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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Venier, La puttana errante, 1531

concordanze di «La»

nautoretestoannoconcordanza
1
1531
chi coglionescamente crede, che la sua monna Laura pisciasse
2
1531
porgo all'imagine sua la presente opera non da
3
1531
con voci oneste onestassi la disonestissima disonestà sua. Valete
4
1531
ria semenza, ¶ Fallir tutta la sciocca adolescenza, ¶ A commun
5
1531
ha scritto questo. ¶ Fra la barba de i becchi
6
1531
Virgilio e mastro Homero ¶ La poesia riccamata e galante
7
1531
in lo stil de la Puttana errante, ¶ Gli faria
8
1531
cantar gli orrendi portamenti, ¶ La qual col cul rabbioso
9
1531
cul rabbioso e con la fica ¶ Corrompe i cieli
10
1531
amica de' cazzi è la sua foia, ¶ Che di
11
1531
l'Arsenal fin a la Tana ¶ L'opre poltrone
12
1531
favor tuo vo cominciando ¶ La narration d'una gaglioffa
13
1531
ha fatto più con la potta, ch'Orlando ¶ Non
14
1531
Orlando ¶ Non fece con la spada e con la
15
1531
la spada e con la lancia. ¶ E non vado
16
1531
vero, ¶ Che non è la leggenda di san Piero
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1531
di Noè, dico in la degna, ¶ E buona robba
18
1531
cui Domenedio oggi consegna ¶ La pace di Marcon sera
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1531
e mattina, ¶ Nacque... ma la mia rima a dir
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1531
si sdegna, ¶ Chi sia la brutta furfante fachina, ¶ Ché
21
1531
ora fra i Dei ¶ La gloria semeria di vita
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1531
in bordel ti poneria la fama. ¶ VIII ¶ Or state
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1531
le donne inimici signori, ¶ La stomacosa sua geneologia ¶ Derivata
24
1531
guattaro in cucina, ¶ A la gabella per ladro acconciossi
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1531
le colonne ¶ Com'in la messa il Kirieleysonne. ¶ X
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1531
l'avolo fu de la Signora ¶ Che 'l ghiotton
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1531
e del foco. ¶ Ma la sfacciata porca traditora ¶ Per
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1531
e scelerato ¶ Rise a la nuova d'essere squartato
29
1531
vigliacon, che padre ¶ Tiensi la marcia e putrida vaccaccia
30
1531
novella trasformando, ¶ Ch'a la carne fa far oglio
31
1531
alzando ¶ Con mani mascarandosi la potta, ¶ E dice: «Ecco
32
1531
mie proposte mento per la gola; ¶ E se non
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1531
Trivigante, ¶ Grand'animo in la potta e in cul
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1531
farsi Puttana errante; ¶ E la foia a Venetia avendo
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1531
a Roma. ¶ XIX ¶ Fu la corazza sua una schiavina
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1531
l suo cimier, sopra la celatina, ¶ L'ospedal trionfante
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1531
ospedal trionfante pedocchioso; ¶ Portò la fame per lancia e
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1531
lancia e per scudo ¶ La potta spalancata e 'l
39
1531
campo al suon de la taratantara ¶ Mantenir a le
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1531
a le rotte, ¶ Che la sua mezzo braccio più
41
1531
ottant'anni, ¶ Qual pigliando la potta in una falda
42
1531
potta in una falda ¶ La lungava tre dita sotto
43
1531
prete Gianni, ¶ Quant'in la potta sua cresp'ha
44
1531
Più larga assai, che la bocca d'un forno
45
1531
quattro s'areccò con la persona, ¶ Et un di
46
1531
vespro a nona, ¶ Ne la gran potta cacciossi roffiana
47
1531
