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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Carlotto, L'amore del bandito, 2009

concordanze di «Lo»

nautoretestoannoconcordanza
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al Ministro della Giustizia… ¶ Lo scorso 17 marzo, presso l
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lunedì 14 giugno 2004) ¶ Martedì 31 ottobre 2006 ¶ Lo straniero ripassò per la
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gesti sicuri e precisi. ¶ Lo straniero si allontanò pensando
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di invogliarlo a entrare. Lo straniero abbassò il capo
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di ogni altra cosa lo tranquillizzava il fatto di
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un paese vicino, e lo straniero comprendeva perfettamente perché
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poca gente in giro... Lo straniero analizzò ancora una
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da un pezzo e lo sarebbero stati fino alla
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conclusione dell’intera faccenda. Lo straniero li conosceva bene
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finestrini del portellone posteriore. Lo straniero osservò le mani
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disposizione di qualche inquirente. ¶ Lo straniero era certo che
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poco della vicenda che lo aveva portato in quel
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era solo bello, lei lo faceva ondeggiare in modo
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dovevano rimanere. Lei non lo aveva mai dimenticato e
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circondati da rughe profonde. Lo aveva lasciato per qualche
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più accettabile la paura. ¶ Lo straniero prese dalla tasca
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anello d’oro e lo attaccò al portachiavi della
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portiera dell’auto e lo infilò sotto il sedile
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futili era già diventato lo sport nazionale. ¶ La tizia
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ritardo e in effetti lo era di una decina
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le spalle e sorseggiai lo spritz. Prosecco, Campari, seltz
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d’arancia, ghiaccio. Io lo bevevo così. Le varianti
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spalancò la bocca per lo stupore. «Allora mi vuole
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è vero» quasi strillò. ¶ «Lo so bene. Infatti scopi
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geometra conosciuto in palestra». ¶ «Lo ha già detto a
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della sua esistenza. «E lo farà?». ¶ Finsi di dare
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di sputtanarla. ¶ Una volta lo facevo. Il cliente era
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sesso mi fa bene. Lo capisci?». Avevo annuito e
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di una volta me lo hanno pure detto in
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il territorio. I clienti lo chiamavano la Cuccia perché
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e le persone che lo frequentavano la rispettavano alla
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stava avvicinando ai sessanta. Lo avevo conosciuto in galera
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anche di un toast» lo provocai. ¶ «Allora hai sbagliato
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Allora hai sbagliato posto». ¶ Lo seguii in cucina. ¶ «Stasera
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annunciò. ¶ «Girerò alla larga» lo rassicurai prima di chiedergli
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altezza del volto e lo abbatté sul tavolo, attirando
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ogni nazionalità che non lo sappia. Più di questo
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ne ricordavo il nome. Lo aveva assunto Max ed
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sulla sua identità. Beniamino lo aveva steso con un
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in disparte, ma tutti lo fissavano preoccupati. Incuteva paura
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con cura le parole. «Lo so, ma non ha
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facili» obiettò Rossini. ¶ Sospirai. «Lo siamo sempre stati. Prima
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e ora voglio riempirmi lo stomaco in misura adeguata
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di resa. «D’accordo. Lo sai che sei insopportabile
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consolarsi del bicchiere vuoto. Lo ha creato il mio
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disse. «Ci rivedremo presto». ¶ Lo guardai uscire. Non si
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sporco, su tavoli diversi. Lo sport preferito era vendere
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e non tornare più». ¶ «Lo farei volentieri ma non
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paura delle sue bombette». ¶ Lo stronzo non usò l
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se io terrorista non lo ero mai stato. Avevo
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trattarci come zerbini». ¶ Cercai lo sguardo di Max, ma
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tenere il conto, non lo avevo mai capito. Mi
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I mandanti?». ¶ «Questo non lo posso dire». ¶ «Non puoi
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Non puoi o non lo sai?» lo provocai, suggerendo
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o non lo sai?» lo provocai, suggerendo che fosse
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sempre più rari. Comunque lo scopriremo presto. Se si
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i suoi capi non lo sono». ¶ «Tra non molto
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pistola alla testa e lo condusse sul ciglio di
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questo proprio non ce lo possiamo permettere». ¶ Annuii e
