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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giacomo Leopardi, Canti, 1837

concordanze di «La»

nautoretestoannoconcordanza
1
1837
dall'affannoso amante! ¶ Quante la sera, e quante, ¶ Abbandonando
2
1837
Al canto che conduce ¶ La gente morta al sempiterno
3
1837
abitar sen giva. ¶ Fin la negletta plebe, ¶ L'uom
4
1837
da saper deriva, ¶ Fin la donzella timidetta e schiva
5
1837
E nell'indotta mente ¶ La gentilezza del morir comprende
6
1837
morte inclina ¶ D'amor la disciplina. Anco sovente, ¶ A
7
1837
O così sprona Amor nel profondo, ¶ Che da
8
1837
stessi il villanello ignaro, ¶ La tenera donzella ¶ Con la
9
1837
La tenera donzella ¶ Con la man violenta ¶ Pongon le
10
1837
mio pregar dispieghi, ¶ Erta la fronte, armato, ¶ E renitente
11
1837
E renitente al fato, ¶ La man che flagellando si
12
1837
cari inganni, ¶ Non che la speme, il desiderio è
13
1837
di sospiri è degna ¶ La terra. Amaro e noia
14
1837
terra. Amaro e noia ¶ La vita, altro mai nulla
15
1837
morire. Omai disprezza ¶ Te, la natura, il brutto ¶ Poter
16
1837
tue cagioni ignari ¶ Con la man leggiadrissima stringevi ¶ Al
17
1837
mio pensiero apparve, ¶ Donna, la tua beltà. Simile effetto
18
1837
beltà. Simile effetto ¶ Fan la bellezza e i musicali
19
1837
Il piagato mortal quindi la figlia ¶ Della sua mente
20
1837
adira; e spesso incolpa ¶ La donna a torto. A
21
1837
inspira ai generosi amanti ¶ La sua stessa beltà, donna
22
1837
tenui le membra, essa la mente ¶ Men capace e
23
1837
con mano o con la voce adopra ¶ In chi
24
1837
se d'affetti ¶ Orba la vita, e di gentili
25
1837
immobile giacendo, ¶ Il mar la terra e il ciel
26
1837
mesta sei tu. Grata la via ¶ O dispiacevol sia
27
1837
sospira. ¶ Mai non veder la luce ¶ Era, credo, il
28
1837
Fosse ancor dalla vita ¶ La speme giovanil; piena d
29
1837
ai mali unico schermo ¶ La morte; e questa inevitabil
30
1837
Le travagliose strade, almen la meta ¶ Non ci prescriver
31
1837
sorte ¶ A colui che la morte ¶ Sente de' cari
32
1837
Veder d'in su la soglia levar via ¶ La
33
1837
la soglia levar via ¶ La diletta persona ¶ Con chi
34
1837
Di riscontrarla ancora ¶ Per la mondana via; ¶ Poi solitario
35
1837
ai lochi usati ¶ Rimemorar la scorsa compagnia? ¶ Come, ahi
36
1837
Al fratello il fratello, ¶ La prole al genitore, ¶ All
37
1837
porta, ¶ Sentì gelida far la man che strinse; ¶ E
38
1837
E il seno, onde la gente ¶ Visibilmente di pallor
39
1837
fango ¶ Ed ossa sei: la vista ¶ Vituperosa e trista
40
1837
Misera e vana ¶ Stimai la vita, e sovra l
41
1837
sovra l'altre insulsa ¶ La stagion ch'or si
42
1837
Intolleranda ¶ Parve, e fu, la mia lingua alla beata
43
1837
rifulse ¶ Agli occhi miei la giornaliera luce ¶ Delle gazzette
44
1837
gazzette. Riconobbi e vidi ¶ La pubblica letizia, e le
45
1837
un walser danzerà. Tanto la possa ¶ Infin qui de
46
1837
Ghiande non ciberà certo la terra ¶ Però, se fame
47
1837
Però, se fame non la sforza: il duro ¶ Ferro
48
1837
de' suoi non asterrà la mano ¶ La generosa stirpe
49
1837
pastor la sua vita, ¶ La vostra vita a voi
50
1837
ch'arriva ¶ Colà dove la via ¶ E dove il
51
1837
Vergine luna, tale ¶ È la vita mortale. ¶ Nasce l
52
1837
in sul principio stesso ¶ La madre e il genitore
53
1837
quella consolar convenga? ¶ Se la vita è sventura ¶ Perché
54
1837
suo dolce amore ¶ Rida la primavera, ¶ A chi giovi
55
1837
ciel confina; ¶ Ovver con la mia greggia ¶ Seguirmi viaggiando
56
1837
posa, ¶ Per tornar sempre donde son mosse; ¶ Uso
57
1837