Com'a i fichi la fame contadina, ¶ Così i
48
1531
tôr il giubileo da la sua potta. ¶ XXVI ¶ Chi
49
1531
andar in furia ¶ A la gran potta d'ogni
50
1531
A i puzzi de la sperma orrendi e feri
51
1531
se non che a la putrida carogna ¶ Dè bando
52
1531
cicogna ¶ A farle ne la potta le nidiate. ¶ Or
53
1531
ceri, ¶ E ippocresie ne la setta de Chieti: ¶ Più
54
1531
furti, sangue e bestemie la guerra; ¶ XXX ¶ Prima ch
55
1531
XXX ¶ Prima ch'alcun la contemplasse in ciera, ¶ Con
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1531
una bandiera ¶ Dove chi la rimira hassi perduto, ¶ Perché
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1531
s'ha fottuto, ¶ Che la gente, spirtata, non lo
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1531
fanne il cul e la gran potta fede. ¶ XXXI
59
1531
L'aspido sordo e la biscia e 'l ramarro
60
1531
Gamb'in collo e la Giannetta, ¶ I Rannocchi, la
61
1531
la Giannetta, ¶ I Rannocchi, la Grue, la Potta indrieto
62
1531
I Rannocchi, la Grue, la Potta indrieto, ¶ La Chiesa
63
1531
Grue, la Potta indrieto, ¶ La Chiesa in campanile e
64
1531
Chiesa in campanile e la Staffetta ¶ Con il cazzo
65
1531
ha di mulo, ¶ A la Simia l'aspetta un
66
1531
quella crida fuora ¶ Esce la turba con un volto
67
1531
berton dicea gridando, ¶ Come la plebe a ciò, che
68
1531
quattro soldi. ¶ XXXVI ¶ Come la turba de li sciagurati
69
1531
il tambur ebbe ridotta, ¶ La scanfarda plebea s'ha
70
1531
dieci cazzi inghiottì con la potta, ¶ E col cul
71
1531
E ciò dicendo in la potta e nel culo
72
1531
stupore: ¶ Ella rapì con la bocca in un tratto
73
1531
cazzo traditore, ¶ Tal che la turba ladra di concordia
74
1531
Mostrò questo miracolo a la gente: ¶ Coram populo fe
75
1531
zio, nepote o parente, ¶ in Buovo d'Antona
76
1531
figliuol bastardo è de la Diva, ¶ Che per vituperar
77
1531
raro, ¶ Il cazzo de la pelle a un tratto
78
1531
spinte ladre ¶ Cacciollo de la sua cagnaccia madre. ¶ XLI
79
1531
l gran cul da la potta non falla, ¶ Con
80
1531
passo a scarcarla in la stalla; ¶ E visto 'l
81
1531
foia sciolta ¶ Gì de la vacca trentin'a la
82
1531
la vacca trentin'a la volta; ¶ XLII ¶ E senza
83
1531
Facendosi far largo a la genia, ¶ Piantolle 'l cazzo
84
1531
Or pensa tu se la gente ridia: ¶ Spingea di
85
1531
e 'l gioco ¶ De la canaglia gaglioffa ignorante ¶ Era
86
1531
Ecco il fuoco, e la fiamma, e al ciel
87
1531
non può trar fuora ¶ La chiave, infin che non
88
1531
pose a fugir con la poltrona. ¶ XLV ¶ Con la
89
1531
la poltrona. ¶ XLV ¶ Con la poltrona sul cazzo 'l
90
1531
facea dietro 'l cristero, ¶ La graffiava e mordea pien
91
1531
me per dir a la gagliarda ¶ Di un cul
92
1531
l morbo si raguna, ¶ La più larga, che sia
93
1531
larga, che sia sotto la luna. ¶ II ¶ S'i
94
1531
mare, ¶ E se tutta la selva di Baccano ¶ Per
95
1531
squinternar senz'arte ¶ De la potta e del cul
96
1531
potta e del cul la minor parte. ¶ III ¶ Io
97
1531
col cane, e con la vacca, ¶ Gettoss'in fiume
98
1531
fuoco pasto sol de la zambracca. ¶ Giunti nel Rheno
99
1531
sferrò del gran cul la chiave stracca, ¶ E così
100
1531
E nel fiume lasciâr la lor consorte. ¶ VII ¶ La
101
1531
la lor consorte. ¶ VII ¶ La bugerona col cul anegando
102
1531
VIII ¶ Questo villan miracolosamente ¶ La scanfarda cavò del fiume
103
1531
poi ¶ Dietro e dinanzi la tocca, e pon mente
104
1531
ogni Taliano ¶ Porse a la bestia lo sfacciato viso
105
1531
il paradiso, ¶ E fremitando la sua vulva et ano
106
1531
vulva et ano ¶ Disse: «La serva tua or va
107
1531
improviso ¶ Coeli coelorum ne la tua presenza, ¶ E vadasi
108
1531
fin de le parole la lebbrosa ¶ Al cazzo si
109
1531
è più matta, ¶ Che la gente di bere a
110
