parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Carlotto, Le irregolari, 1998

concordanze di «La»

nautoretestoannoconcordanza
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1998
fronte al suo silenzio la fece cacciare dalle guardie
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cacciare dalle guardie che la colpirono duramente con il
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ancora, anonima e solidale, la indirizzò in una clinica
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Quando le autorità ebbero la certezza che quella donna
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avrebbe perseguitati per tutta la vita, organizzarono una messinscena
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non era suo nipote. ¶ La chiamarono in carcere, dove
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in carcere, dove incontrò la “vera” madre: una detenuta
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dubbio. I due uomini la aiutarono a cercare i
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cercare i denti tra la terra e a ricostruire
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cucina» confessò timidamente, tirando la leva che manovrava l
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Falcón. Si trattava, spiegò la mia guida, di un
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portone. División Automotores de la Policía Federal: al servicio
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Federal: al servicio de la comunidad. «È qui che
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chiesi. ¶ «E qui subivano la trasformazione in desaparecidos» aggiunse
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con l’esercito e la marina. Anche gli altri
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lungo possibile i prigionieri. La tortura più diffusa era
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tortura più diffusa era la picana, amorevolmente chiamata dai
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amorevolmente chiamata dai golpisti “la piccola Lulù”: elettrodi applicati
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che si dovette inventare la picana automatica, una rete
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di Pentotal. El submarino: la testa infilata in un
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gravidanza. All’inizio non la torturarono per non rischiare
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perdere un buon affare, la vendita del bambino, ma
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vendita del bambino, ma la obbligavano a presenziare alle
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fine decisero di interrogarla. La picchiarono sulle gambe con
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a portare a termine la gravidanza. I primi giorni
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testimoniato di aver visto la croce uncinata appuntata sulla
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nell’acqua bollente finché la pelle non si staccava
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ex prigioniera della ESMA, la scuola di meccanica della
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che tornarono utili per la strage di due anni
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saltare in aria con la dinamite, dandoli in pasto
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gli stessi militari. Ebbero la peggio un ufficiale e
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tra i militari. ¶ Se la vittima era ricca e
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gruppi finanziari che appoggiavano la dittatura utilizzarono le patotas
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campi clandestini per “battere” la concorrenza. Clamoroso fu il
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per costringerli a vendere la Banca. A basso prezzo
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prese a succhiare pensoso la cannuccia argentata. Ne approfittai
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visto e sentito» confermò la mia guida, «ma i
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vergogna, vigliaccheria... D’altronde la democrazia ha perdonato gli
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assassini che portano ancora la divisa e continuano a
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scuola di giornalismo di La Plata. L’hanno sequestrato
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del 1993... Undici anni dopo la fine della dittatura» Mise
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ti fotte, ti ruba la memoria...». ¶ Dormii un paio
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abbastanza triste per raccontare la loro vita. ¶ Nella speranza
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che minacciava di leggermi la mano e scambiai quattro
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su un muro con la sua bomboletta spray parole
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Dolores. ¶ Accadde camminando lungo la vecchia banchina. A un
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tavolino del caffè italiano La Barbería, una coppia di
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presto» annunciò enigmatico, liquidando la faccenda con un gesto
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trafficante di bambini. Dopo la nascita di Rodolfo Fernando
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infermiera il timore per la propria sorte, in particolare
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un litro di Quilmes, la birra sponsor del Boca
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Oscar Miguel» ribatté con la bocca piena. ¶ Mi venne
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aggiunsi subito, cambiando tono. ¶ «La so già, señor. Lei
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di Guido» rimarcò, porgendomi la chiave della stanza. ¶ «Domani
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della stanza. ¶ «Domani conoscerò la storia della mia famiglia
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di tutte le storie la schiaccerà. A Buenos Aires
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capo. ¶ Il conducente ingranò la marcia e partimmo. Giù
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mia mente. Giocavo con la città perché mi lasciasse
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non c’è stata la solita mattanza da repubblica
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come gli ebrei dopo la fine dell’Olocausto. Girano
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avvicinarsi agli altri passeggeri. ¶ La indicò con un breve
