Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1820

de' suoi propri versi. ¶ Ma poiché la quistione delle

indole del poema drammatico; ma sono venute da una

non contiene un precetto, ma la semplice notizia di

modo attuale di essere, ma da quelle che le

tempo materiale della rappresentazione; ma chi ha abbandonato questo

esimersi da queste regole; ma non se ne può

de l'action théâtrale.(4) Ma le licenze felici sono

di queste, spiegarsi meglio; ma nelle regole intrinseche alle

esser altro che infelice. - Ma perché queste riflessioni su

a scapito delle regole; ma affermano che bisogna rinunziare

riescano inverosimili alla recita: ma da una conseguenza ho

sentita, e sinceramente confessata. Ma la giustificazione è singolare

discussa, ora quasi dimenticata, ma che io credo tutt

discorso su tale argomento. Ma costretto da alcune circostanze

in titolo, del Ducato. Ma questo Stato, ingrandito dal

pesarese, di nobilissima famiglia; ma, dice il Bigli, alla

lo sono poco meno. Ma l'opinione che pare

scriveva in que' tempi, ma aveva militato in quelle

dal procedere del Conte; ma senza giusta ragione. Infatti

fedeltà e lo zelo, ma non una devozione illimitata

ad occuparne una parte; ma essendosi i cittadini levati

vantaggio per il nemico. ¶ Ma la Signoria, risoluta, secondo

che non prova nulla. ¶ Ma oltre la mancanza assoluta

delitto di sorte veruna; ma che ne fosse cagione

poi, scrittore non contemporaneo, ma di poco posteriore, dice

è il Conte Verri; ma basta leggere il passo

volle rimandare disarmati bensì, ma liberi al Duca tutti

liberi tutti i soldati, ma quattrocento soli; non rimandò

e di patriottismo municipale, ma come un indizio del

il partito si porrà. Ma pria, ¶ se alcuno è

e spenderla per voi, ma di tal modo, ¶ che

questo. ¶ E lo darò: ma pria mi sia concesso

e disprezzo, il so; ma io non sono ¶ nato

il debitor dei due. ¶ Ma di ciò nulla: io

vita io voglio dar, ma in campo, ¶ per nobil

util vostro ¶ io servirò, ma franco e in mio

vinta ¶ da lui Firenze; ma ferito e stanco ¶ il

il guadagno è certo, ¶ ma ne' perigli irresoluto: a

il Senato prenderà partito; ¶ ma il segua, o no

molti amici tra noi; ma d'una cosa ¶ mi

giuro nelle sue parole. ¶ Ma queste sue parole importa

Conte un prence abbandonò; ma quale? ¶ un che da

e starsi all'erta; ¶ ma che il colpo accennò

che inimicossi il Conte. ¶ Ma, lode al ciel, nulla

anderà; tale io diviso. ¶ Ma s'ei si volge

lo star con noi. Ma deggio dir qual cosa

vegli pur l'occhio; ¶ ma dorma il cor nella

nostri ¶ ti sono amici; ma non tutti il sono

forse ¶ troppo già dissi. Ma la mia parola ¶ nel

non ti nocque finor; ma chi non puote ¶ nocer

tuo cammin li trovi; ¶ ma pensan essi a te

il grande, ed obblia; ma il vil si gode

da me l'aspetti. ¶ Ma tra la noncuranza e

degni, non dico accarezzarlo, ¶ ma non dargli a veder

mia sorte in mano. ¶ Ma tu stranier, tu condottiero

sospira i dì sereni, ¶ ma che nulla può far

un improvviso ¶ impeto primo, ma non mai l'obblio

io v'ho ubbidito, ¶ ma con dolor; ve ne

peso ¶ del vostro voto; ma cangiar non posso ¶ il

due sì possenti eserciti: ma il nostro ¶ l'ultimo

parte: chi nol sa? Ma quando ¶ ne va il

cui tutto possiamo ¶ salvar, ma che perduto in una

volonterosi alla vittoria incontro; ¶ ma s'ella tarda, se

giorni. ¶ TORELLO ¶ Il so; ma non si tratta ¶ né

nelle angosce i compagni; ma con genti ¶ quali or

stuolo ¶ si vince sì, ma non s'accerchia; ei

piombate ¶ sopra i dispersi. Ma s'ei dura incontro

fia quale ¶ predissi allor; ma non importa. Allora ¶ potea

MALATESTI ¶ Accetto il voto ¶ ma non l'augurio: lo

temi: ¶ questo dir volli. Ma il timor che nasce

ama ¶ più dell'onor, ma che nel cor del

pentirai, dicea, mi rivedrai, ¶ ma condottier de' tuoi nemici