1531
gente di bere a la franciosa, ¶ E pare nel
111
1531
scherzar proprio una gatta, ¶ La qual gioca co i
112
1531
una galante natta; ¶ Ma la gatta è men ria
113
1531
contadino ¶ Di Macon a la barba e d'Apollino
114
1531
il bordello. ¶ Di morir la puttana stette in forse
115
1531
sul cazzo morta ¶ Vide la disonesta lupa cagna, ¶ Caccossi
116
1531
si credette aver rotta la ragna. ¶ Eccotti, mentre a
117
1531
che fan le fave, ¶ La spada arranca e imbraccia
118
1531
spada arranca e imbraccia la rotella, ¶ Tal che forz
119
1531
è che si sferri la chiave, ¶ Perché la ciurma
120
1531
sferri la chiave, ¶ Perché la ciurma lo batte e
121
1531
boia fuor per tagliarli la chiave; ¶ Fa visaccio la
122
1531
la chiave; ¶ Fa visaccio la bestia, e grida, e
123
1531
n testimon com'è la cosa allega. ¶ XVI ¶ Urlando
124
1531
s'anegava, ¶ E come la ribalda di sua mano
125
1531
il qual messo ha la fava ¶ Nel real signoril
126
1531
Che fa di notta la guardia a la rocca
127
1531
notta la guardia a la rocca. ¶ A questa voce
128
1531
gli occhi, e dischiavò la bocca, ¶ E visto 'l
129
1531
visto 'l drudo fra la turba stolta ¶ Fu per
130
1531
fate», ¶ Et urtò con la stalla de' piatoni ¶ Ben
131
1531
e più bestiali, ¶ Da la strenua potta fûr conquisi
132
1531
pian, più qua, più , più su, costì, ¶ Di
133
1531
stracco, ¶ Né sì soave la monica al prete, ¶ Né
134
1531
et una notte su la piva ¶ Stette su' Altezza
135
1531
fottisteri suoi vassi cibando. ¶ La petegola al fin, de
136
1531
regina. ¶ D'archimisti parea la quinta essenza, ¶ E monna
137
1531
ch'esser parmi in la ruga gaglioffa ¶ Un ser
138
1531
virtù da forche venerande. ¶ La sempre augusta eroica puttana
139
1531
ben de l'Argalia la lancia. ¶ XXVIII ¶ Et ognun
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1531
che verrà meco a la giostra, ¶ Sia pur nel
141
1531
gran cazzi, senza far la mostra, ¶ Venite, ché 'l
142
1531
a l'arme! A la morte, a la morte
143
1531
A la morte, a la morte!». ¶ XXX ¶ Come la
144
1531
la morte!». ¶ XXX ¶ Come la lendenosa slandra ladra ¶ Vide
145
1531
Vide lo franciosato furfantone, ¶ La sua nervosa incazzila asta
146
1531
nibbio al polmone; ¶ Poi la sua potta né tonda
147
1531
gli afferra, ¶ Come sopra la pace fa la guerra
148
1531
sopra la pace fa la guerra. ¶ XXXI ¶ Quando 'l
149
1531
borfando in resta ¶ Vide la potta a uscio spalancato
150
1531
di dietro far bella la festa, ¶ E nel cul
151
1531
Come del gran bordel la Semidea ¶ Sentì 'l colpo
152
1531
amore; ¶ Menò del cul la cristiana giudea ¶ Dicendo: «Se
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1531
in terra fe' batter la schena, ¶ Che ne crepâr
154
1531
duello orrendo, ¶ N'ebbe la turba un gran dolor
155
1531
acuto, ¶ E dicea speronando la sua foia: ¶ «La potta
156
1531
speronando la sua foia: ¶ «La potta e 'l cul
157
1531
istretto moia, moia!». ¶ XXXV ¶ La mecanica potta vecchia e
158
1531
o faccio?»; ¶ Anzi con la profonda potta ingorda ¶ Voltossi
159
1531
scudo ¶ L'ataccò ne la potta il cazzo ignudo
160
1531
l gran colpo ne la potta scende, ¶ Che bolgie
161
1531
investì ne le budelle. ¶ La porca a gambe aperte
162
1531
che son tutte novelle ¶ La cipolla inghiottì con la
163
1531
La cipolla inghiottì con la gran potta, ¶ Ond'uscì
164
1531
potta, ¶ Ond'uscì de la giostra ognuno allotta. ¶ XXXVII
165
1531
giostra ognuno allotta. ¶ XXXVII ¶ La veneranda puttanaccia in piei
166
1531
miei, ¶ Gaglioffoni, poltroni, arcistalloni. ¶ La guglia ch'è a
167
1531
torcermi un peluccio in la persona». ¶ XXXVIII ¶ Stava la
168
1531
la persona». ¶ XXXVIII ¶ Stava la gente a bocca aperta
169
1531
i giudei quando parla la Bibbia, ¶ E parea propri
170
1531