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fissare l’insegna e la vecchia serranda di ferro
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terribile storia argentina. ¶ Come la prima volta, ero seduto
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il braccio per toccargli la spalla: «Oggi ho scoperto
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Hai visto com’è la vita, hombre» filosofeggiò. «Uno
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hombre» filosofeggiò. «Uno cerca la storia del nonno, una
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incubo argentino del Novecento». ¶ La seconda tappa del tour
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di sotto se llevaron la moglie ventiduenne di suo
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mascherati e armati sfondò la porta dell’appartamento B
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testimonianza della loro esistenza. La donna, nata nel ’54, aveva
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erano amici. Conoscevo già la risposta. ¶ Vélez Sarsfield, numero
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duemilacento. L’insegna reca la scritta Tornería. Alejo Zurita
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tornio. Era originario di La Plata, aveva ventiquattro anni
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agronomia dell’università di La Plata, se lo llevaron
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negozio di articoli per la casa in cui lavorava
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facoltà di veterinaria. Minacciarono la famiglia con le armi
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le armi e se la portarono via. ¶ «Era una
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incalzai quasi gridando. ¶ Scosse la testa e si strinse
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spiegò tranquillo, segnalando con la freccia l’intenzione di
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quello di far sparire la gente ma anche di
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ma anche di distruggere la loro identità». ¶ L’autobus
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del primo piano filtrava la luce intermittente di un
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È importante che tu la conosca. Lì» disse indicando
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conosca. Lì» disse indicando la casa, «abitano i genitori
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sorelle vittime della dittatura. La madre è una gran
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colpo che ferì gravemente la ragazza. Portata all’ospedale
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voce anonima aveva avvertito la madre che si era
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attesa di essere visitata. ¶ La donna pianse, poi si
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degli N.N. trovò la descrizione di una ragazza
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responsabile militare della zona. La terza volta che si
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si presentò al comando, la minacciarono di “occuparsi” anche
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maggio, se llevaron Liliana, la maggiore, incinta di quattro
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mai smettere di chiedere la restituzione del corpo di
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come tutte le altre: la imbottì di false promesse
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nome di un carcere. La direttrice volle sapere da
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da chi aveva avuto la notizia, e di fronte
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solitudine, in maggioranza casalinghe. La loro è stata una
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lotta quotidiana prima contro la barbarie della dittatura, poi
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nero che gli arrochiva la voce, dava gusto a
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vittorie e sconfitte. «Sono la coscienza di questo Paese
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di oggi. Loro sono la cosa migliore di questo
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chi li ha cresciuti». ¶ La sua voce si fece
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identità, è stata falsificata la memoria della propria famiglia
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i bambini preferiscono conoscere la verità e andare a
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suo sguardo vagò per la stanza in cerca di
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Sorelle?» ipotizzai. ¶ «No, è la stessa ragazza. È figlia
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donna poliziotto. Le Nonne la ritrovarono e dopo una
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scattata quando viveva con la poliziotta: una bambina bruttina
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con evidente soddisfazione, «è la ragazzina di oggi, bella
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sufficientemente forte per affrontare la realtà della sua situazione
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desaparición. Da un lato la gente spariva in modo
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serviva a seminare tra la popolazione terrore e incertezza
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opporsi alla dittatura». ¶ Schiacciò la sigaretta nel portacenere e
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una tazza di mate. ¶ «La dittatura aveva organizzato due
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e l’altra illegale. La prima, con un bel
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che i militari e la polizia chiamavano “operativi”, la
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la polizia chiamavano “operativi”, la gente patotas. Quasi sempre
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entravano nelle case sfondando la porta, urlando e sparando
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non erano morti durante la sparatoria iniziale portavano via
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avere figli. Quando però la patota sequestrava una donna
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poi?». ¶ «A quel punto la madre veniva eliminata. Come
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di portare a termine la gravidanza. Dare la vita
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termine la gravidanza. Dare la vita a quei bambini
