parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Oriana Fallaci, Penelope alla guerra, 1962

concordanze di «La»

nautoretestoannoconcordanza
1
1962
foglio e scrisse finalmente la lettera. ¶ La finì che
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1962
scrisse finalmente la lettera. ¶ La finì che eran le
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1962
del pomeriggio. E allora la mise in una busta
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1962
in una busta, prese la valigia e la borsa
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1962
prese la valigia e la borsa delle macchine fotografiche
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1962
Sheraton Hotel, per lasciare la lettera, ne usciva come
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1962
Sheraton Hotel, Giovanna leggeva la lettera. ¶ «Giò cara, in
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1962
Giò cara, in tutta la mia vita non ho
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1962
il mio rimorso e la mia confusione. Giò cara
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1962
gravissima: ma non è la più grave, spero, e
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1962
domandarti perdono perché significherebbero la tragedia assoluta. Giò cara
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1962
completa malafede, mise insieme la seguente trappola. ¶ «Mio caro
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1962
Mio caro Peer Gynt, la tua lettera potrebbe intitolarsi
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1962
avviene, permettimi di dire la cosa più importante: non
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1962
Dev’esserci in me la stoffa di Solvejg: le
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1962
sentita così bene.» ¶ Chiuse la lettera, uscì nel corridoio
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1962
di un dente noioso, la sua defunta verginità. Prima
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1962
verginità. Prima o poi la cosa doveva pur avvenire
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1962
ricordò che Francesco esisteva, la sicurezza svanì. Spalancò la
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1962
la sicurezza svanì. Spalancò la bocca, guardò l’acqua
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1962
trasferisco da Martine.» ¶ VI ¶ La casa di Martine era
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1962
col tetto di ardesia, la facciata coperta di edera
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1962
tutte le volte che la porta si apriva: sicché
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1962
porta si apriva: sicché la cameriera doveva subito sollevare
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1962
il microfono ed avvertire la polizia pronta ad accorrere
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1962
non scomodarsi, era entrata la padrona di casa o
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1962
foglia morta che fasciava la ringhiera della scala interna
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1962
primo piano dov’erano la stanza da pranzo e
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1962
piano dove c’erano la camera sua e quella
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1962
il busto di Garibaldi, la chiesa cattolica, i ragazzi
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1962
nome francese, Monocle. «Anche la cultura ha i suoi
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1962
io non posso sopportare la East Side, gli ascensori
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1962
i clienti del Monocle, la falsa disinvoltura del Village
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1962
i veloci ascensori. Ma la casa di Martine offriva
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1962
Christian Dior! C’è la cameriera per questo. Ma
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1962
da quando aveva spedito la lettera, pensava Giovanna, e
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1962
lettera, pensava Giovanna, e la situazione doveva risolversi in
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1962
e, quando questo suonò, la sua mano sollevò velocissima
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1962
lo avrebbe neanche riconosciuto: la presentazione era stata troppo
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1962
taglio perfetto, ed aveva la nuca spruzzata d’argento
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1962
antipatia al solo guardarlo: la statura eccessiva, le spalle
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1962
eccessiva, le spalle robuste, la bocca sdegnosa, infine l
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1962
dal momento che accadono. La realtà, mia cara, supera
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1962
mia cara, supera sempre la fantasia. Quando scrivo io
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1962
s’intende.» ¶ «Qua e , come i turisti. Al
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1962
York di notte. Dick la adora. Dick è come
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1962
diventerà mai un uomo: la fatica di crescere gli
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1962
Io lo conobbi dopo la guerra: a guardarlo si
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1962
scusa di tutto, mentre la notte sfumava nel chiarore
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1962
volto di donna che la spiava dal secondo piano
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1962
secondo piano, guardò insistentemente la casa, l’atrio col
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1962
svegliò nel pomeriggio: con la confusa sensazione che fosse
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1962
ma questo non era la cosa. ¶ Ricordò il litigio
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1962
ma questo non era la cosa. ¶ Ricordò il taxi
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1962
Ricordò il taxi che la portava da Peter e
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1962
ma questo non era la cosa. ¶ Ricordò le candele