il prete sfibbia. ¶ Ciarlò la porca da nona a
171
1531
porca da nona a la squilla, ¶ E mentre la
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1531
la squilla, ¶ E mentre la giornea ella si sfibbia
173
1531
i bordelli a processione ¶ La sciagurata et unica zambracca
174
1531
dispone ¶ Di Siena in la Maremma, essendo vacca. ¶ Ma
175
1531
s'un leone ¶ Potesse la sua foia avere stracca
176
1531
E per pigliar de la lupa solazzo ¶ Giù le
177
1531
a chi fottea sgombrar la potta, ¶ E le fe
178
1531
rottoloni ¶ Di bombarda in la fica una palletta, ¶ Che
179
1531
Poi senza conscienza a la distesa ¶ Presta cento per
180
1531
per solazzo, ¶ Ch'avrà la mia leggenda arciripresa ¶ Torcendo
181
1531
cosa", "il cotale" e "la cotale" ¶ Con la boccuccia
182
1531
e "la cotale" ¶ Con la boccuccia, che chiavando va
183
1531
boccuccia, che chiavando va ¶ La predica a le suore
184
1531
non "fregna", ¶ Ché così la natura a dir c
185
1531
io dico "chiave ne la serratura", ¶ Chi 'ntenderebbe mai
186
1531
ntenderebbe mai "cazz'in la potta"? ¶ S'io dico
187
1531
cul" figura ¶ Si mangia la giuncata per reccotta. ¶ Però
188
1531
cazzi, e i can la coda. ¶ IV ¶ Chi bestialmente
189
1531
bestialmente ha di dietro la stretta ¶ Dica, ch'ha
190
1531
per Francia espedita ha la boletta ¶ Dic'"hammi il
191
1531
stitiche o per pompa ¶ La bella lingua tosca non
192
1531
Piovan Arlotto, ¶ Et ha la nostra lingua un gran
193
1531
vacca essendo giunse in la Maremma, ¶ Dove stette a
194
1531
ha di quel trarsi la flemma, ¶ Che Rinaldo di
195
1531
alfana ¶ Mambrin gigante e la regina Ancroia, ¶ Et i
196
1531
cuoia. ¶ VII ¶ Era ne la stagion quando colei, ¶ Ch
197
1531
io canto, giunse in la Maremma ardita, ¶ Che gli
198
1531
Consuman dietro l'asine la vita, ¶ Et i muletti
199
1531
Quando che son per la fregna battuti ¶ Porchi, porchetti
200
1531
maggio era, ¶ Che fa la terra, e 'l mar
201
1531
Quando giunse in Maremma la bandiera, ¶ Ch'oggi è
202
1531
fiume, al mercato, a la fiera, ¶ Et ogni ladro
203
1531
Et ogni ladro furfante la soia, ¶ E verrà cito
204
1531
de gli sguizzer fu la rotta, ¶ Né dieci mille
205
1531
cul carnifice fuccaccie. ¶ XII ¶ La mia Signora stava badiale
206
1531
torti, enfiati e strani, ¶ La qual vorrebbe questo e
207
1531
l'appetito, ¶ Perché de la sua potta era 'l
208
1531
e tocca, ¶ E tutta la sua lingua tolse in
209
1531
tolse in bocca. ¶ XIV ¶ La lingua in bocca, e
210
1531
e 'l cazzo ne la fica ¶ Si pone, qual
211
1531
botta di vino in la vessica, ¶ E come un
212
1531
san Cresci, avocato de la Diva, ¶ Visibile al bisogno
213
1531
tor fe' sonar prima la piva, ¶ Poi lo stallone
214
1531
bue dèlle nel cul la stretta; ¶ Venne poi 'l
215
1531
Tal che forz'è la vacca, a i cazzi
216
1531
vacche stallone ¶ Vennero a la disputa per solazzo, ¶ E
217
1531
turba roffiana ¶ Incominciò così la mia puttana: ¶ XIX ¶ «Perché
218
1531
tocca ¶ Elle gli caccian la sua pinca in bocca
219
1531
Madre, - rispose a lei la mia pandora - ¶ Per dirvi
220
1531
XXII ¶ «Nego istam - rispose la poltrona - ¶ Quia perché perzon
221
1531
mia Puttana errante. ¶ Segue la vecchia in la rogna
222
1531
Segue la vecchia in la rogna biscotta, ¶ Ch'ha
223
1531
ch'egli è per la foia grasso e baldo
224
1531
e reverenda, ¶ Ch'era la dea de le puttane
225
1531
de le puttane vecchie, ¶ La quale ne la sua
226
1531
vecchie, ¶ La quale ne la sua potta stupenda ¶ Tien
227
1531
così ella ¶ È de la sperma caldaia e scutella
228
1531
Che mi s'abbassa la potta e la foia
229
1531
abbassa la potta e la foia. ¶ XXVIII ¶ Un prete
230
1531
o fieno ruguma in la stalla, ¶ Veggia Madamma attenta
231
1531
con l'orecchia ¶ A la disputa, e parola non
232
1531
