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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

concordanze di «La»

nautoretestoannoconcordanza
1
1947
i fiaschi dell’olio, la cesta della ricotta, i
2
1947
Rosario, dopo averne tentato la punta, si metteva sull
3
1947
un secondo tavolino collocava la pasta di pura farina
4
1947
pura farina, preparata durante la notte e già pronta
5
1947
pronta per l’uso. ¶ La signora Pugliese era una
6
1947
un prodigio di statica, la bellezza della signora Pugliese
7
1947
scintille canticchia, per provare la voce. Il Vico Lungo
8
1947
poiché don Rosario intonerà la stentorea esaltazione del suo
9
1947
Don Rosario inumidisce con la saliva la punta del
10
1947
inumidisce con la saliva la punta del lapis: «Guardia
11
1947
otto giorni, non esclusa la morte, senza eredi, dello
12
1947
giubilante esclama. ¶ «Prego intensificare la produzione». ¶ Le lattee manine
13
1947
spianano con piccoli colpi la cedevole pasta: ne derivano
14
1947
non riflettere fissando contemporaneamente la signora Pugliese. Nella teglia
15
1947
gongola e soffre, poiché la gelosia lo addenta dove
16
1947
dito della moglie, e la verde osteria di Resina
17
1947
Sconosciuti avventori, per festeggiare la sposa, sul tardi se
18
1947
moglie come quell’uomo la guardava, si alzò malinconicamente
19
1947
ridendo i suoi sospiri. ¶ La notte, sul seno della
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1947
Rosario dovette impedirle con la forza di rendersi conto
21
1947
di rendersi conto, accendendo la luce, che era troppo
22
1947
uomini, da quel giorno, la guardarono come il costruttore
23
1947
lo stesso individuo e la stessa casa. Esattamente dopo
24
1947
stessa casa. Esattamente dopo la quindicesima lettera, arrivò quella
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1947
del comodino su cui la sera innanzi aveva dimenticato
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1947
allusioni. Niente di nuovo? La “pizza” aveva soddisfatto anche
27
1947
bottega di un fruttivendolo, la cui faccia enfiata da
28
1947
sulla palla di cannone. ¶ La voce che don Rosario
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1947
trovò largo credito tra la folla che lo seguiva
30
1947
carità, don Alfredo», disse la signora Pugliese, scostandosi un
31
1947
a oggi a otto»; la popolarità di don Alfredo
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1947
momento egli potrebbe proporre la sua candidatura a deputato
33
1947
Sbalordito, don Rosario osserva la folla e la sente
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1947
osserva la folla e la sente contraria ad ogni
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1947
esterno, si consulta con la tenera levigata pioggia che
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1947
trenta» ¶ Questa è dopotutto la storia di un uomo
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1947
pupille bruciavano. Proteso verso la soglia, abbozzava strani gesti
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1947
uno smarrito pudore umiliavano la sua massiccia figura. Passò
39
1947
di un ragionevole epilogo. La signora Petrillo, per quanto
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1947
allungò un foglietto con la soluzione. ¶ All’uscita, diventarono
41
1947
Saverio, questa non è la confisca di un trascurabile
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1947
belle da vivere; è la maturità che veramente ci
43
1947
come aveva fatto con la soluzione del problema, venti
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1947
Camaldoli o verso Posillipo. La bottega di via Conservatorio
45
1947
ecco ciò che accadde la sera in cui gli
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1947
Petrillo e Javarone chiusero la bottega e si avviarono
47
1947
aprì dietro di loro la porta di una bettola
48
1947
Qualche mese dopo, morì la moglie di don Carmine
49
1947
di don Saverio precipitava. La strada di Casoria, a
50
1947
raggiunge, sovraccarico di legna. La reciproca ombra spaventa i
51
1947
allora don Saverio odiò la campagna, discese al mare
52
1947
Marinati. – Questa cartolina continua la precedente. Dei celebri ristoranti
53
1947
ragazzo si lasciava sfuggire la barca di sotto e
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1947
questo giuoco mi rovinò la mano destra e uno
55
1947
bere; una vecchia baciava la mia mano tumefatta gridando
56
1947
cartolina; per qualche mese la vecchia “luciana” venne anche
57
1947
venne anche a trovarci la domenica, con un cartoccio
58
1947
suo le stagioni e la gente. ¶ Napoli, Ponte della
59
1947
era piccolissima, le acque la aggirano con estremo riguardo
60
1947
cappello!» gemeva contorcendosi. Mentre la luna di giugno gli
61
1947
in venti e ce la disputavamo volando sul percorso
62
1947
ma i santi che la chiesa conteneva non sollevarono
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1947
grotta scendeva ad asciugarci la fronte. ¶ Caro De Manes
64
1947
sotto gli occhi e la vedi stancarsi e invecchiare
65
1947
altra voce al di della parete o nel
66
1947
una canzonetta. Quale fu la mia? Indagherò. Voglio saperlo
67
1947
fosse inferma; e subito la sorella di lei si
68
1947
