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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Maspero, Odissea [traduzione da Omero], 1867

concordanze di «Le»

nautoretestoannoconcordanza
1
1867
cibi e vino ¶ Ristorò le mie forze, alla corrente
2
1867
Non ti condusse con le sue donzelle, ¶ Mentre a
3
1867
Ulisse, a cui premea ¶ Le ciglia il sonno, sul
4
1867
Il cielo aprendo con le rosee dita, ¶ Dal letto
5
1867
di regale araldo, ¶ Correa le vie della città, gridando
6
1867
e più robuste ¶ Rese le membra, ed alta la
7
1867
assicurâr con funi; ¶ Indi le vele sciolsero, e su
8
1867
ed arrostiti ¶ Ne rallegrâr le mense. Il banditore ¶ Comparve
9
1867
a suo talento. ¶ Allestite le mense, i convitati ¶ A
10
1867
cantar diè tregua, ¶ Asciugate le lagrime, si tolse ¶ Dal
11
1867
I tre garzoni. Abbandonâr le mosse ¶ Tutti ad un
12
1867
assai massicce, ¶ E quadrate le spalle, e vigoroso ¶ Il
13
1867
co' piedi e con le mani. ¶ Qua vieni, adunque
14
1867
parlasti e discortese, ¶ Torvo le luci in lui fissando
15
1867
la città, l'onorano le genti ¶ Come un Celeste
16
1867
il senno, ¶ E con le sconce tue parole il
17
1867
è disgiunta, e sì le avanza. ¶ Su via, t
18
1867
Ilio ¶ Vuotavansi dai Greci le faretre; ¶ Ma qualunque mortal
19
1867
che mancar mi sento le ginocchia. ¶ Disse; e tutti
20
1867
convitati ¶ Narrar tu possa le gentili usanze ¶ Che noi
21
1867
noi siamo a governar le navi; ¶ E i conviti
22
1867
i conviti, la musica, le danze ¶ Son le nostre
23
1867
musica, le danze ¶ Son le nostre delizie, ed il
24
1867
i tepidi lavacri ¶ E le morbide coltri. Orsù, valenti
25
1867
nell'arte di guidar le navi, ¶ Ma nel canto
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1867
Giudici eletti ad ordinar le gare; ¶ E sgombrato il
27
1867
intorno al letto ¶ Spiegò le tenui maglie; e, come
28
1867
aragna, anco alle travi ¶ Le sospese, invisibili allo sguardo
29
1867
arco Apollo; ¶ Ma non le Dive, nelle proprie stanze
30
1867
Ivi la Dea lavâr le Grazie, e tutta ¶ L
31
1867
Numi usata a rinfrescar le membra, ¶ E vesti le
32
1867
le membra, ¶ E vesti le indossâr lucenti e vaghe
33
1867
Arete, e vi depose ¶ Le vesti e l'oro
34
1867
avea dal giorno ¶ Che le grotte lasciò della ricciuta
35
1867
odoroso olio perfuso, ¶ E le vesti indossate, uscì dal
36
1867
accanto al re. Già le vivande ¶ Portate avean gli
37
1867
e di vermigli ¶ Vini le tazze coronate; ed ecco
38
1867
ammaestra ed ama. ¶ Recò le carni al buon cantor
39
1867
l'araldo, ¶ Ed ei le prese giubilando; e porse
40
1867
giubilando; e porse ¶ Ognun le mani all'apprestate dapi
41
1867
t'allevasse Apollo; ¶ Poiché le sorti degli Achei tu
42
1867
come gli Achivi, ¶ Arse le tende, sui veloci abeti
43
1867
fosse tratto in su le mura, ¶ E giù travolto
44
1867
templi n'atterravano e le case, ¶ Il bellicoso Laerziade
45
1867
timoni ¶ Uopo non hanno le feacie navi, ¶ E sanno
46
1867
pensa e disegna, ¶ E le città conoscono e i
47
1867
arrenare o d'affondar le coglie. ¶ Ben mi dicea
48
1867
Perché ognor salve traghettiam le genti; ¶ E che una
49
1867
passi ¶ Tu seguirai con le donzelle il carro. ¶ Ma
50
1867
riparano per doppio ¶ Cammin le navi, ed ogni nave
51
1867
negri legni, gli alberi, le vele, ¶ Le sartie, i
52
1867
gli alberi, le vele, ¶ Le sartie, i remi preparar
53
1867
che udir ne puoi le grida. ¶ Tu là t
54
1867
noi varcate ¶ N'avrem le mura, e crederai che
55
1867
Stipite, la vedrai con le donzelle ¶ A torcer lane
56
1867
stendi alla diletta ¶ Madre le braccia, se tornar ti
57
1867
Ove tu sappia con le preci il core ¶ Intenerirle
58
1867
il core ¶ Intenerirle, presto le tue belle ¶ Case e
59
1867
potrai. ¶ Sì dicendo, sferzò le groppe ai muli, ¶ Che
60
1867
il carro ¶ Ulisse e le donzelle. Era al tramonto
61
1867
Il suo cammino con le fanti. Al tetto ¶ Giunta
62
1867
atrio; ¶ E con festa le furono dintorno ¶ I suoi
63