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1962
ma questo non era la cosa. ¶ Ricordò la scena
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1962
era la cosa. ¶ Ricordò la scena al Palladium col
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1962
ma questo non era la cosa. ¶ Ricordò Richard che
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1962
immensa paura: come se la camera si spalancasse su
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1962
una voragine nera che la scaraventava dritta all’inferno
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1962
bagno e, mentre attraversava la stanza, vide la lettera
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1962
attraversava la stanza, vide la lettera. ¶ V ¶ Le valige
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1962
su e giù per la stanza. La cameriera aveva
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1962
giù per la stanza. La cameriera aveva spalancato le
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1962
da bagno, si fece la barba, ma sulla pelle
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1962
ragione. Finì in fretta la barba, gettò con stizza
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1962
squillo lo esasperava e la voce di lei, così
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1962
Il giorno in cui la maestra gli aveva spiegato
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1962
cento per volta, e la mamma sceglie il bambino
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1962
le piace di più. La rivelazione della maestra, perciò
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1962
Florence aveva risposto che la maestra era bugiarda. Che
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1962
dinanzi agli altri scolari: «La maestra è bugiarda!». Non
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1962
come un segreto, finché la maestra aveva preteso di
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1962
di qualsiasi grazia: faccia la dieta.» La maestra era
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1962
grazia: faccia la dieta.» La maestra era scoppiata a
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1962
alla folla e vedere la donna sirena o l
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1962
tutta nuda e con la coda al posto delle
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1962
sedicesimo foglio per scrivere la lettera a Giò. Buttò
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1962
mammy.» «Ma c’è la guerra, figliolo.» «Appunto, mammy
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1962
non sei fatto per la guerra, figliolo.» «Devo andarci
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1962
stesso, mammy.» ¶ Sperava che la guerra lo liberasse dall
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1962
liberasse dall’indifferenza per la morte del padre, dalle
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1962
sopportato i rumori né la vista del sangue né
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1962
che sarebbe successo quando, la sera avanti, il generale
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1962
audace e deciso mentre la nave solcava il buio
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1962
sbarco correvano inesorabili verso la spiaggia di fuoco. Dalla
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1962
caduto proprio davanti, con la faccia affondata nell’acqua
89
1962
Joseph. Era luglio e la Sicilia era un campo
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1962
pollice sopra il bottone, la mitragliatrice aveva sparato, la
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1962
la mitragliatrice aveva sparato, la raffica aveva tagliato il
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1962
si buttava, giù per la scarpata, rotolando, rotolando con
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1962
alla testa per difender la testa, l’uomo che
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1962
il lungo terrore dentro la casa, il continuo guardare
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1962
Joseph non aveva capito la tenerezza che egli provava
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1962
Giovanna avrebbe mai usato la sua debolezza per mettere
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1962
giù dall’asfalto, poi la cascata d’argento che
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1962
Il Signore vi ucciderà!». La folla sghignazzava: «Uuuuh! Che
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1962
Quando lei era piccola, la mamma non le faceva
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1962
scarpe col pompon e la mezzaluna sopra il cappello
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1962
good luck.» ¶ «Ora facciamo la fotografia.» ¶ Sedettero nello sgabuzzino
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1962
sbarrati sull’obiettivo, e la fotografia venne subito dopo
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1962
il futuro alla macchina.» ¶ La macchina era di ferro
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1962
manovrava una leva e la macchina entrava in azione
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1962
comico inchino le offrì la copia falsa del «Times
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1962
pericoloso lievitava le cose, la loro inquietudine, l’intera
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1962
e, insieme a quello, la mano di Giovanna. Le
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1962
a lievitare le cose, la loro inquietudine, l’intera
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1962
però, lo inventava, con la pesante superbia di un
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1962
così cominciò a batter la testa, più forte, sempre
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1962
Trecento paia di occhi la fissavano, tra divertiti ed
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1962
ed offesi. Trecento gole la incitavano, ostili e cordiali
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1962
passi, un passo, davanti, la agguantava per le braccia
