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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Arpino, L'ombra delle colline, 1964

concordanze di «Lu»

nautoretestoannoconcordanza
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ho pensato…». ¶ «Sentimi bene, Lu…» comincio. ¶ «Lo so, lo
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vecchio compagno d’armi…». ¶ «Lu, non devi sempre…». ¶ «Zitto
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un distacco, forse salubre, Lu è rimasta a Roma
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umana confidenza, e quando Lu dice, consapevole, d’essere
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riposto fiducia. Persino a Lu non posso dire fino
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fare un bel viaggio, Lu, sveglia!… E se incontriamo
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a Roma…». ¶ «Diventato cosa, Lu». ¶ «Beh, con la posizione
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riuscito…». ¶ «Mettiamoci d’accordo, Lu» dico con calma: «Non
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da una settimana…» sospira Lu, deliziata. ¶ Cerco di darmi
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tutti dietro in Paradiso, Lu e il colonnello, la
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anni, così ti dice Lu, e non è escluso
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per inerzia, anche con Lu, e te la porti
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spupazzarmi in giro» dice Lu: «Non fare sforzi… Non
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riserbo e poderi» ride Lu. ¶ «Aspetta» l’invito fermando
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viola. ¶ «Che bellezza» sospira Lu. ¶ È contenta, si sporge
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piazza. ¶ «Sta schiarendo» dice Lu. ¶ Mi sporgo sul volante
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che tango…». ¶ «Perfetto» commenta Lu. ¶ Con le unghie arrotola
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prima di partire con Lu, e lui gorgogliò lusingato
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Corriamo verso Pisa e Lu si guarda attorno, pacifica
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grandi spaccati d’azzurro, Lu aspira fumo con accanimento
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l’acqua» sta dicendo Lu: «Mettessero acido solforico al
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nuotatore… Mi spiego?». ¶ «Brava, Lu» rispondo: «E quand’è
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mi vuol bene» afferma Lu. ¶ «Sì, cara, sì…» ribatto
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come me…» aggiunge ancora Lu, ma solo per tenermi
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i piedi incrociati di Lu, i lucidi fermagli delle
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un ottimo padre…». ¶ «Niente, Lu, non abbocco… Dovresti saperlo
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fastidio vestire così?» domanda Lu con un imprevisto sorriso
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credo!» si è riscaldata Lu. ¶ «Oh, signora… Sapesse, gli
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ma è carina» protesta Lu: «È una ragazza semplice
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bambini, signora?». ¶ «Due» risponde Lu, tranquilla: «Gemelli». ¶ «O che
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ti chiami?» la guarda Lu, improvvisamente intenta. ¶ «Io?» si
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Clorinda…». ¶ «Bellissimo nome» risponde Lu frugando nella borsetta: «Senti
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astuccio, ride e guarda Lu che annuisce per intesa
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s’affretta a sfidarmi Lu. ¶ «Non dico niente. Non
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mi sembra riuscito» distilla Lu in tono sentenzioso. ¶ «Adesso
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Me, non m’agganci…». ¶ Lu beve, cincischia nel piatto
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confidenza, di contentezza, e Lu seguita a compiacerla con
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qualcosa per me» dice Lu senza voltarsi. ¶ «Cosa». ¶ «Non
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muoverò di qui finché Lu non sarà più tranquilla
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a Pisa» va mormorando Lu: «In albergo beviamo qualcosa
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È successo a tutte, Lu!» mi convinco a risponderle
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a parlare. ¶ «No così, Lu» dipano le parole con
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Nero, la capitana…». ¶ «Dio, Lu, basta!». ¶ «… Che simpatica, che
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della piazza romana, rivedo Lu, dall’altra parte del
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noi… ¶ «Ma sì…» picchia Lu con la tempia: «Le
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dimmela adesso…». ¶ «Non ricordo, Lu, credimi…». ¶ E vorrei poterle
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pigiama color albicocca…». ¶ «Buona, Lu, basta col lasciarti andare
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contenta: «Adesso…». ¶ «Devi smetterla, Lu… Buona, smetti… È successo
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con gambe lunghe, lunghissime…». ¶ «Lu…». ¶ «Non t’arrabbiare» bisbiglia
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campagna, a quest’ora…». ¶ «Lu, cerca di…». ¶ «… E io
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strettamente chiuse al petto, Lu fuma, con un moto
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il buio odoroso, anche Lu non ha più la
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ignobilmente, lo so» dice Lu dopo aver accennato un
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Tutto bene?» telefono a Lu. ¶ «Benissimo» risponde con tono
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precipita a dirmi. ¶ «Insomma, Lu…». ¶ «Hai ragione» ribatte: «Sono
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bene. Poi: chiuso!». ¶ «Certo Lu, una meraviglia…». ¶ «Una perla
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come la voce di Lu. Un attimo di silenzio
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uno specchio, perché sento Lu che ride, e allegra
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aperte, anche quella di Lu, e vestiti in abbandono
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Qualcosa da ridire?» ruota Lu sulle punte dei piedi
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Piacenza, sono entrato con Lu e nel buio, oltre
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nere pietre vuote, finché Lu dalla commozione arrivò quasi
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placato nel beneficio che Lu e io abbiamo saputo
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la forma accartocciata di Lu che dormiva, una coperta
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mi lavo, mi rivesto, Lu m’aspetta, seduta a