1867
suoi fratelli, e chi le stacca i muli ¶ E
64
1867
E chi dentro sollecito le reca ¶ I bianchi lini
65
1867
dove un bel fuoco ¶ Le raccendea la vecchia Eurimedusa
66
1867
chi da lunge arriva. ¶ Le nostre genti, care al
67
1867
Feaci lo ravvisa ¶ Mentre le vie, di popolo affollate
68
1867
Il porto intanto e le schierate navi ¶ Contempla Ulisse
69
1867
e il fòro e le sublimi ¶ Vaste muraglie, di
70
1867
grande Alcinoo. ¶ Ma, celebrate le sue nozze appena, ¶ Il
71
1867
talor si mostra per le vie ¶ Della città, la
72
1867
città, la gente se le inchina ¶ Come a Diva
73
1867
divina ¶ Lasciò di Scheria le ridenti spiaggie, ¶ E il
74
1867
e sorvolando ¶ Di Maratona le pianure, all'alma ¶ Atene
75
1867
destra e a manca ¶ Le pareti dell'atrio, e
76
1867
atrio, e una cornice ¶ Le coronava di color cilestro
77
1867
troni ¶ Ogni dì fra le tazze inghirlandate ¶ Sedeano i
78
1867
varie intente: ¶ Altre sotto le mole il biondo seme
79
1867
il liquid'olio, altre le tele ¶ Tessono, ed altre
80
1867
Esperti sono in governar le navi, ¶ Così le donne
81
1867
governar le navi, ¶ Così le donne della Scheria esperte
82
1867
altro. ¶ E alle pera le pera, ed alle mela
83
1867
ed alle mela ¶ Succedono le mela, e l'uva
84
1867
vigna ¶ Ben disegnate stendonsi le aiuole ¶ Di sempre freschi
85
1867
consiglieri ¶ Della Scheria facean le libagioni ¶ All'Argicida, come
86
1867
stringendo alla regina ¶ Con le palme i ginocchi; e
87
1867
cari figli tramandar ciascuno ¶ Le ricchezze domestiche e gli
88
1867
guardano in silenzio. Alfin le labbra ¶ Schiude il vecchio
89
1867
costringe, e tutte ¶ Oblïar le mie pene e dargli
90
1867
a gara ¶ D'appagarne le brame; indi, compiuti ¶ I
91
1867
la sposa Alcinoo. Mentre le fanti ¶ Sparecchiavano il desco
92
1867
ella stessa avea ¶ Con le ancelle da poco lavorati
93
1867
posa di lagrime rigando ¶ Le belle vesti ch'ella
94
1867
flutti; ¶ Ed ivi contro le sporgenti pietre ¶ M'avrìan
95
1867
e senza scogli, ¶ Ove, le forze raccogliendo, entrai. ¶ Era
96
1867
riva del fiume trastullarsi ¶ Le ancelle di tua figlia
97
1867
edificò gli alberghi, ¶ E le terre spartì. Ma questi
98
1867
che il core ¶ E le sembianze d'un Celeste
99
1867
Eran chiuse del talamo le salde ¶ Lucenti imposte, e
100
1867
partorì la madre, che le belle ¶ Vestimenta non curi
101
1867
Apparecchiar ti faccia, che le bende ¶ E i manti
102
1867
al focolar seduta, con le ancelle ¶ Stava filando le
103
1867
le ancelle ¶ Stava filando le purpuree lane, ¶ E incontrò
104
1867
agil carro, per condur le vesti ¶ Omai sudicie ai
105
1867
zitelli ancora, ¶ Due con le mogli, desïosi tutti ¶ Di
106
1867
accorto padre, ¶ E sorridendo le rispose: I muli, ¶ E
107
1867
Dalle sue stanze ¶ Fuor le vesti recava, e le
108
1867
le vesti recava, e le ponea ¶ Sul carro la
109
1867
dopo il bagno con le ancelle ¶ Se n'ungesse
110
1867
ancelle ¶ Se n'ungesse le membra. Allor Nausica ¶ In
111
1867
Nausica ¶ In una man le redini si tolse, ¶ E
112
1867
la sferza, e su le groppe ¶ Sonar la fece
113
1867
muli, ¶ Che, scalpitando, presero le mosse, ¶ E la via
114
1867
E la via divoravano, le vesti ¶ E le ancelle
115
1867
divoravano, le vesti ¶ E le ancelle e la vergine
116
1867
sì copiosa ¶ Che levar le sozzure avrìa potuto ¶ Ai
117
1867
Il fiume a pascolar le molli erbette. ¶ Poi dal
118
1867
Poi dal carro pigliandosi le vesti, ¶ Le gittavan nell
119
1867
carro pigliandosi le vesti, ¶ Le gittavan nell'onda cristallina
120
1867
nell'onda cristallina, ¶ Entro le vasche, dove ognuna a
121
1867
dove ognuna a gara ¶ Le premea con le piante
122
1867
gara ¶ Le premea con le piante; e quando fûro
123
1867
fûro ¶ Lavate e monde, le stendeano in fila ¶ Del
124
1867
Del mar vicino su le terse arene. ¶ Anch'esse
125
1867
irrorate di pingue olio le membra, ¶ Sedeansi in cerchio
126
1867
co' suoi raggi ¶ Rasciugasse le vesti. Ma finito ¶ Ch
127