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1962
agguantava per le braccia, la tirava. ¶ «Non vuoi ballare
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1962
desiderava, e che ora la conduceva con un taxi
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1962
New York, imprevedibile; e la guardava come se non
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1962
quasi lo spinse verso la casa a due piani
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1962
col leone di pietra, la piccola porta smaltata di
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1962
che spalancò. Al di della porta c’era
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1962
alla cucina si tolse la giacca e restò in
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1962
in maniche di camicia. La camicia ciondolava sulle spalle
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1962
spegnendosi a intervalli precisi, la réclame azzurra di una
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1962
Degli arcangeli aveva anche la dolcezza femminea e i
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1962
arricciavano sulle orecchie e la fronte. ¶ «Ah, che passaggio
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1962
piace, Giò?» ¶ «Chi è?» ¶ «La Fitzgerald. A me buca
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1962
incrociò le mani sotto la testa e guardava il
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1962
che quella ragazza era la stessa bambina che mi
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1962
addirittura terrore. Pensavo: ora la mangiano. Dio! Ora la
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1962
la mangiano. Dio! Ora la mangiano.» ¶ Giovanna posò il
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1962
le mani incrociate sotto la testa, come quel giorno
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1962
Un pochino. Vuoi vedere la televisione, magari? L’accendo
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1962
saltava su un materasso: la réclame della notte. ¶ «Strano
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1962
decisa. «Non voglio vedere la televisione. Non voglio andare
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1962
reclamizzava un materasso, mentre la Fitzgerald cantava Ace in
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1962
Ora Richard aveva spento la luce e respirava forte
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1962
coprì con le mani la faccia, si scosse in
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1962
Sentiva soltanto quel dolore in fondo: insistente ora
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1962
buono. Non posso vedere la gente che piange. Smetti
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1962
allora si alzò, cercò la vestaglia di lui, la
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1962
la vestaglia di lui, la indossò. Accese la luce
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1962
lui, la indossò. Accese la luce, chiuse il grammofono
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1962
il lenzuolo, poi con la coperta, gli aggiustò il
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1962
tornò a letto, spense la luce. Lui lasciò fare
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1962
naso. Poi le appoggiò la testa sopra una spalla
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1962
sotto il lenzuolo, accese la luce, tentò di capire
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1962
trattava di aria condizionata: la cameriera ne aveva alzato
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1962
telefono era sistemato fra la Bibbia e la biografia
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1962
fra la Bibbia e la biografia del signor Sheraton
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1962
interruttori dell’aria condizionata: la biografia narrava soltanto come
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1962
alberghi tanto efficienti. Depose la biografia del signor Sheraton
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1962
signor Sheraton e prese la Bibbia: ma nemmeno la
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1962
la Bibbia: ma nemmeno la Bibbia diceva dove si
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1962
diavolo diceva? Pazientemente ripeté la domanda. ¶ «Un cognac doppio
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1962
andò più vicino guardandole la scollatura. ¶ «All’inferno!» gridò
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1962
gomme. Lei salì sbatacchiando la portiera. ¶ «Peter restaurant. Cinquantasettesima
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1962
disse. Pagò e scese la scaletta di legno. Pazienza
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1962
fare contenta Martine. ¶ Aprì la porta, avanzò. ¶ Il locale
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1962
messe lì per accendere la sigaretta a Martine. Giovanna
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1962
e le strinse forte la mano. Era grande, diritto
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1962
e Giovanna rimase con la mano a mezz’aria
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1962
dei familiari, e più la ricerca è vana più
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1962
uomo che aveva tormentato la sua adolescenza e questi
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1962
si piegava una ruga. La bocca non era più
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1962
le accadeva. Bill mise la pipa tra i denti
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1962
incertezza. Giovanna inghiottì. ¶ «Durante la guerra… Con Joseph Orwell
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1962
lo avesse bucato con la punta di un ago
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1962
guardar Bill. ¶ Poi gridò: «La piccola Giovanna!». E Giovanna
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1962
Giovanna si trovò con la faccia sulla sua giacca
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1962
due braccia ossute che la stringevano forte, riconobbe, senza
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1962