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crudele... Dopo il parto la portarono in una strada
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per tentare di occultare la maternità». ¶ Per la prima
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occultare la maternità». ¶ Per la prima volta nella mia
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silenzio. «Devo ancora “elaborare” la notizia» sbottai, pensando di
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consigliava di non attendere la fine della riunione e
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dopo. Cercai di dissimulare la delusione con una serie
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si presentò, «e sono la vicepresidente dell’associazione». ¶ Mi
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in piedi per stringerle la mano. La prima cosa
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per stringerle la mano. La prima cosa che notai
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cosa che notai fu la stella di Davide che
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con avidità, e udii la mia voce domandare: «Anche
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ESMA, sigla che indica la scuola di meccanica della
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di gravidanza quando se la llevaron... E il fatto
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essere ebrea» disse, toccando la stella, «non l’aiutò
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i quali, mentre raccoglievano la bambina, udirono le grida
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dipartimento di polizia. Ovunque la cacciarono o la derisero
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Ovunque la cacciarono o la derisero. Alla fine decise
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Ministero dell’interno con la lista degli scomparsi di
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ebraica e riceveva sempre la stessa risposta negativa. ¶ Stanca
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Larralde raccontò che, per la sua qualifica di infermiera
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fu ordinato di assistere la partoriente in una cella
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un lato protestavano contro la polizia che il giorno
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fatta filtrare ad arte la notizia che la carica
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arte la notizia che la carica del giorno prima
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prendendo le misure per la tomba» mi sussurrò un
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CTA che aveva notato la mia espressione perplessa. ¶ Cercai
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subito certo che fosse la donna elegante e fine
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Quando per ultima prese la parola ebbi l’immediata
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doveva aver fatto girare la testa a parecchi ragazzi
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espressione fiera e determinata. ¶ La conferenza si tramutò in
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iniziai a gironzolare per la sede. Salendo al piano
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porta una targa con la scritta: “Madres de Plaza
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una scrivania chiacchieravano con la confidenza di due vecchie
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a loro. «Sto aspettando la fine della conferenza per
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cognome...» spiegai. E raccontai la storia del nonno. Poi
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María, mia figlia» disse la prima, alla mia destra
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un bel castano chiaro. La raffinata eleganza del suo
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María Muniz Paz», spiegò, «la sequestrarono il venti aprile
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al ’73 aveva simpatizzato per la Gioventù Universitaria Peronista, poi
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voglio dire?». ¶ Non attese la mia risposta e continuò
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un inferno vivere così. La dittatura continua a torturarci
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Quasi subito. Ricordo che la prima volta che andai
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Margarita Peralta Gropper scosse la testa: «Nessuna. A diciannove
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anni se lo tragó la tierra» rispose con quella
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denuncia di scomparsa: qui la gente ha ancora paura
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che non sapevano nulla. La loro tattica consisteva nel
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potesse mettere in pericolo la sua vita. ¶ «Il ventotto
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Tornò subito a casa; la notte lo fulminò un
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sepolto chissà dove, allora la madre non riesce a
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razionalizzare il lutto e la vita è un dolore
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Possono fermarci solo con la morte. Capisce cosa voglio
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portavamo lo stesso cognome. «La sua famiglia è di
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stabilendosi nella città di La Plata, a una cinquantina
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panettiere-pasticcere che aveva la bottega vicino al municipio
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leggendo nei miei occhi la domanda che non avevo
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avevo ancora osato esprimere: «La nostra famiglia è stata
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dolore e stupore. Probabilmente la stessa espressione di Augustina
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e sindacalisti. Strinsi anche la mano del premio Nobel
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Estela mi fece visitare la sede, e mi presentò
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l’incredibile incontro tra la loro presidentessa e un
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italiano, ma era comprensibile: la vita li aveva abituati
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dove era attesa per la riunione. Il mio status
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finestra e mi avvicinai. ¶ «La mia guida turistica dice