1867
cervi in traccia ¶ E le Ninfe, di Giove inclite
128
1867
e tutte ¶ Di leggiadrìa le vince, onde a Latona
129
1867
vicina, ¶ E di piegar le vesti e i forti
130
1867
di vicine ¶ Donne sono le grida? Io stesso il
131
1867
perché in cor Minerva ¶ Le avea posto fidanza, e
132
1867
terra ¶ Alla vergine stringa le ginocchia, ¶ O se invece
133
1867
una palma; e come ¶ Le ciglia allor maravigliando io
134
1867
contente del tuo cor le brame; ¶ E caro sposo
135
1867
Il piacer di Nausica le donzelle: ¶ Ad un seno
136
1867
e confortate ¶ D'olio le membra, che da lunghi
137
1867
A quel dir cinguettando le fantesche ¶ S'allontanâro. I
138
1867
olio, e s'indossò le vesti ¶ Che la vergine
139
1867
Diva, e più rotonde ¶ Le membra ed alta la
140
1867
del giacinto, in su le spalle ¶ Inanellato gli diffuse
141
1867
E a sé chiamando le fantesche, Udite, ¶ Udite, esclama
142
1867
il cibo ¶ Gli recâr le donzelle, a quel comando
143
1867
fanciulla ¶ Dalle candide braccia le piegate ¶ Vesti depone su
144
1867
consiglio. Fin che tra le macchie ¶ E tra i
145
1867
agna o di bue le pingui cosce, ¶ Or lo
146
1867
e questa voce udissi: ¶ Le nozze da noi tanto
147
1867
levâro, ¶ V'appesero, spiegâr le vele ai venti, ¶ E
148
1867
E un dolce sonno le sciogliea le membra. ¶ Ma
149
1867
dolce sonno le sciogliea le membra. ¶ Ma qui novo
150
1867
il duolo, e su le ciglia ¶ Le lagrime ne
151
1867
e su le ciglia ¶ Le lagrime ne terga. Per
152
1867
a te ritorno. ¶ Su le porte de' sogni dolcemente
153
1867
O d'una Diva le parole udisti, ¶ Di quell
154
1867
L'adunator de' nembi le rispose. ¶ Forse non hai
155
1867
alla ricciuta ¶ Ninfa, e le annunzia come sia di
156
1867
rapido volando ¶ E valicando le pierie vette, ¶ Sul pelago
157
1867
e tutte ¶ Ne vestìa le pareti intorno intorno ¶ Una
158
1867
Una giovane vite, onde le dolci ¶ Uve pendean. Per
159
1867
rivi ¶ Una limpida fonte le sue fresche ¶ Aque invïava
160
1867
con lei si giacea le lunghe notti ¶ Freddo marito
161
1867
tempestosi ¶ Orrendi flutti, che le salde navi, ¶ A cui
162
1867
e nettare ed ambrosia ¶ Le ammanìan le donzelle. Allor
163
1867
ed ambrosia ¶ Le ammanìan le donzelle. Allor la destra
164
1867
giorno s'indossava Ulisse ¶ Le vesti usate; e un
165
1867
vele; ¶ I ritegni e le sarte appende e lega
166
1867
lieto l'eroe spiegò le vele ¶ E, seduto al
167
1867
a mio dispetto ¶ Su le sorti d'Ulisse altro
168
1867
a due mani, ¶ E le nubi adunò, sconvolse il
169
1867
sconvolse il mare, ¶ Scatenò le tempeste, e terra ed
170
1867
di Laerte ¶ Sentì mancarsi le ginocchia e il core
171
1867
i venti ¶ Mugghiano e le procelle, ah certo io
172
1867
antenna ¶ Gli strascina e le vele. A lungo ei
173
1867
galla; perocché gli fanno ¶ Le vesti impaccio, che gli
174
1867
dall'onde, e su le avvinte travi ¶ Posando, questi
175
1867
e sperde il vento, ¶ Le lunghe travi così sferra
176
1867
corridor sul dorso; ¶ Indi le vesti che gli diè
177
1867
detto, allenta ai corridor le briglie, ¶ E ad Ege
178
1867
di Giove. Ella sbarrò le strade ¶ A tutti i
179
1867
su l'onde e le pupille ¶ Aguzzando, scoprì vicino
180
1867
s'allegra, e con le mani ¶ A tutta lena
181
1867
muggìa terribilmente, ¶ Spargendo intorno le canute spume. ¶ Ivi porto
182
1867
seno adatto ¶ A ricettar le navi, ma sporgenti ¶ Scogliere
183
1867
Sospingendo il venìa, dove le carni ¶ Lacerate s'avrebbe
184
1867
mente infuso: ¶ Con ambedue le mani ad una pietra
185
1867
Disse; ed egli frenò le sue correnti, ¶ Fece l
186
1867
che mancar sentissi ¶ E le ginocchia e le robuste
187
1867
E le ginocchia e le robuste braccia. ¶ Tutto avea
188
1867
io salgo, e fra le dense ¶ Macchie, al cessar
189
1867
al fuoco altrui, ¶ Sotto le fosche ceneri nasconde ¶ Gelosamente
190
1867
in simil modo ¶ Tra le foglie s'ascose il
191
1867
di Giove, a ristorarne ¶ Le membra affaticate, in dolce
192
1867