l’altra. Le strinse. La fece sedere sulla seggiola
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1962
si alzò e mise la stola di pelliccia sulle
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1962
po’ stizzita, mentre Bill la seguiva in silenzio. Sulla
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1962
porta, Bill si voltò: la pipa puntata verso Richard
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1962
dirgli qualcosa. Ma non la disse. ¶ Uscirono. La porta
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1962
non la disse. ¶ Uscirono. La porta sbatté. Giovanna e
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1962
Non dirmi che eri la ragazza con l’orribile
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1962
l’assurdità dell’incontro, la sua inevitabilità, le diventava
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1962
le dita che grattano la pancia alle stelle…» ¶ «Cristo
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1962
un ragazzo maleducato, agitandosi. ¶ «La mia Giovanna! Come ti
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1962
che si respira lungo la spiaggia quando siamo felici
181
1962
Ecco: si sganciava, con la tolda rotonda in uno
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1962
stelle erano ruzzolate sopra la terra, sull’estrema punta
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1962
Richard. Richard le voltava la testa perché vedesse la
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1962
la testa perché vedesse la grande signora di ferro
185
1962
alzando un braccio virile, la fiaccola, sembrava sorgesse per
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1962
dentro il cannocchiale e la grande signora diventava vicina
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1962
quasi toccarne il naso, la bocca, il vestito verde
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1962
vestito verde di muschio, la corona intorno alla quale
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1962
in cielo!» ¶ «Si vola!» ¶ «La vedi quella terrazza sotto
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1962
di noi? Una volta la sfiorò un aeroplano.» ¶ «Oh
191
1962
A Times Square.» ¶ «Ma la conosco, Richard!» ¶ «No, non
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1962
conosco, Richard!» ¶ «No, non la conosci.» ¶ Naturalmente aveva visto
193
1962
ventata fetida e dolce, la travolse una folla di
194
1962
uffici si vuotavano per la pausa del lunch, gli
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1962
sempre più forte, finché la mandria appariva: inesorabile, nera
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1962
una donna vi esaltava la gioia. ¶ Tagliò a gomitate
197
1962
gioia. ¶ Tagliò a gomitate la mandria. Salì su un
198
1962
da una donna che la sputò, insieme a un
199
1962
Che taglia, prego?» domandò la commessa indicando con gesto
200
1962
questa parte, prego» disse la commessa introducendola in uno
201
1962
Giovanna. ¶ «Lo incarto» disse la commessa. ¶ «Quanto costa?» chiese
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1962
un cocktail qualsiasi e la gente era lì per
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1962
dimostrare che esisti». Poi la spinse tra gli invitati
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1962
gli invitati che gremivan la sala spiegando a ciascuno
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1962
che andasse più in di complimenti generici o
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1962
restavano fermi a guardare. La sua paura cresceva. Una
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1962
il cervello, le imbiancava la faccia. ¶ «Ma baby, cos
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1962
guardandosi in giro, e la paura cresceva. ¶ «Va meglio
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1962
l’ospite d’onore: la mia nuova scoperta. Non
210
1962
scoperta. Non farla scappare.» ¶ La mano sinistra del signor
211
1962
smarrita. ¶ «Gomez, questa è la preda migliore che tu
212
1962
Giò» disse secca Giovanna. ¶ La misteriosa presenza cresceva, cresceva
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1962
strinse le mascelle. ¶ «Conosce la storiella del napoletano che
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1962
signor Hultz. ¶ Lo rialzò. ¶ La testa rossa era ancora
215
1962
riabbassò, impietrita. ¶ Lo rialzò. ¶ La testa rossa era ancora
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1962
folla. ¶ Si tuffò ma la folla era diventata un
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1962
vorresti chiedere aiuto ma la tua lingua è tagliata
218
1962
gridava in silenzio. “Richard!” ¶ La testa rossa restava immobile
219
1962
più. ¶ «Baby, cerchi qualcuno?» ¶ La voce di Gomez suonò
220
1962
bevuto prima.» ¶ «Niente aguzza la vista come il whisky
221
1962
Giovanna alzò di scatto la testa. ¶ «Gomez, esiste una
222
1962
Gomez.» ¶ «Tanto meglio.» ¶ Gomez la squadrò, tentò di farla
223
1962
anche per strada, così la gente direbbe: ecco, finalmente
224
1962
aveva detto che spesso la gente va ad un
225
1962
il tempo di tagliargli la strada. Si appoggiò al
226
1962
che sciocca: cercasse piuttosto la lettera B. ¶ B come
227
1962
B come Baline. Ecco la lettera B. ¶ C’erano
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1962
pagine di nomi con la lettera B. Accidenti! Come
229
1962
esser Baline. Baline con la e finale. Questo lo
230
1962
era nessun Baline con la e finale. C’era
231
1962
i dieci centesimi dentro la fessura. Fece il numero
232
1962
andare il libro con la lettera O, si incamminò
233
1962
quegli anni dimostravano che la fedeltà a un ricordo
234
1962
le faceva male anche la testa. Se almeno fosse
235
1962
due notti non dormì. La terza fece tardi con
236
1962
a Martine che non la raggiungeva a El Morocco
237
1962
subito telefonò. Martine urlò la sua indignazione, la sua
238
1962
urlò la sua indignazione, la sua amicizia tradita, la
239
1962
la sua amicizia tradita, la supplicò di raggiungerla almeno
240
1962
meditare sulla propria saggezza, la sua autosufficienza, l’indiscutibile
241
1962
le sue commedie, e la sera stessa c’è
242
1962
viviamo nell’equivoco che la felicità voglia dire benessere
243
1962
il mondo: quasi che la felicità fosse una cosa
