parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Fabio Bussotti, L'invidia di Velasquez, 2008

concordanze di «La»

nautoretestoannoconcordanza
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il letto e vide la sagoma nera di una
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allungò una mano, trovò la maniglia e la tirò
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trovò la maniglia e la tirò a sé. Non
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c’era lucchetto e la serratura a scatto si
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una ragazza che, vista la somiglianza, poteva essere sua
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sua sorella e poi la foto di gruppo con
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un pacco di lettere, la tessera sanitaria e alcune
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detto di aver iniziato la relazione con Natoli nel
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giugno erano sbarrate con la scritta siviglia. Tra vari
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suo posto e richiuse la cassa. Solo allora si
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senza vita. Notò che la vittima era morta strangolata
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almeno a prima vista, la rottura dell’osso del
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osso del collo. Esaminando la nuca, dietro l’orecchio
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dall’imbarazzo. Bertone riconsegnò la pistola a Pizzo, gli
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il sostituto procuratore, forse la stampa… Aveva bisogno di
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commissario Bertone smaniava che la faccenda era più complessa
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scarafaggi. Ogni tanto spingeva la voce su tonalità da
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Avrebbe dovuto chiedermi subito la convalida del fermo per
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evidenti…». ¶ Alvarino Mostocotto, senza la sua morbida poltrona in
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Vitaliano Natoli…». ¶ «Adesso, commissario, la smetta di dire cazzate
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bassi e sembrava che la faccenda non lo riguardasse
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solenne. ¶ «Insomma, abbiamo fatto la figura degli stronzi!». ¶ Su
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l’avevo detto che la strada maestra era quella
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avrebbe tentato di togliersi la vita, privando la Giustizia
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togliersi la vita, privando la Giustizia di una confessione
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di professionalità, che è la conditio sine qua non
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procuratore frustò sonoramente con la suola della scarpa destra
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intrecciò le mani dietro la schiena sollevando il mento
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lei avrà per tutta la vita sulla coscienza la
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la vita sulla coscienza la morte di Diego Ribonskij
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vigliacca, pronta a falsare la realtà al solo scopo
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intercettazioni telefoniche, ma adesso la colpa risultava solo del
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doveva portarsi sulla coscienza la morte di Diego, mentre
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procuratore poteva esibire pubblicamente la sua candida e immacolata
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sapeva neanche cosa fosse la coscienza: in vita sua
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certezza nel suo rapporto la possibilità che si trattasse
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tornò a sedersi dietro la scrivania godendosi il lungo
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le sue ipotesi macchinose, la sua ricerca di moventi
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nella professione di Natoli, la fissazione che gli studi
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so strunzate!». ¶ «Sì, ma la via di fuga dell
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decise di proiettare altrove la sua mente, abbandonando lì
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il rammarico possibile per la morte dell’attore, dobbiamo
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un alibi. E poiché la morte estingue il reato
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siano coinvolte altre persone, la pratica è archiviata… eccetera
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tempo, mi si dice, la sua condotta, da un
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Sempre più paterno, appoggiò la mano sulla spalla di
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che sapeva. ¶ «Immagino che la mia presenza alla conferenza
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l’occasione per informare la stampa che Ribonskij si
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quel macello. Ha aperto la porta, si è affacciato
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primo piano, ha guardato la tromba delle scale e
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è Speedy Gonzales, o la spiegazione è un’altra
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aveva tenuto sveglio tutta la notte. ¶ «La cosa che
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sveglio tutta la notte. ¶ «La cosa che ci era
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telefonici che corrono lungo la parete. Al secondo piano
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è in ferie e la sua segretaria se ne
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e rifugiarsi lì». ¶ «Ma, la finestra…». ¶ «Abbiamo controllato. Non
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ma non serviva forzare la finestra. Uno dei vetri
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infilare una mano, girare la maniglia ed entrare». ¶ «Porco
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bestemmione. Lo riacchiappò per la coda. ¶ «Dunque, se Ribonskij
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strangolato Natoli, ha sbattuto la porta di casa per
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come ha fatto con la porta dello studio dell