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strada. «Gardel ci faceva la spesa, per questo veniva
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di convivere bene con la sua storia». ¶ «È vero
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io del tu. ¶ «No. La conosco bene perché ho
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aveva scelto di sostenere la battaglia delle Nonne. ¶ «Sentivo
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uno dietro l’altro. La notte li inghiottiva e
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età, il dolore e la solitudine, in maggioranza casalinghe
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cercare i bambini e la verità sui desaparecidos» disse
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Con il pollice indicai la porta alle mie spalle
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e per qualche momento la sua mente vagò tra
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mezzo sorriso. Mi tese la mano: «Abel Madariaga» si
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un cognome basco» constatai. ¶ «La mia famiglia è originaria
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città di Tigre. Se la llevaron, la sequestrarono, il
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Tigre. Se la llevaron, la sequestrarono, il diciassette gennaio
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mani e testimoniarono che la donna partorì a luglio
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Rio de Janeiro, sotto la protezione delle Nazioni Unite
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altro ma dovette attendere la fine della dittatura per
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non esitavano a sprecare la parola d’onore dell
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anni. Ricerche affannose tra la memoria piagata dei sopravvissuti
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chiesi stupidamente. ¶ Madariaga scosse la testa: «Io so solo
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che è nato. Quando la democrazia sostituì la dittatura
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Quando la democrazia sostituì la dittatura militare tornai dall
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li avrebbe perseguiti, pretendendo la verità sui desaparecidos e
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sui desaparecidos e, soprattutto, la restituzione dei bambini. Non
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test genetici. Ed eccolo , a colloquio con una
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psicologa che stava raccogliendo la sua storia. ¶ Tornando nel
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problemi giovanili. ¶ «Com’è la tua vita, oggi?» domandai
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oggi?» domandai all’improvviso. ¶ «La vita normale di un
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lei era stanca per la vecchiaia, ma solo la
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la vecchiaia, ma solo la morte poteva indurla a
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Elena» mi disse. «È la prima bambina, nata in
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Nonne». ¶ Mi strinse distrattamente la mano e intavolò con
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del 1976. Il sedici settembre la stessa sorte era toccata
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soldati decisero di liberare la madre. La gettarono in
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di liberare la madre. La gettarono in strada scalza
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scalza e con addosso la camicia da notte che
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e riuscì a ottenere la restituzione di Elena nel
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dalla stanza a cercare la ragazza. La trovai in
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a cercare la ragazza. La trovai in cucina, intenta
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Le sorrisi: «Vivi con la nonna?». ¶ «No. Con lo
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e sua moglie Ana». ¶ La tranquillità del suo volto
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in tono più dolce: «La nonna non credeva che
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a sognare ogni notte la mamma e il papà
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florida attività commerciale. A La Plata avevano aperto un
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Luis Madrid. Dovettero attendere la fine della dittatura e
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l’autorizzazione per sottoporre la bambina al test genetico
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Gallinari. Il ventuno aprile 1987, la bambina venne prelevata a
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naturali. Il poliziotto perse la testa e minacciò la
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la testa e minacciò la maestra con la pistola
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minacciò la maestra con la pistola. ¶ «Quando mi vennero
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con un sussurro. ¶ «Sì. La nonna all’inizio si
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vorrei saperlo» concordai; poi la incalzai incuriosito: «E i
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altra volta ha minacciato la nonna, ma lei ha
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una pistola nella borsa». ¶ La ringraziai del racconto e
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guardando fuori dalla finestra, «la nonna mi ha mostrato
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mi riconciliarono presto con la realtà e riuscii a
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di iniziare a lavorare». ¶ La guardai con aria incerta
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si rese conto, per la prima volta da quando
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1998
del 1976. Nora Larubia, soprannominata “la grassa Emilia” e Carlos
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il tredici agosto 1980 a La Plata. Juan Carlos Anzorena
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Carlos Anzorena, nato il...». ¶ La donna aveva un trucco
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quella sfida al tempo. La risoluta tristezza del suo
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del suo sguardo e la piega amara del sorriso
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del sorriso raccontavano che la dittatura, oltre ad ammazzarle