244
1962
salterà in aria con la bomba o qualcosa del
245
1962
di fuoco e brucerà la grande città sopra l
246
1962
che in certe donne la verginità resiste a causa
247
1962
il timor del peccato, la paura di incontrare un
248
1962
altre donne è per la paura di avere figli
249
1962
grave.» ¶ «Martine, se non la pianti me ne vado
250
1962
lo sai qual è la cosa più sconcertante? È
251
1962
affatto così virtuosa. Con la tua pelle e i
252
1962
tue conoscenze se sapessero la verità.» ¶ Giovanna si lasciò
253
1962
a un sorriso. ¶ «Semplice: la mia carriera andrebbe in
254
1962
poi lapidata. Direbbero: pensa, la Giò: quella che scrive
255
1962
amore che fanno impazzir la censura. Infatti lascio che
256
1962
credano tutto il contrario. La verità sta nelle mani
257
1962
innamorarti in America: te la caveresti male, mon petit
258
1962
alla felicità ai cittadini la Costituzione degli Stati Uniti
259
1962
a stare con me? La camera del mio ex
260
1962
piacerà. Ti piacerà anche la casa: è a Greenwich
261
1962
lavoratrice, per giunta. Sai, la gente che lavora è
262
1962
taxi impiegò ad arrivarci, la frase le rimbalzò negli
263
1962
aveva piccoli, ed ascoltava la sua voce aggressiva, e
264
1962
Giò cara, questa è la sua stanza, questa la
265
1962
la sua stanza, questa la sua segretaria. Voglio che
266
1962
il caffè ci pensa la segretaria. È una brava
267
1962
quando vuole, è evidente. La poltrona è rovesciabile: riposa
268
1962
poltrona è rovesciabile: riposa la spina dorsale.» ¶ «Ma… signor
269
1962
dirle.» ¶ «Ma… signor Gomez… La segretaria…» ¶ «Si segga. Dunque
270
1962
altro che facile: con la scusa di farle un
271
1962
defunto Fitzgerald. Ma ce la farà: ho visto ieri
272
1962
il suo soggetto e la sua sceneggiatura mi hanno
273
1962
i gomiti sulla scrivania, la scrutò. ¶ «Sposata?» ¶ «No.» ¶ «Sentimentalmente
274
1962
che era simpatico, malgrado la storia dell’ufficio e
275
1962
dolce e così recita la commedia del brusco. Il
276
1962
è il nostro dio, la nostra fede, la nostra
277
1962
dio, la nostra fede, la nostra suprema religione. Osservi
278
1962
Osservi come tutti pronunciano la parola dollaro: con rispetto
279
1962
Sì.» ¶ «Molto bene.» ¶ Gomez la scrutò con maggiore attenzione
280
1962
muoversi. ¶ «Via, non faccia la difficile, baby. È sottinteso
281
1962
sottinteso che questa è la cifra base. Esclude gli
282
1962
verismo, di sesso. Con la sua fantasia!» «Ma perché
283
1962
Quindi pensaci e dammi la risposta più presto possibile
284
1962
qualche ricerca, prendere appunti. La ragazza con gli occhiali
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1962
chiedersi quale sarebbe stata la via più svelta a
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momenti in tribunale con la toga dalle nappe dorate
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bianco: e al di degli alberi e delle
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causato in certo senso la morte, del suo assurdo
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paio di scarpe con la suola di gomma. Aveva
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tempo, e c’era la guerra. I tedeschi avevano
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cose, Richard invece non la guardava neanche. Anche a
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che toccano il cielo. La sera, se allunghi una
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allunghi una mano gratti la pancia alle stelle e
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ti bruci le dita. La gente vola come le
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aghi d’argento.» Poi la accarezzava dicendo che anche
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nel bagno per fare la doccia, lei sgusciava lesta
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essere triste: tanto, finita la guerra, lo avrebbe sposato
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le braccia incrociate sotto la testa, a guardare il
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scappata, Joseph aveva chiuso la porta, al di là
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la porta, al di della porta s’era
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levato un litigio mentre la mamma diceva: «Giovanna! Che
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degli aeroplani aveva scosso la terra come il ronzio
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di una mostruosa cicala. La città era illuminata da
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da una ventata e la gente gridava: «I bengala
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babbo non c’era, la mamma spiegava a Joseph
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chi diceva preghiere, mentre la mamma ripeteva non avere
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vecchia sembrava dormisse. Scavalcando la vecchia s’era messa
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durante il bombardamento, diceva la mamma, e d’un
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americani ormai al di delle linee, l’altro
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a un viaggiatore che la fissava con golosità e
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1962
oblò ma al di dell’oblò c’era
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passati quattordici anni precisi, la vita dev’essere fatta
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1962
inguine. Spaventata aveva cercato la mamma: la mamma mancava
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1962
aveva cercato la mamma: la mamma mancava. Imbarazzata, aveva
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1962
arrossendo, insieme avevan raggiunto la fermata del tram. Il
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1962
Il tram non veniva, la voce del pastore era
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1962
ci sia a casa la mamma.» A casa la
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la mamma.» A casa la mamma non c’era
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due anni?» ¶ «Qua e , per l’Europa.» ¶ «E
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mio, il suo, e la verità. Ancora un whisky
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l’asciugamano più umido, la mamma diceva stai zitta