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dell’avvocato?». ¶ «Ho controllato! La porta è di quelle
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Ecco una prova!». ¶ «Macché! La segretaria dell’avvocato mi
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dico?». ¶ Pizzo strabuzzò. ¶ «Cosa?». ¶ «La porta d’accesso al
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scassinata!». ¶ Bertone, amaro, scosse la testa. ¶ «Purtroppo, no. Ho
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ciascuno nella sua testa, la plausibilità di quel ragionamento
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Fu Pizzo a decretare la fine della pausa di
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commissario lo sapeva bene. La sera prima, Bertone si
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Natoli, ma – sarà stata la stanchezza o la prosa
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stata la stanchezza o la prosa indecifrabile – ci aveva
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agitata per mettere insieme la ricostruzione che aveva raccontato
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di perdonare a Bertone la sua depressione, la sua
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Bertone la sua depressione, la sua cupezza, in breve
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sua cupezza, in breve la sua antipatia. ¶ Bertone guardò
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nome. Rifiatò e riprese la scalata con Pizzo dietro
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fu bisogno di suonare, la porta era socchiusa. Entrarono
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Il commissario tastò con la mano la parete del
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tastò con la mano la parete del piccolo ingresso
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Trovò l’interruttore, ma la luce non si accese
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Bertone cercò di adattare la vista a quell’oscurità
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producendo un gran baccano. ¶ La stanza era oscura e
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Il commissario andò verso la finestra aggirando una massa
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bocca aperta e con la pistola in mano guardava
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che aveva urtato spalancando la porta: un trespolo con
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dalle mani dell’ispettore la pistola e si precipitò
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giù per le scale. La ringhiera vibrò impazzita. Come
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impazzita. Come aveva immaginato, la porta chiusa del primo
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una signora magra con la sporta della spesa. Senza
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troppe illusioni, optò per la discesa. All’angolo, guardò
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di guardia sulla porta… ¶ La signora magra lanciò un
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goffa piroetta, aveva alzato la mano come per chiedere
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e si era messo la pistola in tasca. ¶ Tornò
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rivedere Ribonskij, morto stecchito, la lingua gonfia che sporgeva
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primo piano a contemplare la porta aperta e il
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inutile. Ci avrebbe mandato la polizia a controllare, tanto
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brutto di prima. Nonostante la finestra aperta, il lezzo
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di ogni genere, fare la spola tra il bar
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gli stava simpatico nessuno, dentro: una banda di
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le sei; aveva indossato la divisa e senza un
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slogato le mascelle, arrivò la chiamata dell’ispettore Pizzo
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caffè; no, questa volta la voce di Pizzo non
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invece, il gatto e la volpe, come li chiamavano
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ci fai in divisa?». ¶ La domanda non aveva senso
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sta’ a sentire. Di c’è l’attore
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va bene, ho fatto la revisione…». ¶ Pizzo non lo
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Lazzaroni si voltò verso la porta con un gesto
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quando Cacace pronunciò proprio la frase che Lazzaroni non
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sentire. ¶ «Vai, Lazzaro’, è la tua occasione!». ¶ Luca Lazzaroni
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spogliò in fretta gettando la divisa zuppa di sudore
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lì cinque minuti con la testa che gli ribolliva
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trentina di secondi con la faccia rivolta verso via
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più elaborata come togliere la catena che bloccava la
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la catena che bloccava la ruota posteriore dello scooter
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tolse il cavalletto, girò la chiave e finalmente partì
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si decise ad aumentare la velocità dello scooter. In
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pensò di aver sentito la schiena dell’uomo fare
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a piccoli passi verso la collina fiorita. Lazzaroni s
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di Mazzini, in piazzale La Malfa. Era un buon
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Si sollevò e ridiscese la collina fino al motorino
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verso una nuova stazione. La sosta più lunga la
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La sosta più lunga la fece davanti all’ingresso
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che non ne avesse la forza. Infatti, restò lì
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di un oleandro. Muoveva la bocca. Parlava da solo
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Zingari, 41. ¶ Quando Ribonskij infilò la chiave nella toppa del