affaticate, in dolce sonno ¶ Le care ciglia di sua
193
1867
ulivo, ¶ E gl'indossai le vesti, e gli promisi
194
1867
ne simulavi ¶ Delle consorti le diverse voci. ¶ Nel cieco
195
1867
vi spiaccia, ove possiamo ¶ Le stanche membra ristorar col
196
1867
ed esse uscìan tenendo ¶ Le faci in mano, ed
197
1867
letto ¶ Sorse, e indossò le vesti, e il brando
198
1867
Me desïoso di veder le care ¶ Paterne soglie a
199
1867
Arrestavan gli Dei, perché le sacre ¶ Vittime io non
200
1867
me, che mesto ¶ Traea le piante per cammin solingo
201
1867
solcar mi vieta. ¶ Io le tue brame appagherò, soggiunse
202
1867
farebbe i modi ¶ E le vie manifeste; e ancor
203
1867
lui da presso ¶ Adagiansi le Foche, informe prole ¶ Della
204
1867
accosta ¶ Alle Foche e le visita e le conta
205
1867
e le visita e le conta ¶ Tutte con cura
206
1867
corca ¶ Qual pastor fra le agnelle. Appena chiuse ¶ Avrà
207
1867
agnelle. Appena chiuse ¶ Avrà le ciglia al sonno, a
208
1867
stanco di lottar riprenda ¶ Le sue sembianze, e favellarti
209
1867
Dall'onde uscita con le fresche pelli ¶ Di quattro
210
1867
alla persona ¶ Ne ravvolse le pelli, e nelle fosse
211
1867
nudrite ¶ Acerbamente ne ferìa le nari. ¶ E chi potrebbe
212
1867
mare in frotta uscir le Foche, e l'una
213
1867
indi con molta ¶ Cura le Foche annoverate, e nullo
214
1867
giorno ¶ Ch'io fidi le mie navi al mar
215
1867
i tuoi lidi e le tue belle ¶ Case e
216
1867
de' loricati Achivi ¶ Su le dardanie sponde, ove tu
217
1867
una brezza a ricrear le genti. ¶ E così lieta
218
1867
in mar si sospinsero le prore, ¶ Gli alberi si
219
1867
Gli alberi si rizzâr, le vele al vento ¶ Si
220
1867
vento ¶ Si spiegâr su le antenne, e in ordinate
221
1867
i naviganti assisi, ¶ Percotean le spumose onde co' remi
222
1867
gran Giove ingrossa ¶ Con le sue piogge; ed ivi
223
1867
di novo al mar le prore, ¶ Con fausto vento
224
1867
vento dagli Dei mandato ¶ Le care patrie sponde alfin
225
1867
a Sparta ¶ Indugiarmi vorrei, le patrie mura ¶ E i
226
1867
per nome ¶ Chiamandolo, dicea: Le tue parole ¶ Provano, o
227
1867
i vini recando, altri le agnelle, ¶ E pani vi
228
1867
E pani vi recavano le spose ¶ Il capo adorno
229
1867
migliori degli Achei spiegate ¶ Le vele al vento? Chi
230
1867
Proci? Forse ad avvisar le ancelle ¶ Che smettano i
231
1867
novella il core e le ginocchia ¶ Sentì mancarsi la
232
1867
infelice, a lungo ¶ Irrigidita le restò la lingua, ¶ Gli
233
1867
costretto a salir su le veloci ¶ Navi, che sono
234
1867
Gemiti e grida. Accorsero le ancelle ¶ Tutte, giovani e
235
1867
dolente; ed essa ¶ Con le guance di lagrime inondate
236
1867
mie nozze, ¶ Ed or le piante del verzier coltiva
237
1867
via, fa' cor, Penelope: le vaghe ¶ Membra ti lava
238
1867
bianche vesti avvolta, ¶ Con le donzelle alle superne stanze
239
1867
misera donna, e su le ciglia ¶ Ne frena il
240
1867
sue stanze ¶ Ascese con le ancelle, e, sparso il
241
1867
e recidete ¶ Ai giovenchi le lingue, onde a Nettuno
242
1867
di spumanti vini ¶ Coronando le tazze, a tutti in
243
1867
giro ¶ Con lieti augurii le porgeano i servi. ¶ Sorsero
244
1867
Sorsero i convitati, e le recise ¶ Lingue gittando su
245
1867
recise ¶ Lingue gittando su le brage, e fatte ¶ Le
246
1867
le brage, e fatte ¶ Le libagioni, ognuno a ber
247
1867
alzossi, ¶ E sparve fra le nubi. A quel portento
248
1867
A quel portento ¶ Attonite le turbe e stupefatte, ¶ Seguon
249
1867
sui troni ¶ E su le scranne s'adagiâro; e
250
1867
e il vecchio ¶ Sire le tazze ad essi empìa
251
1867
Nestorre ¶ Tutela degli Achei: le maritali ¶ Stanze lasciate, gli
252
1867
il dotto fabbro, che le corna ¶ Indori alla giovenca
253
1867
foggiollo, e ne vestì le corna ¶ Della giovenca, onde
254
1867
Mirandola godesse. Conducea ¶ Per le corna la vittima Echefrone
255
1867
indi e recise ¶ Prestamente le cosce, e ricoperti ¶ Di
256
1867
vecchio ¶ Gli arrostìa su le brage e li spruzzava
