Luigi Pirandello, Pasqua di Gea, 1891

so come ciò sia. ¶ Ma s'io mortal non

Larva del pensier mio. ¶ Ma in questo ignoto asilo

anno viene e va. ¶ Ma non mi sieno tolti

dice il ruscel roco; ¶ ma il suo linguaggio è

suprema ora di gioja; ¶ ma bene è che si

canto ¶ del labirinto verde; ¶ ma l'amico non trova

di te potrebbe darmi. ¶ Ma forse, come il roco

ha i suoi dolori, ¶ ma nel tempo è l

dimora, ¶ non sazia già, ma stanca ¶ di vivere cosí

affanni ¶ questo tardo campare! ¶ Ma presto morir dèi: ¶ vuoi

fronte aspro una ruga; ¶ ma a noi ben maggior

via di già percorsa, ¶ ma innanzi a sé non

Sú via, sú via! ma guarda, ¶ la tua lucerna

gemendo ¶ questa parola: "Niente!" ¶ Ma perché mai, Dottore, ¶ riprenderle

male? ¶ Io chieggoti perdono: ¶ ma un bacio è dolce

a guardare la sposa; ¶ ma non sa dirle cosa

aprile reca a noi, ¶ ma il danno è che

è il vostro consiglio, ¶ ma a dir che vostro

d'una ragazza onesta, ¶ ma che gli fa la

Oh Dio, buon Dio! ma come ¶ passerà mai la

gli occhi si consiglia. ¶ Ma già l'amore a

non chiara a noi, ma a loro ¶ intelligibil solo

troppo grave a soffrire; ¶ ma insieme una serena ¶ sommessïone

Dove? io non so, ma avanti - ¶ verso la morte