affacciava per dirgli macché, la tua ragazza è morta
69
1947
sposo implora: «E levati la vestina» ma la sposa
70
1947
levati la vestina» ma la sposa risponde: «La vestina
71
1947
ma la sposa risponde: «La vestina nossignore, nossignore», e
72
1947
replica: «Se non te la vuoi togliere allora mi
73
1947
nascondersi dopo aver reso la loro trafelati e inutile
74
1947
tu, una chitarra e la luna»; oppure: «Mamma, portalo
75
1947
Niente è mutato, se la attualissima canzonetta Cenere geme
76
1947
versi, inginocchiati, sussurrano: «Senti la campana della prima messa
77
1947
rosario». Ahi, se me la ricordo questa civetteria di
78
1947
i capelli biondi. Accosta la sua guancia alla nostra
79
1947
piedi, per qualche minuto la commozione imbavaglia entrambi: su
80
1947
a Napoli per azzuffarsi. La stessa Carmela che fu
81
1947
caraffe; le musiche napoletane la lodano con una voce
82
1947
madre di molti figli? «La mia mamma, questa vecchietta
83
1947
canzonetta dovrà pure accorgersene) la prima volta che disinteressandosi
84
1947
le piace e niente la soddisfa. È sempre stanca
85
1947
solito modo: stanca come la seta delle bandiere. Ha
86
1947
se mi sentissi dire: «La vostra domanda di grazia
87
1947
Vivrete... vivrete eternamente». Sol la si do, do re
88
1947
proprio costui adesso sposa la sua ragazza: scorrerà il
89
1947
domani ognuno saprà che la sposa è morta perché
90
1947
rimandare a casa, se la legge è legge») l
91
1947
un operaio che indossa la tuta» mentre lei, sua
92
1947
ancora una carta e la giuoca, informa il fratello
93
1947
Domani stesso parto – per la terra più straniera – sennò
94
1947
Caino distrattamente prometta; ma «la terra più straniera» qual
95
1947
agglomerano sulle soglie con la stessa centripeta urgenza che
96
1947
centripeta urgenza che determina la formazione dei mazzi di
97
1947
era la pietà e la pazienza, i suoi immensi
98
1947
ma da un foro la luce esterna, irradiandosi verticalmente
99
1947
sette veli che coprono la vera faccia della terra
100
1947
rivedendo le strade e la gente, che più di
101
1947
si fermò per accendere la sigaretta e mentre gettava
102
1947
certo, dogato. Fece scomparire la sedia dal cortiletto e
103
1947
sempre, se desiderava rivolgergli la parola, si toccava con
104
1947
toccava con due dita la visiera del berretto. Vidi
105
1947
da allora ¶ S’apre la porta del mio ufficio
106
1947
affettuosamente lo guidi verso la poltrona che mi sta
107
1947
e morale. ¶ Gli invidio la sua evidente certezza che
108
1947
penne stilografiche, attira morbosamente la mia attenzione. Ma ci
109
1947
disgustati. ¶ C’era ancora la guerra quando cominciammo a
110
1947
ci pensavo mentre facevo la fila per il pane
111
1947
armi, stavamo alacremente predisponendo la distribuzione della materia quando
112
1947
Cessarono le ostilità, sopravvenne la pace che sappiamo, ma
113
1947
era ricco, anzi vale la pena di accennare alla
114
1947
o soprabiti, ed iniziare la contrattazione. ¶ Come “barraccaro”, Ubaldo
115
1947
e le inumidivano con la saliva, prima di offrire
116
1947
saliva, prima di offrire la decima parte del prezzo
117
1947
irriverentemente se stesso, finché la vendita veniva conclusa e
118
1947
stampa del primo numero. ¶ La nascente pubblicazione fu battezzata
119
1947
il bel quindicinale vide la luce; noi stessi, leggermente
120
1947
edicole e ne curammo la esposizione. ¶ Il Caffè Uccello
121
1947
Il Caffè Uccello visse la sua grande giornata: ogni
122
1947
Dieci giorni dopo ritirammo la resa, che fu cospicua
123
1947
redattori che avevano sorvegliato la vendita alle edicole, e
124
1947
mi sforzavo di riuscirci. La notte, nella camera che
125
1947
cadeva svegliando tutti. Comunque la vita del nostro giornale
126
1947
Teneva le mani dietro la schiena, e a un
127
1947
M. che gli accarezzava la schiena, come a un
128
1947
nuovo periodico, di nome La Freccia. Lo ritenemmo sorto
129
1947
medioevo. Suppongo che, data la nostra giovane età, motivi
130
1947
passando una mattina presso la vecchia bottega di via
131
1947
che io gli tendo la mano senza rancore, dispostissimo
132
1947
collega d’allora, se la prima cosa che fa
133
1947
ogni cartolina leggo semplicemente la data e una firma
134
1947
modo di dire, incompleto, la striscia che va da
135
1947
mezza collina di Pizzofalcone, la Villa Comunale, il cielo
136
1947
mi allungò uno schiaffo. La mistica dannata notte di
137
1947
scende sulla spalla come la mano di un caro
138
1947
suo carico: adesso, con la luce, i guai lo
139
1947
riprendici. Tutto il resto – la scogliera che filtra spume
140
1947
Ovo e Borgo Marinari. – La fotografia è stata fatta
141
1947
di brutte notizie per la sua sobria respirazione, ma
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1947
che le giornate e la sua vita finissero. Il
143
1947
allora, che gli campasse la madre. Un giorno una
144
1947
Era il caso? Vendetti la terra, pagai e dopo
145
1947
naturali vincoli di sangue. La mia prima famiglia si
146
1947
tavola e non stendiamo la tovaglia. Una di voi
147
1947
ancora i fratelli e la casa; la sensazione che
148
1947
fratelli e la casa; la sensazione che passi leggeri
149
1947
potuto correrci il treno, la chiesa per me è
150
1947
Sant’Agostino degli Scalzi, stanno i veri santi
151
