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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «La»

nautoretestoannoconcordanza
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che mi ha detto?» ¶ «La verità è una sola
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teneva aperta. Girò appena la testa, poi alzò il
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le case, le vetrine, la gente. Gli sembrava di
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di commissariato. ¶ Gilardi riconobbe la casa e l’indirizzo
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porta doppia a vetri. La pulsantiera di ottone lucido
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Un solo pulsante per la portineria. Premette quello. La
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la portineria. Premette quello. La porta si aprì automaticamente
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retorica, dato che conosceva la risposta. ¶ «Eh, avvocato. Sono
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di vent’anni che la casa è dell’ingegner
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e al primo piano la figlia che si è
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allungò un braccio verso la strada e verso altre
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lo vede di sicuro. La proprietaria è Grazia, la
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La proprietaria è Grazia, la figlia dei due custodi
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aiuto». Fece per mettersi la mano in tasca in
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fece di no con la mano. ¶ «Grazie, dovere». Gli
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avesse fotografate nella memoria. ¶ La farmacia. La strada di
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nella memoria. ¶ La farmacia. La strada di traverso. A
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una promessa mantenuta. ¶ Spinse la porta. Una cliente stava
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una mazzetta di carte, la donna dietro il banco
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il banco alzò appena la testa. «Vengo subito». ¶ Gilardi
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e meravigliosi puzzle, e la considerò una buona idea
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solletico allo stomaco. Spesso la giovinezza è un ricordo
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un ricordo pesante. ¶ Appoggiò la scatola sul banco. ¶ «Vuole
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Ma aspetto». ¶ Quando finalmente la cliente raggiunse la porta
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finalmente la cliente raggiunse la porta, la donna si
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cliente raggiunse la porta, la donna si rivolse a
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Floris? Sono io che la difendo». ¶ La donna si
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io che la difendo». ¶ La donna si portò le
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Devo riuscire a provare la sua innocenza, ma ho
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che non è vero». ¶ La porta che si stava
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fece di sì con la testa e richiuse la
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la testa e richiuse la porta. ¶ «Venga, chiudo e
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le luci. «Andiamo di , non è il salotto
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ma ci accontenteremo». ¶ Accese la luce in un retrobottega
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che sta male e la bambina che guarda la
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la bambina che guarda la tv. Le dispiace?» ¶ «No
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con le cialde e la macchinetta, Gilardi le chiese
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le chiese: «Lei era la figlia dei custodi?» ¶ «Sì
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siamo arrivati lì quando la principessa ha comperato la
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la principessa ha comperato la casa». ¶ «Quale principessa?» ¶ Lo
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sa della principessa? Ma la conosceva tutta Milano… le
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italiano». ¶ «Ma chi era?» ¶ «La moglie del barone. Ma
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lei era per tutti la principessa, così voleva essere
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oltre vent’anni?» Appoggiò la tazzina sul piattino, e
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giusto?» Gilardi annuì. «Ce la farà?» ¶ «Non lo so
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chi gliel’ha detto? La bambina che è di
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di sopra? No, è la figlia di una nostra
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quando lavora il pomeriggio la porta da noi. Mio
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non è certo che la neonata fosse figlia del
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fosse figlia del barone». ¶ La donna gettò all’indietro
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donna gettò all’indietro la testa con una risata
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uomini: tutti boccaloni! Anche la madre del barone aveva
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rossi. Anche sua figlia, la Gilla… non rossi, ma
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non rossi, ma ramati. La conosce la figlia, no
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ma ramati. La conosce la figlia, no? L’ha
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glielo dico io. Perché la cassa la teneva la
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io. Perché la cassa la teneva la moglie, ecco
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la cassa la teneva la moglie, ecco la storia
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teneva la moglie, ecco la storia. Comunque…» ¶ E qui
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che gli aveva fatto la custode: il licenziamento, il
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il barone rimasto con la casa, la liquidazione molto
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rimasto con la casa, la liquidazione molto generosa, ‘da