fors'altri; a me la vita è male. ¶ O
58
1837
oh te beata, ¶ Che la miseria tua, credo, non
59
1837
un fastidio m'ingombra ¶ La mente, ed uno spron
60
1837
il dì natale. ¶ XXIV ¶ LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
61
1837
XXIV ¶ LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA ¶ Passata è la
62
1837
LA TEMPESTA ¶ Passata è la tempesta: ¶ Odo augelli far
63
1837
augelli far festa, e la gallina, ¶ Tornata in su
64
1837
gallina, ¶ Tornata in su la via, ¶ Che ripete il
65
1837
Ecco il sereno ¶ Rompe da ponente, alla montagna
66
1837
ponente, alla montagna; ¶ Sgombrasi la campagna, ¶ E chiaro nella
67
1837
a prova ¶ Vien fuor la femminetta a còr dell
68
1837
Apre terrazzi e logge la famiglia: ¶ E, dalla via
69
1837
Quand'è, com'or, la vita? ¶ Quando con tanto
70
1837
si scosse ¶ E paventò la morte ¶ Chi la vita
71
1837
paventò la morte ¶ Chi la vita abborria; ¶ Onde in
72
1837
IL SABATO DEL VILLAGGIO ¶ La donzelletta vien dalla campagna
73
1837
con le vicine ¶ Su la scala a filar la
74
1837
la scala a filar la vecchierella, ¶ Incontro là dove
75
1837
filar la vecchierella, ¶ Incontro dove si perde il
76
1837
e snella ¶ Solea danzar la sera intra di quei
77
1837
della recente luna. ¶ Or la squilla dà segno ¶ Della
78
1837
I fanciulli gridando ¶ Su la piazzuola in frotta, ¶ E
79
1837
frotta, ¶ E qua e saltando, ¶ Fanno un lieto
80
1837
il martel picchiare, odi la sega ¶ Del legnaiuol, che
81
1837
dirti non vo'; ma la tua festa ¶ Ch'anco
82
1837
Come solinga è fatta ¶ La mente mia d'allora
83
1837
opre terrene, ¶ Tutta intera la vita al guardo mio
84
1837
E di vano piacer la vana spene, ¶ Allato a
85
1837
Quasi incredibil parmi ¶ Che la vita infelice e il
86
1837
util chiede, ¶ E inutile la vita ¶ Quindi più sempre
87
1837
ha, non ha ragion la vita ¶ Se non per
88
1837
al cor non vile ¶ La vita della morte è
89
1837
che paradiso è quello ¶ dove spesso il tuo
90
1837
pensassi? ai sogni miei ¶ La tua sovrana imago ¶ Quante
91
1837
Amore e Morte ¶ Ingenerò la sorte. ¶ Cose quaggiù sì
92
1837
a veder, non quale ¶ La si dipinge la codarda
93
1837
quale ¶ La si dipinge la codarda gente, ¶ Gode il
94
1837
sovente; ¶ E sorvolano insiem la via mortale, ¶ Primi conforti
95
1837
questo deserto: a sé la terra ¶ Forse il mortale
96
1837
Poi, quando tutto avvolge ¶ La formidabil possa, ¶ E fulmina
97
1837
Meco ritorna a vivere ¶ La piaggia, il bosco, il
98
1837
il mondo appar? ¶ Forse la speme, o povero ¶ Mio
99
1837
vinsela ¶ Il fato e la sventura; ¶ Non con la
100
1837
la sventura; ¶ Non con la vista impura ¶ L'infausta
101
1837
celeste foco ¶ Disprezzo è la mercè. ¶ Pur sento in
102
1837
Alta, gentile e pura, ¶ La sorte, la natura, ¶ Il
103
1837
e pura, ¶ La sorte, la natura, ¶ Il mondo e
104
1837
natura, ¶ Il mondo e la beltà. ¶ Ma se tu
105
1837
di me si spendea la miglior parte, ¶ D'in
106
1837
man veloce ¶ Che percorrea la faticosa tela. ¶ Mirava il
107
1837
Quale allor ci apparia ¶ La vita umana e il
108
1837
ti molceva il core ¶ La dolce lode or delle
109
1837
Anche peria fra poco ¶ La speranza mia dolce: agli
110
1837
Anche negaro i fati ¶ La giovanezza. Ahi come, ¶ Come
111
1837
cotanto ragionammo insieme? ¶ Questa la sorte dell'umane genti
112
1837
misera, cadesti: e con la mano ¶ La fredda morte
113
1837
e con la mano ¶ La fredda morte ed una
114
1837
delle gioie mie vidi la fine. ¶ Quante immagini un
115
1837
rimota alla campagna! ¶ E la lucciola errava appo le
116
1837
odorati, ed i cipressi ¶ nella selva; e sotto
117
1837
dolci sogni mi spirò la vista ¶ Di quel lontano
