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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Mirra, 1786

concordanze di «Ma»

nautoretestoannoconcordanza
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sguardo: e, piangesse ella!... ¶ ma, innanzi a me, tacita
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contra me si adira... Ma pur, meco ¶ spesso, malgrado
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per tal dubbio dovea. Ma, poiché tolta ¶ ogni contesa
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di dormir fea vista: ¶ ma, mesi e mesi son
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con amor mi rispondea. Ma, ferma ¶ sempre in negar
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comando ¶ di tacervelo dava. Ma il suo male ¶ sì
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che d´amor martìre. ¶ Ma, s´ella accesa è
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quanto indugiasse ¶ a scegliere. Ma pur, null´uomo al
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fondo al cor traluce; ma di speme ¶ raggio nessuno
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pensar tu il puoi: ma in tanto insolit´ora
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SCENA II ¶ CECRI ¶ Cecri ¶ Ma, che mai fia? già
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nozze ¶ chieste da lei? Ma, rompansi. La vita ¶ nulla
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no mai, pentirsene. ¶ Ciniro ¶ Ma pure, ¶ s´ella in
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ogni prence agli occhi; ¶ ma nulle ai miei. Padre
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dorria, che a lui. Ma pur, se il vuole
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tutto, a senno altrui; ma al mio, ¶ più che
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mi attento ¶ troncar; perdona: ma mie laudi tante, ¶ pria
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grave ¶ ti farei, dubitandone. Ma,... dimmi;... ¶ se indiscreto il
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labro suo la niega; ¶ ma di dolor pieno, e
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che niun l´astringe... ¶ ma, se pur onta, o
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chi il fora, conoscendoti?) ma trarle ¶ potrai dal petto
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è ver, ti veggo: ¶ ma il tuo volto, e
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cordoglio ¶ pieno ne andrò. Ma, che ti cale in
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e franca ¶ parlami, dunque. — Ma, tu immobil taci?... ¶ Disdegno
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d´orror per te... Ma, s´io pur dianzi
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sposo ottiene, qual sei: ma, spesse volte ¶ la mestizia
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tu non m´odi: ma in me solo ¶ sta
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oggi ¶ sarò tua sposa. — Ma, doman le vele ¶ daremo
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mi tragge, è ver... Ma no, nol creder. — Ferma
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dolor pria ¶ ucciderammi, spero... Ma no; breve ¶ fia troppo
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tempo io ´l penso: ¶ ma, se tanto ti spiace
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morte. Oimè! che dico?... — ¶ Ma tu non m´odi
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piace, ¶ vita ci dai; ma, se il tacerla pure
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ciascuno ¶ per certa cosa: ma, se pur tu fossi
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mio si agguagli?... ¶ Cecri ¶ Ma, che fia? tu parli
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Mirra ¶ A me?... ¶ Ciniro ¶ Ma donde, ¶ donde il tremar
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animo, e l´ho: ma il debil corpo, ¶ egro
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unico mio, la morte. ¶ Ma, per più mio supplicio
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miei giorni infelici trapasso. — ¶ Ma che?... voi pur dell
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sento da´ suoi detti... ¶ Ma in somma pur, che
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far si dee?... ¶ Mirra ¶ Ma in somma, ¶ (deh mel
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da prima, è vero; ma, quanto poi più il
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pur mi racquetava alquanto; ¶ ma, col scemar del tempo
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lor colmo al fin: ma sento anch´oggi, ¶ che
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acqueta ¶ il tuo parlar; ma tremo... ¶ Mirra ¶ In me
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infra tue braccia estinta... Ma, s´io pure ¶ lasciar
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temi e il brami? ¶ Ma qual fia mai?... ¶ Ciniro
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irne al padre dovrai; ma intanto pria ¶ lieta con
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ci fan tuoi detti... ¶ Ma pur, quanto a te
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nepoti ella ne accenna!... ¶ Ma, poich´è tale il
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il mio parlar superbo. ¶ Ma, la mia figlia era
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ancor (spero) il potrò. — Ma intanto, ¶ io pur di
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desia, tanto ne spera. — ¶ Ma, vien Perèo: ben venga
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vostro almeno, ¶ spenderla omai: ma l´adorata Mirra ¶ a
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il suo libero intento: ma, più salda, ¶ che all
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forse ¶ la cagion sola. Ma il suo duol profondo
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pure il potess´io! ma appunto ¶ questo partir sì
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ch´io chiesta avrei... Ma, in ciò son salda
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te giova, io piangerò, ma muta ¶ con la dolente
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pianto,... e il mio. — Ma, già lo sposo ¶ venirne
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alcuna del mio stato; ¶ ma, non fia lunga; accertati
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la farètra invola: ¶ Vecchi ¶ ma scendi scarco ¶ di sue
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Diva, tu sempre umìl... Ma che? ti cangi ¶ tutta
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del sembiante non so;... ma il cor, la mente
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fia, no mai... ¶ Mirra ¶ — Ma che? già taccion gl
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agitatrici Erinni, ¶ minori no, ma dalle tue diverse, ¶ mi
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tempo ancor: ti pentirai, ma indarno, ¶ del non mi
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a compierle ti trasse; ¶ ma, più di te potea
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madre, ¶ spero, mi avrai... Ma, oh ciel! che veggio
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tu, vieppiù mi squarci... — ¶ Ma... oimè!... che dico?... Ahi
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figlia!... ¶ Io la cagion?... Ma già il tuo pianto
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ancora ¶ sono innocente, quasi... — Ma,... non regge ¶ a tante
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ei recar sel vedrà. — Ma, sono io padre ¶ men
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suo stato noi lascia? — ¶ Ma, udirla voglio: e già
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al mio cospetto innante... ¶ Ma, (oh ciel!) se forza
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fatale ¶ a tutti noi: ma, che ai comandi espressi
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figlia ¶ io già portai. — Ma che? tu piangi? e
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terror dell´armi sue, ma mosso ¶ dalla pietà del
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io ti terria spergiura. — ¶ Ma, chi mai degno è
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vero, ¶ caldo amator, Perèo? — Ma, il turbamento ¶ cotanto è
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tuo dover te stessa: ¶ ma, più di te possente
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più assai di noi; ma il non svelarla al
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disperatamente amo, ed indarno. ¶ Ma, qual ne sia l
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mi ascondo?... Ove morir? — Ma il brando ¶ tuo mi
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dal cor... mi strappasti... ¶ ma, poiché sol colla mia