257
1867
pretto vino, mentre con le mani ¶ Su gli acuti
258
1867
Telemaco lavò, gli unse le membra ¶ D'olio odoroso
259
1867
del vecchio sire. ¶ Arrostite le carni e dagli spiedi
260
1867
e dagli spiedi ¶ Dispiccate, le posero sul desco, ¶ E
261
1867
vermiglio ¶ Dolce licor solleciti le tazze ¶ Empìano i servi
262
1867
e in man raccolte ¶ Le redini, sferzava i corridori
263
1867
e tutte s'abbuiâr le vie, ¶ Arrestaronsi in Fera
264
1867
il cielo aperse ¶ Con le dita di rosa, i
265
1867
si spinse. ¶ Flagellava Pisistrato le groppe ¶ Ai corsier, che
266
1867
e della figlia ¶ Celebrava le nozze. Innanzi al sacro
267
1867
dell'aurea Venere ¶ Fiorìan le grazie e la beltà
268
1867
che stupefatti ¶ Venìan mirando le superbe sale, ¶ Altre splendenti
269
1867
d'odoroso olio cospersi, ¶ Le tuniche indossâro, e su
270
1867
tuniche indossâro, e su le scranne ¶ Sedeansi al fianco
271
1867
scalco, ¶ Tolte dal fuoco le arrostite carni, ¶ Sul desco
272
1867
arrostite carni, ¶ Sul desco le depose, e l'auree
273
1867
i due garzoni ¶ Steser le mani all'apprestate dapi
274
1867
con Giove? Eterne sono ¶ Le sue dovizie, eterni i
275
1867
cercai la Libia, ove le agnelle ¶ Figlian tre volte
276
1867
in brevi giorni spuntano le corna ¶ Agli agnelletti. Né
277
1867
pecore ne sono ¶ Gonfie le poppe. Ma mentr'io
278
1867
diede, ¶ E con ambe le mani il roseo manto
279
1867
manto ¶ Si traea su le ciglia. Il riconobbe ¶ A
280
1867
Alcippe ¶ Un bel tappeto le recava, e Filo ¶ Un
281
1867
oro il labbro. ¶ Questo le mise innanzi la vezzosa
282
1867
pianto ¶ Gli scendea su le guance, e del mantello
283
1867
Si facea velo con le palme agli occhi. ¶ E
284
1867
lagrime anch'esso avea le guance ¶ Pisistrato rigate, a
285
1867
di pianto amara stilla ¶ Le palpebre non bagna: anco
286
1867
nella medic'arte ¶ Sono le genti, da Peon discese
287
1867
né ricordar pur solo ¶ Le fatiche potrei; ma come
288
1867
Di finte piaghe ¶ Insozzate le membra, e intorno ai
289
1867
lavate nelle azzurre ¶ Onde le mani, a Pallade Minerva
290
1867
tosto, assunte ¶ Di Mentore le forme e la favella
291
1867
Del Laerziade Ulisse, uso le grandi ¶ Opre a compir
292
1867
In anfore capaci, e le farine, ¶ Nutrimento dell'uomo
293
1867
e come suoli ¶ Fa' le tue prove di valor
294
1867
vi basta adunque ¶ Avermi le sostanze divorate ¶ Nella mia
295
1867
in ben costrutte ¶ Arche le vesti. Numerosi dogli ¶ Schierati
296
1867
la chiama, e sì le parla: ¶ Prendi, o nudrice
297
1867
n'empi, ¶ E acconciamente le suggella, e dieci ¶ Misure
298
1867
nudrice! il buon garzone ¶ Le rispondea; senza il voler
299
1867
dodicesmo giorno ¶ Nulla tu le dirai, perché col pianto
300
1867
ben cucite ¶ Pelli versò le candide farine; ¶ E alla
301
1867
Minerva ¶ Di Telemaco prese le sembianze, ¶ E per le
302
1867
le sembianze, ¶ E per le vie della città correndo
303
1867
il nappo; ¶ Sì che le scranne abbandonate, e gravi
304
1867
si vestìa di Mentore le forme ¶ Novamente Minerva, e
305
1867
legno i vini, e le farine ¶ In mia casa
306
1867
con torte coregge sollevâro ¶ Le bianche vele. Ne gonfiava
307
1867
di licor vermiglio ¶ Empîr le tazze i naviganti, e
308
1867
tauri offrìa, ¶ Di cui, le pingui viscere gustate, ¶ Ardean
309
1867
pingui viscere gustate, ¶ Ardean le cosce al Nume. Entrava
310
1867
E i naviganti ammainâr le vele ¶ E sul lido
311
1867
gli spiedi ¶ Altri infiggean le carni, ed altri al
312
1867
ed altri al foco ¶ Le venìan rosolando. Avean da
313
1867
il nappo in man le pose. ¶ Piacque a Minerva
314
1867
dagli schidoni, ¶ Si diviser le carni, e celebrossi ¶ Un
315
1867
padre, ¶ E procacciarsi fra le genti un nome, ¶ Con
316
1867
Ha rovesciato d'Ilïon le mura. ¶ Di tutti i
317
1867
Troiani, omai palesi ¶ Son le vicende: solo di mio
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1867
Io narrar ti volessi le sciagure ¶ In terra e