118
1837
e nuda ¶ Volentier con la morte avrei cangiato. ¶ Né
119
1837
uomini mi rendo, ¶ Per la greggia ch'ho appresso
120
1837
giovanil; più caro ¶ Che la fama e l'allor
121
1837
l'allor, più che la pura ¶ Luce del giorno
122
1837
garzoncel, come inesperto amante, ¶ La sua vita ingannevole vagheggia
123
1837
so. Fantasmi, intendo, ¶ Son la gloria e l'onor
124
1837
Mero desio; non ha la vita un frutto, ¶ Inutile
125
1837
mortal, poco mi toglie ¶ La fortuna, ben veggo. Ahi
126
1837
sì dolente, e che la morte è quello ¶ Che
127
1837
Della sventura mia; quando la terra ¶ Mi fia straniera
128
1837
esser vissuto indarno, e la dolcezza ¶ Del dì fatal
129
1837
Mi sedetti colà su la fontana ¶ Pensoso di cessar
130
1837
cessar dentro quell'acque ¶ La speme e il dolor
131
1837
vita in forse, ¶ Piansi la bella giovanezza, e il
132
1837
co' silenzi e con la notte ¶ Il fuggitivo spirto
133
1837
Inusitata maraviglia!) il mondo ¶ La destra soccorrevole gli porge
134
1837
qui sola di te la ricordanza ¶ Trovo, dolcezza mia
135
1837
che più non odo ¶ La tua voce sonar, siccome
136
1837
altri ¶ Il passar per la terra oggi è sortito
137
1837
come un sogno ¶ Fu la tua vita. Iva danzando
138
1837
Iva danzando; in fronte ¶ La gioia ti splendea, splendea
139
1837
cari ¶ Moti del cor, la rimembranza acerba. ¶ XXIII ¶ CANTO
140
1837
fai, ¶ Silenziosa luna? ¶ Sorgi la sera, e vai, ¶ Contemplando
141
1837
Somiglia alla tua vita ¶ La vita del pastore. ¶ Sorge
142
1837
sul primo albore; ¶ Move la greggia oltre pel campo
143
1837
si riposa in su la sera: ¶ Altro mai non
144
1837
che vale ¶ Al pastor la sua vita, ¶ La vostra
145
1837
ben sono ¶ In su la terra ancor; ben quelle
146
1837
le tue labbra, e la tua mano io stringo
147
1837
dato. Anzi felice estimo ¶ La sorte mia. Due cose
148
1837
pago avessi tu, fora la terra ¶ Fatta quindi per
149
1837
cangiati occhi miei. Fin la vecchiezza, ¶ L'abborrita vecchiezza
150
1837
per te sparga con la vita il sangue! ¶ Lice
151
1837
morir non tremo! ¶ Ma la lena e la vita
152
1837
Ma la lena e la vita or vengon meno
153
1837
dato. ¶ Elvira, addio. Con la vital favilla ¶ La tua
154
1837
Con la vital favilla ¶ La tua diletta immagine si
155
1837
nome, ¶ Or leve intra la gente ¶ Anima voli? o
156
1837
Anima voli? o te la sorte avara ¶ Ch'a
157
1837
nostri affanni; ¶ E teco la mortal vita saria ¶ Simile
158
1837
I perduti desiri, e la perduta ¶ Speme de' giorni
159
1837
ogni umano stato, ozio la vita, ¶ Se quell'oprar
160
1837
si conviene ¶ Ozioso nomar. La schiera industre ¶ Cui franger
161
1837
vita ¶ È per campar la vita, e per sé
162
1837
e per sé sola ¶ La vita all'uom non
163
1837
sé, non ad altrui, la bella ¶ Felicità, cui solo
164
1837
solo agogna e cerca ¶ La natura mortal, veruno acquista
165
1837
cor. Così de' bruti ¶ La progenie infinita, a cui
166
1837
gravoso il tempo, ¶ Né la lentezza accagionar dell'ore
167
1837
io dico, ¶ Di consumar la vita: improba, invitta ¶ Necessità
168
1837
vòti anni prendendo, e la superna ¶ Luce odiando, l
169
1837
e invidiate danze ¶ Tengon la notte e il giorno
170
1837
di giovanezza, e non la crolla ¶ Dolce parola di
171
1837
pupille, il caro sguardo, ¶ La più degna del ciel
172
1837
quasi a fuggir volto la trista ¶ Umana sorte, in
173
1837
infiniti ¶ Campi del tutto la natura aperse, ¶ Peregrinando aggiunge
174
1837
Su l'alte prue la negra cura, e sotto
175
1837
e nel fraterno ¶ Sangue la man tinge per ozio
176
1837
arti ¶ Perseguitando; e chi la propria gente ¶ Conculcando e
177
1837