più ch'otto conventi, ¶ La barb'ha d'uomo
233
1531
Qual di carrett'ha la cod'un cavallo. ¶ XXXII
234
1531
ha visto mai, ¶ Veggia la vecchia traditora vera: ¶ La
235
1531
la vecchia traditora vera: ¶ La balia par de gli
236
1531
E de l'Epiphania la cameriera, ¶ L'anima de
237
1531
morbo e figlia a la sciagura, ¶ Piscio del mondo
238
1531
di natura. ¶ XXXIII ¶ Disse la vecchia: «Dei gratia son
239
1531
suo pesce cognobbe Tobia, ¶ La qual, poi ch'ebbe
240
1531
a ogni uomo manomissa ¶ La castità di dietro tutta
241
1531
XXXIV ¶ I' avea, via , da undeci anni ¶ O
242
1531
affanni, ¶ Come ch'alloggia la volp'una grotta; ¶ Né
243
1531
l mio cul, e la pott'anco, ¶ Co i
244
1531
ragionar per solazzo ¶ De la natura de l'uomo
245
1531
Che non è fra la capra, il becco e
246
1531
sé fondato, ¶ Più che la sinagoga de' giudei; ¶ Ignorante
247
1531
rane, ¶ Ma diè a la potta et al cul
248
1531
l punto ch'amazza la gente). ¶ XLIV ¶ Il sottil
249
1531
fa rinegar fin a la fede; ¶ Il lungo lungo
250
1531
stallonaccio gaglioffaccio crede, ¶ Che la potta, et il cul
251
1531
morto, ¶ E tanto più la potta scann'e accora
252
1531
Che per intrarti in la bocca s'è mosso
253
1531
tragugliarlo fugge, ¶ Tal che la gola s'impicca e
254
1531
bianchi han sempre debile la schena, ¶ Grosso né più
255
1531
sotto, ¶ E 'n su la groppa una robusta vena
256
1531
sa, e mente per la gola; ¶ Sul secolare fottendo
257
1531
E per venir a la conclusione ¶ Rispondend'a colei
258
1531
tutto 'l dì de la sua morte. ¶ L ¶ Un
259
1531
fotta 'l muschio e la storace. ¶ Un vin che
260
1531
frutto». ¶ Qui fece fin la vecchia bordeliera, ¶ Ch'ha
261
1531
fatt'arco studiando de la schena, ¶ E non imparâr
262
1531
Un cazzo, sa du' la filosofia ¶ Dà 'l culetto
263
1531
U' 'l diavol pon la coda e le braghesse
264
1531
culo gentile e de la potta. ¶ VIII ¶ Torno a
265
1531
potta. ¶ VIII ¶ Torno a la vecchia, che conclusione ¶ Porse
266
1531
dett'ha sigillo pone ¶ La mia poltrona, ch'ora
267
1531
fa Gioan Matheo, ¶ E la beretta giala ad un
268
1531
e veneno di tutta la gente, ¶ Ciò, che de
269
1531
Ciò, che de' fare la bocca e le mani
270
1531
Siena ¶ Mentre che per la terra ella si mena
271
1531
Et a Baccano giunta, la sfacciata, ¶ Una schiera trovò
272
1531
Del culo e de la potta, ond'ogni mulo
273
1531
dirietro a Banchi. ¶ Come la turba ha intesa la
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la turba ha intesa la nuova ¶ De' mulattieri ch
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culo suo com'è la fama. ¶ XIII ¶ Prima la
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la fama. ¶ XIII ¶ Prima la bugerâr mille acquaroli, ¶ Poi
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bugerâr mille acquaroli, ¶ Poi la fottêr cinquecento fornari, ¶ Dapoi
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una mezza notte ¶ Satiò la traditora ogni furfante, ¶ E
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conto, e trovò che la vacca ¶ D'oglio incorpò
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fu, caccò nel fiume, ¶ La corona e 'l trofeo
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corruppe 'l profume, ¶ Che la peste vi messe più
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messe più eterna, ¶ Che la foia in la corte
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Che la foia in la corte ogni pincerna. ¶ XVII
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compare ¶ Comparisce a chiavar la sua comare. ¶ XVIII ¶ La
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la sua comare. ¶ XVIII ¶ La carogna ammorbata traditora ¶ Sul
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le zappe i contadini. ¶ La cagna, porca, asina, lupa