319
1867
del Sole ¶ Essi chiamâr le schiere a parlamento, ¶ Che
320
1867
gli Achivi al mar le prore ¶ Il biondo Menelao
321
1867
notte, ¶ E Giove su le stanche ciglia un duro
322
1867
sui legni in fretta ¶ Le spoglie caricando e le
323
1867
Le spoglie caricando e le succinte ¶ Dardanie schiave, con
324
1867
ad Ilio abbandonai, ¶ Su le pescose vie seguendo il
325
1867
Agamennóne, ¶ Drizzâr di novo le veloci antenne ¶ Alle troiane
326
1867
conobbi del fulmineo Giove, ¶ Le mie navi adunate, immantinente
327
1867
tutti i prodi suoi le vele in Argo ¶ Il
328
1867
al mare ¶ Scampato, Idomeneo le sue falangi ¶ Guidava in
329
1867
potessi ¶ L'onte e le trame vendicar de' Proci
330
1867
pudor, per lungo tempo ¶ Le rie proposte d'Egisto
331
1867
sin che al fianco ¶ Le fu l'almo cantore
332
1867
Onétore, che tutte ¶ Vincea le genti in governar la
333
1867
vento di novo indi le vele, ¶ Ratto pervenne al
334
1867
di Creta, ¶ Ove lungo le rive del Giardano ¶ Dimorano
335
1867
dì stesso Menelao ¶ Con le sue navi, che gemean
336
1867
errar, lasciando in preda ¶ Le tue sostanze e la
337
1867
Genti i costumi e le città conobbe; ¶ E gravi
338
1867
Un giorno pure ¶ Fra le argoliche tende innanzi a
339
1867
divino Enosigeo; ¶ Ma per le tempestose onde il costringe
340
1867
si reca, ¶ Con cui le schiere degli eroi disperde
341
1867
trasfusa ¶ Il gran Padre le avea. Poi dall'eccelse
342
1867
trovò, corcati in su le spoglie ¶ Degli uccisi giovenchi
343
1867
il purpureo vino, altri le mense ¶ Tergean con molli
344
1867
e sui taglieri ¶ Partìan le carni. Sedea mesto e
345
1867
disagio, alzossi, e ratto ¶ Le mosse incontro. Dolcemente ei
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1867
nappi ¶ Il banditore. Su le scranne e i troni
347
1867
pani dai canestri ¶ Scompartìan le donzelle, empìan di dolci
348
1867
dolci ¶ Vini i coppieri le dorate tazze; ¶ E ciascheduno
349
1867
malgrado, ivi solea. ¶ Mentre le corde ne venia temprando
350
1867
un eroe, di cui le bianche ¶ Ossa bagna la
351
1867
in terra ignota, ¶ O le travolve ne' suoi gorghi
352
1867
chiara ¶ Fama diffusa tra le genti anch'io ¶ Partecipe
353
1867
compie ¶ E non ricusa le abborrite nozze; ¶ Ed essi
354
1867
nozze; ¶ Ed essi fra le danze e fra i
355
1867
Per chiedergli veleno, onde le frecce ¶ Intriderne, veleno che
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1867
acerbe, il credi, ¶ Sarìan le nozze ai tristi e
357
1867
ritornando ei voglia ¶ Vendicar le durate onte sui Proci
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1867
almen, che un bagno ¶ Le membra ti conforti, e
359
1867
tutti ¶ A te dintorno le ricolme tazze ¶ Vuotino i
360
1867
spola, ¶ E veglia su le fanti; e le più
361
1867
su le fanti; e le più gravi ¶ Cure agli
362
1867
al talamo salìa ¶ Con le donzelle; e quivi al
363
1867
Finché Pallade i rai le chiuse al sonno. ¶ Intanto
364
1867
d'un solo ¶ Impunemente le sostanze, il fate; ¶ Ma
365
1867
Proci, e si mordean le labbra. ¶ Ma gli disse
366
1867
e al sonno ¶ Cedea le membra. Da pensier diversi
367
1867
molto un tempo ¶ Amor le pose; né giammai per
368
1867
alla persona ¶ Si ravvolse le vesti, il ferro acuto
369
1867
osa, ¶ Che la dote le porga, e cui gli
370
1867
è spento, tanto almen le nozze ¶ Mi sia dato
371
1867
tosto ¶ Quello ch'ei le proponga, e più degli
372
1867
più degli altri ¶ Grato le sia, fra noi si
373
1867
In che tutte avanzò le più famose ¶ Femmine achee
374
1867
Ed alla madre, che le ultrici Erinni ¶ Invocherebbe contro
375
1867
d'un solo ¶ Impunemente le ricchezze, il fate: ¶ Ma
376
1867
in giro ¶ Movendosi, scuotevano le piume, ¶ E miravano in
377
1867
Di Laerte figliuol drizzò le vele ¶ Alle dardanie sponde
378
1867
lui tu fossi, che le infauste voci ¶ Or non
379
1867
Icario: egli solenni ¶ Appresterà le nozze, egli di pingue
380
1867
che di sonore ¶ Ciancie le orecchie degli Achivi assorda