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matrimoniale e ho fatto la signora. La pelliccia di
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ho fatto la signora. La pelliccia di visone, il
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le vacanze in albergo, la borsa che mi piace
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dice della figlia?» ¶ «Quale, la sua? Lui non voleva
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che aveva, io non la capisco… Quando andavamo in
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del pomeriggio mi staccava la corrente. Fuori di sé
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mai detto perché non la vedeva da quando era
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Buona, questa. Ma non la racconti a me. Sono
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il piacere». ¶ A Gilardi la faccenda non sembrava tanto
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Non ha fatto testamento. La casa era sua? E
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figlia, credo». ¶ «Ecco, vede la vostra giustizia? Lei lo
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della telefonata della figlia». ¶ «La prima?» Si assestò meglio
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sarebbe finita male. Lei la storia la sa, no
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male. Lei la storia la sa, no?» ¶ «Me la
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la sa, no?» ¶ «Me la racconti lei». ¶ «Allora, un
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io ho dovuto fare la parte della cameriera… capisce
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offerte». ¶ «Non telefonava neppure la signora Scotti?» ¶ Fece le
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occhio, non volevo fare la parte della scema: mi
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stare zitta neanche se la inchiodano. Ma perché parla
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Se torno a casa la faccio nera!» ¶ «Io non
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secco. Poi ha preso la medicina e si è
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tirato fuori le tazze. La casa era uno specchio
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giù di lì. Apro la porta, sento quegli strilli
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sono corsa dalla Gina, la portinaia. Poi non mi
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davanti, non ci dormo la notte». ¶ «Quando ha aperto
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notte». ¶ «Quando ha aperto la porta e ha sentito
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venuto spontaneo mettere dentro la testa per vedere che
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Poi è rientrata con la polizia?» ¶ «Sì, perché volevano
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per carità. Non aveva la voce di una che
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ha vista materialmente sparare?» ¶ La donna alzò gli occhi
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di lui e corrugò la fronte, come se la
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la fronte, come se la risposta fosse un trabocchetto
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era già sparato e la pistola era lì…» ¶ «Dov
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preciso, se lo ricorda?» ¶ «La pistola? In terra, mi
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che gli ha preparato la Pina, con i biscotti
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si può dire, ma la Pina in cucina è
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punto questa tira fuori la pistola e uccide suo
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anzi: nell’89, sì. Ma la casa all’inizio l
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continuava a ricevere qui la sua posta. Io la
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la sua posta. Io la storia non la so
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Io la storia non la so, ma so che
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Ecco, le interessa. Allora la casa la intesta al
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interessa. Allora la casa la intesta al barone, tutto
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io, così mi diceva la ragioniera della casa, che
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dal marito e sparisce. La Pina, che era la
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La Pina, che era la loro cameriera, quando il
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Sempre sperando che lui la sposasse». Si fece aria
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fece una smorfietta con la bocca. «Comunque, cade in
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macellaio qui dietro che la vuole. Lui crede di
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lisciata ai capelli, dietro la nuca: come a spazzar
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me l’ha raccontato la Pina. Quando nasce la
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la Pina. Quando nasce la bambina, la signora Margaret
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Quando nasce la bambina, la signora Margaret e il
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così mi ha detto la Pina. Hanno la fabbrica
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detto la Pina. Hanno la fabbrica che dirige il
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Scotti si sveglia con la luna storta e lo
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d’oro. Ma fuori. La Pina sospetta che il
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italiani, abbia capito che la figlia non è sua
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dai piedi. Si tiene la moglie, che era la
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la moglie, che era la cassaforte, e la figlia
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era la cassaforte, e la figlia, che porta il
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so perché ho mangiato la torta del suo ultimo
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vista, qui?» ¶ «No, mai. La Pina dice che la
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La Pina dice che la ragazza non ha mai
