Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

le nipoti, Chiarina e Lola, ci ridevano; ed Enrico

è troppo! ¶ Chiarina e Lola gridarono: ¶ — No, no! Non

ritenerti? ¶ VI ¶ Chiarina e Lola, crescendo, si volevano sempre

Siena. ¶ Quando Chiarina e Lola si soffermarono lì, ad

in mano. ¶ Chiarina e Lola fecero le boccacce. Poi

camminate troppo, perché sudate. ¶ Lola chiese: ¶ — Non arriviamo fino

coraggio meglio. ¶ Chiarina pregò Lola: ¶ — Diglielo tu. Appunto perché

più piccole, Chiarina e Lola dicevano sempre qualche avemaria

io. ¶ Modesta giunse, trenfiando. Lola le disse prendendola a

dare un pugno a Lola. ¶ — Ohi! M'hai fatto

e grosse, da marito! ¶ Lola chiese, ridendo: ¶ — Da marito

cosa fuori posto. Ma Lola seguitò, doventando però così

vero, sì o no? ¶ Lola, per vendicarsi, rispose per

che la faceva tremare. Lola, pentita d'essersi vendicata

e le baciò. ¶ E Lola raccontò come un giovanotto

pianoforte! ¶ — Mi farebbe peggio! ¶ Lola le suggerì: ¶ — Chiudi gli

che potessero smettere più. ¶ Lola era in salotto, a

più dimessa; e con Lola non rideva quasi più

il marmo del refettorio. ¶ Lola e Chiarina gli misero