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poliziotto segnava le 19 e 20. ¶ La lunga giornata di sole
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altra parte, invece, vedeva la sua ombra spalmata per
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del tutto notte e la maggior parte delle finestre
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e messi ad asciugare. La gente aveva appena finito
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nel miglior modo possibile la serata. Solo le finestre
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una pisciata colossale e la vescica gli stava per
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aperto le finestre e la luce è sempre rimasta
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casa, resto io!». ¶ Era la risposta che voleva. Quasi
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era riuscito a parcheggiare la sua Panda vicino ai
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i conti per tutta la notte, la posizione era
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per tutta la notte, la posizione era ottima. Da
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ha dormito per niente. La camminata legnosa e il
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si avviò giù per la discesa. Quando furono uno
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per ricordare al commissario la ragione della sua presenza
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ci aveva appena passato la spugna. ¶ «Siamo degli stronzi
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ha raccontato di nuovo la sua versione. Le grida
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momento in cui chiamava la polizia, il rumore nell
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colpo. Ha pensato che la lite fosse finita e
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Poi ha sentito sbattere la porta di Natoli. È
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a vedere chi era la persona che aveva combinato
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sguardo, cambiando a sorpresa la mattonella. ¶ «Onestamente, devo ammettere
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aveva un carattere…». Sospese la frase per cercare, stranamente
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compianto collega. «Ma non la voglio disturbare oltre. La
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la voglio disturbare oltre. La ringrazio molto… Però, solo
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Non posso toccarli. È la scena del delitto». ¶ Giussani
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altre copie». ¶ Si strinsero la mano e il professore
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vide il commissario, gettò la sigaretta ed entrò in
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via Merulana!». ¶ Bertone spense la radio, sfilò il cellulare
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rimise in tasca mentre la volante, guidata da un
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sulla tela che occupa la parte sinistra di Las
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tesi del professor Natoli?». ¶ La domanda del commissario placò
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lo sguardo rivolto verso la distesa di girasoli. Sollevò
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una statua. Aveva trovato la commozione per la tragica
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trovato la commozione per la tragica scomparsa del collega
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essere più chiaro, ma la materia è complessa, scientifica
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Non si offenda, commissario. La verità è che Las
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Vitaliano aiutare le indagini?». ¶ La stessa domanda che gli
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campo di girasoli. Teneva la giacca sull’avambraccio, mentre
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giacca sull’avambraccio, mentre la camicia, quasi del tutto
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professore. Avrebbe voluto togliersi la camicia e tornare verso
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camicia e tornare verso la fattoria a torso nudo
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contesa?». ¶ Ovviamente, non attese la risposta. ¶ «Fu Leo Steinberg
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tematizza il ruolo che la visione svolge nella definizione
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e a calciare con la punta del piede destro
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che il re e la regina vedono dal loro
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noi vediamo dal nostro. La cosa reale e la
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La cosa reale e la sua immagine dipinta». ¶ Le
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rendesse ancora più preziosa la sua dotta riflessione. ¶ «Quindi
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specchio della coscienza». ¶ Partorita la chiosa, si concesse un
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Foucault ha sempre collocato la dimensione estetica sotto la
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la dimensione estetica sotto la categoria della storicità». ¶ Bertone
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più felice del mondo. La partita l’aveva persa
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dal quadro e guardano la stessa scena che noi
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anzitutto il re e la regina. Mi segue?». ¶ «Sì
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una lunga catena, con la lingua di fuori che
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perché gli era venuta la fregola di andarsene via
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andarsene via. ¶ «È sua la fattoria?». ¶ «Sì, certo. L
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teatro dell’assurdo. Nonostante la calura, Bertone indossò la
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la calura, Bertone indossò la giacca sopra la camicia
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indossò la giacca sopra la camicia sudata tanto per
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sforzandosi di apparire inespressivo. ¶ «La morte di Vitaliano è
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lo adoravano. E poi la stima del Magnifico Rettore
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Bertone tagliò corto prevenendo la commozione che stava già