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in suo onore. Sì, la casa non è quella
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1962
è capitato di nascere, la casa è quella che
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regge al confronto con la cattedrale di Reims: ma
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1962
stelle in paragone appassiscono, la luna si spenge, e
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è in terra. E la gente come me si
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muscoli e che con la fame funzioni assai meno
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Tua affezionatissima Giò.» ¶ Rilesse la lettera complimentandosi per la
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la lettera complimentandosi per la sua abilità, indossò il
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i suoi capelli, imbucò la busta nel canale pneumatico
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fatta notare anche tra la folla di piazza San
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1962
trovarti dopo aver letto la colonna del Knicker. Lo
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anche quando mi faceva la corte: e Giovanna a
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1962
dove si vuole ambientare la storia. Sembra risulti più
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gola aperta, Giovanna. E la punta di gelosia provata
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uovo che gli facevan la corte: Bill scrive commedie
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annoia. E ricordi che la protagonista deve essere italiana
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buio e il silenzio la avvolgevano come un sudario
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di una maledizione. ¶ «Lei la merita, beninteso: ha lavorato
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lei per arrestarsi sotto la lucerna del corridoio dentro
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lucerna del corridoio dentro la quale ciascuno volava e
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si irrigidiva a fissar la lucerna dove le macchie
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con un brivido secco, la sua fantasia correva alla
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stanza di Richard: con la poltrona di velluto marrone
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1962
poltrona di velluto marrone, la coperta bianca di pizzo
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socio di New York, la tormenterà un pochino: sempre
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guardarla e scoteva piano la testa. Lei doveva chiudere
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prossimo rintocco dell’orologio la coglieva in questo sgomento
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chiuse le valige, mise la macchina da scrivere nella
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fosse in ritardo, Francesco la sollecitasse con sospiri annoiati
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non riusciva a vincere la tentazione di guardare ciò
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ciò che al mondo la interessasse di più: sé
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poco delusa: quasi che la ragazza di fronte fosse
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era un volto qualsiasi, la bocca tenera, il naso
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le foglie più verdi, la dolcezza più dolce. Ma
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penso all’America con la stessa fiducia di chi
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paese delle Meraviglie: con la gente che vola come
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coraggiosi, vigliacchi. Socialmente parlando la mia teoria è molto
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Gli italiani pagano bene la carne e gli americani
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alberi verdi scappavano sollevando la polvere, dai campi aridi
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se l’America è la espressione di un’epoca
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il richiamo poiché è la sostanza di quest’epoca
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bisogno di stringerle cordialmente la mano.» ¶ «Parli così perché
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Parli così perché non la conosci.» ¶ «Non avverto neppure
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Sì, sì. Scuoti pure la testa. Tra sei giorni
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è colpa mia se la cattedrale di Reims mi
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più sexy di tutta la pelle di Martine. Sei
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un bel nulla. Me la sono sempre cavata benissimo
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benissimo. Questa non è la prima volta che parto
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già americana! Come se la tua casa fosse laggiù
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tua casa fosse laggiù. La tua casa è qui
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o no? Dovresti tesser la tela, non andare alla
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sì o no, che la donna non è un
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è una frase di La Fayette. La disse a
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frase di La Fayette. La disse a settantadue anni
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Gilbert du Motier de La Fayette». ¶ «Che memoria! Non
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attimo si dolse per la sua scortesia. Al ritorno
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turistico, gli dirò che la cosa mi riguarda: per
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mondo! Questa statua simboleggia la stretta di mano di
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cerchiate, New York ve la offre. Vi piacerà New
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sua e per questo la mamma l’aveva trasferita