1947
profondo bisogno di loro, andrò a sdraiarmi quieto
152
1947
mio sotterraneo cammino verso la chiesa delle chiese. ¶ Eccola
153
1947
di cristallo; se me la ricordo! È una chiesa
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1947
una chiesa sbagliata, con la porta piccola regolarmente aperta
155
1947
Sant’Agostino e con la porta grande che rimane
156
1947
Rampa di San Raffaele, la quale è appena un
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1947
una volta all’anno la porta grande di Sant
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1947
dirigono verso l’altare; la folla preme e il
159
1947
a chicchessia: le domandai la licenza elementare e me
160
1947
licenza elementare e me la diede, capì e perdonò
161
1947
ragazzi, come era nostra la chiesa. Non appena le
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1947
denaro nascosto; sull’imbrunire, la chiesa stava per aprirsi
163
1947
Qualcuno ha evidentemente guidato la mia mano, per impartire
164
1947
dove li ho presi, la punizione manca e il
165
1947
me l’amore per la chiesa di Sant’Agostino
166
1947
di Sant’Agostino, me la rende mille volte più
167
1947
l’abito migliore e la candela più lunga. A
168
1947
patetici dello strumento aggravavano la nostra umiliazione. Fu insomma
169
1947
due vecchi quadri e la violammo. Quei dipinti raffiguravano
170
1947
a lungo, credo, con la faccia sulle sue ginocchia
171
1947
fresca e chiara come la tovaglia dell’altare. Si
172
1947
dolore che vaga per la città, anche i bambini
173
1947
po’ giocare». ¶ Sì, conobbi la chiesa di Sant’Agostino
174
1947
di questi scontri. Rivedo la sua faccia candida e
175
1947
le costole, se perdeva la nostra guerra, se si
176
1947
rivelargli chi ero. Apri la mano, dovevo dirgli, facciamo
177
1947
mani questi trent’anni. La chiesa era deserta e
178
1947
dal balcone della cucina la guardo. Carmela, ho l
179
1947
un continuo trasalire, che la realtà è sempre l
180
1947
di se stesso è la sola cosa nella quale
181
1947
fratturati scalini raggiungevo prima la cucinetta e poi la
182
1947
la cucinetta e poi la camera che occupavo con
183
1947
camera che occupavo con la mia famiglia. Ora spargo
184
1947
da guardare nel cortiletto, la forma i colori la
185
1947
la forma i colori la voce di Carmela B
186
1947
è l’anguria quando la tagliano e s’apre
187
1947
io so, adesso, che la luna del giugno 1919 cambiava
188
1947
o il mio chiuse la porta. Letti e penombra
189
1947
che il giovane baciava la ragazza per continuare il
190
1947
mia madre aveva rassettati la mattina appoggiammo la nuca
191
1947
rassettati la mattina appoggiammo la nuca e basta. Non
192
1947
dei modi. Lei era la pietà e la pazienza
193
1947
Ecco il campo 71. Scorsi la fossa già riaperta, sussultai
194
1947
l’altro gliele gettava, la cassetta di cemento nella
195
1947
con me fedelmente, era la terza mano di mia
196
1947
bambina di otto cercano la casa in cui abitano
197
1947
ricordano che nome abbia la viuzza, del palazzetto sanno
198
1947
arrivati, rifletta brevemente e la indichi a colpo sicuro
199
1947
oppressa dalla miseria? Quando la zuppa sta per essere
200
1947
essere allargata nei piatti (la madre quasi la riduce
201
1947
piatti (la madre quasi la riduce a un velo
202
1947
Oggi muori tu e la tua parte la mangio
203
1947
e la tua parte la mangio io: domani toccherà
204
1947
grasso, anzi no, aveva la cornicetta di nervi che
205
1947
tue sottilissime ginocchia. Ecco la nostra infanzia: un odio
206
1947
suoi squisiti andirivieni; talora la luce batteva su una
207
1947
nuovo astio; ero geloso, la custodii, la tiranneggiai. Avevo
208
1947
ero geloso, la custodii, la tiranneggiai. Avevo precocissime furie
209
1947
Verona, ti dico che la tua amicizia per la
210
1947
la tua amicizia per la Capezzuto deve finire, eccetera
211
1947
Arrivò un uomo con la solenne promessa di sposarla
212
1947
rammento che un giorno la povera vecchia aveva bisogno
213
1947
ostinò a non interrompere la sua vigilanza che perdette
214
1947
e anche dal confessore. La domenica i fidanzati uscivano
215
1947
capelli, il suo passo, la sua maniera di guardar
216
1947
sua maniera di guardar la luce l’ombra gli
217
1947
cielo sul capo e la propria terra sotto le
218
1947
sera l’estate, quando la giornata dei bambini non
219
1947
colore dei capelli o la tisi. Da noi, laggiù
220
1947
fin da quando fece la sua prima apparizione su
221
1947
mia optavamo generalmente per la neutra acqua del fiasco
222
1947
se il pranzo o la cena era di pane
223
1947
olio, di non stendere la tovaglia: consideravamo in lutto
224
1947
tovaglia: consideravamo in lutto la tavola, più che il
225
1947
facile ma si rovinava la minestra, così, e mangiando
226
1947
nonna era Teresa. Riassumo la sua storia, piena dal
227
1947
e, vedrete se non la faranno santa. Orfana a
228
1947
le ore in cui la ruota della macchina per
229
1947
con sale e olio la figlia, la maritò, la
230
1947
e olio la figlia, la maritò, la riebbe vedova
231
1947
la figlia, la maritò, la riebbe vedova, era contenta
232
1947
alla domanda «Come visse la Vergine Maria fino agli
233
1947
che significava: sia fatta la volontà di tutti. ¶ Mia
234
1947
i tozzi apparivano; spremevi la bottiglia ed ecco l
235
1947