di remoti ¶ Lidi turbando la quiete antica ¶ Col mercatar
178
1837
e con le frodi, ¶ La destinata sua vita consuma
179
1837
ciel, fecondamente ¶ A noi la vaga fantasia produce ¶ E
180
1837
volte ¶ Fortunato colui che la caduca ¶ Virtù del caro
181
1837
a cui serbare eterna ¶ La gioventù del cor diedero
182
1837
ti faccia un tempo ¶ La favilla che il petto
183
1837
spinga il fato e la natura; a cui ¶ Tanto
184
1837
esanime ¶ Fatta per me la vita ¶ La terra inaridita
185
1837
per me la vita ¶ La terra inaridita, ¶ Chiusa in
186
1837
gel; ¶ Deserto il dì; la tacita ¶ Notte più sola
187
1837
bruna; ¶ Spenta per me la luna, ¶ Spente le stelle
188
1837
Chiedea l'usate immagini ¶ La stanca fantasia; ¶ E la
189
1837
La stanca fantasia; ¶ E la tristezza mia ¶ Era dolore
190
1837
nell'alma un dì! ¶ La rondinella vigile, ¶ Alle finestre
191
1837
pallido ¶ In solitaria villa, ¶ La vespertina squilla, ¶ Il fuggitivo
192
1837
muto calle, ¶ Invan sonò la valle ¶ Del flebile usignol
193
1837
mirando, interminati ¶ Spazi di da quella, e sovrumani
194
1837
le morte stagioni, e la presente ¶ E viva, e
195
1837
in questo mare. ¶ XIII ¶ LA SERA DEL DÌ DI
196
1837
Dolce e chiara è la notte e senza vento
197
1837
mezzo agli orti ¶ Posa la luna, e di lontan
198
1837
pei balconi ¶ Rara traluce la notturna lampa: ¶ Tu dormi
199
1837
all'affanno. A te la speme ¶ Nego, mi disse
200
1837
Nego, mi disse, anche la speme; e d'altro
201
1837
verde etate! Ahi, per la via ¶ Odo non lunge
202
1837
Che n'andò per la terra e l'oceano
203
1837
or fai, che tutta la rischiari. ¶ Ma nebuloso e
204
1837
E pur mi giova ¶ La ricordanza, e il noverar
205
1837
giovanil, quando ancor lungo ¶ La speme e breve ha
206
1837
speme e breve ha la memoria il corso, ¶ Il
207
1837
quale ¶ Degl'infelici è la sembianza. Al capo ¶ Appressommi
208
1837
sembianza. Al capo ¶ Appressommi la destra, e sospirando, ¶ Vivi
209
1837
mortal; ma sconsolata arriva ¶ La morte ai giovanetti, e
210
1837
si consuma e perde ¶ La giovanezza mia come vecchiezza
211
1837
giovanezza mia come vecchiezza; ¶ La qual pavento, e pur
212
1837
velato il viso ¶ Per la tua dipartita, e se
213
1837
vano dubitar si stanca ¶ La mente mia. Che se
214
1837
prego, e mi soccorra ¶ La rimembranza or che il
215
1837
Nome di giovanezza e la perduta ¶ Speme dei nostri
216
1837
concedi, o cara, ¶ Che la tua destra io tocchi
217
1837
atto ¶ Soave e tristo, la porgeva. Or mentre ¶ Di
218
1837
Or mentre ¶ Di baci la ricopro, e d'affannosa
219
1837
palpitando all'anelante ¶ Seno la stringo, di sudore il
220
1837
petto, nelle fauci stava ¶ La voce, al guardo traballava
221
1837
già ruppe il fato ¶ La fe che mi giurasti
222
1837
mi credeva ancora. ¶ XVI ¶ LA VITA SOLITARIA ¶ La mattutina
223
1837
XVI ¶ LA VITA SOLITARIA ¶ La mattutina pioggia, allor che
224
1837
esulta nella chiusa stanza ¶ La gallinella, ed al balcon
225
1837
Vidi e conobbi assai, dove segue ¶ Odio al
226
1837
in ciel si volve, ¶ La sua tranquilla imago il
227
1837
fredda mano ¶ Lo strinse la sciaura, e in ghiaccio
228
1837
le piagge apriche, ¶ Su la tacita aurora o quando
229
1837
opre di sua man la notte aggiunge ¶ Odo sonar
230
1837
calpestio de' piedi ¶ Su la tacita via; poscia improvviso
231
1837
dell'armi e con la rauca voce ¶ E col
232
1837
radendo le mura e la secreta ¶ Ombra seguendo, e
233
1837
amore. ¶ Ma ruppe alfin la morte il nodo antico
234
1837
ciel si rende. ¶ Impallidia la bella, e il petto
235
1837
me discende, ¶ Non temuta, la morte; e lieto apparmi
236
1837
vedrò quegli occhi, ¶ Né la tua voce udrò! Dimmi
237