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inchini, ¶ Come fa a la spada et al brochieri
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un cazzo ficcossi ne la potta, ¶ Un in cul
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N'ha quel piacer la fottutaccia ghiotta, ¶ Che i
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un tratto. ¶ XX ¶ Mentre la illustre et unica poltrona
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alti miracoli facea, ¶ Ecco la Spagna e Lamagna in
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non era sbigottita ¶ A la ruina, a la destruttione
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A la ruina, a la destruttione ¶ Di Roma coda
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Errante mia divina, ¶ Senza la stalla e quei de
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stalla e quei de la cucina. ¶ XXV ¶ Onde parse
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vi diviso: ¶ Prima venìa la mandra de' roffiani ¶ Dal
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avea con umiltate ¶ Tutta la sua fottuta e verde
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ch'«Errante, Errante!». ¶ Segue la ciurma una turba plebea
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Gaglioffa, sporca, poltrona, ignorante, ¶ La qual guidava il falsario
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a quello. ¶ XXX ¶ Segue la schiera de le vecchie
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tradimenti ¶ Tenea dipinti, che la singulare ¶ Errante ha fatti
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carnale, ¶ Che le mette la chiave ne l'anello
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il tondo ¶ Vorria che la vedesse tutto 'l mondo
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non si sappia per la terra. ¶ XXXIII ¶ L'ordine
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va seguendo una carretta, ¶ La più grande, ch'io
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corse. ¶ Più furti fe' la vacca maledetta ¶ Che 'l
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e poco naso tiene, ¶ La mitria in capo, che
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notata ¶ De l'Errante la vita arcisfacciata. ¶ XXXV ¶ In
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a duo poeti lavorati ¶ La diva Infamia move i
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poeti, ¶ Il qual salva la loica ne le ceste
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Cantan gli onor de la Puttana errante. ¶ XXXVII ¶ Ser
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al carro famoso fan la scorta. ¶ XLI ¶ Un'asina
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a due andavan a la filla, ¶ Avendo in compagnia
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compagnia tutti i peccati: ¶ La gola c'è, con
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XLIII ¶ Disonestà sfacciata a la front'era, ¶ Condegna par
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sue virtù divine, ¶ Che la fa andar sopra le
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d'onore. ¶ XLIV ¶ Era la sua vituperosa insegna ¶ Un
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via Lata, ¶ Ma per la strada con pompa divina
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pompa divina, ¶ Che recchiede la sua gloria sfacciata; ¶ E
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s'avicina, ¶ Ove tutta la turba scelerata ¶ Corre per
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E perch'i' ho la lingua scielta e sciolta