mesi visse proprio come la Vergine Maria fino agli
236
1947
Avolio. Bastava che pronunziassi la prima sillaba di una
237
1947
grosse funi; e così la tua storia finisce, nonna
238
1947
autopsia, non dubito che la tua spina dorsale l
239
1947
fatti e altri cibi. La mia tavola non gode
240
1947
su di essa, regolarmene la tovaglia. Forse non trasmetterò
241
1947
per il loculo, nonché la miseria più assoluta per
242
1947
gli orfani e per la vedova. ¶ Le promesse dei
243
1947
avvertita dal parroco, sopravvenne la beneficenza. ¶ Non era che
244
1947
si dileguò per sempre. ¶ La casa del conte, in
245
1947
Due volte madre me la faceva quella sua incessante
246
1947
accostò al petto attraverso la camicia sbottonata. La pelle
247
1947
attraverso la camicia sbottonata. La pelle si rigò di
248
1947
conte di M. con la servitù – i tre domestici
249
1947
maggiordomo mentre gli radeva la barba. ¶ E tutt’a
250
1947
un cenno del conte, la scena si ricomponeva nelle
251
1947
nel vassoio su cui la cameriera aveva recato il
252
1947
raffigurante un osceno accoppiamento: la confusione della donna, che
253
1947
volto. Corsi ad aprire la porta. Il conte di
254
1947
il braccio e, contraffacendo la voce degli strilloni, urlava
255
1947
dolor poté il digiuno! La vedova Marotta rinunzia all
256
1947
che siete una signora, la vedova di un avvocato
257
1947
il soprabito per andarmene, la toccai passando e per
258
1947
forchette e mi cedessero la loro porzione. Suppongo che
259
1947
mia madre ad aprire la porta. Guardandola capivo tutto
260
1947
solenni dipinti sparsi per la casa, o l’insensato
261
1947
individuo che per insultare la sua malinconica stiratrice riusciva
262
1947
tolta, per il caldo, la giacca del pigiama; era
263
1947
E che altro fai la notte? Vediamo se indovino
264
1947
righe eguali dei versi, la mia scrittura acerba. Il
265
1947
stesso anno. C’era la guerra, benché fossi molto
266
1947
a una paralisi cardiaca. La benedizione del Pontefice gli
267
1947
secoli e secoli, contraffacendo la voce degli strilloni, dovrà
268
1947
del fatto che neppure la sua vita fu lieta
269
1947
infelici; ciascuno parla soltanto la lingua del proprio dolore
270
1947
dovuto uscire: io sono la cameriera, Concetta»; e quando
271
1947
a piazza dei Martiri, una folle scorciatoia il
272
1947
fuori con quattro salti la casetta del custode, procurarsi
273
1947
dama e che con la vedovanza è ridiventata una
274
1947
dichiarandosi di opposto parere la prendevano a calci. Il
275
1947
che si possano supporre, la loro mostra si componeva
276
1947
soglia dei rispettivi “bassi”; , come su un palcoscenico
277
1947
strozzini di Napoli, ma la notte ridiventavo bambino, mi
278
1947
ridiventavo bambino, mi piaceva la mano di lei nei
279
1947
avessi costretti a rompermi la faccia. Dunque mia madre
280
1947
dài quasi niente, per la casa. Aspetta, io sono
281
1947
conte...». Bisbigliammo interminabilmente, avevo la sua mano nei capelli
282
1947
di spendere senza metodo la tua paga» disse «dovresti
283
1947
con gli altri per la favolosa Montecarlo: forse non
284
1947
ritrovavano sulle sue guance la loro vecchia strada: e
285
1947
occhi e anche per la fame, non soffro, mi
286
1947
parte, chiese che non la riconoscono, il conte di
287
1947
improvvisamente ripudiato dalla fortuna, la servitù allegra o sbigottita
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è una sindone con la mia stretta faccia nel
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si era accorto che la terra lo chiamava; avutane
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quella che doveva diventare la mia città. ¶ Per tre
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città. ¶ Per tre mesi la mia nonna materna stipò
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stesse celesti autorità che la madre di sua moglie
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disse che aveva visto la Madonna di Pompei al
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con Dio e con la nonna. Umida di acquasanta
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nonna. Umida di acquasanta, la vecchia ci seguì a
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allora; da troppo tempo la siringa, fra le tue
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da troppo tempo vivevi la tua disperata vigilia. Senonché
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ciascuno aveva pianto ricevendo la lettera del morente avvocato
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l’illusione di vincere la sua ultima causa. Egli
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biancheria, quando mio padre la vide e deliberò di
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Aurelio si rassettava macchinalmente la tonaca e rifletteva. Non
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perché troppo breve è la sua stagione. ¶ «È sempre
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vedere se non vale la pena di mentirgli». ¶ Ma
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i suoi fratelli, e la stessa zia Luisa, formarono
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uno spigolo della scrivania la grossa busta dell’onorario