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che erano rimaste chiuse dentro con i sigilli
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disse, infatti: «Posso riavere la casa?» ¶ Gilardi le aveva
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A che ora, domani?» ¶ La signora aveva fretta. «Scelga
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tè? Prego, si accomodi». ¶ La Pina si sedette buttandosi
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il barone?» E intanto la guardava sollevare la tazzina
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intanto la guardava sollevare la tazzina tenendo alto il
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dalla signora come cameriera». ¶ «La signora Scotti?» La donna
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cameriera». ¶ «La signora Scotti?» La donna fece di sì
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fece di sì con la testa. «Si ricorda in
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quando?» ¶ «Sì. Loro due, la signora Scotti e il
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che lei doveva avere la residenza in un albergo
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era rimasto in America. La signora qui doveva guardare
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contenta». ¶ «Quanto è stata la signora con voi?» ¶ «Con
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ma era ricca e la baracca la dirigeva lei
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ricca e la baracca la dirigeva lei. Sino a
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ma con qualche pretesa: la borsa firmata, l’anello
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il filo di perle, la messa in piega fresca
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bella, ma che era la faccia del barone. Soltanto
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stanza da letto». ¶ Aprì la porta e mise dentro
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e mise dentro appena la testa. Altri tendoni alla
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finalmente si girò verso la parte opposta del salone
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parte opposta del salone. La scena del delitto. ¶ Un
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centro dello spazio tra la porta e la finestra
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tra la porta e la finestra. Altre tende intonate
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in quel piccolo spazio, la tragedia rilevata dalla polizia
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sua testa. Ha preso la borsa, ha afferrato la
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la borsa, ha afferrato la pistola che aveva con
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sparato tre colpi. Abbiamo la traiettoria degli spari a
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corpo, delle sue gambe, la schiena contro il muro
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riconoscibilissime. Qui il sangue. la pistola, lontana da
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Qui il sangue. Là la pistola, lontana da loro
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anche le mani. Ma la polvere da sparo…» ¶ «Se
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sparo». ¶ «Se avesse impugnato la pistola con un guanto
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ha fatto». ¶ «Vorrei avere la sua sicurezza, avvocato. Purtroppo
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Per prima vorrei incontrare la convivente, come si chiama
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perso tutto, probabilmente anche la casa, se non c
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alla portafinestra del salone, la scosse, ma le due
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po’ secchi, che costeggia la scala in discesa verso
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il garage». ¶ «Impronte?» ¶ «Nessuna. La finestra della camera dà
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e un bagnetto con la lavatrice. Una specie di
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avere al suo studio la planimetria dell’appartamento, con
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però; qui c’è la convivente che ha le
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a questa Giuseppina. Quindi la pregherei di farla accompagnare
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che lo sappia anche la signora. Persino in banca
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piedi». ¶ Otto ¶ Gina Conti ¶ La lasciò partire, girò le
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spalle e tornò indietro. La custode, nella sua vestaglietta
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vestaglietta rosa ben stirata, la molletta di tartaruga a
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Finito?» domandò. Come se la cosa la riguardasse. ¶ «Sì
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Come se la cosa la riguardasse. ¶ «Sì, grazie». Le
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sul tavolo. «Mi scusi, la ringrazio». ¶ «Ma è roba
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il morto davanti e la pistola ancora calda. Che
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che lei ha visto la convivente, Giuseppina Resnati, che
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in televisione». ¶ «Non capisco. La signora Resnati ha detto
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è arrivata ha girato la chiave, ha sentito la
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la chiave, ha sentito la donna urlare, ha richiuso
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donna urlare, ha richiuso la porta ed è corsa
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arrivata?» ¶ «Certo. Ha aperto la porta, l’ha richiusa
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sembra normale? Sente urlare la figlia del barone e
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e non mette dentro la testa per vedere che
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gli strilli erano veri. La Pina si è spaventata
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che non mettesse dentro la testa per vedere che
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non l’ho capita». La portinaia si assestò meglio