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possiamo permettere». ¶ Annuii e lo invitai a riprendere il
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in giro. ¶ «Mi rilassano, lo sai...». ¶ «E tra un
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capì. «Allora è stato lo sbirro a fargli il
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il primo da punire». ¶ «Lo penso anch’io» dissi
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E secondo me è lo stesso sbirro che ha
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spiegai conciliante. «E quando lo troviamo e lui viene
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poliziotto che mi passa lo stipendio a fine mese
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in quella morsa che lo aveva reso una leggenda
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la parete per vomitare. Lo degnammo appena di uno
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saldato i conti con lo sbirro che la ricattava
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l’aveva inghiottita. Non lo disse esplicitamente, ma il
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chiesi. ¶ «Buratti, non fare lo stronzo e rispondi al
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dieci minuti. «Ho trovato lo sbirro che cercavi». ¶ «Oggi
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posto giusto come imponeva lo stile del locale. Quando
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da occhi indiscreti facciamo lo scambio». ¶ «Non ti fidi
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afferrò il cazzo e lo guidò dentro di sé
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De Angelis». ¶ «Non è lo sbirro implicato nella vicenda
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nonostante il freddo pungente lo vedemmo uscire alle otto
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al bar. Decidemmo che lo avrei affrontato da solo
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il passo. «Lasciami perdere». ¶ Lo superai e gli sbarrai
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è quel tizio». ¶ «Non lo so». ¶ «Balle. Altrimenti non
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sciolto, ma un’informativa lo indicava come confidente della
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De Angelis non se lo ricordava, però mi suggerì
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Non era contento che lo avessi svegliato. ¶ «Non abbiamo
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accettare. ¶ Anche se non lo aveva detto esplicitamente la
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caffè già freddo, aggiunse lo zucchero e mescolò a
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qualche argomento in comune lo trovo». ¶ «Non ho dubbi
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parlato?». ¶ «Sì». ¶ «Allora te lo puoi scordare. Non ho
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E non era nemmeno lo sfigato che non trova
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simpatia nei miei confronti. Lo salutai a voce alta
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non ti deve niente lo trovo di sicuro». ¶ Avevo
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via tutto. ¶ Ma quello lo sapevo già. Ignoravo invece
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ottimo sauvignon friulano. Mentre lo sorseggiava con gusto il
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mi rivolsi a Beniamino. «Lo hai capito che ti
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riusciranno a scoprire qualcosa?». ¶ «Lo spero con tutto il
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quello che penso io?». ¶ «Lo so già: gli anni
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le loro telefonate». ¶ «Te lo ha raccontato lui?». ¶ «Sì
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maltrattate?». ¶ “Sì, ma non lo faccio per te” pensai
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quattordici anni il padre lo aveva rinchiuso in una
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amici di sempre, che lo avevano atteso con pazienza
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Me ne doveva troppi. ¶ Lo stronzo che si era
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di fronte Rocco, che lo colpì al volto con
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che Rossini esplodesse e lo sbattesse contro il muro
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Sembrava di marmo. Stojkovic´ lo guardò dritto negli occhi
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spalancò la bocca per lo stupore. Era troppo sconvolto
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mio». ¶ «Se dovesse morire lo diventerà senz’altro». ¶ «Capisco
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artigliai una coscia e lo scossi. «I bambini» sibilai
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posso assicurare». ¶ «Ci aiuti» lo implorai. «Lei qui è
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ci tenga sotto controllo». ¶ Lo fulminai con un’occhiataccia
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organizzativo. ¶ «E i marsigliesi lo sono?». ¶ «Mai beccati. Sanno
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valigia di cartone e lo stomaco vuoto. ¶ Max mi
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mi stava di fronte, lo sguardo fisso sulla cima
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altra cima. Portavano entrambi lo stesso nome: Saint-Eynard
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mentre cercavano di forzare lo stipite della porta. Si
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quattro colpi al petto. ¶ Lo indicai al mio socio
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al mio socio. «Questo lo conosco». ¶ «È Fatjion Bytyçi
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infilati...». ¶ Il vecchio Rossini lo afferrò per le braccia
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Sì». ¶ «È arrivato o lo avete cercato?». ¶ «Stava scadendo
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tutto per noi. Me lo sarei fatto bastare, era
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Nel mio mondo nessuno lo era. ¶ Virna aveva riso
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e non voglio perderlo. Lo amo. Amo anche te