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educate; il ragazzo avrà la sua laurea» non aggiungevano
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parve ed era eccessiva, la gente del suo sangue
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nell’inferno a riprendermela. ¶ La casa in cui ci
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del Conte di M. la vedova Marotta (questa madre
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molti connotati fisici e la confidenziale, perentoria maniera di
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dietro a mio padre la porta di questo mondo
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non potreste accogliervelo?» disse. ¶ La zia Luisa era una
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una gelida vecchietta con la quale spero che non
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Rimproverò mia madre per la sua vanità, le raccomandò
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che gli orfani e la vedova pregavano per il
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sento il tepore e la forma del pentolino fra
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di ventaglio. ¶ Nel pentolino la zia Luisa mescolava tutto
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croste di “sfogliatelle”; ma la fame non bada a
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nel giorno in cui la giovane vedova che ha
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e bonario cameriere. ¶ Maria, la mia sorella maggiore, mi
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per accadere. Per tutta la mattina io non ebbi
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avesse dovuto asciugare tutta la città lavata dalla pioggia
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su tre sedie contro la parete d’ingresso, specialmente
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lume a petrolio o la campana di vetro su
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Via dei Mille, presso la casa del Conte. Compariva
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rassettava il vestito. Prendevo la sua mano e ci
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ci avviavamo. Era lunga la strada; sulle salite del
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camminando mi addormentavo, con la fiducia e il tepore
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suo volto bianco dietro la veletta; eravamo a Toledo
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il cappello sulle ginocchia. La tonaca e l’anello
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allontanavano e noi eravamo , al centro di una
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possedeva un gruzzoletto, confermò la sua intenzione di sposare
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sposato prima!» ¶ Non riconoscevo la sua voce. Le parole
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Il matrimonio è come la morte, viene una volta
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me non attacca. Eccovi la mia risposta: no. I
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tutto ebbe inizio con la morte di mio padre
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o molto) in cui la sua materia decide di
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d’improvviso Napoli e la mia giovinezza e persone
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persone e vicende che la abitarono o che vi
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di Bagnoli di Pozzuoli; la spiaggia abbuia e si
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localmente famose, alle quali la salsedine marina conferisce un
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a condolersi. ¶ Mia madre la portammo a Musocco dall
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Sempione; ma quando finalmente la calarono nella fossa mi
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chiusi, allora, allontanandomi per la prima volta dalla sua
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in cui sedevo, con la guancia sui miei capelli
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se ne andò e la sua ombra, nel vano
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estrema periferia di Musocco la sua tomba. Dai tonfi
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sempre alle sue attese. La notte c’era luce
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c’era luce sotto la sua porta ma io
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Guardo il terreno che la ricopre e che l
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lacrime di lei, e la supplicava di non piangere
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piango, mamma, quella poesiola la imparai a memoria una
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quassù, i suoi vecchi la aspettavano nel cimitero di
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di De Angeli-Frua, la sera giocava a bocce
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continuo a indugiare presso la tomba 243 del campo 71, pensando
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facendo e chi è la creatura che seppelliranno un