381
1867
Seguirem di costui, finché le ambite ¶ Nozze compir Penelope
382
1867
a molti sarìa turbar le nostre ¶ Allegre mense. Se
383
1867
lamenti ¶ Cessino adunque e le tue grida, o vecchio
384
1867
vorrà d'Ulisse ¶ Aspettar le novelle. - Egli si tacque
385
1867
Proci. Meglio fôra invece ¶ Le donzelle vegliar, che alla
386
1867
sue stanze ascesi, ¶ Fra le donzelle ad alta voce
387
1867
de' compagni, in cui le vele ¶ Altri calava, ed
388
1867
Tutte allora fra noi le sue sostanze ¶ Divideremo, e
389
1867
si scelga ¶ Chi più le reca, e Giove le
390
1867
le reca, e Giove le destina. ¶ Ammutolîro, a questo
391
1867
Eversor di città, su le ginocchia ¶ Toglieami spesso, e
392
1867
voler degli Dei. - Così le dice ¶ Per consolarla il
393
1867
diede, ¶ Finché gli occhi le chiuse un molle sonno
394
1867
i Proci? ¶ Han lasciato le insidie? o su la
395
1867
ride il garzon. Così le agresti ¶ Opre compiute, e
396
1867
quindi al sonno abbandonò le membra. ¶ LIBRO DECIMOSETTIMO ¶ Ma
397
1867
mite, e avrò scaldate ¶ Le membra al fuoco; perocché
398
1867
Egli tacque; e Telemaco, le stalle ¶ Attraversate, in via
399
1867
La nudrice Euriclea, che le villose ¶ Pelli stendea sui
400
1867
Tutte indi festose ¶ Accorrono le ancelle a lui dintorno
401
1867
lui dintorno, ¶ E chi le spalle e chi gli
402
1867
Alle tue stanze con le ancelle; e quivi ¶ Ti
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1867
vibrator famoso, ¶ Che per le vie della città guidava
404
1867
spedisci ¶ Alla mia casa le fantesche, i ricchi ¶ Doni
405
1867
e tutte ¶ Si partiran le mie paterne spoglie, ¶ Anzi
406
1867
sua casa. Quivi su le scranne ¶ I mantelli e
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1867
scranne ¶ I mantelli e le tuniche deposti, ¶ Entrâr nel
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1867
dal bagno usciti, ¶ E le membra d'ulivo confortate
409
1867
ulivo confortate, ¶ E indossate le tuniche, vicino ¶ L'uno
410
1867
erbosi ¶ Gioghi pascendo e le romite valli; ¶ Riede intanto
411
1867
che amare ne sarìan le nozze ¶ E il viver
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1867
cena, e giunti ¶ Con le vittime usate i guardïani
413
1867
posti i manti su le scranne, i Proci ¶ Una
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1867
capre ed agne; ¶ E le mense allestìan. ¶ Ma il
415
1867
che fornisce ai cittadini ¶ Le fresche linfe: d'Itaco
416
1867
pietra ¶ Zampillar si vedean le limpid'onde; ¶ E un
417
1867
mensa conducea de' Proci, ¶ Le più belle del gregge
418
1867
Ove costui ¶ A pulirmi le stalle, ed il letame
419
1867
corte, ¶ E a cogliermi le frasche per le capre
420
1867
cogliermi le frasche per le capre, ¶ Satollar si potrìa
421
1867
e rampognollo ¶ Acerbamente; indi, le mani al cielo ¶ Innalzando
422
1867
saggio Ulisse ¶ V'arse le cosce, in pingue zirbo
423
1867
caro l'avea; né le vivande ¶ A recargli tardâr
424
1867
l'odor delle carni le narici ¶ Mi fêre, ed
425
1867
che costante han fatto ¶ Le molte in terra e
426
1867
dura, e a guerreggiar le genti ¶ Arma le navi
427
1867
guerreggiar le genti ¶ Arma le navi e i venti
428
1867
sdraiato ¶ Ivi giacea, rizzò le orecchie e il capo
429
1867
segno d'allegrezza ¶ Crollò le orecchie e dimenò la
430
1867
Stupor n'avresti. Per le oscure selve ¶ Così ratto
431
1867
oscure selve ¶ Così ratto le fere egli inseguìa, ¶ Che
432
1867
È morto Ulisse, e le indolenti ancelle ¶ Non si
433
1867
Delle nozze adornar potrà le membra ¶ Alla tua sposa
434
1867
colmò la veneranda ¶ Dispensiera. Le carni Eteoneo ¶ Distribuì, versò
435
1867
essi al desco ¶ Stendean le mani. Come in lor
436
1867
Perché pria di partir le libagioni ¶ Facessero agli Dei
437
1867
che i Greci ¶ Sotto le mura combattean di Troia
438
1867
ciò detto, in su le groppe ¶ De' corsieri sonar
439
1867
L'Aurora aperse con le rosee dita, ¶ I corsieri
440