ingrato! ¶ Io lo dicea; ma allor pareva un sogno

un nome, il so; ma questa sera ¶ l'avrem

il perché. ¶ - Ahi sventura! Ma spose non hanno, ¶ non

grido, raddoppia il furor. ¶ Ma negli ordini manchi e

sparpagliano i vinti guerrier. ¶ Ma improvvise terribili bande ¶ ai

s'affaccian sul calle; ¶ ma si senton più presso

Siete deboli e pochi? ¶ Ma per questo a sfidarvi

abbatte l'eterna vendetta; ¶ ma lo segna; ma veglia

vendetta; ¶ ma lo segna; ma veglia ed aspetta; ¶ ma

ma veglia ed aspetta; ¶ ma lo coglie all'estremo

non voglio. ¶ PRIMO COMMISSARIO ¶ Ma il Senato lo crede

già vinse. ¶ PRIMO COMMISSARIO ¶ Ma... che pensate far? ¶ IL

m'affretti. ¶ PRIMO COMMISSARIO ¶ Ma pensaste abbastanza? ¶ IL CONTE

per sé combatte, ¶ signor; ma questi, e ad onor

rifiutar. Soldati! ¶ SECONDO COMMISSARIO ¶ Ma... che disegno è il

nel campo ¶ una repulsa; ma i miei figli, i

i soldati il sono; ¶ ma se cosa or da

signor: soli, non vinti, ¶ ma reliquie de' vinti, al

senza l'assenso vostro; ¶ ma cel promiser tutti. Oh

princìpi a me concesse; ¶ ma le promesse sue sono

io non tel chiesi, ma che certo io sono

certo, ¶ non la volea; ma fur parole al vento

egli è sdegnoso, ardente, ¶ ma leal? che da lui

cercar non dessi ¶ ossequi, ma servigi, e quando in

ei ricusò. ¶ SECONDO COMMISSARIO ¶ Ma che rispose? ¶ PRIMO COMMISSARIO

il tocca. ¶ SECONDO COMMISSARIO ¶ Ma l'ha poi detto

in cima. ¶ PRIMO COMMISSARIO ¶ Ma siamo a tempo? Ei

dee la patria concederla, ma intera ¶ alla fede ed

di vivere per lei; ma proferirlo ¶ senza tremar non

vita in vostra man, ma il mio ¶ voto non

che un solo: ¶ solo, ma caldo difensor. Per lui

ogni via di nocere. Ma l'arte ¶ tanta e

dato ¶ di confessarlo qui. Ma se nemico ¶ è della

disciolse il vincitor soldato? ¶ Ma invan pregato il condottier

licenza. Il potea forse? ¶ Ma l'imitò. Non ve

compiute, una fallita impresa; ¶ ma il tradimento ov'è

non facea d'amico, ¶ ma di fedel patrizio. Io

suo voler vi piaccia, ¶ ma che s'adempia, e

è misura ¶ il desiderio, ma il dover. ¶ MARINO ¶ Qual

partirete. ¶ MARCO ¶ Ubbidirò. ¶ MARINO ¶ Ma un'arra ¶ si vuol

giustizia troverà... forse clemenza. ¶ Ma se ricusa, se sta

son che il perdo! ¶ Ma... di clemenza non parlò

posso un mezzo ¶ trovar?... Ma s'io l'uccido

il ciel m'invia. ¶ Ma non morrò per te

Cremona la fallita impresa; ¶ ma che son lieti di

ascolto: ¶ segni d'amor; ma pur, l'odio che

IL CONTE ¶ È ver; ma questa è guerra? ¶ O

quel che promesso avea: ma lunge ancora ¶ dalle parole

torgli v'è concesso. ¶ Ma, da un guerrier che

parlar vostro ¶ accenna assai, ma poco spiega: un chiaro

non volli. Io traditor! Ma questo ¶ titolo infame infimo

il mio posto qui; ma con null'altro ¶ lo

caddi; ¶ ella è così. Ma via; poiché gettato ¶ è

vedo, ¶ la morte mia; ma risolvete insieme ¶ la vostra

Qui tacerassi, è vero; ¶ ma intorno a voi, dove

vostra forza, è ver; ma vi sovvenga ¶ ch'io

ella c'è sopra. ¶ Ma la notte passò: l

ANTONIETTA ¶ Oh rio pensier! ma almen per ora è

mio sposo? ov'è?... Ma voi ¶ non rispondete? Oh

ucciso! ¶ GONZAGA ¶ Ei vive; ¶ ma la sentenza è proferita

certo ei non pregò; ma noi, ¶ noi pregheremo. ¶ (in

ed io vel reco. ¶ Ma il tempo incalza. Fate

tremenda ¶ è la prova; ma il Dio degl'infelici

lor giungeria l'annunzio; ma varcata ¶ l'ora solenne

era bello il morir. Ma... ripugnante ¶ vo dunque incontro

deporlo ¶ pria di morir! Ma no: che val di

che vagliano or so. Ma rivederle! ¶ ma i lor

or so. Ma rivederle! ¶ ma i lor gemiti udir

io moio di dolor; ma pure ¶ bramar non posso

Il torto è grande; ¶ ma perdona, e vedrai che

vi piombano sul cor; ma un giorno avrete ¶ qualche

de' Visconti il nome. ¶ Ma tu riedi infelice; il

può far per te; ma pei diserti in cielo

o di mutarne poco; ma l'Epopea è smoderata