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tempo, avevo quella faccia» la interruppi, mentre leggeva la
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1998
la interruppi, mentre leggeva la storia della fucilazione di
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che non mi basterà la vita per conoscerle tutte
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vita per conoscerle tutte». ¶ La mano della nonna attraversò
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caffè. ¶ «Estela abita a La Plata, a una cinquantina
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domandai con delicatezza. ¶ «Matilde, la nena. Aveva cinque mesi
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1998
fuoco che aveva provocato la distruzione della casa. L
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I vicini raccontarono che la casa era stata circondata
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1998
aveva troncato di netto la testa. Poi toccò agli
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1998
altri. Per quattro ore la casa venne crivellata dai
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1998
sette anni. Poi, caduta la dittatura, cominciò la ricerca
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1998
caduta la dittatura, cominciò la ricerca dei corpi per
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1998
forza di insistere, emerse la notizia che la famiglia
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emerse la notizia che la famiglia Lanouscou era stata
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1998
stati uccisi mentre dormivano. La polizia, infatti, sosteneva che
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1998
due importanti telefonate anonime. La prima di un ragazzo
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tenenti Camargo e Landa. La seconda invece assicurava che
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1998
strano corteo e per la prima volta Amelia e
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1998
quella che era stata la casa della loro figlia
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1998
un piede di adulto: la bambina quindi era stata
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1998
quindi era stata rapita. ¶ La messinscena non lasciava dubbi
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dubbi sul fatto che la neonata fosse stata presa
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1998
nella caccia ai sovversivi, la donna aveva quarantadue anni
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ogni evidenza, sostennero che la bambina era loro figlia
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1998
prima di addormentarti?». ¶ «A la nena. Penso sempre a
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1998
QUARTO ¶ Abel ¶ Nel frattempo la sede si era riempita
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1998
Mi soffermai a osservare la foto di un neonato
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momento e gli indicai la fotografia. ¶ «Una brutta storia
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1998
disse, leggendo qua e . «Figlio di Marta Ester
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1998
del sindacato degli edili. La loro casa venne attaccata
280
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mitra bucarono le finestre, la madre prima di venire
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sovversivi uccisi. Finì sotto la giurisdizione della dottoressa Pons
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sindrome quando sono abbandonati. La dottoressa lo fece sotterrare
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N. nel cimitero di La Plata. Le Nonne lo
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è governatore, scommetto che la giudice ammazzabambini è ancora
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le testuali parole che la Pons disse alle Nonne
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fatto politica, so riconoscere la sede di un partito
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da un’altra realtà. ¶ «La dittatura è finita nel
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finita nel 1983 e qui la gente lavora con un
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fissare quelle finestre attraverso la vetrata della hall. ¶ «Señor
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se attraversare o no la strada, è il caso
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il caso che visiti la città. Un mio amico
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città. Un mio amico la porterà a fare un
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Prese dalle mie mani la guida e la buttò
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mani la guida e la buttò in un cestino
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come, uscii. ¶ Stava calando la sera e la temperatura
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calando la sera e la temperatura nel giro di
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quarto piano del tremiladuecentottantaquattro. La moltitudine di taxi colorava
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autista era assolutamente vuoto. La porta anteriore si aprì
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lentamente. L’uomo staccò la mano destra dal volante
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Tour» mi salutò, innestando la marcia. ¶ CAPITOLO SECONDO ¶ Buenos
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anni ne aveva ventidue. La muchacha era incinta di
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di San Justo. Circondarono la casa e lanciarono bombe
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rada ma nera come la pece. Pece infuocata era
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dell’autobus. ¶ «Di tutta la famiglia Segarra, rimasero solo
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solo i genitori» continuò. «La madre si mise subito
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erano fuggiti in Europa, la chiamarono loca, pazza. Bussò
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rese conto che tutti la prendevano in giro si
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L’autobus ripartì e la città ben presto ridiventò
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Eugenio de Cristófaro con la moglie Liliana e il
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è stato fucilato». ¶ Girò la chiave e ci dirigemmo
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Cabildo. Al numero novecentocinquantasette, la notte del trentuno luglio