1837
e pensierosa in atto ¶ La bellissima donna; e fiso
238
1837
il core ¶ Di sprezzar la dimanda, e il mesto
239
1837
Rinacerbir col niego; anzi la vinse ¶ Misericordia dei ben
240
1837
tuoi, ¶ Fuggitivo Consalvo? Egli la mano, ¶ Ch'ancor tenea
241
1837
Aure, le nubi e la titania lampa ¶ Fur dell
242
1837
doloroso amplesso ¶ Dafne o la mesta Filli, o di
243
1837
di Climene ¶ Pianger credè la sconsolata prole ¶ Quel che
244
1837
d'umani eventi ¶ Disse la fama esperto, ¶ Musico augel
245
1837
ignudo, ¶ Men caro assai la bruna valle asconde. ¶ Ahi
246
1837
ascolta, ¶ Vaga natura, e la favilla antica ¶ Rendi allo
247
1837
il fato estremo, ¶ Non la pietà, non la diritta
248
1837
Non la pietà, non la diritta impose ¶ Legge del
249
1837
N'armaro incontra, e la negletta mano ¶ Dell'altrice
250
1837
Dell'altrice natura; onde la viva ¶ Fiamma n'increbbe
251
1837
Delle rotanti sfere, e la novella ¶ Prole de' campi
252
1837
ombre ¶ Solitarie fuggendo e la secreta ¶ Nelle profonde selve
253
1837
arrecò d'instaurata spene ¶ La candida colomba, e delle
254
1837
e le seguaci ambasce ¶ La riparata gente. Agl'inaccessi
255
1837
illude ¶ Profana destra, e la sciagura e il pianto
256
1837
saggia Rebecca, in su la sera, ¶ Presso al rustico
257
1837
con le greggi ¶ Mista la tigre ai consueti ovili
258
1837
ignorati ¶ Desiri educa; e la fugace, ignuda ¶ Felicità per
259
1837
tu che spunti ¶ Fra la tacita selva in su
260
1837
tacita selva in su la rupe, ¶ Nunzio del giorno
261
1837
tra' nembi, e noi la vasta ¶ Fuga de' greggi
262
1837
sponda ¶ Il suono e la vittrice ira dell'onda
263
1837
ignara ¶ Di misfatto è la vita, onde poi scemo
264
1837
Nascemmo al pianto, e la ragione in grembo ¶ De
265
1837
Sottentra il morbo, e la vecchiezza, e l'ombra
266
1837
il prode ingegno ¶ Han la tenaria Diva, ¶ E l
267
1837
l'atra notte, e la silente riva. ¶ X ¶ IL
268
1837
mente il dì che la battaglia ¶ D'amor sentii
269
1837
battaglia ¶ D'amor sentii la prima volta, e dissi
270
1837
spavento, ¶ Che angoscia era la tua fra quel pensiero
271
1837
mezzo alle tenebre ¶ Sorgea la dolce imago, e gli
272
1837
e gli occhi chiusi ¶ La contemplavan sotto alle palpebre
273
1837
dovean farmi deserto, ¶ Battean la zampa sotto al patrio
274
1837
l'occhio indarno aperto, ¶ La voce ad ascoltar, se
275
1837
uscir, ch'ultima fosse; ¶ La voce, ch'altro il
276
1837
che finalmente mi discese ¶ La cara voce al core
277
1837
Strinsi il cor con la mano, e sospirai. ¶ Poscia
278
1837
tremuli ginocchi ¶ Stupidamente per la muta stanza, ¶ Ch'altro
279
1837
mi tocchi? ¶ Amarissima allor la ricordanza ¶ Locommisi nel petto
280
1837
in turpe volto: ¶ Che la illibata, la candida imago
281
1837
volto: ¶ Che la illibata, la candida imago ¶ Turbare egli
282
1837
Tuttora il sen: che la vergogna il duro ¶ Suo
283
1837
Spira nel pensier mio la bella imago, ¶ Da cui
284
1837
SOLITARIO ¶ D'in su la vetta della torre antica
285
1837
Passo del viver mio la primavera. ¶ Questo giorno ch
286
1837
Tutta vestita a festa ¶ La gioventù del loco ¶ Lascia
287
1837
par che dica ¶ Che la beata gioventù vien meno
288
1837
me, se di vecchiezza ¶ La detestata soglia ¶ Evitar non
289
1837
Memorando ardimento) in su la scena ¶ Mosse guerra a
290
1837
e fremendo, immacolata ¶ Trasse la vita intera, ¶ E morte
291
1837
sapiente ¶ E salita è la turba a un sol
292
1837
da voi non poco ¶ La patria aspetta; e non
293
1837
Io chieggo a voi. La santa ¶ Fiamma di gioventù
294
1837
alto affetto ¶ Maestra è la beltà. D'amor digiuna
295
1837
a tollerar s'avvezzi ¶ La stirpe vostra, e quel