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non siamo rapinatori. Non lo siamo mai stati». ¶ «Invece
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comunque». ¶ «Cosa vuoi dire?». ¶ «Lo scorso 17 febbraio il Kosovo
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per quelli che se lo potevano permettere, di ottenere
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I nostri complici stranieri lo avevano accompagnato per coprirgli
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che, quando il tempo lo permetteva, a una certa
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e la punta traforata. «Lo sai che nel testamento
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allargato le braccia. «Non lo so». ¶ Lei aveva indicato
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mi aveva riconosciuto non lo diede a vedere. Mi
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voluto diventare un confidente lo avresti fatto al momento
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un unico studio legale». ¶ «Lo so. Antonio Criconia, un
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prego, Marco...». ¶ «Mi spiace. Lo so che è un
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ti scrivo un pizzino» lo provocai. ¶ Mi mandò a
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pace» commentò. ¶ Senza che lo avessi ordinato, Ubaldo mi
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impiegato dai comuni mortali. Lo attendevo al riparo dei
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voleva, senza nemmeno agitare lo spettro della crisi. E
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in nero, non percepivano lo stipendio per mesi e
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addentato il boccone e lo avrebbero masticato per bene
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Eccomi». ¶ «Sei in ritardo» lo sgridai attraversando la piazza
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dello stabile che ospitava lo studio dell’avvocato Criconia
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Facebook, ma questo te lo spiego un’altra volta
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salutarci. Era offeso perché lo avevamo minacciato, ma non
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ci facemmo troppo caso. Lo seguimmo in biblioteca, dove
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dire di no, se lo ricordi». ¶ Il ciccione mi
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tutti i professionisti arrivati lo sono. È obbligatorio. Altrimenti
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deluso. Mentre si spogliava lo misi al corrente delle
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divano e si addormentò. ¶ Lo invidiai una volta di
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lavorare sotto padrone». ¶ Sorseggiò lo spritz. «È un’agenzia
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si mangia troppo bene». ¶ Lo stile era da vecchia
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i soldi, e stasera lo vedrai». ¶ Max stava cucinando
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Molto probabilmente stasera incontrerò lo sbirro». ¶ Il volto di
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intero quartiere e infilò lo svincolo che immetteva sulla
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avesse accettato del denaro lo avrebbe fatto solo una
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basta cazzi». ¶ «E lei lo sa?». ¶ «Non ancora. Ma
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com’è andata con lo sbirro?». ¶ «È andata bene
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era raggiante quando facemmo lo scambio in una grande
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regalo». ¶ «Grazie». ¶ «Magari quando lo ascolterai mi penserai un
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appena tre fermate, ma lo prendevo per sincerarmi che
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ultimo tratto di strada lo feci a piedi. ¶ Beniamino
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grande attenzione. ¶ «Sembrano anticaglie» lo canzonai. ¶ «Non essere sacrilego
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fascicolo dalla busta e lo appoggiai vicino a una
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Bibì e Bibò» scherzai. «Lo stronzo ai suoi gorilla
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posacenere. «Vuol dire che lo scambio di favori è
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allora perché adesso ce lo lasciano fottere?» domandò Rossini
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del kosovaro. I mafiosi lo sono per natura. Il
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un lento meccanismo che lo relega per l’eternità
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lì, se l’età lo permette, ci si può
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aveva indicato me. ¶ «Non lo conosco bene. Voglio milleduecento
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di chili di roba». ¶ Lo spacciatore aveva annuito. «Così
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li hai mai visti». ¶ «Lo sapete che siete molto
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era interdetto ai clienti. ¶ «Lo so che Arben è
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pipì? Magari quando esci lo trovi qui che ti
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sottile ma importante, non lo aiutavano ad avere un
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La sua espressione cambiò. Lo avevo spiazzato. Fino a
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infine eliminarmi. ¶ «E perché lo vieni a raccontare a
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accorse di Rossini che lo attendeva appoggiato alla colonna
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colonna di un portico. Lo colpì in piena faccia
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abboccato». ¶ «E l’ingordigia lo fotterà». ¶ «Speriamo». ¶ Recuperammo Max
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di Arben». ¶ «Hai ragione». ¶ Lo osservai per un po
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confesso che non me lo aspettavo». ¶ Sospirò. «Come potevi
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era leggermente aperta e lo vidi che guardava fuori
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su di lei, ma lo richiusi con un gesto
