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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Salvatore Di Giacomo, Nella vita, 1903

concordanze di «Letizia»

nautoretestoannoconcordanza
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si percoteva la coscia. ¶ - Letizia! - esclamò. ¶ E ristette davanti
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a domandare: ¶ - Dove vai, Letizia? ¶ Or ella, improvvisamente si
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cercò di liberarsi. Ma Letizia gli prese il mento
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Paolino? Su, guardami, guarda Letizia tua....... Me lo prometti
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tua? Neppure? ¶ - Dio! - fece Letizia, inorridita - Vuoi dirlo a
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lo punse: si volse. Letizia moveva al ponte, dirittamente
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piazzale già lontano. Ora Letizia, immobile, stava a mezzo
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Due, tre volte, perdutamente. Letizia s'era sporta dal
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d'un tremore improvviso, Letizia scivolò sul ponte dal
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ora scoccò all'Arcivescovado. Letizia si volse attorno, smarrita
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passavano. ¶ - Sì, sì - disse Letizia, disperatamente, nel cospetto di
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pioggia e tremanti. ¶ Come Letizia passò d'avanti all
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ove il Corso finisce. Letizia si mescolò a quella
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un ultimo gruppetto che Letizia seguiva a un tratto
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presto sparvero nel buio. Letizia s'arrestò: si guardò
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faccia, l'uomo esclamò: ¶ - Letizia! Ah, tu sei, dunque
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una voce borbottava. ¶ - È Letizia di «Riva Casilina». Letiziella
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Letiziella. Quella del furiere. ¶ Letizia si coperse la faccia
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crescere? ¶ - Devo parlarvi - disse Letizia. ¶ - Meglio. Dunque siedi. Che
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corrotte: alle nari di Letizia, dal mensale chiazzato da
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interrottamente. ¶ - Don Placido, - disse Letizia, vincendo il suo turbamento
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corpo palpitante e raccolto. ¶ Letizia arrossì e raggruppò in
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passi nella stanzuccia e Letizia lo udì borbottare, due
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momento. ¶ - A Napoli? - balbettò Letizia. ¶ - Vi ho un amico
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porticina, alle spalle di Letizia, era pur chiusa. Letizia
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Letizia, era pur chiusa. Letizia trasalì e l'uomo
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soglia, voltandosi, disse a Letizia: ¶ - La casa la conosci
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La porta si chiuse, Letizia rimase sola. Si guardò
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uscio si mosse, difatti: Letizia si levò impiedi, spaventata
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guardare per un momento Letizia e s'allontanò, scomparendo
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tossicina dall'altra parte. Letizia si volse. Macchinalmente spinse
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la testa. ¶ - Marta! - urlò Letizia. ¶ Dio! Dio! La donna
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Disse, piano: ¶ - Tu sei Letizia di «Riva Casilina». Ho
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altra appressò una seggiola. Letizia vinta, atterrita, vi cadde
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con le mani di Letizia nelle sue, con quasi
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fabbrica della stazione appariva. Letizia si volse. Tutto era
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stese le braccia. Afferrò Letizia, la sollevò quasi di
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sciagurate. ¶ - Dove siamo? - mormorò Letizia, cui man mano tornavano
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più... M'ascolti tu, Letizia?... ¶ Ella assentì, col capo
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cercò le mani di Letizia e le strinse - Mai
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ti difenderò. Giurami questo, Letizia! Noi siamo due abbandonate
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a Napoli, siamo perdute.... Letizia, Letizia!... Giura questo a
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Napoli, siamo perdute.... Letizia, Letizia!... Giura questo a Marta
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tua, a tua sorella, Letizia! Or io son tua
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mai, non è vero?.... ¶ Letizia le afferrò la testa
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aperse le braccia a Letizia, che quasi vi si
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se ne staccava, ricacciò Letizia fino ai giardini, dalla
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Garibaldi» e presto scomparvero. ¶ Letizia sbarrò nella oscurità i