296
1837
che pregia e cole ¶ La vergognosa età, condanni e
297
1837
Agli avi suoi deggia la terra impari. ¶ Qual de
298
1837
al greco nome; ¶ Finché la sposa giovanetta il fido
299
1837
scudo. ¶ Virginia, a te la molle ¶ Gota molcea con
300
1837
me s'appresti, ¶ Dicea, la tomba, anzi che l
301
1837
vaga ¶ Tua spoglia intorno la romulea prole ¶ Di nova
302
1837
gloria il viso e la gioconda voce, ¶ Garzon bennato
303
1837
al femminile ozio sovrasti ¶ La sudata virtude. Attendi attendi
304
1837
il tuo valor contrasti ¶ La spoglia di tuo nome
305
1837
dell'età novella ¶ Oggi la patria cara ¶ Gli antichi
306
1837
in Maratona ¶ Non colorò la destra ¶ Quei che gli
307
1837
l'ardua palestra, ¶ Né la palma beata e la
308
1837
la palma beata e la corona ¶ D'emula brama
309
1837
soccorse ¶ Natura stessa: e dove l'insano ¶ Costume
310
1837
oscuri e nudi ¶ Mutò la gente i gloriosi studi
311
1837
le città latine ¶ Abiterà la cauta volpe, e l
312
1837
le alte mura; ¶ Se la funesta delle patrie cose
313
1837
isgombrano i fati, e la matura ¶ Clade non torce
314
1837
stesso al polo ergi la mente. ¶ Nostra vita a
315
1837
di feroci note ¶ Invan la sonnolenta aura percote. ¶ Stolta
316
1837
ludibrio e scherno ¶ È la prole infelice ¶ A cui
317
1837
i celesti odii commove ¶ La terrena pietà? dunque degli
318
1837
Ne' giusti e pii la sacra fiamma stringi? ¶ Preme
319
1837
il destino invitto e la ferrata ¶ Necessità gl'infermi
320
1837
Di cedere inesperto; e la tiranna ¶ Tua destra, allor
321
1837
al non previsto passo ¶ La tarda età. Ma se
322
1837
età. Ma se spezzar la fronte ¶ Ne' rudi tronchi
323
1837
tutte, ¶ Figli di Prometeo, la vita increbbe; ¶ A voi
324
1837
l'inquieta notte e la funesta ¶ All'ausonio valor
325
1837
sì placida sei? Tu la nascente ¶ Lavinia prole, e
326
1837
in verde ramo ¶ E la fera e l'augello
327
1837
i sordi ¶ Regi, o la terra indegna, ¶ E non
328
1837
terra indegna, ¶ E non la notte moribondo appello; ¶ Non
329
1837
d'egregie menti e la suprema ¶ De' miseri vendetta
330
1837
augello avido roti; ¶ Prema la fera, e il nembo
331
1837
aura il nome e la memoria accoglia. ¶ VII ¶ ALLA
332
1837
e sparta ¶ Delle nubi la grave ombra s'avvalla
333
1837
augelli al vento, e la diurna luce ¶ Novo d
334
1837
sepolte ¶ Umane menti riede ¶ La bella età, cui la
335
1837
La bella età, cui la sciagura e l'atra
336
1837
non palese al guardo ¶ La faretrata Diva ¶ Scendea ne
337
1837
degli avi nostri, ¶ Ma la gloria non vedo, ¶ Non
338
1837
Or fatta inerme, ¶ Nuda la fronte e nudo il
339
1837
mondo: dite dite; ¶ Chi la ridusse a tale? E
340
1837
negletta e sconsolata, ¶ Nascondendo la faccia ¶ Tra le ginocchia
341
1837
Perché, perché? dov'è la forza antica, ¶ Dove l
342
1837
e il valore e la costanza? ¶ Chi ti discinse
343
1837
patrii lidi e per la pia ¶ Consorte e i
344
1837
morendo: ¶ Alma terra natia, ¶ La vita che mi desti
345
1837
che a morte ¶ Per la patria correan le genti
346
1837
O tessaliche strette, ¶ Dove la Persia e il fato
347
1837
Guardando l'etra e la marina e il suolo
348
1837
piede, ¶ Toglieasi in man la lira: ¶ Beatissimi voi, ¶ Ch
349
1837
vi diede; ¶ Voi che la Grecia cole, e il
350
1837
scava ¶ Con le zanne la schiena, ¶ Or questo fianco
351
1837
de' greci petti e la virtute. ¶ Ve' cavalli supini
352
1837
Vedi intralciare ai vinti ¶ La fuga i carri e
353
1837
strideran le stelle, ¶ Che la memoria e il vostro
354
1837
Amor trascorra o scemi. ¶ La vostra tomba è un
355
1837
consente ¶ Ch'io per la Grecia i moribondi lumi
356
1837