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che stava già incrinando la voce di quell’omone
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fare qualcosa…». ¶ «Grazie, professore, la terremo informata». ¶ Bertone aprì
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terremo informata». ¶ Bertone aprì la portiera della macchina e
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girasoli e ritornò verso la volante brandendo l’ingombrante
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un brivido freddo percorse la schiena di Bertone. ¶ Accanto
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era stanco di fare la statua alla finestra. Andò
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dal viso dell’attore. La pazienza era esaurita. Si
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un quarto d’ora. La faccenda non convince. Che
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le escandescenze del collega. La faccia di Ribonskij era
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Al bar della stazione, la cassiera non ricorda di
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il commissario Bertone aprì la porta ed entrò senza
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posto di comando dietro la scrivania. Cacace abbandonò la
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la scrivania. Cacace abbandonò la posizione di attacco e
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naso e riprese. ¶ «Dopo la lettura siamo andati in
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fuori allenamento. Avrebbe preferito la solita routine e non
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quotidiani e le televisioni. ¶ «La prego, signor Ribonskij, continui
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con ammirazione. ¶ «Lei aveva la chiave dell’appartamento del
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Ribonskij, in apnea, trovò la forza di fare sì
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di fare sì con la testa. ¶ «Si calmi, signor
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dei segreti del professore?». ¶ La domanda sorprese anche Pizzo
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tenendo le mani dietro la schiena. Si fermò alla
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voltò e, andando verso la porta, fece a Pizzo
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nascosto tra le mani. ¶ La piccola sala d’attesa
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porta sul fondo con la targhetta commissario bertone. ¶ Entrarono
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ci lasciò scivolare dentro la cravatta che aveva indossato
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Si alzò per sistemarsi la camicia dentro i pantaloni
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dentro i pantaloni. Prese la giacca. «Appena Ribonskij esce
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e poi torna di dall’attore. Tienimi informato
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verso l’Ostiense. Destinazione: la sede dell’università Roma
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perfetto orario. ¶ Cipriani prese la deviazione intorno al parco
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e si diresse verso la guardiola dove un custode
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un custode urlava dentro la cornetta del telefono. ¶ Attese
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una ventina di secondi la fine della telefonata e
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piano. Dipartimento di Filosofia. La scala a destra». ¶ Bertone
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una porta socchiusa, con la scritta: storia dell’estetica
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maschile, profonda e rassicurante. La ragazza piangeva e l
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piangeva e l’uomo la consolava, ma che cosa
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avanti». Entrò lo stesso. ¶ La scena che aveva immaginato
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camicia bianca senza cravatta. ¶ La ragazza si voltò, nascondendo
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ragazza. «Ci sentiamo domani!». ¶ La ragazza uscì senza alzare
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Filosofia e per tutta la facoltà, ma si segga
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della parete di fondo. ¶ «La ragazza che ha visto
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e strepiti, Bertone apprezzò la formalità accademica di Giussani
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L’ultima volta, verso la fine d’aprile per
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degli interessi di Natoli?». ¶ La domanda era vaga e
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sul quale aveva indirizzato la sua ricerca? Qualche fissazione
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lo adoravano. E poi la stima del Magnifico Rettore
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quadro…» lasciò in sospeso la frase. Sorrise senza gioia
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gioia, si curvò piegando la testa verso una mattonella
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professor Natoli?». ¶ Giussani alzò la testa e fissò Bertone
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cercare con lo sguardo la mattonella preferita di Giussani
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nostro modo d’interpretare la materia era molto diverso
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Capisco, ma qual era la sua opinione?». ¶ Giussani abbassò
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Economia a Oxford, mentre la vittima non aveva figli
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giuste, si grattava continuamente la testa dietro le orecchie
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tolse il cappello prevenendo la protesta del commissario e
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verso il corridoio con la speranza che Ghinassi optasse
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suoi soliti ricevimenti mondani. La cosa migliore da fare
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di un cadavere con la lingua di fuori e
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avrebbe rischiato di fare la stessa fine. ¶ Si sistemò
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stessa fine. ¶ Si sistemò la camicia dentro i pantaloni