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aveva gridato. Ed ecco la mamma tapparle la bocca
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ecco la mamma tapparle la bocca, spiegarle che si
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le sembrava impossibile che la vita di un americano
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è la sorpresa?» ¶ «Te la dico più tardi.» ¶ «No
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Empire State Building.» ¶ «Avevo la mia solita voce e
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doveva comunicare a Richard la sua decisione. Si disse
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sera. Ma un viaggio.» ¶ La aiutò a mettersi in
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non ti tormenta con la sua voce, e il
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torna alle sei. Te la senti di alzarti presto
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tornasse Martine. Martine, appena la vide, chiuse gli occhi
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Martine qui, e Martine , e Martine muovi il
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e Martine tira dentro la pancia, e Martine questo
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sotto, ti bagni tutta, la messa in piega sparisce
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a letto alle nove, la mattina dopo era già
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dormito pochissimo o trascorso la notte in bagordi. La
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la notte in bagordi. La gaiezza del giorno avanti
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spenta, dopo essersi allacciato la cintura di sicurezza si
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e il giardino davanti: la conferma di quanto fosse
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sole, quel giorno: ormai la stagione era passata, anche
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per giungere alle cascate. La strada era piatta, il
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vide nulla, all’inizio. La nuvola li avvolgeva, più
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posandosi sulle sue ciglia, la accecavano costringendola a chiuder
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e aprirle, per abituare la vista: come si fa
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il cemento ma anche la natura incorrotta, in questo
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di nuovo al di della sbarra di ferro
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Canada. E quella domanda la tormentava. L’acqua le
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chiedere “Ma chi?”. Guardarono la grande cascata di faccia
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tunnel: e quella domanda la tormentava. Ma chi? Chi
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da cui si vedeva la cascata di dietro: quella
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tra l’acqua e la roccia. Il tunnel era
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di luce che era la prima terrazza e si
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lama sembrava sentirsi staccare la testa dal collo, e
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dell’acqua spengeva completamente la voce, si avvertiva soltanto
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qualcuno. Ma chi?» ¶ «È la terrazza dei suicidi, Giò
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Richard gridava, disperato, tutta la sua indecisione, la sua
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tutta la sua indecisione, la sua inguaribile ricerca di
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Giò!» ¶ Richard scavalcò con la gamba destra la ringhiera
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con la gamba destra la ringhiera di ferro e
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mantello che quasi sfiorava la gran ghigliottina di acqua
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desiderio di morte e la sua paura della morte
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timidamente, Richard portò anche la gamba sinistra dalla parte
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tenne forte alla ringhiera. ¶ La riagguantò con l’altra
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con l’altra mano. ¶ La scavalcò dalla parte del
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stagione che veniva verso la terrazza, sghignazzando, poi Giovanna
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nell’automobile ad asciugarsi la faccia, poi in un
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semmai, che tenevi sempre la fronte aggrottata.» ¶ «Pensavo. Un
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da quando ho visto la prima cascata. Ha qualcosa
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mai, questo uragano?» ¶ «È la cosa peggiore che tu
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possa vedere in America. La prova di Dio.» ¶ «Figurati
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che piace a me: la magia, la gloria, la
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a me: la magia, la gloria, la follia. Sei
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sua cravatta perfettamente annodata, la sua eleganza da Madison
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i capelli sugli occhi, la cravatta a sghimbescio, una
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toro, svelta, cattiva: e la cosa durò fino a
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di venire quaggiù.» ¶ «Me la sarei cavata benissimo anche
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Bill. Poi si tolse la giacca che aveva la
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la giacca che aveva la manica definitivamente strappata, si
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definitivamente strappata, si aggiustò la cravatta e mise in
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E, ancora ansimando per la fatica, si asciugò il
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of the Heir. E la colpa, concludeva ora Giovanna