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un signor caffè…». ¶ Sappilo, Lu: vorrei uscire da questa
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Sono cresciuto coi morti, Lu, e ho potuto metterli
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nella memoria… ¶ Non spaventarti, Lu, tanto tutto andrà avanti
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Sono di questa razza, Lu, inteso?, quindi nessun spavento
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belle maniere… ¶ E adesso, Lu, non credere che mi
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tra le gaggie. ¶ Capisci, Lu? ¶ Adesso scendo, e usciremo
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nuda ch’io vidi, Lu, stava appesa, braccia e
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palazzi. ¶ E poi? ¶ Ebbene, Lu, vennero giorni in cui
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del capo… ¶ A volte, Lu, mi pare di poter
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lente, anche questo momento, Lu, è sempre quel liquame
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d’amore, volano via, Lu, volano via…, non ci
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Il ventisette…» mi sussurra Lu nervosa, e va bene
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fiches sul numero, e Lu ha l’occhio lucido
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vuol venire… Vigliacco!» sospira Lu con rabbia. ¶ «Andiamo…». ¶ «Finito
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a noi, sento che Lu discute col cameriere, pare
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sparge jella…» protesta sottovoce Lu, posa il bicchiere, si
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stanco morto…» si preoccupa Lu. ¶ «No, non è stata
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buon giovine!, abbia fede…». ¶ «Lu…» dico. ¶ «No, discorsi no
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vuoto alle nostre spalle. Lu lo fissa impaziente, lo
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po’ contento…». ¶ «Va bene, Lu, va bene…». ¶ «… E adesso
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mai andato perso, eh?». ¶ «Lu» mormoro, confuso: «Per piacere
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muove nel silenzio, e Lu lo segue, accigliata, le
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Ti voglio bene…» mormora Lu: «Lasciamelo dire, lasciamelo scappare
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aria buia. ¶ Vieni avanti, Lu, ti vedo dall’angolo
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una bottega… Vieni avanti, Lu, proprio così, dolce, senza
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Adesso me la rido, Lu, ancora pochi passi e
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non mi avresti amato!, Lu, come sarebbe riuscito ridicolo
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togliergli… ¶ Chissà dov’eri, Lu, mentre con un vecchio
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dischi già logori. ¶ Oppure, Lu, pescando a caso una
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che s’è spesa, Lu. Guarda: la faccio rimbalzare
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vanità dei ricordi… ¶ Basta, Lu, siediti, bevi il caffè
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fondo a questo viaggio, Lu, la strada è dolce
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macchina sul sentiero e Lu seduta ad aspettarci. ¶ Da
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suo cauto apprezzamento per Lu, che l’antica diffidenza
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noi…». ¶ Accanto alla macchina, Lu aspetta, ha gli occhi
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finito per cacciarmi…» lamenta Lu. ¶ «La tua amica: l
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quel povero cane…» esala Lu. ¶ I campi si vanno
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volevo ben dire…» bisbiglia Lu, accorata: «Senta, Francesco, la
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lui toccandomi una spalla. ¶ Lu si volta a guardarlo
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accorgo che anche in Lu l’avidità di scrutarsi
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studia un’ultima volta Lu, cercando di reprimere la
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comprensione eccessiva…» ribatte subito Lu, puntigliosa. ¶ Francesco sorride, arrossendo
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Cos’hai…» domando. Ma Lu si nasconde le labbra
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bisogno di niente…» mormora Lu: «Ma facciamo presto, ti
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di dirle, lui…». ¶ Seguo Lu e il colonnello in
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ancora vuote, ma già Lu muove nella sua recita
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mascalzone di mio figlio…». ¶ Lu ha un riso secco
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piuttosto… Stefano è…» sussurra Lu, lievitando. ¶ E posso immaginarla
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il colonnello. ¶ Sento che Lu rimuove le tazze e
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caffè. ¶ Tutto ciò che Lu e il colonnello stanno
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e manovrati sorrisi che Lu può aprire, so gli
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maggiormente in anticipo… ¶ Forse Lu ha estratto una sigaretta
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domanda il colonnello. ¶ Guardo Lu, che mi rimanda un
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solito, quando rientrerai…». ¶ Anche Lu ha un cenno esperto
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lavandino…». ¶ «Ciao, attenzione…» grida Lu, contenta di poter far
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lavabo un capello di Lu, serpentino, e allora m
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bene le cose…». ¶ «Sì, Lu, d’accordo, ma adesso
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estrema riserva di severità. ¶ Lu è corsa via, verso
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scriverle, vero?» mormora poi Lu tornando, e il colonnello
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occhi a quelli di Lu. ¶ Scendiamo la strada, Lu
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Lu. ¶ Scendiamo la strada, Lu agita la mano al
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la pianura. ¶ So che Lu fa di tutto per
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mai andata…» non trattiene Lu, senza fiato, la mano
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Che siamo contenti…» continua Lu: «Non vuole sentire altro
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scappiamo via subito…» prega Lu. ¶ «Non vuoi una pasta
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Ritorno in macchina, e Lu ha un immediato, docile
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finisce? Come finisce?» mormora Lu. ¶ «Come vuoi che finisca