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posto. ¶ Si voltò verso la finestra e notò che
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tanto per non perdere la bussola, era fedelmente riprodotto
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e immaginò che durante la lotta furibonda, l’assassino
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di cercare qualcosa. Magari la cassaforte, come sosteneva Ghinassi
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L’assassino aveva scatenato la sua collera solo sui
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Il commissario aveva disseminato la stanza delle sue impronte
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Alvaro Mostocotto aveva pronunciato la sentenza. Placidamente risucchiato dalle
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coetanei e avevano frequentato la stessa facoltà di Giurisprudenza
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dalla politica senza che la sua immagine pubblica ne
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Alvarino – come lo chiamava la mamma a dispetto degli
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quale ora guardava, con la sufficienza di chi ce
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un sussulto di impazienza. La poltrona emise un gemito
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Esquilino, Alvaro, per sottolineare la coincidenza, aveva preso a
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Bertone. ¶ «…pare proprio che la vittima non avesse nemici
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abbiamo portato nell’appartamento la donna delle pulizie, una
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nulla». ¶ «Visto? Caro Flavio…» la citazione gaddiana, con gran
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terminata «…l’assassino e la vittima si conoscevano. È
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informato». ¶ Aveva già messo la mano sulla maniglia della
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della porta quando arrivò la stilettata a tradimento. ¶ «Come
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Mostocotto non sapesse. Tutta la polizia di Roma sapeva
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ufficio a testa bassa. La legnata gratuita e assestata
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delle disgrazie altrui. ¶ Rialzò la testa sforzandosi di camminare
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un azzurro chiaro, uniforme. La giornata giusta per andare
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Al commissariato!» ordinò sfilandosi la giacca e salendo sulla
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L’agente Cipriani gettò la sigaretta a terra, aprì
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sigaretta a terra, aprì la portiera e si sistemò
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guida. ¶ Bertone, togliendosi anche la cravatta, si inabissò nell
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alcuni anni prima. Era la fine di luglio, come
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prenderla sotto casa con la sua Panda arrugginita e
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fatto, che orgogliosamente sfidava la forza di gravità. ¶ Avevano
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poi, dopo aver costeggiato la recinzione dell’aeroporto militare
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aeroporto militare, avevano imboccato la litoranea. Un signore, appena
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vecchi amici. Flavio osservava la scena, protetto dal vetro
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una donna da sposare… ¶ La sera, avevano mangiato una
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dall’auto, si infilò la giacca, deglutì, ricacciando in
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chi sta per perdere la pazienza. ¶ «Si calmi, per
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suo compagno». ¶ Nel pronunciare la parola compagno, Cacace aveva
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lo irritavano gli stranieri. La sorte lo aveva destinato
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a casa… doveva leggere la tesi di dottorato di
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ha detto se aspettava la visita di qualcuno?». ¶ «No
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la giacca e se la buttò sulla spalla. A
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A via Merulana attraversò la strada e svoltò verso
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in perfetto orario per la cena. Perfetto. Dopo mangiato
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E basta anche con la nenia dei Genesis, basta
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dei Genesis, basta con la malinconia della musica degli
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niente più vino. Meglio la birra! Una nuova esistenza
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volersi più bene. Ecco la parola d’ordine: volersi
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un profondo respiro contemplando la facciata di Santa Maria
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Santa Maria Maggiore e la colonna al centro della
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centro della piazza con la madonnina di bronzo che
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del mondo. ¶ 3 ¶ Chiamò Maria, la giovane e graziosa cameriera
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commissariato, giungeva il regalo, la meritata ricompensa. Era felice
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quasi infantile. Pensò che la sua esistenza era così
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di ceneri che era la sua vita. Non c
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su dallo stomaco. Guardò la bella Maria, il suo
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il suo sorriso cordiale, la pelle bianchissima. Abbassò gli
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gli occhi e se la figurò nuda con il
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evitò lo sguardo. Forse la ragazza aveva intuito, chissà
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a far sì che la seconda porzione non fosse
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non fosse buona come la prima. L’incanto era
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L’incanto era finito. La fiammata si era estinta
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un casino…». ¶ Bertone chiuse la comunicazione. Si alzò. Sfilò