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saputo nulla». ¶ Poi fu la volta di un marciapiede
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lo udirono gridare “viva la patria” mentre lo picaneaban
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il suo corpo con la corrente elettrica. Poi, si
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Plaza de Mayo vedrai la loro foto appesa al
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mate. ¶ Aprii bocca per la prima volta da quando
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confermai, «ovunque vado guardo la realtà con i tuoi
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è fermato a coprire la ritirata di un gruppo
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bisogno che aggiungessi altro. «La notte, giro con il
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Antonio Domingo Bussi e la gente iniziò a sparire
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condivisi il contenuto e la tristezza con il vecchio
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pantaloni, Inocencio estrasse delicatamente la foto in bianco e
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venuto qui per ricostruire la storia di un’altra
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Un mercante che attraversava la Pampa col suo carro
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che cercava di smaltire la sbornia in una vicina
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garzone che aveva rovinato la cottura del pane per
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Aduccio aveva lasciato aperta la porta del magazzino e
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di dicembre aveva bloccato la lievitazione della pasta dei
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a mano, per tutta la notte, decine di chili
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del rifiuto di prendere la tessera del partito. Morì
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conclusi, prendendo in mano la fiaschetta di liquore. ¶ Ma
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soldo e ho avuto la possibilità di venire in
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sarcastico. ¶ Il vecchio scosse la testa: «Se non si
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Puntò l’indice verso la sede delle Nonne. «Ormai
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non riuscivo a liberare la mente, avvelenata da troppi
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Tassinari. Il rigore e la bellezza della prosa poetica
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centro di Plaza de la Constitución e osservavo i
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ventitré anni prima. Anche la piazza era la stessa
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Anche la piazza era la stessa: sulle facciate bagnate
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giorno del golpe. ¶ Improvvisamente la pioggia cessò. Raccattai un
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di silenzio, poi esplose la voce recitante di Ricky
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Gianco: ¶ Questa canzone racconta la storia di uno che
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e un libro per la cena... ¶ Nel frattempo i
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lo guardavo e scuotevo la testa. Non potevo farlo
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potevo farlo: avevo dato la mia parola. ¶ «Giurami che
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limitato a baciarle solennemente la mano. Lei era bella
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Parigi ogni volta che la vedevo esclamavo a gran
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tette della rivoluzione mondiale». La incontrai di nuovo anni
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dopo in Svizzera. Ripetei la frase con la stessa
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Ripetei la frase con la stessa allegria. Ridendo di
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di gusto lei scosse la testa e alzò il
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nove a Cochabamba» spiegò. ¶ La vidi ancora. Ogni tanto
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Verrai?». ¶ Avevo scosso deciso la testa. «Ora vivo in
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un altro nome». ¶ «Ricordati la promessa» aveva detto, baciandomi
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promessa» aveva detto, baciandomi la fronte. ¶ Fango era la
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la fronte. ¶ Fango era la sua canzone preferita. In
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In particolare le piaceva la terza strofa: ¶ Sopra il
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presidenti ¶ ma lui conservò la calma, disse: «Io non
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sarebbe bastato per tutta la vita. ¶ E così lo
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perché Fango non smentisce la sua anima di spettro
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e quarantacinque secondi. “Ce la faccio” pensai. In realtà
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mancava mai. Attendeva pazientemente la fine della cerimonia e
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Ora Fango è per la strada lungo i muri
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tuo corpo e trasforma la tua vita ¶ L’autopattuglia
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Edmundo verso nord, lungo la Panamericana. Se avessi trovato
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diretto a Buenos Aires. La mia era una storia
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pesos o dollari, è la stessa cosa» rispose il
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prezzo era corretto e la posizione ottima, a due
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scusi?» domandai sorpreso. ¶ Con la penna indicò l’altro
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lato della strada, oltre la porta a vetri: «Estela
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a vetri: «Estela Carlotto, la presidente delle Abuelas, le
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de Mayo, c’è la loro sede proprio dall
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lato della strada». ¶ Scossi la testa: «No, non la
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la testa: «No, non la conosco» tagliai corto. ¶ «Mi
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discorso del portiere. Alzai la cornetta del telefono. «Sono