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diversa dall’ambiente che la circondava da sembrare sbagliata
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ha vista qualche volta la Valeria Marini?» Gilardi scosse
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Valeria Marini?» Gilardi scosse la testa. «Quando si muove
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Lei doveva invece vedere la Pina, quel giorno: sciccosa
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Gilla. Poi la storia la conosce anche lei. Rimane
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spettacolo attuale. Lei ha la bimba, lui la riconosce
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ha la bimba, lui la riconosce, onore al merito
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questa parte della storia la conosco. Ma come reagisce
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capire le donne…» ¶ «E la sua famiglia?» ¶ «Ah, qui
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qui cominciava a girare la voce che fosse sfigata
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Mamma, lei è Martina, la mia assistente. E lui
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andato in America, vive , non so più niente
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in televisione, ti prego». ¶ «La casa dove vivevano era
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era un grande salone, la sala da pranzo e
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una bella terrazza. Avevano la cameriera, stavano bene. Gilla
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diceva. Quando è nata la bambina io sono andata
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ci ha annunciato, evviva la delicatezza, che si sposava
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ero rimasta? Ah, sì, la casa. Mentre era incinta
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un’intesa perfetta. Nasce la bambina e Toni muore
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Egidio Floris aveva abbandonato la madre e se n
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sua. A Gilla resta la madre sconsolata, la bimba
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resta la madre sconsolata, la bimba e l’eredità
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in scena Savina Zorzi, la conosce?» ¶ «No, chi è
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trasmissioni, ma ormai non la chiamava più nessuno. L
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quella casa, che era la casa di nonno Charlie
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io avevo nove anni, la casa non c’era
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madre così». ¶ «Perché? Era la sua vita, io in
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è cresciuta… e poi la fine, in quella casa
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di Gilardi. «Grazie, avvocato. La prego, faccia tutto quello
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Io devo crederci». ¶ «Se la cava per uscire? Si
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Grazie, sì». Si strinsero la mano e Gilardi si
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Sofia Rossi». ¶ «Buongiorno, grazie». ¶ «La casa è questa, il
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in stile. ¶ Sulla destra la porta contrassegnata dalla targhetta
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chiuse e all’ascensore. ¶ «La porta è questa». ¶ «Chi
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Chi li ha trovati?» ¶ «La convivente. Ha testimoniato che
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e mezzo, ha aperto la porta…» Mentre parlava stava
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parlava stava intanto girando la chiave nella serratura. «Ha
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serratura. «Ha sentito gridare la donna, ha richiuso ed
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dalla portinaia per chiamare la polizia». ¶ «Mi scusi, aspetti
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Mi sta dicendo che la convivente è tornata a
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cinque e mezzo, quando la figlia era qui con
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il padre, ha aperto la porta, ha sentito le
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dalla custode per chiamare la polizia? È questo che
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quello che ha testimoniato la convivente e che ha
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e che ha confermato la portinaia». ¶ «Come a dire
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ha messo dentro neppure la testa?» ¶ «È quello che
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ha detto e che la portinaia ha confermato». ¶ «E
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che sta parlando con la propria figlia che non
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delle urla e richiude la porta? Ma dove esiste
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esiste una storia simile?» ¶ «La portinaia l’ha confermato
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Quando siamo arrivati noi, la caserma è qua dietro
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oro. ¶ «Lì c’è la stanza da letto». ¶ Aprì
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magro, in camice nero, la richiuse. «Senta, avvocato… lei
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qualcosa di Gilla Floris?» ¶ «La rovina di quella ragazza
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smorfia. «Lo conosce. Allora la storia la sa. Se
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conosce. Allora la storia la sa. Se l’è
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ambizione e quegli affari … Togliamoci dal banco, altrimenti
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venga». Si spostarono verso la parete di fondo, davanti
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delle brioche. «Allora» proseguì la donna, allungando la mano
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proseguì la donna, allungando la mano verso una brioche
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al cioccolato. «Posso?» ¶ «Certo, la prego». ¶ «Grazie, sa, mi
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di Palermo. Ha riconosciuto la bambina, ha fatto il