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bene. Era buonissimo!». ¶ Afferrò la giacca e corse fuori
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A tratti correva, addirittura. La strada, per fortuna, era
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il sudore colargli dappertutto. La camicia, sotto le ascelle
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svoltò a destra. Iniziava la salita e questo non
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commissario arrancare su per la salita e gli andò
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nel grande portone avvertendo la spiacevole sensazione della camicia
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camicia incollata lungo tutta la schiena. Avrebbe voluto farsi
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Vada in casa!» ansimò. ¶ La vecchia rimase lì aggrappata
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ordinata e senza pretese. La cucina di un single
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era normalissimo. Ordinato, come la cucina. La vasca invece
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Ordinato, come la cucina. La vasca invece che la
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La vasca invece che la doccia. ¶ «Il morto, commissario
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era rimasto in piedi. La scrivania e le sedie
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una galassia di frantumi. ¶ La libreria che foderava le
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Di Filosofia!». Pizzo sussurrò la frase a volume bassissimo
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è stato a chiamare la polizia?». ¶ L’altro fece
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altro fece cenno con la mano a un agente
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un agente che lasciò la soglia del salone per
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lo rispedì a fare la guardia sulla porta e
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Fa caldo, eh!». ¶ Era la vocina del dottor Marino
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è una cassaforte quella ?». ¶ Ghinassi aveva ragione. Bertone
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Nessuno l’ha forzata». ¶ La voce del medico legale
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ha fatto in tempo! La vittima ha sorpreso il
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questo collo, ha strangolato la vittima – e poi è
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basso. Pizzo lasciò perdere la cassaforte e tornò di
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Bertone aveva visto con la coda dell’occhio l
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il tempo di raggiungere la bottega dell’antiquario. E
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centro di Siviglia, per la rottura di scatole delle
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gendarmi, magari per dimostrare la loro squisita premura, avrebbero
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polvere che rendeva problematica la respirazione. Gli ci era
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un minuto per adattare la vista a quel buio
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stata riprodotta, a matita, la medesima mappa seicentesca. ¶ Pablo
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e andò a infilare la mano dietro a una
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sulla quale dimoravano, per la delizia dei tarli, una
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sul piano della scrivania la tavola, alla luce verdognola
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capire cosa avesse elucubrato la mente eclettica dell’amico
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di carta velina con la mappa di Siviglia sopra
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della gioventù di Velázquez. La croce che indica la
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La croce che indica la casa natale di Velázquez
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occhi. Allo stesso modo, la casa natale di Francisco
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dove Velázquez vide per la prima volta la Crocifissione
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per la prima volta la Crocifissione di San Pietro
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Rocco dove Velázquez ammirò la Madonna di Loreto, sempre
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l’amico. ¶ «Ma ecco la cosa più importante: lo
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dissanguavano i tori a la Plaza de Toros de
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Plaza de Toros de la Maestranza, e la schiantò
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de la Maestranza, e la schiantò a terra sollevando
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lì, nella cripta de la Catedral, insieme agli altri
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Il pittore tossì, scuotendo la testa un po’ per
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po’ per cacciare via la polvere e un po
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po’ per non vedere la faccia allucinata dell’amico
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nella cripta…». ¶ «Questa è la storia più stupida…». ¶ «Pablo
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Si mise a fissare la mappa, ma non gli
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spuntare una terza carta. La sventolò in faccia al
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via. Guarda! Questa è la planimetria dei sotterranei di
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bene sabato?». ¶ Aronne strabuzzò. La proposta era irriverente. Come
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ci aveva azzeccato. Data la stima che aveva per
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importante. Prima di gettare la spugna, però, aveva voluto
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quel ristorante, non solo la cucina ma anche l
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ma anche l’arredamento, la gigantografia di Mao, la
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la gigantografia di Mao, la Grande Muraglia, i draghi
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le graziose cameriere con la frangetta, gli shorts e
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frangetta, gli shorts e la canottierina scollata e, soprattutto
