Alberto Savinio, Tutta la vita, 1945

sonare. ¶ SCENDERE DALLA COLLINA ¶ Leone ha quei minimi contatti

volta sola per morire. Leone è più che un

questi uomini variamente attivi Leone pensa come a creature

attività dei boscìmani. E Leone, lo abbiamo già detto

Nota. Il modo come Leone immagina le varie attività

egli ha della vita. Leone potrebbe conoscere la vita

ma le letture di Leone si sono fermate ai

del secolo passato. E Leone crede presente tuttavia un

attuali condizioni di vita. ¶ Leone sa pure che gli

padre gli mise nome Leone col magistico fine di

frustrate le sue speranze. ¶ Leone di cognome si chiama

maritata, la madre di Leone diventò Pantera in Leoni

Pantera in Leoni. Se Leone avesse tanta intelligenza da

dal proprio nome. Ma Leone non lo può capire

capirà mai. E se Leone vive, è perché anche

su piatti e dissugati. ¶ Leone vive circondato di vuoto

dai colpi del nemico. Leone si porta addosso questo

spaventosa. ¶ L’impartecipazione di Leone alla vita altrui ha

morta che ci sfiora. ¶ Leone sa vagamente che gli

che consista la guerra Leone non se lo rappresenta

nella città in cui Leone vive, alla maniera di

per una maggiore premunizione, Leone ha diradato anche più

suo involucro di vuoto. ¶ Leone ieri sera se ne

una piccolissima cometa, ma Leone non badava alla piccolissima

La città era buia. Leone seguiva l’orlo del

strade erano deserte, pure Leone era guardingo più del

testa così leggera di Leone e glie la empì

assoluto silenzio, inerzia totale. Leone intuì che una volontà

volta in vita sua Leone si sentì libero, sicuro

ai confini del mondo, Leone, esaltato da questa felicità

terribile gioco. ¶ Anche ora Leone si trova lontano dagli

cielo, la mente di Leone all’improvviso si chiarisce

all’improvviso si chiarisce. Leone vede. Vede e capisce

gioco affascinante pure! ¶ Allora Leone che fino allora ha

cieco dalla sua cecità, Leone scende a precipizio dalla

imitazione degli Omenoni di Leone Leoni, che stanno qui

è una faccia di leone, ora è una faccia