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di tutto perché nessuno la deluse e la angustiò
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nessuno la deluse e la angustiò quanto suo figlio
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cancello è d’obbligo la restituzione del secchio. Sul
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anche fumatore può accendere la sigaretta. Si pensa: non
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potendo in mancanza fumare la pipa». ¶ Sorride pertanto a
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statura superiore alla media; la Natura dovette infliggergli questa
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dorsale, che sviluppandosi assunse la forma e la consistenza
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assunse la forma e la consistenza di uno zaino
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un patrimonio precocemente ereditato, la indicava strizzando l’occhio
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di un pianino automatico. La donna lo seguiva col
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s’indugiavano nel versare la moneta, e strizzando l
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carretto, si udì sbattere la gonna, che fu poi
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reggendo con un braccio la culla del bambino e
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con l’altra mano la gonna insanguinata; guaiva contro
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occorre fulmineamente intervenire qualora la miccia si spezzi. ¶ Il
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don Ignazio stentoreamente invocò la moglie e il figlio
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mesi dopo, quando riaddentò la pipa, l’infaticabile gobbo
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e imparava a sonare la chitarra. In primavera, il
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spunti di conversazione ritardava la loro marcia, e nel
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ore, minacciosi come ultimatum; la notte, nel buio fitto
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vi si distingue per la sua arguzia, come per
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sua arguzia, come per la destrezza con cui intasca
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quali si pronunzia spesso la parola “eroismo”. Questo termine
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un qualsiasi don Ignazio. ¶ La possibilità di rialzarsi dopo
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pericoli che qui insidiavano la vita umana; è l
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avessi detto qual era la sua professione. Anzi suppongo
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secondo anno di scuola, la mia qualità di orfano
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di cui sentivo soltanto la rarità e il decoro
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aglio, senza i quali la speranza che i clienti
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i clienti non apparsi la mattina possano sopravvenire nel
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stesso volto camuso e la stessa tragica capigliatura. Generato
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si metteva a generare la femmina per una successiva
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non avesse affollato, con la sua clamorosa pietà, strada
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di non muoversi, odorò la bottiglia della lozione, tamburellò
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rise, suggerì insomma con la più varia e terrificante
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ci vuole, disse. ¶ Condivise la mia opinione sul fatto
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sul fatto che, dissoltasi la bottega, non gli rimaneva
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mi suggerì di girare la domanda al Sacro Cuore
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che io rievochi qui la vostra follia? Probabilmente voi
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tempo; vi rivedo tra la folla estatica, nel vostro
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e il granata, poiché la tradizione esigeva sovrattutto, in
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il “pazzariello” diceva dopotutto la verità scherzando, istruiva divertendo
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passi nell’anticamera, indicò la piccola cameriera emiliana che
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forestieri e disse: «Me la porto via perché è
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quando cessò di colpo la musica dei mandolini che
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terra: in quella penombra la signora Cammarota diventò bianca
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di via Alessandro Poerio. La sua voce passava i
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vene, incrinavano il cielo; la fortuna del ristorante Manzella