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L’unica cosa che la colpì fu un cubo
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sentimenti, il coraggio, e la paura. Che Giovanna notasse
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i parafanghi, le ruote, la targa. Forse, ridotto alle
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automobile. Giovanna guardò con la fronte aggrottata, un senso
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nausea che le serrava la gola. Con ciglia socchiuse
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fra le lamiere contorte la traccia di un dito
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scesero a passeggiare per la Quinta Avenue. In silenzio
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biondi. All’angolo con la Quinta Avenue c’era
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caldarroste?» chiese Richard con la premurosa gratitudine di chi
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avrebbe comunicato a Gomez la sua decisione di restare
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amore con Dick. Tutta la città ne parla. Sai
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avevi perduto?» ¶ Giovanna nascose la lettera di Francesco, si
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Oh, no! Io ho la stessa teoria di Goethe
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errori di una donna. La tua segretaria mi ha
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le mani allacciate dietro la schiena. ¶ «Ho deciso di
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deciso?» ¶ «In questi giorni. La tua proposta è sempre
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accettare le vostre regole: la segretaria e tutto il
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di cinque telefoni sopra la sua scrivania.» ¶ «È ovvio
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accennasti. Altrimenti rinuncio.» ¶ Gomez la studiò attraverso la cortina
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Gomez la studiò attraverso la cortina di fumo. ¶ «Duemila
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occupa, piuttosto, di dare la bella notizia al rivale
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perdonerà anche il tradimento. La butterò sul patetico e
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K.?» ¶ «O.K. Sei la donna più coraggiosa che
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che tu creda. Ho la faccia di una donna
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sbagliata.» ¶ Gomez si alzò, la tenne un attimo per
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di me. Voglio fare la tua fortuna, lo sai
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E che altro?» ¶ Gomez la riaccompagnò nel suo ufficio
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mondo. Tutto. Niente vale la pena, niente. Accidenti a
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in collera. Giovanna mise la lettera di Francesco dentro
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lettera di Francesco dentro la borsa e si preparò
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si preparò per uscire. ¶ La lettera di Francesco diceva
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Giovanna cara, grazie per la tua brutale sincerità. L
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a mezzogiorno non arriva la luce del sole perché
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sole perché i grattacieli la parano tutta, questi rumori
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per lei? «Voglio fare la tua fortuna ma voglio
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non desiderava ripetere e la felicità fissa non esiste
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non era mai puntuale: «La puntualità è delle macchine
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Richard. Pensa: questa è la prima bambola che abbia
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odio. Avanti: qual è la sorpresa?» ¶ «Te la dico
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gli occhi, poi corrugato la fronte, e con una
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scarpe per il cane. La misura potrebbe non andar
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un cane che abbia la misura di queste scarpine
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paio, prego.» ¶ Il commesso la guardava senza reagire. Poi
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reagire. Poi aveva preso la scatola trasparente di plastica
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una lacrima, giù per la guancia. ¶ «Martine! Ma cos
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Dopo, ho camminato tutta la notte. Da sola.» ¶ «Accidenti
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guardami meglio.» ¶ Martine infilò la sigaretta dentro un bocchino
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E spedirò a tutti la partecipazione: “Martine ha l
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dico. Dopodiché le comunico la mia decisione. Lei non
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il telefono. ¶ «Hanno tolto la comunicazione dicendo che avevano
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telefono, riprese ad urlare la straordinaria notizia, a porre
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lavoro. Perché Martine nascondeva la verità o addirittura inventava
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un particolare era esatto: la cena col biondo. Certamente
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con un gesto definitivo la crisi. Il colloquio con
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crisi. Il colloquio con la direttrice di «Harper’s
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in certe cose io la so più lunga di
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le prime incertezze. E la attendeva, senza che lei
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mezz’ora per arrivarci». ¶ La voce di Richard suonava
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soliti passi leggeri che la prima notte piovevano giù