Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1820

attribuito il nome di MATILDE. ¶ FRANCESCO FOSCARI, Doge di

del Conte. ¶ ANTONIETTA, e MATILDE ¶ MATILDE ¶ Ecco l'aurora

Conte. ¶ ANTONIETTA, e MATILDE ¶ MATILDE ¶ Ecco l'aurora; e

e per gran tempo. ¶ MATILDE ¶ O madre, ¶ anch'io

de' nemici al tempio? ¶ MATILDE ¶ Oh giorno! ¶ ANTONIETTA ¶ Ognun

e ripetea: siam sue. ¶ MATILDE ¶ Felici istanti! ¶ ANTONIETTA ¶ Che

scontarla ¶ con queste angosce. ¶ MATILDE ¶ Ah! son finite... ascolta

troppo ¶ annunzia il vero! ¶ MATILDE ¶ A chi sventura? ¶ GONZAGA

d'ascoltarmi. Il Conte... ¶ MATILDE ¶ Forse è tornato al

tradimento. ¶ ANTONIETTA ¶ Ei traditore? ¶ MATILDE ¶ Oh padre! ¶ ANTONIETTA ¶ Or

infelici ¶ sarà con voi. ¶ MATILDE ¶ Non c'è speranza

pietà. ¶ SCENA V ¶ ANTONIETTA, MATILDE, GONZAGA, e il CONTE

CONTE ¶ ANTONIETTA ¶ Mio sposo!... ¶ MATILDE ¶ Oh padre! ¶ ANTONIETTA ¶ Così

che troppo il senta. ¶ MATILDE ¶ Oh gli omicidi! ¶ IL

CONTE ¶ No, mia dolce Matilde; il tristo grido ¶ della

tu sembri ¶ chieder pietà, Matilde: ah! nulla il padre

noi! ¶ IL CONTE ¶ Sposa, Matilde, ormai vicina è l

ora; ¶ convien lasciarci... addio. ¶ MATILDE ¶ No, padre... ¶ IL CONTE

uno strepito d'armati) ¶ MATILDE ¶ Oh qual fragor! ¶ ANTONIETTA