prostrato in guerra, ¶ Così la vereconda ¶ Fama del vostro
357
1837
numi, ¶ Tanto durar quanto la vostra duri. ¶ II ¶ SOPRA
358
1837
Che senza sdegno omai la doglia è stolta: ¶ Volgiti
359
1837
Firenze, a quello per la cui virtude ¶ Tutto il
360
1837
men ch'arena, ¶ Verso la fama che di te
361
1837
altre doglie; ¶ Ma non la più recente e la
362
1837
la più recente e la più fera, ¶ Per cui
363
1837
presso alle soglie ¶ Vide la patria tua l'ultima
364
1837
de' folti ¶ Carri impedita la dolente via; ¶ Non gli
365
1837
udisti gli oltraggi e la nefanda ¶ Voce di libertà
366
1837
da mordace lima ¶ Roder la sua virtù, di null
367
1837
Lo spietato dolor che la stracciava ¶ Ammollir ne fu
368
1837
sangue nostro e non la vita ¶ Avesti, o cara
369
1837
Io non son per la tua cruda fortuna. ¶ Qui
370
1837
ira al cor, qui la pietade abbonda: ¶ Pugnò, cadde
371
1837
di noi: ¶ Ma per la moribonda ¶ Italia no; per
372
1837
già non si lagna ¶ La patria vostra, ma di
373
1837
vorago e sì profonda ¶ La ritraesse! O glorioso spirto
374
1837
se destarti ¶ Non può la luce di cotanti esempli
375
1837
e fola ¶ Fa parer la speranza. Anime prodi, ¶ Ai
376
1837
dira ¶ Obblivione antica ergean la chioma, ¶ Con gli studi
377
1837
eterno! Allora anco immatura ¶ La ruina d'Italia, anco
378
1837
più l'averno che la terra amico. ¶ L'averno
379
1837
fastidio; a noi presso la culla ¶ Immoto siede, e
380
1837
Immoto siede, e su la tomba, il nulla. ¶ Ma
381
1837
sole ¶ Parve udir su la sera, agl'infiniti ¶ Flutti
382
1837
assai men trista ¶ Empièr la vita di felici errori
383
1837
vane amenità si perde ¶ La mente mia. Di vanità
384
1837
di lui più dura ¶ La noncuranza avviene ai sommi
385
1837
non asterrà la mano ¶ La generosa stirpe: anzi coverte
386
1837
il proprio albergo ¶ E la face del dì non
387
1837
non veduta innanzi, ¶ Fia la mortal felicità. Più molli
388
1837
fabbri, ¶ Chiuderanno in coton la scabra pelle, ¶ E di
389
1837
su le braccia accoglie ¶ La levatrice! a cui veder
390
1837
altro ¶ Dal gioco reo, la cui ragion gli è
391
1837
ogni sforzo in onta, ¶ La natura crudel, fanciullo invitto
392
1837
cred'io, non può la lieta ¶ Nonadecima età più
393
1837
età più che potesse ¶ La decima o la nona
394
1837
potesse ¶ La decima o la nona, e non potranno
395
1837
Del secol nostro, e la matura speme. ¶ Memorande sentenze
396
1837
officine ¶ Già largamente; ma la speme io certo ¶ Dirò
397
1837
speme io certo ¶ Dirò, la speme, onde visibil pegno
398
1837
labbro ¶ De' giovani, e la guancia, enorme il pelo
399
1837
te come s'allegra ¶ La terra e il ciel
400
1837
campagne inargentate ed acque, ¶ 've zefiro aleggia, ¶ E
401
1837
Nell'infinito seno ¶ Scende la luna; e si scolora
402
1837
ombre, ed una ¶ Oscurità la valle e il monte
403
1837
il monte imbruna; ¶ Orba la notte resta, ¶ E cantando
404
1837
Lascia l'età mortale ¶ La giovinezza. In fuga ¶ Van
405
1837
speranze, ¶ Ove s'appoggia la mortal natura. ¶ Abbandonata, oscura
406
1837
natura. ¶ Abbandonata, oscura ¶ Resta la vita. In lei porgendo
407
1837
morte, ¶ S'anco mezza la via ¶ Lor non si
408
1837
mali, ritrovàr gli eterni ¶ La vecchiezza, ove fosse ¶ Incolume
409
1837
fosse ¶ Incolume il desio, la speme estinta, ¶ Secche le
410
1837
gli eterei campi. ¶ Ma la vita mortal, poi che
411
1837
vita mortal, poi che la bella ¶ Giovinezza sparì, non
412
1837
Segno poser gli Dei la sepoltura. ¶ XXXIV ¶ LA GINESTRA
413
1837
Dei la sepoltura. ¶ XXXIV ¶ LA GINESTRA ¶ O IL FIORE
414
1837
piuttosto le tenebre che la luce. ¶ Giovanni, III, 19 ¶ Qui
415
1837
