Alberto Moravia, Vita nella stalla, 1944

dirigessi verso Napoli per la ferrovia lungo il mare

abbastanza facile; ma dopo la campagna di Sicilia, così

era impossibile prevedere che la guerra si sarebbe fermata

conoscere a mie spese la mitomania che interviene dovunque

i fascisti che proclamarono la repubblica sociale e appesero

fortificazione, un mattino lasciai la casa in pianura e

me ne andai verso la montagna. ¶ Si salì per

inerpicate sul pendio, sotto la cresta rupestre della montagna

si saliva dapprima tra la macchia, contornando certe rupi

e freschi che tappezzavano la cima del monte. Di

capodanno. Debbo ora descrivere la stalla in cui vivevo

c’era il fango, la mobilia comprendeva un letto

far nulla, a guardare la pioggia che scrosciava di

nebbia liquida che impediva la vista. La sola occupazione

che impediva la vista. La sola occupazione era cucinare

cucina e bisognava cuocere la roba sopra un tripode

gran fatica per accendere la legna verde e bagnata

buio, il fango e la sporcizia, nei giorni di

nei giorni di pioggia la capanna era sempre piena

continuamente di spegnersi. Era la prima volta che vivevo

di scirocco cadde, soffiò la tramontana spazzando via le

i mesi più duri. La gente, nella speranza ingenua

sciupato le provviste e la poca roba che restava

uno dopo l’altro. La pianura rintronava di esplosioni

canto loro tormentavano continuamente la popolazione con requisizioni d

di farina, il lardo, la treccia di cipolle. I

il loro desiderio che la guerra finisse al più

mangiare e a discutere la situazione militare. C’erano

se avessi dovuto giudicare la maturità politica del popolo

il nazismo, il fascismo, la Germania o l’Inghilterra

neanche in condizioni migliori la loro mente si sarebbe

personali. ¶ In aprile cominciò la fame. La montagna si

aprile cominciò la fame. La montagna si era fatta

bellezza fiorita si nascondeva la penuria anzi l’assenza

mangiare. Tutti andavano per la montagna a raccogliere erbe

gran fascio che dopo la cottura si riduceva a

le divoravano senza condimenti. La gente si guardava con

al fine di requisire la poca roba che restava

poca roba che restava. La liberazione ci risparmiò, dopo