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a casa ha riconosciuto la bambina ma ha sposato
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niente di suo padre?» ¶ La donna scosse la testa
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padre?» ¶ La donna scosse la testa e si pulì
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fece un cenno con la mano: «Gli ascensori sono
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mano: «Gli ascensori sono , l’accompagno. È venuto
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indice contro il petto. «La sa una cosa? Se
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con Martina Sereni, lei la conosceva bene, erano anche
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se lo ricorda?» ¶ «Certo, la ringrazio. Lei mi ha
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aiutato». ¶ «Speriamo… Lei ce la farà? Ma è vero
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e prima di chiudere la portiera le fece ancora
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Rai di corso Sempione ¶ La signora che l’accolse
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e una libreria ordinatissima. La signora, sulla cinquantina, era
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l’avvocato Gilardi?» ¶ «Sì, la ringrazio d’avermi ricevuto
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qui». Gli accennò con la mano, tra le due
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offrirle un caffè?» ¶ «No, la ringrazio». ¶ «Lei è napoletano
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bicchieri, grazie». Attese che la porta si richiudesse e
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già dire: Gilla era la ragazza più educata che
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due bicchieri, attese che la ragazza se ne fosse
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una cosa difficile, avvocato. La conoscevo poco. Siamo arrivate
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cose, ma era brava. La vedevo raramente, era in
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davvero come aiutarla, non la conoscevo. Credo di averla
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di me. Vuole che la chiami?» ¶ «No, grazie. Se
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dice dov’è, magari la trovo». ¶ Erano sulla porta
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sulla targhetta, deve essere la terza o la quarta
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essere la terza o la quarta porta… Provi, avvocato
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Si salutarono. Lei chiuse la porta alle sue spalle
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incontro in corridoio, tendendogli la mano. ¶ «Lei è l
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senza essere particolarmente bello. La fronte alta, attraversata da
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fissò il cielo, oltre la finestra. «Che cosa mi
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era, i suoi pensieri, la sua vita? Qualcosa che
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risatina e si portò la bottiglietta dell’acqua minerale
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e io sono diventata la sua assistente». Restò per
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fece di sì, con la testa. «Bene, non è
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al punto da perderci la testa. Andavo a prenderla
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macchina a casa e la riaccompagnavo. La seguivo nelle
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casa e la riaccompagnavo. La seguivo nelle trasmissioni, la
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La seguivo nelle trasmissioni, la soccorrevo ogni volta che
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Questa era Gilla. Poi la storia la conosce anche
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un avvocato? Dovrei difendere la tua mamma, sei d
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del tuo aiuto, te la senti?» ¶ «Per mamma, sì
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anche Giancarlo Rinaldi e la raccolse tra le braccia
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portiamo Max a conoscere la mamma. Ma tu dovrai
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si fece avanti, tendendogli la mano. «Laura Licasi, avvocato
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questo avvocato alto alto…» ¶ La ragazzina fece una smorfia
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lungo tanto». E per la prima volta riuscì a
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a sorridere, mentre metteva la sua piccola mano in
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era pronta davvero. ¶ Due ¶ La capo infermiera li fece
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Ma non è stata la mamma» disse Carolina. ¶ La
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la mamma» disse Carolina. ¶ La Madre superiora diede un
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lei sa qual è la stanza, prego». ¶ Quando furono
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preoccupata per il piantone, la questura… la tranquillizzeremo. Penserà
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il piantone, la questura… la tranquillizzeremo. Penserà agli altri
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l’infermiera mise dentro la testa. Sospirò. «Immobile. Andate
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le spalle al muro. ¶ La stanza conteneva il letto
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letto, già pronto per la notte. Addossato alla parete
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verso il cielo oltre la finestra, stava seduta, come
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il cielo, come se la bimba non ci fosse
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se non sentisse che la stava chiamando sottovoce, in
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piedi. Si guardarono. ¶ «Nessuno la condannerà mai, in queste
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vuol fare?» ¶ Max scosse la testa. «Il processo invece
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le chiederà di scontare la pena». ¶ «E lei che
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al mondo per dimostrare la sua innocenza, io la