1867
Così detto, voltar facea le terga ¶ Ai corridori, che
441
1867
legno, ¶ Date al vento le vele. - Essi a quel
442
1867
Ma di vecchiezza Anfïarao le soglie ¶ Non toccò; che
443
1867
nell'incasso e con le sartie ¶ L'albero assecurâr
444
1867
L'albero assecurâr: con le rudenti ¶ V'appesero le
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1867
le rudenti ¶ V'appesero le vele. Allor la figlia
446
1867
Ulisse il figlio ¶ Fra le sassose Echìnadi si mise
447
1867
Mescer vino, arrostir, trinciar le carni, ¶ Come coi grandi
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1867
Ministrano ai superbi; e le forbite ¶ Mense ne sono
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1867
non tengo adesso; ¶ Nondimeno le mie fatiche i Numi
450
1867
tuo talento. Lunghe ¶ Sono le notti, e novellando in
451
1867
la nave recò. Fra le sue mogli ¶ Avea mio
452
1867
Vi stampate in core ¶ Le mie parole, né pensier
453
1867
questo ¶ La genitrice e le donzelle intente, ¶ Fra le
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1867
le donzelle intente, ¶ Fra le dita il volgean, maravigliando
455
1867
Itaca in vista. Allor le vele ¶ Chiudendo in fretta
456
1867
a Telemaco sul capo, ¶ Le volubili piume. Allor chiamato
457
1867
pasco i servi ¶ Spingean le greggie. Ed ecco entro
458
1867
baci ¶ Gli stampò su le mani e su la
459
1867
ha disposata, e tessano le immonde ¶ Tele sul letto
460
1867
ragni. ¶ Benché in pianto le notti, in pianto i
461
1867
canestro, ¶ Empì di vin le tazze, e anch'ei
462
1867
Ulisse di fronte. Indi le mani ¶ Porsero al desco
463
1867
gli ospiti offesi, ¶ Vïolate le ancelle, e le migliori
464
1867
Vïolate le ancelle, e le migliori ¶ Anfore tracannate, e
465
1867
non sa se accetti ¶ Le inamabili nozze, o le
466
1867
Le inamabili nozze, o le ricusi; ¶ Ed essi intanto
467
1867
dovrò. Ma questo ¶ Su le ginocchia degli Dei riposa
468
1867
Di lei ristette, che le labbra aperse ¶ In questi
469
1867
fresche apparîr gli fa le guance, ¶ E serene le
470
1867
le guance, ¶ E serene le ciglia, e intorno al
471
1867
ti riveggo! ¶ Altre son le tue vesti, altro l
472
1867
scoppiando, s'abbandona ¶ Fra le braccia d'Ulisse, ed
473
1867
i Numi; ¶ Ma fra le nubi l'una e
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1867
casa, allor raccogli, ¶ E le trasporta alle superne stanze
475
1867
stanze; ¶ E se qualcun le chiederà de' Proci, ¶ Risponderai
476
1867
vapor del fuoco ¶ Tu le togliesti, perché più non
477
1867
Ilio navigando, ¶ Qui lasciate le avea, ma dalla sozza
478
1867
non possiate, e funestar le allegre ¶ Mense e le
479
1867
le allegre ¶ Mense e le nozze; poiché il ferro
480
1867
dovresti a lungo ¶ Per le campagne, ti verrìano i
481
1867
A cui prosperi Giove le fatiche. ¶ Sì, felice io
482
1867
Per onor degli Atridi le sue genti ¶ Avea condotto
483
1867
Ma gradite ¶ Non sono le malvage opre ai Celesti
484
1867
a casa torna con le navi ¶ Carche di preda
485
1867
Ne consumano in pace le sostanze. ¶ Quanto lunga è
486
1867
non corra ¶ A spacciar le sue ciance alla regina
487
1867
gli avoltoi ¶ Ne lacerâr le carni, o divorato ¶ L
488
1867
Laerte figliuol, ti narrerei ¶ Le mie vicende, quando a
489
1867
Col nappo innanzi e le vivande, mentre ¶ Stanno gli
490
1867
gli altri figli; indi le sorti ¶ Gittâr fra loro
491
1867
Minerva, io degli eroi le intere ¶ Squadre fugava, quando
492
1867
Pugne io fui; ma le cure e le fatiche
493
1867
ma le cure e le fatiche ¶ Necessarie a nutrir
494
1867
solo mi fûr care ¶ Le navi a molti remi
495
1867
a molti remi e le pungenti ¶ Aste e l
496
1867
sì grate, ¶ Ove poste le avea l'Olimpio Giove
497
1867
che gli Achei drizzassero le vele ¶ Alle troiane sponde
498
1867
sponde, io nove volte ¶ Le nostre genti comandai sul
499
1867
fortuna arrise, ¶ Che per le spoglie ch'io mi
500
1867
fatal vïaggio, ¶ Che sciolse le ginocchia a tanti eroi