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il caso che attraversi la strada... Troverà delle vecchiette
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E Sur di Solanas: la voce notturna di Goyeneche
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troppo grandi per chiunque. La mia si era intrecciata
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tempo. Intuivo che attraversare la strada avrebbe significato, per
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significato, per me, rompere la tregua col destino, condividere
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un’altra volta ancora, la mia vita. Non ero
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ero sicuro di volerlo. La mia malinconia era già
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Mi scossi e, presa la guida turistica, decisi di
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afferrato. Ma, quando consegnai la chiave al portiere, mi
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sotto i suoi occhi, la figlia era stata fucilata
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e lei stessa, con la nuora e i nipotini
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a un tribunale italiano: la sua sola testimonianza sarebbe
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rivolgemmo allora a Raniero La Valle e a sua
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giorni: ne parlarono tutta la stampa e le televisioni
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in Cecoslovacchia, pronunciò per la prima volta la parola
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per la prima volta la parola desaparecido. Si espresse
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lo dedicavo a denunciare la scomparsa dei nostri figli
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un po’ falsa: comprendevano la nostra tragedia, ma gli
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oppure alcuni avrebbero ritirato la firma; in quell’occasione
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nostri interessi: in Argentina la gente continuava a sparire
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PCI abbiamo avuto problemi. La pressione dell’Unione Sovietica
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Corriere della Sera pubblicò la lista di cinquecento desaparecidos
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al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di
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giorni e io scesi la scaletta dell’aereo fiduciosa
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fiduciosa di ottenere giustizia. ¶ La democrazia promulgò leggi, concesse
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rimangono. Siamo consapevoli che la condanna oggi avrebbe solo
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sudicia osteria dove canta la nostalgia del vecchio paese
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del vecchio paese, stona la gola sua rauca...”. ¶ Il
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del vecchio mercato e la facciata dei palazzi. Si
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dittatura. ¶ Il padrone colse la mia occhiata e si
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si mosse scomposto dentro la giacca con gli alamari
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gli alamari. ¶ Tirai fuori la fiaschetta del liquore e
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fare i conti con la realtà». ¶ Il portiere mi
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Il portiere mi restituì la bottiglia e si pulì
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si pulì con cura la bocca con un fazzoletto
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altri vedevo il dubbio, la domanda inespressa: “Perché tu
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dire. I militari avevano la loro logica, i loro
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I sopravvissuti raccontavano e la gente si cagava dalla
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cagava dalla paura: abbassava la testa o abbandonava il
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attraversato le frontiere per la paura di finire nei
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una sigaretta e se la fumò tutta prima di
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vivo, anche se ho la mia scorpacciata di incubi
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mi hanno graziato». ¶ «Raccontagli la storia dall’inizio» intervenne
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bel pollo arrosto con la pelle croccante, e tu
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Ma le piaghe e la pancia vuota ti facevano
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per domandare all’autista la meta di quel viaggio
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nord, andiamo alla ESMA». ¶ La scuola di meccanica della
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il tour ha imboccato la via dei carnefici». ¶ Giungemmo
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a una palazzina con la facciata a piastrelle dai
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il portone e spuntò la ruota di una motocicletta
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spinta da un uomo. La moto, di media cilindrata
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risalì sull’autobus. ¶ «Era la sua moto» spiegò Santiago
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di movimento; gli affidò la moto quando cominciò a
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quel tizio ne è la prova vivente». ¶ «Da quello
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invece gli ha lasciato la moto ma non ha
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metterlo in pericolo con la sua presenza. D’altronde
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vivo». ¶ «Buenos Aires è la seconda città del mondo
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voce: «Quando c’era la dittatura, nessuno ci ha
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tavolo: «Cosa vuoi dire?». ¶ «La comunità internazionale gridò di
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golpe in Cile e la morte di Allende, ma
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e non sentire perché la dittatura argentina iniziò a
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faraoniche che dovevano celebrare la nuova, grande Argentina. Ma
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nuova, grande Argentina. Ma la mossa più furba della