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la sua innocenza, io la troverò. Non per lei
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realizzato insieme, alcune con la bimba piccola, altre in
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stringe il cuore, capisco la disperazione della bambina. Non
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riconosce più sua madre». ¶ La porta dello studio si
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bussato. Max Gilardi alzò la testa con un’espressione
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ora sono solo ipotesi». ¶ «La difendi tu?» ¶ «Sì, anzi
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un attimo a fissare la porta che si era
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forse le hanno condizionato la vita, l’amore, la
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la vita, l’amore, la carriera. Io non sono
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il delitto è sempre la derivazione della personalità. Per
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se c’è». Con la mano Gilardi spostò le
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verso Laura, e scosse la testa. «Potresti avere ragione
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Gilardi? Venga, di qua…» ¶ La seguì lungo un corridoio
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quel che poteva significare. La scrivania invece era larga
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Perrini? Sono Massimo Gilardi, la ringrazio di avermi ricevuto
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so, suppongo di sì. La trasmissione era con Rinaldi
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io a quel tempo la frequentavo poco e lei
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giravano attorno. Tutti alzarono la testa verso di loro
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una cosa, avvocato? Io la manderei con Tania al
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difende Gilla?» gli chiese la donna. ¶ «Sì, questa è
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donna. ¶ «Sì, questa è la mia intenzione. Può aiutarmi
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due uomini si strinsero la mano. «La ringrazio, dottore
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si strinsero la mano. «La ringrazio, dottore». ¶ «Mi dispiace
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davvero lei difende Gilla?» ¶ «La conosce?» ¶ «Sì, ero qui
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per Paola. ¶ Mentre girava la chiave nella serratura guardò
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letto e dormivano. ¶ Accese la luce in soggiorno e
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po’ che ci lavora, la conosce pure lei. Quando
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suo studio?» ¶ «Allora?» Prese la tazzina del caffè e
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nella sua stanza, se la ricorda? Ci hanno fatto
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non si riconosce. Tutta la parte che era dell
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pazzi, dico io». ¶ «E la ragione di questo trasloco
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allungò un braccio verso la parte vuota del letto
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per caso. ¶ Gli tese la mano. Erano nel corridoio
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Gilardi non aveva sentito la presentazione che gli aveva
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dispiace». ¶ «Sono di Roma, la mia famiglia conosceva i
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nostra. Io lavoro per la televisione». ¶ «Sì, certo. I
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No, servizi giornalistici per la televisione. Andavo anche in
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guardò attorno, come valutando la stanza per decidere se
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sotto contratto Terry Sanchez, la conosci?» Max Gilardi scosse
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Max Gilardi scosse appena la testa. «Guardi poco la
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la testa. «Guardi poco la tv, allora: è il
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partendo per New York, la vogliono là». Una pausa
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New York, la vogliono ». Una pausa, un colpetto
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che mi hai raccontato la tua vita mi dici
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Avrai letto sui giornali la faccenda di Gilla Floris
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aveva iniziato ed è che l’avevo conosciuta
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poco e molto saltuariamente. La Rai in questo non
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se esci, sei fuori. La chiamavano proprio quando non
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scuole, regali, viaggi… Malgrado la situazione mi sento di
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Adesso Carolina è di , credo con una tua
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non mangia. Credo che la definizione sia ‘stato vegetativo
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Perché è sola. Morta la madre, con la quale
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Morta la madre, con la quale viveva, le è
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carattere, una vita difficile. La sua forza era questa
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chiese Gilardi. ¶ «È di …» indicò Rinaldi. ¶ «Sì, ci
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Perché ti conosco, conoscevo la tua famiglia, so chi
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Ecco perché tu. Te la senti? Ti affido la
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la senti? Ti affido la difesa di Gilla Floris
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di aver capito che la procura non abbia dubbi
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padre sulle sue ginocchia, la pistola riconducibile a lei
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a lei… Io apprezzo la tua fiducia, ma così
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quelle del cuore. Ma la domanda è un’altra