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dottole». Gli sorridevano con la tipica cortesia dei cinesi
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un tonico formidabile, esorcizzavano la solitudine e poi gli
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lo stereo, si metteva la cuffia e ascoltava vecchi
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Un disco doppio che la band inglese pubblicò nel
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e si risvegliava con la testa che gli scoppiava
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dalla moglie e che la notte si consolava con
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di sale o che la crisi esistenziale non fosse
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con te!». ¶ Si infilò la giacca e raggiunse l
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soggiorno, stringere d’assedio la mafia cinese, e poi
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Colombia e dal Venezuela, la prostituzione organizzata della mafia
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canottiera. Poi si tolse la giacca e se la
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e bevve. Era buona, la sangria. Forte, densa, aromatica
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avrebbe dovuto mangiare qualcosa. ¶ La ragazza, oltre che carina
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aglio. Bertone si riempì la bocca di quelle sapide
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era fatto ruvido, mentre la lingua risultava impastata, fangosa
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di smorfie che convinsero la barista a tuffare il
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ramaiolo nella seconda anfora. ¶ La nuova mistura era più
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Scivolava in bocca con la potenza di un collutorio
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aspre. Si avvertiva anche la presenza della cannella e
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ruttino dal quale ebbe la conferma che l’aglio
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l’aglio intendeva dire la sua dal fondo dello
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si sentiva bene. Benino. La sangria aveva la non
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Benino. La sangria aveva la non comune dote di
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camminare. Lo era. Dribblò la folla e raggiunse il
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al quarto sarebbe scattata la solita voce registrata. Invece
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capito. Ma stai bene?». ¶ La voce di Mafalda era
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bene. E tu?». ¶ Anche la voce del commissario era
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Bene, grazie. A parte la troppa sangria…». ¶ «Allora, ti
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stata lei a fare la domanda. Più per cortesia
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mi hanno fatto riflettere…». ¶ «La Casulla a San Ildefonso
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di Velázquez». ¶ «Sì, anche la Casulla … ma non solo
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aveva cuore di interrompere la conversazione. Proseguì, invece, cercando
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su e giù per la stanza tra zaffate di
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citronella e afrori vinosi. La pausa troppo lunga di
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pedana. ¶ «Ci sei ancora?». ¶ La pausa si prolungava. ¶ «Flavio
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il tuo bene. Riprenditi la tua vita, il tuo
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se sono brutale, ma la penso così». ¶ Una coltellata
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per colpa del vino. La sbornia gli era passata
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Buonanotte…». ¶ Rimase così, con la testa bassa, il cellulare
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in mano, a fissarsi la punta delle scarpe nell
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ubriaco che non trovava la toilette e si era
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Cercò con lo sguardo la sua barista preferita. Non
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quella stronza), Giuliana sorridente, la chioma di Giussani, Cardoso
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a mettere a fuoco la vera ragione del suo
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del suo scetticismo verso la pista Ribonskij: le sue
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Aveva indicato al cameriere la quarta anfora. Quella definitiva
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degli scrupoli. Si gustò la sangria a piccoli sorsi
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era il verbo esatto. La sua bocca non era
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di distinguere i sapori. La scolò a sorsate solo
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morto sul colpo. ¶ Rialzò la faccia dal bicchiere vuoto
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vuoto e scorse, con la coda dell’occhio, una
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occhi castani e profondi, la cascata di riccioli neri
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nella scollatura. Trasecolò per la canottierina bianca sul punto
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punto di esplodere per la pressione di un seno
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Venere andalusa appollaiata, con la grazia di un cigno
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sgabello accanto al suo. ¶ La dea mosse le labbra
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capivano le parole perché la musica, i tacchi sul
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Bertone fece sì con la testa, presumendo che la
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la testa, presumendo che la ragazza gli avesse chiesto
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I personaggi che animavano la scena non avevano contorni
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stati tutti in movimento. ¶ La targhetta era in spagnolo
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kunsthistorisches museum de viena: la familia del pintor de
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d’accordo. I colori, la tecnica, la composizione generale