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moglie. Da quanto tempo la signora Cammarota aveva cominciato
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aveva cominciato a disprezzare la professione del marito? Ogni
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noi. Don Peppino era la Duchesca, Castelcapuano dai viceré
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nebbioso, limitato da ciminiere; un’idea è già
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faceva frusciare nel taschino la busta-paga. Disprezzò il
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e degli “scetavaiasse”. Per la prima volta, quella notte
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interrompersi e tornò indietro. La colse sul fatto. Fu
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Il Cammarota – scrivo – afferrò la moglie seminuda e la
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la moglie seminuda e la trascinò fuori. La folla
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e la trascinò fuori. La folla addensatasi intorno alla
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coniugale testé scoperto... scosse la donna e la sollevò
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scosse la donna e la sollevò gridando: «Onorateci! L
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oggi, subito li copre la polvere del tempo, sembrano
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strizza l’occhio; tutta la sua vecchia faccia si
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di maggio, esitante fra la possibilità di ormeggiarsi ai
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e quella di riprendere la via del mare, fu
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scrivania che era anche la sua tavola da pranzo
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chi segnala, più che la propria innata correttezza, un
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ad almeno settanta numeri. La sua ventennale esperienza lo
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un cassetto trovasi erroneamente la camicia da notte di
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giovani complici e passando la mano sui loro volti
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sui loro volti, con la ingenua presunzione di decongestionarli
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giovani complici: novanta, forse? ¶ La spuntò don Leopoldo Manfredini
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riuscì a farle varcare la soglia della sua casa
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della sua casa, dove la Salita San Raffaele fa
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le suggestive architetture, finché la bella figlia di don
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Sei mia al di di ogni volgare pregiudizio
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della Salita San Raffaele. La straripante donnetta sapeva interrogare
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Filomena la illuse e la accarezzò per lunghe ore
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e dettero l’avviso. La madre non piangeva più
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sabbia i calzoncini e la maglietta: donna Filomena le
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degli elementi non ce la faceva a risalire i
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i liquidi fossi che la circondavano, allora don Annunziato
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don Annunziato osservava brevemente la scena, un sorriso sprezzante
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don Annunziato, eravate dunque la statua del vostro valore
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solo nell’agosto del 1924 la tempesta che vi meritava
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Annunziato, non è gradita la superbia: se Napoli pensa
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su un piattino come la comunione. Scrivo e la
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la comunione. Scrivo e la carta è, mettiamo, bianca
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è, mettiamo, bianca come la riviera di Chiaia. Non
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aspetto che mi raggiunga la signorina Carmela Rezzullo di
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di suo padre. Ho la testa piena, mentre il
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soleva invitarmi a pranzo la domenica, nobili parole latine
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con decime e tributi la sua tolleranza. Locali pubblici
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lo stipendiavano semplicemente perché la sua tutela distogliesse dagli
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che osasse contrapporglisi gridando: «La vostra protezione?!». Che ci
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sguardi dei viaggiatori comuni. ¶ La grandezza del “guappo” era
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cui egli aveva avuto la parte principale, ma anche