formidabil monte ¶ Sterminator Vesevo, ¶ La qual null'altro allegra
416
1837
erme contrade ¶ Che cingon la cittade ¶ La qual fu
417
1837
Che cingon la cittade ¶ La qual fu donna de
418
1837
si contorce al sole ¶ La serpe, e dove al
419
1837
All'amante natura. E la possanza ¶ Qui con giusta
420
1837
dell'uman seme, ¶ Cui la dura nutrice, ov'ei
421
1837
di valente ¶ Persona infra la gente ¶ Non fa risibil
422
1837
gran pena di lor la rimembranza. ¶ Nobil natura è
423
1837
suo dolor, ma dà la colpa a quella ¶ Che
424
1837
offese ¶ Dell'uomo armar la destra, e laccio porre
425
1837
ch'ha in error la sede. ¶ Sovente in queste
426
1837
par che ondeggi, ¶ Seggo la notte; e su la
427
1837
la notte; e su la mesta landa ¶ In purissimo
428
1837
l'uomo ¶ E non la terra sol, ma tutte
429
1837
ai saggi insulta ¶ Fin la presente età, che in
430
1837
se il riso o la pietà prevale. ¶ Come d
431
1837
un picciol pomo, ¶ Cui nel tardo autunno ¶ Maturità
432
1837
cittadi che il mar su l'estremo ¶ Lido
433
1837
su quelle or pasce ¶ La capra, e città nove
434
1837
Che nell'altra è la strage, ¶ Non avvien ciò
435
1837
in questi campi ¶ Nutre la morta zolla e incenerita
436
1837
cui riluce ¶ Di Capri la marina ¶ E di Napoli
437
1837
desta i figliuoli, ¶ Desta la moglie in fretta, e
438
1837
il bipartito giogo ¶ E la cresta fumante, ¶ Che alla
439
1837
sul deserto, dove ¶ E la sede e i natali
440
1837
vai tu? - Dal faggio ¶ dov'io nacqui, mi
441
1837
cosa, ¶ Dove naturalmente ¶ Va la foglia di rosa, ¶ E
442
1837
foglia di rosa, ¶ E la foglia d'alloro. ¶ XXXVI
443
1837
poi tutto quel giorno ¶ La mi condusse intorno ¶ A
444
1837
mirava, e chiedea: ¶ Musa, la lima ov'è? Disse
445
1837
lima ov'è? Disse la Dea: ¶ La lima è
446
1837
è? Disse la Dea: ¶ La lima è consumata; or
447
1837
a mente ¶ In riveder la luna. Io me ne
448
1837
ecco all'improvviso ¶ Distaccasi la luna; e mi parea
449
1837
Anzi a quel modo ¶ La luna, come ho detto
450
1837
agevol cosa ¶ Fora cader la luna in sul tuo
451
1837
al limitare intorno, ¶ Invan la pioggia invoco e la
452
1837
la pioggia invoco e la tempesta, ¶ Acciò che la
453
1837
la tempesta, ¶ Acciò che la ritenga al mio soggiorno
454
1837
terra, o piante, ¶ Parte la donna mia: pietà, se
455
1837
queta ¶ De' cani era la voce e della gente
456
1837
chiaror per ogni banda ¶ La sorella del sole, e
457
1837
In queta ombra giacea la valle bruna, ¶ E i
458
1837
rivestia ¶ Del suo candor la rugiadosa luna. ¶ Sola tenea
459
1837
rugiadosa luna. ¶ Sola tenea la taciturna via ¶ La donna
460
1837
tenea la taciturna via ¶ La donna, e il vento
461
1837
ferma giammai, se non la spene. ¶ Ecco turbar la
462
1837
la spene. ¶ Ecco turbar la notte, e farsi oscura
463
1837
notte, e farsi oscura ¶ La sembianza del ciel, ch
464
1837
il vento, ¶ Al bosco del dilettoso loco. ¶ E
465
1837
per lo spavento. ¶ E la nube, crescendo, in giù
466
1837
in giù calava ¶ Ver la marina sì, che l
467
1837
S'incominciava udir fremer la pioggia, ¶ E il suon
468
1837
foggia ¶ Guizzavan lampi, e la fean batter gli occhi
469
1837
aria roggia. ¶ Discior sentia la misera i ginocchi; ¶ E
470
1837
senza posa; ¶ E cresceva la pioggia e la bufera
471
1837
cresceva la pioggia e la bufera. ¶ E d'ogn
472
1837
giorno in giorno dura. ¶ La bella speme tutti ci
473
1837
Pluto gli altri iddii ¶ La mente non prometta. ¶ Ecco
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1837
prometta. ¶ Ecco pria che la speme in porto arrive
475
1837
è chi non vede ¶ La giovanezza come ha ratte
476
1837
sede, ¶ Ai presenti diletti ¶ La breve età commetti.