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sapevo che stava dicendo la verità. ¶ «L’aspetto ridicolo
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a fare qualcosa contro la violazione dei diritti umani
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pura propaganda, ovviamente, perché la CIA continuò a inviare
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commissione di associazioni per la difesa dei diritti umani
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distruggendo gli edifici con la dinamite e le ruspe
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comunità internazionale» aggiunse sistemandosi la sciarpa di seta. «Solo
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sciarpa di seta. «Solo la comunità internazionale può intervenire
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porta e armeggiò con la Leica, sostituendo l’obiettivo
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gli zii. A quattro, la mia confusione era totale
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e ribattei che Elena la vedevo sempre. In realtà
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scoppiò un casino e la maestra chiamò la zia
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e la maestra chiamò la zia per avere spiegazioni
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riuscivo proprio a guardarla, la nascondevo ovunque. Poi, un
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chiese, cambiando discorso. ¶ «Non la conosco» risposi addentando la
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la conosco» risposi addentando la merendina con appetito. Mi
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ha preso dalle mani la guida turistica e l
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vissuta in paesi dove la maggioranza della popolazione era
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degli esiliati» spiegò Daniela, la ragazza che mi aveva
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Mi chiamo Daniela Boscarol. La mia famiglia proviene dalla
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vivendo fra gli argenmex, la numerosa comunità argentina ormai
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pretendendo giustizia e preservando la memoria collettiva dei loro
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per aiutarmi a comprendere la loro posizione. ¶ «E arrivare
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anni. Mia madre se la llevaron un anno dopo
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rapporto che avevano con la memoria dei loro genitori
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Toccherà a voi conservare la memoria...». ¶ «Mia zia non
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stavo salutando, stringendo loro la mano con sincera simpatia
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vedova Boitano, ma tutti la chiamavano Lita. ¶ CAPITOLO QUINDICESIMO
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l’unico legame con la terra che non avevamo
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i nostri figli frequentarono la scuola italiana Cristoforo Colombo
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che era successo quando la mia casa venne perquisita
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in chiesa ad ascoltare la messa. Lei era preoccupata
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uomini l’afferrarono e la caricarono su una macchina
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un “operativo” della ESMA, la scuola di meccanica della
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era stato sequestrato con la moglie e successivamente rilasciato
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Licio Gelli, che aveva la doppia cittadinanza, e che
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tale da rendere possibile la liberazione degli italiani sequestrati
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aveva dimostrato interesse per la nostra tragedia, nonostante ne
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Messico, dove si teneva la terza Conferenza Episcopale latino
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a non aver perso la fede. Il che era
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con me. Temeva per la sua vita e voleva
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era quello di conoscere la nostra rete anche all
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e infine l’Italia. ¶ La mia compagna di viaggio
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appese sbiadite fotografie. ¶ Durante la marcia scelsi senza esitare
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e qualche minuto dopo la madre di Eleonora e
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A poco a poco la piazza si animò, arrivò
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guardai attorno preoccupato, temendo la reazione della polizia ma
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polizia ma poi, guardando la signora Cristina e il
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di oppositori. Venne poi la volta di un prete
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di un popolo che la maggior parte di noi
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fiammante cappotto rosso fendette la folla reggendo tra le
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reggendo tra le mani la bandiera dei contadini brasiliani
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risposero contemporaneamente molte voci. «La presidente delle Madri di
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irruenza, il rigore e la dolcezza della rivoluzionaria sudamericana
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lotte dei campesinos, spiegò la necessità di contrastare in
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mi presentarono Nora Cortiñas, la presidente delle Madri - Linea
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indicando con il pollice la figura che parlava al
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imprigionati nel campo di La Cacha nello stesso periodo
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tre madri a braccetto: «La chiesa argentina è stata
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agire in suo nome». La terza ricordò: «In confessione
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Dopo tre giorni se la llevaron con il marito
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quando un quarantenne con la faccia da sopravvissuto mi
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consegnarono un appello per la scarcerazione di alcuni loro