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I colori, la tecnica, la composizione generale, tutto molto
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qualcosa che andava oltre la prima positiva impressione. Che
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era? ¶ Si lasciò ipnotizzare. ¶ «La scena!». ¶ Ci mise un
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aveva urlato all’altro la soluzione dell’enigma. ¶ Certo
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soluzione dell’enigma. ¶ Certo, la scena! ¶ Lontano, dietro i
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le cose stavano così, la donna poteva essere sua
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essere sua moglie e la bambina sua figlia. ¶ Ma
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rovescio di Las Meninas. La stessa scena vista dal
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Mazo sono tre. Eppure, la suggestione era troppo forte
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fosse un qualche legame. La postura del pittore nei
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nei due quadri è la stessa, come è la
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la stessa, come è la stessa la direzione dello
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come è la stessa la direzione dello sguardo oltre
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direzione dello sguardo oltre la tela… ¶ Basta. Sentì che
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occhi dal dipinto con la ferma volontà di uscire
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agente di Cardoso, forse. La cosa era tutt’altro
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come un centometrista verso la sala numero quattro, una
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Era quasi fatta. Aprì la porta a vetri tirando
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costretto ad andarci con la scuola. Da adulto, ci
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chiamerà lei. Per Dio. ¶ 22 ¶ La visita al museo l
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all’aperto. ¶ S’infilò la giacca di lino solo
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per uno straccione, ma la cosa non lo turbava
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a sinistra. Era indifferente. ¶ La verità era che non
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vie di Siviglia con la testa vuota e lo
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come uno zombi, voltando la testa una volta da
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in enormi celle frigorifere. La sera, invece, si materializzavano
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minareto gigante che è la torre della Giralda e
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da una paralisi fulminante. La stessa sensazione provata al
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della porta-finestra e la vecchia impedivano il passaggio
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vetro non restituiva solo la sua immagine, ma anche
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sua immagine, ma anche la sagoma di un uomo
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Lo chiamò con tutta la voce che aveva. «Giussani
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si risolse nel sollevare la bicicletta da terra e
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in attesa di scorgere la chioma bianca del professore
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il cellulare e seguì la direzione indicata dal ragazzo
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Ogni due scalini, crepitava la fiamma di una grossa
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grande stanza vuota con la volta a crociera. Si
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che martellavano sul legno, la voce dolente di una
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che battevano il tempo. La puzza di citronella era
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che comprendeva il vino, la muffa, la polvere e
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il vino, la muffa, la polvere e il sudore
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Il commissario girò verso la navata sinistra passando in
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scroscio di applausi salutò la fine di una canzone
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fine di una canzone. La cantante sorrise, mostrando una
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sia finito! Flavio, ascolta, la corte di Spagna era
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sembra una cosa impossibile». ¶ La lezioncina se l’era
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male». ¶ Era meglio chiudere la telefonata prima che la
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la telefonata prima che la melassa impiastricciasse tutto l
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un boccone. ¶ Optò per la seconda, solo perché lo
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lo stomaco non ce la faceva più. ¶ 20 ¶ Madrid, 5 agosto
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alla sua bellezza. Anzi, la bellezza l’aveva sempre
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gli uomini che incontrava la spogliavano con gli occhi
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a imporsi solo per la sua preparazione. Purtroppo, i
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e sebbene avesse passato la quarantina e avesse già
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di cadaveri nell’armadio, la bella dottoressa tardava a
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dottoressa tardava a trovare la strada di una qualche
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a fare a Siviglia? La sua parte razionale si
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di raggiungerlo. E basta. La parola d’ordine era
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giunta, aveva litigato con la direttrice del museo di
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voleva sapere di trasferire la collezione in Spagna. Venezia
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Perché? ¶ Doveva farsi sbollire la rabbia. Per primo, sarebbe
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lavorare in agosto quando la maggior parte dei suoi
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al mare. Trovava che la vita notturna a Madrid
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nessuno che le spalmasse la crema solare sulla schiena