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Mentre tu vai di a lasciare i recapiti
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d’attesa e aprì la porta. Laura e la
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la porta. Laura e la bimba stavano davanti a
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animati. ¶ «Posso? Sono Max». ¶ La bimba si voltò a
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l’avvocato che salverà la mia mamma?» ¶ «Certo, ci
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un papà molto importante». ¶ La ragazzina fece di sì
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fece di sì con la testa, serrando le labbra
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che gli abbia sparato la tua mamma?» Restò a
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farmi ridere». ¶ «Naturalmente. E la nonna ti spiegava perché
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non è sposato con la mamma?» ¶ «Papà è buonissimo
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attraverso il tavolo strinse la mano di Gilla, la
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la mano di Gilla, la sentì ghiacciata. «Lavora per
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sentì ghiacciata. «Lavora per la televisione, vero mamma?» ¶ «Sì
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racconta a zia Olga la tua pagella». ¶ «Tutti dieci
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e in educazione». ¶ «Come la tua mamma. Lo sai
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più brava di noi». ¶ «La mia mamma è bravissima
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bisogno di braccia per la vendemmia». Ora stavano ridendo
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che le tremava e la vista appannata. Sentiva con
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Olga De Brusset aveva la gola chiusa. Strinse le
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Mi ha detto che la zia l’aveva chiamata
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un pacco, infatti, tra la sua roba. Ed era
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aperto. Vuoi dire che la pistola poteva essere in
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uva a centimetri zero». La sua risata, con quella
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quella bocca aperta e la testa all’indietro, la
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la testa all’indietro, la mano che tratteneva il
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lo sai?» Lei scosse la testa, staccando un altro
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un altro grappolo. «Come la trovo?» ¶ «Dio benedetto, ma
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vai a Ravenna e la trovi. Dai, vengo con
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così vedo dove viveva la mia povera cugina, poi
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rischio. Sei un gentiluomo?» ¶ La consapevolezza di essere vicino
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ogni gesto ma con la strana sensazione di aver
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rimediare. Mi hanno costruito la piscina altrimenti ho minacciato
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minacciato di andarmene, vieni». ¶ La piscina seguiva i bordi
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e sotto l’acqua la sentì cantare. ¶ Un tè
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Questo pensiero gli attraversò la mente creandogli un certo
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vestiti e gli prese la mano. «Andiamo a vestirci
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Andiamo a vestirci per la cena, altrimenti ci lasciano
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tutte libere. Vieni…» ¶ «Ma la valigia…» ¶ «È già in
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mio. Scrollati di dosso la tua bella Napoli e
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seducendo, avvocato. Questa è la nostra ospitalità. Prenditela e
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rami nodosi senza corteccia. La camera era fresca, con
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le finestre socchiuse verso la collina che scendeva a
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che voleva. Il gioco, la risata, il gesto. La
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la risata, il gesto. La dedizione completa e prepotente
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e prepotente. Quella era la donna che voleva. ¶ «E
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accomodò il cuscino sotto la testa e il lenzuolo
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a Napoli, io ho la mia vita e quella
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mai provato in tutta la mia vita la sensazione
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tutta la mia vita la sensazione di avere finalmente
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di avere finalmente trovato la donna che cercavo e
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tra le gambe. «Ho la sensazione di averti sempre
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lo è, anch’io». La baciò sul collo. «Che
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li trovo meschini. Ma la considero una questione soltanto
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aveva chiamato papà? ¶ Venti ¶ La cena fu molto formale
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Ti dirà che è la più bella città del
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ci siano i napoletani». La battuta era del cognato
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se non gli crescesse la barba. ¶ «Non è esatto
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fece un gesto con la mano, sventolandola davanti alla
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quella voce. Girò appena la testa e la prima
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appena la testa e la prima cosa che vide
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calato sulla fronte. E la sua bocca, che stava
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disse. ¶ «E secondo lei la mandiamo a casa digiuno
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scusi» disse. «Sono Olga, la figlia del barone… Venga
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si dicesse d’accordo. «La mia Piccina sta partorendo