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con un piagnone come lo sono molti tuoi coetanei
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sicuro. Rifatti vivo quando lo sarai». ¶ E riattaccò. Una
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il locale fosse controllato. «Lo scoprirai presto». ¶ «Non tentare
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portafoglio. L’arredamento era lo stesso, ma ora dietro
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dal locale. Sembrava che lo stronzo lo avesse fatto
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Sembrava che lo stronzo lo avesse fatto apposta. ¶ «Possiamo
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volte alla Cuccia, e lo trovai che stava chiacchierando
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cimici. Tornati al bar lo invitai a scegliere il
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la microspia con cui lo avremmo fottuto era nascosta
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stato ucciso?». ¶ «Davvero non lo sai?». ¶ «Non ne ho
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del mandante». ¶ «Se te lo dico te lo vai
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te lo dico te lo vai a prendere da
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interna». ¶ «I guardaspalle?». ¶ «Non lo mollano un attimo». ¶ «Qualcun
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stronzo». ¶ «Può darsi, però lo sai come vanno queste
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guardarmi. «Non rompere, Marco. Lo sai che non le
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fare la spesa». ¶ «Te lo vedi uno come Stojkovic
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e non accadrà nulla» lo tranquillizzai. Poi gli indicai
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ma forse Fabio non lo aveva capito. Forse avrebbe
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era già sceso e lo stava raggiungendo alle spalle
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è verso di liberarsi. Lo imbavagliammo e lo bendammo
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liberarsi. Lo imbavagliammo e lo bendammo, poi lo trascinammo
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e lo bendammo, poi lo trascinammo in un angolo
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le pistole spianate. Noi lo seguivamo a pochi passi
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una porta socchiusa. Vladan lo individuammo per la sua
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un’occhiata interrogativa. ¶ «Me lo ha detto Bozˇidar
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piatto, corto e mortale. Lo depose sul tavolo. Il
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inginocchiarsi. Max e io lo impacchettammo come il suo
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tuo capo». ¶ Non se lo fece ripetere. Ci precedette
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briciolo di cervello». ¶ Beniamino lo incenerì con lo sguardo
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Beniamino lo incenerì con lo sguardo. «Il nostro amico
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che morirò comunque». ¶ «Te lo meriteresti» ringhiò il vecchio
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te» la minacciai. ¶ Non lo avremmo fatto in nessun
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far fuori Fatjion?». ¶ «Non lo so. Forse è stato
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mosso di un millimetro. Lo osservai ancora per qualche
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E pensi che quando lo scongiurerai di avvertire Agim
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impazzito. ¶ Invece avevo ragione. Lo dimostrò la domanda di
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un piccolo registratore e lo accese. ¶ L’ex funzionario
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certo non un genio. Lo dimostrava il modo in
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Natalija Dinic´, ma questo lo sapeva solo Pavle che
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affrettai a domandare. ¶ «Ve lo posso anche dire, tanto
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prendete il contenuto e lo mettete in queste altre
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e potrai andartene». ¶ Beniamino lo pungolò con le pistole
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un po’ più dura...». ¶ «Lo stronzo fa parte della
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dei Colli Berici. «Non lo so. Voi avete qualche
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serbi e stamattina tu lo porti a me. Ti
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tasca del cappotto e lo appoggiai davanti al suo
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paura che mi attanagliava lo stomaco. «Fuori ci sono
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messaggi di Attilio Carini. Lo richiamai. ¶ «Altro che troiaio
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letto i giornali. Sei lo sbirro più famoso del
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di dirci addio». ¶ «Questo lo decido io». ¶ Sbuffai. Sempre
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indossare costumi ridicoli». ¶ «Te lo ha raccontato Sylvie?». ¶ Rossini
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passato». ¶ «E allora come lo sai?». ¶ «Il quaderno. È
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due scoiattoli, ma appena lo apri entri all’inferno
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due tizie fossero complici. Lo imponeva la situazione. Nei
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Questo era il piano. Lo avevamo preparato studiando la
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a puttane il resto. ¶ Lo attesi davanti alla chiesa
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di tamponare un taxi. «Lo sai cosa succederà adesso
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attraversarmi la spina dorsale. «Lo sta ingaggiando per farci
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spalle. «Scommetto che è lo stesso uomo che ha
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chirurghi giusti». ¶ «Sì che lo siamo. E questa volta
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amore del bandito. Io lo avrei seguito perché non