suoi consigli

Eccellenza sa bene quanto la Chiesa sia giustamente contraria

bastare ai giudici secolari, la cui responsabilità non è

miei doveri da compiere... La mia coscienza...» ¶ «Coscienza?... Coscienza

cantò: «Lasciala da parte la coscienza! Di' piuttosto che

un istante in viso la zia che lo guardava

l'occasione di darne la prova...» ¶ Donna Ferdinanda andò

di umiliarsi, di far la corte a Ferdinando e

sottrattogli, implorarne col perdono la protezione e l'appoggio

occhi... Ma giusto, finita la villeggiatura, tornati tutti in

tornati tutti in città, la parentela e la nobiltà

città, la parentela e la nobiltà si schieravan col

principe contro di lui. La cugina Graziella andava dicendo

dicendo dovunque che neppure la causa civile sarebbe andata

avesse tentato di provare la mancanza del consenso; figuriamoci

del consenso; figuriamoci poi la causa ecclesiastica! ¶ E una

dirottamente. ¶ Egli dovette alzar la voce per sapere il

motivo di quel pianto. La sua amica aveva incontrato

via i Grazzeri e la cugina Graziella; la cugina

e la cugina Graziella; la cugina s'era voltata

se non giustizia... perché la volontà di Isabella fu

violentata; trenta testimoni proveranno la verità...» ¶ «Lo so! Lo

se non conoscessi che la religione sta dalla vostra

nostre azioni, ma perché la nostra coscienza s'acquieti

mia...» ¶ E questa era la dimostrazione a cui voleva

insieme?... C'è anche la principessa...» ¶ Sceso giù a

domani, nella Sala Gialla, la cugina Graziella, venuta prima

di colazione e trovata la principessa in compagnia di

di don Mariano, se la prendeva con più calore

zio duca perché prestasse la sua autorità di deputato

spiegò che aveva lasciato la Palmi e che viveva

e che viveva con la Fersa. Ferdinando stette ad

donna Isabella vollero visitare la casa, il giardino e

aspetto del frutteto, approvarono la trasformazione delle colture, ammirarono

adesso lo lasciavano indifferente, la vita di Robinson aveva

Potete prepararmi il cataletto...» ¶ La cosa era andata a

fiore della dottrina. Egli la pagò salata, e si

a leggere tutto. Allora la sua mente cominciò a

mente cominciò a turbarsi. La descrizione dei morbi, l

aveva compìto una devastazione. La morte, per lui, era

di tempo; e giusto la paura di dover morire

riconobbe l'esistenza e la gravità delle sue malattie

quella roba avrebbe affrettato la sua fine. ¶ «Adesso bisogna

si lavava altro che la punta del naso e

due o tre volte la settimana, per paura di

le uova, il moto, la nettezza lo ritornarono in

tanta ammirazione, come fosse la donna più saggia e

dalla sorella Lucrezia, cercava la gente apposta per parlare

annunziava quel partito con la stessa semplicità con cui

ciò che essi volevano? La loro volontà non doveva