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è che sta partorendo?» ¶ «La vacca… Venga, così parliamo
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è uno che vuole la pasta o se la
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la pasta o se la mangia volentieri una fiorentina
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a puntino?» ¶ «Vada per la fiorentina, grazie». ¶ Aspettò a
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no!» Altra risata, con la testa all’indietro. Si
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volta. E allora, con la nostra farina e il
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panettieri vengono a caricarselo. La giornata comincia così». ¶ «E
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cugina?» Avevano intanto terminato la fiorentina e Olga fece
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dell’orto? Ci sciacquiamo la bocca prima del dolce
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prima del dolce». Alzò la mano e dal pugno
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il violino…» ¶ «Ermeline Sarli, la donna sciolta nell’acido
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non so quante volte la sua arringa finale… Bella
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né sollecita». ¶ Era arrivata la crema catalana con un
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molto su di me, la sua figliola zitella, votata
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sposata?» ¶ Quando rideva gettava la testa all’indietro con
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ereditato da suo padre, la bocca morbida e carnosa
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seno che si intravedeva, la pelle appena abbronzata. ¶ «E
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anni…» ¶ «Come, scusi?» ¶ «Non la sa la storia della
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scusi?» ¶ «Non la sa la storia della zia?» ¶ «Quale
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dai nonni a Milano. La storia di nonna la
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La storia di nonna la sai di sicuro. Nonno
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nonna, che recitava sempre la parte della principessa senza
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senza trono. Zia Linda, la madre di Gilla, era
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fece di sì con la testa, rendendosi conto che
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voce da mezzosoprano. Dopo la colazione ci riunivamo nel
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e zia Bea, come la chiamava Gilla, cantava. L
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zia Linda era scappata. La storia vera l’ho
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avuto una liaison con la sorella di sua moglie
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andata da casa sbattendo la porta. Zia Bea invece
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colpo in testa con la pistola del nonno ferroviere
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di Ravenna e vive . Suppongo, ma guarda che
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Si guardò intorno con la brutta sensazione che Gilla
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aspettata. ¶ «Sei zia Olga?» ¶ La bambina, con tanti riccioli
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famiglia. ¶ «Sei Carolina?» ¶ «Sì, la mamma è entrata in
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a chiamarla». Le prese la mano e le sorrise
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brava e bella davvero». ¶ «La più brava di tutte
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Sì, qualche volta. Ma la Rai è strana, se
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E questa zia?» ¶ «È la sorella minore di mia
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più…» ¶ Carolina si portò la mano alla testa e
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nonni c’era ancora la pistola del nonno. Pare
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Ora mi ha telefonato la zia che ha un
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mio papà?» Olga scosse la testa, e attraverso il
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contro la vetrata. Gilardi la guardava parlare concitata, gesticolando
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ritorno a casa». ¶ Quindici ¶ La mattina dopo quella cena
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ci guardo». ¶ «Avete fatto la prova del suicidio?» ¶ «Sì
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Boston… niente di speciale, la figlia, l’azienda, la
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la figlia, l’azienda, la moglie. Lui è morto
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sono e perché. Se la cosa funziona posso dormire
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a Napoli. Puoi organizzarmi la faccenda?» ¶ «Ci provo, certo
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solito funzionava. Senza rimettersi la giacca andò ad aprire
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con me?» ¶ «Entra, avanti». ¶ La baciò sulla fronte e
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le tolse di mano la valigetta. Sorrise per lo
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Buona giornata». ¶ Gilardi chiuse la comunicazione. «Ecco, ora sai
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solo di passaggio. Lasciò la valigia in camera e
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Solo questo pomeriggio, temo». ¶ La ragazza che si era
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sorrise. ¶ «Non può perdere la piazza del Campo, quella
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del Palio… Lì trova la famosa Torre del Mangia
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di ottantotto metri, con la cella campanaria: è del
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una strada in salita, la riconosce, c’è solo
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glielo scrivo. Dica che la mando io, mi chiamo
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vacanza, e per tutta la durata della cena, ottima
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poco prima delle undici, la receptionist avvertì Gilardi che