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peraltro capaci di iniziare la discussione, il “dichiaramento”, in
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preliminari della selvaggia azione. La quarta pagina dei giornali
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suoi antagonisti toccava con la punta del bastone (d
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misericordiosamente alle ginocchia, conseguendo la sudditanza dell’avversario col
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di capre sullo Scudillo; aveva imparato a maneggiare
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sull’uomo e venne la fortuna, il rione Stella
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premiava. Non di rado la porticina del suo “basso
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Ciccio si faceva raccontare la storia dal principio, annotava
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annuiva con dolcezza se la ragazza protestava la sua
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se la ragazza protestava la sua scarsa partecipazione al
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non rimaneva che fissare la data delle nozze e
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defunto alla sua ditta. ¶ La fondamentale attività di don
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guappo”. Il riserbo e la discrezione con cui si
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enorme, le braccia tozze, la clava fra le ginocchia
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gloria fisica, ma sovrattutto la sensazione che non avesse
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appartenere al più vivo; la sera don Ciccio insinuava
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percorreva, leggendo il giornale, la solita strada per recarsi
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1947
dalla vecchia figurava anche la sua penna stilografica, della
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non sapeva come pagarsi la pensione e le dispense
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guappo” che gli cedesse la metà dei profitti: respinto
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sbagliato strada, gli affidarono la loro difesa in clamorosi
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forse non meno malinconica, la mia pazza la mia
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malinconica, la mia pazza la mia mitologica la mia
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pazza la mia mitologica la mia cara città. ¶ Don
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innumerevoli bambini che ereditino la sua versatilità. ¶ Vale la
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la sua versatilità. ¶ Vale la pena di osservare che
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con graziosa pazienza ce la lasciava; al di là
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la lasciava; al di della tenda di cannucce
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che sempre mi ricordavano la piovra descritta da Hugo
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era bastato per riempire la pentola), ravvivata da un
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dubbio che egli, nonostante la sua meschina statura, fosse
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rispose don Gennarino, interrompendo la vendita e cominciando a
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ghiacciato bianco su cui la luce dell’acetilene sembrò
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con le braccia alzate la donna si insinuò fra
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annettendosi al tempo stesso la redditizia località. «È un
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altro. ¶ «Tutto quello che la mia signora ha detto
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al berretto nel pronunziare “la mia signora” «l’ha
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da Assunta Aprile e la osservo. Questa donna si
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il suo attuale marito la scorse e fissandola si
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di poter appartenersi, preferiscono la prostituzione al matrimonio; io
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una nuvola si affacciò la luna, da un’altra
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e cenni e smorfie (la vita nelle caverne, crescere
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malandrino»), dopo tanto silenzio la città soffiava il suo
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dall’orrore; Napoli era la Valle di Giosafat, i
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delle monache; Amelia B., la malata più giovane, aveva
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un edificio che mantiene la parola, non solo sta
499
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con archi e portici: la tramontana che vi si
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scritto: «Reparto celtico minorenni», la chiave gira nella serratura